mercoledì 27 giugno 2007

Il pagellone 2006/07: i difensori.

Javi Gonzalez 6,5: una premessa è d'obbligo: è stato davvero difficile dare almeno un paio di sufficienze agli uomini del reparto peggiore della squadra. Certo, se la squadra subisce tanto è anche colpa della mediana che non fa filtro e dell'atteggiamento tattico rinunciatario, ma (e va detto chiaramente) coloro che compongono la difesa sono in maggioranza davvero scarsi. Alla fine ho deciso di premiare con l'Oscar della stagione uno dei giocatori dell'Athletic che più ho amato, Javi Gonzalez appunto. Fuori rosa ad agosto, reintegrato in tutta fretta a gennaio dopo gli infortuni di Tiko e Orbaiz, il terzino di Zorrotza ha risposto con una professionalità ed una classe esemplari. Sceso in campo 11 volte, ha dimostrato di essere ancora affidabile e di meritarsi una maglia da titolare più degli scandalosi Exposito e Casas. Il suo mancato rinnovo è uno schiaffo verso tutti gli innamorati della maglia biancorossa.

Ustaritz 6: l'anno scorso fu il salvatore della patria, poichè il suo ingresso in prima squadra coincise con un miglioramento esponenziale delle prestazioni difensive. In questa stagione ha giocato molto meno a causa di un infortunio che lo ha tenuto fuori diversi mesi e che lo ha costretto ad un lento recupero. Va detto che a inizio temporada, in coppia con Sarriegi, stava piacendo meno rispetto all'anno precedente, ma credo che la colpa sia da attribuire soprattutto al suo compagno di reparto. Le sue qualità non si discutono e sono emerse di prepotenza nel finale di Liga, nel quale ha contribuito a mantenere inviolata la porta contro Maiorca e Levante. Lo aspettiamo fiduciosi a settembre.

Amorebieta 5,5: Clemente nella scorsa temporada lo schierava spesso e volentieri sulla fascia sinistra per bloccare le ali avversarie, invece Mané lo ha proposto nel suo ruolo naturale di centrale. Ha alternato buone prove a prestazioni mediocri, con quest'ultime che si sono via via moltiplicate man mano che la Liga andava a concludersi; i suoi limiti sono noti (è lento, picchia molto e in modo piuttosto visibile, ha la tendenza a distrarsi e commettere errori stupidi), però credo che in coppia con Ustaritz potrebbe rendere molto di più. Ha un buon lancio, è forte di testa e come marcatore a uomo fa paura a molti attaccanti. Da riproporre.

Luis Prieto 5: temporada balorda per il centrale di Bilbao. Un infortunio lo ha tenuto fuori per almeno metà stagione, ma va detto che non aveva assolutamente incantato; l'anno scorso, pur giocando maluccio, aveva contribuito alla salvezza con alcuni gol pesantissimi, mentre in questa stagione è rimasto fermo alle deludenti prestazioni difensive (due gol li ha fatti, ma sono risultati inutili). Non a suo agio con Sarriegi, con cui condivide molte caratteristiche e molte lacune, non è un caso che sia stato titolare in quasi tutte le disfatte biancorosse. Non è un fenomeno ma nemmeno un brocco, va recuperato.

Casas 5: meno presente dell'anno scorso, ha giocato leggermente meglio. Dal punto di vista dell'impegno e della dedizione alla causa non si discute, tuttavia è troppo limitato tecnicamente per fare il terzino in Primera. Non ha le qualità nè per saltare l'uomo e raggiungere il fondo, nè per mettere un paio di cross decenti a partita; teoricamente potrebbe essere utile per bloccare ali particolarmente insidiose, anche se io sono sempre stato dell'idea che il modo migliore per limitare un esterno forte sia attaccarlo, mettendoci contro un terzino di spinta (e comunque Casas non è insuperabile, tutt'altro). Se la fascia sinistra è il nostro tallone d'Achille ci sarà un perchè...

Sarriegi 4,5:
il calcio è spesso foriero di casi misteriosi: potenziali fenomeni restano relegati in campionati secondari fino a 30 anni, mentre gente scarsissima si trova a giocare sempre e comunque. Sarriegi appartiene alla seconda categoria. L'anno scorso, all'Alaves, giocò 30 partite e finì per retrocedere, quest'anno ne ha collezionate 36 (tutte da titolare) e per poco non ha replicato l'impresa di Vitoria. Lento, tecnicamente ai limiti dell'inguardabilità, mi ha spesso lasciato basito per la completa assenza di senso della posizione, che ci ha fatto prendere gol assurdi, per la totale incapacità di giocare pulito in anticipo e, in generale, per il terribile senso d'insicurezza che trasmetteva a tutto il reparto. Come abbia potuto giocare tutto l'anno è per me un caso più intricato di Ustica o dell'omicidio Kennedy. Accanto a lui hanno tutti reso la metà, da Ustaritz a Luis Prieto, passando per Amorebieta e Aranzubia (poveraccio, un portiere che si vede un difensore del genere davanti come può stare tranquillo?). Da notare il considerevole numero di autogol che ha realizzato, indice di un'approssimazione tecnica e di una mancanza di sicurezza palesi. Da cacciare, subito.

Exposito 4,5: non aveva incantato la scorsa stagione, quest'anno però ha fatto anche peggio. Ha giocato moltissimo e quasi sempre sotto la soglia della sufficienza, mancando sia in fase di spinta (avrà passato 2 volte la metà campo) che in quella difensiva, nella quale ha mostrato limiti evidentissimi. Non tiene l'uomo, non fa una diagonale decente e non è in grado di appoggiare lo sviluppo della manovra da lontano. Insomma, nient'altro che un panchinaro. Vederlo in campo sapendo di avere il miglior fluidificante destro spagnolo (Iraola) è sinceramente una pena. Un altro dato su cui riflettere: ha giocato meglio un terzino di 33 anni che non scendeva in campo da 6 mesi (Javi Gonzalez) di lui e Casas messi insieme...

Zubiaurre, Bergara s.v: solo una presenza per entrambi. Mi sorge una domanda: tutto il casino fatto per prendere Zubiaurre a cosa è servito? Tesserato a gennaio, non ha mai giocato e Mané ha preferito riesumare Javi Gonzalez che proporre lui titolare. Che dire, un ottimo acquisto...

Il pagellone 2006/07: i portieri.

Aranzubia 6,5: partito titolare con Sarriugarte, ha perso il posto dopo un paio di partite, indizio evidente della confusione mentale dell'ex allenatore biancorosso già nelle primissime giornate di Liga. L'infortunio di Lafuente, colpito all'occhio proprio da un rinvio di Dani in allenamento (sarà stato fortuito? ;-) ), lo ha riproposto numero 1 titolare, ruolo che ha mantenuto grazie a delle prestazioni discrete ma altalenanti. Ottimo a Barcellona, strepitoso nel mantenere la porta inviolata nelle rare occasioni in cui ciò è avvenuto, ha però commesso anche errori marchiani (vedere per credere il gol di Jonatas contro l'Espanyol o quello di Riki contro il Deportivo). Purtroppo, e lo dico con grande rammarico, sembra aver smarrito la sicurezza di un paio di stagioni fa. Tecnicamente non si discute, ma abbiamo bisogno di garanzie maggori per il prossimo anno.

Lafuente 5: è tornato di prepotenza ai suoi standard, bassissimi, dopo la positiva stagione scorsa. Nonostante fosse stato impallinato da Roberto Carlos a Madrid e beffato da Martí al San Mamés, Mané non sembrava decidersi a sostituirlo, ma per fortuna ci ha pensato quella provvidenziale pallonata in un occhio. Rientrato per un leggero infortunio di Aranzubia a Siviglia, ha preso un gol da Puerta che nemmeno in Terza categoria. Un secondo (nemmeno troppo buono) e nulla più.

Unai Alba s.v.: preso per fare il secondo quando Lafuente era fuori causa, non ha giocato nemmeno un minuto. Acquisto misterioso, visto che si poteva benissimo portare su Aitor Alcalde dal Bilbao Athletic.

lunedì 25 giugno 2007

Gente dell'Athletic.

"Ha sido un sueño estar en el Athletic desde los doce años, es lo más maravilloso que me ha pasado en la vida" (Javi Gonzalez).

Mi ero scordato di salutare Mané, che si è dimesso subito dopo la vittoria col Levante. Secondo me ha qualche responsabilità per quest'annata balorda, ma ne parlerò diffusamente nel pagellone del campionato che inizierò in questi giorni. Per la panchina della prossima temporada si parla di Caparros, che in questa stagione ha allenato il Depor. Grazie di tutto baffone!

Eskerrik asko Javi!


Con l'Athletic nel cuore...

Non avevo ancora omaggiato degnamente Javi Gonzalez, un altro pezzo di storia del nostro club che se ne va. 254 partite ufficiali in maglia biancorossa, altro grande esempio (maltrattato) di fedeltà ai colori, il vecchio Javi è stato uno dei protagonisti della magica temporada 1997-98, quella del centenario, terminata con la conquista del secondo posto nella Liga e della qualificazione in Champion's. Esterno di centrocampo o terzino di spinta, la sua qualità migliore è sempre stata l'ottima tecnica (memorabili i suoi cross per Urzaiz), abbinata ad una facilità di corsa e ad una generosità straordinarie. Titolare fino al primo anno dell'era-Valverde, è stato un po' accantonato nell'ultimo triennio. A gennaio dello scorso anno finì in prestito in Israele, all'Ashdod del suo amico Haim Revivo (furono compagni di squadra al Celta), poi in questa stagione, dopo essere finito fuori rosa in estate, è stato reintegrato dopo gli infortuni di Tiko e Orbaiz, dando il suo controbuto alla salvezza con 11 presenze nella seconda parte della temporada. Non scorderò mai le sue grandi progressioni sulla fascia, e sono convinto che ci sarebbe servito ancora...in ogni caso, la società non si è comportata affatto bene con Javi, che meritava di realizzare il desiderio di chiudere la carriera nell'Athletic. Non ti dimenticheremo. Agur Javi!

domenica 24 giugno 2007

Preso David Lopez.

Innanzi tutto, va detto che a Bilbao si sta vivendo una situazione a dir poco paradossale: le elezioni presidenziali, infatti, si terranno a metà luglio, dunque il mercato per ora viene gestito dalla dirigenza ad interim della Urkijo. La domanda che io mi pongo è la seguente: com'è possibile pianificare la prossima stagione se il club non ha, allo stato attuale delle cose, nè un presidente nè un quadro tecnico definito? Nonostante ciò, e devo dire in modo alquanto sorprendente, il mercato dell'Athletic è attivo e frizzante come non capitava da anni. Molti sono i giocatori seguiti, vista anche la retrocessione della Real Sociedad che libera i (pochi) talenti giputxi, ed è di oggi la notizia del primo colpo: David Lopez, centrocampista dell'Osasuna, è stato preso per 5,8 milioni di euro; l'accordo sarà ufficializzato nelle prossime ore, ma in linea di massima è già tutto definito. Un acquisto oneroso, ma il riojano è un giocatore di grande prospettiva: 25 anni, è un esterno offensivo capace di giostrare su entrambe le fasce, dotato di buona tecnica, discreta progessione e gran tiro dalla distanza. Si tratta insomma di un giovane molto interessante, e la cosa più importante è il suo desiderio di vestire la maglia biancorossa: il suo contratto, infatti, sarebbe scaduto nel 2008, ma David si è impuntato, ha fatto sapere alla dirigenza che non avrebbe rinnovato e che voleva Bilbao. Detto fatto, tra poco sarà un Leone. E' un acquisto che mi fa piacere, sia per le indubbie qualità del giocatore, uno dei migliori quest'anno a Pamplona, sia per la forte volontà del riojano di approdare all'Athletic. Ci servono giocatori bravi e motivati, David Lopez sembra uno di questi.

Altre trattative. Come dicevo all'inizio, il mercato dell'Athletic è davvero effervescente in questo periodo. Andiamo per ordine di ruolo. Il nome di Iraizoz è sempre attuale, tuttavia sembra che l'Espanyol abbia rifutato una prima offerta dell'Athletic per il portiere navarro. Gorka resta sempre uno dei primi nomi nella lista degli acquisti futuri e credo che il suo arrivo sia molto probabile, viste la volontà del giocatore di andarsene (è stufo di fare la riserva a Kameni e gradisce Bilbao più di ogni altra destinazione) e quella del club di cedere uno dei suoi due portieri. Nel caso in cui Iraizoz dovesse essere preso, uno tra Aranzubia e Lafuente sarà ceduto; con tutta probabilità sarà Dani ad andarsene, sia perchè non ha intenzione di fare il secondo (ruolo che Lafuente ricopre da anni), sia per l'interessamento verso di lui del Valencia.
Per quanto riguarda la difesa non si parla più di Aitor Ocio, l'unico rinforzo decente nella zona centrale. Ansotegi della Real Sociedad ha giocato in modo piuttosto scandaloso, mentre Mikel Gonzalez è piaciuto di più, ma la sua attuale caratura non giustifica un investimento oneroso. L'unico obiettivo serio, e a parer mio imprescindibile, è Javier Garrido, terzino sinistro dei cuginastri; intendiamoci, non è un fenomeno, però è ordinato, diligente in fase difensiva e bravino quando spinge, insomma un giocatore di un altro pianeta rispetto all'indecente Casas. E' nel mirino, speriamo che venga preso.
Per il centrocampo, detto di David Lopez, restano tre nomi in ballo. Iñaki Muñoz, pivote dell'Osasuna, si libera a parametro zero e potrebbe costituire un ottimo rinforzo per la mediana; è un giocatore tecnicamente valido, che fa cose semplici ed essenziali. Lo voleva Clemente l'anno scorso, ma Lamikiz ovviamente non lo accontentò. Vi sono poi due errealisti che interessano ai biancorossi: Mikel Aranburu e Xabi Prieto. Ho già parlato altre volte di loro, personalmente gradirei di più il primo ma sembra che sia il secondo quello con più possibilità di finire da noi. Staremo a vedere.
Infine, l'attacco. Il reparto sembrava a posto, ma l'addio annunciato da Isma Urzaiz ha scombinato un po' le cose. Attualmente vi sono solo due centravanti in rosa, Aduriz e Llorente, con Etxebe che può giostrare da seconda punta...pochino, sinceramente. Le soluzioni sono due: promuovere qualche giovane dal Bilbao Athletic, anche se la scelta non sarebbe ampia, oppure puntare forte sull'unico attaccante basco di una certa caratura attualmente in circolazione, Joseba Llorente del Valladolid (17 gol quest'anno). Anche in questo caso non resta che seguire gli sviluppi.

Addii. Oltre a Urzaiz, che ha scelto di non rinnovare, altri due giocatori se ne andranno da Bilbao al termine del loro accordo con la società, che ha deciso di non offrire loro il prolungamento. Si tratta del giovane Iturriaga, già accordatosi col Salamanca, e (purtroppo) del grandissimo Javi Gonzalez, giocatore che adoro e che mi è sempre stato simpaticissimo. Ha contribuito alla salvezza di quest'anno e se ne va da vincitore, mentre la società fa l'ennesima figura di merda (e poi un terzino di spinta come lui ci serviva come il pane). Agur Javi!

sabato 23 giugno 2007

Venezuela 3-4 Euskadi.

Venezuela: Toyo, Vallenilla, Vielma, Vizcarrondo, Ronga, Miku, Fernandez, Perez, Guerra, Arismendi, Torrealba. Hanno giocato anche Dudamel, Vega, Mea, Cichero, Vera, Maldonado, Paez, De Ornelas, Rojas, Arango.
Euskadi: Iraizoz (83' Unai Alba), Mikel Gonzalez, Sarriegi, Labaka (68' Amorebieta), Del Horno (55' Iraola), Garitano, Aranburu, Etxeberria (60' Mikel Alonso), Gabilondo (51' Muñoz), Aitor Tornavaca (46' Garrido), Aduriz (63' Llorente). Selezionatori: Iribar ed Etxarri.
Reti: 7' Aduriz, 20' Etxeberria, 27' Torrealba, 29' Gabilondo, 38' Etxeberria, 80' (rig.) e 87' Arango.

La stagione del calcio basco si è conclusa con la vittoria dell'Euskal Selekzioa nell'amichevole contro il Venezuela, partita a suo modo storica visto che la nazionale basca è tornata a giocare in trasferta 70 anni dopo la mitica tournee nel Centroamerica, organizzata per raccogliere fondi a sostegno della causa repubblicana durante la Guerra Civile spagnola. Ottimo il primo tempo di Euskadi, chiuso sul 4-1 grazie a quattro reti biancorosse (Aduriz, Gabilondo ed Etxeberria con una doppietta gli autori dei gol); nella ripresa, complici il calo mentale e l'ingresso dei migliori venezuelani, tra cui il maiorchino Arango, i padroni di casa sono tornati sotto, ma la loro bella rimonta si è infranta sul palo colto al 90' da De Ornleas. E' la seconda vittoria consecutiva per Euskadi dopo il 4-0 rifilato alla Serbia nella tradizionale amichevole natalizia della selezione.

venerdì 22 giugno 2007

Quando gioca segna sempre Ismael...


Dopo 11 anni di Athletic, Isma Urzaiz saluta per sempre il pubblico della Catedral (foto As).


Non sentiremo più il mitico coro con cui ho intitolato il post di oggi... Ismael Urzaiz, 36 anni a ottobre, ha confermato oggi di non voler rinnovare il contratto con l'Athletic in scadenza a fine giugno. Dopo 11 anni in biancorosso, dunque, l'ariete di Tudela se ne va. Non appenderà le scarpe al chiodo, il buon Isma, ma la sua carriera non proseguirà nella Liga, e in effetti indossare la maglia di un altro club iberico sarebbe stato troppo doloroso anche per lui; giocherà probabilmente in Inghilterra, dicono che le offerte non gli mancano. Mi chiedo da dove provenga la decisione di lasciare i Leoni, visto che non si tratta di un ritiro dal calcio giocato; Isma, che domani spiegherà le sue ragioni in conferenza stampa, ha dichiarato "conclusa" la sua esperienza a Bilbao dopo la salvezza raggiunta domenica col Levante. Credo che nel suo addio all'Athletic si trovi un mix di voglia di provare una nuova esperienza, di delusione per alcune scelte tecniche (leggi: le molte, troppe panchine dell'ultimo biennio, da cui non è stato preservato con forza dalla società) e di desiderio di non ripetere la solfa delle ultime due tremende stagioni, concluse con salvezze ottenute al fotofinish. Inutile dire che il dispiacere è immenso, non solo perchè perdiamo l'attaccante basco più forte degli ultimi 10 anni, capace coi suoi gol, le sue spizzate e la sua proverbiale difesa della palla di segnare e far segnare sempre moltissimo; ma, e direi soprattutto, perchè la persona Urzaiz è quanto di più squisito, semplice ed essenziale si possa trovare nel calcio, oggi. La squadra perderà un leader, i tifosi un idolo assoluto. I numeri parlano per lui: 419 partite ufficiali in biancorosso, 129 gol (0,31 reti a partita), 11 stagioni di livello eccelso, condite dalla ciliegina della Champion's League giocata nel '98-'99. Una bandiera, un uomo storico di questo club...e pensare che è nato calcisticamente nel Real Madrid! Non saprei che altro aggiungere ai dati statistici, tranne forse un aneddoto personale. 20 marzo 2004, Bilbao, l'Athletic ha appena vinto 4-2 con le merengues grazie ai gol di Yeste, Urzaiz e Del Horno, autore di una doppietta. Il pullman del Real se n'è andato, i giocatori biancorossi pure, i tifosi stanno scemando da tempo e sono davvero pochi coloro che, come me ed Emi, resistono presso la porticina da cui escono i calciatori. All'improvviso questa porta si apre ed esce Urzaiz, vestito casual e con la borsa a tracolla. Io ed Emi lo intercettiamo, gli cantiamo il coretto e ci facciamo una foto con lui, che ci guarda un po' stranito perchè non gli par vero che due italiani siano lì per l'Athletic. Dopo le chiacchiere di rito, ci saluta e se ne va...a piedi. No, dico, trovatemi un calciatore di una qualsiasi massima serie che, dopo aver battuto una delle squadre più forti del mondo , lascia lo stadio e torna a casa a piedi come un giocatore di calcetto qualsiasi... Mitico Isma, non ti scorderemo mai!

lunedì 18 giugno 2007

38a e ultima giornata: Athletic 2-0 Levante.


I Leoni festeggiano l'1-0 (foto Marca).



Gabilondo fa 2-0 e il San Mamés esplode: l'Athletic è salvo (foto As).


Athletic Club Bilbao: Aranzubia: Expósito, Ustaritz, Sarriegi, Casas; Iraola (72' Tiko), Murillo, Javi Martínez (55' Aduriz), Yeste (65' Gabilondo); Etxeberria, Urzaiz.
Levante: Molina; Descarga, Serrano, Alexis, Rubiales; Ettien (70' Nino), Tommasi, Berson (77' N'Diaye), Robert; Riga, Reggi (58' Meyong Zé).
Reti: 59' Serrano (ag), 76' Gabilondo.
Arbitro: Velasco Carballo (Comité Madrileño).

Sofferenza. E' questa la parola che meglio descrive la stagione dell'Athletic, una temporada nella quale tutti, tifosi e non, hanno pensato più di una volta che la retrocessione fosse dietro l'angolo. Non voglio soffermarmi adesso sugli errori compiuti da dirigenza, corpo tecnico (allenatore incluso) e giocatori, mi limito a dire che non è possibile soffrire fino al 60' dell'ultima giornata con una squadra che, tutto sommato, non è da 17° posto. Archiviamo questa seconda annata consecutiva balorda e ripartiamo da questa salvezza per costruire un progetto con basi più solide.
La cronaca. Mané sceglie le due punte (soluzione che, a mio avviso, avrebbe dovuto proporre più spesso) ma tiene in panchina Aduriz, affiancando Etxeberria all'imprescindibile Urzaiz; Yeste e Iraola giostrano sugli esterni, con il primo libero di accentrarsi spesso alla ricerca dell'ultimo passaggio o dell'inserimento in area, mentre Javi Martinez e Murillo presidiano la zona centrale del campo. In difesa si rivede Casas a sinistra, per il resto il baffuto mister non cambia rispetto a Villarreal, affidandosi a Exposito, Ustaritz e Sarriegi. Il Levante, per dirla tutta, scende in campo con una formazione più adatta alla partitella del mercoledì che a una giornata di Liga: in mezzo alle numerose riserve presenti spiccano i coloured Ettien e Riga, affiancato in attacco dal legnosissimo Reggi (un provvidenziale infortunio ha fatto fuori Salva). Sulla mediana si rivede Tommasi, giocatore che mi fa sempre piacere trovare in campo. Il timore di tutti è che l'Athletic parta contratto e stenti a creare occasioni, mentre la logica vorrebbe un assalto iniziale alla ricerca del gol-sicurezza, per non doversi trovare a dieci minuti dal termine sullo 0-0 che, a meno di risultati favorevoli dagli altri campi, significherebbe Segunda. Con l'orecchio attaccato alla radiolina per seguire Celta, Betis e Real Sociedad comincia la partita. L'Athletic tiene bene il campo, manovra a suo piacimento a centrocampo e prova spesso a prendere d'infilata la difesa alta del Levante, operazione che in un paio di azioni riesce ma viene vanificata dalle errate segnalazioni del guardalinee. Intorno al quarto d'ora i biancorossi traducono la pressione offensiva nelle prime due palle-gol, entrambe capitate sulla testa di Urzaiz: Molina prima si oppone con un colpo di reni strepitoso al cabezazo di Isma, servito dal corner di Yeste, quindi si fa apprezzare per il perfetto piazzamento sul secondo colpo di testa dell'ariete navarro, a dire la verità piuttosto debole anche se ravvicinato. Il momento sembra maturo per il gol, l'Athletic continua a insistere e per ben due volte mette un uomo solo davanti a Molina, sfruttando il mancato funzionamento del fuorigioco levantino: la prima volta Javi Martinez sbaglia lo stop e si allunga la palla, la seconda Yeste fa tutto bene in fase di controllo ma sparacchia alto sull'uscita del portiere ex Depor. Il Levante si fa vedere in sporadici break offensivi e produce una sola occasione importante, una punizione al fulmicotone di Robert, il francese dal mancino esplosivo, che Aranzubia disinnesca non senza patemi. Al 45' è 0-0. A Vigo il Celta, andato sotto col Getafe, chiude sull'1-1 il primo tempo, il Betis a Santander pareggia 0-0 e la Real Sociedad, andata in vantaggio a Valencia, dopo la rimonta dei padroni di casa riesce ad acciuffare il 2-2 con Diaz de Cerio. All'intervallo, dunque, tutte le candidate alla retrocessione pareggiano, la situazione è immutata e l'Athletic sarebbe salvo. Non ci si può accontentare dello 0-0 e i Leoni rientrano in campo decisi a trovare il gol del benedetto 1-0. Un Molina in stato di grazia, tuttavia, non sembra dello stesso parere. Al 48' Urzaiz doma in area un pallone proveniente da sinistra e spara: respinge il portiere del Levante, anche se nel caso l'errore del navarro è evidente. Due minuti dopo Sarriegi accarezza la parte alta della traversa, quindi Urzaiz, al 51', viene servito da un perfetto cross rasoterra di Etxebe, conclude di piatto ma trova ancora la superba deviazione col piede di Molina. Mané si gioca il tutto per tutto: dentro Aduriz per Javi Martinez, Iraola si sposta al centro e il Gallo arretra sulla fascia. Il cambio del tecnico è di quelli buoni, perchè Aduriz, con la sua velocità, è in grado di prendere d'infilata i lenti centrali avversari, mentre Etxebe, in gran giornata, è sempre pronto a sovrapporsi con lui sulla destra per creare la superiorità numerica. Passano 4 minuti dall'ingresso del numero 23 e si realizza perfettamente quanto descritto sopra: Aduriz si inserisce sulla destra facendo saltare il fuorigioco del Levante, converge e serve Urzaiz, anticipato da Serrano che mette dentro a Molina fuori causa. Esplode la Catedral, esplode più modestamente camera mia e l'afoso pomeriggio pratese si riempie delle urla provenienti dalla mia finestra aperta. E' l'1-0, è il gol della salvezza. Arresosi Molina, l'unico tra gli ospiti ad aver voglia di giocare insieme a Tommasi, Ettien e Robert, la partita diventa una formalità. I biancorossi continuano ad attaccare per assicurarsi la tranquillità col 2-0 e al 76' lo trovano grazie a Gabilondo, che segna di testa su splendido cross del Gallo. Il match finisce qui e l'ultimo quarto d'ora è una lunga passerella verso il fischio finale, resa più pepata, per gli spettatori, dalla furiosa lotta a distanza che si accende tra Celta e Betis per evitare l'ultimo posto in Segunda (la Real è fuori dai giochi dopo il 3-2 del Valencia). Segna Lequi a Vigo e i galiziani sono salvi, ma a dieci minuti dal termine Edu trova l'1-0 betico che significa salvezza per i sivigliani. Al 90' le quattro partite chiave per la zona retrocessione recitano: Athletic-Levante 2-0, Racing-Betis 0-2, Celta-Getafe 2-1, Valencia-Real Sociedad 3-3. Celta e Real faranno dunque compagnia al Nastic in Segunda, Betis e Athletic sono salvi. E' finita, ragazzi: l'anno prossimo ci rivediamo in Primera.

Es de Primera, Athletic es de Primera!!!



SALVI!!!

Pensavo che la palla non volesse entrare...con Molina che volava ovunque. Ma alla fine l'abbiamo messa!!! PORCA PUTTANA SIAMO SALVI RAGAZZI!!!

Ora mi riprendo, domani scriverò tutto. Saluti a tutti, specialmente a chi ci ha augurato la Segunda ma alla fine c'è finito da solo. BETI AUPA ATHLETIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIC!!!

venerdì 15 giugno 2007

Emi sei tutti noi.

Ecco il pensiero di Emiliano, presidente della Peña Leones Italianos, sulla partita di domenica.

In attesa della battaglia...
Quando ero alle elementari, mi sono molto appasionato alla prima guerra mondiale, alla guerra di trincea. I soldati che attendono l'ora dell'attacco, scrivono lettere a casa, e cercano di scacciare via la paura, l'ansia, il panico, consci che il prossimo potrebbe essere il loro ultimo assalto.
Lo so, il paragone è quanto meno fuori luogo. Una guerra è una cosa brutta, tragica e si spera sempre che sia l'ultima. Il calcio al contrario è qualcosa di bello e gioviale, finita una partita non vedi l'ora che cominci l'altra: ma in questi giorni io mi sento un soldato in trincea. Fiducioso che tutto andrà per il meglio, ma consapevole di non poter sbagliare. E penso all'anno appena vissuto, ai nuovi amici che ho conosciuto, a chi ha avuto la gioia di diventar padre per la prima volta, a chi è riuscito a laurearsi, a chi ha fatto pubblicare il suo primo libro... ma anche a chi ha sofferto per la perdita di parente molto caro, a chi ha dovuto rinunciare al viaggio a Bilbao per un problema economico dell'ultimo minuto o perchè un malore inaspettato gli ha fatto cambiare piano all'ultimo momento. E penso a cosa farei se fossi a casa... a BILBAO... Di sicuro per farmi coraggio, la sera dopo essere rientarto a casa, aver cenato, mi dirigerei verso la Avenida Rafael Moreno Aranzadi, dove c'è la Catedral de San Mames, e in silenzio mi farei un giro attorno allo stadio cercando di respirare i 100 e passa anni di storia biancorossa, immaginare le gesta del PICHICI, il colpo di testa di TELMO, le finte ubriacanti di PIRU, i miracoli tra i pali del "CHOPO" o la grinta di JAVIER che impartisce gli ordini dalla panchina. E sono sicuro che saranno tutti li a passegirare con me, in attesa dell'ultimo attacco, e ci sarà anche il piccolo IÑAKI, strappato alla camiseta zurigorri da un destino crudele...

Oggi è venerdi, tra due giorni ci sarà la battaglia e noi saremo in prima linea, so che tutti quanti voi che state leggendo, farete le scale che dividono lo spogliatoio dal campo e scenderete in campo con i leoni...
Passo e chiudo le operazioni radio, spero di rivedervi tutti sani e salvi domenica alle 19, al solito posto, uniti in un grande abbraccio !!

AUPA ATHLETIC !!

martedì 12 giugno 2007

37a giornata: Villarreal 3-1 Athletic.

Villarreal: Viera, Javi Venta, Gonzalo, Fuentes, Jose Enrique; Josico (68' Somoza), Tacchinardi, Guille Franco (75' Matias Fernández), Cani; Pires (87' Arruabarrena), Forlán.
Athletic: Aranzubia, Javi González, Ustaritz, Sarriegi, Casas (73' Tiko); Iraola, Javi Martínez (59' Urzaiz), Murillo, Yeste; Aduriz (75' Llorente), Etxeberría.
Reti: 21' Iraola, 36' (rig.) e 38' Forlan, 51' Ustaritz (ag).
Arbitro: Ramírez Domínguez (Colegio andaluz).

Quando una stagione nasce male e prosegue ancora peggio, è inevitabile che la conclusione sia da incubo. L'Athletic perde a Villarreal, ma se il risultato era in qualche modo preventivabile (il Submarino amarillo è tuttora in corsa per un importantissimo posto UEFA), il risultato del match del "Calderon" di Madrid tra Atletico e Celta Vigo conferisce alla prossima giornata di Liga, l'ultima della temporada, l'aspetto di un vero e proprio dramma in atto unico. C'è poco da dire sulla partita del "Madrigal": fino all'episodio del rigore inventato di Ustaritz su Pires, i Leoni si fanno di gran lunga preferire rispetto ai padroni di casa per determinazione, generosità e intensità di gioco; meritato il vantaggio al 21' di Iraola, che doma un pallone a centro area e con grande freddezza supera Viera. Il Villarreal, autore di una striscia di sei vittorie consecutive, non sembra in grande spolvero e le cose sembrano mettersi bene, ma l'arbitro diventa protagonista al 36' e con la sua decisione muta l'inerzia del match. Il fallo di Ustaritz sul francese dell'Arsenal è lieve e comincia addirittura fuori area, ma Ramírez Domínguez giudica solo dalla rovinosa caduta di Pires all'interno dei 16 metri e concede un penalty a dir poco scandaloso. Forlan ringrazia e fa 1-1. Passano due minuti e da un errato rinvio difensivo nasce l'azione del 2-1 del Villarreal ancora realizzato da Forlan, giocatore in stato di grazia; inutile evidenziare per l'ennesima volta la fragilità psicologica di una squadra come quella biancorossa, incapace fuori casa di tenere un vantaggio e che va sempre in crisi dopo i gol avversari. Mané, che ormai mi sembra nel caos più totale (spiegatemi la panchina di Urzaiz...), non cambia nulla all'intervallo e dopo 6' del secondo tempo ecco la doccia fredda: lancio in area, Ustaritz salta in anticipo ma colpisce malissimo e spedisce il pallone alle spalle di Aranzubia, beffandolo peraltro con uno "splendido" pallonetto. A nulla servono i tardivi ingressi di Isma, Tiko e Llorente, anche perchè Viera è attento su due pericolose conclusioni di Etxeberria e dello stesso Llorente. La sconfitta in sé poteva anche non far male, purtroppo la vittoria del Celta a Madrid (3-2 rocambolesco con alcuni episodi quantomeno dubbi) ha oltremodo riaperto la lotta per la salvezza. La consolazione è che tutto dipende dall'Athletic, perchè la vittoria nella sfida del secolo (così l'ha ribattezzata oggi El Mundo Deportivo) con il Levante significherebbe permanenza in Primera a prescindere dai risultati altrui. Nei prossimi giorni posterò qualcosa per illustrare l'intricatissima situazione nella quale ci troviamo.