martedì 26 febbraio 2008

25a giornata: Athletic 1-2 Villarreal.

Richiedo scusa ai lettori per l'assenza settimanale, causata da impegni lavorativi (o meglio, di ricerca di lavoro e non di lavoro vero e proprio, purtroppo). Cercherò di non assentarmi più così a lungo, promesso!

Athletic Club: Armando; Iraola, Ocio, Amorebieta, Koikili; Susaeta (83' Gabilondo), Muñoz (68' David López), Javi Martínez, Yeste; Aitor Ramos (46' Aduriz), Llorente.
Villarreal: Diego López; Ángel, Gonzalo Rodríguez, Godin, Capdevila; Cani, Eguren, Senna, Mati Fernández (74' Cazorla); Nihat (71' Tommason), Guille Franco (88' Bruno).
Reti: 4' Llorente, 65' Guille Franco, 82' Capdevila.
Arbitro: Fernández Borbalán (Colegio Andaluz).

Solita storia, solito Athletic. Dopo la bella e convincente vittoria di Madrid, per la cui mancata cronaca ancora mi scuso (e sì che la cavalcata "maradoniana" di Javi Martinez sul gol di Susaeta e il "taconazo" di Llorente avrebbero meritato molto più di due righe di cronaca), i Leoni mostrano ancora una volta la loro mancanza di continuità e si fanno mettere sotto da un Villarreal che, dopo i primi 45', era praticamente alle corde. Sfuma così la possibilità di ottenere tre risultati utili consecutivi, cosa mai successa quest'anno, e di dare un addio quasi definitivo alla zona retrocessione, che torna invece pericolosamente vicina, visto che adesso dista solo due punti.
Caparros conferma il 4-4-2 casalingo, con Yeste e Susaeta sulle fasce ed il giovane Ramos a fianco di Llorente, che sta forse attraversando il miglior periodo della sua carriera (escluso il formidabile esordio nell'era Valverde); Muñoz sostituisce a centrocampo l'infortunato Orbaiz, mentre Aitor Ocio riprende il suo posto al centro della difesa dopo la squalifica. Il Villarreal, senza la stellina Rossi, sale a Bilbao desideroso di rivincita dopo l'eliminazione dalla Coppa UEFA per mano dei russi dello Zenit e schiera dal primo minuto Mati Fernandez, che gioca a supporto del tandem Franco-Nihat. Pronti via e i biancorossi passano alla prima azione: Susaeta riceva da Yeste, centra un pallone col contagiri dalla destra e pesca in area Llorente, che si fa trovare pronto all'appuntamento con la sfera e la deposita in rete con un tocco felpato di sinistro. E' il minuti numero 4 e per i Leoni la strada si fa in discesa grazie al quarto gol di Nando nelle ultime cinque partite, un incoraggiante segnale di maturazione per l'attaccante da cui dipenderà molto del destino futuro dell'Athletic. Sul campo gli uomini di Caparros legittimano il vantaggio con una condotta di gara esemplare: squadra corta, pressing continuo e manovra ariosa sono le carte che i baschi mettono sul tavolo, evidentemente migliori rispetto a quelle che Pellegrini pesca dal suo mazzo. Non c'è infatti traccia del Villarreal nel primo tempo, eccezion fatta per un colpo di testa di Guille Franco al 35', mentre i padroni di casa macinano calcio e vanno più volte vicini al raddoppio; Diego Lopez dice no alle conclusioni di Susaeta al 17' e Koikili al 46', mentre al 30' è Capdevila che salva il proprio portiere ormai scavalcato dalla conclusione di Markel, attivo ed elettrico come al solito. Non arrivare al 2-0 è l'unica pecca dell'Athletic in una prima frazione assolutamente dominata, ma questa lacuna verrà pagata molto cara nel prosieguo dell'incontro. Il Submarino Amarillo che rientra in campo dopo l'intervallo, infatti, non è neppure parente della squadra timorosa e balbettante dei precedenti 45 minuti e la partita si fa più equilibrata, anzi, man mano che i minuti passano sono gli ospiti a prendere campo mentre i Leoni rinculano e si fanno paurosi, come quasi sempre accade nei secondi tempi in casa. Logico dunque che il Villarreal crei diverse palle-gol e infine pareggi al 65' con Guille Franco, il messicano dai piedi di marmo che stavolta controlla benissimo il cross dalla destra di Angel e spedisce la sfera sotto l'incrocio alla sinistra di Armando. Se anche certa gente si mette a fare i golazos significa che la partita volge al peggio, e infatti, cvd, dopo l'1-1 gli uomini di Pellegrini dominano incontrastati (inutili e forse deleteri i cambi di Caparros) e finiscono per mettere dentro anche il pallone della vittoria. Accade al minuto 82 e l'autore della rete decisiva è Capdevila, che scaglia un sinistro dentro l'area ed è fortunato a trovare la deviazione di Javi Martinez che mette fuori causa Armando. I baschi accusano il colpo e stentano ad organizzare un assalto finale all'arma bianca, ma all'ultimo minuto di recupero Koikili ha sul sinistro il pallone del pari: piccolo grande Koi spara, Diego Lopez è battuto, la sfera però preferisce fare una capatina in curva e non entra nei tre pali per la disperazione dei tifosi.
Finisce dunque col trionfo del Submarino Amarillo, che da un paio d'anni a questa parte raccoglie il bottino pieno a Bilbao senza meritarlo troppo. In casa Athletic ci sono segnali positivi, ma anche tanta, troppa amarezza per l'ennesimo risultato gettato al vento, e sinceramente non ci sono più parole per descrivere la metamorfosi di questa squadra tra il primo e il secondo tempo della quasi totalità delle gare casalinghe: paura di perdere, mancanza di cattiveria, cali di concentrazione, scarsa condizione fisica, sfortuna...cosa sarà? Ai posteri l'ardua sentenza, nella convinzione che anche quest'anno ci sarà da soffrire per ottenere la salvezza.

3 commenti:

  1. 24a giornata: At.Madrid 1-2 Athletic.

    RispondiElimina
  2. Che peccato, dopo la bella e vittoriosa prova di Madrid, doversi ritrovare a commentare una sconfitta...riusciranno mai i nostri eroi a conquistare due vittorie consecutive? Mah...io non so + quale possa essere il male di questa squadra...cmq in trasferta giochiamo meglio, poco ma sicuro! Ancora una volta...sperando nel futuro...siempre AUPA ATHLETIC!

    RispondiElimina
  3. Ciao Piero, il discorso è sempre quello: in trasferta il calcio sparagnino di Caparros rende al massimo, poi però in casa non riusciamo a dare continuità ai buoni risultati ottenuti fuori. Paradossale, secondo me, è vedere come veniamo sempre rimontati una volta che passiamo in vantaggio, quando invece dovrebbe essere difficile trovare il gol, non difenderlo e giocare in contropiede...mah. Sicuramente la pressione del San Mamés, unita alla paura di retrocedere, limitano molti giocatori, specie quelli con poca personalità (Yeste, per dirne uno)...fatto sta che dobbiamo vincere anche qualche partita in casa, o la situazione si farà durissima.

    RispondiElimina