mercoledì 27 giugno 2012

Bentornato Aritz!


Aduriz con la maglia del Valencia (foto Uefa.com).

Il mercato dell'Athletic sembrava fermo (e speriamo che quello in uscita lo sia davvero), ma subito dopo l'acquisto di Isma Lopez la società ha annunciato un secondo tesseramento, quello, attesissimo, di Aritz Aduriz. Anche in questo caso più che di arrivo bisogna parlare di ritorno, in quanto l'attaccante di Donosti ha già indossato la zurigorri in ben due occasioni: la prima quando venne prelevato dall'Aurrera Vitoria per essere mandato a farsi le ossa nel Bilbao Athletic, riuscendo anche ad esordire in prima squadra ma non venendo confermato a fine contratto (gli fu preferito Arriaga, che al momento è disperso in Segunda B); la seconda, più recente, vide il suo rientro nel Botxo da salvatore della patria, perché si era in pieno "biennio nero", e si concluse tra alti e bassi con la cessione-shock al Maiorca pochi giorni prima della fine del mercato estivo del 2008. Nessuno si aspettava la partenza di Aduriz e le ragioni di quell'operazione restano tuttora nebulose, anche se probabilmente si trattò di una delle tante manovre losche di Macua (Caparros, comunque, avallò il trasferimento). Dopo un'ottima esperienza maiorchina e due stagioni in chiaroscuro a Valencia, dove ha perso il duello con Soldado per il posto da centravanti, ecco il terzo capitolo della saga di Aduriz nell'Athletic. Sul giocatore c'è poco da scoprire: pur non avendo un fisico da granatiere, Aritz è una prima punta pura, che sa proteggere bene il pallone ed è molto forte di testa; meno manovriero di Llorente, è però più lottatore e ha forse maggior freddezza negli ultimi 15 metri, necessitando di meno palloni per segnare rispetto all'attuale numero 9 biancorosso (che di reti ne sbaglia ancora troppe). Come sostituto di Nando è il meglio che il mercato basco potesse offrire, e anche nel malaugurato caso di una cessione di Llorente rappresenta un'alternativa di buon livello. Ha firmato un triennale a 1,5 milioni a stagione, mentre al club è costato due milioni e mezzo. Pagare per chi è stato nella tua squadra già due volte non è il massimo, ma stavolta non si poteva fare altrimenti. Ora l'Athletic ha tappato una delle falle più problematiche della scorsa stagione, e se nei prossimi giorni dovesse arrivare il centrocampista centrale richiesto da Bielsa potremmo davvero ritenerci soddisfatti.

martedì 26 giugno 2012

Isma Lopez di nuovo a casa.


Isma Lopez in azione con la maglia del Lugo.

Più che un arrivo è un ritorno il primo acquisto dell'Athletic per la stagione 2012/2013: si tratta infatti di Ismael Lopez Blanco detto Isma, ex grande promessa delle giovanili zurigorri di qualche anno fa e protagonista di una vicenda personale davvero strana. Tutto iniziò nel 2005, quando la Giunta Lamikiz prelevò dalla cantera dell'Osasuna due giocatori, Javier Eraso (attualmente al Bilbao Athletic) e per l'appunto Isma Lopez, cosa che portò alla decisione di Patxi Izco, presidente dei navarri, di rompere le relazioni con Ibaigane. Dei due calciatori, entrambi molto interessanti, il più quotato era senza dubbio Isma, che infatti bruciò le tappe e passò direttamente dallo Juvenil alla squadra B dell'Athletic; nel frattempo, il ragazzo venne convocato con le varie under spagnole e vinse da titolare un Europeo under 17. Tutto sembrava procedere per il meglio, quando qualcosa, non si sa bene che cosa, si inceppò; per due anni Isma venne indicato più volte come "in procinto di esordire", e invece non scese mai in campo con la prima squadra, pur allenandosi spesso agli ordini di Caparros. Una pubalgia mal curata lo frenò, ma all'epoca a Bilbao si parlava insistentemente di una condotta extrasportiva non proprio esemplare, di una "testa" non all'altezza dei piedi, di mancanza di maturità (voci peraltro smentite da molte persone dello staff di Lezama). Alla fine, in ogni caso, il giovane navarro venne lasciato andare e si accasò al Saragozza B in Tercera Division, dove la sua carriera avrebbe potuto arenarsi definitivamente. Invece, Isma ha lottato per non diventare l'ennesima promessa mancata della storia del calcio, e dopo un ottimo anno con gli aragonesi è passato al Lugo (Segunda B) all'inizio di questa stagione, dove ha dimostrato sul campo di potersi meritare un'altra occasione tra i pro. Gli osservatori dell'Athletic (Larrazabal e Amorrortu compresi) lo hanno monitorato per tutto l'anno, e al termine della vittoriosa finale di ritorno dei playoff col Cadiz la società lo ha preso senza indugi. Proprio nella partita di domenica scorsa, che ha sancito lo storico ritorno del Lugo in Segunda, Isma ha abbagliato tutti con un lampo di vera classe: discesa palla al piede da metà campo, serie di dribbling e filtrante da applausi per l'1-1 di un compagno, rete peraltro pesantissima. D'altra parte, il navarro è trequartista sinistro (ma all'occorrenza anche centrale) molto bravo tecnicamente, rapido e che è bravo negli inserimenti dalla fascia al centro così come nei cross dal fondo; difetta ancora di continuità anche all'interno di una stessa partita, ma se c'è un allenatore in grado di fargli compiere il salto di qualità questi è proprio Bielsa, che al primo anno a Bilbao ha fatto miracoli dal punto di vista della rivitalizzazione di diversi giocatori. A 22 anni Isma è ampiamente in grado di sbocciare e divenire l'ottimo giocatore che prometteva di essere solo tre o quattro stagioni fa. Arriva a parametro zero e ha firmato un biennale con una clausola di rescissione da 30 milioni. In bocca al lupo a lui per questa seconda avventura in biancorosso!

PS Qui il post che scrissi su di lui nel 2008 in collaborazione con il blog La Cantera de Lezama.

lunedì 25 giugno 2012

Il pagellone 2011/2012: i difensori.


Javi Martinez in azione.

Javi Martinez 7,5: conoscendo Bielsa e la sua predilezione per i difensori bravi ad impostare,  più di un osservatore aveva pensato che, con l'arrivo del rosarino, il miglior centrocampista dell'Athletic arebbe potuto talvolta occupare un ruolo da centrale che mai gli era stato cucito addosso; nessuno, tuttavia, aveva previsto che il navarro avrebbe finito per giocare praticamente tutta la stagione in difesa, peraltro con risultati eccellenti. E' vero, i suoi inserimenti, la sua potenza nei contrasti e quella capacità unica di portare in avanti il pallone travolgendo gli avversari in progressione ci sono mancati moltissimo, però bisogna dire che, dopo un fisiologico periodo di assestamento, il numero 24 ha regalato prestazioni da urlo anche nella nuova posizione. Primo riferimento di ogni azione biancorossa, Javi ha sorpreso per senso della posizione e capacità di marcatura, esibendo poi le solite doti di stacco e di esuberanza fisica già ben note. Insomma, la sua temporada è stata eccellente, al netto di qualche sbavatura e della partitaccia contro l'Atletico Madrid nella finale di UEFA. La domanda è: arretrandone la zona di azione ci sono più costi o più benefici? O per dirla in un altro modo, guadagniamo un bel difensore o perdiamo un signor centrocampista?

Amorebieta 7+: per tre quarti di stagione ha disputato la sua migliore annata in biancorosso (e ha pure segnato 3 gol, roba mai vista). Sicuro e, soprattutto, concentrato come mai si era visto in precedenza, di partita in partita è migliorato costantemente, riuscendo spesso a figurare tra i migliori difensori della Liga e suscitando qualche rimpianto in Del Bosque per la scelta di accettare la chiamata del Venezuela. In particolare, ha lavorato molto sull'aspetto psicologico, riducendo al minimo quegli interventi scriteriati e senza senso che troppo spesso gli avevano tarpato le ali; dal punto di vista dell'impostazione i suoi difetti non sono scomparsi, anche se qualche lancio dalle retrovie per Llorente (su tutti quello dell'1-0 del ritorno col Manchester United) sono stati notevoli. Negli ultimi due mesi, però, ha purtroppo mostrato la corda, abbassando progressivamente il livello delle prestaizoni e finendo anche con poca benzina. Il voto risente soprattutto della prova fornita in finale di UEFA, serata da dimenticare nella quale ha regalato un gol e mezzo ai colchoneros. Deve ripartire da quanto di buono fatto quest'anno per elevare definitivamente il suo standard di rendimento.

Iraola 7+: se esistesse un "Premio Regolarità" al calciatore della Liga più costante, ogni volta lo vincerebbe lui. Impiegato praticamente sempre, ha giocato con una costanza di rendimento straordinaria e non ha mai deluso, anche perché quando gioca male minimo minimo è da 6 in pagella. Le ripetute convocazioni nella roja hanno peraltro certificato la sua ennesima annata positiva, tanto che solo un infortunio lo ha escluso dalla rosa dei 23 per Euro 2012. Come molti dei suoi compagni, anche lui ha finito per risentire delle fatiche di una temporada massacrante e nel rush finale non è stato lucido come avremmo sperato, pur mantenendosi ugualmente oltre la soglia del compitino. Ha rischiato di segnare il gol dell'anno con quella discesa in slalom contro il Manchester, conclusa però con un tiro strozzato che ha solo sfiorato il palo della porta di De Gea.

Aurtenetxe 6,5: la bocciatura inappellabile di Koikili e il bruttissimo infortunio patito da Castillo lo hanno catapultato alla titolarità inamovibile della fascia sinistra, ruolo nel quale si è disimpegnato con sufficiente disinvoltura. Meglio in fase difensiva che come terzino di spinta (d'altra parte è un centrale di "nascita"), per caratteristiche tecniche non è un laterale che fa impazzire Bielsa, tuttavia è innegabile che la sua diligenza in copertura sia molto utile a una squadra spesso sbilanciata all'attacco. Col passare dei mesi lo si è visto più propositivo e più propenso alla discesa, anche se in fase di cross ha mostrato delle lacune che in futuro andranno limate. Pure lui ha finito la stagione quasi sulle gambe, segno che un po' di turnover in più non guasterebbe,

Ekiza 6: da rivelazione assoluta a comprimario, o quasi. Il navarro, che l'anno scorso fu stratosferico e venne inserito nella formazione delle sorprese della Liga, non è riuscito a ripetersi, anche per "colpa" di un Bielsa che sembra non vederlo granché. All'argentino piacciono i difensori alti e prestanti, mentre Ekiza è, col suo metro e 80, piuttosto basso per essere un centrale, anche se sa sopperire a un fisico non proprio da granatiere con un'esplosività  e una rapidità nel breve davvero eccellenti. A parer mio potrebbe essere ideale per uno schema tanto offensivo come quello del Loco, giacché riesce a garantire quei recuperi in velocità che nessun altro difensore è in grado di fare, e in effetti nell'ultima parte della stagione  (complice anche il calo di rendimento di San José) è sceso spesso in campo. Da riproporre con più costanza il prossimo anno.

San José 6: era partito bene, guadagnandosi i galloni di prima riserva per la coppia Amorebieta-Javi Martinez grazie al buon tocco di palla e alla capacità di far male anche in area di rigore avversaria grazie all'ottimo stacco di testa. Alcuni gravi passaggi a vuoto, in particolare la tremenda partita del Calderon contro l'Atletico, lo hanno relegato in quarta posizione nelle gerarchie di Bielsa, che non a caso gli ha preferito Ekiza nell'ultima parte della temporada. Personalmente continuo ad avere un'opinione contrastante del centrale navarro: a volte gioca in maniera impeccabile, altre sembra essere con la testa da tutt'altra parte, cosa che per un difensore è deleteria al massimo grado. Insomma, ha potenzialità ma non riesce ad esprimerle con continuità. Se la trova, potrebbe diventare un grande centrale negli anni a venire.

Aitor Ocio, Castillo, Koikili, Ramalho, Zubiaurre n.g.


sabato 9 giugno 2012

Inizia il mercato per la prossima stagione.



Interrompo il pagellone per fare il punto sul mercato in entrata, quest'anno particolarmente frizzante. Dico "in entrata" non perché non ci siano voci su possibili cessioni, tutt'altro; gli articoli di fantamercato su Llorente, Javi Martinez e Muniain (ma anche De Marcos, Susaeta e forse anche il custode del San Mamés) si sprecano, ma proprio per questo voglio evitare di ammorbarvi ulteriormente. Preferisco lasciarvi in balia dei diecimila siti che in queste ore stanno piazzando i nostri giocatori ovunque tranne che a Bilbao (un po' come con Bielsa, che infatti ha rinnovato) e concentrarmi sui possibili arrivi. E comunque di certo c'è solo che Llorente sta chiedendo 5 milioni all'anno per il rinnovo, cifra al momento lontana dall'offerta della dirigenza bilbaina.
Prima di cominciare, vorrei ringraziare e salutare Koikili, Aitor Ocio e Gabilondo, che hanno appena lasciato l'Athletic alla scadenza dei rispettivi contratti.
Grazie ad Aitor, che ha rimesso in sesto una difesa che era diventata una barzelletta (e passare da Sarriegi a lui è stato paradisiaco).
Grazie a Gabilondo per i suoi tocchi di classe e per quei due gol, il tacco al Valencia e il colpo di testa al Levante, che ci assicurarono la salvezza nel 2007.
E grazie al piccolo grande Koi, che ha incarnato lo spirito guerriero dei Leoni meglio di chiunque altro e, a dispetto di mezzi tecnici limitati, ha lottato, faticato e vinto per cinque stagioni a Bilbao. Prima di andarsene ha scritto una lettera ai tifosi, è in basco e in castigliano e chi può la legga, ne vale la pena: link.
Eskerrik asko mutilak!

Portieri: Iraizoz sembrerebbe inamovibile, tuttavia qualcosa potrebbe cambiare il prossimo anno. Raul era in scadenza di contratto e circa a metà stagione uscirono delle voci secondo le quali non avrebbe rinnovato (si parlava del Celtic come possibile destinazione), invece il numero 13 ha finito per firmare un nuovo contratto: possibile che abbia deciso di rimanere a Bilbao solo per fare il secondo a Gorka? Mi sembra strano. Ma non è finita qui, perché la truppa dei possibili ex canterani che l'Athletic vuole far tornare a casa potrebbe essere guidata dal più insospettabile, Iago Herrerin. Ex portiere del Bilbao Athletic, anni fa era considerato uno dei prodotti più interessanti di Lezama, poi però finì all'Atletico Madrid B a causa di alcuni contrasti con la dirigenza dell'epoca. Ora, a 24 anni, sarebbe pronto a tornare a casa: con quale ruolo? Terzo portiere, seconda scelta se Raul fosse ceduto per fare esperienza o qualcosa di più? Impossibile saperlo, anche perché al momento non c'è nulla di concreto e sembra che anche il Valencia sia interessato a prenderlo. Secondo alcuni beninformati da forum il 1 luglio verrà annunciato il suo rientro a Bilbao, sarà vero?

Difesa: è il reparto più completo e non sarà ritoccato. A destra Iraola è una garanzia, e in caso di bisogno è pronto a sosituirlo Ramalho. A sinistra Aurtenetxe si è conquistato il posto da titolare con una stagione positiva, difficile che Castillo, di rientro dall'infortunio, possa insidiarlo (anche se Bielsa lo scorso luglio aveva dimostrato di gradire molto l'ex Real Sociedad); ci sarebbe poi Balenziaga, che ha disputato un ottimo campionato a Valladolid in Segunda e in caso potrebbe essere ripescato per pochi soldi. La batteria dei centrali è solida e affidabile, con Javi Martinez, Amorebieta, Ekiza e San José a contendersi due maglie. Ustaritz rientrerà dal prestito al Betis e al 99% sarà ceduto nuovamente. Aitor Ocio e Koikili, come detto, sono stati lasciati liberi.

Centrocampo: è in questa zona che servono i ricambi maggiori, anche alla luce degli sforzi richiesti ai centrocampisti dal gioco di Bielsa. Intanto non bisogna dimenticare che rientrerà il capitano Carlos Gurpegi, che ha saltato per infortunio tutta la stagione e la cui assenza si è fatta sentire parecchio. Chiaramente il blocco titolare sarà quello formato da Iturraspe, De Marcos ed Herrera, e contando Gurpe ed Iñigo Perez ci sono già due riserve affidabili. Ne serve almeno un'altra, considerando che Ruiz de Galarreta sarà aggregato alla prima squadra nel ritiro precampionato e presumibilmente avrà oppurtunità maggiori di quelle riservategli nella stagione appena conclusa. Il sogno sarebbe Beñat, la cui quotazione però è salita alle stelle dopo la convocazione in nazionale (si parla di 20 milioni...); visto che l'ex canterano zurigorri terminerà il suo contratto col Betis nel 2013, c'è la possibilità che Urrutia aspetti per poi prenderlo a zero. L'alternativa economica è rappresentata da Mikel Rico, una mezzala dalla grande corsa e con un buon piede che potrebbe arrivare per 2 milioni o poco più. Athletic e Granada stanno trattando e a giorni potrebbero accordarsi per il trasferimento del giocatore. Nessuna chance, infine, per Orbaiz e Cerrajeria, che rientreranno dai rispettivi prestiti solo per essere rimessi sul mercato.

Attacco: a livello di esterni offensivi la rosa è ben messa, con i titolarissimi Muniain (che io preferisco mezzapunta centrale, ma tant'è) e Susaeta, l'ottimo Ibai e anche Igor Martinez, fuori tutta la stagione a causa di un infortunio ma molto apprezzato da Bielsa nello scorso precampionato. Sembra che il Loco abbia chiesto un rinforzo per la fascia sinistra, con l'errealista Griezmann in pole position; per fortuna il presidente dei giputxi Aperribay ha dichiarato che non tratterà il giocatore con l'Athletic, e sottolineo "per fortuna" in quanto il francese, calcisticamente molto forte, secondo me è arrogante e inaffidabile, senza dimenticare che più volte ha fatto dichiarazioni al pepe contro il nostro club. L'opzione alternativa, oltre che low cost, è quella del cavallo di ritorno Ismael Lopez. Qualche anno fa Isma era con Muniain la maggior promessa di Lezama, poi si è perso a causa di qualche infortunio di troppo e di una scarsa maturità fuori dal campo, tanto che è finito addirittura in Tercera; con grande umiltà si è rimesso in gioco e in questa stagione è tornato a ottimi livelli, conducendo il Lugo ai playoff per la promozione in Segunda e segnalandosi per le sue buone prestazioni davanti agli emissari dell'Athletic, Larrazabal compreso. Il giovane classe '90, ex campione europeo under 17, rientrerebbe a Bilbao a parametro zero (magari con qualche contropartita tecnica per i galiziani) e per me è lui il giocatore sul quale puntare: tecnica e capacità di dialogare palla a terra con i compagni non gli mancano, in più ha il sogno di debuttare con la zurigorri ed è veramente attaccato alla squadra, un argomento decisivo.
Il vero problema del reparto è però un altro: il centravanti. Llorente al momento è insostituibile non solo grazie alle sue ottime prestazioni, ma anche perché Toquero non è una prima punta. Gaizka è generosissimo, fa tanto movimento e sulla fascia è anche utile, tuttavia non ha la capacità di difendere il pallone, non fa salire la squadra e vede pochissimo la porta (5 gol in 56 presenze, seppure quasi tutte da subentrato, parlano chiaro). Serve un numero 9 e la prima scelta è Aritz Aduriz, secondo molti giornali vicinissimo al suo secondo ritorno a Bilbao; pagare ancora una volta per un calciatore cresciuto a Lezama mi sembra grottesco e mi piacerebbe tanto chiarire i motivi della sua misteriosa cessione al Maiorca, ma è indubbio che un attaccante come lui ci serve come il pane. Nel caso in cui il passaggio di Aduriz all'Athletic non si concretizzasse, la società potrebbe ripescare uno tra Urko Vera e Diaz de Cerio. Vera ha giocato in modo molto convincente nell'Hercules, segnando 12 reti in 29 partite, e l'accordo preso al momento della sua cessione permetterebbe di riprenderlo per 475.000 euro, mentre De Cerio, che era in prestito e in ogni caso rientrerà alla base, ha finito in crescendo dopo un inizio stentato al Numancia e ha realizzato 9 gol in stagione. Per me Vera è da prendere comunque, magari per essere dirottato altrove in prestito se arrivasse Aduriz, in modo da tutelarsi ed evitare di doverlo riprendere a suon di milioni fra qualche anno; De Cerio non l'ho mai visto in questa temporada e francamente non so esprimermi su di lui, di certo potrebbe servire come ultima opzione. C'è anche un giocatore di cui tutti si dimenticano: Jon Etxaniz. Il giovane canterano ha siglato 14 reti al Sestao e merita di essere testato in un campionato più impegnativo della Segunda B, chissà che non riesca a ritagliarsi uno spazio in mezzo a questo caotico valzer di punte.

mercoledì 6 giugno 2012

Il pagellone 2011/2012: i portieri.


Iraizoz durante la finale di UEFA contro l'Atletico (foto Zimbio.com).

Iraizoz 6: ogni anno sono costretto a scrivere su di lui le stesse cose, segno evidente che il suo livello è quello attuale e che sarà difficile vederlo migliorare in futuro. Portiere capace di grandissimi interventi come di topiche macroscopiche, anche quest'anno ha offerto il solito rendimento altalenante ed ha alternato prestazioni convincenti ad altre da dimenticare. In generale, comunque, è un numero 1 che offre sufficienti garanzie, quantomeno per Bielsa che, come Caparros, lo ha considerato insostituibile. Da sottolineare come sia arrivato a poche decine di minuti dal record di imbattibilità di Iribar, stoppato sul più bello dal gol di Marcelo al Bernabeu nella gara di andata col Real Madrid. Tra i meno colpevoli in occasione delle due finali perse. Tirando le somme, io comincerei a cercare un sostituto.

Raul n.g.: solo due partite per il gigante bilbaino, quella ininfluente di UEFA col PSG a Parigi e lo 0-0 casalingo contro il Getafe. Francamente si è visto troppo poco per poterne proporre la candidatura al posto da titolare, ma proprio per questo non sarebbe male se il Loco lo utilizzasse di più (in Copa del Rey, tanto per fare un esempio) e ne testasse la reale efficacia. A un certo punto sembrava sul piede di partenza, ma alla fine ha rinnovato il contratto ed è ipotizzabile che abbia ricevuto garanzie su una sua maggior partecipazione la prossima temporada, perché credo che non abbia voglia di scaldare la panchina anche tutto l'anno prossimo. Vedremo.

lunedì 4 giugno 2012

Finale di Copa del Rey: Athletic 0-3 Barcellona.


L'Athletic è a terra: come nel 1977, ha perso sia UEFA che Copa del Rey (foto Athletic-club.net).

Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Ekiza, Amorebieta, Aurtenetxe; De Marcos (46' Herrera), Muniain; Susaeta (46' Iñigo Pérez), Llorente (73' Toquero), Ibai.
Barcellona: Pinto; Montoya, Mascherano, Piqué, Adriano; Busquets, Xavi (80' Cesc), Iniesta; Pedro (86' Thiago), Alexis (71' Keita), Messi.
Reti: 2' e 24' Pedro, 20' Messi.
Arbitro: Fernández Borbalán (C. Andaluz).

Prima di tutto mi scuso per l'assenza, quasi una latitanza visto in quanti mi hanno cercato (e di questo vi ringrazio moltissimo). La botta è stata forte, fortissima, e fino ad oggi sono rimasto nel dubbio se scrivere o meno qualcosa sulla seconda finale persa nel giro di 20 giorni. Il fatto è che a Madrid c'ero, e non all'Athletic Hiria (la cittadella dei tifosi biancorossi) come a Valencia nel 2009; no, ero proprio al Calderon, insieme a un carissimo amico degli Italiako Lehoiak e ad una festante marea zurigorri. Riprendersi dal secondo 3-0 di fila, insomma, non è stato per nulla facile. Oltre a ciò, non trovavo granché utile fare un post sulla partita per due motivi: primo, tutti l'avevano vista (lo so, come scusa non regge granché...); secondo,  c'è molto poco da dire di un match dominato dal primo all'ultimo minuto dalla squadra avversaria. Poi mi è tornato in mente che un blog è anche un luogo della memoria, e ho ripensato alle emozioni che ancora mi dà leggere i vecchi post; e allora eccoci qui, a scrivere per poter, in futuro, ricordare.
Ricordare la gioia di una trasferta madrilena passata con amici vecchi e nuovi; ricordare la bellezza di una tifoseria senza uguali nel mondo; ricordare di come abbiamo lottato, sul campo, e perso contro la squadra più forte degli ultimi 10 anni almeno. Non voglio scrivere un post di analisi calcistica, non dopo aver fatto passare tutti questi giorni. Mi limito a dire una cosa: ho letto sul web molte critiche a Bielsa per l'atteggiamento tattico con cui ha schierato i Leoni, ma voglio ribadire, come ho già scritto in molti forum, che allo stadio (dove si vede molto più che tramite la tv) è apparso subito chiaro che ci avrebbero asfaltato. Dopo 30 secondi Messi ha preso palla, ha scartato due uomini e ha tirato fuori di pochi centimetri: già lì abbiamo capito tutto. La realtà, ragazzi, è che siamo arrivati fisicamente alla frutta alla doppia finale, e secondo me non ci avrebbe salvato nemmeno il catenaccio di Di Matteo; perché per difendere non basta intasare gli spazi, bisogna anche correre (specie contro il Barcellona, con i movimenti continui dei suoi giocatori). E l'Athletic non aveva più energie, purtroppo. Al Loco si possono imputare chiaramente molte cose: l'assenza di turnover per quasi tutta la stagione; lo scarso pragmatismo; il non essere riuscito a caricare la squadra nelle due finali, soprattutto contro l'Atletico. E state pur certi che farò le mie critiche, al momento del pagellone. Sappiamo però che Bielsa è fatto così, che ideologicamente vuole vincere sempre perché la sua squadra gioca meglio e non accetta scorciatoie o deroghe di convenienza; per questo motivo lo apprezzo e lo critico sempre molto poco, lo ammetto. Di fronte alla sua onestà intellettuale per me cadono tutte le riserve, che pure, come ho detto, ci sarebbero.
A Madrid tifosi bilbaini ci hanno detto una cosa che spiega tanto, spiega tutto: "La cosa incredibile non è aver perso due finali, la cosa incredibile è averle giocate". Speravamo tutti di vincerne almeno una, e quella con l'Atletico era alla nostra portata, ma così non è andata. Io però sento che questa squadra, se manterrà i suoi uomini chiave, avrà altre occasioni in futuro. La rosa è giovanissima, i giocatori dal grande potenziale ci sono e l'allenatore (notizia di ieri) ha rinnovato per un altro anno. A lo loco se vive mejor!