mercoledì 31 gennaio 2007

Considerazioni post-girone di andata.

Anche se non sono assolutamente un economista, mi piace molto tracciare bilanci a livello calcistico. Vediamo di riassumere il rendimento dei Leoni in questa prima parte di Liga.

(As)

Il migliore:
Andoni Iraola (nella foto) si sta confermando giocatore di caratura internazionale. Tatticamente è un mostro di bravura, sa sempre dove posizionarsi ed è un punto di riferimento imprescindibile per i compagni. Con il pallone tra i piedi è una sicurezza e raramente capita di vederlo sbagliare un passaggio o un'apertura, così come non è facile che il numero 15 sia fuori dal gioco, pur giostrando spesso sulla fascia. La sua duttilità quest'anno è stata indispensabile per tappare la falla apertasi a centrocampo dopo l'infortunio di Orbaiz: Mané lo ha provato come pivote e lui ha stupito tutti per la velocità incredibile con la quale si è adattato al nuovo ruolo. Facilità di corsa, buona tecnica e senso della posizione fanno di lui un centrale ottimo, e se non giocasse in Primera da anni si dovrebbe quasi parlare di giocatore-rivelazione. Terzino destro, ala, mediano: sa fare di tutto e con grande qualità, forse solo il ruolo di trequartista lo limita un po', perchè lo tiene più lontano dal gioco e ne frustra le capacità di sovrapposizione e impostazione. E' del tutto maturo per la nazionale e infatti Aragones potrebbe convocarlo già venerdì. Liverpool e Valencia lo seguono, ma il suo attaccamento alla maglia non si discute. Monumentale.

Il peggiore: ha giocato pochissimo da titolare e con questo voto vorrei solo poterlo stimolare a fare meglio. Fernando Llorente ha mezzi tecnici e atletici di prim'ordine e davvero non si capisce come possa giocare solo scampoli di partita. Forse l'errore è stato credere che Nando sia una punta alla Urzaiz, mentre per caratteristiche mi sembra più un Fernando Torres, tanto per restare alla Liga, cioè un attaccante che ama partire palla al piede da lontano per scardinare le difese (vedi azione nel derby). Il girone di ritorno saprà restituirci quel giocatore che abbiamo ammirato solo per pochi momenti in quasi tre anni di permanenza in prima sqadra?

La sorpresa:
quando la dirigenza comunicò a Javier Clemente di non poter comprare Raul Garcia dall'Osasuna, ma di aver preso al suo posto il diciasettenne Javi Martinez, stella della formazione B dei navarri, "el Rubio" rilasciò una rabbiosa intervista, che fu alla base del suo licenziamento, nella quale dichiarava di non conoscere il giocatore e di non averlo mai richiesto. Per fortuna almeno quella volta (esonero a parte) Lamikiz ebbe ragione, ed anzi si può dire che l'acquisto di Javi Martinez sia stata una delle pochissime cose buone combinate dal confusionario ex presidente. Il giovane centrocampista, infatti, è una delle grandissime rivelazioni della Liga: tecnica eccellente (nell'Osasuna B giostrava da trequartista), buona visione di gioco, ottimo di testa, ha una notevole capacità d'inserimento e fisicamente è straripante. Le lunghe leve potrebbero far pensare che sia lento, tuttavia ha una falcata imperiosa e, pur se non rapidissimo nel breve, in allungo diventa devastante. Pressa a tutto campo e più volte gli ho visto sradicare palloni agli avversari a ridosso della loro area. A 18 anni appena compiuti mostra già una maturità da veterano. Può giocare da mediano o da trequartista centrale, anche se Mané lo ha provato pure a destra. In 19 partite ha segnato 3 gol ed è ormai un perno di questa squadra.

Promossi: come non citare subito il grande vecchio, Isma Urzaiz. Sarriugarte lo aveva messo frettolosamente da parte, puntando tutto su Aduriz ma cadendo in un equivoco tattico che chiarirò parlando del numero 23; Mané, da vero volpone della panchina, non ci ha messo molto a riesumarlo e ad affidargli il peso dell'attacco. Risultato: 4 gol e tantissimo lavoro sporco, fatto di giocate spalle alle porta, sponde di testa per gli inserimenti dei trequartisti e una marea di falli conquistati nella trequarti offensiva. Yeste l' anno scorso giocò un campionato davvero balordo, solo parzialmente riscattato dal buon finale di stagione, ma il girone di andata attuale ne ha sancito il ritorno ad alti livelli. Nella prima parte della temporada ha tenuto in piedi da solo l'Athletic con gol (4) e assist in serie, adesso sta tirando un po' il fiato ma potrebbe concludere con numeri simili a quelli di due-tre anni fa. Luis Prieto mi sta piacendo molto, il suo ritorno dopo l'infortunio è coinciso con il notevole miglioramento delle prestazioni difensive della squadra, un risultato prodotto anche dalle ottime prestazioni di Daniel Aranzubia (solo 2 gol subiti nelle ultime 6 partite, adesso vorrei sentire i sostenitori di Lafuente, portiere inguardabile). Murillo in posizione di pivote è ormai una certezza: non sarà Gurpegi, però recupera sempre molti palloni e non si fa disprezzare nemmeno in fase d'impostazione. Amorebieta mi ha convinto, ho potuto osservarlo nel suo vero ruolo, quello di centrale difensivo, e mi è sembrato un giocatore che merita una chance, così come vale la pena insistere su Joseba Garmendia, giovane trequartista ancora piuttosto gracile ma dotato di tecnica e personalità.

Bocciati: l'anno scorso era stato il salvatore della patria, in questa stagione Aritz Aduriz stenta a ritrovarsi. Il calcio di Clemente, fatto di difesa arcigna e contropiede, esaltava le caratteristiche del centravanti proveniente dal Valladolid, veloce, dotato di buona tecnica e molto freddo sotto porta; quello di Sarriugarte, più manovriero e incentrato sul gioco di fascia, ha penalizzato Aduriz, proposto sempre titolare ma incapace di svolgere il lavoro di una boa. Il 4-4-2 che Mané sta utilizzando adesso sembra fatto apposta per farlo risorgere, vedremo se il numero 23 riuscirà a raddirzzare una Liga fin qui scialba. Mi duole dirlo, ma Joseba Etxeberria si sta ormai avviando a passi sempre più ampi verso il viale del tramonto. Non salta più l'uomo, atleticamente sembra spesso alla canna del gas e il suo rapporto con la rete avversaria è più conflittuale di quello tra Paperino e Gastone; i bei tempi sono lontani, bisogna prendere atto di ciò e far finalmente accomodare il Gallo in panca (credo che il rendimento di Garmendia faciliterà la realizzazione di questa ipotesi). Anche se adesso l'Athletic incassa pochi gol, la difesa è stata un incubo per troppo tempo. Exposito e Casas mi sembrano al massimo dei discreti rincalzi (Casas nemmeno quello...), Sarriegi adesso è in ripresa ma ha giocato partite letteralmente imbarazzanti, e comunque quando c'è un disastro lui c'è sempre di mezzo (autogol nella vittoria col Recre e rigore causato domenica all'Anoeta, tanto per fermarsi a due partite comunque vinte dai Leoni). Gabilondo, preso per dare consistenza alla fascia sinistra, dopo un inizio scoppiettante e due grandi gol si è presto rivelato per ciò che è: un modesto mestierante del calcio, buono al massimo per far rifiatare qualche titolare. Visto che in fase di spinta si nota pochissimo, non mi dispiacerebbe vederlo come terzino, anche perchè a sinistra siamo sempre scoperti; in ogni caso, abbiamo capito perchè la Real Sociedad lo ha lasciato libero senza troppi rimpianti.

Sufficienti: Lafuente si era conquistato il posto dopo alcune incertezze iniziali di Aranzubia, ma le sue prestazioni non stavano giustificandone la titolarità; è un buon secondo e nulla più, ora che Dani è tornato a splendere lui si riaccomoderà in panchina. Ustaritz mi stava piacendo meno dello scorso anno, lo avevo visto un po' insicuro anche se va detto che giocare accanto a Sarriegi non è il massimo della vita; infortunatosi qualche tempo fa, è in via di recupero e mi piacerebbe vederlo all'opera in coppia con Amorebieta, dato che loro due dovrebbero essere i centrali del futuro. Javi Gonzalez ha giocato una sola, bella partita domenica a San Sebastian: bentornato tra noi!

Sfigati: Orbaiz e Tiko, rottura del ginocchio e stagione finita. Animo ragazzi, vi aspettiamo il prossimo anno!

Dañobeitia, Iturriaga, Zubiaurre e Beñat non giudicabili.

lunedì 29 gennaio 2007

20a giornata: Real Sociedad 0-2 Athletic Bilbao.





Real Sociedad: Bravo; López Rekarte, Víctor López, Mikel González, Garrido; Juanito (75' Aranburu), Elustondo, Xabi Prieto, Jesuli (61' Uranga), Savio; Morten Skoubo (61' Herrera).
Athletic: Aranzubia; Expósito, Sarriegi, Amorebieta, Javi González; Garmendia (61' Gabilondo), Murillo, Iraola, Yeste, Aduriz (88' Dañobeitia), Urzaiz (75' Llorente).
Reti: 12' e 68' Iraola.
Arbitro: Undiano Mallenco (Navarra).

Lotina aveva dichiarato prima del derby che questa partita era molto più che una questione di vita o di morte: beh, adesso possiamo dire che la Real è calcisticamente trapassata. L'Athletic vince infatti con autorità il derby dei disperati e si conferma implacabile in trasferta, dove non perde dall'inizio di dicembre, quando i Leoni si arresero negli ultimi minuti al Real Madrid.
Mané, privo di una colonna come Javi Martinez, propone un 4-4-2 molto corto, con Iraola e Murillo centrali e Yeste e Garmendia sulle fasce, anche se la chiave tattica è la spinta ossessiva dei terzini, un ottimo Exposito a destra ed il riesumato Javi Gonzalez sulla sinistra: i due annullano Xabi Prieto e Savio e con le loro continue sovrapposizioni costringono Victor Lopez e Garrido a rimanere sulle loro per tutta la partita. Dopo un inizio di studio, l'Athletic rompe gli indugi e passa al 12': Exposito calibra un bellissimo cross da destra, Bravo rinvia corto a causa del disturbo di Garmendia e Iraola, appostato al limite dell'area, insacca con una superba volee di piatto sinistro. Il gol indirizza la partita sui binari più favorevoli ai Leoni, che controllano il gioco e continuano a spaventare i cuginastri con i cross dalle fasce (al 14' ancora Exposito trova Yeste, che colpisce però debolmente). La Real si fa vedere al 26' grazie ad un pallone su corner che Victor Lopez devia in spaccata, trovando però la pronta risposta di un Aranzubia reattivo. Dopo un'uscita tempestiva di Bravo su Urzaiz, pronto ad esplodere uno dei suoi tipici cabezazos, al 35' i padroni di casa si vedono servire dall'arbitro il pallone del pari su un piatto d'argento: Sarriegi tocca di mano un cross di Savio e Undiano Mallenco fischia il rigore, anche se il braccio del difensore sembrava assolutamente attaccato al corpo. Sul dischetto va Xabi Prieto, neppure un errore dal dischetto in carriera: destro centrale a mezz'altezza, Dani indovina la direzione e salva in angolo. Lo scampato pericolo non sveglia l'Athletic, che anzi concede un'altra occasione enorme alla Real: su punizione dalla sinistra di Savio, Yeste sbaglia il movimento difensivo e tiene in gioco ben quattro giputxi, buon per Aranzubia che Juanito impatti malissimo di testa sprecando la più comoda delle opportunità. Txuriurdin che rischiano di pareggiare senza aver prodotto uno straccio di azione su palla attiva. La ripresa, per fortuna, si apre con un Athletic più concentrato e teso alla ricerca del gol ammazza-partita: al 5' Garmendia impegna Bravo di testa e al 14' Iraola, dopo uno slalom in area, scarica in porta da sinistra ma viene murato in corner. E' il preludio al 2-0, che arriva puntuale al 23': Yeste mette in mezzo trovando la corta respinta di Victor Lopez, Iraola spara una prima volta nel mucchio, recupera la palla, entra in area e stavolta il suo destro è chirurgico. Palla che si infila tra Bravo ed il palo alla sua sinistra per la rete che chiude la contesa. Va dato merito alla Real di cercare in tutti i modi il gol della bandiera, sfiorato al 28' da Victor Lopez con una spettacolare semirovesciata su azione d'angolo, ma è l'Athletic a controllare la partita e a rendersi pericolosissimo in contropiede. Llorente, entrato per Urzaiz, fa la cosa più bella del match al 36': riceve palla sulla fascia destra, salta in dribbling Lopez e, una volta in area, finta di puntare verso la rete per poi scaricare sul dischetto al liberissimo Iraola, il cui tiro viene respinto in angolo da un difensore. Quando Nando parte con queste azioni mi sembra incredibile che non riesca a trovare spazio in squadra, perchè mostra di avere numeri da fuoriclasse. L'ultimo pericolo è di marca realista e viene originato da una brutta uscita di Aranzubia che regala palla ad Uranga ma rimedia poi benissimo, tuffandosi alla grande e respingendo in corner. Si chiude dunque sul 2-0, con i pochi tifosi giputxi rimasti all'Anoeta (molti avevano ben pensato di evitare gli sberleffi dei cugini lasciando lo stadio in anticipo) che fischiano la loro squadra, mentre baffone Mané se la ride guardando la zona retrocessione con tre punti di margine. Pochi, ma qualche tempo fa avremmo firmato per una giornata così, e l'abbiamo avuta. La vittoria è meritata, il gioco è sempre stato nelle nostre mani e la Real si è resa pericolosa solo ed esclusivamente su palla inattiva, dato che testimonia al meglio la pochezza di gioco txuriurdin; i Leoni, invece, adesso producono occasioni anche senza ricorrere ai corner e alle punizioni tagliate di Yeste, roba che non si vedeva dall'epoca Valverde.
Domenica prossima altro match fondamentale in chiave salvezza: al San Mamés arriva il Betis del grande Luis Fernandez, in predicato di tornare a Bilbao dopo l'esonero di Sarriugarte ma a cui venne preferito Mané. I ragazzi devono dare continuità alle loro imprese in trasferta anche tra le mura amiche, la Catedral deve tornare a far tremare le gambe ad ogni avversario: iniziamo dalla prossima partita.

sabato 27 gennaio 2007

Tempo di derby e di bilanci.

Andoni Iraola dovrà dirigere da par suo il centrocampo basco.

Ci siamo: domani è il grande giorno, il derbyssimo con la Real Sociedad ci aspetta (seguirò l'incontro in diretta sul blog dalle 17). La partita con i cugini giputxi è una delle più importanti dell'anno per i tifosi biancorossi, anche se, personalmente, la sento meno di un match col Real o col Barça, forse perchè non sono nato in Euskal Herria. La "Erreala" mi è sempre rimasta simpatica, anzi direi che, dopo l'Athletic, è la squadra che più mi aggrada nella Liga, forse perchè anche loro sono baschi, o forse perchè Donostia è una delle mie città preferite. Mi dispiace molto che adesso i cuginastri si siano gettati a corpo morto su giocatori stranieri o addirittura spagnoli, e se da una parte ciò non fa che esaltare la politica dell'Athletic, dall'altra rimane un senso di tristezza per quei derby "100% euskera" che ormai non sono più. Parlando in concreto, dobbiamo vincere; la Real quest'anno è di una pochezza imbarazzante, tranne un paio di signor giocatori tra cui Mikelino Aranburu, e i 3 punti ci servono come il pane, visto che la nostra ultima vittoria risale a prima della pausa invernale. Non sarà della gara Javi Martinez, infortunatosi leggermente nel corso dell'ultimo allenamento, dunque Mané ha davanti a sè due opzioni: schierare il classico 4-2-3-1 con Iraola-Murillo in mediana, Garmendia a destra, Yeste mezzapunta e l'ex Gabilondo a sinistra, oppure giocarsi le due punte affiancando Aduriz a Urzaiz. Io propenderei per la seconda possibilità, ricordando anche il bellissimo derby giocato da Aritz l'anno scorso (doppietta all'esordio con la maglia biancorossa per il 3-3 finale). Sicuramente sarà una partita particolare per Iban Zubiaurre, che siederà in panchina e che pagherebbe, immagino, un milione di tasca sua per poter esordire con l'Athletic proprio all'Anoeta. Sarebbe bello che "mister baffone" realizzasse il desiderio del nostro terzino. Per concludere, volevo ricordare che la giunta direttiva dell'Athletic non sarà presente in tribuna d'onore, segno evidente della rottura delle relazioni tra i due club proprio in seguito al caso Zubiaurre.

Un po' di statistiche: Athletic e Real Sociedad giocheranno domani la 63° partita ufficiale in casa dei txuriurdin. Il bilancio è di 30 vittorie giputxi, 15 pareggi e 17 vittorie nostre, con 105 reti realiste e 84 biancorosse. L'ultima vittoria bilbaina risale al 2001/02: 3-1 con doppietta di Urzaiz e gol di Tiko. Loro invece si sono imposti l'ultima volta due anni fa, un 3-2 in rimonta (vincevamo 2-0 con reti di Urzaiz ed Ezquerro, che realizzò un capolavoro) con gol vittoria di Gabilondo, che adesso gioca a Bilbao. I casi della vita...

Adesso mi manca il tempo, ma dopo la partita posterò un riassunto di questo girone di andata ormai alle nostre spalle. Buon derby a tutti!

martedì 23 gennaio 2007

19a giornata: Levante 0-0 Athletic.


Proteste biancorosse sulla rete, poi annullata, di Curtois (foto Marca).

Levante:
Molina, Manolo, Dehu, Alexis, Harte (70' Robert), Ettien, Camacho, Tommasi (56' N'Diaye), Courtois, Riga (83' Nino), Kapo.
Athletic: Aranzubia, Expósito, Amorebieta, Sarriegui, Casas, Javi Martínez, Murillo, Iraola, Yeste (83' Gabilondo), Urzaiz (77' Llorente), Aduriz (77' Garmendia).
Arbitro: Luis Medina Cantalejo (Colegio andaluz).

In una giornata di Liga in cui si segna pochissimo (9 i gol totali, una miseria), Levante e Athletic si adeguano alla mediocrità generale dando vita ad uno scialbo 0-0, ricco più di falli e passaggi in orizzontale che di emozioni e palle-gol. I padroni di casa, col nuovo mister Abel Resino in panchina, dimostrano di attraversare un periodo di magra monumentale (una sola vittoria nelle ultime 10 partite) e devono scontrarsi con una difesa attenta ed un Aranzubia impeccabile, mentre l'Athletic pare accontentarsi del punto, anche se l'impressione è che dovrebbe osare di più vista la pochezza degli avversari. Quando spingono, infatti, i biancorossi vanno vicino al gol, due volte con Aduriz (partitaccia la sua) e una clamorosa con Sarriegi, che riesce a mettere fuori un colpo di testa da due passi pur essendo solissimo davanti a Molina. Il Levante si fa vivo con Ettien (bravo Dani sul suo destro da fuori) e con Curtois, che andrebbe anche a segno ma si trova in posizione di evidente fuorigioco. La partita si trascina stancamente fino al 90' e viene ravvivata giusto da due decisioni discutibili di Medina Cantalejo, che non assegna ai baschi nemmeno uno dei due rigori, parsi evidenti, commessi ai danni di Aduriz e Javi Martinez. Con questo noioso pareggio si conclude dunque il girone di andata dell'Athletic, uno dei peggiori della storia del club zurigorri; domenica prossima il derbyssimo con la Real, acceso ancor di più dalla situazione di classifica delle due squadre: chi perde è in zona retrocessione, spero che i ragazzi se lo ricordino al momento di scendere in campo.

sabato 20 gennaio 2007

venerdì, 19 gennaio 2007

¡Gurpegi Justicia! - Gurpegi Justizia!

Quello che segue è un comunicato ufficiale della Peña Leones Italianos sul caso scandaloso che coinvolge Carlos Gurpegi, generoso e combattivo mediano dell'Athletic. Invito tutti a leggerlo con attenzione, in particolare coloro che hanno accusato in questi anni la squadra basca di essersi sporcata col doping e di utilizzare un giocatore squalificato con l'escamotage della sospensione della squalifica. E' un po' lungo ma ne vale assolutamente la pena.

CARLOS GURPEGI è un giocatore dell'Athletic Club di Bilbao. Ha debuttato nella Serie A spagnola a soli 21 anni, lui, promettente centrocampista cresciuto nel vivaio della squadra basca, che si è sempre distinta per la promozione del proprio vivaio-giocatori. Oggi Gurpegi, confermatosi ottimo giocatore nel tempo, ha 27 primavere e sta scontando una squalifica per doping di ben due anni, con il divieto di giocare persino le amichevoli. La squadra e la tifoseria biancorosse si ostinano pervicacemente a difendere il giocatore, non tanto per confermare la validità del cosiddetto "modello-Athletic", scuola di calcio, etica e vita, quanto semplicemente per il fatto che Carlos Gurpegi è innocente!

Le tappe che hanno portato alla sua squalifica sono le seguenti:
1. Il 1° settembre 2002, in occasione della prima di campionato (Real Sociedad-Athletic), viene prelevato un campione di urina all'allora 22enne giocatore, alla prima stagione da titolare.
2. Il 4 dicembre 2002 (oltre 3 mesi dopo!) la Federcalcio notifica al giocatore la sua positività a un metabolita del nandrolone (9,8 ng/l di 19 norandrosterone). Le controanalisi confermano la positività.
3. L'11 febbraio 2003 tutti i membri del Comitato di Competizione della Federazione si dimettono denunciando "ingerenze" nel caso Gurpegi.
4. Il 12 maggio 2003 Gurpegi viene condannato a 2 anni di sospensione dell'attività.
5. Dopo vari ricorsi - con tanto di sospensione della sanzione in attesa di un verdetto definitivo - il 31 luglio 2007 la sentenza diviene definitiva e al giocatore viene revocata la licenza.

Sono molti gli elementi che portano a considerare la sanzione ingiusta, l'attività dell'antidoping spagnola "dilettantistica" e soprattutto Gurpegi innocente.
1. Innanzitutto i ritardi nel comunicare a giocatore e club la positività: oltre tre mesi in cui di fatto l'Athletic ha perso tempo prezioso e prove per scagionare il calciatore. Per legge, simili comunicazioni non dovrebbero tardare più di 10 giorni. Inoltre, i campioni di urina di Gurpegi sono rimasti chiusi in un contenitore non refrigerato posto all'interno di un furgone esposto a temperature elevate per quasi 3 giorni.
2. Il Comitato che avrebbe dovuto giudicare Gurpegi si è dimesso per "ingerenze"; il giocatore è stato giudicato da un nuovo Comitato scaturito da tali dimissioni.
3. Durante l'appello, si sono riuniti solo due membri del Comitato d'Appello sui tre previsti dagli Statuti della Federazione; non si è mai riuscito a sapere perché ne sia mancato uno né chi ne abbia fatto eventualmente le veci.
4. I campioni di urina di Gurpegi e i nastri delle conversazioni tra Athletic e Consiglio Superiore dello Sport sono stati distrutti senza che sia stata fornita una valida ragione.
5. SOPRATTUTTO, non è mai stato consentito al medico sociale dell'Athletic, dott. Sabino Padilla, di testimoniare e di apportare prove scientifiche capaci di scagionare il giocatore.

Analisi mediche condotte per volontà dell'Athletic e sempre di fronte a notai hanno dimostrato che Carlos Gurpegi non ha assunto sostanze dopanti. Gli esami condotti dall'endocrinologo bilbaino dott. Miguel Paja, da medici sportivi dell'Università dell'Estremadura e dal medico legale Javier Ladrón dell'Università Complutense hanno provato che Carlos Gurpegi produce il metabolica incriminato a livello endogeno, in condizioni di sforzo fisico intenso accompagnato da stati di disidratazione. In pratica, condizioni compatibili con quelle della partita causa del "caso", giocata sotto una cappa di caldo opprimente e primo vero impegno agonistico stagionale.
L'analisi del capello condotta dal dott. Pascal Kintz dell'Università Pasteur di Strasburgo ha escluso l'assunzione di sostanze dopanti. L'analisi del capello è una prova scientifica inconfutabile, valida in sede penale, ma non in sede della giustizia sportiva spagnola. Nessuno dei suddetti verdetti medici è stato presa in esame in sede di giustizia sportiva.

L'Agenzia Mondiale Antidoping considerava impossibile la produzione endogena di nandrolone. Il progresso della scienza medica portò a scoprire invece che ciò era possibile e l'AMA si adeguò nel 2000, fissando a 2 ng/l il limite massimo da non superare per non incorrere in squalifica. Ciò portò a una serie di squalifiche rivelatesi ingiuste perché a carico di sportivi i cui campioni di urina si erano rivelati instabili. L'AMA, dal maggio 2005, invita a effettuare sui campioni di urina rivelanti concentrazioni di nandrolone inferiori ai 10 ng/l (com'è il caso di Gurpegi) speciali test di stabilità. In base ai criteri fissati dall'AMA con la Nota Tecnica 13.05.2005, i campioni di urina di Gurpegi, il cui Ph e livello di limpidità erano cambiati sensibilmente in sede di controanalisi rispetto alle prime analisi, si potevano considerare instabili, e perciò, sempre secondo la prassi fissata dall'AMA nel maggio 2005, campioni di urina instabili e contemporaneamente valori di nandrolone inferiori ai 10 ng/l comportano la non condannabilità dell'atleta. Alla luce di tale Nota Tecnica dell'AMA, Gurpegi chiese il riesame dei campioni di urina incriminati, scoprendo che erano stati eliminati...

Sul livello di affidabilità dell'Antidoping spagnolo si può sorridere amaramente alla luce del recente caso che ha gettato discredito sul mondo del ciclismo (anche italiano); ricordiamo che la "gola profonda" dello scandalo-doping spagnolo, l'ormai famigerato dottor Fuentes, è stato minacciato di morte per evitare che facesse rivelazioni sul doping nel mondo del calcio spagnolo di vertice (Barcellona, Real Madrid, Valencia e Betis Siviglia, secondo il quotidiano francese Le Monde).

Bisogna infine sottolineare la disparità di trattamento cui è stato sottoposto Gurpegi: casi analoghi, come quello del celeberrimo Pep Guardiola, sono stati sanzionati con pene irrisorie come 4 mesi di squalifica, un'inezia rispetto alla mazzata che ha colpito Carlos.

Che fare?
DATO CHE :
1. CARLOS GURPEGI E' INNOCENTE
2. L'ANTIDOPING SPAGNOLO HA DIMOSTRATO DI NON ESSERE ALL'ALTEZZA
3. NON SI E' MAI VISTO SQUALIFICARE UN CALCIATORE PER 2 ANNI PER MOTIVI DI DOPING
La Peña Leones Italianos, fan club italiano dell'Athletic, cerca di sensibilizzare alla questione i tifosi dello Stivale. Per fare questo abbiamo cominciato una iniziativa che prevede:

1. MAGLIETTA DELLA PEÑA LEONES ITALIANOS CON LA SCRITTA "GURPEGI JUSTICIA" ACQUISTABILE...
2. ESPOSIZIONE IN ALCUNI STADI ITALIANI DELLO STRISCIONE "GURPEGI JUSTICIA"
3. VOLANTINAGGIO FUORI DAGLI STADI PER PORTARE I TIFOSI ITALIANI A CONOSCENZA DEL CASO-GUERPEGI.

Se volete aderire alle iniziative, mandate una mail al Presidente Emiliano Gabrielli (emiliano.g@inwind.it) che vi fornirà tempi e modalità per acquistare maglie, fare i volantini e per lo striscione.

Peña Leones Italianos - Fan club ufficiale italiano dell'Athletic Club Bilbao

venerdì 19 gennaio 2007

Emergenza infortuni.

Etxebe soccorso dopo l'infortunio in allenamento.

Tutto si può dire di questa stagione tranne che sia una temporada fortunata. Come se non bastassero le dimissioni di Lamikiz, la ridicola gestione Sarriugarte, la squalifica di Gurpegi e la condanna al pagamento di 5 milioni di euro per Zubiaurre, ci si sono messi fin dall'inizio gli infortuni a disturbare il cammino dell'Athletic. L'infermeria è adesso piena come non mai, visto che ieri Etxeberrìa si è rotto il dito di un piede in un contrasto con Dañobeitia, che peraltro è sparito perfino dalle convocazioni (altro caso misterioso il suo, sembrava un giovane molto promettente) ed è riapparso giusto per azzoppare il Gallo. Il numero 17 si aggiunge così ad Orbaiz e Tiko (ginoccio rotto e stagione finita per i due centrocampisti), Lafuente (colpito da una pallonata a un occhio, ne avrà fino a febbraio a causa di un'emorragia), Luis Prieto e Ustaritz (fuori entrambi fino a metà febbraio). Insomma, un'ecatombe che coinvolge in gran parte giocatori titolari, tanto a ribadire ancora una volta che la Dea Bendata quest'anno non abita a Bilbao. Si parla addirittura di reintegrare in rosa Javi Gonzalez (grandissimo, sarei stra-contento) per tappare in qualche modo la falla provocata dai continui infortuni, visto che il mercato in entrata non dovrebbe portare nessuno; Ivan Campo, infatti, ha avanzato richieste economiche esagerate, mentre di Mendieta non si parla più.
Parlando d'altro, ci sono voci riguardo ad un clamoroso colpo di scena nel caso di Carlos Gurpegi, il cui ricorso presso il Tribunale Costituzionale dovrebbe approdare ad una sentenza entro metà febbraio. Se il tribunale dovesse dare ragione a Carlos e all'Athletic, sospenderebbe nuovamente la suq squalifica in attesa di una nuova decisione definitva che arriverebbe dopo almeno altri 3-4 anni. Ad Ibaigane, sede dell'Athletic, sembrano piuttosto ottimisti, visto che hanno rivelato che Gurpe potrebbe essere il vero acqusto invernale ed hanno raffreddato le trattative con Ivan Campo. Staremo a vedere, intanto domani posterò l'ottimo dossier sul caso-Gurpegi curato dalla Peña Leones Italianos.

lunedì 15 gennaio 2007

Succede.




(foto Marca)

Succede di dominare una partita, e perderla. Succede di creare 5-6 pulite occasioni da gol, e non mettere dentro neanche un pallone. Succede di subire un tiro avversario in 90', e prendere gol proprio su quel tiro. Succede pure di vedersi fischiare un calcio di rigore, nettissimo, al terzo minuto di recupero. Succede, e mi sembra normale, che lo vada a battere il giocatore più talentuoso e solitamente più freddo dal dischetto, così come succede che gli avversari protestino e facciano passare due minuti, 120 secondi che sembrano ore a chi deve tirare. Succede che il giocatore più tecnico calci un rigore inguardabile, a mezz'altezza, poco potente, quasi centrale, insomma da manuale del penalty alla rovescia. Succede che il portiere avversario, che già ha parato tutto e anche di più, scelga l'angolo giusto e respinga a mani aperte, salvando la sua porta per l'ennesima volta. Succede di perdere non solo una vittoria meritata, ma anche un punticino che sarebbe stato stretto. Succede. Basta che non diventi un'abitudine.

18a giornata: Athletic 0-1 Villarreal.

Avevo intenzione di seguire la gara in diretta sul blog, purtroppo però non sono riuscito a trovare il canale giusto fino al 30', quindi partirò dal secondo tempo. La partita è sempre ferma sullo 0-0 e nel quarto d'ora che ho visto devo dire di aver assistito ad uno spettacolo piuttosto scadente, fatto di lanci lunghi a scavalcare il centrocampo da parte dell'Athletic e di contropiedi mai pericolosi da parte del Villarreal. Ero curioso di vedere il giovane asso cileno acquistato a gennaio dal Submarino amarillo, Matias Fernandez, che però ha toccato pochissime palle da quando mi sono connesso. Il computo dei tiri è 5-3 a favore degli ospiti, tuttavia al 45' Iraola si è visto respingere il tiro sulla linea dal difensore del Villarreal Cygan.
Le formazioni. Athletic in campo con Aranzubia; Exposito, Sarriegi, Amorebieta (Prieto si è rotto ieri), Casas; Iraola, Javi Martinez, Murillo, Gabilondo; Etxebe e Urzaiz; 4-4-2 dunque, non capisco però perchè Aduriz sieda in panchina.
Il Villarreal risponde con Viera; Josemi, Cygan, Fuentes, José Enriquez; Cani, Senna, Josico, Marcos; Matias Fernandez; Forlan.
Ho visto adesso le azioni principali del primo tempo: il Villarreal ha tirato in porta con la pericolosità di una squadra di pulcini, l'Athletic ha avuto due grandi occasioni: quella di Iraola e una punizione dal limite di Gabilondo, alta di pochissimo. Partita mediocre, ma mi sembra di capire che se i biancorossi alzano il ritmo possono arrivare al gol. Davvero poca cosa la squadra di Pellegrini quest'anno.

Si parte con la ripresa, nessun cambio nelle formazioni.

46' Occasionissima per il Villarreal: Matias Fernandez da fuori, palla che esce di un niente a portiere battuto. Sul ribaltamento di fronte, Etxebe sfiora di testa una punizione dalla trequarti ma mette a lato non di molto.

53' Partita ferma per uno scontro tra Gabilondo e il portiere Viera; i commentatori di Espn dicono che la gara adesso è molto più viva rispetto al primo tempo, ed in effetti finora è gradevole. Matias Fernandez mi sembra ispirato.

59' Fallo da cartellino giallo del già ammonito Josico, l'arbitro sorvola. Casas protesta troppo e viene ammonito da Teixeira Vitienes. Un buon Athletic ora, Mané capisce che deve osare e mette dentro Aduriz e Yeste per Etxebe e Gabilondo. Esce anche Josico, pericolosamente a rischio di "rosso".

63' Gioco di prestigio di Yeste che se ne va tra 3 difensori: steso, punizione. Il numero 10 c'è, Athletic padrone del campo.

66' Occasione per Urzaiz, che colpisce di testa ad incorciare, la palla però non prende forza ed è anche troppo laterale.

70' Villarreal in vantaggio. Lancio per Forlan che scatta in posizione regolare, Fuentes è in fuorigioco ma la palla passa sopra di lui, dunque per le nuove regole è in posizione passiva. Purtroppo la difesa dell'Athletic e Aranzubia si fermano e il delantero uruguagio ha buon gioco a mettere in gol. Rete strana, assolutamente non meritata da parte dei gialli.

74' Aduriz vicinissimo al pareggio, la sua volee finisce però fuori di un niente.

Mancano 10 minuti più recupero al termine, l'Athletic spinge ma non riesce a creare più di qualche mischia. Io metterei Llorente per l'assedio finale.

83' Urzaiz svetta in mezzo a tre uomini, colpisce di testa ma manda fuori di un millimetro. Athletic sfortunato in questo match.

Villarreal scandaloso in questo finale, i giocatori gialli stanno solo rinviando la palla il più lontano possibile da almeno un quarto d'ora.

92' Incredibile stupidata di Sarriegi, che invece di rinviare traccheggia e si fa soffiare da ultimo uomo il pallone da Forlan: tiro dell'uruguaiano, salva Aranzubia.

93' RIGORE PER L'ATHLETIC!!! Descriverò tutto fra poco, finale pazzesco.

ERRORE DI YESTE. Partita finita, vince il Villarreal. Come dicevo, ultimo minuto icredibile. Prima Sarriegi sfiora il pareggio di testa, costringendo Viera alla miracolosa parata in corner, quindi Josemi colpisce di mano dopo il calcio d'angolo di Yeste. Rigore, va sul dischetto lo stesso numero 10: brutta battuta, palla a mezz'altezza e piuttosto centrale, il portiere del Submarino amarillo azzecca l'angolo e salva il risultato.

Commento: un Athletic sfortunato, sfortunatissimo, cade per la prima volta in casa da quando Mané siede sulla sua panchina. La sconfitta non ci sta assolutamente ed il Villarreal l'ha colta con il primo e unico tiro in porta della sua gara, dato indicativo della partita giocata dalla squadra di Pellegrini, che quando non ha Riquelme (anche quello sbiadito di questa stagione) non riesce a fare gioco nemmeno sotto tortura. Dopo un primo tempo mediocre, ma in cui i padroni di casa avevano comunque sfiorato in due occasioni il vantaggio, la ripresa si apre con una fiammata di Matias Fernandez (buona la sua prova). Solo un fuoco di paglia, perchè l'Athletic prend in mano le redini del match cercando con insistenza il gol. Il vantaggio del Villarreal con un gol di Forlan non è meritato e lo 0-1 carica ancor di più i baschi, che sfiorano a più riprese l'1-1, mentre gli uomini di Pellegrini badano solo a spazzare la palla per tenerla lontano dalla propria area. Quando tutto sembra finito, ecco il rigore, malamente sciupato da Yeste che, fin lì, aveva guidato con caparbietà e classe l'assalto dei suoi. I migliori: Viera, man of the match, e Forlan, due tiri un gol, per gli ospiti, Amorebieta e Iraola per l'Athletic.

venerdì 12 gennaio 2007

Dilemma Llorente.

Llorente sta lottando per ritrovare un posto in squadra.

Quando Nando Llorente si affacciò in prima squadra, ormai due anni orsono, tutti, tifosi e addetti ai lavori, gridarono al quasi fenomeno. Questo ragazzone dalle lunghe leve ma dalla tecnica raffinata, bravo di testa e di piede, spinse a fare paragoni importanti: prima Urzaiz, poi Ibrahimovic, quindi addirittura Van Basten... Senza spingermi così in alto con la fantasia, da parte mia mi ero comunque esaltato, specialmente dopo aver visto dal vivo il neo-numero 9 (ereditato dal mio idolo Ezquerro) esordire col gol nel derby basco dell'anno scorso. Le 5 reti segnate al mondiale under-20, vinto poi dall'Argentina di Lionel Messi, sembrarono consacrare il talento del giovane riojano, nominato Scarpa d'argento della manifestazione proprio dietro il fenomenale giocatore del Barça. Invece, i progressi di Llorente sembrano essersi fermati e d'improvviso il ragazzo ha perso credito e titolarità, venendo sempre più emarginato dai vari allenatori e finendo, con la gestione Mané, ai margini persino della panchina (una sola presenza per lui, di pochi minuti, da quando il baffone guida la squadra). Eppure, talvolta il ragazzo lascia intravedere sprazzi di classe pura, cristallina, come nel doppio dribbling sulla linea di fondo con assist per il gol salvezza di Yeste al Saragozza, l'anno scorso, o come nel gol al Valencia di quest'anno, segnato di testa con un inserimento da centravanti di razza. Io non riesco a darmi una spiegazione definitiva per questa involuzione. Troppe responsabilità? Poca umiltà del giocatore? Non credo. Semmai, penso che il gioco orrendo prodotto nell'ultima stagione e mezzo dai biancorossi (ora va un po' meglio), fatto di lanci lunghi dalla difesa, pochissimi cross e rare azioni palla a terra abbia influito notevolmente sull'aridità realizzativa di Nando; anche Urzaiz, per dire, ha segnato meno gol nella scorsa stagione di quanti ne abbia fatti sinora. Adesso che la manovra scorre e che arrivano un po' di palloni gocabili, Llorente è costretto in panchina dall'innegabile forma di Urzaiz e dal fiuto di Aduriz, che in area è rapido come un cobra. Che fare per recuperarlo? La risposta sarebbe scontata: deve giocare di più. Purtroppo, però, l'Athletic è in piena lotta salvezza e non si può perdere tempo a recuperare un uomo, seppur talentuoso come Nando. Forse andare a farsi le ossa sarebbe la soluzione migliore, anche se mi seccherebbe perderlo. Insomma, un bel dilemma, come ho infatti titolato. La speranza è di ritrovare al più preso il bomber che mai abbiamo potuto ammirare ma che sappiamo esserci sotto quella maglia numero 9... Aupa Llorente!

Nella giornata di ieri si è spento l'ex giocatore dell'Athletic Ignacio Garate Bergaretxe, che disputò tre campionati in maglia zurigorri con 15 presenze e 10 gol totali, ottenendo un secondo posto nel 1951/52 alle spalle del Barcellona. In occasione della partita Athletic-Villarreal, i giocatori baschi indosseranno il lutto al braccio per ricordarlo. Agur, Ignacio!

lunedì 8 gennaio 2007

17a giornata: Mallorca 1-3 Athletic.

Mallorca: Prats; Varela, Ramis, Nunes, Fernando Navarro; Jonás (58’ Máxi) , Pereyra, Ibagaza, Jankovic (75’ Jordi López); Arango, Víctor (58’ Diego Tristán).
Athletic: Aranzubia; Expósito, Prieto, Sarriegi, Casas; Murillo, Iraola, Javi Martínez, Yeste (87’ Amorebieta), Garmendia (77’); Urzaiz (73’ Aduriz).
Reti: 30’, 52’ Urzaiz, 81’ Arango, 83’ Etxeberría.
Arbitro: Pérez Burrull.

Stratosferico Urzaiz. Nel giorno della sua 400° partita ufficiale in maglia biancorossa, l’ariete di Tudela mostra ancora una volta che non sempre l’età anagrafica corrisponde a quella biologica e con due cabezazos imperiosi regala all’Athletic un’importantissima vittoria sul campo del Mallorca, rivale diretta in chiave salvezza. Un elogio doveroso lo merita anche mister Mané: da quando siede in panchina, i biancorossi sono un’altra squadra. Pressing alto, fase difensiva che inizia spesso dalla trequarti avversaria, reparti molto corti, velocità di manovra e verticalizzazioni rapide, insomma tutto quello che i tifosi sapevano essere nelle possibilità di questi ragazzi ma che non si era visto neppure l’anno scorso con Clemente. La partita dell’Ono Estadi è specchio fedele di questo Athletic trasformato soprattutto nella mentalità. I bilbaini, infatti, prima controllano agevolmente la manovra, quindi passano alla mezz’ora grazie ad un puntuale colpo di testa di capitan Isma su angolo di Yeste. I mallorquini tentano una reazione, piuttosto disordinata in verità, e producono ben poco, subendo anzi i veloci contropiedi dei rojiblancos; solo in chiusura di tempo i padroni di casa vanno vicini al pari, ma Exposito è provvidenziale nel salvare sulla linea una conclusione di testa di Ramis, ancora su angolo. L’inizio della ripresa vede un Athletic determinato nel cercare il raddoppio che chiuderebbe la contesa, raddoppio che arriva puntuale dopo nemmeno 10 minuti: punizione dalla destra di Yeste, Urzaiz si libera di Ramis e anticipa di testa Prats, siglando il suo 125° gol liguero con la camiseta zurigorri. I baschi addormentano la partita, i malllorquini non hanno la forza per portare attacchi convinti alla porta di Aranzubia, tanto più che la coppia Prieto-Sarriegi non lascia spazi aperti e che anche i due mediani, in special modo Murillo, tappano tutti i buchi. A 10 minuti dal termine, tuttavia, Arango trova una deviazione sfortunata di Exposito che vale l’1-2. Quando tutti sono ormai convinti di assistere ad un finale incandescente, il “Gallo” Etxebe approfitta di un retropassaggio corto di Ramis (partita da incubo la sua) per scavalcare con un pallonetto Prats e depositare poi nella porta sguarnita. 3-1, 4100° gol in Liga per l’Athletic. L’unica nota negativa della giornata è rappresentata dalle vittorie di Depor, Betis e Real Sociedad, che ingarbugliano ancor di più la situazione in coda, tuttavia non possiamo che gioire per questa seconda vittoria in trasferta consecutiva, che apre nel migliore dei modi il 2007 dei Leoni. Speriamo che il nuovo anno sia in tutto diverso da quello che lo ha preceduto.

domenica 7 gennaio 2007

Si torna a giocare.

Mané indica la rotta da seguire.

Ricomincia domani la Liga e l'Athletic è subito atteso da un confronto importante. Gli uomini di Mané, infatti, se la dovranno vedere col Maiorca di Gregorio Manzano, squadra non certo da prime posizioni e che dunque va considerata una rivale diretta per l'obiettivo stagionale: la salvezza. La serie positiva ha sicuramente rinfrancato l'ambiente, però qualcuno (anche tra i giocatori) è andato troppo oltre, prospettando impossibili qualificazioni UEFA; bene ha fatto Iraola a ricordare, nella conferenza stampa di ieri, che gli attuali 15 punti dei biancorossi sono molto pochi e che bisogna concentrarsi sul misero presente, più che fare pensieri sul futuro. I convocati sono 18: Aranzubia, Unai Alba, Expósito, Luis Prieto, Sarriegi, Amorebieta, Casas, Iturriaga, Garmendia, Iraola, Murillo, Javi Martínez, Gabilondo, Yeste, Joseba Etxeberria, Llorente, Aduriz e Urzaiz. L'unico dubbio riguarda il ballottaggio tra Murillo ed Etxebe: con il primo in mediana al fianco di Iraola, Javi Martinez giostrerà da mezzapunta, mentre con il Gallo in campo il giovane navarro farà il centrale di centrocampo. Vedremo domani, ore 17, cosa sceglierà Mané.