venerdì 28 ottobre 2005

9a giornata: Osasuna 3-2 Athletic.



Osasuna: Ricardo; Javier Flaño, Cuéllar, Josetxo, Clavero; David López (46' Valdo), Puñal, Raúl García, Delporte; Romeo (46' Webó), Milosevic (73' Cruchaga).
Athletic Bilbao: Aranzubia; Iraola, Murillo, Prieto, Lacruz; Tiko (61' Expósito), Gurpegi, Orbaiz, Yeste; Dañobeitia (70' Llorente), Urzaiz.
Reti: 26' Gurpegi, 44' Raúl García, 61' Milosevic, 81' Iraola, 92' Webó.
Arbitro: Javier Turienzo Alvarez (Castilla-Leon).

Avevo promesso post brevi e questo sarà davvero cortissimo. La squadra ha giocato bene per 60', ha reagito al 2-1 di Milosevic fino al gol del pari (rete fantasma di Iraola con la collaborazione dell'osasunista Josetxo), poi è crollata sull'ultima azione di Webò. Erano otto anni che i Leoni non uscivano sconfitti dal "Sadar" di Pamplona, ma evidentemente adesso gira tutto storto. Certo, ci sono stati segnali di ripresa e alcune note positive, come un Iraola tornato a discreti livelli una volta riportato nel suo vero ruolo, il buon esordio del cachorro Dañobeitia e il terrore suscitato negli ultimi 20' dalla coppia di granatieri Urzaiz-Llorente, che dovrà essere riproposta con continuità se si vogliono ottenere dei risultati. Il problema è che siamo già alla decima di campionato, il Maiorca ha vinto (1-0, gol di Cristiano Doni) e l'Athletic è arrivato dove mai avremmo pensato di vederlo: all'ultimo posto solitario. In vetta alla classifica c'è proprio l'Osasuna, secondo è il Getafe (!) e terza, a pari punti con Celta e Barcellona, è la Real Sociedad, battuta dai biancorossi per 3-0 alla prima giornata. In occasione di quella partita mi trovai a scrivere: "In quanto alla Real, sono felice che Amorrortu, ex giocatore bilbaino, continui a puntare su giovani di prospettiva come Mikel Alonso (fratello dello Xabi del Liverpool), Gari Uranga e Riesgo, tuttavia ai giputxi servirà tutto l'apporto dei suoi giocatori più esperti (Kovacevic, Aranburu, Nihat, Barkero) per raggiungere una salvezza che oggi non appare così scontata". Due mesi fa l'Athletic era primo e faceva sognare, la Real ultima e faceva venire gli incubi a tutta Donostia. Non c'è niente di più strano del gioco del calcio.

martedì 25 ottobre 2005

8a giornata: Cadiz 1-0 Athletic.



Cádiz: Armando; Varela, De Quintana, Paz, Raúl López, Suárez (77' Bezares), Fleurquin, Enrique (73' Estoyanoff), Sessma, Pavoni, Oli (79' Benjamín).
Athletic: Aranzubia; Expósito, Murillo, Luis Prieto, Casas (46' Lacruz), Orbaiz, Gurpegi, Iraola, Yeste, Etxeberria (46' Urzaiz), Javi González (73' Tiko).
Reti: 13' Enrique.
Arbitro: Mejía Dávila (Comitato Madrileno).

E' senza dubbio l'Athletic peggiore degli ultimi 10 anni quello che torna da Cadice con la quinta sconfitta su otto partite di campionato: squadra svogliata, senza idee, incapace di offendere e soverchiata dagli avversari in ogni zona del campo. Il risultato finale non dà ragione ai padroni di casa, che dominano l'incontro e meriterebbero di segnare un altro paio di gol; uno lo segnano con Enrique, che deposita nella porta sguarnita dopo uno sciagurato tocco di Aranzubia in uscita alta, un altro lo annulla abbasta misteriosamente l'arbitro a Fleurquin, altre occasioni vengono sprecate dagli attaccanti dei canarini. L'Athletic tiene palla ma non riesce a centrare lo specchio nemmeno una volta nei primi 45', mentre il Cadice copre bene gli spazi, si impadronisce delle fasce laterali e gioca una splendida partita, mettendo spesso in difficoltà i Leoni con verticalizzazioni improvvise e contropiedi micidiali. Gli uomini di Mendilibar, mister sempre più spaesato, sommano due sole palle gol di rilievo nel match: un colpo di testa alto di Gurpegi (il migliore tra i biancorossi) al 26' e una clamorosa occasione per Yeste all'80, con il numero 10 che, a porta vuota, calcia debolmente e consente il salvataggio sulla linea a De Quintana. Giusto così, un pareggio sarebbe stato un premio troppo grande per l'Athletic visto domenica. I giocatori sono apparsi terrorizzati e nemmeno l'ingresso di Urzaiz al posto di Etxebe (infortunato, salterà l'Osasuna domani) è riuscito a rivitalizzarli. Aranzubia, poi, è in una crisi spaventosa. Gli ultimi due gol che ha preso, costati peraltro la sconfitta con Siviglia e Cadice, sono nati da due tocchi maldestri in uscita, ma c'è soprattutto un'azione di domenica che mi ha lasciato basito: è uscito per calciare, è scivolato, si è ripreso ma ha ciccato il rinvio e per poco Oli non ha trovato l'eurogol con un tiro a girare dalla linea di fondo. Roba da matti, anzi, da Terza categoria. La spaccatura tra Mendilibar ed i giocatori mi sembra francamente insanabile e non penso che sarà la durissima trasferta di domani a Pamplona a ricompattarla; i Leoni, che faranno visita ad una squadra in salute e molto forte tra le mura amiche, sono per di più in formazione rimaneggiata e l'allenatore è stato costretto a convocare la punta Mikel Dañobeitia dal Bilbao B. Qualcosa mi dice che quel "5" alla voce "Punti in classifica" resterà tale anche dopo la nona giornata.

sabato 22 ottobre 2005

Un avvio un po' così (e anche questo titolo non è da meno).



Non è davvero un bell'inizio di stagione per i giocatori dell'Athletic. La squadra gioca male, i gol non arrivano e parecchi elementi della rosa attraversano un periodo di involuzione, più psicologica che puramente tecnica. Andoni Iraola, da due stagioni il fluidificante destro migliore della Liga, non ha mostrato di gradire troppo la nuova posizione costantemente più avanzata e spesso gli capita di sedere in panchina; Yeste gioca sempre di più da esterno sinistro, ruolo in cui si adatta ma che limita il suo potenziale di un buon 30-40%, e lo stesso discorso vale per Etxebe quando deve disimpegnarsi a sinistra o da centravanti puro; Llorente, infine, si è trovato con l'intero peso dell'attacco sulle spalle dopo l'infortunio di Urzaiz e ha dimostrato di non essere ancora maturo per certi livelli. Alcuni giocatori, poi, si sono rivelati palesemente inadeguati per una squadra come l'Athletic, e qui mi riferisco soprattutto a Casas e Tarantino, ed infatti non è un caso che la fascia sinistra orfana di Del Horno rappresenti adesso la falla più evidente nell'impianto di gioco basco. Un discorso a parte lo meritano Ibon Gutierrez e Tiko. Il primo era parso a tutti, me compreso, un'ottima spalla per Orbaiz in mediana, ma in realtà è una sua controfigura, perchè ha caratteristiche simili e non complementari al navarro (ovvero ha visione di gioco ma non contrasta molto), di cui può essere al massimo un buon sostituto; il secondo sta giocando più dell'anno scorso, è entrato nelle grazie di Mendilibar e tuttavia il suo rendimento è piuttosto scarso (l'ho visto giocare contro il Real e lo avrei ucciso, perchè ha sprecato almeno due occasioni nitide tirando in porta invece di servire i compagni meglio piazzati). Insomma, la situazione non è rosea. E la crisi che si respira sul golfo di Bizkaia sembra aver contagiato anche quei giocatori che sono stati mandati a farsi le ossa in prestito a club di Segunda o Segunda B. Jonan, ceduto al Castellon con diritto di riscatto, ha iniziato da titolare e adesso non gioca più, coinvolto nei disastri di una squadra ultima in classifica e circondata da un ambiente non proprio ideale per maturare come giocatore; Azkorra è infortunato, Moya ed il mio pallino Arriaga non giocano nemmeno nell'Eibar (ieri però Joseba ha segnato il gol che ha eliminato l'Alaves dalla Coppa) e come loro non trova posto neppure il portiere Pampin, ceduto in Segunda B al Real Union, che tuttavia ieri ha sostituito il numero 1 titolare nella sconfitta proprio contro l'Athletic. Insomma, l'unico che gioca è Solabarrieta all'Eibar, squadra che peraltro è penultima in Segunda division. Tutto ciò mentre Aduriz a Valladolid è un idolo (6 presenze e 1 gol finora, ma è stato condizionato da un infortunio) e Mario Bermejo all'Albacete ha siglato 3 reti in 7 apparizioni. L'unico attaccante basco di Segunda che gioca un pò meno è Joseba Llorente, che si è andato a chiudere accettando di fare la riserva al Valladolid, mentre all'Osasuna non sono stupidi e si sono ripresi Gorka Brit. Lamikiz, quando questa gente era sul mercato tu dov'eri? Non ci resta che Isma, contiamo tutti su di lui per uscire dalle sabbie mobili della zona retrocessione.

venerdì 21 ottobre 2005

Coppa del Re: Real Union 0-1 Athletic.



Real Unión: Pampín; Endika (56' Lombraña), Alberto, Antia, Gurrutxaga; Joseba Agirre, Alberdi, Zarzuelo; Eizagirre; Aritz (56' Sergio Francisco), Huegun (66' Sukia).
Athletic Club: Lafuente; Expósito, Murillo, Lacruz, Casas; Orbaiz, Gurpegui; Tiko (67' Iraola), Yeste (87' Bordas), Javi González; Etxeberria (91' Urzaiz).
Reti: 50' Javi González.
Arbitro: Rubinos Pérez (Colegio Madrileño).
Note: espulso Sukia al 94' per doppia ammonizione.

L'Athletic domina il match, latita un pò in zona avanzata ma alla fine ottiene la meritata vittoria grazie ad una splendida volee del redivivo Javi Gonzalez, che forse Mendilibar si è deciso a utilizzare di più dopo le ultime uscite della squadra. Restano i problemi di un attacco sterile e impreciso, però quello che contava era passare il turno ed i Leoni sono stati all'altezza, cosa che non succedeva dal 27 agosto scorso. Chi non segue il campionato spagnolo può pensare che il primo turno di Coppa sia ridicolo, con squadre di Primera opposte a formazioni di Segunda B (la nostra C1), tuttavia questo match secco, giocato sempre in casa delle squadre più deboli, nasconde spesso delle forti insidie: i giocatori dei club minori affrontano l'impegno come se fosse la partita della vita, il pubblico è caldissimo e si gioca spesso in stadi al limite della praticabilità. Chiedere per conferma al Maiorca, che ne ha prese 4 (a 1) dall'Alcoyano, al Racing, alla Real Sociedad e all'Alaves, le quattro squadre della massima serie eliminate ieri da veri e propri carneadi. Dunque, ben vengano la vittoria e soprattutto il ritorno in campo di Ismael Urzaiz dopo 3 mesi di autentico calvario; l'ariete di Tudela è entrato al 91' e non ha neppure toccato la palla, ma è bastata la sua presenza a confortare tutti i tifosi dell'Athletic. Ieri hanno esordito con Mendilibar anche il portiere Lafuente ed il centrocampista Bordas.

giovedì 20 ottobre 2005

I risultati delle partite dell'Athletic che non ho riportato.



Villarreal-Athletic 3-1 (25' Etxeberria, 45' Riquelme, 61' José Mari, 77' Senna)

Athletic-Siviglia 0-1 (44' Daniel Alves)

5, la paura.



No, l'università non mi ha mandato in confusione mentale. So che di solito la paura fa 90, ma nel caso dell'Athletic è il 5 il numero da temere, 5 come i punti in classfica, una miseria che equivale al penultimo posto in classifica in coabitazione col disastroso Maiorca di Cuper. Impossbile non avere paura di fronte ai numeri deficitari di queste prime sette giornate di Liga: 7 gol fatti, 10 subiti, già due cartellini rossi (rimediati da Casas e Tarantino), nessun marcatore con più di una rete al suo attivo, 2 punti fatti su 18 disponibili negli ultimi 6 incontri, 1 sola vittoria a fronte di 4 sconfitte e infine, come detto, un 19° posto in graduatoria che diventa sempre più preoccupante. Dopo una buona partenza, caratterizzata dalla vittoria nel derby con la Real e dal pareggio in casa dell'ostico Getafe, i Leoni sono sprofondati in una profonda crisi, tecnica prima ancora che di risultati, dalla quale adesso non sarà facile uscire. La mancanza di esperienza ad alti livelli di Mendilibar può essere una buona base di partenza per l'analisi della situazione biancorossa, tuttavia le cause, a parer mio, sono altre e vanno ricercate nel mercato estivo. Ceduto Del Horno, che ha lasciato un vuoto sulla corsia sinistra che non può essere colmato nè da Casas nè da Tarantino, la dirigenza non è riuscita a reinvistire in modo intelligente i milioni del Chelsea; è arrivato Exposito, un terzino destro, perchè Mendilibar credeva di poter spostare Iraola in avanti senza tener conto che il ragazzo non è ancora abituato a giocare da ala. Questa mossa ha finito solo per indebolire la squadra, poichè l'ha privata di un terzino eccellente come Andoni e ha lasciato il buco sulla trequarti. Etxeberria spostato a sinistra rende la metà, Javi Gonzalez non ha ancora trovato spazio e l'interrogativo resta. Ma ancora più grave è stato non acquistare un attaccante, visto che il reparto offensivo consta in pratica di sue soli elementi, Urzaiz e Llorente, e se uno dei due è assente (come Isma da un paio di mesi a questa parte) la vita si fa davvero dura. I gol dell'ariete di Tudela mancano terribilmente a questo Athletic in caduta libera, una squadra che ha bisogno di esperienza e non può ancora appoggiarsi sulle spalle di un acerbo Llorente. Lo scorso anno, la Segunda Division vide un'autentica esplosione di attaccanti baschi, i vari Joseba Llorente, Aritz Aduriz, David Karanka, Gorka Brit e Mario Bermejo, capocannoniere con 24 centri; possibile che non ci fossero soldi per pagare una punta di una categoria inferiore? Adesso scontiamo tutti gli errori di una dirigenza brava a parole (ricordo quando Lamikiz sosteneva di voler riportare l'Athletic in Champion's), ma ancora troppo fumosa nei fatti. Speriamo che domani sera, nella prima partita di Coppa del Re (principale obiettivo stagionale) contro i cugini baschi del Real Union di Irun, l'Athletic ottenga quella vittoria che manca dal 27 di agosto e che potrebbe far riprendere un pò tutti. In caso di sconfitta, i signori che vogliono infangare la maglia biancorossa con la pubblicità farebbero bene a non presentarsi in pubblico per un bel po' di tempo.

lunedì 17 ottobre 2005

Rieccomi.



Inizio chiedendo nuovamente scusa a tutti i lettori del blog per la prolungata assenza: purtroppo tra università, tirocinio e varie altre cose quasi non ho avuto il tempo di respirare, figuriamoci di aggiornare questo sito! Per evitare il ripetersi di questi tempi morti, prometto post più brevi ma anche più frequenti, cosicchè il blog possa tornare ad essere una buona fonte di notizie per gli appassionati di Athletic e Liga. Vi rimando a più tardi per fare il punto della drammatica situazione in casa basca, visto che adesso ho lezione (peraltro già cominciata...) all'università. Agur!

sabato 1 ottobre 2005

Riassunto delle puntate precedenti.

Ciao a tutti, mi dispiace non aver aggiornato mai il blog ma sono stato fuori per quasi una settimana...sapeste com'è difficile cercare casa, ma alla fine ce l'ho fatta! In realtà avrei avuto un momento per scrivere, la mattina dopo il 3-1 rimediato in casa del Mandril, ma ero talmente incazzato che non ho avuto voglia... Bè, proviamo a rimettere insieme tutti i fili del discorso. Ci siamo lasciati alla vigilia della partita tra Real e Athletic, incontro, come detto, conclusosi con una sonora sconfitta dei Leoni. Ho visto la partita su Sky e confesso di aver trovato un Athletic tra i più brutti degli ultimi anni: involuto nel gioco, rinunciatario, svuotato e remissivo nella ripresa. Mendilibar ha presentato una formazione a parer mio indecente, un 4-5-1 con il solo Etxeberria di punta ed un centrocampo foltissimo per soffocare le iniziative delle merengues, che in realtà ha finito solo per intasare la nostra principale fonte di gioco in mediana, Pablo Orbaiz. Il gol fortunoso dei baschi (autorete clamorosa di Woodgate su tiro sballato del Gallo) ha mascherato per 45' i difetti dello schema biancorosso, difetti che sono venuti prepotentemente a galla nella ripresa quando il Madrid si è buttato in avanti alla ricerca del pari; il centrocampo sovraffollato in mezzo ha regalato le fasce al Real ed impedito di colpire in contropiede, poi il resto lo hanno fatto le amnesie della difesa, un reparto tornato a livelli di Terza Categoria. Aranzubia ci ha messo più di una pezza, ma davanti a lui agiva una linea difensiva modello "belle statuine" (guardare per credere il pari di Robinho e il 3-1 di Raul). Mendilibar ha aspettato di beccare la terza pera per inserire Iraola e Llorente, i nostri due giovani migliori tenuti a sorpresa in panca, ed in effetti ci sono state due belle occasioni nel finale per l'Athletic, cosa che ha solo fatto aumentare i rimpianti per le scelte sbagliatissime del tecnico. A parer mio i peggiori sono stati Lacruz (degno dell'ultimo Karanka) e Tiko, che ha sprecato tre nitide azioni da gol tirando invece di passare la palla al compagno libero. Evidentemente Mendilibar non è stato di questo parere, visto che i due sono stati schierati nell'undici titolare contro il Racing Santander. Risultato: 0-0 casalingo di fronte ad una delle squadre più scarse della Liga. Iraola ancora in panchina inizia a diventare un vero e proprio caso; il giovane di Usurbil sta incontrando un pò di difficoltà nel nuovo ruolo di trequartista destro e i tifosi iniziano a rimpiangerlo nella veste di terzino-fluidificante con la quale ha fatto sfracelli. La squadra ha avuto diverse occasioni nel finale (Yeste ha colpito un palo a portiere battuto), tuttavia ha giocato male per quasi tutta la partita. L'Athletic segna poco, è involuto nel gioco e Mendilibar sembra avere le idee confuse in merito ai giocatori da utilizzare; è vero che il nuovo allenatore ha bisogno di tempo, ma la classifica inizia a farsi preoccupante e la trasferta di domenica a Vilarreal non sembra l'ideale per recuperare un pò di terreno. Esiste però una questione più importante dei risultati sportivi della squadra. La giunta presieduta da Lamikiz (che d'ora in poi chiamerò solo Giuda) ha approvato con una certa maggioranza l'adozione della scritta pubblicitaria sulla maglia a partire dal prossimo anno. Avverto i lettori che, nel caso in cui questa eventualità dovesse concretizzarsi, chiuderò immediatamente il blog. Per ogni informazione su questa decisione schifosa, posto qui sotto l'articolo scritto dal Presidente della Peña Leones Italianos, a cui sono orgoglioso e onorato di appartenere, apparso sul Corriere della Sera online.

Anche l'Athletic si arrende allo sponsor
Calcio: la squadra di Bilbao avrà per la prima volta una pubblicità sulla maglia. Ma i tifosi annunciano il boicottaggio dello sponsor









Le maglie dell'Athletic e del Barcellona non saranno più le uniche senza sponsor (Reuters)

BILBAO - Crolla l'ultimo baluardo capace, finora, di resistere al calcio-business: l'Athletic Bilbao, unico club calcistico fino a oggi privo di sponsor sulle maglie, sfoggerà una scritta pubblicitaria sulle proprie maglie «immacolate» da più di cent'anni. La decisione è stata presa nella tarda serata di lunedì dall'assemblea dei soci. La squadra ne ha circa 30 mila (si può parlare di azionariato popolare), che sono anche automaticamente abbonati allo stadio San Mamés. Tutti possono votare il presidente (l'attuale, Fernando Lamikiz, ha vinto una consultazione elettorale svoltasi lo scorso anno), mentre il bilancio societario deve essere varato da «grandi elettori», ovvero soci che rappresentano per delega altri soci. Con 365 voti contro 232, i grandi elettori hanno dato l'avallo al preventivo per l'anno 2006, che prevede l'inserimento di una scritta pubblicitaria sulle maglie della squadra. La fazione pro-sponsor ha quindi prevalso di misura, nonostante Lamikiz avesse chiesto un consenso ampio.

STORICO - Si tratta di un avvenimento storico: l'Athletic era infatti l'unica squadra di un significativo campionato europeo a non sfoggiare scritte pubblicitarie e a fare a meno persino del cosiddetto «sponsor tecnico», avendo varato qualche anno fa una linea di abbigliamento sportivo propria («Marca Athletic»). Con un'analoga consultazione popolare, il presidente del Barcellona Joan Laporta aveva ottenuto un provvedimento simile tempo fa, «macchiando» le notoriamente vergini maglie «blaugrana» (pur optando per l'inserimento di un logo pubblicitario - quello dell'emittente pubblica catalana Tv3 - sulle maniche e non sul petto).

IL TRADIMENTO - Molti fan dell'Athletic si sentono traditi. Innanzitutto perché Lamikiz aveva giocato la propria campagna elettorale sul tema della tradizione e del filo diretto coi tifosi. Poi perché la protesta popolare aveva bloccato la sponsorizzazione delle «camisetas zurigorriak» solo un paio d'anni fa: allora il presidente Ignacio Ugartetxe - non eletto, ma succeduto al defunto Javier Uria - aveva tentato di inserire scritte pubblicitarie sulle maglie dell'Athletic, causando proteste e una manifestazione dei tifosi allo stadio San Mamés: 30 mila spettatori si presentarono sugli spalti con le maglie della squadra macchiate da una nastro nero sul petto. Poco dopo, Ugartetxe si dimise.

I PRECEDENTI - Per la verità un precedente c'è: l'Athletic giocò gli incontri di Coppa Uefa 2004-05 sfoggiando la scritta «Euskadi» (Paesi Baschi, nella lingua locale). Il governo regionale aveva generosamente sovvenzionato la squadra, ma pochi tifosi reagirono, credendo si trattasse di un atto di «promozione turistica e culturale» della regione, di cui l'Athletic è un simbolo sportivo incontrastato (nelle sue fila militano solo giocatori nati nelle sette province storiche basche, il che comprende anche la Navarra e i Paesi Baschi francesi). L'Uefa impose però che la stessa maglia fosse usata anche in una competizione nazionale, e la dirigenza optò per la Coppa del Re, per non violare la «verginità» delle maglie in campionato. Il successo commerciale delle divise di gioco targate «Euskadi» può aver animato i sostenitori della fazione pro-sponsor.

BOICOTTAGGIO - Non si sa ancora quale sarà lo sponsor dell'Athletic, ma le indiscrezioni si riferiscono alla banca Bbk, dai cui sportelli automatici, per la cronaca, i soci della squadra possono acquistare i biglietti degli incontri casalinghi inserendo la tessera di abbonamento, che funge anche da bancomat. Nel corso dell'assemblea che ha varato lo storico cambiamento, alcuni «grandi elettori» hanno annunciato il boicottaggio dell'azienda che sponsorizzerà l'11 basco.

Leggete e riflettete.
Intanto inserisco anche l'immagine con cui aprirò ogni post futuro.