martedì 27 dicembre 2005

17a giornata: Saragozza 3-2 Athletic.

Perdere 3-2 quando si è in vantaggio 2-0, peraltro in trasferta, è roba da chiodi. Non ho altri commenti, vi sottolineo solo che siamo tornati in zona ultra-pericolosa. Speriamo che il 2006 ci riservi ben altre soddisfazioni, a partire dal match di Copa del Rey contro le merdengues del Real Madrid del 3 gennaio, dove dovrebbe esordire Aduriz. Questo blog va in pausa per qualche giorno. Buon Natale (in ritardo) e felice anno nuovo!

giovedì 22 dicembre 2005

Tra poco Saragozza-Athletic.

Anche in Spagna, come da noi, si gioca stasera il turno pre-natalizio. I biancorossi di Javier "el Rubio" (il biondo) Clemente sono di scena alla "Romareda" di Saragozza, campo che nelle ultime stagioni è stato particolarmente favorevole ai bilbaini, che non perdono in Aragona dalla stagione 1998-99. La scorsa stagione l'Athletic conseguì in casa dei biancoazzuri un 2-0 storico, perchè in quell'occasione Santi Ezquerro siglò la rete numero 4.000 in Liga per il club basco. Clemente è stato come al solito molto avaro di informazioni sull'undici che schiererà stasera, e per certo sappiamo solo che non saranno del match Tiko (naso rotto), Guerrero (soffre di un risentimento muscolare e il tecnico non vuole rischiarlo prima della pausa) e Javi Gonzalez, lasciato fuori per scelta tecnica; al posto loro entrano Llorente, Tarantino e, per la prima volta sotto Clemente, Felipe. La probabile formazione dovrebbe vedere Aranzubia in porta, una difesa a quattro con Casas, Lacruz, Prieto ed Exposito, la classica linea a tre di trequartisti con Dañobeitia, Yeste ed Etxeberria e Urzaiz di punta. Nel Saragozza, undicesimo in classifica con 18 punti e abbonato al pareggio (ben nove le x ottenute dagli aragonesi), occhio all'ex madridista Savio, ai fratelli Gabriel e Diego (ex Genoa) Milito, ad Ewerthon, goleador del Borussia Dortmund fino allo scorso anno, e al giovane talento Zapater. Fischio d'inizio alle 20, arbitra Ramirez Dominguez.

martedì 20 dicembre 2005

Athletic-Betis.

Qui il servizio di CanalBizkaia.

Mikel Dañobeitia Martín.

Nato a Barakaldo (Bizkaia) il 5/03/1986. Trequartista o seconda punta, 1,78 m per 74 kg, si sta imponendo sempre più all'attenzione generale per la qualità delle sue prestazioni in questa prima parte di campionato. Brevilineo, veloce nei movimenti e imprendibile sullo scatto breve, fa del fisico leggero e agile la sua arma migliore; a tutto ciò unisce una buonissima tecnica di base (vedere per credere il gol di sabato al Betis) e una insospettabile bravura in acrobazia. Si è rivelato nel doppio confronto di Intertoto con il Cluj lo scorso luglio, confermandosi poi nel Bilbao B con 5 reti in 11 gare; Mendilibar lo ha portato in prima squadra, Clemente ha creduto in lui e ha iniziato a proporlo titolare, venendo ripagato con ottime prestazioni culminate col più volte citato eurogol contro il Betis. Tatticamente può essere impiegato sia come trequartista che come seconda punta, due ruoli che ne esaltano le doti di fantasia e velocità. E' giovanissimo e deve ancora maturare molto, tuttavia ha già dimostrato di poter stare benissimo in Prima divisione. L'arrivo di Aduriz potrebbe ridimensionarlo, ma se non si perde per strada può diventare una delle colonne dell'Athletic del futuro.

E' solo Football Manager, però...

Il mio Athletic ha battuto in finale di UEFA la Roma per 3-1. Magari queste cose succedessero anche nella realtà!

lunedì 19 dicembre 2005

Aduriz è un Leone.

L'Athletic ha da ieri un nuovo giocatore: è Aritz Aduriz, attaccante di 24 anni, presentato ufficialmente domenica con una conferenza stampa e le foto di rito sul campo. Un acquisto da me auspicato in tempi non sospetti. Da quando Santi Ezquerro è andato al Barcellona, infatti, ai bilbaini mancava un attaccante di movimento, rapido nel breve e fantasioso come Aduriz, che per le sue caratteristiche tecniche è quel contropiedista che non avevamo in rosa. Adesso il parco attaccanti dell'Athletic è finalmente completo: c'è il puntero insuperabile di testa (Urzaiz), il centravanti che gioca spalle alla porta e crea spazi invitanti (Llorente), la seconda punta agile e col senso del gol (Aduriz) ed infine il giovane attaccante smanioso di mettersi in mostra (Dañobeitia). L'unico errore, come peraltro ho già scritto, sarebbe caricare sulle spalle dell'ultimo arrivato troppe aspettative. Aduriz va preso per quello che è: un buon giocatore, dotato di un certo fiuto per la rete, ma non certo un fenomeno, o almeno non ancora. Speriamo che faccia bene nella squadra per cui tifa e a cui non ha smesso di pensare nemmeno quando è stato scaricato, due anni e mezzo fa; proprio il ritorno di Aduriz è un atto di accusa verso le precedenti gestioni, che si sono fatte scappare troppi giocatori a parametro zero che adesso la dirigenza è costretta a pagare milioni di euro (2,8 nel caso di Arirz). Sono errori gravissimi che nel futuro non dovranno più essere commessi.

16a giornata: Athletic 2-0 Betis.

Athletic: Aranzubia; Iraola, Lacruz, Prieto, Casas; Orbaiz, Gurpegui; Etxeberria, Yeste (78' Tiko), Dañobeitia (68' Expósito); Urzaiz (60' Guerrero).
Betis: Doblas; Melli, Juanito, Rivas (46' Dani), Luis Fernández (46' Xisco); Varela, Assuncao (75' Fernando), Rivera, Oscar López; Joaquín, Edú.
Reti: 21' Urzaiz, 29' Dañobeitia.
Arbitro: Muñiz Fernández (Colegio Asturiano).
Note: espulso Oscar López (B) all'80' per gioco pericoloso.

Il vecchio e il giovane, Urzaiz e Dañobeitia, sono le due facce della stessa medaglia: il ritrono alla vittoria casalinga dopo un'astinenza lunghissima, quasi intollerabile. Vedere quel 2-0 impresso sul Televideo mi ha fatto schizzare in alto e non ce l'ho fatta a trattenere un urlo liberatorio, anche se erano le 2 di notte passate. Insomma, chi se ne frega, era una vita che i Leoni non facevano 3 punti al San Mamés e sono riusciti ad ottenerli nello scontro più importante. In palio, infatti, non c'era solo la vittoria in uno scontro-salvezza ad alta tensione, ma bisognava anche vendicare l'eliminazione ai rigori proprio contro il Betis nella Copa dell'anno scorso, dopo due gare in cui l'Athletic giocò meglio degli andalusi. Sabato notte è filato tutto liscio: la squadra ha ingranato, ha imposto il suo gioco da subito e non si è abbattuta dopo un clamoroso palo a portiere battuto colto da Yeste al 5'. I biancorossi hanno rischiato di subire lo 0-1 da Joaquin, che però ha clamorosamente sparato alto da due passi, ma dopo questo brivido non c'è stata più partita. Isma ha siglato con un classico cabezazo di potenza il suo primo gol stagionale, imitato qualche minuto più tardi da Dañobeitia, 19 anni, che ha realizzato la sua prima rete in Liga in modo meraviglioso: dribbling su Rivas, dribbling su Melli, gran destro da fuori, palo interno e gol. Nella ripresa il Betis ha inserito un'altra punta, Dani, ma Serra Ferrer non ha ottenuto da questa mossa gli effetti desiderati, anche perchè in difesa c'era un Prieto in serata di grazia. L'Athletic non è più in zona retrocessione, ha ritrovato un gioco e anche i gol degli attaccanti: adesso arriva il difficile, bisogna confermarsi, ma per il momento possiamo solo essere grati a Clemente per ciò che è riuscito a fare finora.

domenica 18 dicembre 2005

Stasera Athletic-Betis.

E' quasi una partita da ultima spiaggia quella che andrà in scena alle 20 al San Mamés di Bilbao. Athletic e Betis, infatti, sono ultime in classifica con 12 punti e non possono permettersi ulteriori passi falsi dopo quelli che le hanno portate ad essere le sorprese in negativo di questo girone di andata. Clamorosa è stata l'involuzione degli andalusi, che non sono riusciti a reggere il doppio fronte Champion's-Liga e rischiano di ripetere la brutta storia del Celta Vigo di due anni fa, passato nel giro di una sola stagione dalla ribalta europea più prestigiosa alla retrocessione in Segunda. Agli uomini di Serra Ferrer, privi anche stasera dell'infortunato bomber Olivera, potrebbe andare bene anche il pari, mentre i biancorossi hanno un solo obiettivo possibile: la vittoria. Quella vittoria che a Bilbao manca da ben quattro mesi, ovvero dal 3-0 alla Real Sociedad del 27 agosto scorso, e la cui latitanza ha dato vita al peggior ruolino casalingo della storia del club. L'atmosfera straordinaria del San Mamés, notoriamente l'arma in più dei biancorossi, rischia di diventare un freno psicologico terribile per una squadra dall'età media bassissima, e non per nulla stasera Clemente si affiderà all'esperienza di Isma Urzaiz, ancora a caccia del primo gol stagionale, del "Gallo" Etxeberria e di Yeste, che taglieranno il traguardo rispettivamente delle 400 e 200 presenze ufficiali con la camiseta rojiblanca. La formazione che scenderà in campo dovrebbe essere questa (schema 4-2-3-1): Aranzubia; Casas, Prieto, Murillo (Lacruz), Iraola; Gurpegi, Orbaiz; Etxeberría, Yeste, Dañobeitia; Urzaiz. Segnalo con piacere il ritorno di Guerrero tra i convocati: la stima di Clemente per lui è evidente, tanto che non ha aspettato troppo per riportarlo nel gruppo dopo l'infortunio muscolare di cui il Capitano era stato vittima la scorsa settimana. Speriamo di vederlo in campo stasera, magari per ritagliarsi un ruolo da protagonista in questa partita fondamentale per il prosieguo del campionato.

mercoledì 14 dicembre 2005

Arriba Aritz!

Manca solo la firma ma ormai è praticamente ufficiale: Aritz Aduriz torna all'Athletic con un contratto fino al 2011. Il capocannoniere del Valladolid, lasciato libero da Valverde e dal ds Zubizarreta tre anni orsono, è stato riacquistato per 2,8 milioni di euro ed entrerà a far parte della rosa bilbaina da gennaio, alla riapertura invernale del mercato. Cosa penso di questo tesseramento? In primo luogo che siamo dei coglioni, perchè ci ricompriamo a caro prezzo quello che era nostro (cosa che potrebbe riaccadere con Aitor Ocio). In seconda battuta, sono felice per il ritorno di un attaccante prolifico, generoso e con quelle caratteristiche di velocità, bravura in contropiede e fantasia che ci mancavano dopo la partenza di Santi Ezquerro. Adesso dobbiamo solo vedere se Aduriz riuscirà a risolvere i problemi offensivi biancorossi oppure se, più realisticamente, potrà dare qualche variante tattica in più a Clemente, visto che, a parer mio, le difficoltà nell'andare in gol sono da ricercare più nella fase di impostazione che in quella di finalizzazione. In ogni caso, in bocca al lupo, Aritz!

Valencia-Athletic: il servizio di CanalBizkaia.

Buona visione!

15a giornata: Valencia 1-1 Athletic.

Valencia: Cañizares; Miguel, Albiol, Ayala, Moretti; Angulo (64' Mista), Baraja, Fabio Aurelio (75' Kluivert; 85' Hugo Viana), Vicente; Aimar; Villa.
Athletic Bilbao:
Aranzubia; Expósito, Lacruz, Luis Prieto, Gurpegui, Tarantino; Bordas, Orbaiz, Yeste (52' Iraola), Etxeberría (62' Casas); Dañobeitia (69' Llorente).
Reti: 57' Etxeberria, 74' Vicente.
Arbitro: Mejuto González (Comité Asturiano).
Note: espulso Tarantino (A) al 60' per gioco pericoloso.

La stampa spagnola è insorta dopo questa partita: Athletic ultra-difensivista, inguardabile e non meritevole del pari; Clemente, che ha raccolto nella metà delle partite lo stesso numero di punti di Mendilibar, è stato quasi offeso per aver schierato 5 difensori (e non i 4 che anch'io avevo preventivato) su un campo difficilissimo come quello di Valencia, come se pensare prima a non prenderle sia un delitto per una squadra che lotta per non retrocedere. A me poco importano questi discorsi, perchè capisco le difficoltà anche psicologiche dei ragazzi e comprendo appieno la volontà del tecnico di dare più solidità ad un reparto difensivo stra-perforato come quello biancorosso. Bordas ha marcato a uomo Aimar, e quindi? Yeste e Dañobeitia non si sono visti, e allora? Etxebe ha insaccato l'unica palla gol dei Leoni, e per questo dovremmo vergognarci? No, non credo proprio. L'unico rimpianto è aver preso il solito gol da polli (punizione a sorpresa di Fabio Aurelio, assist di Aimar e rete di Vicente a difesa immobile) in una serata di grazia di Aranzubia, ma tant'è. Mi ero augurato almeno un punto e questo è arrivato: possiamo guardare alla sfida salvezza di domenica contro il Betis con un pò di tranquillità in più.

sabato 10 dicembre 2005

Prepartita valenciano.

Stasera alle 20 l'Athletic va al Mestalla a visitare il Valencia di Quique Flores, formazione quinta in classifica a sei lunghezze dal Barcellona capolista. Il tecnico Clemente sembra orientato a riproporre la difesa a 4, mentre nelle ultime due partite aveva utilizzato 5 difensori; questo perchè i valenciani giocano con una sola punta, il prolifico David Villa, supportato dal grande "Pagliaccio" Aimar, uno dei giocatori che preferisco in assoluto nel panorama internazionale. Si torna dunque al classico 4-2-3-1, con Lacruz sacrificato, Prieto e Murillo al centro ed Iraola e Casas sulle fasce; in mediana la coppia Orbaiz-Gurpegi, in avanti Llorente e dietro di lui Yeste a sinistra, Tiko al centro ed Etxeberria a destra. Nota negativa l'assenza di Guerrero, rientrato prima del previsto contro l'Atletico Madrid ma subito ribloccatosi per un sovraccarico muscolare. Obiettivo del giorno: uscire dal Mestalla imbattuti, non importa come, perchè adesso la qualità del gioco è ciò che conta di meno davanti alla prospettiva della retrocessione.

mercoledì 7 dicembre 2005

Le bbbombe di Mosca.


Aritz Aduriz: in settimana è atteso l'annuncio del suo passaggio all'Athletic (As).

Due importanti notizie di mercato giungono in queste ore dalla Bizkaia. La prima riguarda il tanto sospirato ritorno del figliol prodigo Aduriz, allontanato senza tanti complimenti da Bilbao due stagioni e mezzo orsono e pronto ad un ritorno forse neppure sognato, da vero e proprio salvatore della patria basca. Da giorni si sprecano prime pagine di quotidiani sportivi per esaltare questo ragazzo, rivelatosi nel Burgos ed esploso definitivamente con i colori del Real Valladolid, squadra nella quale milita tuttora e con cui ha segnato una tripletta domenica scorsa; il suo arrivo potrebbe portare una ventata di freschezza, ma bisogna stare attenti a non caricare di troppe responsabilità un ragazzo ancora giovane, visto anche che i problemi della squadra risiedono più nella costruzione di azioni che nella finalizzazione vera e propria. In ogni caso, sono davvero curioso di vedere all'opera uno degli attaccanti più promettenti del calcio spagnolo, nonchè di osservare le varianti tattiche che Clemente opererà con larrivo del donostiarro (dando per scontato che il club non paghi 3 milioni di euro per tenerlo in panchina). Una soluzione suggestiva potrebbe essere il 4-1-3-2, con Aranzubia in porta, Iraola, Prieto, Gurpegi e Casas in difesa, Orbaiz regista arretrato e una linea di trequartisti (Etxebe, Yeste e Guerrero?) di supporto a Urzaiz (o Llorente) e Aduriz; da non sottovalutare anche un classico 4-4-2 o un 5-3-2 più difensivo. L'altra "bbbomba di Mosca" rigurda il 27enne difensore del Lorca Iñaki Bea, a cui il club sembra interessato per puntellare il sempre traballante reparto arretrato, in attesa (fosse vero!) di trattare con Aitor Ocio, che può liberarsi a parametro zero dal Siviglia a fine stagione. Confesso apertamente di ignorare chi sia questo Bea, anche perchè ha sempre giocato in categorie monori; sul sito del Lorca sono riuscito a trovare la sua scheda:

Iñaki Bea

Fecha y lugar de nacimiento: 27/6/1978 Amurrio (Álava)

Nacionalidad: Española

184 cm por 82 kg

C'è anche scritto che le qualità principali di Bea sono la sicurezza e l'eleganza. Sarà, tuttavia non credo che l'acquisto di un giocatore, peraltro non più giovanissimo, che ha militato praticamente sempre in Segunda B (la nostra C1) sia la soluzione adatta per risolvere i numerosi problemi della difesa biancorossa.

La scheda di Aduriz.

martedì 6 dicembre 2005

14a giornata: Athletic 1-1 Atletico Madrid.


Falcón e Molinero a terra dopo lo scoppio del petardo (As).


Athletic Club de Bilbao: Aranzubia; Lacruz, Murillo (53' Tiko), Prieto; Iraola, Gurpegui (80' Dañobeitia), Orbaiz, Casas; Etxeberria, Urzaiz (75' Guerrero), Yeste.
Club Atlético de Madrid: Leo Franco (38' Falcón); Valera, García Calvo, Perea, Molinero; Gabi, Zahínos; Maxi, Ibagaza, Petrov; Kezman (87' Mario).
Reti: 12' Kezman, 96' Orbaiz.
Arbitro: González Vázquez (Colegio Gallego).

Un punto arrivato al minuto 96 non può che essere guadagnato, ma per una volta mi devo vergognare degli splendidi tifosi biancorossi. Al 92', con l'Athletic sotto di un gol, Yeste va a calciare un corner; in area sale anche Aranzubia ed è proprio il portierone ad incornare il pallone, spedendolo però di un paio di metri sopra la traversa. Improvvisamente, un petrado esplode dietro la porta di Falcón, entrato al posto dell'infortunato Leo Franco, facendo crollare a terra storditi sia il numero 12 dell'Atletico che il difensore Molinero. L'arbitro sospende il gioco e concede un altro minuto di recupero, al termine del quale Yeste centra dalla destra trovando la deviazione vincente dell'improvvisato ariete Orbaiz, bravo a staccare in mezzo a due avversari ma aiutato nel gol dai riflessi ancora appannati di Falcón. Un brutto episodio giunto a corollario di una partita giocata meglio dall'Athletic, che però non riesce ancora ad orchestrare manovre offensive che non siano confuse e piuttosto campate in aria (tranne due facili occasioni mancate da un Urzaiz lontano dalla forma migliore). Migliorano il possesso palla e, soprattutto, grinta e cuore, ed è proprio qui che si vede la mano esperta di Clemente, sotto la cui guida i biancorossi hanno ritrovato un minimo di carattere e di voglia di lottare. Un mese fa, questa partita l'avremmo persa, con o senza quel petardo vigliacco.

lunedì 28 novembre 2005

I gol dell'Athletic.

Per chi volesse vedere i gol dei Leoni, inserisco il link all'archivio di Canal Bizkaia:
http://www.canalbizkaia.com/paginas/goles_ath_2.htm.

Inoltre provvederò ad inserire il link ai servizi della tv basca sulle partite dei biancorossi, che di solito escono il martedì.

Si torna a respirare.

Con il minimo sforzo l'Athletic di Clemente ottiene al Son Moix di Maiorca la prima vittoria in Liga (la seconda dopo il 3-0 alla Real Sociedad di 3 mesi fa) e torna a vedere la luce dopo uno dei periodi più bui della sua storia. La squadra di Bilbao resta ultima in graduatoria, tuttavia la zona salvezza dista solo un punto e l'ambiente può tranquillizzarsi un pò prima della sfida caldissima contro l'Atletico Madrid. Intendiamoci, i biancorossi hanno fatto poco o nulla per meritarsi i tre punti e non hanno mostrato grandi passi avanti nel gioco; Clemente ha schierato un 5-4-1 più che prudente, col solo Llorente di punta, e la squadra ha palesato i soliti limiti in costruzione e nell'andare in gol, tanto che è servita la rete su punizione di Luis Prieto, alla terza marcatura stagionale, per scardinare la porta del Maiorca di Cuper. I padroni di casa hanno attaccato di più e avrebbero meritato il pari, ma alla fine lo 0-1 ha resistito, restituendo all'Athletic quei punti persi inopinatamente domenica scorsa contro l'Alaves. Volevo chiudere segnalando che il Bilbao Athletic, al contrario della prima squadra, quest'anno sta letteralmente volando in Segunda B: ieri la squadra di Sarriugarte ha rifilato un perentorio 4-2 al Burgos (tripletta del fantasista Garmendia e rigore di Lizoain) e ha rafforzato la seconda posizione in classifica. I cachorros sono la nostra consolazione.

giovedì 24 novembre 2005

Che casino...



Dopo la sconfitta con l'Alaves, la prima contro i vitoriani al San Mamés, non me la sono sentita di scrivere nulla. Sono rientrato a casa domenica notte, ho acceso il televideo speranzoso, ho messo la pagina 298 e ho letto: Athletic-Alaves 0-2. Sono andato a dormire distrutto, perchè se i Leoni perdono io sto male, male davvero. Prima di dormire, una domanda rimbalzava nella mia testa: come può una squadra da quinto-sesto posto in classifica (cosa provata dalla gestione Valverde) ritrovarsi ultima con sette punti ed una sola vittoria? Purtroppo io non ho la soluzione e per ora non ce l'ha nemmeno Clemente (autore di una formazione piuttosto confusa domenica scorsa), secondo il quale i biancorossi stanno esprimendo meno della metà del loro potenziale. Bella forza, questo non mi sembra un punto di partenza originale. Sono così afflitto da questa situazione penosa che per oggi la finisco qui. Aggiungo solo che la dirigenza basca ha in mente di rinforzarsi a gennaio con l'acquisto di Aritz Aduriz, attaccante del Valladolid che i lettori di questo blog avranno imparato a conoscere, visto che caldeggio un suo ritorno a Bilbao già da diversi mesi.

martedì 15 novembre 2005

Guerrero fuori per un mese.

E' più grave del previsto l'infortunio occorso a Julen Guerrero nel mercoledì di Coppa del Re. Il Capitano, sottoposto ieri a risonanza magnetica, dovrà stare fuori per almeno tre settimane a causa di una rottura fibrillare del quadricipite, un fastidio parecchio noioso che necessita di molti giorni di assoluto riposo per scomparire del tutto. Davvero un peccato, perchè tutti i "guerreristi" non vedevano l'ora di scoprire se il Capitano avrebbe iniziato a giocare di più sotto la guida di Clemente, il tecnico che lo stima forse più di tutti e che ne aveva fatto il perno della sua nazionale spagnola ai tempi di USA '94.

Brutte notizie anche per Carlos Gurpegi: il navarro continua a soffrire per una pubalgia ed il servizio medico dell'Athletic non esclude un'operazione, da effettuarsi, almeno questo, non a breve termine.

giovedì 10 novembre 2005

Secondo turno di Coppa del Re: L'Hospitalet 1-3 Athletic.

L'Hospitalet: Sergio Morán, Sierra, Edu González, Pagés (Alex, min. 72), Roger, Angel Alvarez, Chiqui, Rubén (59' Raúl Pradas), Cárcel (65' Vila), Toni Mora, Paco Varela.
Athletic Club: Aranzubía, Expósito (62' Danobeitia), Luis Prieto, Murillo, Casas, Orbaiz, Tiko (85' Lacruz), Guerrero (39' Yeste), Javi González, Iraola, Llorente.
Reti: 38' Cárcel, 56' Yeste, 60' e 64' Llorente.
Arbitro: Pérez Burrull (Sezione cantabra).

Serve un gol dell'Hospitalet per svegliare i Leoni. Gli uomini di Clemente fanno la partita senza spingere troppo, beccano il solito gol da polli (incomprensione tra Aranzubia ed Exposito e rete di Carcel a porta vuota), poi si ricordano di essere una squadra di Primera e in otto minuti chiudono la partita. Decisivo l'ingresso di Yeste al posto dell'infortunato Guerrero: il Capitano gioca una buona partita, ma conferma di non attraversare un periodo fortunato (era alla prima partita dopo un mese di stop), mentre il numero 10 entra subito nel vivo del match e dà alla squadra la scossa di cui aveva bisogno dopo il gol avversario. E' proprio Yeste a pareggiare i conti al 56' (assist di Javi Gonzalez) e quindi a servire a Llorente la palla del 2-1. Nando di testa fa 3-1 dopo 4', chiudendo di fatto la gara e confermandosi bomber copero (5 gol in 5 partite di Coppa a fronte dei 4 totali in Liga). Il passaggio del turno era il risultato minimo ed è stato ottenuto, adesso arriva questa pausa benedetta che permetterà a Clemente di lavorare in tranquillità per 10 giorni prima della sfida-salvezza contro l'Alaves: quello che ci vuole all'Athletic per ritrovare un gioco e lo spirito di squadra che, finora, è stato letteralmente smarrito.

martedì 8 novembre 2005

11a giornata: Espanyol 1-1 Athletic.

Espanyol: Kameni, Jarque, Lopo, Pochettino (76' Fredson), David García, Ito, De la Peña, Juanfran (83' Jonathan), Riera (53' Coro), Luis García, Tamudo.
Athletic Bilbao: Aranzubía, Expósito, Murillo, Prieto, Casas, Orbaiz, Gurpegi, Iraola, Javi González (65' Tiko), Yeste (75' Etxeberria), Urzaiz (85' Lacruz).
Reti: 20' Luis Prieto, 88' Coro.
Arbitro: Medina Cantalejo (Sezione andalusa).

Due punti persi, questo è vero, ma almeno si comincia ad intravedere qualcosa di buono. Magari non sul piano del gioco, ancora a livelli piuttosto indecenti, però su quello dell'impegno e dell'orgoglio si sono fatti passi avanti. Clemente schiera la squadra secondo un 4-1-4-1 tentato anche da Mendilibar, con Gurpegi a protezione della difesa, Javi Gonzalez e Iraola sulle fasce e Orbaiz e Yeste al centro, col numero 10 più avanzato per supportare Urzaiz. Il gol arriva su calcio piazzato, come spesso accade alle formazioni incapaci di sviluppare un buon gioco: Yeste batte una punizione dalla trequarti e Luis Prieto diventa il miglior marcatore stagionale dell'Athletic (...) incornando alle spalle di Kameni il suo secondo gol dell'anno. L'Espanyol è inesistente ma i Leoni non ne approfittano, si chiudono a difesa del risultato (e qui si vede la mano di Clemente...) e finiscono per lasciare campo, nella ripresa, ai padroni di casa. Questi, però, riescono a giocare anche peggio dei biancorossi e finiscono per spaventare Aranzubia solo con una punizione di De la Peña, ma quando la partita sembra finita trovano il gol in mischia con Coro. Passa un minuto ed Etxeberria si trova solo in contropiede, entra in area dalla sinistra, finta il cross al centro e spara: palla fuori di un metro. La prima vittoria del Clemente-Atto terzo è così rimandata. Domani i Leoni giocheranno a Sabadell contro l'Hospitalet per il secondo turno di Coppa del Re: sarà la cinquantesima partita copera di Clemente e speriamo tutti di poterla festeggiare degnamente.

sabato 5 novembre 2005

4.000 a Lezama!

Ditemi se questo non è il club più bello del mondo: 4.000 persone erano a Lezama, sede degli allenamenti dell'Athletic, per incoraggiare e sostenere i ragazzi e Javier Clemente, alla sua prima uscita come mister della squadra. Uno spettacolo, con il vecchio leone che gridava di tirare fuori le palle e parlava poco di tattica, perchè ciò che i giocatori devono ritrovare è, prima di tutto, il carattere.

Due notizie velocissime di mercato. La prima è che Santiago Ezquerro, passato quest'estate al Barcellona a costo zero, non trova spazio nei blaugrana e Clemente ha pensato a lui per rinforzare un attacco sinora ridicolo (nonchè una fascia sinistra degna del Circo Barnum). Se son rose fioriranno, io firmerei subito per riprendere il grande Santi. La seconda: il sito italiano www.calciomercato.com scrive che l'Athletic avrebbe sondato il Chelsea per avere in prestito il terzino inglese Johnson. Io non so da dove tirino fuori queste storie. Ma vi pare che il club di Bilbao, che non ha mai giocato con stranieri in rosa, rompa la tradizione e per di più con Johnson? Avessero detto un campioncino in erba o un giocatore affermato, sarebbe stato palusibile (per chi non conosce la squadra); ma così, chi ci crede? Voto 4.

mercoledì 2 novembre 2005

L'ultimo imperatore.


Un giovanissimo Clemente con la maglia dell'Athletic.

Javier Clemente entra in punta di piedi nell'Athletic Bilbao nel 1980 come allenatore del settore giovanile. Da giocatore aveva indossato per 62 volte la maglia zurigorria (segnando 10 reti), prima che un bruttissimo infortunio mettesse la parola fine alla sua carriera quando era appena ventunenne. Arrivato alla cantera, si accorge di avere fra le mani un gruppo di giovani davvero interessanti, in cui spiccano il portiere Zubizarreta, Liceranzu, Endika, De la Fuente, Urtubi e inizia a cementare il gruppo; l'anno successivo la dirigenza lo chiama ad allenare la prima squadra e il risultato è ottimo, un quarto posto finale e una stagione in più di esperienza per tutti. La temporada seguente avviene l'impensabile: testa a testa appassionante col Real Madrid, rivale di sempre, e titolo che si assegna all'ultima giornata. Le merengues cadono a Valencia e nel contempo i Leoni vincono 5-1 all'Insular di Las Palmas, laureandosi campioni di Spagna dopo un digiuno lungo 27 anni con un punto in più dell'odiato Real. Il miracolo si ripete l'anno successivo: l'Athletic vince all'ultima giornata il derby casalingo con la Real Sociedad (2-1, doppietta del terzino Liceranzu e secondo gol siglato a 10' dal termine), arriva a pari punti con i madridisti ma si conferma campione per i migliori risultati negli scontri diretti. Secondo lo stesso Clemente "eravamo i migliori di Spagna. Quella squadra vinse molti titoli e non per caso, era davvero grandissima". I Leoni nel 1984 vincono anche la Coppa del Re e nel 1985 la Supercoppa, unico trofeo spagnolo che mancava all'Athletic, dopodichè Clemente litiga con una delle stelle della formazione, la "Pantera Rosa" Manuel Sarabia, e se ne va. Con il suo addio si chiude l'ultima parentesi di successi del club bilbaino, che non viene riaperta nemmeno nella stagione 1990-91, quando il tecnico di Barakaldo torna alla guida di una squadra ormai tecnicamente impoverita. Il 6-0 rimediato in casa dal Barcellona di Stoichkov e Zubizarreta, unito alla seguente sconfitta per 2-0 contro il Castellon, lo porta nuovamente a lasciare l'incarico, stavolta in modo certamente più mesto. Adesso è tornato per la terza volta: sarà minestra riscaldata o resurrezione? Nel mio piccolo io, con lui in panchina, mi sento già un pò più tranquillo.

martedì 1 novembre 2005

Bittor.

Girovagando su Internet alla ricerca di foto di Clemente per il post di domani, ho trovato quest'immagine.



E' Bittor Alkiza, grande mediano dell'Athletic anni '90, colpito duro durante una partita contro l'Espanyol nella stagione 1997-98. Quella era una squadra di giocatori umili e coraggiosi, gente che non toglieva mai la gamba, guerrieri in campo e signori fuori dal rettangolo verde. Bittor Alkiza non avrebbe mai giocato contro il suo allenatore, perchè sapeva che così facendo avrebbe danneggiato la sua squadra, per cui era pronto a dare anche la testa. Con 11 Alkiza l'Athletic adesso non sarebbe ultimo. Con 11 Alkiza l'Athletic sarebbe sempre primo, per lo meno nei nostri cuori.

Mendi cacciato, arriva Clemente!



Il pareggio interno con il Celta Vigo è stato fatale a José Luis Mendilibar: il tecnico di Zaldibar è stato esonerato, a sorpresa ma non troppo, dal presidente dell'Athletic Bilbao Lamikiz, che al suo posto ha assunto Javier Clemente. L'ex ct della Spagna forse più bella mai vista ai Mondiali, quella eliminata dall'Italia di Roberto Baggio ad USA '94, torna a sedersi per la terza volta sulla panchina della squadra di Bilbao, dove ha conquistato gli ultimi due storici titoli di Liga nel 1983 e nel 1984. Mendilibar paga gli scarsissimi risultati della squadra in campionato e, soprattutto, l'aperta ostilità di buona parte dello spogliatoio, che a questi risultati ha fatalmente condotto; l'Athletic, infatti, non sarà formazione da primi 4 posti, però ha elementi di livello internazionale che stanno giocando talmente male da suscitare molti sospetti. Così ha scritto il mio amico Emiliano sul forum della Peña Leones Italianos: "I giocatori, bastardi, non vogliono MENDI, punto. Che lo mandino via il prima possibile. Lo si vede dal campo, io non credo che una squadra possa peggiorare a tal punto dopo un anno. Mendi ha commesso solo un errore, la testardaggine! Ha creduto di poter fare a modo suo... Non sapeva che si trovava all'ATHLETIC e non all'EIBAR (ex squadra di Mmendilibar, nota mia). Valverde è stato più furbo, si è prima conquistato lo spogliatoio poi sono venuto i risultati. L'era TXINGURRI era iniziata anche peggio, Mendi ha iniziato alla grande, 3-0 nel derby e ha perso l'umiltà ! E ora sta pagando. Purtroppo stiamo pagando anche noi! Se si continua così meritiamo di scendere in Segunda, siamo una delle peggiori squadre che abbia mai visto. Ma io, come tutti voi, so come stanno le cose. Sappiamo che ORBAIZ non sbaglia 50 palloni a partita; sappiamo che ARANZUBIA non prende gol da 30 metri; sappiamo che YESTE ti può far vincere con le sue giocate da fenomeno; sappiamo che LUIS PRIETO di testa non ne sbaglia una...sappiamo un sacco di cose, anche i giocatori lo sanno...lo sa anche il povero Mendi... Ci tocca aspettare, aspettare, aspettare!!! Salviamoci, poi a fine anno forse è il caso di far un bel discorsetto a chi INDOSSA la maglia dell'ATHLETIC!!! Per il momento mando giù merda rabbia e nervosismo. Continuo a tifare da casa, a incitare, noi tifosi biancorossi abbiamo l'obbligo di stare vicino al NOSTRO ATHLETIC... Aspettando il giorno di tirare le somme!". Non posso che sottoscrivere in pieno questo discorso. I migliori elementi della rosa hanno giocato contro Mendi, che, come sempre capita agli allenatori in questi casi, non ha potuto farci nulla: in campo non scendeva lui, nè Guerrero, Javi Gonzalez e Urzaiz, infortunati più o meno dall'inizio e che, secondo me, erano tra i pochi sostenitori del tecnico all'interno dello spogliatoio. La società ha impiegato anche troppo tempo a prendere atto della situazione, perchè Mendi andava esonerato (anche se a malincuore, come ha detto Lamikiz, perchè è una degna persona e un bravo tecnico) già qualche giornata fa, magari dopo l'incredibile ko interno al 93' col Malaga, in cui iniziavano ad affiorare i primi segnali di ribellione, oppure dopo lo scandaloso secondo tempo di Madrid nel quale i giocatori, in pratica, non erano rientrati in campo. E' molto deprimente constatare che anche in una squadra come l'Athletic succedono certe cose, tuttavia sarebbe da ingenui pensare che Bilbao sia la stessa di qualche stagione fa. Probabilmente i giocatori più in vista non hanno accettato di prendere ordini da un allenatore sì inflessibile, ma alla prima esperienza in una squadra importante di Primera division, e come risultato la squadra è finita all'ultimo posto. Ci penserà Clemente, il sergente di ferro, a rimetterli tutti in riga, perchè non credo proprio che figetti come Yeste (a parer mio il primo a giocare contro Mendi) si permetteranno di discutere un tecnico che ha vinto tantissimo, ha allenato gente più forte e non si è fatto mettere i piedi in testa da nessuno. Javi, fagli il culo, siamo tutti con te!

PS Domani scriverò delle grandi gesta di Clemente nelle sue passate esperienze all'Athletic.

10a giornata: Athletic 1-1 Celta.



Athletic Club: Aranzubia; Expósito (72' Tiko), Murillo, Prieto, Lacruz; Orbaiz, Gurpegui (84' Ibon Gutiérrez); Iraola, Yeste, Dañobeitia (63' Llorente); Urzaiz.
Real Club Celta de Vigo: Pinto; Angel, Sergio (34' Méndez), Lequi, José Enrique; Oubiña, Iriney; Núñez, Canobbio (70' De Ridder), Silva; Javi Guerrero (28' Jonathan).
Reti: 24' Gurpegui, 58' Angel.
Arbitro: Undiano Mallenco (Comitato Navarro).

Ho visto il primo tempo della partita su Sky, poi sono uscito. Potevo restare ma lo spettacolo davanti ai miei occhi era così indecente che me ne sono anadato senza rimpianti, pur con l'Athletic avanti 1-0 (reti di Gurpegi, in mischia, sull'unico tiro in porta dei Leoni). Squadra svogliata, senza nerbo e senza voglia di lasciare l'ultimo posto in classifica, squadra che non meritava il tifo incessante del San Mamés e nemmeno la mia presenza davanti al televisore e quella degli altri appassionati italiani. Ho visto lottare davvero solo Urzaiz, vero capitano, e Gurpegi, uno che non molla mai e che per quella maglia sacrificherebbe anche la fidanzata. Il Celta Vigo, la cui tifoseria è gemellata con quella bilbaina (ne approfitto per salutare il mio amico e tifoso celeste Javi), ha meritatamente pareggiato nella ripresa con Angel e avrebbe anche potuto vincere, però ha sprecato alcune buone occasioni, costruite soprattutto dall'ottimo Silva, un ragazzo di cui risentiremo parlare spesso. Ultimi a 6 punti, urge davvero una scossa.

venerdì 28 ottobre 2005

9a giornata: Osasuna 3-2 Athletic.



Osasuna: Ricardo; Javier Flaño, Cuéllar, Josetxo, Clavero; David López (46' Valdo), Puñal, Raúl García, Delporte; Romeo (46' Webó), Milosevic (73' Cruchaga).
Athletic Bilbao: Aranzubia; Iraola, Murillo, Prieto, Lacruz; Tiko (61' Expósito), Gurpegi, Orbaiz, Yeste; Dañobeitia (70' Llorente), Urzaiz.
Reti: 26' Gurpegi, 44' Raúl García, 61' Milosevic, 81' Iraola, 92' Webó.
Arbitro: Javier Turienzo Alvarez (Castilla-Leon).

Avevo promesso post brevi e questo sarà davvero cortissimo. La squadra ha giocato bene per 60', ha reagito al 2-1 di Milosevic fino al gol del pari (rete fantasma di Iraola con la collaborazione dell'osasunista Josetxo), poi è crollata sull'ultima azione di Webò. Erano otto anni che i Leoni non uscivano sconfitti dal "Sadar" di Pamplona, ma evidentemente adesso gira tutto storto. Certo, ci sono stati segnali di ripresa e alcune note positive, come un Iraola tornato a discreti livelli una volta riportato nel suo vero ruolo, il buon esordio del cachorro Dañobeitia e il terrore suscitato negli ultimi 20' dalla coppia di granatieri Urzaiz-Llorente, che dovrà essere riproposta con continuità se si vogliono ottenere dei risultati. Il problema è che siamo già alla decima di campionato, il Maiorca ha vinto (1-0, gol di Cristiano Doni) e l'Athletic è arrivato dove mai avremmo pensato di vederlo: all'ultimo posto solitario. In vetta alla classifica c'è proprio l'Osasuna, secondo è il Getafe (!) e terza, a pari punti con Celta e Barcellona, è la Real Sociedad, battuta dai biancorossi per 3-0 alla prima giornata. In occasione di quella partita mi trovai a scrivere: "In quanto alla Real, sono felice che Amorrortu, ex giocatore bilbaino, continui a puntare su giovani di prospettiva come Mikel Alonso (fratello dello Xabi del Liverpool), Gari Uranga e Riesgo, tuttavia ai giputxi servirà tutto l'apporto dei suoi giocatori più esperti (Kovacevic, Aranburu, Nihat, Barkero) per raggiungere una salvezza che oggi non appare così scontata". Due mesi fa l'Athletic era primo e faceva sognare, la Real ultima e faceva venire gli incubi a tutta Donostia. Non c'è niente di più strano del gioco del calcio.

martedì 25 ottobre 2005

8a giornata: Cadiz 1-0 Athletic.



Cádiz: Armando; Varela, De Quintana, Paz, Raúl López, Suárez (77' Bezares), Fleurquin, Enrique (73' Estoyanoff), Sessma, Pavoni, Oli (79' Benjamín).
Athletic: Aranzubia; Expósito, Murillo, Luis Prieto, Casas (46' Lacruz), Orbaiz, Gurpegi, Iraola, Yeste, Etxeberria (46' Urzaiz), Javi González (73' Tiko).
Reti: 13' Enrique.
Arbitro: Mejía Dávila (Comitato Madrileno).

E' senza dubbio l'Athletic peggiore degli ultimi 10 anni quello che torna da Cadice con la quinta sconfitta su otto partite di campionato: squadra svogliata, senza idee, incapace di offendere e soverchiata dagli avversari in ogni zona del campo. Il risultato finale non dà ragione ai padroni di casa, che dominano l'incontro e meriterebbero di segnare un altro paio di gol; uno lo segnano con Enrique, che deposita nella porta sguarnita dopo uno sciagurato tocco di Aranzubia in uscita alta, un altro lo annulla abbasta misteriosamente l'arbitro a Fleurquin, altre occasioni vengono sprecate dagli attaccanti dei canarini. L'Athletic tiene palla ma non riesce a centrare lo specchio nemmeno una volta nei primi 45', mentre il Cadice copre bene gli spazi, si impadronisce delle fasce laterali e gioca una splendida partita, mettendo spesso in difficoltà i Leoni con verticalizzazioni improvvise e contropiedi micidiali. Gli uomini di Mendilibar, mister sempre più spaesato, sommano due sole palle gol di rilievo nel match: un colpo di testa alto di Gurpegi (il migliore tra i biancorossi) al 26' e una clamorosa occasione per Yeste all'80, con il numero 10 che, a porta vuota, calcia debolmente e consente il salvataggio sulla linea a De Quintana. Giusto così, un pareggio sarebbe stato un premio troppo grande per l'Athletic visto domenica. I giocatori sono apparsi terrorizzati e nemmeno l'ingresso di Urzaiz al posto di Etxebe (infortunato, salterà l'Osasuna domani) è riuscito a rivitalizzarli. Aranzubia, poi, è in una crisi spaventosa. Gli ultimi due gol che ha preso, costati peraltro la sconfitta con Siviglia e Cadice, sono nati da due tocchi maldestri in uscita, ma c'è soprattutto un'azione di domenica che mi ha lasciato basito: è uscito per calciare, è scivolato, si è ripreso ma ha ciccato il rinvio e per poco Oli non ha trovato l'eurogol con un tiro a girare dalla linea di fondo. Roba da matti, anzi, da Terza categoria. La spaccatura tra Mendilibar ed i giocatori mi sembra francamente insanabile e non penso che sarà la durissima trasferta di domani a Pamplona a ricompattarla; i Leoni, che faranno visita ad una squadra in salute e molto forte tra le mura amiche, sono per di più in formazione rimaneggiata e l'allenatore è stato costretto a convocare la punta Mikel Dañobeitia dal Bilbao B. Qualcosa mi dice che quel "5" alla voce "Punti in classifica" resterà tale anche dopo la nona giornata.

sabato 22 ottobre 2005

Un avvio un po' così (e anche questo titolo non è da meno).



Non è davvero un bell'inizio di stagione per i giocatori dell'Athletic. La squadra gioca male, i gol non arrivano e parecchi elementi della rosa attraversano un periodo di involuzione, più psicologica che puramente tecnica. Andoni Iraola, da due stagioni il fluidificante destro migliore della Liga, non ha mostrato di gradire troppo la nuova posizione costantemente più avanzata e spesso gli capita di sedere in panchina; Yeste gioca sempre di più da esterno sinistro, ruolo in cui si adatta ma che limita il suo potenziale di un buon 30-40%, e lo stesso discorso vale per Etxebe quando deve disimpegnarsi a sinistra o da centravanti puro; Llorente, infine, si è trovato con l'intero peso dell'attacco sulle spalle dopo l'infortunio di Urzaiz e ha dimostrato di non essere ancora maturo per certi livelli. Alcuni giocatori, poi, si sono rivelati palesemente inadeguati per una squadra come l'Athletic, e qui mi riferisco soprattutto a Casas e Tarantino, ed infatti non è un caso che la fascia sinistra orfana di Del Horno rappresenti adesso la falla più evidente nell'impianto di gioco basco. Un discorso a parte lo meritano Ibon Gutierrez e Tiko. Il primo era parso a tutti, me compreso, un'ottima spalla per Orbaiz in mediana, ma in realtà è una sua controfigura, perchè ha caratteristiche simili e non complementari al navarro (ovvero ha visione di gioco ma non contrasta molto), di cui può essere al massimo un buon sostituto; il secondo sta giocando più dell'anno scorso, è entrato nelle grazie di Mendilibar e tuttavia il suo rendimento è piuttosto scarso (l'ho visto giocare contro il Real e lo avrei ucciso, perchè ha sprecato almeno due occasioni nitide tirando in porta invece di servire i compagni meglio piazzati). Insomma, la situazione non è rosea. E la crisi che si respira sul golfo di Bizkaia sembra aver contagiato anche quei giocatori che sono stati mandati a farsi le ossa in prestito a club di Segunda o Segunda B. Jonan, ceduto al Castellon con diritto di riscatto, ha iniziato da titolare e adesso non gioca più, coinvolto nei disastri di una squadra ultima in classifica e circondata da un ambiente non proprio ideale per maturare come giocatore; Azkorra è infortunato, Moya ed il mio pallino Arriaga non giocano nemmeno nell'Eibar (ieri però Joseba ha segnato il gol che ha eliminato l'Alaves dalla Coppa) e come loro non trova posto neppure il portiere Pampin, ceduto in Segunda B al Real Union, che tuttavia ieri ha sostituito il numero 1 titolare nella sconfitta proprio contro l'Athletic. Insomma, l'unico che gioca è Solabarrieta all'Eibar, squadra che peraltro è penultima in Segunda division. Tutto ciò mentre Aduriz a Valladolid è un idolo (6 presenze e 1 gol finora, ma è stato condizionato da un infortunio) e Mario Bermejo all'Albacete ha siglato 3 reti in 7 apparizioni. L'unico attaccante basco di Segunda che gioca un pò meno è Joseba Llorente, che si è andato a chiudere accettando di fare la riserva al Valladolid, mentre all'Osasuna non sono stupidi e si sono ripresi Gorka Brit. Lamikiz, quando questa gente era sul mercato tu dov'eri? Non ci resta che Isma, contiamo tutti su di lui per uscire dalle sabbie mobili della zona retrocessione.

venerdì 21 ottobre 2005

Coppa del Re: Real Union 0-1 Athletic.



Real Unión: Pampín; Endika (56' Lombraña), Alberto, Antia, Gurrutxaga; Joseba Agirre, Alberdi, Zarzuelo; Eizagirre; Aritz (56' Sergio Francisco), Huegun (66' Sukia).
Athletic Club: Lafuente; Expósito, Murillo, Lacruz, Casas; Orbaiz, Gurpegui; Tiko (67' Iraola), Yeste (87' Bordas), Javi González; Etxeberria (91' Urzaiz).
Reti: 50' Javi González.
Arbitro: Rubinos Pérez (Colegio Madrileño).
Note: espulso Sukia al 94' per doppia ammonizione.

L'Athletic domina il match, latita un pò in zona avanzata ma alla fine ottiene la meritata vittoria grazie ad una splendida volee del redivivo Javi Gonzalez, che forse Mendilibar si è deciso a utilizzare di più dopo le ultime uscite della squadra. Restano i problemi di un attacco sterile e impreciso, però quello che contava era passare il turno ed i Leoni sono stati all'altezza, cosa che non succedeva dal 27 agosto scorso. Chi non segue il campionato spagnolo può pensare che il primo turno di Coppa sia ridicolo, con squadre di Primera opposte a formazioni di Segunda B (la nostra C1), tuttavia questo match secco, giocato sempre in casa delle squadre più deboli, nasconde spesso delle forti insidie: i giocatori dei club minori affrontano l'impegno come se fosse la partita della vita, il pubblico è caldissimo e si gioca spesso in stadi al limite della praticabilità. Chiedere per conferma al Maiorca, che ne ha prese 4 (a 1) dall'Alcoyano, al Racing, alla Real Sociedad e all'Alaves, le quattro squadre della massima serie eliminate ieri da veri e propri carneadi. Dunque, ben vengano la vittoria e soprattutto il ritorno in campo di Ismael Urzaiz dopo 3 mesi di autentico calvario; l'ariete di Tudela è entrato al 91' e non ha neppure toccato la palla, ma è bastata la sua presenza a confortare tutti i tifosi dell'Athletic. Ieri hanno esordito con Mendilibar anche il portiere Lafuente ed il centrocampista Bordas.

giovedì 20 ottobre 2005

I risultati delle partite dell'Athletic che non ho riportato.



Villarreal-Athletic 3-1 (25' Etxeberria, 45' Riquelme, 61' José Mari, 77' Senna)

Athletic-Siviglia 0-1 (44' Daniel Alves)

5, la paura.



No, l'università non mi ha mandato in confusione mentale. So che di solito la paura fa 90, ma nel caso dell'Athletic è il 5 il numero da temere, 5 come i punti in classfica, una miseria che equivale al penultimo posto in classifica in coabitazione col disastroso Maiorca di Cuper. Impossbile non avere paura di fronte ai numeri deficitari di queste prime sette giornate di Liga: 7 gol fatti, 10 subiti, già due cartellini rossi (rimediati da Casas e Tarantino), nessun marcatore con più di una rete al suo attivo, 2 punti fatti su 18 disponibili negli ultimi 6 incontri, 1 sola vittoria a fronte di 4 sconfitte e infine, come detto, un 19° posto in graduatoria che diventa sempre più preoccupante. Dopo una buona partenza, caratterizzata dalla vittoria nel derby con la Real e dal pareggio in casa dell'ostico Getafe, i Leoni sono sprofondati in una profonda crisi, tecnica prima ancora che di risultati, dalla quale adesso non sarà facile uscire. La mancanza di esperienza ad alti livelli di Mendilibar può essere una buona base di partenza per l'analisi della situazione biancorossa, tuttavia le cause, a parer mio, sono altre e vanno ricercate nel mercato estivo. Ceduto Del Horno, che ha lasciato un vuoto sulla corsia sinistra che non può essere colmato nè da Casas nè da Tarantino, la dirigenza non è riuscita a reinvistire in modo intelligente i milioni del Chelsea; è arrivato Exposito, un terzino destro, perchè Mendilibar credeva di poter spostare Iraola in avanti senza tener conto che il ragazzo non è ancora abituato a giocare da ala. Questa mossa ha finito solo per indebolire la squadra, poichè l'ha privata di un terzino eccellente come Andoni e ha lasciato il buco sulla trequarti. Etxeberria spostato a sinistra rende la metà, Javi Gonzalez non ha ancora trovato spazio e l'interrogativo resta. Ma ancora più grave è stato non acquistare un attaccante, visto che il reparto offensivo consta in pratica di sue soli elementi, Urzaiz e Llorente, e se uno dei due è assente (come Isma da un paio di mesi a questa parte) la vita si fa davvero dura. I gol dell'ariete di Tudela mancano terribilmente a questo Athletic in caduta libera, una squadra che ha bisogno di esperienza e non può ancora appoggiarsi sulle spalle di un acerbo Llorente. Lo scorso anno, la Segunda Division vide un'autentica esplosione di attaccanti baschi, i vari Joseba Llorente, Aritz Aduriz, David Karanka, Gorka Brit e Mario Bermejo, capocannoniere con 24 centri; possibile che non ci fossero soldi per pagare una punta di una categoria inferiore? Adesso scontiamo tutti gli errori di una dirigenza brava a parole (ricordo quando Lamikiz sosteneva di voler riportare l'Athletic in Champion's), ma ancora troppo fumosa nei fatti. Speriamo che domani sera, nella prima partita di Coppa del Re (principale obiettivo stagionale) contro i cugini baschi del Real Union di Irun, l'Athletic ottenga quella vittoria che manca dal 27 di agosto e che potrebbe far riprendere un pò tutti. In caso di sconfitta, i signori che vogliono infangare la maglia biancorossa con la pubblicità farebbero bene a non presentarsi in pubblico per un bel po' di tempo.

lunedì 17 ottobre 2005

Rieccomi.



Inizio chiedendo nuovamente scusa a tutti i lettori del blog per la prolungata assenza: purtroppo tra università, tirocinio e varie altre cose quasi non ho avuto il tempo di respirare, figuriamoci di aggiornare questo sito! Per evitare il ripetersi di questi tempi morti, prometto post più brevi ma anche più frequenti, cosicchè il blog possa tornare ad essere una buona fonte di notizie per gli appassionati di Athletic e Liga. Vi rimando a più tardi per fare il punto della drammatica situazione in casa basca, visto che adesso ho lezione (peraltro già cominciata...) all'università. Agur!

sabato 1 ottobre 2005

Riassunto delle puntate precedenti.

Ciao a tutti, mi dispiace non aver aggiornato mai il blog ma sono stato fuori per quasi una settimana...sapeste com'è difficile cercare casa, ma alla fine ce l'ho fatta! In realtà avrei avuto un momento per scrivere, la mattina dopo il 3-1 rimediato in casa del Mandril, ma ero talmente incazzato che non ho avuto voglia... Bè, proviamo a rimettere insieme tutti i fili del discorso. Ci siamo lasciati alla vigilia della partita tra Real e Athletic, incontro, come detto, conclusosi con una sonora sconfitta dei Leoni. Ho visto la partita su Sky e confesso di aver trovato un Athletic tra i più brutti degli ultimi anni: involuto nel gioco, rinunciatario, svuotato e remissivo nella ripresa. Mendilibar ha presentato una formazione a parer mio indecente, un 4-5-1 con il solo Etxeberria di punta ed un centrocampo foltissimo per soffocare le iniziative delle merengues, che in realtà ha finito solo per intasare la nostra principale fonte di gioco in mediana, Pablo Orbaiz. Il gol fortunoso dei baschi (autorete clamorosa di Woodgate su tiro sballato del Gallo) ha mascherato per 45' i difetti dello schema biancorosso, difetti che sono venuti prepotentemente a galla nella ripresa quando il Madrid si è buttato in avanti alla ricerca del pari; il centrocampo sovraffollato in mezzo ha regalato le fasce al Real ed impedito di colpire in contropiede, poi il resto lo hanno fatto le amnesie della difesa, un reparto tornato a livelli di Terza Categoria. Aranzubia ci ha messo più di una pezza, ma davanti a lui agiva una linea difensiva modello "belle statuine" (guardare per credere il pari di Robinho e il 3-1 di Raul). Mendilibar ha aspettato di beccare la terza pera per inserire Iraola e Llorente, i nostri due giovani migliori tenuti a sorpresa in panca, ed in effetti ci sono state due belle occasioni nel finale per l'Athletic, cosa che ha solo fatto aumentare i rimpianti per le scelte sbagliatissime del tecnico. A parer mio i peggiori sono stati Lacruz (degno dell'ultimo Karanka) e Tiko, che ha sprecato tre nitide azioni da gol tirando invece di passare la palla al compagno libero. Evidentemente Mendilibar non è stato di questo parere, visto che i due sono stati schierati nell'undici titolare contro il Racing Santander. Risultato: 0-0 casalingo di fronte ad una delle squadre più scarse della Liga. Iraola ancora in panchina inizia a diventare un vero e proprio caso; il giovane di Usurbil sta incontrando un pò di difficoltà nel nuovo ruolo di trequartista destro e i tifosi iniziano a rimpiangerlo nella veste di terzino-fluidificante con la quale ha fatto sfracelli. La squadra ha avuto diverse occasioni nel finale (Yeste ha colpito un palo a portiere battuto), tuttavia ha giocato male per quasi tutta la partita. L'Athletic segna poco, è involuto nel gioco e Mendilibar sembra avere le idee confuse in merito ai giocatori da utilizzare; è vero che il nuovo allenatore ha bisogno di tempo, ma la classifica inizia a farsi preoccupante e la trasferta di domenica a Vilarreal non sembra l'ideale per recuperare un pò di terreno. Esiste però una questione più importante dei risultati sportivi della squadra. La giunta presieduta da Lamikiz (che d'ora in poi chiamerò solo Giuda) ha approvato con una certa maggioranza l'adozione della scritta pubblicitaria sulla maglia a partire dal prossimo anno. Avverto i lettori che, nel caso in cui questa eventualità dovesse concretizzarsi, chiuderò immediatamente il blog. Per ogni informazione su questa decisione schifosa, posto qui sotto l'articolo scritto dal Presidente della Peña Leones Italianos, a cui sono orgoglioso e onorato di appartenere, apparso sul Corriere della Sera online.

Anche l'Athletic si arrende allo sponsor
Calcio: la squadra di Bilbao avrà per la prima volta una pubblicità sulla maglia. Ma i tifosi annunciano il boicottaggio dello sponsor









Le maglie dell'Athletic e del Barcellona non saranno più le uniche senza sponsor (Reuters)

BILBAO - Crolla l'ultimo baluardo capace, finora, di resistere al calcio-business: l'Athletic Bilbao, unico club calcistico fino a oggi privo di sponsor sulle maglie, sfoggerà una scritta pubblicitaria sulle proprie maglie «immacolate» da più di cent'anni. La decisione è stata presa nella tarda serata di lunedì dall'assemblea dei soci. La squadra ne ha circa 30 mila (si può parlare di azionariato popolare), che sono anche automaticamente abbonati allo stadio San Mamés. Tutti possono votare il presidente (l'attuale, Fernando Lamikiz, ha vinto una consultazione elettorale svoltasi lo scorso anno), mentre il bilancio societario deve essere varato da «grandi elettori», ovvero soci che rappresentano per delega altri soci. Con 365 voti contro 232, i grandi elettori hanno dato l'avallo al preventivo per l'anno 2006, che prevede l'inserimento di una scritta pubblicitaria sulle maglie della squadra. La fazione pro-sponsor ha quindi prevalso di misura, nonostante Lamikiz avesse chiesto un consenso ampio.

STORICO - Si tratta di un avvenimento storico: l'Athletic era infatti l'unica squadra di un significativo campionato europeo a non sfoggiare scritte pubblicitarie e a fare a meno persino del cosiddetto «sponsor tecnico», avendo varato qualche anno fa una linea di abbigliamento sportivo propria («Marca Athletic»). Con un'analoga consultazione popolare, il presidente del Barcellona Joan Laporta aveva ottenuto un provvedimento simile tempo fa, «macchiando» le notoriamente vergini maglie «blaugrana» (pur optando per l'inserimento di un logo pubblicitario - quello dell'emittente pubblica catalana Tv3 - sulle maniche e non sul petto).

IL TRADIMENTO - Molti fan dell'Athletic si sentono traditi. Innanzitutto perché Lamikiz aveva giocato la propria campagna elettorale sul tema della tradizione e del filo diretto coi tifosi. Poi perché la protesta popolare aveva bloccato la sponsorizzazione delle «camisetas zurigorriak» solo un paio d'anni fa: allora il presidente Ignacio Ugartetxe - non eletto, ma succeduto al defunto Javier Uria - aveva tentato di inserire scritte pubblicitarie sulle maglie dell'Athletic, causando proteste e una manifestazione dei tifosi allo stadio San Mamés: 30 mila spettatori si presentarono sugli spalti con le maglie della squadra macchiate da una nastro nero sul petto. Poco dopo, Ugartetxe si dimise.

I PRECEDENTI - Per la verità un precedente c'è: l'Athletic giocò gli incontri di Coppa Uefa 2004-05 sfoggiando la scritta «Euskadi» (Paesi Baschi, nella lingua locale). Il governo regionale aveva generosamente sovvenzionato la squadra, ma pochi tifosi reagirono, credendo si trattasse di un atto di «promozione turistica e culturale» della regione, di cui l'Athletic è un simbolo sportivo incontrastato (nelle sue fila militano solo giocatori nati nelle sette province storiche basche, il che comprende anche la Navarra e i Paesi Baschi francesi). L'Uefa impose però che la stessa maglia fosse usata anche in una competizione nazionale, e la dirigenza optò per la Coppa del Re, per non violare la «verginità» delle maglie in campionato. Il successo commerciale delle divise di gioco targate «Euskadi» può aver animato i sostenitori della fazione pro-sponsor.

BOICOTTAGGIO - Non si sa ancora quale sarà lo sponsor dell'Athletic, ma le indiscrezioni si riferiscono alla banca Bbk, dai cui sportelli automatici, per la cronaca, i soci della squadra possono acquistare i biglietti degli incontri casalinghi inserendo la tessera di abbonamento, che funge anche da bancomat. Nel corso dell'assemblea che ha varato lo storico cambiamento, alcuni «grandi elettori» hanno annunciato il boicottaggio dell'azienda che sponsorizzerà l'11 basco.

Leggete e riflettete.
Intanto inserisco anche l'immagine con cui aprirò ogni post futuro.

martedì 20 settembre 2005

Altri risultati della 3a giornata.

Osasuna-Sevilla 1-0: 63' David Lopez

Alaves-Getafe 3-4: 6' (rig.), 13' e 66' (rig.) Nené (A), 8' Belenguer, 26' e 38' Riki, 50' Pernia

Celta Vigo-Racing Santander 0-1: 60' Casquero

Cadiz-Villarreal 1-1: 38' José Mari (V), 45' Oli

Betis-Zaragoza 0-0

Espanyol-Real Madrid 1-0: 68' Jarque

Atletico Madrid-Barcelona 2-1: 6' Eto'o (B), 18' Fernando Torres, 46' Kezman

Valencia-Deportivo La Coruña 2-2: 24' Tristan (D), 51' Villa su rigore, 80' Miguel, 83' Sergio (D)

Mallorca-Real Sociedad 5-2: 5' Yordi, 20' Novo (R), 45' Xabi Prieto (R), 58', 59' e 86' Arango, 90' Choutos

Classifica:
Getafe, Deportivo 7
Celta, Osasuna, Espanyol 6
Valencia 5
Athletic, Barcelona, Cadiz, At. Madrid, Sevilla, Betis 4
Mallorca, Zaragoza, Real Madrid, Racing, Malaga, Real Sociedad 3
Villarreal 2
Alaves 1

E' un inizio di Liga davvero particolare quello a cui stiamo assistendo finora. Le grandi stentano, volano due neopromosse e, più in generale, sono le squadre meno accreditate a fare l'andatura, per usare un termine ciclistico. Il Getafe del sorprendente attaccante Riki continua a stupire e va a vincere in casa dell'Alaves, a cui non basta la tripletta di Nené per agguntare il pari; il Depor è l'unica formazione a tenere il passo dei madridisti, grazie al prezioso 2-2 strappato al Mestalla con i gol di due rappresentanti della vecchia guardia, Diego Tristan e Sergio. Perde ancora il Real Madrid (terza sconfitta di seguito tra campionato e Champion's) e anche stavolta le merengues se la prendono con il direttore di gara, reo di aver fischiato un rigore per l'Espanyol un attimo prima della zuccata vincente di Jarque; l'arbitro ha poi convalidato la rete, ignorando la sua precedente decisione, e ciò ha scatenato la protesta dei madrileni, che non escludono il ricorso alla giustizia sportiva per ottenere la ripetizione del match. Se Atene piange, Sparta non ride: il Barça parte benissimo al "Calderon" e passa in vantaggio con Eto'o, poi però la squadra di Bianchi cresce, gioca meglio e ottiene i tre punti grazie a Nando Torres, che non segnava da 15 partite di fila, e Mateja Kezman. L'Atletico esce così dalla crisi delle prime due partite senza vittorie e viene imitato da Maiorca (5-2 sulla Real Sociedad, ma i baschi crollano solo nei minuti finali) e Racing Santander, che ottengono i primi tre punti stagionali; al contrario, non riesce a sbloccarsi il Villarreal, la cui casella delle vittorie registra ancora uno 0. Da segnalare, infine, la vittoria dell'Osasuna sul Siviglia e lo scialbo 0-0 tra Saragozza e un Betis ancora alla ricerca della propria identità.

3a giornata di Liga: Athletic 1-2 Malaga.

Athletic Club (4-2-3-1): Aranzubia; Expósito, Gurpegui, Luis Prieto, Lacruz; Ibon Gutiérrez, Orbaiz (79' Guerrero); Iraola, Yeste, Etxeberria (58' Tiko); Llorente.
Málaga (4-4-2): Arnau; Alexis (64' Antonio Hidalgo), César Navas, Fernando Sanz, Valcarce; Duda, Anderson, Gerardo, Nacho; Juan Rodríguez (72' Edgar), Morales (88' Salva).
Reti: 84' Edgar, 90' Lacruz, 93' Hidalgo.
Arbitro: Pérez Burrull del collegio cantabro.

E' incredibile come questa squadra riesca a perdere certe partite e, anche se ormai mi sono un pò abituato, continuo ad incazzarmi e a restare incredulo davanti al televideo quando vedo risultati come quello di ieri: Athletic-Malaga 1-2, gol di Edgar, pareggio di Lacruz e rete al 93' di tal Hidalgo. Come ha scritto stamattina Emiliano nel forum dei Leones Italianos, Mendilibar non è ancora riuscito a trasmettere alla squadra una mentalità vincente e i biancorossi sono quelli di sempre, forti con le grandi e deboli con le medio-piccole. Un problema che si trascina da diverse stagioni e che lascia a noi tifosi un senso di incompiuto, di "poteva essere ma non è stato", che ha raggiunto il suo apice l'anno scorso, quando i leoni alternarono partite strepitose (su tutte il 2-0 con cui espugnarono il Bernabeu) ad altre francamente imbarazzanti (clamoroso lo 0-2 casalingo contro il già retrocesso Numancia). Ieri i bilbaini hanno tirato nello specchio la miseria di tre volte e hanno regalato la partita agli ospiti, che si presentavano al San Mamés con 0 punti, in virtù di due marchiani errori difensivi: prima Lacruz ha ciccato il rinvio, innescando l'azione che ha portato al gol di Edagr, quindi Ibon Gutierrez ha perso un pallone delicato in mediana e da lì è partito il fatale contropiede concretizzato da Hidalgo. Un errore così, specie al 93', meriterebbe la fustigazione in pubblica piazza. Nel mezzo, il gol del momentaneo pareggio di Lacruz, bravo a rimediare al suo sbaglio precedente con una precisa deviazione di testa su sponda di Llorente. Questo finale pirotecnico era stato preceduto da una partita scialba, con pochissime occasioni da gol, controllata per lunghi tratti da un Malaga bravo a bloccare le fonti del gioco dei padroni di casa, ma raramente pericoloso. Il match si è acceso proprio negli ultimissimi minuti e la conclusione, purtroppo, non è stata favorevole ai colori biancorossi, nonostante il buon impatto sulla gara di capitan Guerrero (sua e di Exposito l'iniziativa da cui è nato il gol di Lacruz); il tecnico avversario Tapia ha azzeccato i cambi e la sua squadra ha incamerato i primi tre punti della stagione. Giovedì sera la sfida forse più sentita dai tifosi dell'Athletic, quella con le odiate merengues del Real Madrid: al Bernabeu andrà in scena una partita infuocata e difficilissima, perchè i bianchi di Luxemburgo non vorranno perdere altri punti preziosi in classifica. Servirà un'impresa e i Leoni sono in grado di farla, ma dovranno tornare a giocare come sanno, ovvero da grande squadra.

mercoledì 14 settembre 2005

Appello.

Come avrete capito, mi piace moltissimo il calcio spagnolo e amo parlarne con altri appassionati. Qualcuno conosce un forum o un group nel quale poter discutere di Liga? Eskerrik asko!

martedì 13 settembre 2005

Riflessioni post-Getafe.

Il pareggio in casa del Getafe non sembra aver soddisfatto la stampa vicina all'Athletic. José Luis Artetxe, editorialista di As, sottolinea come questa squadra somigli a quella di Valverde: forte in casa, dove impone il proprio gioco, ma troppo debole in trasferta; secondo lui, inoltre, la vittoria nel derby deve essere ridimensionata a causa della pochezza della Real. Io mi permetto di dissentire dall'analisi del giornalista spagnolo per più di un motivo. Primo, la Real Sociedad non è così indecente, visto che ha vinto piuttosto agevolmente contro l'Alaves, che, lo ricordo, aveva inchiodato sullo 0-0 il Barcellona alla prima di campionato. Secondo, il Getafe ha sì dominato l'incontro, però l'Athletic ha un'attenuante oggettiva non trascurabile: 4 elementi importanti come Aranzubia, Ibon Gutierrez, Yeste ed Etxeberria erano reduci da infortuni e sono stati in dubbio fino all'ultimo, senza dimenticare l'assenza di Urzaiz (che si protrarrà per almeno altre 2 giornate) e le condizoni non ottimali di Gurpegi, influenzato, e Orbaiz, tornato acciaccato dalle partite con la Spagna. Terzo, la squadra di Madrid non è la pippa che possono pensare a prima vista i neofiti della Liga (e qui ci metto anche Licari della Gazzetta, per il quale il campionato spagnolo si ferma a Barcellona e Real Madrid); ha un allenatore molto preparato, Bernd Schuster, giocatori bravi ed esperti come Contra (ex Milan), Belenguer (ex Betis), Paunovic (ex Atletico Madrid), Celestini (ex Marsiglia) e Craioveanu, a cui si aggiungono diversi giovani interessanti, tra tutti Riki, Güiza e Gavilan; gli azulones non perdono in casa da 7 mesi, hanno battuto al "Perez" anche i galattici del Real e, dunque, non penso si possa dire che sono una classica squadra-materasso. Per tutti questi motivi, credo che il punto ottenuto dai Leoni domenica sia tutt'altro che un risultato negativo. Certo, l'arbitro ci ha dato una mano negando un rigore enorme a Riki (fallo di Gurpegi) e gli attaccanti di casa nel finale hanno sprecato molto, però, aldilà degli episodi, l'Athletic si è difeso con ordine, ha capito di non poter ottenere molto più di un punto ed è riuscito a portarlo a casa (e nel finale ha addirittura sfiorato l'1-2 con Yeste). Il Getafe è sembrato molto più fresco fisicamente e questo, a parer mio, è l'unico dato preoccupante emerso dal match, anche se le già ricordate condizoni fisiche precarie di molti titolari possono giustificare la differenza di passo tra le due squadre nel secondo tempo. L'anno scorso una partita così l'avremmo persa, non ci sono dubbi. Anche Julen Guerrero, intervistato dal Mundo Deportivo, oltre a rallegrarsi della maggiore considerazione in cui lo tiene Mendilibar (e con lui esultiamo tutti), sottolinea che "pur non giocando una buona partita, abbiamo preso un punto che potrà tornare utile alla fine della stagione". Che grande, il Capitano. Non ha mai detto una parola rabbiosa contro Valverde, che pure lo ha ostracizzato nel vero senso del termine per due anni, preferendo far giocare chiunque prima di lui. Ora che Mendilibar lo utilizza di più, Julen non si monta la testa; sa che il tecnico lo considera un'alternativa importante, sia come trequartista centrale che come punta vera e propria (in rosa ci sono solo Llorente e Urzaiz in questo ruolo), e si tiene pronto senza fare grandi proclami. Sapere che Guerrero fa di nuovo parte di questa squadra è la prima vittoria della stagione appena iniziata.

Altri risultati della 2a giornata.

Racing Santander-Cadiz 0-1: 84' Jonathan

Real Sociedad-Alaves 2-1: 11' (rig.) e 35' Barkero, 90' De Lucas (A)

Barcelona-Mallorca 2-0: 27' e 31' Eto'o

Villarreal-Sevilla 1-1: 41' Adriano (S), 73' Figueroa

Malaga-Espanyol 1-2: 43' Zabaleta, 63' Luis Garcia, 89' Gerardo (M) su rigore

Zaragoza-Valencia 2-2: 2' Angulo (V), 7' Ewerthon, 28' Cani, 82' Villa (V)

Real Madrid-Celta Vigo 2-3: 8' Contreras (C), 37' (rig.) Ronaldo, 44' Baptista, 45' Nuñez (C), 77' Canobbio (C)

Deportivo La Coruña-Atletico Madrid 1-0: 89' Capdevila

Betis Sevilla-Osasuna 1-0: 64' Oliveira su rigore

Classifica:
Deportivo e Celta 6; Athletic, Getafe, Barcellona, Valencia e Siviglia 4; Real Madrid, Cadice, Osasuna, Betis, Espanyol e Real Sociedad 3; Saragozza 2; Villarreal, Alaves e Atletico Madrid 1; Racing Santander, Malaga e Mallorca 0.

Alla seconda giornata di Liga arriva il primo risultato col botto: il Celta Vigo, matricola terribile, va a vincere al Bernabeu grazie ad un gol fantasma dell'uruguagio Canobbio. L'errore del guardalinee sulla rete decisiva dei galiziani è evidente (la palla colpisce la traversa e rimbalza visibilmente in campo), tuttavia la squadra di Fernando Vazquez si merita il successo in virtù di una gara accorta e generosa. Stavolta al Real non basta Robinho, comunque tra i migliori, e così il Barcellona scavalca le merengues con la facile vittoria interna ai danni di un rassegnato Maiorca: 2-0 firmato Eto'o, in dubbio fino all'ultimo a causa di un trauma cranico rimediato in allenamento, un infortunio assolutamente superato visto che il camerunense ha firmato la doppietta proprio di testa. In vetta assieme al Celta si trova un'altra squadra galiziana, il Deportivo, che vince per la seconda volta grazie ad un gol di un difensore, in questo caso Capdevila. La Real Sociedad, dopo aver perso il derby con l'Athletic, si aggiudica quello meno prestigioso con l'Alaves (la squadra di Vitoria) grazie alla doppietta di Barkero, lo scorso anno ad un passo dal trasferimento a Bilbao; sorprende il Cadice, che torna a vincere un incontro di Prima Divisione sul campo di una diretta rivale per la salvezza, il Racing di Santander. Non vuole saperne di mettersi in moto, al contrario, il tanto strombazzato Atletico Madrid di Carlos Bianchi: aldilà del punteggio di 1-0, la sconfitta in casa del Betis è inequivocabile, così come il dominio dei biancoverdi per tutti i 90'. Kezman, Petrov e Torres sono ancora a secco e la panchina dell'ex tecnico del Boca Juniors forse comincia a scricchiolare. Stenta a carburare anche il Villarreal, che ringrazia Figueroa per il gol del pari davanti ad un buon Siviglia, mentre l'Espanyol si riprende dalla sconfitta casalinga della prima giornata andando a vincere per 2-1 sul campo di un Malaga davvero deludente. Soffre, infine, il Valencia di Quique Flores (Moretti e Di Vaio titolari) davanti al Saragozza: serve il gol dell'ex aragonese Villa per ottenere il sospirato pareggio a 10 minuti dal termine. L'era Benitez sembra davvero lontana...

lunedì 12 settembre 2005

2a giornata di Liga: Getafe 1-1 Athletic.


Güiza batte Aranzubia con uno splendido pallonetto: è l'1-0 per il Getafe. (As)

Getafe (4-2-3-1): Luis; Contra (64' Paunovic), Belenguer, Aníbal, Pernía; Diego Rivas, Celestini; Cotelo, Riki (90' Pachón), Gavilán (78' Craioveanu); Güiza.
Athletic (4-2-3-1): Aranzubía; Expósito, Gurpegui, Luis Prieto, Casas (62' Lacruz); Ibón Gutierrez, Orbaiz; Iraola, Yeste, Etxeberría (85' Javi González); Llorente (69' Guerrero).
Reti: 26' Güiza, 40' Casas.
Arbitro: Fernández Borbalán del Collegio Andaluso.
Note: espulso al 94' Diego Rivas (G).

Soffre maledettamente, ma alla fine l'Athletic riesce a strappare il primo punto al Getafe in incontri ufficiali. Non è stata una passeggiata, tutt'altro; gli "azulones" di Bernd Schuster, aggressivi e ben messi in campo, hanno condotto le danze per quasi tutta la partita, specialmente nel secondo tempo, mentre i biancorossi si sono limitati a contenere e si sono fatti vedere in avanti soprattutto con azioni di alleggerimento. Con Yeste, Etxeberria e Ibon Gutierrez non al 100% era il massimo che i Leoni potessero fare, anche se Mendilibar avrebbe potuto provare a lasciare i titolari in panchina per proporre i più freschi Javi Gonzalez, Tiko e Guerrero; il risultato, in ogni caso, dà ragione al tecnico di Zaldibar e tanto basta. Parte forte il Getafe, che schiaccia l'Athletic nella propria metà campo e passa in vantaggio al 26' con Güiza (in sospetto fuorigioco sul lancio di Pernia), bravo ad infilare Aranzubia con un preciso pallonetto. I bilbaini si scuotono e giocano bene per un quarto d'ora, ovvero finchè Casas non trova il primo gol nella Liga grazie ad un bel colpo di testa su corner di Yeste; dopodichè, i biancorossi tornano a subire il pressing e le folate offensive del Getafe, che però deve fare i conti con un Aranzubia ispirato ancorchè non al meglio. La ripresa segue la falsariga del primo tempo, con i padroni di casa spesso in avanti e l'Athletic ripegato a difesa di un pareggio prezioso. Mendilibar inserisce Lacruz al posto di Casas per rinforzare la difesa e Guerrero per un opaco Llorente, con il compito di tenere il più possibile il pallone lontano dall'area. Missione riuscita: l'1-1 non si schioda, nonostante un nuovo pallonetto dell'ottimo Güiza, stavolta fuori di poco, e due tiri pericolosi di Yeste e Iraola. Lo scorso anno troppi punti vennero persi per strada a causa dell'incapacità di tenere un risultato positivo in condizioni difficili, e troppo spesso un Athletic sotto pressione finiva per perdere la partita. Ieri, invece, la squadra ha giocato una partita intelligente e ha portato a casa un punto prezioso, soprattutto perchè si presentava a Madrid con molti giocatori importanti non al meglio. Domenica prossima partita casalinga contro il Malaga, reduce da due sconfitte consecutive: servono tre punti per continuare a correre.

domenica 11 settembre 2005

Probabile formazione contro il Getafe.

Il giovane Igor Etxebarrieta potrebbe esordire domani se Aranzubia non dovesse recuperare. (As)

Aranzubia

Exposito Murillo Luis Prieto Casas

Tiko Orbaiz

Iraola Yeste Etxeberria

Llorente

Se tutto va bene questo dovrebbe essere l'undici titolare sul campo dei madrileni; Yeste e il Gallo al 90% ci saranno, mentre la presenza di Aranzubia è più in dubbio (è pronto il canterano Etxebarrieta). Se Gurpegi recupera dalla febbre che lo ha colpito stamani giocherà al centro della difesa (Murillo in panchina), così come Ibon Gutierrez, infortunatosi in allenamento qualche giorno fa e non ancora ripresosi completamente. Urzaiz non partirà nemmeno per Madrid e l'unica alternativa a Llorente resta dunque l'avanzamento di Guerrero, soluzione sperimentata da Mendilibar in precampionato. Il Getafe di Bernd Schuster è invece in formazione tipo e si presenta alla "prima" davanti al proprio pubblico sulla scorta del rotondo 2-0 ottenuto sul difficile campo dell'Espanyol; l'Athletic cercherà di invertire il trend con i madrileni (2 sconfitte su 2 in gare ufficiali) ma, considerate le assenze e lo stato di forma dei rivali, uscire dal Coliseum Alfonso Perez con un risultato positivo non sarà assolutamente facile.

mercoledì 7 settembre 2005

In vista del Getafe.

Allarme rosso in casa Athletic in vista della delicata partita di domenica contro i madrileni di Bernd Schuster: non ci sono portieri disponibili, tutti e tre sono rotti! E pensare che Mendilibar è stato il primo allenatore a volere tre portieri in rosa, mentre, negli anni scorsi, ci si accontentava di due per poi eventualmente ricorrere al Bilbao B. Dani Aranzubia si è fatto male nell'allenamento di giovedì scorso, lussandosi un dito della mano destra; Escalona, il terzo, è fuori per un mese, anche lui per problemi alla mano destra; Lafuente, che già si sentiva titolare con il Getafe, ha rimediato una contrattura gemellare durante l'allenamento di ieri e dovrebbe essere quasi sicuramente fuori dai giochi. A questo punto, l'unica soluzione per Mendilibar è convocare i due portieri del Bilbao B, Alcalde ed Etxebarrieta, con quest'ultimo favorito per il posto da titolare, visto che, nelle due partite disputate dai cachorros, il numero 1 è stato lui. Una situazione comunque pesante, visti anche i dubbi sull'utilizzo di Etxeberria e Yeste, entrambi alle prese con fastidiosi affaticamenti muscolari; al 90% dovrebbero farcela, ma in caso contrario sono pronti Javi Gonzalez e Guerrero. Dispiace dover affrontare il Getafe con questi problemi, anche perchè negli ultimi giorni si è fatto un gran parlare della partita di domenica come del banco di prova ottimale per giudicare la reale consistenza dell'Athletic; speriamo che i ragazzi reagiscano bene e non sfoderino una delle loro solite brutte prestazioni lontano dal San Mamés, vero tallone d'Achille della squadra nella scorsa stagione.

sabato 3 settembre 2005

Ibon Gutierrez Fernandez.

Nato a Bilbao (Bizkaia) il 10/07/1984. Mediano centrale, 1,74 m per 68 kg, è la grande rivelazione di questo inizio di stagione dell'Athletic. Iscritto come tutti i canterani nelle liste dell'Intertoto, ha subito impressionato Mendilibar per capacità tecniche e personalità, tanto da scavalcare nelle gerarchie del tecnico molti altri "cachorros" papabili per il salto in prima squadra; ed in effetti, nonostante l'eliminazione della squadra al primo turno, Ibon si è ritrovato a svolgere la preparazione con la formazione A e, addirittura, ad esordire da titolare in Liga nel derby basco di sabato scorso. Destro naturale, buona tecnica, ha un'ottima visione di gioco e riesce facilmente a giocare di prima, caratteristica importantissima se si dispone, come l'Athletic, di due ali veloci e capaci di andare rapidamente in profondità. Come è stato sottolineato da più parti, è dotato di una spiccata personalità in mezzo al campo, mentre il suo difetto maggiore risiede nel fisico, non esattamente da granatiere. E' scarso di testa e soffre in fase di non possesso, tuttavia ha grinta e intelligenza tattica sufficienti per sopperire a queste lacune. Forma con Orbaiz un'ottima coppia centrale e il suo impiego sulla linea mediana si è rivelato utilissimo perchè ha consentito di rinforzare la difesa con l'arretramento di Gurpegi. Un giocatore da tenere sicuramente d'occhio.

Altri risultati della 1a giornata.

Alaves-Barcelona 0-0

Valencia
-Betis 1-0: 52' Aimar

Osasuna-Villarreal 2-1: 27' e 62' Romeo, 53' Forlan (V)

Atletico Madrid-Zaragoza 0-0

Mallorca-Deportivo La Coruña 0-1: 18' Juanma

Espanyol-Getafe 0-2: 54' Gavilan, 61' Riki

Celta Vigo-Malaga 2-0: 12' Gustavo Lopez, 48' Baiano

Sevilla-Racing Santander 1-0: 29' Kepa

Cadiz-Real Madrid 1-2: 4' Ronaldo, 63' Pavoni (C), 85' Raul

Classifica:
Athletic, Celta Vigo, Getafe, Osasuna, Real Madrid, Valencia, Sevilla, Deportivo 3; Alaves, Barcelona, Zaragoza, Atletico Madrid 1; Villarreal, Cadiz, Racing, Betis, Mallorca, Malaga, Espanyol, Real Sociedad 0.

Comincia subito con una sopresa la Liga 2005-06: il Barcellona campione in carica non va oltre il pari sul campo dei baschi dell'Alaves, ritornati in Primera dopo la bruciante la retrocessione che avevo interrotto il ciclo vincente della squadra di Vitoria, capace di giungere ad una finale di Coppa UEFA contro il Liverpool (vinsero i Reds per 5-4 in una delle partite più emozionanti degli ultimi 10 anni). Il Real di Luxemburgo ne approfitta subito e, pur soffrendo, passa per 2-1 sul campo di un'altra neopromossa, il Cadice; decide Raul, ma la svolta del match si ha con l'ingresso di Robinho, che in 20 minuti gioca quasi 40 palloni e fa innamorare di sè la tifoseria merengue. Il Siviglia, terzo lo scorso anno, inizia col piede giusto battendo 1-0 il Racing con gol di Kepa, giovane attaccante basco di cui si dice un gran bene (e non devono essere voci infondate, visto che il ragazzo ha giocato mentre Saviola sedeva in panchina), peraltro giustiziere dell'Athletic nel trofeo Colombino di Huelva a metà agosto. Il Valencia stenta ma supera un Betis sprecone (inguardabile Oliveira) con una rete del "pagliaccio" Aimar, il migliore in campo; stesso risultato, e stessa sofferenza, per un Depor lontano anni luce dai fasti dell'era-Irureta: i galiziani si affidano ad un golletto del difensore Juanma per battere il Maiorca di Cuper, reso ancor più italiano dall'arrivo di Cristiano Doni. Delusione in casa dei colchoneros dell'Atletico Madrid, che, pur schierando il trio offensivo Petrov-Kezman-Torres, non riescono ad avere ragione del Saragozza; sorridono invece il Celta Vigo, che bagna il ritorno in Primera dopo un anno con un secco 2-0 sul Malaga firmato da due veterani, Gustavo Lopez e Baiano, e l'Osasuna, capace di battere l'ottimo Villarreal con una doppietta del nuovo acquisto Romeo.. Buona la prima, infine, anche per il Getafe, il Chievo di Spagna (Getafe è un piccolo sobborgo di Madrid): dopo la tranquilla salvezza della scorsa stagione, i quasi esordienti madrileni, al secondo anno assoluto in Prima Divisione, si tolgono lo sfizio di battere in trasferta l'Espanyol di Lotina; anche in Spagna i calabroni non possono volare, ma non lo sanno e volano lo stesso.

giovedì 1 settembre 2005

1a giornata di Liga: Athletic 3-0 Real Sociedad.

Athletic Club (4-2-3-1): Aranzubia; Expósito, Gurpegi, Luis Prieto, Casas; Ibon Gutiérrez, Orbaiz; Iraola, Yeste (87' Lacruz), Etxeberria (77' Tiko); Llorente (84' Guerrero).
Real Sociedad (4-1-4-1): Riesgo 6; Rekarte 6,5, Labaka 5,5, Garitano 5, Garrido 5 (57' Nihat 5,5); Mikel Alonso 5; Uranga 5,5 (46' Xabi Prieto 5), Larrea 5,5, Aranburu 5 (61' Gabilondo 5,5), Barkero 6; Kovacevic 6.
Reti: 47' Yeste, 52' Llorente, 81' Luis Prieto.
Arbitro: Mejuto González del Collegio Asturiano.

Il nuovo Athletic Bilbao targato José Luis Mendilibar comincia alla grande il suo campionato vincendo, per la seconda volta consecutiva col risultato di 3-0, il derby basco con la Real Sociedad. Ero personalmente presente allo stadio (Preferencia Sur, uno spettacolo!) e posso assicurare che il punteggio rispecchia pienamente ciò che le due squadre hanno mostrato sul campo: davvero poca cosa i txuri-urdin (biancoblu) di Amorrortu per spaventare un ottimo Athletic, schierato dal tecnico di Zaldibar secondo il classico 4-2-3-1 usato anche da Valverde. Ci sono tuttavia alcuni notevoli cambiamenti importanti rispetto alla scorsa stagione, indizio evidente del "polso" del nuovo mister che, pur non avendo mai allenato in Primera, non si è certo fatto condizionare dalla propria mancanza di esperienza a certi livelli. Iraola, abbandonata la posizione di terzino destro in favore del positivo Exposito, giostra stabilmente come trequartista ed è quindi libero di sgroppare sulla fascia senza pensare troppo a difendere; Gurpegi arretrato centrale forma con Prieto una coppia solida e affidabile, senza dimenticare il giovanissimo Amorebieta che aspetta il suo momento; Ibon Gutierrez, all'esordio assoluto tra i pro, ha mostrato subito buona tecnica e una personalità non comune; Etxebe spostato sulla sinistra non perde un grammo di efficacia. E' proprio il Gallo ad avere le migliori occasioni biancorosse del primo tempo: prima si invola da solo ma spara a lato, quindi si inventa un'azione da paura, salta tre uomini e conclude, purtroppo per lui proprio tra le braccia di Riesgo. La partita viene scandita dai tempi dei centrocampisti dell'Athletic (Orbaiz è il solito metronomo), mentre i giocatori realisti non riescono a superare la propria metà campo, tanto che Aranzubia finisce il primo tempo con i guanti immacolati. La ripresa si apre con una doppia quasi-beffa, di quelle che il calcio spesso regala: angolo per la Real, la palla schizza in area e arriva sul dischetto del rigore a Labaka, che devia in spaccata ma spedisce clamorosamente alto a portiere battuto. Subito dopo Kovacevic manda fuori di mezzo metro un colpo di testa davvero pregevole. Appena il tempo di riprendersi dallo spavento e i tifosi biancorossi esultano: la difesa donostiarra buca un lancio in profondità e lascia Yeste, fino a quel momento impalpabile, libero di siglare di destro l'1-0. I 40.000 del San Mamés esplodono. E la Cattedrale rischia seriamente di crollare 5 minuti più tardi, quando Llorente, autore di una prestazione maiuscola, penetra in area e conclude, trovando la deviazione di Garitano che fa impennare la sfera e la deposita alle spalle dell'incolpevole Riesgo (foto sopra). La Real, che aveva iniziato la ripresa sfiorando il vantaggio, crolla miseramente e neppure l'ingresso del convalescente Nihat riesce a nascondere i limiti evidenti di questa squadra, infarcita di giovani promesse basche ancora troppo inesperte. Il 3-0 di Luis Prieto (tocco di piatto su punizione-bomba di Tiko) è forse troppo severo per gli uomini di Amorrortu, che alzano bandiera bianca e si rassegnano al cappotto. Gli ultimi minuti sono emozionanti solo per l'ingresso di capitan Guerrero, a dire il vero un pò troppo ritardato, e il triplice fischio dell'arbitro mette fine ad una partita senza più nulla da dire. Come commentare la prova dell'Athletic? Il compito non è facile. I Leoni hanno giocato bene, tenendo il campo con autorità e creando molto, tuttavia hanno rischiato troppo in avvio di ripresa e questo perchè non erano riusciti a concretizzare l'evidente superiorità del primo tempo: errori simili, con altre squadre, non saranno permessi. Per il resto, mi sembra che i biancorossi abbiano mostrato compattezza, affiatamento e buone doti tecniche, anche se bisognerà aspettare squadre migliori per capire dove queste qualità potranno condurre l'Athletic. La prossima partita di Liga in casa del Getafe, bestia nera dello scorso anno (due sconfitte su due), potrebbe già rappresentare un discreto banco di prova. In quanto alla Real, sono felice che Amorrortu, ex giocatore bilbaino, continui a puntare su giovani di prospettiva come Mikel Alonso (fratello dello Xabi del Liverpool), Gari Uranga e Riesgo, tuttavia ai giputxi servirà tutto l'apporto dei suoi giocatori più esperti (Kovacevic, Aranburu, Nihat, Barkero) per raggiungere una salvezza che oggi non appare così scontata.

Le mie pagelle sull'Athletic:

Aranzubia 6: mai impegnato, anche quando la Real tira pericolosamente non centra mai lo specchio della porta. Sufficienza in parte di stima, in parte per una bellissima uscita che gli è costata un leggero infortunio.
Exposito 6+: debutto non appariscente ma di buona quantità. Non è un fenomeno e si sapeva, tuttavia è in grado di assicurare sostanza e chiusure difensive puntuali: nessuno gli chiede di più.
Casas 6+: parte malino, poi prende confidenza e cresce in modo vistoso. L'anno scorso non mi era piaciuto e avrei preferito vedere Tarantino nel derby, però dopo questo match ho dovuto in parte ricredermi. Sostituire Del Horno non è affatto facile, tutti gli auguriamo di riuscirci.
Gurpegi 6,5: trasferisce tutte le sue qualità di mastino in difesa e per gli avversari si fa durissima. Il reparto arretrato biancorosso resta ancora un pò scoperto sulle palle alte, ma con Carlos centrale la solidità aumenta in modo esponenziale.
Luis Prieto 7,5: suggella con il gol, il primo nella Liga, una prestazione maiuscola. Kovacevic ha solo un'occasione in 90' e Nihat non vede mai la porta. Grintoso, efficace, si conferma centrale tra i migliori del campionato spagnolo.
Ibon Gutierrez 6,5: l'esordio tra i pro nel derby basco, peraltro davanti ai 40.000 del San Mamés, all'inizio gli fa tremare le gambe. La personalità dell'ex canterano, però, non tarda ad emergere e anch'io sono rimasto impressionato dalle doti caratteriali del ragazzo. Ostico come un Gurpegi ma più bravo tecnicamente, si guadagna gli applausi dello stadio con un paio di azioni caparbie e grintose, di quelle che fanno innamorare i tifosi biancorossi. Che sia nata una stella?
Orbaiz 7: ogni volta che lo vedo resto sempre più impressionato dalle doti di questo regista moderno che sa fare tutto, dall'interdizione all'impostazione, dal cross alla conclusione. Partita perfetta, poco altro da aggiungere.
Iraola 7: grandissimo protagonista nel primo tempo, durante il quale fa impazzire Garrido (non per niente sostituito) e dà grandi dimostrazioni di classe e maturità. Non è ancora al top della forma e cala vistosamente dopo poco più di un'ora, tuttavia resta uno dei migliori del derby.
Yeste 6,5: primo tempo irritante che fa immaginare una di quelle partite in cui lui non c'è e la squadra gioca in 10. Il grazioso regalo di Garitano lo manda in porta e da lì la sua prestazione è un continuo crescendo. Imprescindibile, se gira lui l'Athletic può fare davvero paura.
Etxeberria 6: partita da almeno mezzo voto in più, però commette due errori sottoporta assolutamente incredibili. Fino all'area avversaria è perfetto, ma finisce per perdersi (come gli accade ormai da alcune stagioni) quando si trova a tu per tu col portiere avversario. Se il Gallo si sveglia, può segnare come minimo 10 gol, perchè in porta ci arriva anche da solo, eccome.
Llorente 7+: il gigante basco non perde un duello di testa, apre spazi per i compagni ed è sempre un pericolo sui cross in area. Palesa ancora limiti di finalizzazione, ma mostra anche dei margini di miglioramento enormi e delle qualità già impressionanti. Il gol, seppur fortunoso, è il giusto premio per il suo grande derby.
Tiko, Lacruz e Guerrero s.v.

giovedì 11 agosto 2005

Novità da Bilbao.

L'Athletic, concluso il tour tedesco con una sconfitta per 3-2 contro la Dinamo Dresda (reti di Urzaiz e Iraola) e con un pareggio contro l'Energie Cottbus (1-1, Guerrero), ha proseguito la serie di amichevoli in terra spagnola. Gli uomini di Mendilibar hanno avuto vita facile di fronte al Barakaldo (3-0 con gol di Llorente e doppietta di Yeste) e sono andati poi ad aggiudicarsi il trofeo Città di Gijon (nella foto, Julen Guerrero riceve la coppa), sconfiggendo per 2-1 la squadra locale dello Sporting grazie ad una doppietta del solito Llorente, autentico protagonista della pretemporada. Sono previste altre quattro amichevoli: questa sera i biancorossi giocheranno contro l'Eibar, ex formazione di Mendilibar, il 15 ed il 16 saranno impegnati ad Huelva in un triangolare con Recreativo e Siviglia ed infine concluderanno la preparazione il 21 a Palermo, avversari i rosanero di Gigi Delneri.

Rinnovo importantissimo per l'Athletic: Fran Yeste, trequartista mancino dalla classe cristallina e con una buona vena realizzativa, ha firmato il prolungamento del contratto fino al 2010, così come il portiere di riserva Lafuente. Inoltre, i dirigenti hanno iniziato già a lavorare sul fondamentale rinnovo di Fernando Llorente. Nel frattempo, Jonan Garcia è stato ceduto con diritto di riscatto al Castellon (Segunda Division), mentre Bordas ha manifestato una certa irrequietezza a causa della mancanza di garanzie sul proprio futuro: il canterano Ibon Gutierrez ha mostrato buoni numeri e personalità ed è salito parecchio nella considerazione di Mendilibar. Per questo motivo, Bordas potrebbe chiedere di essere ceduto.

Concludo parlando di Julen Guerrero. Sicuramente è ancora presto per affermarlo con certezza, tuttavia sembrerebbe proprio che il Capitano si sia guadagnato, grazie al duro lavoro sul campo e alle buone prestazioni nelle amichevoli estive, una certa stima da parte del neotecnico. Mendilibar ha utilizzato il numero 8 per 360 minuti complessivi (terzo giocatore più impiegato dopo Llorente ed Iraola), mostrando di tenerlo in elevata considerazione per il ruolo di vice-Yeste che Valverde, in passato, gli aveva sempre negato. Non voglio però esaltarmi, perchè troppe volte Julen è stato titolare in precampionato e neppure panchinaro in Liga. Solo il tempo dirà se l'ostracismo è finalmente finito.

Auguro a tutti buone vacanze, il 14 parto per i Paesi Baschi e l'Aste Nagusia, meglio nota come Semana Grande. Ci risentiamo a settembre!

Presentata la nuova "camiseta".





25 anni fa si ritirava José Angel Iribar, il più grande portiere della storia dell'Athletic Bilbao. Per omaggiarlo, la società ha deciso di cambiare la seconda tenuta della squadra, accantonando per quest'anno la classica camiseta biancoblu da trasferta a favore di un completo tutto nero, tranne che per i calzini biancorossi, fedele in tutto e per tutto (lo potete vedere nelle foto sopra) alla divisa indossata per ben 18 stagioni dal leggendario numero 1 di Zarautz, definito dal compagno di nazionale Luisito Suarez uno dei migliori portieri di sempre. L'unico cambiamento è il leone stilizzato sulla sinistra, classico simbolo del club bilbaino. A me la nuova maglia piace parecchio e credo proprio che finirò per comprarmela.

venerdì 29 luglio 2005

News in breve sull'Athletic.

Come avevo ampiamente anticipato, il mercato biancorosso in entrata è finito quasi prima di cominciare. Purtroppo i soldi non ci sono e i milioni ricavati dalla vendita di Del Horno al Chelsea sono serviti soprattutto per ripianare il buco di bilancio, eredità non troppo simpatica delle gestioni presidenziali di fine anni '90. Erano tempi diversi, tutti spendevano in quantità e anche l'Athletic si permetteva spese pazze, basti pensare ai miliardi investiti per acquistare Roberto Rios, che divenne il difensore più caro nella storia della Liga, o per Arturo Igoroin detto Sivori, una meteora (appena 13 gare per lui) pagata quanto una stella; oggi Sivori, tanto per capirci, gioca in serie C. Queste gestioni sciagurate hanno lasciato un buco devastante, che per molte stagioni ha impedito campagne di rafforzamento adeguate e ha chiuso le porte dell'Europa in faccia al club. Con Lamikiz sembra che la gestione economica abbia fatto un enorme passo avanti, ma, come dice un proverbio delle mie parti, dove non ce n'è non ci se ne mette: se mancano i soldi, è impossibile fare di più. Dal punto di vista delle cessioni, comunico con profondo dolore il prestito di Arriaga all'Eibar; con l'arrivo di Mendilibar pensavo che il piccolo attaccante avrebbe avuto qualche chance, invece è stato deciso di lasciarlo maturare in Segunda. Stesso destino per Azkorra, che giocherà nel Numancia fino al termine della stagione. Per ora il buon Gorka è chiuso da Urzaiz e Llorente, ma dovrebbe ritornare nei ranghi quando il vecchio Isma deciderà di appendere le scarpe al classico chiodo. Un altro partente sicuro è Jonan, richiesto dal Valladolid; il giovane trequartista sarà ceduto ai biancoviola in via definitiva, tuttavia una clausola consentirà di riprenderlo a prezzo ridottissimo (come nel caso di Unai Exposito). La speranza di tutti è che questi talenti, finora inespressi, maturino in questa stagione e possano divenire pedine importanti per l'Athletic del futuro.

Dopo l'inopinata sconfitta in Intertoto, il club basco ha organizzato una mini-tournee di preparazione in Germania. Finora sono state giocate due partite, entrambe vinte, contro Rot-Weiss Erfurt e Lokomotive Leipzig. Il primo match è finito 1-0 (gol di Llorente) ed i biancorossi non hanno impressionato, mentre nel secondo si sono imposti per 9-0 (Etxeberria 4, Llorente 3, Tiko, Guerrero). Ovviamente il Lipsia non è un avversario di gran caratura, visto che milita nel campionato Regionale tedesco, tuttavia gli uomini di Mendilibar hanno mostrato notevoli passi avanti nella coesione di squadra e nella condizione fisica; secondo il tecnico, i giocatori si parlano ancora troppo poco in campo e devono affinare l'intesa, ma i primi passi intrapresi da questo nuovo Athletic sembrano incoraggianti. Sono anche piuttosto soddisfatto dell'impiego di Guerrero (nella foto il suo gol ai tedeschi), che finalmente sembra aver occupato il ruolo di vice-Yeste (ieri infortunato) che Valverde gli aveva continuamente negato nelle scorse due stagioni. Questa la formazione scesa in campo contro il Lipsia (4-2-3-1): Aranzubia; Exposito, Luis Prieto, Amorebieta, Casas (46' Tarantino); Tiko, Gurpegi; Iraola, Guerrero, Etxeberria; Llorente. Mancavano i lesionati Murillo, Orbaiz e Yeste. L'undici titolare dovrebbe essere questo, con Murillo o Lacruz a contendere il posto al giovane Amorebieta, Casas e Tarantino in lotta per la fascia sinistra e Yeste al posto di Guerrero. In avanti, probabili staffette tra Llorente e Urzaiz o, in alcuni casi, un tandem offensivo composto dai due arieti biancorossi.

Fernando Llorente si è aggiudicato la Scarpa d'argento come vice-capocannoniere ai recenti mondiali under 20, nei quali ha segnato 5 gol in quattro partite (meglio di lui solo Messi con 6 reti). Il giovane Nando ha dichiarato di voler segnare almeno 15 gol in Liga e una ventina totali, cosa che non si verifica in casa biancorossa da qualche anno. Ci auguriamo tutti che mantenga questa impegnativa promessa.