lunedì 1 dicembre 2014

DEP Jimmy.


Oggi niente cronaca. Dopo quanto successo ieri a Madrid, parlare di calcio (nonostante la vittoria a Getafe) non ha senso, almeno per me.
16 anni dopo il brutale assassinio di Aitor Zabaleta, un pacifico tifoso della Real Sociedad pugnalato al cuore nei pressi del Vicente Calderón nel 1998, il Frente Atlético ieri è tornato ad uccidere. La vittima è Francisco José Romero Taboada "Jimmy", gallego e membro dei Los Suaves, frangia dei Riazor Blues del Deportivo la Coruña. Un membro di un altro dei popoli odiati dai neofranchisti e un esponente di un gruppo di sinistra: il nemico perfetto. Dopo essere stato colpito alla testa, è stato gettato nel Manzanarre gelato ed è morto per un arresto cardiorespiratorio. Aveva due figli, uno dei quali di 4 anni.
Lascio ai giornalai e ai vari pennivendoli le cronache degli scontri (concordati via Whatsapp, a quanto si dice), le speculazioni sui partecipanti (i Bukaneros del Rayo hanno negato ogni coinvolgimento, ad esempio) e le dotte riflessioni su un fatto del tutto evidente, ovvero che il calcio funziona da valvola di sfogo per tensioni sociali ormai oltre il livello di guardia. Nonostante la morte di Jimmy, nessun editorialista si sentirà di fare un passo indietro. Lo faremo noi tifosi decerebrati anche per loro. Di seguito, il comunicato della Peña Leones Italianos. Non ho altro da aggiungere.

La Peña Leones Italianos condanna la vile esecuzione, perché di questo si tratta, di stampo fascista perpetrata dal Frente Atlético, un gruppo che tuttora imperversa nel calcio spagnolo nonostante la chiara ideologia neonazista e gli atti gravissimi di cui si è reso responsabile nel tempo. Desideriamo inoltre porgere le nostre più sincere condoglianze alla famiglia e agli amici di Jimmy e a tutta la tifoseria del Depor in questi giorni di lutto. Il nostro profondo disprezzo va invece alla LFP e alla RFEF, che hanno lasciato tranquillamente proseguire lo spettacolo mentre una persona moriva. Il calcio moderno vorrebbe che ci trasformassimo tutti in automi, seduti in poltrona e pronti ad applaudire a comando: noi non siamo e non saremo mai così. Il vostro calcio-business non ci avrà mai complici. DEP Jimmy.