sabato 30 dicembre 2006

Euskadi 4-0 Serbia.

Euskadi: Iraizoz (46' López Vallejo), López Rekarte (61' Javi Martínez), Labaka, Prieto (46' Sarriegi), Garrido, Iraola (46' Aranburu), Garitano (46' Sirieix), Etxeberria (46' Xabi Prieto), Yeste (46' Uranga), Aitor Tornavaca (46' Gabilondo), Urzaiz (46' Aduriz).
Serbia: Avramov, Markovic (46' Rukavina), Stepanov, Ivanovic, Tosic, Duljaj (46' Milovanovic), Kovacevic (46' Smiljanic), Ergic (46' Lomic), Krasic, Zigic (46' Djokic), Trisovic (46' Babovic).
Reti: 32' Yeste (rig.), 40' Urzaiz, 60' Sarriegi, 85' Uranga.
Arbitro: Delgado Ferreiro.

Torna al successo la selezione basca nella tradizionale amichevole natalizia, disputata quest'anno contro un avversario tosto, la Serbia allenata dal grande Javier Clemente. Formazioni rimaneggiate ma discreto spettacolo in campo, come dimostrano le 4 reti segnate; i giocatori dell'Athletic hanno dimostrato di essere in forma e sono stati grandi protagonisti del match. Le molte assenze hanno spinti i selezionatori baschi Iribar ed Etrxarri a convocare e far esordire quattro giocatori: Javi Martinez, sul cui conto Clemente ha ammesso di essersi sbagliato quando in estate sconsigliò il suo acquisto, Aitor Tornavaca e Lopez Vallejo, entrambi in forza al sorprendente Recreativo, e il basco francese Siriex, mediano molto interessante. L'affluenza di pubblico è stata inferiore alle precedenti amichevoli disputate a Bilbao (si parla di 30.000 spettatori), soprattutto a causa della querelle prepartita tra Federazione Basca ed ESAIT, l'organismo che si batte per l'ufficializzazione di tutte le selezioni basche. In ogni caso, è stata un grande momento per lo sport di Euskal Herria. Aupa Euskadi, ofizialtasuna!

lunedì 25 dicembre 2006

Egu Berri On!



Lo so, l'immagine non è il massimo, ma è l'unico albero biancorosso che ho trovato. Buon Natale!

sabato 23 dicembre 2006

Acquistato un portiere.

Visto che l'infortunio all'occhio terrà Lafuente lontano dai campi per un paio di mesi, l'Athletic ha deciso di tutelarsi ingaggiando Unai Alba, portiere del Barakaldo, compagine basca affiliata ai biancorossi che milita in Segunda B (la nostra C1); il contratto è fino al termine della temporada con un'opzione di prolungamento al 2009. Questo ragazzo è un colosso di 1,90, non più giovanissimo (ha 28 anni), ma molto migliorato nelle ultime due stagioni; quest'anno è uno degli estremi difensori meno battuti della sua serie, avendo incassato solo 11 reti in 17 incontri. I suoi tecnici assicurano che ha buone potenzialità e potrebbe mettere in difficoltà Mané, che lo ha espressamente richiesto, nella scelta del titolare. Io non mi spingerei a tanto, visto che il Dani Aranzubia visto ultimamente sembra tornato ai suoi standard abituali, tuttavia credo che Alba sarà il "secondo" al posto dell'inesperto Alcalde, che dovrebbe tornare alla squadra B, finchè Lafuente non sarà di nuovo disponibile. Devo comunque dire che sono molto felice per il giocatore, che ad un'età non più verde ha avuto un privilegio concesso a pochi: realizzare un sogno. In bocca al lupo ad Unai per la sua avventura in maglia zurigorri.

mercoledì 20 dicembre 2006

16a giornata: Athletic 0-0 Saragozza.

Squadre in campo, tutto è pronto per il calcio d'inizio.

Partiti! Animo ragazzi!

4' Subito pericoloso il Saragozza: cross basso da destra, Prieto rinvia male e Aimar conclude, trovando la grandissima risposta di piede di Aranzubia.

6' Athletic vicinissimo al vantaggio con Yeste, il cui sinistro dal limite sfiora il palo a portiere battuto. Partita sinora gradevole, squadre che si affrontano a viso aperto.

15' Dopo le fiammate iniziali la partita si sta spengendo, soprattutto a causa dei molti errori a centrocampo delle due squadre, che forse pagano i duri impegni del fine settimana liguero. Ne approffitto per dare le formazioni. Nell'Athletic non c'è Etxeberria, che stamani avevo dato in campo, ma Murillo, che gioca in coppia con Javi Martinez in mediana mentre Iraola è sulla destra; per il resto, formazione tipo, rileggetevi il post di oggi. Il Saragozza gioca così: Cesar; Diogo, Piqué, G. Milito, Juanfran; Celades, Zapater; Ewerthon, D'Alessandro, Aimar; D. Milito.

23' L'Athletic ora pressa alto, ma non riesce a trovare sbocchi convincenti per il suo gioco. Saragozza finora molto timido, la partita è noiosa.

30' Si prosegue sulla falsariga degli ultimi minuti, sembra quasi che le due squadre giochino per il pareggio. Forse solo un'azione su palla inattiva potrebbe sbloccare la monotonia del match.

32' Filtrante splendido di Iraola per Yeste che, in area di rigore, tenta il dribbling su Piqué invece di tirare: l'ultimo tocco è suo, rimessa dal fondo per il Saragozza. Grande occasione sprecata dall'Athletic.

35' Contropiede rapido dei padroni di casa, la palla da Iraola arriva a Urzaiz che spara: fuori. Athletic in crescendo in questo finale di primo tempo.

41' Gabilondo mette in mezzo, Javi Martinez svetta ma non riesce a dare forza al colpo di testa. Ribaltamento di fronte del Saragozza, D'Alessandro innesca Ewerthon che taglia tra i due centrali e conclude: palla fuori di un niente.

Partita che nel finale si è rianimata, grazie soprattutto alle iniziative dell'Athletic che ha stretto il Saragozza nella sua metà campo, innescando così contropiedi pericolosi degli aragonesi.

44' Occasione pazzesca per l'Athletic: Javi Martinez sradica un pallone dai piedi di un difensore sulla linea di fondo, Yeste crossa basso tagliando fuori Cesar ma Gabilondo, ormai solo sulla linea, viene anticipato in scivolata da Diogo. Un recupero prodigioso quello del terzino del Saragozza.

E' finito il primo tempo. 0-0 tra Athletic e Saragozza.

Commento al primo tempo: partita strana quella vista finora a Bilbao. Primi minuti scoppiettanti, con un'occasione per parte, poi una lunghissima pausa in cui si è giocato più che altro a centrocampo, con molti errori in fase di appoggio e poche idee. Ad un quarto d'ora dalla fine si è svegliato l'Athletic, che ha creato pericoli e costretto il Saragozza a difendersi, ma a loro volta gli aragonesi hanno iniziato ad agire di rimessa, sfiorando il gol con Ewerthon. Clamorosa la palla gol per Gabilondo all'ultimo minuto. Per ora meglio i biancorossi.

Comincia il secondo tempo, c'è Etxeberria al posto di Gabilondo.

48' Grande occasione per il Saragozza: Ewerthon viene pescato bene in area e tira subito, grande parata di Aranzubia, fin qui impeccabile.

51' Ammonito Murillo per un'entrata assassina a centrocampo.

57' Fallo su Aimar al limite dell'area. Saragozza che sta giocando meglio in questa fase della partita.

58' Nulla di fatto sulla seguente punizione, la palla viene rinviata dalla difesa biancorossa.

61' Dentro Garmendia per Murillo. Javi Martinez (straordinario) in pressing altissimo guadagna un angolo; batte Iraola, la palla schizza verso Etxebe che batte di prima intenzione di sinistro verso la porta: palla alta di poco.

65' Episodio dubbio in area del Saragozza, con Urzaiz che conquista un campanile proveniente dalle retrovie e viene trattenuto da un difensore. Poteva starci il rigore.

Partita che sta diventando incandescente, frequenti le scaramucce. D'Alessandro molto nervoso, così come Yeste.

69' Ci prova Garmendia da fuori, il suo sinistro esce non di molto con Cesar comunque sul pallone.

Grande tifo oggi al San Mamés, si sentono benissimo tutti i cori storici dell'Athletic (sospiro...).

74' Esce Urzaiz, dentro Aduriz: standing ovation per il navarro.

Mancano dieci minuti, la partita è piacevole anche se le squadre non riescono a creare grandi azioni da gol.

Siamo all'85', sembra che il pareggio vada bene a tutti.

Athletic generosamente in avanti: il carattere di questa squadra, con Mané in panchina, sembra quello dei vecchi tempi.

Combattivo Aduriz: va a disturbare Cesar, lo spinge un po' e si prende l'ovazione del pubblico, che poi sommerge di fischi il portiere ospite. Partita quasi finita.

Triplice fischio del direttore di gara dopo un tentativo dalla distanza di Casas: Athletic-Saragozza finisce 0-0.

Commento finale: giusto pareggio al San Mamés tra due squadre che, tranne sporadiche fiammate, non hanno mai dato l'impressione di volersi fare troppo male. L'Athletic mi è piaciuto di più nel primo tempo, soprattutto nell'ultimo quarto d'ora durante il quale ha messo alle corde il Saragozza ed ha sfiorato il gol; gli ospiti, bravi solo in contropiede nella prima frazione, hanno disputato un ottimo inizio di ripresa, poi sono andati progressivamente spegnendosi. I migliori: Iraola, Javi Martinez (lo so, mi ripeto, ma ha fatto delle cose strepitose, soprattutto dal punto di vista atletico) e Aranzubia, pochi interventi ma decisivi, per l'Athletic, Aimar e Diogo per il Saragozza.

martedì 19 dicembre 2006

Stasera Athletic-Saragozza.

Ultimo impegno del 2006 per i biancorossi, in campo al San Mamés per la sfida con il Saragozza (ore 21, diretta su questo blog ). Diciamo subito che sarà davvero difficile replicare le vittorie con Recreativo e Depor: gli aragonesi sono quinti in campionato e, nonostante la sconfitta di domenica a Valencia, in cui hanno comunque giocato meglio dei padroni di casa, attraversano un buon momento di forma. Lo schema con il Pagliaccio Aimar (giocatore che adoro) e l'eterna promessa, forse sbocciata, Andres D'Alessandro dietro all'ottimo Milito ha portato finora bel gioco e risultati sopra le aspettative, facendo del Saragozza una delle grandi rivelazioni della Liga e dando alla squadra energia e motivazioni insospettabili ad agosto. L'Athletic, che ritrova Etxeberria assente sabato, dovrebbe presentarsi con la formazione che ha sconfitto dieci giorni fa il Recreativo. Assente Lafuente, colpito ad un occhio da un rinvio di Aranzubia due settimane orsono, sarà ancora Dani, grande protagonista al Riazor, a difendere la porta biancorossa con il supporto di Exposito, Prieto, Sarriegi e Casas; in mediana Iraola tornerà a far coppia con l'ormai imprescindibile Javi Martinez, mentre la linea di trequartisti dietro Isma Urzaiz sarà composta da Etxebe, Yeste e Gabilondo. Come detto non sarà facile e anche un pareggio potrebbe andare bene, visto che sugli altri campi si disputeranno incroci interessanti per la bassa classifica quali Nàstic-Betis e Levante-Osasuna. A stasera!

lunedì 18 dicembre 2006

15a giornata: Deportivo 0-2 Athletic.


Esultanza biancorossa dopo il primo gol di Javi Martinez (Marca).

Deportivo de La Coruña: Aouate; Manuel Pablo, Arbeloa (70' Iago), Juanma, Capdevila; Juan Rodríguez, De Guzmán (52' Adrián); Cristian, Verdú, Riki (62' Estoyanoff); Arizmendi.
Athletic Club Bilbao: Aranzubia; Expósito, Luis Prieto, Sarriegi, Casas; Murillo, Javi Martínez; Iraola, Yeste (83' Amorebieta), Gabilondo (67' Garmendia); Urzaiz (54' Aduriz).
Reti: 8' e 91' Javi Martínez.
Arbitro:
Álvarez Izquierdo (Colegio catalán).
Note: espulso all'83' Juanma (D) per doppia ammonizione.

Partita bruttissima, vittoria pesantissima. L'Athletic targato Mané ha già una sua dimensione ben definita e per capirlo basta dare un'occhiata ai numeri: in 3 incontri di Liga, 2 vittorie e una sconfitta, 7 gol fatti e 4 subiti, 14 punti raggiunti in classifica che significano lasciarsi alle spalle la zona retrocessione. Ieri ho visto la gara e devo dire che è stata davvero noiosa, con pochissime azioni degne di nota; ho trovato il Depor irriconoscibile, involuto in attacco e piuttosto perforabile dietro, mentre l'Athletic ha fatto ciò che doveva dopo essere passato in vantaggio: pressing, difesa chiusa e aiuto di tutti in fase di ripiegamento, in modo da contenere la prevedibile sfuriata dei padroni di casa. Lo spuntato attacco galiziano e un ottimo Aranzubia hanno fatto il resto, e se nel primo tempo il Depor almeno ha tenuto palla (76% contro il 24 dell'Athletic) e creato qualche blando pericolo per Dani, nella ripresa sono stati i biancorossi a sfiorare più volte il 2-0. Alla fine il gol del raddoppio è arrivato nel recupero, grazie ad un'azione sontuosa del migliore in campo, Javi Martínez, che ha umiliato Manuel Pablo in velocità prima di ribadire in rete la respinta di Aouate dopo la sua prima conclusione. Davvero fantastica la prova del giovane navarro, autore anche del primo gol con un colpo di testa su corner di Iraola: nonostante la giovanissima età gioca con notevole autorevolezza, è preciso ed efficace negli inserimenti, ha una buona tecnica di base (nell'Osasuna B giocava da trequartista) e mezzi atletici impressionanti. La sua esultanza è la migliore copertina per questo Athletic rinato grazie alla cura Mané.

martedì 12 dicembre 2006

Come promesso, ecco il golazo di Isma.

Lucidatevi gli occhi, mi raccomando!!!

14a giornata: Athletic 4-2 Recreativo.

Athletic Club: Aranzubia; Expósito, Prieto, Sarriegi, Casas; Iraola, Javi Martínez (73' Amorebieta); Etxeberria, Yeste (57' Garmendia), Gabilondo; Urzaiz (82' Llorente).
Recreativo de Huelva: López Vallejo; Merino, Pablo Amo (57' Iago Bouzón), Beto (46' Arzo), Dani Bautista (46' Rosu); Santi Cazorla, Jesús Vázquez, Viqueira, Aitor; Sinama-Pongolle, Uche.
Reti: 5' Dani Bautista (ag), 27' e 41' Urzaiz, 54' Uche, 59' Garmendia, 88' Sarriegi (ag).
Arbitro: Velasco Carballo (Comité Madrileño).

Un grande Athletic, finalmente. Un grande Athletic ma soprattutto un immenso Urzaiz, vero trascinatore e protagonista del match con una doppietta che è puro ossigeno per i bilbaini e che lo porta al nono posto nella classifica dei marcatori biancorossi di ogni tempo. Da vedere assolutamente il primo gol di Isma, che cercherò di postare al più presto: tocco al volo in spaccata rovesciata su cross di Javi Martinez, un numero incredibile che a molti ha ricordato una rete di sua maestà Cruiyff ai tempi del Barça; se posso permettermi, quello di Johan era migliore, con la palla più lontana ed il movimento talmente armonioso da sembrare irreale, ma pure questo è una perla di rara bellezza. Lo avesse fatto Ronaldo, per dire un nome, ne parlerebbero per mesi. Le altre reti, forse per compensare la spettacolarità di questa da me malamente descritta e del cabezazo di Isma immortalato nella foto sopra, sono state da Mai dire gol: al 5' Dani Bautista ha passato la palla a Lopez Vallejo senza avvedersi che il portiere era uscito, realizzando un autogol assurdo (bisogna dire che l'estremo difensore del Recre ha provato ad intervenire e non si è capito bene se il pallone fosse entrato o no: a me sembrava di sì). Poi c'è stata l'altro splendido autogol del sempre lucido Sarriegi, capace di saltare indisturbato e infilare Aranzubia (titolare al posto di Lafuente infortunato, ma speriamo che resti lui) con una zuccata all'indietro indecente. Parlando in generale della partita, bisogna dire che la vittoria dell'Athletic, la prima stagionale al San Mamés, è stata pienamente meritata, e che la mano di Mané si comincia a vedere, se non altro a livello di capacità motivazionali dei giocatori. Buona anche la scelta di Iraola al centro al posto di Orbaiz: il ragazzo ha visione di gioco e personalità, forse potrebbe diventare più di un rimpiazzo d'emergenza. La nota negativa, al solito, è stata la difesa, peraltro immobile sul gol di Uche; Casas e Sarriegi non sono da Athletic (e forse nemmeno da Primera), aspettiamo tutti con ansia il rientro di Ustaritz al fianco di un buon Prieto. Chiudo con i miei complimenti a Joseba Garmendia, autore del suo primo gol in Liga; una rete, anche stavolta, da Oggi le comiche (rinvio del portiere addosso a lui), ma pur sempre buona per le statistiche e per tranquillizzare i tifosi, subito timorosi dopo l'1-3 del Recreativo. Speriamo che sia la prima di una lunga serie.

PS Volevo ricordare Alberto D'Aguanno, scomparso come tutti saprete sabato scorso. Apprezzavo moltissimo i suoi servizi e il loro taglio ironico, scanzonato e mai banale, che riusciva a riportare il calcio alla dimensione che più gli appartiene: quella del gioco. Mi mancheranno, mi mancherà e, come ho letto su un blog, mi mancherà anche non sentire più "e ora la linea a bordocampo ad Alberto D'Aguanno". Il treno dei servizi non sarà più lo stesso senza di lui, e purtroppo non solo quello. Ciao Alberto.

mercoledì 6 dicembre 2006

Athletic su Ivan Campo.


Ivan Campo in azione con la maglia del Bolton, sua attuale squadra.

A quanto riporta oggi Marca, l'Athletic avrebbe individuato l'uomo giusto per rimpiazzare Pablo Orbaiz. Non si tratta, come speravo io, di Gaizka Mendieta, bensì di un altro basco che, come il biondo ex del Valencia, gioca da anni in Premier League: Ivan Campo, in forza da cinque stagioni al Bolton, squadra rivelazione di quest'anno in Inghilterra (se non sbaglio sono terzi). Sicuramente i più lo ricorderanno soprattutto per i trascorsi al Real Madrid, squadra con cui ha vinto due coppe Campioni e nella quale giostrava da difensore centrale, mentre adesso gioca stabilmente mediano e con buoni risultati. Premetto subito che a me Ivan Campo sta sulle palle in quanto madridista, inoltre mi è sempre sembrato scarso (e non poco) come difensore. Ammetto però che non lo seguo da anni e non so quale sia il suo rendimento attuale, che, leggendo vari articoli in rete, parrebbe buono. Il giocatore ha dato la sua disponibilità immediata e sembra che l'affare sia possibile. Ripeto: mi sta sulle balle e voglio Mendieta, purtroppo però io sono qui a scrivere, non a fare il mercato dell'Athletic. Sicuramente Ivan Campo è un giocatore d'esperienza, che è poi quello di cui abbiamo bisogno, quindi se è motivato a venire, passando dalle prime posizioni di Premier alle ultime di Liga, è il benvenuto. Se dovesse arrivare, spero che mi faccia ricredere a suon di buone prestazioni.

martedì 5 dicembre 2006

Piove (anzi, grandina) sul bagnato.

E' proprio vero che, quando le cose vanno male, sembra non esserci fine al peggio. Dopo aver perso una partita giocata bene, senza dubbio la migliore dell'anno, ecco che ci arriva una tegola di proporzioni bibliche tra capo e collo: Pablo Orbaiz, il metronomo dell'Athletic, l'uomo da cui passa quasi ogni pallone rojiblanco, si è rotto i legamenti del ginocchio destro. Ne avrà per sette mesi almeno, ovvero tornerà in campo nella prossima temporada. Proprio come Tiko, ma nel caso di "Don" Pablo la perdita è incomparabilmente più grave, per tutto ciò che toglie al gioco dell'Athletic. Ovvio che adesso si richieda un intervento sul mercato, che tuttavia non sarà aperto prima di gennaio; Mendieta mi sembra il nome più indicato e più raggiungibile, ma dovremo comunque prepararci ad un mese in cui saremo scoperti nella zona nevralgica del campo. Quali le possibili soluzioni per Mané? Quella più scontata, e che tuttavia mi sembra impraticabile, è mantenere l'attuale 4-2-3-1 con Javi Martinez ed uno a scelta tra Murillo, Iturriaga, Beñat o, al limite, Garmendia arretrato. Ho usato l'aggettivo impraticabile perchè i giocatori da me nominati non mi sembrano adatti a sostituire Orbaiz, trattandosi di un ex difensore (Murillo) e di ragazzini alla prima esperienza in Primera. La seconda strada porta dritti ad un cambiamento di modulo: 4-4-2 a rombo, con Javi Martinez schermo davanti alla difesa e Yeste dietro due punte, una agile (Aduriz), l'altra potente e forte di testa (Urzaiz o Llorente). Ma questi discorsi lasciano il tempo che trovano. L'unica cosa che sappiamo è che Orbaiz non sarà dei nostri fino all'anno prossimo, e già ci manca tantissimo. Animo, Pablo, ti aspettiamo più forte di prima! Aupa!

lunedì 4 dicembre 2006

13a giornata: Real Madrid-Athletic (in diretta qui).

Cinque minuti all'inizio del match, il primo per l'Athletic con Mané in panchina. C'è grande curiosità per vedere all'opera il mister biscaglino, chiamato subito ad un'impresa proibitiva: uscire indenne dalla tana del Real Madrid di "Don" Fabio Capello, che non sta esaltando la stampa spagnola per il gioco ma macina punti giornata dopo giornata. Mané ha vinto una volta con il suo Alaves al Bernabeu e ha invitato le merengues a non prendere i Leoni sotto gamba; tra poco meno di due ore, il campo darà il suo verdetto.

6' Mi era saltato il collegamento, ho perso i primi 6 minuti. Siamo comunque sullo 0-0.

11' Purtroppo oggi PP Stream non va, si blocca di continuo. Per ora non sono riuscito a vedere niente, adesso sembra che si stia riprendendo. Tengo le dita incrociate. Punteggio sempre fermo sullo 0-0.

15' Occasionissima Real. Raul riceve un lancio di Roberto Carlos, supera Prieto con lo stop di petto a seguire e spara di sinistro: palla fuori a portiere battuto.

16' Ancora Real vicino all'1-0: prima Lafuente si oppone al tiro di Salgado, quindi, sull'angolo seguente, Ramos ciabatta una comoda conclusione e alza il pallone da due passi. Real arrembante.

22' Athletic vicinissimo al gol con una punizione dai 25 metri di Yeste, fuori davvero di un niente. Dopo aver contenuto la sfuriata delle merengues intorno al quarto d'ora, l'Athletic sta tenendo bene il campo. E' presto per dire se sia cambiato qualcosa, ma la voglia di lottare (latitante negli ultimi tempi) sembra essere tornata.

24' Mi piace questo Athletic, che pressa alto e riconquista molte palle sulla trequarti offensiva. Tonico Javi Martinez, Yeste c'è.

28' Robinho fa impazzire Exposito in area, ma il suo cross viene deviato da un altro difensore in angolo.

Perdonate la dimenticanza, ma coi problemi di prima mi sono dimenticato di scrivere le formazioni. L'Athletic si schiera col suo classico 4-2-3-1 con Lafuente; Iraola, Prieto, Sarriegi ed Exposito; Javi Martinez e Orbaiz in mediana; Etxebe, Yeste e Gabilondo dietro Aduriz. Real speculare, con Van Nistelrooy (e non Ronaldo) supportato da Reyes, Raul e Robinho. In difesa non c'è il Pallone d'oro (sic!) Cannavaro, al suo posto Mejia.

32' Due occasioni enormi in un minuto per il Real. Prima Van Nistelrooy manda incredibilmente fuori una conclusione all'altezza del dischetto del rigore (grande contropiede delle merengues), quindi Robinho se ne va a sinistra ma conclude sull'esterno della rete.

34' GOOOOOOOOOOOOOOOOOOOL DELL'ATHLETIC! PRIETO!

Incredibile al Bernabeu: Athletic in vantaggio nel momento migliore dei padroni di casa. Punizione dai 30 metri, Luis Prieto se la sente e spara: il pallone passa in mezzo a diversi giocatori e sbuca davanti a Casillas, che non è impeccabile e non trattiene. Il portiere madridista si lamenta per la posizione di fuorigioco di un biancorosso davanti a lui, che in effetti sembra netta.

36' Athletic vicinissimo al raddoppio: punizione tagliata di Yeste, sbuca Etxebe che calibra un pallonetto di testa fuori di un metro alla sinistra di Casillas, scavalcato.

Partita bellissima finora. Adesso il Real non ci sta e prova a buttarsi in avanti, ma l'Athletic non si fa schiacciare ed anzi è pericolosissimo in contropiede.

42' Mischione in area del Real, alla fine la difesa libera a fatica. Athletic decisamente migliore, il vantaggio ha galvanizzato i Leoni e reso molto nervosi i blancos.

45' Giù Orbaiz nell'area dell'Athletic, si sta toccando un ginocchio: speriamo che non sia niente di grave.

47' Finisce il primo tempo sul risultato di 1-0 per l'Athletic. Fischi del Bernabeu per il Real.

Commento: che partita ragazzi! Per ora davvero bella, combattuta, piena di rapidi ribaltamenti di fronte e di azioni da rete. L'Athletic sta giocando come mai aveva fatto con Sarriugarte in panchina (e qui i casi sono due, giocatori contro tecnico o allenatore incapace): squadra corta, che pressa alto e non fa respirare Diarra ed Emerson, i due pivote del Real. Il tasso tecnico dei padroni di casa ogni tanto emerge con forza e porta ad occasioni notevoli (su tutte quella divorata da Van Nistelrooy alla mezz'ora), tuttavia i baschi si fanno preferire come collettivo. Il vantaggio forse è esagerato (il gol, tra l'altro, è viziato da un evidente fuorigioco), però l'Athletic sembrano più squadra, mentre le merengues vivono degli acuti idividuali. La difesa biancorossa per ora sta tenendo bene; a livello di singoli, da registrare le ottime prova, almeno finora, di Prieto, Javi Martinez e Yeste. Un unico appunto verso i rojiblancos: riescono a creare pericoli solo su palla inattiva, forse perchè Aduriz è sì molto mobile e generoso, ma non troppo adatto per fare la boa. I madridisti adesso confidano in una mossa di Capello per ribaltare la situazione, noi biancorossi speriamo di non ripetere il match dello scorso anno: primo tempo 1-0 per noi, finale 3-1 per il Madrid (e con questa gufata vi rimando al secondo tempo).

Si ricomincia, c'è Ronaldo in campo a far coppia con Van Nistelrooy.

54' brivido per l'Athletic, con Lafuente che rinvia corto, poi rimendia parando la conclusione ravvicinata di Van Nistelrooy. In campo c'è anche Beckham, che non avevo ancora notato.

55' Bernabeu in rivolta: gol annullato a Van Nistelrooy per fuorigioco, le immagini mostrano che l'olandese era in posizione regolarissima.

57' Esce Orbaiz infortunato, entra Murillo. Un errore non sostituire nell'intervallo Don Pablo, che sembra essersi fatto male seriamente.

58' Etxeberria entra in area superando bene Roberto Carlos, ma il suo tiro finisce fuori con Casillas comunque sul pallone.

Manca mezz'ora alla fine, purtroppo sta accadendo la cosa peggiore: l'Athletic si sta facendo schiacciare e passa raramente la propria metà campo. Ronaldo è in palla, continuando così sarà difficile mantenere il vantaggio.

62' Athletic che spreca un 2-0 che sembrava già fatto: da Yeste ad Aduriz, il numero 23 entra in area ma viene contrato al momento del tiro, la palla arriva a Gabilondo che tira troppo debolmente, permettendo l'intervento di piede di Casillas. L'Athletic non deve rinunciare a giocare.

64' Pareggio del Real. Retroguardia biancorossa distratta su di un lancio dalle retrovie, sbuca alle sue spalle Ronaldo che fa un gran numero, stoppando il campanile con la palla che resta lì e battendo Lafuente con un tunnel. Gran gol del brasiliano, 1-1.

Peccato, l'Athletic ha preso un gol stupido poco dopo averne fallito uno facile facile. Ma la retroguardia del Madrid non è imbattibile stasera, bisogna crederci e bisogna mettere dentro Urzaiz.

70' Esce Yeste, entra Isma. Athletic che si dispone con un 4-4-2 in linea. Mané vuole vincerla!

73' Tacco al volo per Raul, sinistro di prima intenzione del capitano madridista: fuori.

74' espulso Aduriz per una gomitata in elevazione a Diarra: aspetto il secondo replay per giudicare, purtroppo non ho visto il primo.

Ultimo quarto d'ora del match che si preannuncia di pura soffrenza per i baschi, in 10 e sottoposti ad una grande pressione da parte del Real.

79' Tutti trattengono il fiato per una punizione di Beckham: non è nulla di che, para facile Lafuente. Intanto esce Etxebe, al suo posto Casas. Giustamente adesso Mané si tutela, un punto a Madrid sarebbe ottimo.

81' Vantaggio del Real. Roberto Carlos dalla distanza pesca il jolly. Un minuto prima, Ronaldo aveva sfiorato a sua volta il 2-1.

Cantano adesso le merde del Real, ma per 80' si sono cacati sotto.

Il Real controlla, l'Athletic non ha più la forza per attaccare. Peccato.

87' Incredibile occasione per l'Athletic su pasticcio della difesa di casa. Il tiro a botta sicura di Iraola viene parato di piede da Casillas. Miracolo del numero 1 spagnolo, che evita un gol fatto.

4' di recupero, Athletic avanti col cuore ma il Real ha buon gioco a chiudere gli spazi.

94' Finisce 2-1 per il Real al Bernabeu. Proteste dell'Athletic proprio all'ultimo secondo per un presunto tocco di mano in area di rigore merengue.

Commento finale: purtroppo la mia gufata, che in realtà doveva avere l'effetto opposto, si è rivelata tale e l'Athletic ha perso. A parte gli scherzi, devo dire che il Real ha meritato la vittoria in virtù della grande mole di gioco creata nella ripresa, ma anche un pareggio non sarebbe stato scandaloso. I biancorossi mi sono piaciuti e hanno dimostrato che, se credono nei propri mezzi e si applicano, possono dare fastidio a chiunque; non siamo una squadra da terzultimo posto e stasera lo abbiamo fatto vedere, facendo soffrire i madridisti fino all'ultimo secondo. La partita ha avuto due episodi per me decisivi: il gol sbagliato da Gabilondo, che ci avrebbe dato il 2-0, e l'espulsione di Aduriz, che ha scombinato il 4-4-2 appena ideato da Mané (purtroppo non sono riuscito a capirne la dinamica, chiedo lumi a chi ha visto bene l'azione). In mezzo, il gran gol di Ronaldo, in chiusura la prodezza balistica di Roberto Carlos. Come avevo già detto alla fine del primo tempo, il Real si affida ai solisti e anche stavolta gli è andata bene, ma devo dire che l'atteggiamento mentale ed il modo di giocare dei Leoni mi sono piaciuti. Avanti così, la strada è quella buona. Chiudo con i migliori: Robinho e Ronaldo (fantastico, gol compreso) per il Real, Javi Martinez e Iraola per l'Athletic.

mercoledì 29 novembre 2006

De "misterum" natura: da Sarriugarte a Mané.

E così, finalmente, la Urkijo si è decisa a cambiare. Questa decisione doveva e poteva essere presa prima, ma il beffardo gol di Llorente al Valencia ha fatto più danni che altro, visto che la gioia per il punto preso al "Mestalla" si è presto tramutata in rabbia per le sconfitte contro Espanyol e Siviglia. Sarriugarte, nella conferenza d'addio, ha mantenuto la linea delle ultime settimane: più che assumersi le colpe, il minimo che avrebbe dovuto fare visti i risultati, ha tirato in ballo i soliti fattori esterni, quali la pressione della stampa, una certa prevenzione nei suoi confronti ed un ambiente tutt'altro che semplice da gestire. Nonostante il mancato (più o meno) mea culpa, non mi sento di dargli tutti i torti. E' stato chiamato in estate in sostituzione di Clemente, e nessuno mi toglie dalla testa che Lamikiz lo abbia scelto più per fare un dispetto al Rubio (della serie: anche un carneade può allenare questo popò di squadra che ho fatto contro il tuo parere) che per convinzione. D'altra parte, puntare su di un emerito sconosciuto, senza esperienza di calcio di livello, quando erano liberi personaggi del calibro di Lotina, Mané, Camacho e Luis Fernendez, tanto per citarne alcuni, tutto sembra fuorchè la conseguenza di un ragionamento ponderato ed operato in un'ottica di lungo periodo. Catapultato da un giorno a un altro in una realtà distante anni luce dal suo Bilbao Athletic, Sarriugarte si è subito dovuto innanzi tutto scontrare con l'ostilità di uno spogliatoio che, lasciatemelo dire, non è degno degli Athletic del passato: pieno di fighetti, di mezzi giocatori che si credono fenomeni, di divette, che hanno soppiantato nel numero gli Urzaiz, i Gurpegi, gli Orbaiz, insomma quella gente che quando scende in campo con la maglia zurigorri lo fa accesa da un sacro furore. La perdita di Carlos per squalifica e l'addio al calcio giocato del Capitano, Julen Guerrero, non hanno certo aiutato Sarriu, che però ha inizato subito a metterci del suo. Per tutta l'estate ha provato un improbabile 4-3-3, abbandonato in fretta e furia dopo poche giornate di Liga; ha messo fuori rosa Javi Gonzalez e Solabarrieta, due esterni che potevano tornare utili (e poi io adoro Javi); ha scelto di puntare su Aranzubia, per poi accantonarlo alla terza partita. In seguito, la mancanza di risultati lo ha mandato nel pallone, cosa avvenuta a parer mio almeno 1-2 mesi fa, ed é qui che la dirigenza doveva intervenire, ringraziandolo per il lavoro svolto e mandandolo a fare esperienza in Segunda B. Ma la neo-presidentessa non ne ha avuto il coraggio, forse frenata dal fatto di avere un mandato pro-tempore, forse colpita dal precedente di Mendilibar, esonerato da Lamikiz ed ora alla guida di un grande Valladolid in Segunda. Ma Mendi, come ho già avuto modo di scrivere, è un tecnico bravo e preparato a cui, lo scorso anno, mancavano esperienza e presa sul gruppo (non è un mistero che qualcuno gli abbia giocato contro); Sarriugarte, invece, è un allenatore alle primissime armi e nemmeno troppo promettente, come poteva essere Txingurri Valverde. Insomma, il buon Felix (nome poco adatto alla situazione) ha cominciato a sbagliare schemi e formazioni, inventandosi cose mai viste (Urzaiz spostato a sinistra, Yeste ala destra, Exposito terzino sinistro, Adurtiz arretrato quando si vede lontano 10 km che è una punta nata, Llorente sempre in panca, ecc ecc), finendo per essere eliminato dalla Coppa del Re e per trovarsi in zona retrocessione in campionato. Un disastro annunciato. E adesso il povero Sarriugarte se ne va, portando con sè il poco invidiabile record di unico allenatore dell'Athletic a non aver mai vinto al San Mamès. Sperando che la situazione non sia irrimediabile, confidiamo adesso in Mané, ingaggiato solo fino al termine della stagione, di modo che il presidente che verrà eletto allora non si trovi a subire un allenatore sgradito. Anche questa temporada, dunque, si annuncia ricca di sofferenza e per nulla rivolta al futuro; dobbiamo salvarci, non c'è tempo per programmare. E' questa la cosa che a parer mio fa più arrabbiare: abbiamo ottimi giovani in rosa e li stiamo bruciando a causa della stoltezza del signor Lamikiz, un presidente tra i meno lungimiranti della storia del club. Ma la sua era fa già parte del passato, per fortuna. Stringiamoci attorno ai nostri Leoni per questo campionato buio, forse più buio di quello passato, ed auguriamoci, oltre alla salvezza, un futuro presidente in grado di investire nel futuro di questa squadra, che potrebbe davvero diventare roseo. Beti aupa Athletic, sempre con te!

Tutto in quel weekend, ovvero come stare fuori casa un paio di giorni e perdersi tutto il perdibile.

Sono stato lontano dal pc per 48 ore o poco più e a Bilbao è successo di tutto.
Domenica sera. Athletic-Siviglia 1-3. Ho visto la partita, anche se non ho potuto scrivere commenti, e devo dire che l'Athletic ha perso più per le sue immani lacune difensive che per la prestazione complessiva. Il Siviglia si è portato sul 2-0 dopo 20 minuti (al 7' gol di testa di Luis Fabiano dopo grande azione di Kanoutè, al 18' raddoppio di Martì grazie ad una punizione-cross valutata male da Lafuente e finita in rete...cappella indecente), è sembrato controllare ma nella ripresa ha subìto il ritorno dei Leoni. Il gol di Aduriz ha dato speranza, abbiamo sprecato qualcosa, poi ancora Luis Fabiano ci ha puniti in contropiede, ma non meritavamo il terzo gol. Ustaritz, infortunato, ne avrà per un mese.
Lunedì. Sarriugarte col Siviglia era alla gara decisiva: conferma in caso di vittoria o pareggio, esonero in caso di sconfitta. Ha perso ed è stato licenziato, direi anche troppo in ritardo.
Oggi. José Manuel Esnal detto Mané, 56 anni, è stato nominato nuovo tecnico dei biancorossi. Forse molti di voi lo ricorderanno alla guida del miracoloso Alaves che arrivò qualche anno fa alla finale di UEFA, battendo tra gli altri anche l'Inter con un gol di Jordi Cruiyff, figlio del grande Johan. I vitoriani persero poi con il Liverpool in una delle partite più strane e divertenti che abbia mai visto (divertenti per i non tifosi), gara che terminò 5-4 ai supplementari con il gol (mi sembra) decisivo di un mio vecchio idolo, lo scozzese McAllister. Per presentarvi il nuovo tecnico colgo l'occasione di inaugurare un nuovo spazio del blog, che sarà curato da Igor, basco al 100% ma residente in Italia: l'Angolo delle Statistiche. Io mi limito a dire che il nuovo mister è un difensivista, cosa utile in questo periodo a Bilbao, ma io avrei preferito di gran lunga Luis Fernandez, fermo restando il mio più grande in bocca al lupo al vecchio Mané. Buona lettura!

MANE' (Adda veni' er baffone)
Bene,
ieri qualcuno chiedeva dati su Mane'
Ecco il suo curriculum da allenatore (credo che a nessuno interessi la sua, pur simpatica, carriera di giocatore nelle file del mitico Balmaseda degli anni 70 (eccezione fatta degli abitanti di questo bel paesino, villaggio di Asterix redivivo, tra cui mio padre, i miei zii e compagnia di pazzi)
A cominciato allenando la squadra del mio paese in C1: Barakaldo (1980-82), Poi al Sestao (82-84), poi all'Alavés (84) e di quà e cominciata la sua carriera catalana: Figueres (85-87), Lleida (88-95) portandolo in 7 anni da C1 alla A, riuscendo a vincere nel Camp Nou contro il Barça, ma non riuscendo nell'impresa di rimanere nella categoria. Poi un lampo a Mallorca (95). Fece toranre in A al Levante (1996-97).
Nel settembre del 97 comincia la sua carriera più conosciuta nell'Alavés (97-2003), che lo vide arrivare in semifinale coppa del Re e sopratutto in Finale UEFA contro il Liverpool. Alla fine tanti sforzi europei (come sconfiggere l'inter, je, je) lo riportarono in B. L'anno scorso prese al Levante nell'undicesimo posto e lo traghetto in A (2005-06).
Gioca preferibilmente con un 4-3-2-1, ma impone una ferrea disciplina difensiva con un centro del campo molto compatto, dove le ali si vedono continuamente obbligate a fare aiuti ai mediani. Fa solitamente squadre rocciose. Vi dico che non é tra i miei preferiti, ma sicuramente serve a qualcosa.
Vedremo.
Domenica gioca contro il Madrid a Chamartìn, dove riuscì a vincere in coppa con un Alavès che all'epoca giocava in serie B: chissà si con una squadra di A...
Igor

sabato 25 novembre 2006

Comunicazione di servizio.

Ciao a tutti, in questi giorni non potrò aggiornare il blog causa vacanza (un buon motivo, non c'è che dire!). Emi, se passi di qui e leggi, puoi mandarmi un messaggio al numero italiano col risultato di Athletic-Siviglia? Dovrei ricominciare gli aggiornamenti martedì o venerdì. Kaixo, aupa Leones!

giovedì 23 novembre 2006

La verità di Aitor.

"Hanno detto che non ero la prima opzione, hanno messo in giro una storia piuttosto lontana dalla realtà. Io ho dato la mia versione e chi mi conosce sa qual è la verità". Alla vigilia di Athletic-Siviglia Aitor Ocio, difensore degli andalusi, dice la sua sui retroscena del mancato trasferimento in biancorosso di questa estate. Riassumo brevemente: Ocio, ottimo centrale con trascorsi nell'Athletic, è in scadenza a giugno con il Siviglia, squadra nella quale peraltro gioca poco. Il suo presidente lo vorrebbe tenere, ma Lamikiz si infila e propone al giocatore il ritorno a Bilbao; sembra fatta, poi l'affare inizia a trascinarsi troppo a lungo e alla fine sfuma: il giocatore rinnova con il Siviglia, i biancorossi si consolano (si fa per dire) con Sarriegi.
Adesso Aitor, capoclassifica con la sua squadra, si toglie qualche sassolino dalla scarpa alla vigilia di Athletic-Siviglia, rivelando errori più o meno palesi della dirigenza Lamikiz. In pratica, quello che sottintendono le parole del centrale di Vitoria è un gioco al ribasso da parte della giunta biancorossa, motivato dalla scusa che lui non fosse la prima scelta (se questa prima scelta era Sarriegi, si capisce molto della lungimiranza di Lamikiz e co.); questo gioco, portato all'eccesso, ha finito per stressare il giocatore, che forse anche per altri motivi (la moglie) ha scelto di rimanere a Siviglia. Ovviamente non posso sapere se Aitor Ocio dice tutta la verità, ma di sicuro le sue parole lasciano trapelare che a Bilbao non è stato fatto tutto il possibile per prendere il giocatore. Errore madornale, ancora più grande se letto alla luce dei risultati attuali e della pochezza esibita dalla nostra difesa (non per ripetermi, ma da Sarriegi in particolare). Che altro aggiungere? Ormai Aitor fa parte del passato, rimbocchiamoci le maniche e riponiamo la nostra fiducia nella coppia Ustaritz-Amorebieta, la vera ancora di salvezza per il futuro.

Notiziona da Bilbao: Athletic-Siviglia è l'ultima partita che Sarriugarte avrà a disposizione per convincere la dirigenza a non esonerarlo. Tutto dipenderà dal risultato di domenica, dunque. Lungi da me augurare una sconfitta ai Leoni, ma forse sarebbe il male minore... In ogni caso, il Siviglia è lanciato come un treno e noi ancora non abbiamo vinto uno straccio di partita al Sa Mamés: se due più due fa ancora quattro, Sarriu farà bene a liberare l'armadietto per lunedì mattina.

PS Ringrazio Giordano per la traduzione dell'intervista ad Aitor Ocio. Bidigo Giangi!

martedì 21 novembre 2006

I più e i meno di domenica.


Ustaritz: partitaccia anche per lui (foto Marca).

Da salvare: poco, davvero poco. Aduriz, rigore procurato e gol, è stato uno dei più positivi ed è tornato a segnare dopo la rete alla Real Sociedad nella prima giornata. Molto bene Javi Martinez, indicato dalla stampa sportiva come migliore in campo per i biancorossi, fatto non certo nuovo ma sempre sorprendente, visto che stiamo parlando di un ragazzo non ancora diciottenne. Yeste ha realizzato il quarto gol stagionale ma non ha messo a referto una grande prestazione. Non so che altro dire, penso che le note liete si fermino qui.
Da buttare: in primis, come sempre, la difesa, con quattro elementi su quattro insufficienti. Inguardabile Sarriegi, difensore che si sta rivelando sempre più scandaloso: lento, macchinoso, non ha posizione e se sbaglia anche di testa (vedere per credere il salto a vuoto sul 3-2 di Pandiani), in teoria il suo punto di forza, è finita. Vorrei sapere chi lo ha voluto; va spedito in tribuna, subito. Murillo non è più abituato a giocare in difesa e si vede, mentre Exposito, già scarso come terzino destro, spostato a sinistra fa pena (i cross del 2-2 e del 3-2 sono partiti dalla sua zona). In questo caos generale naufraga anche Ustaritz, che ha letteralmente regalato il primo gol a Tamudo e non si è più ripreso; il ragazzo comunque va capito, perchè credo che giocare a fianco di Sarriegi sarebbe improbo anche per Cannavaro... Brutta partita per Urzaiz, che forse andava sostituito prima, mentre Gabilondo e Yeste si sono salvati rispettivamente con un assist ed il rigore trasformato, ma per il resto hanno fatto poco. In ogni caso, è la prestazione in panchina di Sarriugarte l'elemento sicuramente più negativo del match. Se una squadra è incapace di tenere un risultato che sia uno (prima lo 0-1, quindi il 2-2), la colpa non può essere che del tecnico, che a parer mio ha doti motivazionali pari a quelle di un poppante addormentato. Cervellotici anche i cambi, specialmente quello di Llorente messo in campo a 5 minuti dalla fine (non è così che il ragazzo può ritrovare fiducia, dopo il gol al Valencia andava premiato). Anche insistere sullo stesso modulo e sugli stessi uomini reduci dall'1-1 del Mestalla per me è stato un azzardo, visto che il punto era stato un gentile regalo del Valencia e non certo una nostra conquista. Insomma mi sto ripetendo da più di un mese, quando altri difendevano magari a ragione Sarriu, ma quest'uomo va esonerato. A Mendilibar venne concesso molto meno tempo, nonostante sia un tecnico molto preparato (il suo Valladolid è secondo in Segunda, passatemi il gioco di parole) che magari lo scorso anno difettava di esperienza. La Urkijo non può confermare la fiducia a un allenatore che ci ha fatto raccogliere 8 punti in 11 giornate (e fra due giornate saranno sempre otto, visto che ora ci aspettano il lanciatissimo Siviglia e il real al Bernabeu); va bene la fiduca, ma Sarriugarte non se la sta meritando e deve essere licenziato. L'Athletic è una squadra di calcio, non la sede basca della Caritas. Speriamo che a Bilbao non lo capiscano troppo tardi.

lunedì 20 novembre 2006

11a giornata: Espanyol 3-2 Athletic.

Espanyol: Kameni; Zabaleta, Torrejdoón, Jarque, Chica; Moisés, De la Peña; Rufete (77' Coro), Riera, Luis García (83' Pandiani); Tamudo.
Athletic: Lafuente; Murillo, Ustaritz, Sarriegi, Expósito; Javi Martínez, Orbaiz; Yeste (90' Iturriaga), Aduriz (85' Llorente), Gabilondo; Urzaiz (62' Etxebarria).
Reti: 47' Yeste (rig.), 53' e 60' Tamudo, 66' Aduriz, 93' Pandiani.
Arbitro: David Fernández Borbalán (Colegio andaluz).

Roba da maiali. Non trovo altre parole, oltre a questa fine espressione, per definire la prova dei Leoni ieri sera a Barcellona, giustamente culminata con una sconfitta, l'ennesima della gestione Sarriugarte. Il tecnico basco ha riproposto la squadra uscita indenne dal Mestalla, ma stavolta non ha portato a casa il punticino sperato: troppo brutto l'Athletic, senza gioco, senza idee, messo sotto dagli avversari dal primo all'ultimo minuto. I tre gol catalani sono scaturiti, come sempre, da altrettante disattenzioni difensive biancorosse, mentre davanti siamo riusciti a pungere solo con Aduriz, che ha segnato il 2-2 e si è procurato il rigore (a parer mio inesistente) dello 0-1. Stavolta non possiamo nemmeno recriminare con l'arbitro, che ha negato un penalty nettissimo all'Espanyol dandone uno molto meno evidente a noi. Certo, perdere al 93' potrebbe far pensare ad un colpo di sfortuna, ma io resto convinto che la sfortuna, nello sport, esista fino ad un certo punto: se "el Rifle" Pandiani viene lasciato libero nell'area piccola all'ultimo minuto di recupero, più che di sfiga bisogna parlare di inacapacità e mancanza di concentrazione. Per un'analisi più approfondita vi rimando a domani, per adesso concludo lasciandovi il link ai gol della partita.

sabato 18 novembre 2006

L'ultimo baluardo.

Con colpevole ritardo avverto tutti i lettori dell'uscita del libro sull'Athletic scritto dal presidente (fino a domani ) della Peña Leones Italianos, Simone Bertelegni, con la collaborazione per le statistiche di Nicola Nucci. Il titolo è L'ultimo baluardo - Il calcio schietto dell'Athletic Bilbao ed è pubblicato da Limina Edizioni. Il mio consiglio è di comprarlo senza pensarci due volte. Qui sotto riporto la scheda del libro che si trova sul sito di Limina:

Nel calcio del III millennio, toccato da gravi scandali e dall'onnipresente ricerca del profitto, c'è una squadra che non ha ancora venduto l'anima al diavolo: l'Athletic Club di Bilbao. Oltre cent'anni di gloriosa storia sportiva che fa perno esclusivamente sul settore giovanile e su giocatori nati nei Paesi Baschi.

Di fronte a tutte le degenerazioni che stanno ammorbando il calcio (sentenza Bosman, Passaportopoli, Piedi Puliti, doping amministrativo, ipertrofia televisiva, caccia agli utili a ogni costo e così via), agli appassionati della pedata restano due soluzioni: troncare ogni rapporto col mondo del pallone o trovarsi un rifugio. A chi opta per la seconda, un suggerimento: innamoratevi dell'Athletic Club di Bilbao.
Tuffatevi nelle pieghe delle maglie biancorosse della squadra basca, per trovarvi un'Idea di calcio dal sapore primo Novecento: nessuno straniero in campo, nessun presidente-dittatore, nessuna ossessione televisivo-affaristica, totale fedeltà a una maglia tuttora non macchiata da alcun logo pubblicitario.
Fantascienza, o, al contrario, passato remoto? No, una realtà presente e vincente. Mai retrocessa dalla serie A spagnola, primato condiviso con le multimilionarie e multinazionali Barcellona e Real Madrid.
Athletic: l'ultimo baluardo eretto a difesa di romanticismo e purezza dagli attacchi del calcio dell'era Bosman. Un libro che narra la storia, ma soprattutto tenta di spiegare la filosofia che guida la più singolare squadra di calcio di tutti i tempi.

Simone Bertelegni è ispanista, giornalista free lance e amante dello sport pulito; anche per questo è tifosissimo dell'Athletic Club di Bilbao, di cui ha contribuito a fondare l'unico fan club italiano, che presiede dal 2000.
Nicola Nucci è giornalista dell'Agenzia Tuttocalcio, fervente appassionato di storia e football estero, simpatizzante dell'Athletic Club di Bilbao. Per questo libro ha curato l'appendice statistica.



Volevo inoltre ricordare la scomparsa di un grandissimo, Ferenc Puskas, uno degli ultimi alfieri di un calcio che, purtroppo, non esiste più. Attaccante atipico, che amava svariare e partire da lontano, era dotato di un sinistro al fulmicotone con cui segnò caterve di reti con le maglie di Honved, Real Madrid, Ungheria e Spagna, di cui prese la nazionalità dopo l'invasione sovietica del 1956. E' l'unico calciatore ad aver segnato 4 gol in una finale di Coppa Campioni (Real-Eintracht 7-3). In carriera realizzò 1156 reti, 84 delle quali in 83 partite con la nazionale magiara. Campione olimpico nel 1952, guidò la Grande Ungheria, forse la squadra più forte di tutti i tempi, ad un inopinato scondo posto ai Mondiali svizzeri del 1954. Puskas, Kocsis, Hidegkuti e compagni vennero infatti sconfitti in rimonta per 3-2 dall'allora Germania Ovest, che i magiari avevano umiliato col punteggio di 8-3 in una partita del girone iniziale. Forti sospetti gravano tuttora su quella partita, passata alla storia come il Miracolo di Berna. Sospetti di doping. Puskas stesso, riferendosi allo spogliatoio tedesco, disse che "odorava come un campo di papaveri", mentre quasi tutti i giocatori teutonici vennero ricoverati ad una settimana dalla finale per una strana forma di itterizia. In ogni caso, quella Ungheria e il suo condottiero resteranno nella storia molto più dei tedeschi. Addio, Colonnello.

giovedì 16 novembre 2006

Ongi etorri, Iban!

E così, alla fine, ce l'ha fatta. Zubiaurre da oggi è ufficialmente un Leone. Dopo 16 mesi di una telenovela che pareva infinta questa ragazzo, la cui colpa unica colpa è stata quella di fidarsi di persone troppo inclini alla faciloneria, può sfoggiare con orgoglio la camiseta dei suoi sogni, quella biancorossa. Credo che sia impossibile non provare un sentimento di simpatia per Iban, costretto per un anno e mezzo ad allenarsi con squadrette provinciali ed a seguire i suoi compagni in televisione mentre in svariati tribunali si discuteva del suo destino. Una tortura che adesso, giustamente, è finita. Zubiaurre dovrà allenarsi duramente prima di poter esordire con l'Athletic, cosa che gli auguro di fare prestissimo. Tatticamente non è il giocatore che ci serve adesso (è un terzino destro, ruolo in cui siamo coperti), tuttavia è un calciatore di qualità, che ha fatto parte anche delle rappresentative giovanili spagnole, e insomma peggio di Exposito non può essere... Comunque, aldilà dei discorsi puramente calcistici, non si può non essere felici per questo happy-ending, ed inoltre è bello sapere di avere un vero cuore biancorosso in squadra. Iban infatti è tifosissimo dell'Athletic ed ha firmato per 8 anni, in pratica per tutta la sua carriera da professionista. Ha inoltre dichiarato di volersi tenere la prima maglia zurigorria che indosserà in una competizione ufficiale: dopo tutto quello che ha passato, mi sembra il minimo. Aupa Zubiaurre!

martedì 14 novembre 2006

Fernandez al timone?


Luis Fernandez, il migliore allenatore dell'Athletic negli anni '90, in questa foto si sbraccia dalla panchina del San Mamés (da AupaAthletic).

Come preannunciato dal sempre grandissimo Emi sul sito della Peña Leones Italianos (Bargiggia gli fa una sega), sembra che siano in corso dei contatti tra la dirigenza dell'Athletic e Luis Fernandez, ex componente del mitico centrocampo della Francia campione d'Europa '84 (Platini-Giresse-Tigana-Fernandez) e ottimo allenatore giramondo (l'anno scorso era in Israele). Ormai è evidente che con Sarriugarte non si va da nessuna parte; alla squadra mancano nerbo e grinta prima ancora di un gioco, e le ultime settimane, condite dall'assurda eliminazione in Coppa del Re, spingono a mettere la parola fine alla sua gestione. Fernandez, contatto da Marca, ha confermato i contatti avuti tramite un intermediario ("Finchè c'è ancora un allenatore non si può approfondire il discorso") e ha detto che sarebbe felicissimo di tornare ad allenare nella Liga.
Come ho fatto in precedenza nel caso di Mendieta, non mi sbilancio in previsioni azzardate. Ma non certo perchè non voglia Luis a Bilbao, visto che sotto la sua guida, nel 1998, arrivammo secondi e ci qualificammo per la Champion's. L'Athletic di Fernandez è quello di cui mi sono innamorato, e non aggiungo altro. Certo che passare dal ciuffo alla Bobby Solo di Sarriugarte alla zazzera grigia del generale Fernandez sarebbe un bel salto di qualità... Presidentessa Urkijo, ci faccia questo regalo, la prego.

I più e i meno di sabato.

Da salvare: parto senza dubbio da Llorente. Qualche tempo fa avevo lanciato l'allarme, perchè stiamo seriamente rischiando di perdere questo grandissimo talento. Sabato non ha fatto nient'altro a parte il gol, anche perchè è entrato a una decina di minuti dal termine, ma tanto basta. Si è sbloccato segnando un gol bello e importante, adesso bisogna dargli assolutamente fiducia, non solo scampoli di partita. A parte Nando, ho visto bene Etxeberría, anch'egli entrato nella ripresa e autore dell'assist al numero 9 dopo una grande azione, oltre alla più che affidabile coppia di mediani Orbaiz-Javi Martinez (straordinaria la personalità di questo ragazzo, che ancora deve compiere 18 anni). Generoso e coraggioso come sempre Isma Urzaiz, che merita di giocare di più. Per il resto, poco o niente. E infatti passo senza indugi alle note negative.
Da buttare: in primis il gioco. Sul Mundo Deportivo parlano da due giorni di un grande match dell'Athletic, di un punto che vale molto di più alla luce della prestazione, ecc ecc. Evidentemente CCTV5 ci ha fatto uno scherzo, trasmettendo un vecchio Valencia-Athletic, perchè io non ho visto nulla di quanto riportato da MD. Squadra lenta, prevedibile, incapace di trovare alternative allo schema "palla lunga per Urzaiz", riproposto senza soluzione di continuità per 90 minuti. Anche il carattere, da sempre marchio di fabbrica dell'Athletic, sembra latitare, come dimostrato dalla mancanza assoluta di reazione dopo il vantaggio del Valencia. Insomma, per il punto possiamo ringraziare tranquillamente i padroni di casa, inguardabili e puniti per non essere riusciti a chiudere la partita quando potevano. Per quanto riguarda i singoli, peggiore in campo a parer mio Yeste (esaltato dal MD): nel primo tempo ha vagato su tutta la trequarti senza costrutto, nel secondo, spostato stabilmente sulla destra, è svanito. Un bel tiro per lui, troppo poco. Sarriegi è il solito moccolo motorio: sul gol ha perso Morientes ed ha anche commesso un fallo da rigore evidentissimo con un'entrata più che scomposta su Silva, visto da tutti fuorchè dall'arbitro. Malino anche Ustaritz, saltato spesso e volentieri da Villa, e male Murillo, assolutamente ridicolizzato da Silva. Gabilondo, che tra l'altro si è mangiato un gol fatto, non ha lasciato segni sulla gara. Adesso potete andare sul sito del Mundo Deportivo e vedere i voti dell'Athetic: tutti sopra la sufficienza. Mah.

domenica 12 novembre 2006

10a giornata: Valencia-Athletic.

Partiti! Athletic con Urzaiz-Aduriz davanti.

5 minuti trascorsi, l'Athletic sta tenendo bene il campo e si è fatto vedere un paio di volte in avanti. Per ora solo un cross pericoloso per il Valencia.

Un'occhiata allo schieramento basco: 4-4-2 con Lafuente in porta, Murillo a destra, Exposito a sinistra, Sarriegi e Ustaritz centrali; a centrocampo Yeste, Orbaiz, Javi Martinez e Gabilondo; Urzaiz e Aduriz di punta.

9' Occasione per Isma, tiro di destro di prima intenzione: fuori di poco.

11' Aduriz se ne va a destra, steso al limite dell'area. E' un corner cortissimo.

Nulla di fatto sugli sviluppi della punizione.

15' Sinistro di Edu dal limite, palla fuori di poco; buona opportunità per il Valencia.

Siamo al 20', partita francamente noiosa fino a questo momento. Incomprensibile la posizione di Yeste sulla destra.

23' Ci prova Albiol sugli sviluppi di un corner, para comodo Lafuente.

26' Occasionissima per l'Athletic: errore della difesa valenciana in area, Aduriz conquista la palla, rimpallo, Urzaiz tocca splendidamente per l'accorrente Gabilondo che spara a botta sicura ma Cañizares para. Un miracolo!!!

27' Silva toccato in area, ci starebbe il rigore per il Valencia, l'arbitro fa proseguire.

Siamo alla mezz'ora, più possesso palla per il Valencia, l'Athletic aspetta e riparte in contropiede.

31' Ammonito Ustaritz per un'entrata durissima su Villa. Sugli sviluppi della punizione mischia risolta da Lafuente in presa alta.

36' Giallo a Orbaiz, partita adesso molto spezzettata.

37' Altra occasione enorme per l'Athletic, ma questa era da Mai dire gol: punizione da centrocampo di Orbaiz, Cañizares abbozza soltanto l'intervento e la palla esce a meno di un metro dal palo...

39' Valencia in gol ma il guardalinee annulla la rete: dal replay Villa appare effettivamente davanti a tutti.

43' Valencia in vantaggio. Azione insistita dei padroni di casa, Miguel mette in mezzo e Morientes indovina il piattone alla destra di Lafuente. Palla non fortissima che si infila rasente al palo. 1-0.

45' Silva sulla sinistra umilia Murillo, poi il suo cross viene rinviato. Il gol ha rianimato un Valencia fin qui inguardabile.

Finisce dopo 2' di recupero il primo tempo. Valencia 1 Athletic 0.

Commento: 45 minuti di brutto calcio premiano per ora il Vaencia, che ha comunque fatto ben poco per meritarsi il vantaggio. Tanto possesso palla ma poche idee per gli uomini di Quique Flores, bravi a sfruttare nel migliore dei modi 5 minuti di ispirazione nel finale di tempo (gol annullato a Villa e rete buona di Morientes). L'Athletic è sceso in campo con le due punte ma ha badato soprattutto a difendersi, anche se può recriminare per l'occasione divorata da Gabilondo al 26'. Yeste (che oggi tocca quota 200 partite in Liga con la maglia biancorossa) vaga senza una posizione definita, mentre Urzaiz davanti non sta dando l'apporto sperato. Sarriugarte dovrà cambiare qualcosa, non è impossibile rimontare il Valencia di stasera. Chiusura con le proteste di entrambe le squadre verso l'arbitro: l'Athletic ha chiesto il rigore per una trattenuta (dubbia) in area su Urzaiz, il Valencia si è lamentato per un probabile rigore non dato a Silva e per il gol annullato, ma il fuorigioco di Villa ci stava tutto.

Ricomincia la partita, niente cambi. Subito corner per il Valencia.

Angolo senza conseguenze. Yeste, sempre a destra, continua a rimanere un dilemma.

Il Valencia, forte del vantaggio, gioca molto meglio rispetto al primo tempo. L'Athletic è incredibilmente compassato e senza mordente...

7' Ci prova Ustaritz al volo da fuori, tiro velleitario, largo alla destra di Cañizares. Sul ribaltamento di fronte Valencia pericolosissimo, ma Villa è fermato per fuorigioco (il suo tiro era comunque uscito sopra la traversa).

Scusate se mi ripeto, ma Yeste a destra è un insulto al calcio. L'Athletic gioca con un uomo in meno, e questo per colpa di Sarriugarte...

14' Aduriz schiaccia di testa una punizione dalla destra di Yeste (fallo inesistente di Ayala sul numero 10), para comodo Cañizares.

19' Bel tiro di Yeste da posizione centrale dopo un triangolo con un compagno: traiettoria a scendere, palla alta di poco con Cañizares comunque attento.

Siamo al 20' e ancora nessun cambio, probabilmente io e Sarriugarte stiamo vedendo due partite diverse...

22' Angulo dentro per Joaquin, piuttosto opaco stasera.

Fase di stanca del match, per alcuni giocatori dell'Athletic si richiede l'intervento dei Ghostbusters: sembrano ectoplasmi.

27' Si decide Sarriu: fuori Aduriz, dentro Etxebe. In campo anche Hugo Viana al posto di Edu. Yeste torna a fare la mezzapunta, Urzaiz centravanti unico.

Un ottimo Villa in questa ripresa, i difensori dell'Athletic lo devono raddoppiare sempre per riuscire a fermarlo.

Manca meno di un quarto d'ora alla fine e non si vede come l'Athletic possa pareggiare, visto che in questo secondo tempo non ha praticamente tirato in porta...

33' Gioco pericoloso su Urzaiz appena al limite dell'area, punizione di seconda per i biancorossi in posizione centrale, interessantissima.

35' Tocco di Yeste per Gabilondo, tiro basso: respinge in angolo la barriera. Entra intanto Llorente per Exposito.

37' Punizione battuta bassa da Villa in area, mancano la palla ben tre giocatori valenciani.

40' Ci prova Urzaiz sugli sviluppi di un corner, palla fuori. L'Athletic ora spinge un po' di più e il Valencia è in difficoltà, infatti Quique Flores mette dentro Baraja per Villa. Se solo ci avessero creduto prima...

44' PAREGGIO DELL'ATHLETIC!!! LLORENTE!!!

Il gol. Numero sulla destra di Etxeberría, che riceve palla da una spizzata di Urzaiz, fa fuori il suo uomo e mette in mezzo: irrompe Llorente in anticipo e segna di testa. Bel gol dei biancorossi.

45' Dentro Amorebieta per Gabilondo. Tre i minuti di recupero.

49' Ultima occasione per il Valencia su corner, palla fuori.

E' finita: Valencia 1 Athletic 1.

Commento finale: è finita con un pareggio giusto una partita scialba, che non è mai riuscita a decollare. I padroni di casa, in vantaggio a fine primo tempo senza meriti particolari, nella ripresa sembrano controllare la gara, anche perchè l'Athletic gioca un calcio francamente imbarazzante. Sarriugarte ci mette anche troppo a capire che per rimontare questo Valencia non occorrono grossi miracoli, cambia due pedine e viene ripagato dal bel gol di Llorente, finalmente sbloccatosi. Va detto comunque che i biancorossi hanno fatto ben poco per meritarsi il pari, ma visto che anche il Valencia non aveva fatto molto per trovare il vantaggio, credo che l'1-1 finale sia il risultato più giusto. Permangono comunque tutti i dubbi sulla gestione Sarriugarte, considerata la pochezza di gioco mostrata dall'Athletic. Troppo brutto per essere vero anche il Valencia, che conferma di essere in crisi e non ha fatto vedere un gioco degno della sua posizione in classifica (e il Mestalla, a fine gara, ha fischiato sonoramente i bianchi). Chiudo con i migliori: Silva e Villa per il Valencia, Javi Martinez ed Etxebe per l'Athletic.

venerdì 10 novembre 2006

Copa del Rey: Mallorca 2-1 Athletic.


Victor insacca di testa la rete del 2-1 (As).

Mallorca: Moyá; Héctor, Nunes, Ballesteros, Dorado (dal 1' supplementare Fernando Navarro); Jankovic, Pereyra, Basinas, Pisculichi (77' Víctor); Arango, Diego Tristán (67' Ibagaza).
Athletic: Lafuente; Expósito, Ustariz, Sarriegi, Casas (46' Urzaiz); Iturriaga, Murillo,Orbaiz, Dañobeitia (61' Yeste); Etxeberría (82' Iraola), Llorente.
Reti: 20' Jankovic, 65' Yeste, 108' Victor.
Arbitro: Velasco Caballo.
Note: espulso Jankovic (M) all'84' per proteste.

Facciamo ridere. Un gol, il primo, preso per un errore di Casas (vi prego, vendetelo). Pareggio grazie ad un rigore inesistente, parato da Moyá ma ribadito in rete da Yeste. Occasioni enormi sbagliate da Llorente e Urzaiz, ancora all'asciutto in questa stagione. Supplementari giocati in superiorità numerica per l'espulsione assurda del serbo Jankovic, cacciato per le offese rivolte ad un guardalinee che non si sa come abbia fatto a capirle, visto che l'autore dell'1-0 non parla una parola di spagnolo. Nonostante ciò, gol del 2-1 beccato sulla solita, ennesima cappella difensiva, originata da una smanacciata inguardabile di Lafuente. Risultato: fuori dalla NOSTRA Coppa, l'unico obiettivo decente di quest'anno. Sarriugarte ha anche provato a vincere, qui non sono in dubbio le sue capacità tattiche, ma si vede lontano un miglio che non ha ascendente sui giocatori. Qui c'è gente che va presa per le palle, sbattuta al muro e messa di fronte ad una scelta: o iniziate a giocare a calcio o ve ne andate da Bilbao. Llorente, non segni da marzo scorso, ti dopi al contrario? Etxebe, non ne azzecchi una da una vita: giustificazioni? Casas, perchè hai scelto di fare il calciatore? Exposito, ma non potevi rimanere a Pamplona? Murillo, fuori il carattere!!! Sarriegi...no vai, a te non dico nulla. Sono sempre più basito. E domenica inizia un bel tour de force che prevede Valencia, Espanyol e Real Madrid fuori e Siviglia in casa. Si accettano scommesse sui punti che faremo. Se giochiamo così, la risposta è facile facile: zero.

mercoledì 8 novembre 2006

I più e i meno di domenica.

Da salvare: buona la prestazione difensiva della squadra, con 3 giocatori su 4 valutati positivamente dalla stampa (Sarriegi invece ha giocato maluccio). Con Ustaritz in campo abbiamo ben altra concretezza, nonostante il ragazzo sia giovanissimo e abbia solo un mezzo campionato di esperienza alle spalle, ed anche Iraola ed Amorebieta hanno fatto egregiamente la loro parte. Positivo il rientro di Orbaiz, il vero metronomo della squadra, che con la sue geometrie sempre precise e mai scontate ha dato ordine e fatto girare bene la palla anche in inferiorità numerica. Bene Aduriz, che non segna dal gol (su rigore) della prima giornata, però lotta per tre, apre spazi ai compagni, è sempre generosissimo, insomma un vero cuore Athletic.

Da buttare: il risultato sicuramente, non per il punto ottenuto ma perchè non riusciamo proprio a vincere in casa. All'Athletic non era mai accaduto di arrivare alla 12esima giornata senza aver conquistato la vittoria nel suo (ex?) fortino inespugnabile, quel San Mamés il cui solo nome evocava la paura nel cuore degli avversari. La tendenza va invertita, assolutamente, e sarebbe bello farlo con una squadra blasonata. Llorente, Urzaiz ed Etxeberria hanno ancora le polveri bagnate, e questo non è certo un segnale positivo. Infine non posso non citare tra gli orrori di giornata il signor Pino Zamorano, delle cui malefatte ho già parlato diffusamente ieri. Speriamo di trovarcelo davanti il meno possibile.

Notizie dalla sede.

L'Athletic ha annunciato oggi, per bocca dell presidentessa Ana Urkijo, la rottura delle relazioni con la Real Sociedad. La decisione è stata presa in seguito alla presentazione di un ulteriore ricorso dei donostiarri riguardo alla sentenza sul caso Zubiaurre, che adesso si trascinerà fino all'ultimo grado di giudizio. I realisti chiedono 33 milioni di euro, io per la prima volta spero che retrocedano, così poi ci inculiamo tutti i loro migliori giocatori. Capisco che legalmente abbiano ragione, ma adesso hanno rotto le palle, soprattutto ricordando il caso Agirretxe (giovane bilbaino scippatoci in modo del tutto simile). Ma andate affanculo. E intanto Iban sarà presentato a giorni. Aupa Zubiaurre!

martedì 7 novembre 2006

9a giornata: Athletic 0-0 Racing.


Il rigore non dato a Yeste, giudicate un po' voi se c'era o meno... (foto As).

Athletic Club: Lafuente; Iraola, Ustaritz, Sarriegi, Amorebieta; Orbaiz, Javi Martínez; Etxeberria (64' Llorente), Yeste (87' Urzaiz), Gabilondo; Aduriz.
Racing de Santander: Toño; Pinillos, Oriol, Garay, Luis Fernández; Scaloni (Balboa, min.69), Antonio Tomás (Vitolo, min.46), Colsa, Felipe Melo (Oscar Serrano, min.73); Zigic y Munitis.
Arbitro: Pino Zamorano (Colegio castellano-manchego).
Note: espulso al 39' Gabilondo (A) per gioco scorretto.

Un buon Athletic (era l'ora) non riesce a cogliere la prima vittoria al San Mamés più per la prestazione dell'arbitro che del Racing, dato in gran forma ma non apparso particolarmente brillante a Bilbao. Il signor Pino Zamorano ha penalizzato i biancorossi espellendo Gabilondo al 39' per un'entrata su Oriol, dura sì ma non meritevole del rosso (grande Gabi, secondo me ha provato a rompere il cretino che l'anno scorso azzoppò apposta il suo ex compagno di squadra alla Real Sociedad, Aramburu); non contento, il direttore di gara castigliano ha completato l'opera negando un fallo da rigore su Yeste apparso nettissimo. Nonostante abbia giocato più di un tempo in inferiorità numerica, l'Athletic non si è scomposto ed è anzi andato più vicino al gol degli avversari, a cui il punto andava più che bene; Llorente, in particolare, ha avuto due buone occasioni nel giro di un minuto, al 76' e 77', ma non è riuscito a sfruttarle. Il Racing ha reclamato anch'esso per una spinta di Ustaritz su Zigic, ma Pino Zamorano, evidentemente, aveva lasciato il fischietto a casa. Che altro dire? Il punto è buono perchè le squadre dietro di noi hanno perso, ma ciò fa anche aumentare i rimpianti per la vittoria che non è arrivata e che sarebbe stata pesante. A domani per i più ed i meno del match.

sabato 4 novembre 2006

venerdì, 03 novembre 2006

Gol preventivi.

Prima che qualcuno mi venga a dire che Mendieta non è buono o cose del genere, ricordatevi che ha subìto infortuni gravissimi (rottura del ginocchio, tanto per dirne una) e guardate che gol sa fare:







Secondo a me a Bilbao potrebbe tornare ad ottimi livelli. Aupa Gaizka!

Sogno Mendieta.

Visto che questa settimana ne ho già tirata una, eccovi un'altra famigerata "bomba di As". Gaizka Mendieta, ex capitano del Valencia cuperiano due volte finalista di Champion's ed ex meteora laziale, potrebbe essere messo sul mercato dal suo attuale club, il Middlesborough, a gennaio. Il Boro ha assolutamente bisogno di comprare qualche nuovo elemento vista la classifica deficitaria e non vede l'ora di sbarazzarsi dell'ingaggio del biondo centrocampista, il cui contratto venne siglato in tempi di vacche grasse ed è assolutamente sproporzionato alla situazione attuale del club. Aggiungeteci che Mendieta era già stato offerto quest'estate all'Athletic (che rifiutò per il costo troppo alto dell'operazione), che i biancorossi sono in cerca di un centrocampista per sostituire Tiko e che Gaizka ha sempre dichiarato di voler chiudere la carriera a Bilbao, ed il quadro si fa interessante, no?
Io non dico nulla. Vi basti sapere che di Mendieta ho la maglia (falsa) col 6 di Valencia, che quando arrivò alla Lazio spesi tipo 50 fantamiliardi per comprarlo al fantacalcio (una sola colossale, ma a Roma era sempre rotto e non venne capito) e che da tempo lo sogno in biancorosso (e lo compro a Scudetto). Se viene a Bilbao, io sbrodo. E perdonatemi la finezza.

venerdì 3 novembre 2006

Mikel Aranburu Eizagirre.

Visto che ieri ne ho parlato, ecco un profilo del giocatore della Real Sociedad, a mio parere uno dei calciatori baschi attualmente più forti.

Nato a Azpeitia (Gipuzkoa) il 18/02/1979. Centrocampista centrale o di fascia, 1,79 m per 70 kg, è uno dei simboli della Real Sociedad di San Sebastian, squadra di cui è il vice-capitano. Molto bravo tecnicamente, è un classico centrocampista centrale che riesce a coniugare contenimento ed impostazione, anche se nel ruolo di pivote (uno dei due mediani bassi nel 4-2-3-1 che in Liga utilizzano un po' tutti) rende al meglio al fianco di un regista puro. Nonostante l'altezza non faccia di lui un brevilineo, è rapido nei movimenti ed è dotato di un buon passo e di un'accelerazione che lo rendono utile anche sulle fasce, preferibilmente quella di destra. Cresciuto nel vivaio della Real, fa il suo debutto in Primera nel giugno del 1997, a soli 18 anni, in una partita contro il Logroñes. Entrato a far parte in pianta stabile della prima squdra nella stagione 98-99, si guadagna la titolarità l'anno successivo. In coppia con Xabi Alonso, ora al Liverpool, forma la coppia di mediani della sorprendente squadra che lotta fino all'ultima giornata per il campionato 2002-03, vinto dal Real Madrid grazie ad un 3-1 ai danni dell'Athletic, a pochi giorni dalla morte del presidente biancorosso Uria. Le ultime stagioni vedono il declino dei txuri-urdin, che finiscono ai margini della zona retrocessione, ma le prestazioni di Aranburu sono sempre di buon livello. L'anno scorso il giocatore subisce un gravissimo infortunio contro il Racing: Oriol gli rompe la rotula in cinque punti diversi, scatenando tra l'altro grandi proteste della stampa spagnola contro il gioco duro. E' rientrato a pieno ritmo in questa temporada e sembra non aver perso qualità e brillantezza fisica. Il suo contratto scade a giugno, potrebbe rivelarsi un grande acquisto.

mercoledì 1 novembre 2006

Aranburu a Bilbao?

Oggi su As c'è una notizia che ho trovato davvero succosa. Premesso che As è un po' il Tuttosport spagnolo (sul calciomercato le spara grosse, quasi enormi) posso dirvi che, secondo il quotidiano, a Bilbao stanno seguendo con interesse l'evoluzione della situazione contrattuale di Mikel Aranburu, uno degli elementi principali della Real Sociedad. Aranburu, 27 anni, è tornato recentemente sui campi da gioco (per la precisione alla prima giornata, Athletic-Real Sociedad 1-1, e ci ha anche segnato) dopo il bruttissimo infortunio dell'anno scorso, una rottura del ginocchio provocata da un'entrata assassina di Oriol del Racing Santander. Il giocatore termina il suo contratto alla fine di questo campionato, anche se la Real può esercitare la clausola di rinnovo unilaterale per un'ulteriore stagione. In caso di retrocessione (possibile, viste le prestazioni offerte finora dai txuri-urdin), tuttavia, potrebbe impuntarsi e chiedere di essere lasciato andare. Adesso c'è poco da fare, se non restare alla finestra in attesa di eventuali sviluppi. Aranburu è un giocatore che adesso ci sarebbe utilissimo: duttile, tecnicamente superiore alla media, può giostrare come centrocampista centrale o laterale destro, alto o basso non fa differenza; è dotato di un buon cross, segna sempre 4-5 gol a stagione ed ha un grande carisma. Personalmente sarei felicissimo di averlo a Bilbao, anche perchè è sempre stato uno dei mie "pallini" (quando alleno l'Athletic a Scudetto cerco ogni volta di prenderlo, ma la Real non me lo dà mai).

Dalla sede.
Continua a riempirsi l'infermeria dell'Athletic. Stavolta a fermarsi è Aduriz, uscito malconcio dalla partita di Pamplona a causa di una distorsione alla caviglia a seguito di una banale caduta. Sembra che ci sia di mezzo il legamento, pertanto Aritz salterà sicuramente la partita col Racing, in attesa di capire quali saranno i tempi di recupero. Con l'ex attaccante del Valladolid diventano sette i giocatori infortunati: Tiko, out per tutta la temporada, Garmendia, Ustaritz e Luis Prieto (noie agli adduttori), Aranzubia (tendinite) ed Orbaiz (problemi ad un legamento del ginocchio sinistro). Di questo nutrito gruppo, solo Orbaiz e Ustaritz dovrebbero essere in grado di giocare domenica.
Intanto, la federazione spagnola ha dato il proprio assenso riguardo alla possibilità di inserire Zubiaurre al posto di Tiko nella lista dei giocatori utilizzabili nelle partite di Liga. Tutto ciò nonostante la Real Sociedad stia seriamente pensando di ricorrere all'ultimo grado della giustizia spagnola per ottenere un risarcimento di 33 milioni di euro da parte dell'Athletic (a fronte dei 5 milioni fissati dal tribunale basco). Finalmente una buona notizia per Iban, il cui incubo potrebbe finire a giorni.

martedì 31 ottobre 2006

Una difesa allegra.


L'Athletic di bianco vestito festeggia il bel gol di Gabilondo (foto Marca).

E' sicuramente un buon punto quello fatto ieri. Come ho già detto, sono riuscito a vedere quasi tutta la partita (grazie a Rojadirecta e a Giangi ed Emi che me l'hanno fatta conoscere), quindi posso tracciare con discreta sicurezza (è arrivato Cannavò ) un bilancio dell'incontro di Pamplona.

I più: Gabilondo mi è piaciuto moltissimo. Volitivo, molto mobile, l'ex giputxi ha fatto una gran partita ed ha confermato le buone indicazioni del match di Coppa con il Mallorca. Più in generale, devo dire che l'Athletic in avanti è stato apprezzabile. Bene Etxebe, autore dell'assist e di un paio di sgroppate interessanti, bene Aduriz che si muove molto e lotta altrettanto, benissimo Yeste che, quando ha voglia di giocare, ha pochi eguali nel suo ruolo in Spagna. Javi Martinez mi ha stupito. A 17 anni ha giocato il suo primo derby da ex con la maturità del veterano. Iraola terzino destro, il suo ruolo, è sempre un piacere da vedere. Bene anche Lafuente, che continuo a considerare un portiere mediocre ma che ieri ci ha salvato più volte nel finale. Infine, mi voglio sbilanciare con una previsione: Beñat diventerà un bel centrocampista. In 10 minuti scarsi mi ha colpito per maturità e qualità. Tenendo conto che avevo previsto un gran futuro a gente come Arriaga, Ibon Gutierrez e Joseba Llorente non so quanto potrò averci azzeccato... Spero quantomeno di non avergli portato sfiga.

I meno: ovviamente i due centrali. Erano partiti bene, ma il gol regalato da Sarriegi a Soldado ha minato le certezze dell'ex Alaves e di Amorebieta. La ripresa li ha visti protagonisti di alcuni episodi degni dei campionati amatoriali, non certo di uno stadio di Primera División... Sono convinto che Amorebieta sia, in prospettiva, un ottimo centrale, ma ha bisogno di un compagno di ben altra caratura. Sarriegi è scarso tecnicamente, non è velocissimo e ha dimostrato più volte di non avere un gran senso della posizione. Forse, accanto ad un buon centrale che comandi la difesa, potrebbe essere un discreto marcatore, ma in ogni caso non si sta esprimendo bene. Quando ho visto il replay del gol ho rimpianto Lacruz e quasi (sottolineo il quasi) Superpippa Karanka, un uomo che non potevo vedere. Ripeto che Amorebieta ha i numeri per diventare un bel centrale, ma chiunque abbia giocato in difesa sa quanto è importante sentirsi sicuri col proprio compagno di reparto, e non mi sembra che questo sia il caso di Nando. Forse Ustaritz-Amorebieta potrebbe essere la scelta migliore, visto che i due hanno caratteristiche complementari. A questo punto resta da sciogliere il nodo del terzino sinistro: ieri in quella posizione ha giocato Exposito, ma serve ben altro. Garrido della Real Sociedad potrebbe essere un'alternativa, altrimenti non ci resta che sperare che Del Horno faccia tanta panchina a Valencia e decida di tornare come il figliol prodigo...

Concludo segnalandovi che qui potete vedere i gol di Osasuna-Athletic.

lunedì 30 ottobre 2006

8a giornata: Osasuna 1-1 Athletic.

Ho seguito la partita in streaming (solo dal 12', scusate il "buco" iniziale) e mi sono divertito a scrivere la cronaca in diretta come fanno sui giornali online, spero che apprezzerete!

Formazioni
Osasuna: Ricardo; Javier Flaño, Cuéllar, Josetxo, Corrales; Valdo, Puñal, Raúl García, Delporte (78' Juanlu); Milosevic (68' David López), Webó (46' Soldado).
Athletic: Lafuente; Iraola, Sarriegi, Amorebieta, Expósito; Javi Martínez, Murillo; Etxeberria (74' Dañobeitia), Yeste (84' Beñat), Gabilondo; Aduriz (71' Urzaiz).
Arbitro: Daudén Ibáñez (Colegio aragonés).

Primo tempo
15' Webo di testa su corner, palla alta
17' tiro di Javi Martinez da fuori, troppo centrale, Ricardo blocca senza problemi
Meglio l'Osasuna nel primo quarto d'ora di gioco
28' Gabilondo sfiora il gol, sinistro a giro che fa la barba al palo
Dal 20' si sta vedendo un buon Athletic
Gabilondo c'è, è nel vivo del gioco e non ci pensa due volte a tirare
E infatti gooooool di Gabilondo al 29' (meritato per quanto visto)
Il gol: azione avvolgente dell'Athletic, da Yeste a Etxebe, cross dalla destra per Gabilondo che chiama palla, si inserisce e di testa spiazza il portiere
30' occasione per Yeste, punizione parata (forse la palla era dentro)
Athletic padrone del campo dopo il gol
35' Raul Garcia di testa su angolo, palla alta di poco
I biancorossi pressano e l'Osasuna in difesa soffre moltissimo
44' Durissimo intervento su Aduriz di Cuellar, ammonito
Il primo tempo finisce 1-0 per l'Athletic. Osasuna meglio all'inizio ma senza tirare pericolosamente, l'Athletic cresce dopo il 20', pressa alto, sfiora il gol con Gabilondo e infine lo trova proprio con il numero 11. I biancorossi legittimano il vantaggio sfiorando in un paio di occasioni il 2-0. Risultato per ora giusto.

Secondo tempo
L'Osasuna fa la partita, l'Athletic gioca in contropiede
51' scende Etxebe, cross, angolo. Sul corner di Yeste, la palla arriva a Murillo anticipato di un soffio. Altro calcio d'angolo, Aduriz in anticipo manda di poco alto
54' pareggia l'Osasuna con Soldado, ma solito pasticcio della difesa bilbaina: Amorebieta fa crossare basso il suo uomo, Sarriegi sgraziato tocca la palla e la mette sui piedi di Soldado che segna senza problemi l'1-1
L'Osasuna dopo il gol ci crede, l'Athletic stenta a ritrovare le buone geometrie del primo tempo
65' Corrales stende Etxebe, si accende una scaramuccia tra i due, giallo al difensore dell'Osasuna
67' cade male Aduriz dopo un colpo di testa a centrocampo, forse si prospetta un cambio
68' Aduriz rientra tra i fischi dello stadio
L'Athletic in difesa è inguardabile
Urgono dei cambi in casa biancorossa: Yeste ed Aduriz, per esempio, non vedono palla da minuti
71' dentro Urzaiz per Aduriz
74' Dañobeitia sostituisce Etxebe
Squadre stanche, poche azioni degne di nota
76' numero clamoroso di Gabilondo, che salta la difesa avversaria con un pallonetto, riesce a superare con un tunnel il portiere Ricardo ma si vede respingere il tiro sulla linea da Corrales; Dañobeitia si dispera perchè era solissimo sul secondo palo
L'Athletic adesso sembra avere qualcosa in più
Certi disimpegni della difesa biancorossa sono imbarazzanti
81' ancora leggerezza difensiva dell'Athletic, miracolo di Lafuente che tocca in corner su tiro di Diego Lopez
Come non detto: Osasuna che schiaccia i biancorossi nella loro area
84' esce Yeste, stremato, fa il suo esordio in Primera Beñat
86' miracolo numero due di Lafuente su un tentativo di autorete
Beñat sembra avere buona personalità, chiama palla e non ha paura di gestirla
91' terza paratona di Lafuente a tu per tu con Soldado (incredibile il contropiede preso dai biancorossi al 1' di recupero)
Athletic sparito dal campo in questa ripresa
Finisce con l'Osasuna in attacco, forse avrebbe meritato il gol

Commento
Pareggio giusto, un tempo, un gol e un punto a testa per Athletic e Osasuna. Meglio i bilbaini nel primo tempo: con Yeste ispirato e Gabilondo in grande spolvero, i biancorossi crescono dopo un inizio difficile e legittimano un'evidente superiorità grazie al gol del numero 11, perfettamente imbeccato a centroarea da Etxeberria. L'Athletic avrebbe un paio di occasioni per raddoppiare ma non le sfrutta. Ziganda carica i suoi e alla ripresa l'Osasuna sembra più in palla, tuttavia rischia di capitolare grazie ad un bel numero di Aduriz in apertura. Gol sbagliato, gol subito e sul ribaltamento di fronte i padroni di casa pareggiano (regalo di Sarriegi). La partita si sgonfia, le squadre sembrano stanche e appagate ma l'ultimo quarto d'ora è pirotecnico. Prima Gabilondo si vede respingere sulla linea da Corrales un tocco destinato al gol, quindi Lafuente si erge a gran protagonista del derby sventando tre nitide occasioni navarre. L'Athletic, rimasto negli spogliatoi dopo l'intervallo, riesce a portare a Bilbao un punto tutto sommato meritato, anche se la prestazione difensiva è stata degna della Terza Categoria. Il problema è tutto qui: ogni volta che la palla arriva in area biancorossa, si ha l'impressione che possa succedere qualche guaio. Chi ha comprato Sarriegi dovrebbe essere fustigato in pubblica piazza, ma anche Amorebieta ha deluso nel ruolo che predilige, quello di centrale. L'Osasuna non segnava da sei partite, era logico che fossimo noi a restituire certezze ai cugini. In ogni caso, l'ex "Sadar" di Pamplona si conferma uno stadio amico per l'Athletic, che qui ha perso solo una volta negli ultimi sette incontri disputati.

sabato 28 ottobre 2006

Kuko.

Domani al "Reyno de Navarra", nuovo nome dello stadio El Sadar di Pamplona, si gioca Osasuna-Athletic. Il derby basco quest'anno ha un motivo d'interesse in più: la presenza di José Angel Ziganda, indimenticabile bomber biancorosso degli anni '90 ed attuale mister dei navarri.
Tanto per capirci, Kuko era uno che faceva gol così:



Con l'Athletic ha segnato 90 reti in 291 partite, regalando tante emozioni ai suoi tifosi. Domani siederà in panchina accanto al suo secondo Jon Andoni Goikoetxea, altra ex gloria biancorossa (ma soprattutto blaugrana, visto che con il Barcellona vinse 4 campionati e la Coppa dei Campioni).
L'emozione sarà ovviamente molta, speriamo che il buon Kuko abbia pietà di noi e ci regali un po' di punti...

Sarà una partita particolare anche per Javi Martinéz, acquistato quest'estate dall'Osasuna B, il cui tecnico era proprio Ziganda. Tanti intrecci, insomma, per un derby davvero particolare.

venerdì 27 ottobre 2006

A Donostia si cambia.

La Real Sociedad, ultima in classifica con 2 punti su 7 gare (uno dei quali fatto con noi...), ha esonerato Josè Maria Bakero. Al suo posto arriva Lotina, allenatore del miracoloso Celta di quattro anni fa che si qualificò per la Champion's ed in seguito dell'Espanyol, vincitore dell'ultima Coppa del Re. Inutile dire che io avrei visto benissimo Lotina, che tra l'altro è basco, sulla panchina dell'Athletic, e mi sembra doveroso sottolineare come il mister fosse libero quando Lamikiz ha esonerato Clemente. Ma volete mettere lottare per la salvezza con un allenatore senza esperienza rispetto a tentare la qualificazione alle coppe europee e l'assalto alla Copa? Non c'è paragone, il brivido che dà la paura di retrocedere è incomparabile. Bocca mia taci prima di inziare a bestemmiare...

Altra news: Amorebieta potrebbe esordire a breve con la nazionale del Venezuela. Il giovane difensore, infatti, ha la doppia nazionalità in quanto è nato a Cantaura, cittadina del paese sudamericano dove il padre si era momentaneamente stabilito per lavoro. Sembra che la convocazione sia imminente, poi starà al ragazzo (che ha giocato nell'Under 21 spagnola) decidere se accettare o se aspettare ancora, con la speranza di una chiamata della Spagna. Sembra che ad Amorebieta non dispiaccia l'idea di vestire la casacca del Venezuela, visto che già nel 2007 potrebbe partecipare alla Coppa America. In caso di risposta positiva, sarebbe il primo calciatore dell'Athletic a giocare con una rappresentativa extraeuropea (As scrive che sarebbe il primo a difendere colori diversi da quelli della Spagna, ma si dimentica del basco francese Bixente Lizarazu).
Anche Iturriaga, giovane mediano nato in Messico per le stesse ragioni di Amorebieta, viene seguito da osservatori della nazionale centroamericana.
Un Athletic tutto basco ma anche multietnico: l'idea mi sembra carina.

giovedì 26 ottobre 2006

Inauguro la sezione Video...

...con questo filmato. La Catedral saluta il suo Capitano e uno dei suoi figli prediletti: Julen Guerrero. Alzate il volume e rabbrividite.

Athletic 1-1 Mallorca.

Athletic Club: Lafuente; Iraola, Sarriegi, Amorebieta, Casas; Murillo, Iturriaga (74' Javi Martínez); Etxeberria (65' Dañobeitia), Yeste, Gabilondo; Aduriz (65' Urzaiz).
Real Mallorca: Moyá: Héctor, Ballesteros, Ramis, Dorado (74' Navarro); Kome (61' Jonás), Pereyra (68' Basinas), Jordi López, Jankovic; Víctor; Maxi López.
Reti: 13' Gabilondo, 51' Maxi Lopez.
Arbitro: Teixeira Vitienes (Comité Cántabro).

Oggi il Mundo Deportivo titola "Una pena", e come dargli torto... L'Athletic si complica subito la vita in Coppa del Re pareggiando con il Maiorca in un San Mamès pieno solo per metà, evento quasi incredibile per il club biancorosso. Ma i nostri leoni, oltre a fare schifo in ogni partita giocata sin qui, stanno anche riuscendo a far incazzare lo straordinario pubblico bilbaino, visto che quest'anno in casa non hanno mai vinto. Purtroppo l'incontro non l'ho vista perchè Footsat ha messo il link sbagliato, tuttavia i resoconti dei giornali spagnoli parlano chiaro: gara brutta, poche occasioni da rete (come avevo pronosticato, visto lo score realizzativo delle due squadre) e pareggio giusto. L'Athletic è andato in vantaggio con Gabilondo, gran partita la sua, che ha segnato con un pallonetto dopo doppio dribbling, insomma un vero e proprio golazo. Etxebe (imballato dalle panchine di questo inizio di stagione) s'è mangiato un gol clamoroso ed ovviamente, a inizio secondo tempo, gli ospiti hanno pareggiato: i nostri difensori si sono dimenticati di marcare l'unica punta avversaria, Maxi Lopez, e l'argentino ha realizzato il pari di testa. A 10 minuti dal termine ancora Gabilondo, imbeccato da Dañobeitia, ha provato la volee ma ha messo fuori. L'1-1 favorisce alla grande il Maiorca, che al ritorno potrà impostare la stessa partita di ieri, difesa chiusa e contropiede, e dubito che qualche biancorosso riuscirà a trovare un'altra magia per sbloccare la situazione. Pessimista? Forse. Sicuramente non mi rallegrano le parole di Sarriugarte, che parla di "buona prestazione", si dice "contento del rendimento della squadra" (1 vittoria su 8 partite ufficiali) e dichiara che "nè il Maiorca nè l'Athletic possono stare tranquilli in vista del ritorno". La prossima volta, per cortesia, l'antidoping fatelo anche a lui.

E adesso chiudete anche questo blog!

Per la serie: Questo calcio ci fa Skyfo, ecco il link per vedervi in streaming gran parte delle partite di oggi, compresa quella dell'Athletic (grazie ETB Sat!). Vi consiglio anche di scaricare al più presto un programma tipo PPStream o TVUPlayer (io uso questo) e di registrarvi a www.calciostreaming.org, dove potrete trovare la programmazione di canali tipo ESPN (imperdibile il World Poker Tour di stasera su Espn2) e CCTV. Buona visione a tutti. Solidarietà ai ragazzi di Calciolibero! SKY MERDA!

mercoledì 25 ottobre 2006

Athletic-Maiorca, ore 22, San Mamés.

Inizia stasera il cammino dei biancorossi in Coppa del Re, un trofeo amatissimo dai tifosi dei Leoni e che ci ha riservato tante soddisfazioni in passato. Sono anni (mi sembra 22) che non la vinciamo, però nel 2001/02 e due stagioni fa abbiamo centrato le semifinali, perse poi con tanta sfortuna (specialmente quella col Betis, ai rigori, ma è meglio se non ci penso troppo o mi rincazzo di nuovo come una belva). Questi ottavi con il Maiorca non promettono nulla di buono. I mallorquini hanno una discreta squadra, e anche se oggi non saranno del match Tristan, Ibagaza e Pisculichi possono sempre contare su Maxi Lopez , Arango e il campione d'Europa Basinas. La squdra di Manzano si trova a metà classfica e ha la terza difesa meno battuta della Liga (5 gol subiti, un terzo dei nostri), compensata però da un attacco che è riduttivo definire sterile (4 gol in 7 partite). La difficoltà delle due squadre ad andare in rete potrebbe essere la miglior chiave di lettura di questo match, ma credo che abbia più possibilità il Maiorca di segnare a noi che non il contrario; speriamo che Sarriugarte eviti di cadere nel trappolone contropiedista di Manzano e non butti i suoi all'arrembaggio all'arma bianca.

La formazione.
Il tecnico dell'Athletic ha gli uomini pressochè contati, visto che si sono rotti pure Aranzubia e Prieto, che dovrà stare fuori 4 settimane. Sarriu (dimettiti, io glielo ricordo sempre) dovrebbe puntare sul classico 4-2-3-1 casalingo, con Lafuente in porta, Exposito, Amorebieta, Sarriegi e Casas dietro, Murillo e Iturriaga mediani, linea a tre di trequartisti con Gabilondo, Yeste ed Etxebe e Urzaiz di punta. Iraola, Javi Martinez e Aduriz, i più utilizzati, dovrebbero prendersi un turno di riposo, mentre si rivedono Isma, Gabilondo, finito prontamente in panca dopo 2 partite (e lui era l'acquistone dell'anno) ed il "Gallo" Etxeberría, il cui allontanamento dalla squadra titolare francamente non capisco. Etxebe sta in panca per far giocare centrocampista Iraola (ottimo come terzino), mentre il terzino fa ridere (Exposito). Ma non si potrebbe rimettere Iraola difensore e il Gallo trequartista? Non sarà il fenomeno di qualche anno fa, ma insomma, è Etxebe.
Una parola finale su Llorente: secondo me lo stiamo perdendo. E non solo per colpa sua, ma perchè la squadra fa ridere e non riesce a dargli due palloni giocabili di fila. Il ragazzo ha perso fiducia durante la gestione Clemente e stenta a ritrovarla quest'anno, poco aiutato da Sarriugarte. Ci stiamo giocando uno dei migliori giovani del calcio europeo.

Aranzubia rotto?

Ecco la lista dei convoncati per la partita di Coppa di domani sera contro il Maiorca: Alcalde, Lafuente, Expósito, Sarriegi, Amorebieta, Murillo, Casas, Javi Martínez, Iturriaga, Yeste, Iraola, Gabilondo, Urzaiz, Etxeberria, Aduriz, Llorente e Dañobeitia. Non c'è, come potrete notare, Daniel Aranzubia, che viene sostituito dal portiere del Bilbao Athletic Aitor Alcalde. Sul sito ufficiale del club una scarna nota informa che il portiere soffre di una tendinite rotulea al ginocchio destro, infortunio rimediato nella sessione di allenamento di oggi. Non so perchè, ma c'è qualcosa che non mi torna. Certo, se avessero voluto punire Dani per l'intervista di ieri lo avrebbero detto chiaramente, senza ricorrere a sotterfugi, eppure... Sarà che noi italiani siamo abituati a vedere complotti ovunque, almeno spero.