sabato 25 settembre 2010

Convocati per Athletic-Barcellona.


Coda ai botteghini del San Mamés per assicurarsi i biglietti di Athletic-Barcellona (foto Deia.com).

Questa mattina Caparros ha diramato le convocazioni per la partita di domani sera (calcio d'inizio alle ore 22) contro il Barcellona. Questa la lista: Iraizoz, Raúl; Amorebieta, San José, Iraola, Aitor Ocio, Aurtenetxe; David López, Gabilondo, Gurpegi, Susaeta, Javi Martínez, Orbaiz, Iturraspe; Muniain, De Marcos, Llorente, Igor Martínez. Restano fuori per scelta tecnica Ustaritz, Balenziaga, Castillo, Íñigo Pérez (protagonista martedì scorso), Ion Vélez e Castillo, mentre Koikili e Toquero sono ancora infortunati. Fernando Llorente figura tra i convocati anche se la sua presenza in campo è ancora fortemente in dubbio: l'ariete riojano è uscito malconcio dalla partita con il Maiorca e al momento non è chiaro se potrà partire o meno tra i titolari. Secondo me Llorente giocherà, altrimenti Jokin avrebbe chiamato l'unica altra prima punta della rosa, Ion Velez, che invece guarderà l'incontro dalla tribuna. Il navarro sicuramente non sarà felice ma almeno ha un posto assicurato al San Mamés, al contrario delle centinaia di persone che ieri hanno affrontato una fila di tre ore per ottenere uno dei pochi biglietti ancora disponibili. Ci sono molte aspettative riguardo a questa partita e devo confessare che anch'io sto vivendo una vigilia tra la curiosità e la tensione: curiosità per scoprire quale atteggiamento tattico sceglierà Caparros e per verificare le reali potenzialità di questa squadra, tensione perché davanti ai Leoni ci saranno i fantastici campioni blaugrana, Messi escluso (il pestone di Ujfalusi lo terrà fuori per un paio di settimane). I precedenti casalinghi con il Barcellona sono positivi (41 vittorie, 17 pareggi e 21 sconfitte), tuttavia negli ultimi dieci anni ci sono state solo due vittorie biancorosse, di cui una all'ultima giornata della Liga vinta da Rijkaard che schierò una formazione rimaneggiatissima, a fronte di tre pareggi e ben cinque affermazioni dei catalani; l'anno scorso finì 1-1 con reti di Daniel Alves e Toquero.

giovedì 23 settembre 2010

4a giornata: Athletic 3-0 Mallorca.


Iturraspe festeggia Iñigo Perez dopo il gol del 3-0 (foto Athletic-club.net).

Athletic Club:
Iraizoz; Iraola, San José, Amorebieta, Aurtenetxe; Iturraspe, Javi Martínez; David López (66' De Marcos), Igor Martínez (72' Susaeta), Muniain (80' Íñigo Pérez); Llorente.
RCD Mallorca:
Aouate; Cendrós (65' Webó), Nunes, Ramis, Kevin; Martí, De Guzmán; Nsue, Pereira, Gonzalo Castro; Cavenaghi.
Reti:
43' David López, 61' San José (rig.), 92' Íñigo Pérez.
Arbitro:
Fernando Teixeira Vitienes (Comité cántabro).

L'Athletic brilla solo per un tempo, il secondo, ma per superare un Maiorca irriconoscibile 45 minuti di qualità bastano e avanzano. Finalmente qualcosa si muove in panchina: Caparros ha messo dentro dall'inizio Iturraspe, Muniain e Igor Martinez, ottenendo una risposta sicuramente positiva rispetto alle solite partite impostate solo sui lanci dalle retrovie per Llorente. Da tempo invocavo una soluzione di questo tipo, giacché i giocatori tecnici e capaci di dialogare palla a terra in rosa non mancano, e adesso spero che l'esperimento di martedì sera abbia un seguito; in realtà non ne sono troppo convinto, almeno a breve termine, perché Jokin sicuramente non prescinderà da Toquero quando rientrerà e vorrà sicuramente trovare un posto a Gurpegi, che - mi costa dirlo - quest'anno per me non dovrebbe essere titolare fisso. Sia come sia, al San Mamés si è vista una squadra con potenzialità veramente interessanti: Iturraspe è un signor regista e si completa alla perfezione con Javi Martinez, ormai divenuto un centrocampista universale, in grado di fare tutto benissimo; Muniain è pronto per giocare dall'inizio; Igor Martinez si candida a diventare una delle maggiori sorprese delle stagione. Se a tutto ciò si aggiungono Susaeta e De Marcos, ieri in panchina, e la carta-Iñigo Perez, altro giovane di qualità, il quadro si fa davvero succulento. Caparros, si sa, non è un tecnico che fa del gioco offensivo il suo credo, tuttavia rinunciare a tale abbondanza in luogo della classe operaia (Gabilondo, David Lopez, Toquero), dei mostri sacri (Orbaiz) o di un difensivismo spesso eccessivo (Gurpegi esterno destro) appare uno spreco pazzesco, un peccato capitale; speriamo che il 3-0 contro il Maiorca possa contribuire a cambiare la storia della stagione che è appena cominciata. Sicuramente il 4-2-3-1 proposto martedì ci ha messo un po' a carburare, tuttavia nella ripresa si sono intraviste le potenzialità di questa disposizione tattica: Iturraspe sa innescare palla a terra gli attaccanti, Llorente è una boa di grande qualità e la coppia Muniain-Igor Martinez (a cui deve aggiungersi Susaeta, troppo superiore a David Lopez) sa proporre inserimenti, tagli senza palla e scambi continui di posizione capaci di mandare in crisi qualsiasi difesa. Nel primo tempo, giocato maluccio da entrambe le squadre, ci sono stati ancora troppi lanci lunghi a saltare il centrocampo, probabilmente dovuti all'abitudine al pelotazo dei difensori centrali; quando nel secondo i Leoni hanno cominciato a dialogare palla a terra, però, la musica è cambiata e le occasioni da gol sono fioccate. L'Athletic sicuramente è stato fortunato in occasione del primo gol (un cross di David Lopez bucato dai centrali e che si è insaccato lemme lemme sul palo lontanto) ed è stato anche omaggiato di un rigore dubbio, ma va detto che il Maiorca è apparso solo la brutta copia della squadra di Manzano; quando si tira in porta una volta in 90' c'è poco da recriminare, come ha ammesso lo stesso Laudrup nel dopo gara. Ultima nota per l'età media della formazione schierata da Caparros: 23 anni e rotti, con ben 8 canterani su 11 dall'inizio (più altri due inseriti a partita in corso). Un altro calcio è possibile, per lo meno a Bilbao.

Pagelle dell'Athletic.

Iraizoz 6: si riscatta della brutta serata di Gijon con una partita sobria e senza sbavature. Viene impegnato poco, è vero, ma appare sempre molto concentrato.
Iraola 6,5: capitano per le assenze di Orbaiz e Gurpegi, gioca una partita ordinata e senza squilli, riuscendo però ad appoggiare sempre l'azione offensiva con continuità. Contro il "Chori" Castro non soffre mai.
San José 7: annulla Cavenaghi insieme al collega e tira un rigore perfetto, chiudendo virtualmente il match.
Amorebieta 6,5: serata di tutta tranquillità, Cavenaghi prima e Webó poi gli rimbalzano contro senza riuscire a saltarlo una sola volta.
Aurtenetxe 6,5: la maturità e la sicurezza che dimostra partita dopo partita sono sorprendenti. Non spinge moltissimo, ma tiene la posizione e controlla senza patemi Nsue, il più attivo dei trequartisti avversari.
Iturraspe 6,5: a centrocampo sa starci, eccome. Buon senso della posizione, ottime geometrie, è un regista dotato e sa far girare velocemente il pallone. Attualmente è una spanna sopra ad Orbaiz.
Javi Martinez 6,5: la condizione è in crescita e le prestazioni migliorano di pari passo con essa. Contrasta, riparte e si inserisce senza pause: una colonna.
David Lopez 6+: fino al momento del gol è il peggiore dei centrocampisti avanzati, poi la rete casuale lo sblocca. Meglio nella ripresa, quando si rende pericoloso in un paio di occasioni, ma Susaeta è un'altra cosa (dal 66' De Marcos 6: entra subito nel vivo del gioco e dimostra di poter rendere molto di più con questo tipo di schema).
Igor Martinez 7: conferma tutto ciò che di buono aveva mostrato a Gijon. È tecnico, veloce e possiede la rara capacità di saper servire l'ultimo passaggio al momento giusto. Parte al centro e si scambia spesso con Muniain, facendo venire il mal di testa ai maiorchini. Può diventare importante per questa squadra (dal 72' Susaeta 6: dà un saggio delle sue qualità dribblando un avversario in un fazzoletto per poi servire l'assist da cui nascerà il 3-0. Cosa ci faceva in panchina?).
Muniain 7: quando parte palla al piede dà sempre l'impressione di poter creare qualcosa di pericoloso per gli avversari. Miglior biancorosso nel primo tempo, nel secondo è sempre attivo ed esce dal campo tra gli applausi (dall'80' Iñigo Perez 6,5: in dieci minuti mette Llorente davanti al portiere e segna il primo gol con l'Athletic. Ha qualità, deve entrare a far parte delle rotazioni a centrocampo).
Llorente 6-: il meno brillante della compagnia, sbaglia un paio di gol di cui uno clamoroso a fine gara (peraltro con De Marcos liberissimo dall'altra parte). Resta comunque fondamentale per la sua funzione di boa, e quando la squadra inizia a tenere la palla a terra sembra ancora più a suo agio.

Caparros 6,5:
finalmente tenta qualcosa di diverso rispetto al suo classico 4-4-2 rigidissimo e trova risposte confortanti. Ha una rosa giovane, ricca di talento e con grandi potenzialità, adesso sta a lui dare continuità alla partita col Maiorca. Per adesso onore al merito per quanto visto martedì.

martedì 21 settembre 2010

3a giornata: Sporting 2-2 Athletic.


Gurpegi suona la carica dopo aver segnato il gol del 2-1 (foto Athletic-club.net).

Sporting: Juan Pablo; Lora, Botía, Gregory, Canella; Eguren, Rivera; Nacho Novo (73' Luis Morán), De las Cuevas (78' Carmelo), Diego Castro; Sangoy (63' Barral).
Athletic Club:
Iraizoz; Iraola, San José, Amorebieta, Aurtenetxe; Gurpegui, Orbaiz (86' Iturraspe), Javi Martínez, Gabilondo (54' Susaeta); Igor Martínez (70' Ion Vélez); Llorente.
Reti:
12' De las Cuevas, 23' Sangoy, 28' Gurpegui, 58' Llorente.
Arbitro:
Álvarez Izquierdo (Colegio catalán).

Se dovessero chiedermi quali caratteristiche rendono immediatamente identificabile l'Athletic di Caparros, tra le altre citerei senza dubbio la "sindrome Stevenson o di Jekyll/Hyde", ovvero la capacità impressionante di mostrare due atteggiamenti completamente diversi nel contesto di una sola partita. Questa nota malattia calcistica, i cui primi sintomi cominciarono a intravvedersi più o meno quattro anni orsono, è tornata a manifestarsi sabato sera allo stadio El Molinon di Gijon e ha lasciato esterrefatti numerosi esperti per la violenza con cui si è presentata. Primo tempo molle, apatico, senza idee e condito da errori da oratorio; ripresa frizzante, volitiva e di buon livello tecnico-tattico. In mezzo, solo 15 minuti per riprendere fiato e bere qualcosa di fresco (il tè caldo lo lascio più che volentieri a Caressa). Spiegazioni? Poche e confuse, giacché ancora non si conoscono origini e cause della sindrome Stevenson. Di certo è stata una partita godibile e ha fruttato un punto che, per come si erano messe le cose dopo i primi 25 minuti di gioco, non dev'essere disprezzato.
Jokin stupisce riproponendo Gurpegi esterno destro, mossa che pareva inflazionata dopo essere stata utilizzata con risultati alterni (bene all'inizio, male nel finale di Liga) per larga parte della scorsa stagione; a centrocampo ritorna Orbaiz, che parte per la prima volta titolare, mentre a supportare Llorente c'è Igor Martinez, esordiente assoluto in Primera intorno al quale c'è grande curiosità dopo le ottime prestazioni nel precampionato. Lo Sporting di Preciado è in formazione tipo, con un 4-2-3-1 nel quale sono titolari i due nuovi acquisti Nacho Novo e Sangoy. La partita, purtroppo per i Leoni, viene subito mal indirizzata da un grossolano errore di Iraizoz, che si lascia sfuggire un crossetto innocuo di Novo e serve a De las Cuevas il più comodo degli assist. Il match è dunque subito in salita, i bilbaini danno segni di vita cogliendo un palo con Javi Martinez ma si fermano lì, ricominciando col solito monoschema del pelotazo e così sia. Che la difesa sia ancora un po' traballante, poi, lo dimostra il 2-0 dei padroni di casa, cui basta un lancio preciso di Rivera per bucare la retroguardia (Amorebieta viene risucchiato a sinistra, San José marca De las Cuevas e non c'è nessuno che scali sul centravanti) e mettere Sangoy solo davanti a Iraizoz; l'argentino è bravissimo nel controllare e tirare immediatamente, tuttavia le responsabilità del reparto arretrato basco sono evidenti. La notevole mazzata provocata dall'uno-due dello Sporting viene fortunatamente mitigata subito dal gol di Gurpegi, assistito nell'occasione da un bravissimo Igor Martinez: l'ex Alaves si sposta a sinistra su un ribaltamento di fronte, evita due avversari e trova con precisione la testa di Carlos nell'area piccola. L'Athletic sembra accontentarsi ed esaurisce qui la sua azione, mentre la squadra di Preciado controlla. A inizio secondo tempo, oltre a Susaeta, entra in campo anche la sindrome Jekyll/Hyde: i Leoni sono positivamente irriconoscibili, dominano il possesso palla ed esprimono un calcio gradevole, come se i continui lanci della prima frazione fossero stati fatti per scherzo. Al 54' Igor Martinez trova un corridoio fantastico per Llorente, sciagurato nello spedire fuori, ma dopo 4 minuti Nando si riscatta con un preciso colpo di testa su corner di Orbaiz. I bilbaini ora fanno la partita con grande convinzione e lasciano allo Sporting solo il contropiede, anche se gli asturiani sono sempre pericolosi e sfiorano il 3-2 grazie ad una nuova uscita a farfalle di Iraizoz; il gol sembra nell'aria, Susaeta e Llorente ci provano senza fortuna e l'incontro si avvia al termine. Proprio nel recupero l'Athletic avrebbe però il colpo del k.o.: Ion Velez, riapparso dopo una lunga assenza, tiene in gioco un pallone destinato ad uscire, Llorente serve Susaeta e Markel tira di prima intenzione, trovando purtroppo la grande risposta di Juan Pablo.
2-2 giusto o che ci va stretto? Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto? Meglio la carbonara o l'amatriciana? Dichiarando conclusa la fiera delle domande inutili, teniamoci stretto il punto e pensiamo a fare bottino pieno domani contro il Maiorca di Michelino Laudrup.
I migliori e i peggiori nell'Athletic: da sottolineare senza dubbio la bella prova di Igor Martinez, che esordisce senza paura in uno stadio difficile come il Molinon. Un assist, tanto movimento e una qualità di gioco evidentissima confermano le buone sensazioni che aveva trasmesso ad agosto, quando si era segnalato per i gol e il talento palla al piede; a parer mio è inferiore solo a Muniain come partner di Llorente, vedremo cosa deciderà Caparros nelle prossime partite. Gurpegi è l'altro uomo-copertina, non solo per il gol ma soprattutto per l'abnegazione e la capacità di adattamento che lo portano a saper essere decisivo in più di una posizione. Llorente è a quota tre gol in tre partite: serve altro da un centravanti? Aurtenetxe conferma di essere solido e affidabile, Javi Martinez mostra una condizione in crescendo.
Giornata-no per Iraizoz: commette un errore marchiano sul primo gol, non è particolarmente reattivo in occasione del secondo e rischia di combinare un'altra frittata a fine gara; in settimana si era parlato di un interessamento dell'Arsenal, di certo con questa prova non avrà convinto Wenger. Orbaiz, indicato da As come migliore in campo, a me non è piaciuto per nulla, sia per l'ormai cronica staticità che per la piattezza della sua regia; in rosa ci sono due prospetti come Iturraspe e Iñigo Perez, non sarebbe meglio provarli ogni tanto? Gabilondo regala l'ennesima prova incolore, la coppia San José-Amorebieta non è irreprensibile in occasione del 2-0.

sabato 11 settembre 2010

Stasera Athletic-Atletico.


De Marcos rientra nella lista dei convocati dopo l'assenza contro l'Hercules.

Seconda giornata di campionato e prima partita di prestigio della stagione 2010/2011 per l'Athletic: alle 22 scenderanno infatti sul terreno del San Mamés i Leoni e i "materassai" dell'Atletico Madrid. I nostri parenti poveri (l'Atletico venne fondato da alcuni studenti baschi residenti nella capitale come succursale dell'Athletic) sembrano d'improvviso diventati un'invincibile armata solo perché si sono aggiudicati la Supercoppa europea contro 11 zombi in maglia nerazzura, per poi vincere di goleada contro uno squadrone come lo Sporting Gijon; di fronte a questi due successi in serie - roba grossa - i giornali e l'ambiente colchonero si sono esaltati in maniera pazzesca, arrivando a delirare di un possibile ruolo da terzo incomodo per la vittoria della Liga. Come no. La partita di stasera rappresenta dunque un'occasione imperdibile per ridimensionare subito una delle nostre rivali storiche, che in questo momento viene pompata su tutti i media con una persistenza e una mancanza di obiettività che hanno quasi del ridicolo (per fare un esempio, oggi Marca.com titola sulla partita: "Primera prueba de fuego para el lider", come se l'Atletico fosse solo al comando e non in cima alla classifica dopo appena una giornata per differenza reti, peraltro a pari punti anche con l'Athletic). Caparros ha convocato i seguenti 18 giocatori: Iraizoz, Raúl; Ustaritz, Amorebieta, San José, Iraola, Aurtenetxe; David López, Iturraspe, Gabilondo, Susaeta, Orbaiz, Gurpegui, Javi Martínez; Muniain, De Marcos, Toquero, Llorente. Gabilondo e Toquero si sono pertanto ripresi dai loro infortuni, e bisogna dire che Gaizka ha fatto un mezzo miracolo recuperando in un paio di settimana dalla lesione alla caviglia che lo costrinse a uscire con le stampelle dallo stadio dell'Hercules; l'unica novità rispetto ad Alicante è rappresentata da De Marcos, inserito tra i convocati al posto di Castillo. Restano fuori per scelta tecnica anche Iñigo Perez, Balenziaga e Aitor Ocio, mentre Ion Velez e Koikili sono ancora infortunati. Nell'Atletico due assenze di rilievo, quelle di Fran Merida e soprattutto di Ujfalusi, colonna della difesa di Quique Sanchez Flores. Negli ultimi cinque anni i colchoneros hanno vinto per tre volte alla Cattedrale, anche se i precedenti a Bilbao restano nettamente a favore dei baschi, con 39 vittorie su 73 incontri (20 i successi madrileni, 14 i pareggi), l'ultima delle quali l'anno scorso, 1-0 con gol di Javi Martinez.