martedì 26 febbraio 2008

Atletico-Athletic 1-2 (in ritardo).

Per farmi perdonare della mancata croncaca del partitone biancorosso al Calderon, posto di seguito il video della partita (spellatevi le mani sulla cavalcata di Javi Martinez e sul tacco di Llorente, mi raccomando) e il resoconto di un athleticzale che l'ha vista dal vivo allo stadio, beato lui.



UNA PASADA, CRONACA DI UNA GODURIA
di MANUEL ZARDAIN


I miei amici tifosi del Patético mi avevano detto in settimana che possedevano un abbonamento in più a disposizione per la partita contro l'Athletic, e mi avevano chiesto se volevo andare con loro. Sapevo già che la loro vera intenzione era quella di prendermi in giro, perché la cosa più probabile era che l'Atlético ci battesse, visto che era reduce da una buona striscia. Però ho risposto di sì. Quindi la domenica, alle sette e mezza, eravamo già in un bar presso il Calderón a berci una birra, e gli sfottò non si sono fatti attendere: "Non so cosa vieni a fare, Manolo. Sei masochista? Ve ne infiliamo cinque!". Io sono una persona molto cauta e sono rimasto zitto, limitandomi a sorridere e a pensare "Ride bene chi ride ultimo". Improvvisamente comincia a piovere a dirotto, e ho pensato a un segno del destino: "Il campo zuppo come ai bei tempi di Clemente"… Poi ci siamo diretti allo stadio, ci siamo seduti sotto l'acqua e la partita è iniziata.
Pronti via e Armando deve respingere un buon rasoterra di Raúl García. Al 5' sembrava l'inizio di una tragedia: un cross di Antonio López distrae Armando e senza che nessuno la tocchi la palla è in rete. Volevo morire. "Te l'avevamo detto Manolo. Anzi, ve ne infiliamo otto, non cinque!" Credo che una delle chiavi della partita siano state le marcature difensive dell'Atlético: Pablo è un buon centrale, ma Eller è pessimo. Per questo, credo, Aguirre aveva schierato Pablo in copertura su Aduriz, un attaccante molto agile che richiede più attenzione rispetto a Llorente. Eller era su Llorente, che però lo anticipava sempre. Dopo il gol dell'Atlético si registrano due giocate importanti: la traversa colpita da Luis García (sarebbe stato un eurogol) e una punizione al veleno di Yeste che per poco non uccella Abbiati e finisce in rete.
E poi l'estasi. Al 37' un fallo a favore dell'Atlético, con tutto l'Athletic arroccato in difesa, viene giocato male, Javi Martínez prende il pallone nella propria area e comincia una cavalcata vertiginosa verso Abbiati (ricordate il gol di Maradona all'Inghilterra? Se Javi fosse nato a Lanús, anziché a Lizarra, adesso la sua giocata verrebbe continuamente riproposta dalle tv di mezzo mondo). Javi Martínez inizia a dribblarne uno, due, tre, scansa un possibile fallaccio di Pernía - nel frattempo Susaeta sta dando vita ad altrettanta cavalcata sulla sinistra, e Yeste sulla destra - e alla fine cede il pallone a Markel, che, invece di calciare di prima col sinistro aspetta di avere il pallone sulla sua gamba, la destra, e scaglia il pallone a fil di palo. Un delirio!!!!
Da lì in avanti il gioco si fa "cattivo", soprattutto tra Kun e Amorebieta. Tra l'altro, Amorebieta superbo!!!! Questo ragazzo ha iniziato la carriera con qualche prestazione in tono minore e addirittura qualche autogol, ma poco a poco è emerso. Si dice che molte squadre lo stiano seguendo, Macua blindalo!!!! Sul finire dei primi 45', forse in fuorigioco sì, ma millimetrico, Llorente insacca il raddoppio.
Nella pausa i miei amici non scherzavano più, sebbene qualcuno mi abbia detto: "Finisce 5-2". Gli ho risposto che sembrava un'affermazione arrogante, molto madridista e che alla fine se ne sarebbe pentito.
La ripresa ha avuto momenti molto aspri, anche per le condizioni del campo. Entrate dure, si capiva che qualcuno avrebbe visto il rosso: Amorebieta, Javi Martínez, Agüero, Pernía, Javi García… È toccato a quest'ultimo (forse un po' fiscalmente), ma anche Pablo andava sbattuto fuori per gomitata volontaria in faccia ad Aduriz (in area, ci stava anche il rigore!).
Be', alla fine una giornata da ricordare. È valsa la pena di bagnarsi fino al midollo.

25a giornata: Athletic 1-2 Villarreal.

Richiedo scusa ai lettori per l'assenza settimanale, causata da impegni lavorativi (o meglio, di ricerca di lavoro e non di lavoro vero e proprio, purtroppo). Cercherò di non assentarmi più così a lungo, promesso!

Athletic Club: Armando; Iraola, Ocio, Amorebieta, Koikili; Susaeta (83' Gabilondo), Muñoz (68' David López), Javi Martínez, Yeste; Aitor Ramos (46' Aduriz), Llorente.
Villarreal: Diego López; Ángel, Gonzalo Rodríguez, Godin, Capdevila; Cani, Eguren, Senna, Mati Fernández (74' Cazorla); Nihat (71' Tommason), Guille Franco (88' Bruno).
Reti: 4' Llorente, 65' Guille Franco, 82' Capdevila.
Arbitro: Fernández Borbalán (Colegio Andaluz).

Solita storia, solito Athletic. Dopo la bella e convincente vittoria di Madrid, per la cui mancata cronaca ancora mi scuso (e sì che la cavalcata "maradoniana" di Javi Martinez sul gol di Susaeta e il "taconazo" di Llorente avrebbero meritato molto più di due righe di cronaca), i Leoni mostrano ancora una volta la loro mancanza di continuità e si fanno mettere sotto da un Villarreal che, dopo i primi 45', era praticamente alle corde. Sfuma così la possibilità di ottenere tre risultati utili consecutivi, cosa mai successa quest'anno, e di dare un addio quasi definitivo alla zona retrocessione, che torna invece pericolosamente vicina, visto che adesso dista solo due punti.
Caparros conferma il 4-4-2 casalingo, con Yeste e Susaeta sulle fasce ed il giovane Ramos a fianco di Llorente, che sta forse attraversando il miglior periodo della sua carriera (escluso il formidabile esordio nell'era Valverde); Muñoz sostituisce a centrocampo l'infortunato Orbaiz, mentre Aitor Ocio riprende il suo posto al centro della difesa dopo la squalifica. Il Villarreal, senza la stellina Rossi, sale a Bilbao desideroso di rivincita dopo l'eliminazione dalla Coppa UEFA per mano dei russi dello Zenit e schiera dal primo minuto Mati Fernandez, che gioca a supporto del tandem Franco-Nihat. Pronti via e i biancorossi passano alla prima azione: Susaeta riceva da Yeste, centra un pallone col contagiri dalla destra e pesca in area Llorente, che si fa trovare pronto all'appuntamento con la sfera e la deposita in rete con un tocco felpato di sinistro. E' il minuti numero 4 e per i Leoni la strada si fa in discesa grazie al quarto gol di Nando nelle ultime cinque partite, un incoraggiante segnale di maturazione per l'attaccante da cui dipenderà molto del destino futuro dell'Athletic. Sul campo gli uomini di Caparros legittimano il vantaggio con una condotta di gara esemplare: squadra corta, pressing continuo e manovra ariosa sono le carte che i baschi mettono sul tavolo, evidentemente migliori rispetto a quelle che Pellegrini pesca dal suo mazzo. Non c'è infatti traccia del Villarreal nel primo tempo, eccezion fatta per un colpo di testa di Guille Franco al 35', mentre i padroni di casa macinano calcio e vanno più volte vicini al raddoppio; Diego Lopez dice no alle conclusioni di Susaeta al 17' e Koikili al 46', mentre al 30' è Capdevila che salva il proprio portiere ormai scavalcato dalla conclusione di Markel, attivo ed elettrico come al solito. Non arrivare al 2-0 è l'unica pecca dell'Athletic in una prima frazione assolutamente dominata, ma questa lacuna verrà pagata molto cara nel prosieguo dell'incontro. Il Submarino Amarillo che rientra in campo dopo l'intervallo, infatti, non è neppure parente della squadra timorosa e balbettante dei precedenti 45 minuti e la partita si fa più equilibrata, anzi, man mano che i minuti passano sono gli ospiti a prendere campo mentre i Leoni rinculano e si fanno paurosi, come quasi sempre accade nei secondi tempi in casa. Logico dunque che il Villarreal crei diverse palle-gol e infine pareggi al 65' con Guille Franco, il messicano dai piedi di marmo che stavolta controlla benissimo il cross dalla destra di Angel e spedisce la sfera sotto l'incrocio alla sinistra di Armando. Se anche certa gente si mette a fare i golazos significa che la partita volge al peggio, e infatti, cvd, dopo l'1-1 gli uomini di Pellegrini dominano incontrastati (inutili e forse deleteri i cambi di Caparros) e finiscono per mettere dentro anche il pallone della vittoria. Accade al minuto 82 e l'autore della rete decisiva è Capdevila, che scaglia un sinistro dentro l'area ed è fortunato a trovare la deviazione di Javi Martinez che mette fuori causa Armando. I baschi accusano il colpo e stentano ad organizzare un assalto finale all'arma bianca, ma all'ultimo minuto di recupero Koikili ha sul sinistro il pallone del pari: piccolo grande Koi spara, Diego Lopez è battuto, la sfera però preferisce fare una capatina in curva e non entra nei tre pali per la disperazione dei tifosi.
Finisce dunque col trionfo del Submarino Amarillo, che da un paio d'anni a questa parte raccoglie il bottino pieno a Bilbao senza meritarlo troppo. In casa Athletic ci sono segnali positivi, ma anche tanta, troppa amarezza per l'ennesimo risultato gettato al vento, e sinceramente non ci sono più parole per descrivere la metamorfosi di questa squadra tra il primo e il secondo tempo della quasi totalità delle gare casalinghe: paura di perdere, mancanza di cattiveria, cali di concentrazione, scarsa condizione fisica, sfortuna...cosa sarà? Ai posteri l'ardua sentenza, nella convinzione che anche quest'anno ci sarà da soffrire per ottenere la salvezza.

mercoledì 13 febbraio 2008

Grande notizia: i prodotti della Marca Athletic in Italia!

Affido alle parole di Simone Bertelegni la presentazione di questa bella novità che riguarda il mondo Athletic e l'Italia.

Prima di tutto i fatti: i prodotti ufficiali della Marca Athletic sono in vendita anche in Italia, presso Walk On, Piazza Bazzi 2, 20144 Milano, e sul sito www.walkonmilano.com. Questo in estrema, estremissima sintesi, tanto per farvi capire se vale la pena continuare a leggere questo chttp://logga.me/athletic/wp-admin/edit-comments.phpomunicato o meno.

Per gli interessati, dunque, un po’ di storia. Tutti gli appassionati dell’Athletic sanno che da quando la squadra produce direttamente il proprio materiale sportivo (2002) è divenuto impossibile reperirlo non solo in Italia, ma sostanzialmente ovunque nel mondo (si fa fatica persino al di fuori dei Paesi Baschi…). Questo a causa di una politica distributiva e di marketing semplicemente miope.
Qualche mese fa il nostro socio Lorenzo Barbiero aveva fatto un tentativo presso un negozio di Milano veramente fornito: Walk On. Vi potete trovare innumerevoli prodotti calcistici ufficiali, anche di squadre minuscole o di serie minori, come la maglia della nazionale di Cipro o del Wisla Cracovia, tanto per citare due piccole realtà a caso. Ma il povero Lorenzo non vi aveva trovato l’agognata maglia biancorossa e ha inviato la sua segnalazione alla peña. Da parte nostra, abbiamo contattato Walk On e, in seguito alla segnalazione di Andrea Iacazzi, il titolare, che si era detto letteralmente impossibilitato all’importazione vista la chiusura in tal senso della società, abbiamo cercato di fare da ambasciatori tra Walk On e l’Athletic. Tutto si è impantanato in un mare di burocrazia e scarsa propensione all’export, e, poiché voci di corridoio prefiguravano l’uscita di una nuova maglia biancorossa ad agosto 2007, tutto è stato procrastinato a settembre, sempre del 2007.
Qui finiscono i - piccoli – meriti della nostra peña, perché con settembre è tutto merito della caparbietà di Andrea se oggi siamo qui a dirvi che numerosi prodotti biancorossi sono oggi disponibili presso Walk On: oltre alla prima maglia (S, M, L, XL) anche la splendida maglia da trasferta nera con leone (M, L, XL), uno dei modelli di polo (S, M, L, XL), un modello di cappellino e un modello di sciarpa. Ciò si aggiunge alla replica della maglia dell’Athletic degli anni ’70 (M, L, XL), da tempo già disponibile presso Walk On perché prodotta da un’altra impresa.
In virtù di questo risultato, l’Italia è il primo Paese extraiberico (Paesi Baschi, Spagna, Andorra, ma non Portogallo) a importare i prodotti della Marca Athletic, dato che la dice tutta sulla sinergia tra i calciofili del nostro Paese e il club bilbaino.
Sentiamo già le grida di alcuni di voi: «Io abito in Sicilia, a Milano ci sono andato una volta nella vita durante il servizio militare». Non vi preoccupate. Walk On è un vero e proprio negozio elettronico, i cui prodotti sono acquistabili via internet e vengono poi spediti a domicilio.

Il link alla pagina dei prodotti biancorossi è:
http://www.walkonmilano.com/schede/index.php?ID=96&IDList=92

Vale la pena ricordare che i prodotti della Marca Athletic magari non sono i più economici nella storia dei prodotti calcistici, ma di certo sono tra i più etici, essendo fabbricati in uno stabilimento biscaglino che vincola i lavoratori a standard retributivi, sindacali e di sicurezza occidentali e non da sudest asiatico.
Vi ricordiamo inoltre che presso Walk On sono anche disponibili numerosi prodotti della Nazionale basca di calcio, fabbricati in Gipuzkoa secondo gli standard di cui sopra.

Il link alla pagina dei prodotti della Euskal Selekzioa è:
http://www.walkonmilano.com/schede/index.p...=562&IDList=152

martedì 12 febbraio 2008

23a giornata: Athletic 1-0 Levante.

Mi scuso con i lettori per la settimana di latitanza, ma impegni pressanti mi hanno impedito di aggiornare il blog e riportarvi la cronaca della sconfitta di Saragozza. Riprendo dalla partita di ieri, buona lettura!

Athletic Club: Armando; Iraola, Ustaritz, Amorebieta, Del Horno; David López (67' Cuéllar), Orbaiz, Javi Martínez, Yeste (81' Garmendia); Ramos (27' Aduriz), Llorente.
Levante UD: Kujovic; Descarga, Serrano, Álvaro, David; Ettien (60' Riga), Miguel Ángel, Berson, Courtois; Pedro León, Iborra (68' Saúl).
Reti: 55' Llorente.
Arbitro: Pérez Burrull (Colegio Cántabro).

E' una boccata d'ossigeno puro il risultato dell'incrocio ad alto rischio col Levante di De Biasi, squadra sconclusionata e alla frutta quanto si vuole, ma capace di mettere insieme 7 punti nelle ultime tre giornate e salita a Bilbao con l'idea di proseguire la propria serie positiva. L'Athletic ha fatto sua la gara, soffrendo moltissimo, al solito, dopo aver segnato, tuttavia non bisogna fare troppo gli schizzinosi: contava vincere, solo quello, e i Leoni ci sono riusciti.
Caparros cambia ancora schema e per la partita contro una delle squadre più perforate della Liga sceglie il 4-4-2, spostando Yeste sulla fascia sinistra e mettendo Aitor Ramos, e non Aduriz, a fare compagnia in avanti a Llorente; con Koikili infortunato, l'altra novità di giornata è il ritorno tra i titolari di Del Horno, fin qui più presenza astratta che altro. C'è grande curiosità verso l'accoglienza che il San Mamés tributerà proprio a Del Horno e al suo compare di scorribande Yeste, criticati pesantemente in settimana a causa della loro movimentata vita notturna, e in effetti il pubblico si divide, ci sono applausi ma anche fischi, tutto il contrario del calore mostrato dai tifosi biancorossi al portiere Armando, subito titolare domenica scorsa a Saragozza e confermato da Jokin (povero Aranzubia, scavalcato anche da un 37enne...). Il Levante scende in campo molto prudente e lascia palla e inziativa all'Athletic, consapevole che nove volte su dieci i baschi non sanno che farsene nè dell'una nè dell'altra...e in effetti la grigia giornata dei biancorossi conferma appieno questo trend. Per vedere qualcosa bisogna aspettare il 27' e non è un'occasione da rete, bensì l'uscita dal campo di Aitor Ramos, infortunato e sostituito da Aduriz. L'Athletic si fa vedere spesso su palla inattiva (due volte Yeste pesca Del Horno su punizione, tuttavia l'asse tra i due "viveur" non si traduce in gol), gli ospiti salgono col contagocce eppure riescono ugualmente a rendersi pericolosi con una punizione maligna di Courtois che attraversa tutta l'area e viene poi disinnescata da Del Horno, bravo ad anticipare un paio di levantini appostati per la deviazione. Al 29' i Leoni danno segni di vita grazie a Yeste, che salta un avversario e crossa (male) trovando la respinta della traversa, senza che David Lopez e Llorente riescano poi a ribadire in gol. Resta però un episodio isolato nel contesto di una partita mal giocata da entrambe le parti e che vede diversi giocatori bilbaini sottotono; tra questi non vi è Fernando Llorente, autore di alcune belle sgroppate palla al piede e abbastanza pericoloso anche in area levantina, come dimostra la traversa colta al 45' su corner di David Lopez. All'intervallo il computo dei legni colpiti vede l'Athletic in vantaggio per 2-0, ma subito in avvio di ripresa il Levante accorcia le distanze in questa speciale gara, cogliendo un palo a portiere battuto grazie ad un colpo di testa di Miguel Angel. Il pericolo sveglia gli uomini di Caparros, che prima sfiorano il vantaggio con Aduriz e quindi passano con un colpo di testa di Llorente, servito alla perfezione da un cross di Aritz innescato a sua volta da un rinvio sbagliato di Kujovic. Da qui in avanti è sofferenza continua per i tifosi biancorossi perchè, come accade ogni volta che vanno in vantaggio, i Leoni rinculano, si chiudono a protezione della propria area e rischiano di subire il gol avversario; anche un rivale modestissimo come il Levante fa paura e ci vuole tutta la sicurezza del veterano Armando per sbrogliare le mischie provocate dai "pelotazos" della banda De Biasi, unico schema offensivo messo in pratica dai valenciani. In più, Amorebieta e Ustaritz giocano come gladiatori e non concedono vere e proprie occasioni agli attaccanti ospiti, dunque al fischio finale il misero golletto di scarto è mantenuto e permette all'Athletic di incamerare tre punti preziosissimi in chiave salvezza. Il Levante, di contro, saluta la Primera già a partire da oggi, visto che ha 12 punti di distacco dalla zona salvezza, le casse sociali senza nemmeno un euro e un gioco (se così si può chiamare) degno più di un campionato amatori UISP che della Primera division spagnola. E quest'ultimo dato rappresenta una nota ulteriore di demerito nei confronti dei Leoni, poco pericolosi per 60' e incredibilmente timorosi una volta trovato il gol; se certi atteggiamenti sono più comprensibili di fronte a squadre di una certa caratura, è inammisibile riscontrarli perfino contro avversari tecnicamente ai limiti della decenza. Quattro anni fa partite del genere si vincevano 3-0, torneremo mai a quei tempi felici?

sabato 2 febbraio 2008

Ritorno dei quarti di Copa del Rey: Athletic 3-3 Racing.

Athletic Club: Aranzubia; Expósito (75' Garmendia), Ocio, Amorebieta, Koikili; Susaeta, Muñoz, Yeste, Gabilondo (75' David López); Aitor Ramos (61' Aduriz), Llorente.
Real Racing Club: Coltorti; Pinillos, Oriol, César Navas, Luis Fernández (46' Ayoze); Jorge López (37' Pablo Álvarez), Colsa, Duscher, Oscar Serrano; Bolado (61' Smolarek), Tchité.
Reti: 18' Amorebieta, 24' Muñoz (rig.), 53' Duscher, 55' Susaeta, 72' Tchité, 92' Oscar Serrano.
Arbitro: Rubinos Pérez (Comité Madrileño).

Ci abbiamo creduto. Alzi la mano chi, sul 2-0, non ha visto le semifinali. Ad inizio ripresa la bilancia pendeva senza dubbio dal lato biancorosso, anche perchè il più (restituire al Racing i due gol dell'andata) era fatto e l'entusiasmo del pubblico sembrava aver contagiato anche i giocatori. Invece gli uomini di Marcelino hanno avuto la forza di reagire e, aldilà delle polemiche sul rigore (nettissimo) negato a Gabilondo sul punteggio di 3-1, hanno meritato il passaggio del turno. Resta un grande amaro in bocca, ma bisogna comunque tributare un applauso alla squadra, scesa in campo con atteggiamento pugnace ed arresasi all'evidenza solo dopo il gol di Tchité.
Dopo un inizio di gara stentato, nel quale il Racing pressa e tappa tutti gli spazi, l'Athletic passa improvvisamente in vantaggio al 18' col primo gol ufficiale in maglia biancorossa di Amorebieta, che stacca più in alto di tutti sulla solita punizione tagliatissima di Yeste e indirizza la palla nell'angolino alla destra di Coltorti. La rete galvanizza i baschi che, spinti dall'incessante tifo dei 40.000 del San Mamés, stringono i tempi e raddoppiano dopo 6 minuti grazie ad un rigore impeccabile di Muñoz, penalty procuratosi da Llorente che fa un gran numero nello stretto (dribbling di tacco in mezzo a tre avversari!) e viene steso al momento del tiro. Al 24' è 2-0, stesso punteggio con cui il Racing aveva vinto a Santander una settimana fa, dunque il passaggio del turno è assolutamente in bilico. Colsa al 31' va vicino a segnare con un tiro da fuori, i Leoni capiscono di non poter rischiare e tirano un po' i remi in barca, accontentandosi di aver rimesso il match in careggiata nella prima mezz'ora e conservando le forze per il probabile forcing della ripresa. Il secondo tempo, però, inizia in maniera molto blanda per i biancorossi...forse troppo. Dopo una buona iniziativa del vicace Aitor Ramos, infatti, l'Athletic perde mordente e finisce per incassare il 2-1 da Duscher, che finalizza un'elaborata azione del Racing con un piattone destro dal limite dell'area; evidente, in ogni caso, l'errore di Aranzubia, che non esce sul primo cross di Pablo Alvarez da cui poi nasce il contro-cross per la rete del centrocampista argentino. Ora ai Leoni servono altri due gol per passare, ma passano appena 120 secondi ed ecco la rete di Susaeta, che approfitta di una respinta di Coltorti su sventola di sinistro di Llorente (gran partita di Nando) per siglare il 3-1 della speranza. Il telecronista commenta con un "può succedere di tutto a Bilbao", e in effetti la sensazione è quella. Al 65' accade l'episodio che, a detta di mister Caparros, indirizza la qualificazione verso la Cantabria: Gabilondo si libera in area, viene servito con una palombella e sta per colpire, quand'ecco Pinillos spingerlo nettamente da dietro impedendogli d'impattare col pallone. E' un rigore solare, il signor Rubinos Pérez non è però di questo parere e lascia proseguire. Le speranze dell'Athletic di passare il turno ricevono una bella botta e crollano definitivamente al 72' per mano di Tchité, che segna il terzo gol in un mese ad Aranzubia insaccando da un metro dopo uno splendido schema su punizione (pallonetto di Colsa, testa di Smolarek e gol del burundese). I baschi issano bandiera bianca, protestano per altri due episodi in area cantabra (un "mani" e una caduta di Llorente su uscita di Coltorti), ma in definitiva non si rendono più pericolosi. La festa racinguista si completa in pieno recupero grazie ad Oscar Serrano, che scappa sulla fascia sinistra, entra in area e buca Aranzubia con un tiro non proprio irresistibile, alimentando il rimpianto bilbaino per l'assenza di Gorka Iraizoz. Termina dunque ai quarti l'avventura biancorossa in Copa del Rey, un risultato comunque migliore rispetto agli ultimi due anni alquanto deificitari; la squadra, poi, ha dimostrato di crederci, e questo è molto importante anche in vista del difficile impegno liguero in casa del Saragozza. Il San Mamés applaude, bravi lo stesso ragazzi.