venerdì 31 agosto 2012

Agur Javi.



E così alla fine non è stato Llorente il primo a lasciarci, nonostante le voci che per tutto agosto lo volevano alla Juve un giorno sì e l'altro pure (chiaramente quando mi trovavo in vacanza senza poter accedere a Internet...). Javi Martinez, infatti, mercoledì ha firmato la rescissione con l'Athletic e il conseguente contratto che lo lega al Bayern Monaco, che si è deciso a pagare per intero la clausola di 40 milioni all'Athletic, una delle tre condizioni poste da Urrutia per la cessione dei suoi gioielli ("Nonsiamo un club che vende i suoi giocatori. Perché un giocatoredell’Athletic vada via devono verificarsi tre condizionifondamentali: che il calciatore voglia andare via; che ci sia unclub a volerlo; che questo club sia disposto a pagarci la clausola direscissione" furono le parole testuali del presidente un paio di mesi fa). La cifra per me è spropositata, anche se avendo visto Javi fin dal suo esordio in Liga sono convinto che sia uno di quei pochissimi giocatori non offensivi in grado di poter cambiare volto a una squadra, e in tal senso i bavaresi hanno fatto un colpaccio per il loro centrocampo; Bielsa ha dichiarato che la squadra perde l'apporto di un giocatore superlativo, ma chiaramente ha anche aggiunto di voler guardare subito avanti. La reazione del mondo biancorosso non si è fatta attendere, e un profluvio di critiche, anche pesanti, e insulti si è riversato sul navarro. Dico la mia: non trovo giusto obiettare sulla scelta del giocatore di lasciarci per passare ad un altro club, in quanto nessuno all'Athletic firma a vita e con il sangue e pertanto nessuno deve sentirsi obbligato a restare, ma deve farlo se sente i colori nel profondo (Susaeta, per dire, ha rifiutato il Manchester United e ha prolungato per tre anni); inoltre non è corretto chiedere di dimostrare appartenenza assoluta ad un giocatore che non si è formato a Lezama, ma che venne prelevato a 17 anni dalla cantera dell'Osasuna e guarda caso proprio come ha fatto il Bayern, ovvero pagando per intero la clausola di rescissione. Proprio per quest'ultimo motivo trovo esagerata la reazione di gran parte del tifo zurigorri, che con certe uscite si è messo né più né meno al livello di quei club baschi che a giorni alterni attaccano l'Athletic per lo "scippo" dei giocatori di loro proprietà, come se ogni trasferimento non venisse profumatamente pagato. C'è un punto su cui invece condivido ogni critica al difensore/mediano di Aiegi: il comportamento personale tenuto nella vicenda. E non per il sorrisone con cui è stato immortalato nell'atto di firmare il contratto col Bayern, né per le frasi di circostanza con cui si è presentato ai nuovi tifosi e che sono sempre le stesse ("sono felice di essere qui", "questo è un club storico", "sono venuto per vincere titoli"). No, a darmi fastidio sono state la fuga notturna da Bilbao su un jet privato per andare a sostenere la visita medica a Monaco, l'ingresso nella sede della società bavarese coperto da un ombrello per sfuggire ai fotografi, il mancato saluto ai tifosi bilbaini, le scaramucce finali con la Giunta presieduta da Urrutia, le promesse di fedeltà pronunciate solo un paio di mesi fa e ora infrante. Se un giocatore vuole andarsene sono fatti suoi, l'Athletic ha resistito finora cedendo fior di campioni e continuerà a farlo, ma la gestione da parte di Javi e del suo entourage del passaggio al Bayern è stata davvero deludente. Non chiedo a un giocatore formatosi a Tajonar fedeltà eterna ai colori biancorossi, ma un po' di rispetto in più per il club che lo ha fatto crescere nella élite e diventare un nazionale sì, lo avrei voluto vedere. Ma qualcosa si era rotto nel rapporto tra il navarro da una parte e Urrutia e i tifosi dall'altra; ho apprezzato l'intransigenza della società nel volersi far pagare tutta la clausola, mentre non mi sono piaciuti certi atteggiamenti tesi a colpevolizzare il calciatore e a fare un po' di vittimismo dopo il suo addio. Sia come sia, Javi Martinez ormai è il passato, perciò grazie di tutto e addio.
L'Athletic adesso dispone di una cifra notevole per tornare sul mercato, anche se i nomi che girano, per un motivo o per l'altro, sono tutti poco convincenti, almeno per me. Detto che la Real Sociedad non vuol vendere nessuno e che l'Osasuna non dispone di giocatori particolarmente appetibili (l'unico mi pare Kike Sola, che però viene da un anno in bianco per infortunio), la rosa dei possibili obiettivi comprende Beñat del Betis, Monreal del Malaga, Raul Garcia dell'Atletico Madrid e Mikel Rico del Granada. Beñat, l'unico che prenderei, costa parecchio (20 milioni) ma soprattutto non è molto gradito a Bielsa, che lo considera più che altro un rincalzo e ha già detto di preferire l'impiego di Ruiz de Galarreta come alternativa ai titolari. Rico viene valutato 11 milioni dal suo club, cifra che definire esagerata è poco. Monreal sarebbe il terzo difensore sinistro della rosa dopo Aurtenetxe e Castillo (senza contare l'adattabile Iñigo Perez e Saborit del Bilbao Athletic), e sinceramente credo ci siano altri ruoli da coprire. Raul Garcia ha giocato un grandissimo campionato l'anno scorso con l'Osasuna, tornando ai livelli pre-trasferimento all'Atletico, però ha più volte espresso un forte sentimento anti-Athletic, quindi per me anche se fosse la reincarnazione di Pelé rimarrebbe ben lontano da Bilbao.
Vedremo come deciderà di muoversi il club, anche rispetto a Llorente che, a meno di colpi di scena dell'ultimo minuto, rimarrà in biancorosso almeno fino a gennaio. Di certo la fine del mercato porterà un po' di tranquillità, ovvero ciò che serve all'ambiente dopo la brutta partenza in Liga e la pessima prova del Calderon.

Sono usciti i gironi di UEFA: gruppo non impossibile per i Leoni, che hanno pescato Lione, Sparta Praga e Hapoel Kiryat Shmona. Ieri gli uomini di Bielsa, in formazione del tutto sperimentale, hanno pareggiato 3-3 a Helsinki con reti di San José, Toquero e Igor Martinez. Infine un'ultima notizia di mercato: David Lopez ha rescisso il suo contratto ed è libero di cercarsi una nuova squadra, come Cerrajeria prima di lui. Degli "scartati" dal tecnico in rosa resta solo Ustaritz, che peraltro potrebbe anche essere provato viste le prestazioni finora inguardabili della difesa.

domenica 12 agosto 2012

Aggiornamento pre-vacanziero.



Anche quest'anno è finalmente arrivato il momento delle (meritate?) ferie, dunque per due settimane il blog resterà chiuso. La partenza molto anticipata della stagione (il 19 agosto inizia la Liga) mi farà saltare diversi appuntamenti importanti, anche se proverò a seguire qualcosa tramite Facebook e Twitter (i link li trovate nella colonna di destra). Intanto il sorteggio ha decretato che l'avversario dell'Athletic nei playoff di UEFA sarà l'HJK Helsinki, che ha perso con il Celtic nei preliminari di Champion's League e non sembra essere un avversario irresistibile; di certo i Leoni dovranno fare meglio rispetto all'amichevole di ieri pomeriggio con il Sestao River di Segunda B, l'ultima del precampionato, terminata con una brutta sconfitta per 2-1 (gol biancorosso di Ibai). Da dimenticare del tutto, poi, il ritorno del preliminare con lo Slaven Belupo: altra sconfitta per 2-1 con un primo tempo osceno e una ripresa giocata meglio, ma che ha visto comunque troppo rischi a fronte della caratura non eccelsa dei croati. Probabilmente non aiutano l'ambiente le voci continue su Llorente, che pare aver chiesto al club di essere ceduto; per lui ci sarebbe in prima fila la Juventus, che avrebbe offerto 18 milioni. Partirà o no? Francamente comincio a pensare che Nando voglia davvero andarsene, forse per coltivare altre ambizioni, forse per ragioni economiche, forse perché il rapporto con Bielsa si è incrinato. Vedremo, di certo è meglio venderlo subito piuttosto che tenerlo adesso per poi vederlo partire a parametro zero fra un anno.
Per salutarvi nel modo più adeguato, infine, vi lascio con l'analisi della stagione delle tre squadre principali della cantera (Bilbao Athletic, Basconia e Juvenil A), che ho realizzato rielaborando vari articoli del blog La cantera de Lezama; vorrei quindi ringraziare Javi, il curatore del blog, e il suo collaboratore Patxon, senza i quali non avrei mai potuto scrivere questo pezzo. Buone vacanze e aupa Athletic!

Juvenil A
Una delle squadre meno convincenti degli ultimi anni, poco equilibrata fin dal momento della strutturazione e che ha pagato moltissimo l'obbligo di giocare con il medesimo schema della prima squadra (un punto, questo della riproducibilità dello stesso modello di gioco per tutte le squadre giovanili, a parer mio poco convincente, e che rischia di creare vuoti preoccupanti in vari ruoli negli anni a venire). Fiacco in difesa, poco concreto in attacco e caratterizzato da luci e ombre nella linea mediana, lo Juvenil 2011/2012 non ha lasciato il segno e non ha saputo confermare i buonissimi risultati ottenuti nelle ultime stagioni.
Portieri e difesa: Aitor Etxebarriazarraga, il secondo portiere, ha offerto un buon rendimento e si è fatto apprezzare per lo stile sobrio e la sicurezza, mentre il titolare Kepa Arrizabalaga, pur giocando poche partite a causa della promozione nel Basconia, ha confermato di essere una grande speranza per il futuro. Solo 4 presenze per Alex Remiro, fatto salire dallo Juvenil B per coprire il buco lasciato da Kepa, comunque di lui si parla molto bene e a detta di vari esperti la sua evoluzione andrà seguita da vicino.
Per quanto riguarda la difesa, a destra Jhon Alejandro Escobar è stato tormentato dagli infortuni e ha avuto una partecipazione marginale, mentre il suo “concorrente” Markel Etxeberria (che al momento sta svolgendo il precampionato con la prima squadra) è stato una delle grandi rivelazioni stagionali: ala riconvertita in fluidificante, dà chiaramente il meglio di sé in fase offensiva, mentre deve ancora migliorare parecchio dal punto di vista tattico e nella marcatura dell'avversario diretto. L'unico terzino sinistro della squadra, Ander Artabe, ha disputato una buona temporada, migliorando nella tenuta difensiva e confermando le doti fisiche e tecniche che già aveva dimostrato di possedere. Della batteria di centrali, ImanolCorral in pratica non ha visto il campo ha causa di vari infortuni (peccato, è un elemento promettente), Lander Arribalzaga e Unai Bilbao hanno profondamente deluso, mentre Asier Molinos ha disputato un'annata positiva, fornendo in modo costante un buon livello di prestazioni lungo tutto l'arco del campionato.
Centrocampo: partiamo da una conferma importante, quella di Oscar Gil. Il mediano navarro è stato probabilmente il migliore di tutto lo Juvenil, del quale ha guidato con carattere e presenza fisica il reparto nevralgico; gran fisico, buona tecnica e grande qualità nella distribuzione del gioco, visto il caso di Javi Martinez in prima squadra potrebbe essere arretrato in difesa per sfruttarne la capacità di impostare il gioco. Da sottolineare anche le stagioni di Martin Bengoa, incursore dal piede sinistro molto educato che si è anche laureato Pichichi della squadra, e di Gorka Iturraspe (il fratello di Ander, al quale somiglia parecchio nel modo di stare incampo), che pur tormentato dagli infortuni ha fatto sentire la sua presenza quando è riuscito a giocare. Trascurabile l'apporto di Iñaki Aranguren, giocatore di qualità che però rientrava da un lunghissimo stop, quasi mai utilizzato Iñigo Trigo, la grande delusione è stato Asier Etxaburu, mezzapunta che aveva iniziato molto bene ma ha finito per perdersi nel corso della temporada, risultando uno dei peggiori del reparto nonostante le buone doti tecniche.
Attacco: il reparto forse più criticato a causa dello scarso apporto di reti, parzialmente risolto dopo la promozione dallo Juvenil B di Gorka Santamaria. Quest'ultimo, grande rivelazione, ha mostrato caratteristiche che lo rendono una delle maggiori speranze di Lezama per il posto di futuro centravanti dell'Athletic: ha tecnica, senso del gol e presenza fisica, per cui lo seguiremo con grande curiosità nelle sue prossime tappe all'interno della cantera. Non si può direlo stesso dell'altra prima punta Jon Etxaburu, poco efficace nell'area avversaria e spesso avulso dal gioco della squadra, mentre Markel Vegas di ruolo sarebbe una seconda punta e giocare da referente unico in attacco non lo ha aiutato. Un altro nome da appuntarsi per i prossimi anni è quello di Aitor Seguin, che ha alternato grandissime partite a prestazioni assolutamente incolori ma ha tutto (fisico, cross, tiro da fuori, dribbling) per diventare una grande ala sinistra. Infine, dei due esterni offensivi Victor Monteiro e David Gonzalez il più convincente è stato il secondo (ala rapida e molto forte nell'uno contro uno), nonostantel'infortunio che lo ha tenuto fuori mezza stagione, mentre dal portoghese, autore di una temporada discreta, ci si attendeva qualcosa di più visti i notevoli mezzi tecnici a sua disposizione.
In&Out 2012/2013
Arrivi: Iñaki Williams (CD Pamplona, prestito); Jon Ander Felipe, Agirrezabala, Urtzi Iriondo, Eneko Iriondo, Ander Santamaria, De Eguino, Jagoba Borja,Yanis Rahmani, Remiro, Lubrano, Unai Lopez e Revuelta (Juvenil B).
Partenze: Artabe, Etxebarria, Molinos, Bengoa, Oscar Gil, Seguin, Undabarrena, David Gonzalez, Monteiro e Gorka Santamaria (Basconia); Etxebarrizarraga (Gernika, prestito);  Lozano (Barakaldo);  Vegas (Getxo);  Salazar; Arribalzaga; Corral; Aranguren; J. Etxaburu; Trigo; Escobar.

Basconia
Temporada piuttosto deludente, con i giocatori che anche in questo caso non si sono mai adattati del tutto allo schema di gioco della prima squadra. Molti gli infortuni lungo tutto l'arco della stagione, un problema che tormenta il Basconia da diversi anni a questa parte.
Portieri e difesa: Urtzi Erleaga aveva iniziato molto bene, poi però un infortunio lo ha frenato proprio sul più bello. È un portiere tecnicamente interessante ma piuttosto basso, e proprio la scarsa altezza potrebbe pregiudicare la sua progressione. La partecipazione di Jon Larruskain è stata trascurabile, mentre KepaArrizabalaga, promosso dallo Juvenil per l'assenza forzata di Urtzi, come detto in precedenza ha trasmesso buone sensazioni, confermate dall'ottimo europeo under 19 appena disputato (e vinto).
Alti e bassi tra i difensori. A destra, Bilbo ha giocato con regolarità ma senza grandi squilli, mentre Pedro Altamira ha mostrato buone qualità tecniche bilanciate negativamente da una scarsa attenzione difensiva e dalla poca velocità. Tra i centrali, Mikel Fernandez non ha convinto (e in più ha saltato mezza stagione per infortunio), Mikel Goya ha profondamente deluso e il solo Aymeric Laporte, nonostante un inizio complicato, ha messo in campo sicurezza e affidabilità, confermando ciò che di buono si diceva di lui. Positivi i due terzini sinistri, Eneko Zabaleta ed Egoitz Magdaleno: il primo ha un buon piede e gioca con carattere, il secondo ha impressionato per la qualità del sinistro e per la capacità di lasciare il segno in fase offensiva (può giocare infatti anche come ala).
Centrocampo:cominciamo dagli elementi che, per un motivo o per un altro, non si sono dimostrati all'altezza. Ruben Susmozas, proveniente dal Danok Bat, ha giocato poco a causa degli infortuni e comunque quasi sempre da subentrato, senza dare segnali importanti della sua presenza in rosa. Aitor Kortabitarte è approdato al Basconia dopo un'ottima esperienza nello Juvenil, tuttavia non è riuscito a ripetersi, soprattutto a livello di numeri realizzativi; probabilmente ha pagato la sua presunta polivalenza che lo ha visto costretto spesso sulla fascia, mentre nelle poche occasioni nelle quali ha potuto giostrare nel suo ruolo di mezzapunta ha giocato meglio e ha mostrato di vedere molto bene la porta. Ci si aspettava parecchio anche da Nestor Salinas, talentuoso trequartista centrale dotato di un ultimo passaggio eccellente, e pur fornendo un rendimento accettabile il ragazzo non è stato tra i migliori, anche perché è stato schierato in posizione più arretrata rispetto al passato. Grande stagione, invece, da parte di Jon Iru e Ager Aketxe. Iru è un mediano solido che può giocare anche come difensore centrale, dotato di grande senso della posizione e con una visione di gioco semplice e pulita; Aketxe (il migliore del Basconia quest'anno) è un centrocampista polivalente in possesso di un gran sinistro, tecnicamente dotato e con le qualità per coprire ogni ruolo in zona mediana.
Attacco: finalmente Guarrotxena! Iker, esterno offensivo di cui si diceva un gran bene già ai tempi di Caparros, dopo due stagioni segnate da troppi problemi di carattere fisico quest'anno ha dato segnali incoraggianti: molti gol, prestazioni spesso positive e la continuità che fin qui gli era mancata; le qualità per emergere ci sono tutte (passaggio, corsa, sovrapposizioni, fantasia, tiro), ora sta a lui confermarsi. Un altro giocatore in cerca di riscatto dopo due anni nerissimi era Ivan Franco, ma un nuovo infortunio lo ha lasciato praticamente in bianco anche in questa temporada, e addirittura non è escluso che la talentuosa ala destra possa ritirarsi definitivamente dal calcio. Aggregato al Basconia nonostante fosse in predicato di approdare al Bilbao Athletic a inizio stagione, Aitor Villar ha pagato l'assenza della seconda punta dallo schema di gioco della squadra; confinato dunque sulla fascia, ha perso molta della sua efficacia e ha disputato un'annata assai grigia. Un elemento su cui si è puntato parecchio all'inizio è stato Sergio Mendigutxia, che però ha giocato maluccio (sbagliando soprattutto troppi gol) finché non è stato fermato da un infortunio; ciò nonostante verrà promosso ugualmente nel Bilbao Athletic, segno che a Lezama confidano ancora parecchio nella prima punta asturiana. Chi ha sorpreso un po' tutti è stato Sabin Merino, arrivato in sordina dal Danok Bat e diventato titolare a suon di belle prestazioni. Centravanti classico ma capace di dialogare molto bene con i compagni, si è laurato Pichichi della squadra con 11reti e sicuramente andrà seguito da vicino anche il prossimo anno.
Giocatori in prestito: Iker Aspiazu ha confermato di non avere un gran futuro durante la sua esperienza nello Zamudio, Joseba Alkuaz alla Cultural Durango non ha lasciato tracce mentre Sergio Dominguez, trequartista stranamente sottovalutato a Lezama, è stato uno dei migliori elementi della Oyonesa in Tercera.
In&Out 2012/2013
Arrivi: Elgezabal e Lekue (Danok Bat); Artabe, Etxebarria, Molinos, Bengoa, Oscar Gil, Seguin, Undabarrena, David Gonzalez, Monteiro e Gorka Santamaria (Juvenil A).
Partenze: Bilbo (Portugalete); Villar (Barakaldo); Altamira (Gernika); Susmozas (Zamudio, prestito); Alkuaz; Goya; Larruskain; Aspiazu; Iban Franco; Magdaleno, Aymeric, Aketxe, Guarrotxena e Mendigutxia (Bilbao Athletic).

Bilbao Athletic
Un inizio scoppiettante, il sogno dei playoff per la promozione in Segunda e poi, verso febbraio/marzo, un calo vertiginoso solo in parte compensato da un finale in lieve crescendo. Questa, in estrema sintesi, la stagione di un equipo filial molto migliorato rispetto agli ultimi due anni, alquanto grigi, ma che ha convinto soprattutto nella tenuta difensiva; pur ricalcando lo schema della prima squadra, infatti, Ziganda non è riuscito a dare un gioco d'attacco adeguato ai cachorros, troppo spesso efficaci solo a palla ferma o tramite palloni lunghi. Quando Ibai è stato chiamato da Bielsa tra i“grandi” la luce si è spenta del tutto e ogni ambizione di portare a termine un campionato di vertice è svanita.
Portieri e difesa: c'erano grandi aspettative riguardo ad Aitor Fernandez, da anni indicato come l'estremo difensore forse più promettente di Lezama, dunque la delusione per la sua brutta annata è stata davvero forte. Infortunatosi durante il Mondiale under 20, ha faticato per ritrovare il posto da titolare ed è stato poi fermato da un nuovo problema fisico; la sua partecipazione dunque è stata piuttosto scarsa, ma va detto che nelle poche partite disputate (solo 11) non ha mai brillato. È stato appena prestato al Barakaldo, segno che anche in società hanno rivisto i piani su di lui. Jon Ander Serantes, preso per fare il dodicesimo, ha giocato molto più del previsto a causa degli infortuni di Aitor e si è disimpegnato piuttosto bene, anche se per età e livello complessivo non potrà aspirare alla prima squadra.
Per quanto riguarda i difensori, Ziganda ha operato una scelta poco comprensibile scegliendo come coppia centrale quella formata da Xabi Etxebarria e Unai Albizua, giocatori affidabili ma senza futuro nel club (il primo ha già 25 anni, il secondo non ha qualità sufficiente per giocare in Primera); i due hanno disputato un campionato positivo, però la loro presenza fissa in squadra ha tarpato le ali a giovani più di prospettiva. Tra questi sicuramente ci sono Jon Garcia (roccioso centrale reduce da un'ottima stagione al Basconia ma utilizzato colcontagocce), Unai Bustinza (difensivamente molto forte, paga una struttura fisica non eccelsa) e Unai Medina (penalizzato quest'annodagli infortuni, per fisico e tecnica è un elemento da tenere d'occhio). Diego Royo, prospetto tra i più interessanti del reparto, è rimasto ai box tutto l'anno a causa di un bruttissimo infortunio rimediato nel precampionato, mentre Xabier Galan ha mostrato di non possedere il livello richiesto per rimanere in squadra. Spazio finale riservato ai due giovani difensori più promettenti, ovvero Jonas Ramalho ed Enric Saborit. Il primo, che quest'anno ha esordito nella Liga diventando così il primo giocatore di colore nella storia dell'Athletic, è stato impiegato prevalentemente come terzino destro e, pur trovandosi ancora poco a suo agio sulla fascia (è un centrale, come si è visto anche nel recente Europeo under 19 vinto giocando in quel ruolo), ha migliorato sensibilmente il suo rendimento rispetto alle ultime due stagioni; purtroppo come terzino non è efficace in fase di spinta e ha ancora problemi nel posizionamento, mentre al centro risaltano il suo gioco fisico e la bravura in marcatura. Saborit al contrario è un terzino sinistro con una naturale predisposizione alla partecipazione offensiva, capace tuttavia di disimpegnarsi egregiamente anche in fase di contenimento; quest'anno ha giocato con buona continuità di prestazioni, anche se da lui ci si attende sempre più del compitino. La concorrenza nel suo ruolo è forte, ma le qualità per emergere ci sono.
Centrocampo: il reparto forse più positivo della squadra, nonostante la delusione Iñigo Ruiz de Galarreta. Sì perché il regista classe '93, una delle perle della cantera biancorossa, dopo essere stato promosso direttamente dallo Juvenil al Bilbao Athletic (saltando quindi il classico anno intermedio nel Basconia) non è stato all'altezza delle tante aspettative, e in generale ha giocato un'annata grigia; impreciso, poco incisivo e ancora troppo leggero fisicamente, il donostiarra non è mai riuscito a fare la differenza, nonostante abbia una tecnica e una visione di gioco eccellenti. I margini per recuperare sono ampi e c'è da sperare che il salto tra i professionisti, seppur duro, sia servito a rafforzarlo in prospettiva futura. Gli altri centrocampisti, invece, sono andati tutti mediamente bene, con un paio di elementi sugli scudi. Si tratta di Iñigo Eguaras e Alvaro Peña: il primo, mediano classico, si fa apprezzare per senso tattico, geometrie e bravura nel pressing, mentre il secondo è un centrocampista che abbina qualità a una facilità di corsa e a una mobilità notevoli, un po' come il De Marcos della prima squadra. Positivi, come detto, anche Erik Moran (migliorato fisicamente, è un regista molto interessante, simile per caratteristiche ad Iturraspe) e Javier Eraso, altro centrocampista instancabile e quasi sempre sopra la sufficienza.
Attacco: molte delusioni in questo settore, incapace di fornire quell'apporto di gol con il quale la squadra avrebbe anche potuto puntare ai playoff. Tolto Ibai, che peraltro ha giocato solo 16 partite, nessun altro attaccante è riuscito ad arrivare in doppia cifra, dato che la dice lunga sulle difficoltà realizzative dei cachorros. Partiamo dagli esterni. Alain Eizmendi ha giocato una buona stagione, purtroppo però deve fare i conti con un fisico troppo leggero che vanifica le sue ottima qualità (tecnica, passaggio, tiro) e che probabilmente gli impedirà di andare oltre la Segunda. All'opposto c'è Asier Goti, ala rapidissima e molto forte nel dribbling a cui però manca la freddezza nel concludere l'azione; i suoi difetti possono essere smussati con un lavoro continuo su finalizzazione e ultimo passaggio, cosa che lo rende un elemento datenere in considerazione. Jonxa Vidal, infine, ha giocato molto ma non ha lasciato grandi tracce, penalizzato anch'egli da un fisico non all'altezza della buona pulizia tecnica. Per quanto riguarda il ruolo del centravanti, quest'anno il Bilbao Athletic ha utilizzato tre giocatori che non hanno impressionato granché. Il migliore è stato il meno considerato all'inizio, quel Lander Yurrebaso che ha segnato 7 reti in 25 partite e ha finito per avere il minutaggio più alto; nonostante sia tutto fuorché un granatiere, sa tenere bene la posizione, si smarca con bravura e vede molto bene la porta. Un prestito potrebbe essere la soluzione perfetta per valutare le sue possibilità per il futuro. Mikel Orbegozo (14 partite, 4 reti e un prestito al Nastic in Segunda del tutto trascurabile) era stato preso dalla Real Sociedad per rinforzare il reparto, tuttavia ha apportato poco o nulla alla causa e ha mostrato chiaramente di non avere le qualità per giocare nella Liga. Concludiamo la carrellata con l'altra grandissima delusione della temporada, ovvero GuillermoFernandez: giovanissimo e molto promettente, al pari di Ruiz de Galarreta ha saltato la tappa nel Basconia approdando alla seconda squadra direttamente dallo Juvenil, tuttavia dal punto di vista realizzativo è stato del tutto insufficiente (un solo gol in 28 presenze) e si è rivelato ancora troppo acerbo per la categoria. Il prossimo anno sarà decisivo per capire se ha o meno potenzialitàsufficienti per continuare la sua progressione.
Giocatori in prestito: Igor Arnaez, laterale sinistro, ha ben figurato nel Sestao ma difficilmente troverà posto per la forte concorrenza nel ruolo; il buon centrocampista Gorka Eraña è stato ceduto al Barakaldo per recuperare da un infortunio, ma anche qui ha avuto vari problemi fisici e ha giocato poco; il portiere Gorka Magunazelaia ha messo a referto un'ottima stagione nel Sestao e dovrebbe essersi guadagnato il posto da titolare per la stagione che sta per iniziare; Ander Larrucea, Dani Suarez e la ex grande promessa Ander Vitoria non hanno convinto nelle loro esperienze al Lemona (i primi due) e all'Amorebieta; il centravanti Jon Etxaniz, infine, ha segnato molto nel Sestao (14 reti in 37 presenze) e, pur non risaltando particolarmente per qualità tecniche e partecipando poco al gioco di squadra, potrebbe rivelarsi la bocca da fuoco che da tempo manca a Lezama.
In&Out 2012/2013
Arrivi:Orbegozo (Nastic, fine prestito); Arnaez, Magunazelaia ed Etxaniz (Sestao, fine prestito); Eraña (Barakaldo, fine prestito); Magdaleno, Aymeric, Aketxe, Guarrotxena e Mendigutxia (Basconia).
Partenze:Unai Medina (Barakaldo); Aitor Fernandez (Barakaldo, prestito); Laborda; Xabi Etxebarria; Ander Vitoria (Portugalete); Larrucea; Galan (Osasuna B).

sabato 4 agosto 2012

Terzo turno dei preliminari di UEFA: Athletic 3-1 Slaven Belupo.


Isma Lopez bacia lo stemma dell'Athletic dopo l'1-0 (foto Athletic-club.net).

Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Gurpegi, Ramalho (46' Ekiza), Iñigo Pérez; Iturraspe, De Marcos, Toquero (63' Ruiz de Galarreta); Ibai (46' Llorente), Susaeta, Isma López.
Slaven Belupo: Rodic, Kokalovic, Grgic, Bubnjic, Canadija, Busic (52' Saban), Delic (59' Glavica), Puric, Rak (81' Pilipovic), Maras, Batarelo.
Arbitro: Sergii Boiko (UKR).
Reti: 16' Isma López, 19' Delic, 20' Susaeta, 68' Isma López.

L'Athletic inizia nel modo giusto il cammino europeo della temporada 2012/2013, anche se il 3-1 finale lascia ancora una speranza di passaggio del turno ai croati dello Slaven Belupo. La matematica però non tiene conto dei valori espressi dal campo, e in questo senso è risultato evidente che tra le due formazioni esiste almeno una categoria di differenza; i balcanici fra una settimana presumibilmente punteranno tutto sul fattore casalingo e sul furore agonistico, anche perché sono piuttosto avanti nella preparazione, ma senza errori clamorosi la cifra tecnica dei Leoni dovrebbe essere sufficiente ad assicurare il passaggio del turno. La partita è stata un lungo monologo dei biancorossi, con lo Slaven tutto raccolto nella sua metà ma incapace di far scattare in modo efficace il contropiede; la difesa predisposta da Bielsa, pur se inedita, ha retto bene, concedendo solo due occasioni agli avversari (una sfruttata subito, peraltro), mentre davanti il Loco ha stupito con una mossa a sorpresa: non il Susaeta falso centravanti già visto la scorsa stagione, bensì quel Toquero mezzapunta che ha sparigliato le carte con il suo movimento perpetuo. Un trequartista di ruolo solitamente prende il pallone, alza la testa e cerca il filtrante per gli attaccanti, mentre Gaizka (chiaramente poco dotato per svolgere il compito di un classico numero 10) ha agito più che altro da seconda punta che parte da lontano e cerca l'imbucata improvvisa in area, come nella clamorosa occasione di testa nei primi minuti, oppure ha cercato con grande costanza lo scambio di posizione con Ibai e la sovrapposizione sulla destra; un lavoro importante, quello del vitoriano, che ha dato i suoi frutti più evidenti nell'azione del 2-1, con l'inserimento in fascia e il cross perfetto al centro. A livello di gioco l'Athletic, dopo alcune amichevoli non troppo proficue, è tornato ad esibire il calcio offensivo e di possesso che abbiamo imparato ad ammirare lo scorso anno, anche se la scarsa caratura dell'avversario ha sicuramente agevolato il compito ai bilbaini. Bene in attacco, discreti in difesa: peccato solo per quel gol preso in modo stupido, da rimessa laterale, altrimenti staremmo parlando di un'eliminatoria già chiusa. Di certo nel secondo tempo il dominio è stato nettissimo, e con un po' di precisione in più il punteggio finale sicuramente sarebbe stato più ampio. In ogni caso, accontentiamoci dell'ottima prova di alcuni singoli (Isma Lopez su tutti e aldilà dei gol, che debutto per la vecchia stella della nostra cantera!), della reazione della squadra dopo l'1-1, che ha fruttato l'immediata rete del 2-1 di Susaeta, e di alcune azioni davvero pregevoli (ottima quella del 3-1: grande combinazione Susaeta-Iraola a destra, cross splendido per Iñigo Perez, gran botta sul palo e Isma a ribadire in rete). Il ritorno non sarà una formalità, perciò occhi aperti e massima attenzione. Un'ultima notazione sui fischi a Llorente: ci sono stati, sonori, ripetuti e da più settori dello stadio, e in larga parte sono stati dovuti alla telenovela sul rinnovo. Il mio parere è che il giocatore se li sia meritati, perché di questo benedetto contratto si parla ormai da mesi e non è possibile che le parti ancora non siano iunte ad un accordo. Se vuole restare firmi, se vuole andarsene lo faccia, ma che prenda una decisione definitiva una volta per tutte.

giovedì 2 agosto 2012

Si parte!


Bielsa e la squadra nell'allenamento di ieri (foto Athletic-club.net).

Sembrano passati pochi giorni dalla finale persa con il Barcellona in Copa del Rey, e invece la stagione 2012/2013 è già qui. La temporada dell'Athletic inizierà infatti stasera alle 21 con la partita di andata del terzo turno dei preliminari di UEFA; avversario l'NK Slaven Belupo di Koprivnica, formazione croata attualmente al comando del proprio campionato dopo due giornate.
Non ho seguito sul blog il precampionato dei Leoni, tranne un flash sulla prima amichevole, sia per motivi di tempo sia perché ho ritenuto poco indicative amichevoli di luglio giocate senza mezza squadra titolare. I biancorossi non hanno incantato, hanno perso quasi sempre incassando diversi gol e segnandone pochi, ma alla fine ciò che resta è solamente il bollettino dell'infermeria: ad Amorebieta, operato a causa della pubalgia e fuori da tempo, si sono aggiunti nella lista degli indisponibili anche Aduriz e Aurtenetxe, due assenze non di poco conto in vista dell'impegno di stasera. In particolare pesa molto lo stop di Aritz, che avrebbe dovuto sostituire un Llorente in ritardo di preprazione e che invece sarà fuori almeno fino al ritorno con lo Slaven.
In vista della partita di oggi, Marcelo Bielsa sarà giocoforza costretto a inventarsi un undici del tutto inedito, visto che, oltre agli infortunati, non potrà contare neppure sugli "olimpici" Muniain, Javi Martinez ed Herrera, senza contare David Lopez, Ustaritz e Cerrajeria che sono stati esclusi dalla lista europea. Detto che in porta andrà Iraizoz, la difesa sarà più che inedita: Iraola a destra, e fin qui nessuna sorpresa, Iñigo Perez a sinistra (esperimento che suscitò più di un dubbio la scorsa stagione) e soprattutto una coppia centrale formata da capitan Gurpegi e Jonas Ramalho, fresco campione europeo under 19 che sembra aver convinto l'argentino grazie alle buone prestazioni nel precampionato. Il triangolo di centrocampo, tipico per due terzi (Iturraspe e De Marcos), dovrebbe avere in Ruiz de Galarreta il vertice avanzato, e se così fosse sarebbe la prima presenza da titolare per la giovanissima speranza di Lezama. Nebulose le indicazioni per l'attacco: il Loco ha detto chiaramente che Llorente, in ritardo di forma, non giocherà, ma visto che Toquero continua a non convincere come prima punta potrebbe inventarsi una mossa delle sue... magari Susaeta al centro di un tridente con Ibai, Isma Lopez o Igor Martinez, che sembra piacere molto al tecnico argentino. L'importante sarà cominciare bene, evitando di metterla sul piano fisico (i croati sono chiaramente avanti nella preparazione) e cercando di non subire gol visto che si gioca al San Mamés; la storia recente insegna che non bisogna sottovalutare nessuno, ma siamo chiaramente favoriti e dovremo dimostrarlo sul campo. Si comincia, buona stagione a tutti!