giovedì 18 novembre 2010

Sulle montagne russe.



Se dovessi consigliare una squadra di calcio ad un appassionato di scommesse non avrei dubbi, l'Athletic gli riserverebbe sicuramente grandi soddisfazioni. Le prestazioni in Liga dei biancorossi sono infatti quanto di più prevedibile ci possa essere in campo calcistico: in casa vincono quasi con tutti, in trasferta fanno punti, quando li fanno, solo contro squadre di medio-bassa classifica. Puntare sui Leoni in una partita al Camp Nou o al Bernabeu equivale dunque a buttare via i proprio soldi, mentre scegliere l'1 quando si gioca al San Mamés rappresenta un investimento sicuro al 90%, come dimostrato dalla strepitosa vittoria di domenica scorsa in 9 contro 11 (complimenti al contrario all'Almeria di Lillo, capace di far peggio dell'Inter del derby in quanto a tiri in porta in superiorità numerica). Capirete quindi lo stato d'animo con il quale mi preparo a vivere il Clasico di sabato prossimo in casa del Madrid, favorito d'obbligo e pure deciso a strapparci a suon di milioni (oggi Marca spara 63) Fernando Llorente, il cui futuro sembra ormai lontano da Bilbao. Per di più l'Athletic dovrà fare a meno degli squalificati Gurpegi, Koikili e Castillo, anche se potrebbe recuperare Amorebieta, la cui assenza in difesa si è fatta sentire non poco nelle ultime giornate. Per il resto tutti a disposizione, con Orbaiz in predicato di tornare titolare (Iñigo Perez e Iturraspe continuano ad essere dispersi) e Toquero pronto a riprendersi il posto di spalla di Llorente occupato contro l'Almeria da Igor Martinez, autore dell'assist per il gol decisivo del numero 9. Sarà comunque una partita difficilissima e un punto sarebbe già un ottimo traguardo; da Caparros, comunque, vorrei solo che provasse a giocarsela dall'inizio, senza erigere barricate inutili contro una squadra del genere.

PS Volevo segnalare la frase eccezionale detta da Muniain al termine della partita con l'Almeria: "No hemos jugado en inferioridad numérica en ningún momento, 11 contra 40.000 no es jugar en inferioridad". Da brividi, no?

martedì 9 novembre 2010

10a giornata: Villarreal 4-1 Athletic.


Llorente a terra: il suo gol non è servito (foto Deia. com).

Villarreal: Diego López; Ángel, Marchena, Musacchio, Capdevila; Cazorla, Bruno, Borja Valero (83' Montero), Cani (70' Senna); Nilmar (83' Matilla), Rossi.
Athletic Club: Iraizoz; Iraola, San José, Ustaritz, Aurtenetxe; Susaeta (29' De Marcos), Gurpegui, Javi Martínez, Muniain (46' Gabilondo); Toquero (68' Ion Velez), Llorente.
Reti: 6' Llorente, 39' Nilmar, 45' Cazorla, 83' Rossi, 91' Montero.
Arbitro: Fernández Borbalán (Colegio Andaluz).
Note: espulso al 76' Aurtenetxe (A) per doppia ammonizione.

Non c’è niente da fare: ogni volta che l’Athletic si trova di fronte ad una prova di maturità puntualmente finisce per fallirla, sia che riesca a giocare una buona partita, sia che in campo fornisca una pessima prestazione. Si impegna, si applica e dà prova di aver studiato, come avrebbero detto i nostri vecchi professori, ma al momento della verifica non riesca a compiere quel salto di qualità che lo eleverebbe dal rango di mediocre, senza infamia e senza lode, a quello di studente tra i migliori della classe. Trovo paradossale, poi, il ribaltamento della situazione rispetto alle stagioni passate: ora che finalmente abbiamo un attacco molto produttivo, è la difesa a fare acqua da tutte le parti e ad affossare le nostre ambizioni, nonché a rendere vani i gol di Llorente, miglior cannoniere non straniero del campionato, che ha segnato in 10 partite la metà delle reti realizzate in Liga l’anno scorso. Per un motivo o per un altro, insomma, continuiamo a bocciare l’esame del quinto anno e a rimandare il momento dell’addio alla scuola secondaria per fare il nostro ingresso nel mondo dei grandi: forse è giunto il momento di cambiare tutor.
Caparros conferma la formazione che ha asfaltato il Getafe, con l'unica novità del rientro di Aurtenetxe cui cede il posto Koikili; anche il Villarreal schiera il suo undici-tipo (del quale non fa più parte Marcos Senna, soppiantato dalla coppia Borja Valero-Bruno), che presenta il duo offensivo letale formato da Rossi e Nilmar. La partita si mette benissimo per i Leoni, scesi in campo con animo pugnace, che al 6' si portano avanti grazie a uno splendido cabezazo di Llorente, pescato sul secondo palo da un cross altrettanto bello di Aurtenetxe. Una volta passati in vantaggio, gli zurigorri potrebbero impostare una partita accorta, occupando gli spazi e lasciando salire i padroni di casa per poi ripartire con rapidità, e invece restano incomprensibilmente piuttosto alti e si espongono alle folate offensive del Submarino amarillo, subito vicino al pareggio al 9' con Rossi e al 15' con un incredibile contropiede tre contro uno sprecato per troppa lentezza d'esecuzione. Amnesie difensive a parte, l'Athletic disputa una prima mezz'ora di buon livello, frutto di una disposizione in campo ordinata e della verve di alcuni giocatori, Susaeta su tutti; è proprio l'uscita di Markel, azzoppato al 27' da Musacchio e sostituito due minuti dopo da De Marcos, a segnare l'inizio della fine. I baschi non riescono più a dare profondità alla manovra, si schiacciano nella propria trequarti e vengono infine bucati da Nilmar, che sfrutta un'uscita solo accennata da Iraizoz su cross di Borja Valero per segnare un meritato pareggio. Il Villarreal non si ferma e proprio in chiusura ottiene il gol del sorpasso: anche stavolta, però, gli uomini di Garrido devono ringraziare Iraizoz, che cicca un innocuo passaggio verso Ustaritz, regala la palla a Cazorla e viene da questi infilzato come un tordo.
Al rientro in campo dopo l'intervallo c'è Gabilondo per Muniain, scelta cervellotica di Caparros visto il punteggio e che può essere solo parzialmente spiegata dalla scarsa vena del navarro nel primo tempo e dal nervosismo da questi mostrato in un battibecco col guardalinee in pieno recupero (Iker era già ammonito). Chi non c'è, purtroppo, è l'Athletic: i biancorossi ci provano, pressano alto e mettono diversi palloni in area, ma tutto ciò che raccolgono è un paio di mischie e nulla più. Il Villarreal, sornione, fa sfogare gli ospiti senza rischiare nulla per poi colpirli non appena le loro energie iniziano a calare. Rossi sfiora il gol con un diagonale mancino al 67', Borja Valero coglie un palo esterno al 74' e al 77' ecco l'episodio che taglia le gambe ai baschi, ovvero l'espulsione di Aurtenetxe per doppio giallo, il secondo piuttosto rigoroso. I Leoni hanno un colpo di coda all'82' ma Ion Velez, servito da Iraola, conclude dritto su Diego Lopez, dopodiché devono alzano bandiera bianca quando, sul ribaltamento di fronte, Rossi riesce finalmente a battere Iraizoz. Il quarto gol di Montero rende solo più amaro un pomeriggio iniziato alla grande e finito nel peggior modo possibile, come tante, troppe altre volte accaduto al club rojiblanco.
Si può recriminare dopo una partita persa con tre gol di scarto e un'infinità di occasioni a favore degli avversari? A ragion veduta la risposta è no, anche se rimane un po' di amaro in bocca per una partita che globalmente l'Athletic non ha giocato malissimo, pur concedendo troppo in fase difensiva e non riuscendo ad estendere la pericolosità della prima mezz'ora a tutto il resto del match. Dal punto di vista tattico c'è poco da dire a Caparros, tradito più dagli errori dei singoli (Iraizoz su tutti) che dall'impostazione data alla gara; c'è però un problema di mentalità, mi verrebbe da dire quasi di sudditanza psicologica rispetto alle migliori squadre della Liga, che a parer mio riflette in modo inequivocabile un quadriennio passato a scendere in campo contro tali squadre pensando solo a non prenderle (e riuscendoci pochissime volte, specie in trasferta). Non bisogna farsi troppe illusioni riguardo a un effettivo innalzamento del livello della squadra, perché in passato abbiamo visto più volte un'alternanza periodica tra prestazioni molto buone e altre sconfortanti. Continua la navigazione a vista, dunque, nella speranza di ottenere buoni risultati in Copa del Rey e di riuscire ad inserirsi nella lotta per l'Europa in campionato.

Le pagelle dell'Athletic.

Iraizoz 4: domenica scorsa era stato perfetto, stavolta invece è disastroso. Regala due gol al Villarreal, reti peraltro fondamentali perché rimettono in carreggiata un avversario fin lì propositivo ma poco preciso nelle conclusioni, e conferma un'altalenanza di rendimento che un portiere non può permettersi. L'errore sul 2-1 di Cazorla è da oratorio. Che le voci di mercato lo stiano disturbando?
Iraola 5,5: Cani è ispirato e lo costringe a una gara tutta difensiva, in più con De Marcos non sembra trovarsi a suo agio. Sale pericolosamente solo una volta, quando serve a Ion Velez un assist davvero pregevole. Limitato.
San José 5: alcune chiusure davvero molto belle non cancellano la sofferenza patita per tutto il match. Si occupa di Rossi e l'italo-americano va al tiro almeno cinque volte, segno che la marcatura del navarro non è ottimale. Spesso fuori posizione, mostra di non poter ancora essere il capo delle operazioni in difesa e di aver bisogno di un compagno più esperto che lo guidi.
Ustaritz 4,5: spiace vedere il difensore promettente che era quando esordì in Primera con Clemente così spaesato e in difficoltà. Non tiene Nilmar, non riesce a trovare il giusto collocamento in campo ed è anche poco presente nell'uno contro uno. La lunga inattività può essere mascherata contro avversari meno quotati, ma davanti a gente di spessore internazionale riemerge impietosamente e lo rende inadeguato.
Aurtenetxe 6: nonostante l'espulsione è di gran lunga il più positivo in difesa. Limita Cazorla e costringe Rossi a girare a largo, poi quando spinge è efficace, come si vede con l'assist davvero pregevole per il gol di Llorente. E' ancora un po' ingenuo, ma le qualità ci sono.
Susaeta 6,5: fin quando resta in campo è ottimo, sempre elettrico e nel vivo del gioco. Purtroppo la sua partita dura solo mezz'ora (dal 29' De Marcos 5: spreca l'occasione concessagli dal destino giocando una partita negativa ad ogni livello. Dopo l'espulsione di Aurtenetxe, poi, Caparros ha la bella idea di arretrarlo a terzino e di esporlo a una figuraccia gratuita e immeritata).
Gurpegi 6,5: a parer mio è il migliore dell'Athletic. Lotta come un leone e per un tempo è quasi insuperabile, poi cala alla distanza anche perché trova poco aiuto in Javi Martinez. La fascia di capitano sul suo braccio è un esempio per tutti.
Javi Martinez 5,5: ingolfato, poco brillante, conferma le difficoltà (soprattutto fisiche) di questo inizio di stagione. L'infortunio nel precampionato non gli ha permesso di effettuare una buona preparazione e la forma migliore è ancora lontana. Si limita al compitino, ma da lui ci si aspetta sempre qualcosa in più.
Muniain 5,5: non ripete la partita eccezionale di una settimana fa, tuttavia non merita di essere sostituito dopo appena un tempo. E' vero che mette lo zampino solo nell'azione del gol e poi sparisce, però uno col suo talento poteva fare molto comodo nel tentativo di rimonta della ripresa. Forse il nervosismo mostrato verso l'arbitro ha indotto Caparros a cambiarlo (dal 46' Gabilondo 5,5: è entrato? Io francamente non me ne sono accorto. Gol a parte, Igor è questo: un giocatore diligente, lineare e che non ha le doti per cambiare una partita).
Toquero 5: corre e si impegna come da copione, senza riuscire però a infastidire gli avversari. Ripropone pochissimo lo scambio con un esterno ripetuto di continuo contro il Getafe, poi viene addirittura spostato da Jokin sull'ala sinistra con Muniain che si accentra, mossa che non dà risultati. E' ancora a secco quest'anno, cosa che non lo fa giocare tranquillo (dal 68' Ion Velez 5: ha sul piede la palla del pareggio e la spreca con un tiro ciabattato, reso pericoloso solo da una deviazione. Per il resto quasi non vede il pallone. Se il nostro primo cambio in attacco è lui, siamo messi male).
Llorente 6,5: segna un bellissimo gol e, pur trovandosi spesso isolato, riesce a mettere in apprensione più volte la difesa del Villarreal. Se a fine stagione dovesse decidere di lasciare l'Athletic andrebbe compreso, non si può avere in squadra un talento del genere e non riuscire a sfruttarlo a dovere.

Caparros 5,5: presenta una squadra combattiva e ben messa in campo, nonostante i buchi difensivi che testimoniano il poco affiatamento tra i due centrali. Tradito dagli errori di Iraizoz, non riesce a trovare delle contromosse adeguate al vantaggio del Villarreal e i suoi si rendono pericolosi solo a fine partita, prima di incassare altri due gol. Rivedibili la decisione di sostituire Muniain dopo un tempo ed alcune mosse presentate durante la partita (scambio di ruoli tra Toquero e Muniain, De Marcos terzino). Il problema stavolta è sembrato risiedere più nell'atteggiamento mentale che in quello tattico.

giovedì 4 novembre 2010

9a giornata: Athletic 3-0 Getafe.


Muniain, il migliore in campo, in azione (foto Athletic-club.net).

Athletic: Iraizoz; Iraola, San José, Ustaritz, Koikili; Susaeta (62' De Marcos), Gurpegui, Javi Martinez, Muniain (76' Gabilondo); Toquero (72' David López), Llorente.
Getafe: Codina; Pintos, Cata Díaz, Rafa, Marcano; Boateng, Víctor Sánchez (46' Casquero); Pedro Ríos (65' Arizmendi), Albín, Manu del Moral (68' Miku); Colunga.
Reti: 6' Iraola, 12' San José (rig.), 83' Gabilondo.
Arbitro: Estrada Fernández (Comité catalán).

La miglior prestazione stagionale dell'Athletic (insieme a quella con il Maiorca, altro 3-0 spumeggiante) ha fruttato una vittoria bella ed importante, soprattutto in chiave di rafforzamento dell'idea di calcio maggiormente offensivo sviluppata da Caparros nelle ultime giornate. Il mister di Utrera non si è convertito al 3-4-3 stile Ajax, questo è chiaro, ma la sua insistenza su una formazione titolare formata da due ali offensive, due punte e un solo mediano di rottura è un segnale importante, anche se l'assenza di un regista puro per me in certe partite potrebbe farsi sentire. La strada intrapresa è quella giusta, finalmente, e si spera che la squadra ora trovi quella continuità che potrebbe proiettarla in zone interessanti della classifica.
Jokin torna a schierare gli undici di Siviglia, confermando Koikili, Ustaritz e la coppia di folletti Susaeta-Muniain sugli esterni; Michel dal canto suo si presenta al San Mamés con un 4-2-3-1 che però resta tale solo sulla carta, visto che i tre trequartisti giocano parecchio schiacciati sulla linea mediana e lasciano Adrian Colunga isolato in avanti. La tattica difensiva degli azulones, tuttavia, va letteralmente a farsi benedire nel giro di un quarto d'ora, travolta dalla furia agonistica di un Athletic sceso in campo con il piglio dei giorni migliori. I Leoni sono iperaggressivi nel pressing, giocano stabilmente nella metà campo avversaria ed esibiscono dei movimenti offensivi davvero interessanti, proponendo poi un Muniain in stato di grazia. E' proprio da due iniziative del giovanissimo navarro che nascono i gol biancorossi: al 6' Iker mette in mezzo un pallone che, respinto dai difensori del Getafe, finisce sul destro di Iraola e viene recapitato alle spalle di Codina da una rasoiata del terzino di Usurbil; pochi minuti dopo Muniain è invece bravo a cercarsi un rigore con una penetrazione in area che viene stoppata da Rafa con una spallata. Il penalty, a parer mio inesistente, viene trasformato da San José con grande freddezza, e al 12' il punteggio è gia di 2-0 per i padroni di casa. Un leggero rilassamento dei bilbaini porta a due occasioni consecutive per i madrileni, ma Pedro Rios prima e Colunga poi (in quest'occasione è superbo Iraizoz) non riescono a far male; da qui in avanti è un continuo monologo dell'Athletic, che sfiora il 3-0 più volte e mette in seria difficoltà il reparto arretrato avversario grazie ad un movimento offensivo messo in pratica parecchie volte. In pratica, quando la squadra sale Toquero si sposta alternativamente a destra o a sinistra per lasciare lo spazio centrale all'avanzata dell'ala, quindi o resta in fascia per crossare o taglia ancora dentro se vede il buco per il passaggio. Schema semplice, ma che per rendere al meglio ha bisogno di una seconda punta dalla grandissima corsa, e in questo Toquero ha pochi rivali nella Liga; in tal modo lo stesso Gaizka migliora notevolmente il suo rendimento e le opzioni di passaggio per i centrocampisti raddoppiano (senza contare che l'assenza di un regista riesce ad essere mascherata dall'accentramento di Susaeta o Muniain, che possiedono il dono della rifinitura).
La ripresa non vede alcun progresso del Getafe che, simile ad un pugile suonato, resta a farsi prendere a pallonate nella propria trequarti senza riuscire a mettere la testa fuori, se non con qualche sporadica azione di rimessa. L'unico fattore che rende ancora interessante il match è sempre Muniain, che passa con una naturalezza quasi sfacciata dall'assist (clamoroso il pallone recapitato al 54' sulla testa di Llorente e fallito d'un soffio da Nando) all'azione personale, anche se mostra scarsa precisione al momento del tiro. Il 3-0 tanto cercato arriva infine all'83', opera di un Gabilondo in serie realizzativa strepitosa.
Con la vittoria sul Getafe l'Athletic si trova adesso a 13 punti in classifica, bottino discreto se si considera che quasi tutte le squadre più forti della Liga sono già state affrontate dai Leoni; i prossimi incontri con Villarreal e Real Madrid ci diranno sicuramente molto sul futuro di questa squadra.

Le pagelle dell'Athletic.

Iraizoz 7: il portiere migliore non è quello che compie venti parate, ma quello che sa farsi trovare pronto al momento giusto. Gorka, impegnato pochissimo, sfodera almeno due interventi decisivi (specie quando ipnotizza Colunga nell'uno contro uno) ed è sempre concentrato. Non era facile, perciò si merita un voto alto.
Iraola 7,5: sta attraversando un momento strepitoso, tanto che mi stupirei se Del Bosque lo tenesse fuori dalle prossime convocazioni. Annulla Del Moral, segna un gran gol e imbastisce dialoghi spettacolari con Susaeta, uno che parla la sua stessa lingua tecnica. Strepitoso.
San José 7: un solo errore nel finale di gara, a risultato ampiamente acquisito, e per il resto c'è una prestazione solida, in linea con quelle degli ultimi tempi, che conferma i passi avanti lungo il difficile cammino della maturazione. Il rigore calciato alla perfezione è la classica ciliegina sulla torta.
Ustaritz 6,5: ogni partita in più gli toglie qualche ragnatela, anche se ovviamente non può essere ancora lustro come vorremmo. Un paio di errori di posizione rischiano di costar caro alla squadra, ma tutto sommato se la cava.
Susaeta 7: meno appariscente dell'ispiratissimo Muniain, riesce comunque a stare sempre nel vivo del gioco ed a partecipare a un numero consistente di azioni offensive. Quando si accentra e ha il tempo per alzare la testa sa trovare dei corridoi che per tutti gli altri compagni sono invisibili (dal 62' De Marcos 6,5: volitivo, si segnala per un paio di iniziative palla al piede niente male).
Gurpegi 6,5: un po' sottotono all'inizio, sbaglia parecchi appoggi e rischia di far prendere dei contropiedi evitabili. Col passare dei minuti sale di tono e non fa passare nemmeno uno spillo.
Javi Martinez 6: probabilmente risente dell'infortunio che lo ha costretto ad uscire anzitempo contro l'Alcorcon, perché non è il solito divoratore di campo e gioca in modo parecchio compassato. I minuti che mette nelle gambe sono comunque preziosi.
Muniain 8: il migliore in campo per distacco, non ci sono abbastanza aggettivi per descrivere la sua prova immensa. Corre, crossa, dribbla, tira, assiste i compagni: insomma, fa tutto lui o quasi, rivelando solo poca cattiveria nelle conclusioni. Ha 18 anni da compiere e gioca con la tranquillità dei veterani, una qualità dei grandi giocatori. L'importante è che non si monti la testa, perché calcisticamente è un fenomeno (dal 76' Gabilondo 6: entra e segna il quarto gol stagionale, cifra da attaccante più che da centrocampista. Chapeau).
Toquero 7: prova davvero positiva per il numero 2, più per il grande lavoro tattico descritto sopra che per l'effettiva pericolosità sotto porta (anche se un paio di tiri riesce a farli). Per il tipo di movimento che gli chiede Caparros è indicatissimo fisicamente e pure tecnicamente, e per una volta sono d'accordo con l'ovazione tributatagli dal pubblico della Cattedrale (dal 72' David Lopez 6: lascia la sua firma sul match con l'assist per il 3-0 di Gabilondo).
Llorente 6: ci prova in tutti i modi, ma non riesce ad entrare nel tabellino dei marcatori nonostante le molte azioni costruite per lui dalla squadra. Una giornata storta capita a tutti.

Caparros 7: anche se è arrivato a proporla con almeno una stagione di ritardo, bisogna dargli atto di aver finalmente iniziato a schierare la formazione offensiva che in moltissimi gli chiedevano. Il gioco lievita così come i gol segnati, e se riesce a registrare la fase difensiva ed a migliorare il rendimento fuori casa può portarci lontano. Per il momento, bene così.