lunedì 29 ottobre 2007

9a giornata: Athletic 0-0 Betis.

Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Ocio, Amorebieta, Koikili; Susaeta (72' David López,), Orbaiz, Javi Martínez, Gabilondo; Etxeberria (77' Llorente), Aduriz (85' Vélez).
Real Betis: Ricardo; Damiá, Melli, Rivas, Fernando Vega; Xisco (67' Edú), Capi (76' Somoza), Juande, Babic; Sobis (82' Rivera), Fernando.
Arbitro: Lizondo Cortés, Colegio Valenciano.

L’Athletic rinvia ancora una volta il suo appuntamento con la prima vittoria casalinga, una situazione che sta assumendo giornata dopo giornata contorni tragicomici e che però ha una spiegazione semplice semplice: quando deve fare la partita, gli uomini di Caparros non sanno nemmeno da che parte cominciare. Finché si tratta di chiudersi e ripartire, come contro Levante e Valladolid, la squadra fa il suo dovere, ma quando bisogna prendere in mano il pallino del gioco e proporsi contro una difesa schierata i nodi vengono al pettine. Mancano giocatori capaci di dare accelerazioni dalla trequarti in su, manca un elemento in grado di accendere la luce negli ultimi 20 metri con rifiniture perlomeno decenti (e qui speriamo tutti in un pronto rientro di Yeste, ieri in panchina). Insomma, l’Athletic tiene palla, manovra in modo ordinato, tuttavia non riesce mai a cambiare ritmo ed è troppo monocorde in fase offensiva, facilitando in tal modo il compito degli avversari, ai quali basta non commettere errori e chiudere diligentemente gli spazi per concludere con la rete inviolata. Se poi Caparros sceglie la coppia di contropiedisti Aduriz-Etxeberria come tandem d’attacco, si capisce subito che la partita, a meno di clamorosi colpi di scena, è praticamente già avviata sui binari dello 0-0.
Il tecnico di Utrera, oltre ai due attaccanti sopra citati, propone Koikili e Susaeta in luogo di Del Horno e David Lopez, entrambi esclusi per scelta tecnica; accanto ad Ocio c’è Amorebieta, in dubbio fino all’ultimo, e Gabilondo viene confermato sulla sinistra dopo la buona prova di Valladolid. Cuper risponde con un 4-4-2 speculare a quello biancorosso e con una coppia offensiva parimenti leggera: Fernando è un trequartista, Sobis una seconda punta di ruolo. A questa squadra manca il bomber Pavone, ancora sconsolatamente seduto in panchina. L’inizio del match fa presagire quello che sarà l’andamento generale dei 90 minuti: Betis che difende in 11, pallino del gioco in mano all’Athletic (che non sa bene cosa farsene) e azioni che si susseguono senza trovare sbocchi significativi negli ultimi metri. I Leoni insistono molto sull’asse di destra Iraola-Susaeta, con Markel, unico giocatore capace di saltare l’uomo, che viene però raddoppiato dai sivigliani ogni volta che tocca palla ed è dunque impossibilitato a creare qualche occasione degna di nota. Dopo 20 minuti di nulla totale, i padroni di casa guadagnano una punizione dal limite che Gabilondo si incarica di battere, trovando però la puntuale risposta di Ricardo al suo bel sinistro liftato. E’ solo un fuoco di paglia e in effetti la partita vive di fiammate estemporanee, come al 33’ quando Aduriz, pescato da un precisissimo lancio dalle retrovie di Aitor Ocio, si inserisce tra i due centrali, stacca alla perfezione e fa gridare al gol il San Mamés…peccato che Ricardo non sia d’accordo e tocchi il pallone di quel tanto che basta per deviarlo sulla parte alta della traversa. Il Betis si fa vedere in chiusura di tempo con una volee alta di Sobis e una punizione dello stesso brasiliano non contenuta da Iraizoz, tuttavia è assolutamente incapace di far male. Davvero disastrosa la squadra di Cuper, compagine sconcertante per incapacità di passare la metà campo con uno straccio di azione palla a terra; gli uomini ci sarebbero pure, peccato che il tecnico argentino non sia ancora riuscito a dare un’identità e un minimo di gioco ai biancoverdi.
La ripresa segue la falsariga del primo tempo, con punte di non gioco se si vuole ancor più pronunciato. Il Betis sparisce definitivamente dal terreno di gioco, l’Athletic continua a manovrare con ordine ma senza un vero progetto offensivo, affidandosi a sporadiche accelerazioni dei suoi singoli e alla consueta caparbietà che sempre dovrebbe animare gli zurigorri. Al 62’ il numero lo fa Koikili, autore di una buona prova, che se ne va sulla sinistra e centra un pallone delizioso che Aduriz non riesce a deviare alle spalle di Ricardo. Aritz è come al solito l’unico riferimento offensivo dei Leoni e non è un caso che il momento di maggior arrembaggio biancorosso coincida con un quarto d’ora in cui il numero 23 sembra morso dalla tarantola per come si avventa su tutti i palloni possibili e per come tenta di trasformali in palle-gol. La pressione dell’Athletic, tuttavia, genera solo un paio di mischie e un quasi-rigore per un’uscita alta di Ricardo che definire scomposta è poco, dunque in fin dei conti è più fumo che arrosto. Caparros si accorge dell’inadeguatezza di Etxebe in questa gara solo al 77’, minuto nel quale sostituisce il Gallo con Llorente ricevendone subito in cambio gli ultimi scossoni del match. Al 79’ Nando doma un pallone in area col petto, salta un avversario e chiama Ricardo all’intervento difficile con un bel sinistro, e dopo un giro di lancette il numero 9 replica l’azione di poco prima, stoppando di petto e concludendo stavolta al volo: il tiro è fiacco e Llorente si lamenta, ma la trattenuta che invoca non sembra esserci. L’ingresso di Velez per Aduriz non apporta nulla in termini di peso offensivo, e anzi non è che l’ultimo atto di una rappresentazione brutta e assai poco apprezzata dal pubblico, che fischia sonoramente i protagonisti al momento della loro uscita di scena.
C’è poco da aggiungere a quanto già detto. A parer mio la squadra è attrezzatissima per giocare sulla difensiva, visto che ha un reparto arretrato ora solido (impressionanti i progressi di Amorebieta, che accanto ad Ocio sta diventando un centrale eccellente) e un centrocampo in grado di dare una mano dietro e di far ripartire subito l’azione; i problemi nascono quando l’Athletic deve fare la partita, perchè finora ha mostrato di non avere soluzioni credibili in fase offensiva, tolte alcune giocate dei singoli. Caparros dovrà lavorare molto per riuscire a dare uno straccio di gioco dalla trequarti in su, sperando che il rientro di Yeste sia la medicina giusta per curare il mal d’attacco dei Leoni.

I migliori e i peggiori nell'Athletic: nel grigiore generale svetta la prova di Koikili Lertxundi Del Campo, ottimo sostituto di Del Horno a Valladolid e confermato a sorpresa da Caparros ieri sera. Il terzino sinistro non soffre minimamente in fase difensiva ed è bravo a proporsi con continuità davanti, creando peraltro la miglior palla-gol biancorossa della ripresa. Un bravo a lui e uno anche al mister, il primo a credere nelle potenzialità di questo ragazzo. Funziona il tandem Iraola-Susaeta, con il primo che si fa apprezzare per un paio di belle discese e col secondo che riesce a smistare qualche buon pallone nonostante il raddoppio sistematico dei betici nei suoi confronti. Aduriz è pericoloso come sempre, Amorebieta e Ocio hanno raggiunto un livello di affiatamento notevole e infondono sempre grande sicurezza ai compagni. Llorente entra e dimostra di essere subito in palla, peccato non averlo visto prima in campo.
Nessun biancorosso gioca davvero male, ma Etxeberria sicuramente fa pochino in avanti. Nel contesto di una serata del tutto tranquilla, Iraizoz per poco non la combina grossa quando non trattiene una punizione di Sobis, con la palla che rimbalza tipo flipper per poi finire fuori di un soffio... Javi Martinez può e deve dare di più.

sabato 27 ottobre 2007

Macuaaaaa? Tiè!

Meglio di un gol, meglio di una vittoria, meglio di un punto strappato al Bernabeu segnando nel recupero. L'assemblea dei soci compromissari, svoltasi ieri pomeriggio a Bilbao, ha respinto al mittente (il bel visino di cui sopra) sia l'aumento del 15% delle quote dei soci (un aumento vergognoso), sia il presupposto di bilancio per la stagione in corso, che prevedeva di adottare scritte pubblicitarie in cambio di 3 milioni di euro. Macua, dunque, è stato battuto su tutti i fronti, anche perchè l'assemblea ha invece approvato a larghissima maggioranza il bilancio della gestione precedente Lamikiz-Urkijo e ha rifiutato di far pagare al club l'indennizzo che spetta a "Txato" Nuñez, ex delegato della prima squadra licenziato dal presidente, a cui adesso toccherà pagare di tasca propria la vecchia gloria biancorossa. Insomma, per ora la camiseta zurigorri non si tocca. Ci siamo andati vicini, ma alla luce di quanto è successo ieri certi segnali provenienti da Bilbao adesso sono più chiari. Mi fermo qui, non è un caso che in questo blog si parli sempre molto poco della società e di altri aspetti del mondo Athletic non strettamente connessi al dato sportivo. In uno degli ultimi commenti Alex, lettore affezionato, mi ha chiesto di spiegare una mia affermazione sulle dinamiche esistenti attorno all'Athletic. Purtroppo la risposta che dovrei darti esula realmente dal contenuto tradizional del blog e pertanto non posso fornirtela; il post non lo rimuovo, ovviamente, ma le tue domande qui devono giocoforza restare senza risposta. Limitiamoci ad esultare per la nuova battaglia vinta, è questo l'importante. Beti aupa Athletic!

Per tornare a parlare di calcio, l'argomento di questo blog, posto qui sotto due rubriche curate da Igor e Lodo, membri della Peña Leones Italianos. Complimenti ai ragazzi per il loro impegno!

ATHLETIC - BETIS, LE STATISTICHE

di IGOR
La partita di questa settimana segna un confine netto fra due modi di affrontare il futuro prossimo. La vittoria darebbe ali all'ottimismo (se non all'euforia, dopo due anni di difficoltà indicibili) mentre la sconfitta lascerebbe tutti con l'idea che quest'anno sarà forse un pochino più tranquillo dei precedenti, ma ugualmente volgare. Il pareggio ci lascerebbe, con 2 vittorie 4 pareggi e 3 sconfitte accumulate in 9 gare, con un sapore strano, un po' freddo, una sensazione in cui il tifoso non saprebbe cosa pensare: alcuni molto male, ovvio, altri, invece, direbbero che il calendario ha dettato un così strano andamento… Per quel che riguarda la storia di queste partite, il confronto fra entrambe le squadre ha lasciato sempre incontri di grande intensità, fisici, pieni di alternative, con battaglie più o meno belle e tecniche, soprattutto a centrocampo e sulla tre quarti. 44 volte ci siamo visti contro il Betis al San Mamàes, con risultati che favoriscono la sponda "zurigorri": 24 vittorie nostre e 5 loro, con 15 pareggi per un totale di 102 gol fatti e 28 subiti. Anche qui bisogna dire però che dall'inizio del campionato a tre punti (e dell'approvazione della legge Bosman) le cose sono leggermente diverse e lasciano il campo a nuove interpretazioni. Così dalla 95/96, 11 sono state le partite giocate con il Betis (che ritornò in B nella stagione 00/01). Vediamo i risultati: 3 vittorie, 5 pareggi e 3 sconfitte, l'ultima, dolorissima, l'anno scorso, quando tutti vedevamo dopo il triplice fischio l'abisso della B. Come vedete, negli ultimi 12 anni il Betis ha preso il 33% dei pareggi totali fatti a Bilbao e il 60% delle vittorie, segnando 12 reti delle 28 fatte in tutta la sua storia in Primera alla Catedral. Sono dati che danno di che pensare sulla forza di entrambe le squadre in questi ultimi anni. Entrambe hanno giocato una "Champions League", ma gli andalusi sono arrivati due volte in finale di Coppa del re, vincendone, ahinoi, una. In ogni caso, e per finire con qualcosa di positivo, tutte le loro gesta rimangono macchiate dalla retrocessione del gruppo nella serie B. Chissà se Don Manué (Manuel Ruiz de Lopera, terrificante patron betico) pensa che quel disastro fu colpa di Villar, e dunque del nostro Athletic? Buon fine settimana a tutti e AUPA ATHLETIC

ATHLETIC - BETIS

di LODO
Questa settimana, Leoni biancorossi impegnati contro la squadra del Real Betis. La squadra andalusa celebra nel 2007 i suoi 100 anni di storia. Il presidente, per festeggiare, ha rinforzato la squadra con giocatori di spessore europeo, come il portiere portoghese Ricardo (quello che para i rigori senza guanti ed incassa gol imbarazzanti, come nella finale europea tra i lusitani e la Grecia) dallo Sporting Lisboa, il cileno ex Liverpool Mark González e il nazionale tedesco (naturalizzato) Odonkor, giovane di belle speranze, dal Borussia Dortmund. Il presidente non si è voluto fermare qui, ingaggiando l'argentino Pavone dall'Estudiantes, di cui si parlava come futuro puntero della nazionale. Alla guida di questo ben di Dio ha messo il temibile Héctor Raúl Cúper. Per pubblicizzare al meglio il centenario è stata pure organizzata un'amichevole col Milan campione d'Europa (accordi presi per il trasferimento a Milano di Ricardo Olivera) durante l'estate. Peccato che l'inizio di campionato - alla luce della sontuosa compagna acquisti - non è stato dei più soddisfacenti, con una sola vittoria (per 3 a 0 contro il Maiorca in casa) e quattro pareggi (due fuori, poi solo sconfitte). Ovviamente, alla squadra è stata chiesta un'inversione di tendenza, anche perché è a ridosso della zona retrocessione. Dopo la sconfitta con il Real Madrid, gli andalusi hanno racimolato cinque punti (una vittoria e due pari), con quattro gol fatti e uno subito. La partita del San Mamés non vedrà tra i protagonisti Juanito (presente ai mondiali tedeschi con la nazionale iberica) per squalifica, mentre in attacco scorrazzeranno Sobis e Xisco, (tre gol per entrambi finora), supportati dal brasiliano Edu.

PS Ora che il pericolo è scampato, torno a togliere l'immagine con cui ultimamente ho chiuso ogni post, ma resterò pronto a sfoderarla di nuovo ad ogni minaccia futura. NO ALLA PUBBLICITA'!

martedì 23 ottobre 2007

8a giornata: Valladolid 1-2 Athletic.

Valladolid: Butelle; Baraja, Rafa, G. Calvo (71' Kike), Marcos; Borja (32' V. Dorado), A. Rubio; Sisi, Víctor, Capdevila (81' Sesma), Ogbeche.
Athletic:
Iraizoz; Iraola, A. Ocio, Amorebieta (22' Ustaritz), Koikili; D. López, Orbaiz, J. Martínez, Gabilondo; Etxeberria (78' Murillo), Aduriz (60' Vélez).
Reti:
8' e 31' Aduriz, 70' Víctor (rig.).
Arbitro:
Pérez Burrull, Colegio Cántabro.
Note: un tifoso 61enne del Valladolid è deceduto poco prima dell'inizio del match a causa di un arresto cardiaco. Condoglianze alla famiglia e alla tifoseria pucelana.

Due gol di Aduriz, un arbitro contestato e una vittoria per 2-1 in trasferta. La storia si ripete tale e quale alla partita contro il Levante e l'Athletic può così festeggiare il secondo successo stagionale, colto sul campo del Valladolid dopo una partita dai due volti e un'ultima mezz'ora di pura sofferenza. Ma l'importante è che altri tre preziosissimi punti sono stati infine messi in cascina.
Caparros sorprende tutti con il suo undici iniziale, lascia in panchina Zubiaurre dopo una settimana di indiscrezioni sul suo utilizzo e in pratica propone la sua formazione tipo, con Iraola terzino e David Lopez ala destra, con l'unica variazione dell'inserimento a sorpresa di Gabilondo in luogo di Susaeta. Pronti via e i Leoni ruggiscono subito: Etxebe batte il calcio d'inizio e serve proprio Gabilondo, il numero 11 scappa sulla sinistra e centra perfettamente per Aduriz, il cui colpo di testa supera un incerto Butelle ma viene respinto dal palo. Che l'estremo difensore del Valladolid non sia in giornata lo si capisce all'8, quando un tiro da posizione piuttosto defilata di Aduriz lo sorprende clamorosamente sul suo palo, passandogli sotto le gambe e insaccandosi per la rete dell'1-0. Aritz non esulta per rispetto verso la squadra che lo ha rilanciato nel calcio che conta, i compagni capiscono e lo sommergono con un abbraccio collettivo. Raggiunto il vantaggio, i biancorossi non smettono di attaccare e con Etxeberria vanno vicinissimi al 2-0. Il Gallo, infatti, supera il disastroso Butelle uscito a farfalle al limite dell'area, però al momento del tiro viene affossato dal portiere ex Valencia che lo atterra con una specie di colpo di lotta libera. Il rigore e l'espulsione del francese sembrano sacrosanti, ma Perez Burrull non è di questo parere e fa proseguire nello sconcerto generale. Fortuna che ancora Aduriz, e chi sennò, mette le cose a posto con un perfetto colpo di testa su punizione dalla trequarti di David Lopez. Prima del riposo c'è tempo per un secondo episodio dubbio, un gol annullato ad Ogbeche per fallo su Aitor Ocio, rete peraltro arrivata nell'unica vera occasione costruita dai padroni di casa.
Tutt'altra musica nel secondo tempo. Mendilibar spinge i pucelanos all'attacco, Caparros serra le fila e mette i suoi a difesa del doppio vantaggio, tattica trapattoniana vecchia come il mondo e spesso (aggiungerei un "purtroppo") piuttosto redditizia. Il cambio di Aduriz, che accusa problemi muscolari, con l'inesistente Velez dà il colpo di grazia alle speranze dei tifosi di veder tirare in porta l'Athletic, e infatti nell'ultima parte della gara il monologo del Valladolid è quasi imbarazzante. Iraizoz come sempre è attento e chiude la porta agli attaccanti avversari, ma nulla può al 70' sul rigore di Victor, decretato dall'arbitro per un fallo di Koikili su Ogbeche abbastanza veniale. Gli ultimi 20 minuti profumano di assedio, ma alla fine della fiera solo Victor impegna ancora Gorka con una punizione velenosa ben sventata dal numero 1 di Pamplona; per il resto, gli uomini di Mendilibar premono molto senza però creare limpide occasioni da rete, e rimpiangono non poco l'assenza di Joseba Llorente. Al fischio finale dell'indecente Perez Burrull è dunque 2-1 per l'Athletic, che esce dallo stadio "José Zorrilla" con tre punti d'oro e gli infortuni di Amorebieta e Aduriz, in dubbio per la partita di domenica contro il Betis. Preoccupante, a mio avviso, l'atteggiamento ultra-difensivo e rinunciatario della ripresa, visto e considerato che la partita era saldamente nelle mani dei bilbaini, almeno fino a quando hanno voluto giocarla. Sicuramente la tenuta difensiva della squadra è incomparabilmente migliore rispetto agli ultimi due anni, tuttavia è d'obbligo un cambio di mentalità: questa rosa ha ottimi elementi ed è un peccato non sfruttarli per tutti i 90 minuti. Per ora accontentiamoci, tenendo però bene a mente che le uniche due vittorie dell'Athletic sono arrivate contro squadre di bassa classifica, tra l'altro soffrendo più del necessario nei secondi tempi. Un caso?

sabato 20 ottobre 2007

Sorteggio di Copa del Rey.


Sarà l'Hercules di Alicante, squadra che milita in Segunda Division, la rivale dell'Athletic nel doppio confronto degli ottavi di Coppa del Re, competizione storicamente legata al club biancorosso che se l'è aggiudicata per ben 24 volte nella sua storia ultracentenaria (record assoluto condiviso con il Barcellona). Il sorteggio ha sicuramente detto bene agli uomini di Caparros, che rischiavano di trovarsi contro Maiorca, Racing Santander ed Espanyol ed hanno invece pescato una formazione che naviga a metà classifica in una serie inferiore. L'incrocio con l'Hercules non rappresenta un granché dal lato puramente sportivo, tuttavia metterà di fronte alla loro squadra del cuore due grandi ex dell'Athletic: Andoni Goikoetxea, attuale mister degli alicantini ed indimenticato centrale degli anni '80, e Javi Gonzalez, lasciato andare dalla società nel giugno scorso. Insieme a loro militano in biancoblu anche due altri ex zurigorri, Sendoa Agirre e il terzo portiere della scorsa stagione, Unai Alba. Insomma, sembra quasi una riunione di famiglia. Una rimpatriata comunque da non sottovalutare, perchè l'Hercules ha buoni giocatori in rosa (il bomber panamense Blas Perez, l'ex madridista Tote, Toni Prats, l'ex centrale del Deportivo Cesar e una trittico di giocatori passati con alterne fortune dal Valencia: Farinos, Ruben Navarro e De los Santos) e avrà sicuramente uno stimolo in più nel dover incontrare una squadra blasonata come l'Athletic. I precedenti sono solo quattro e risalgono a diversi decenni fa; il bilancio è di due vittorie basche, un pareggio e una vittoria alicantina. Volevo chiudere riportando le parole di Javi Gonzalez, per sempre biancorosso nel cuore, subito contattato dal Mundo Deportivo alla notizia del sorteggio: "Me ha hecho una gran ilusión. He estado toda la semana dando la brasa en el vestuario de que nos iba a tocar el Athletic. Estoy superfeliz, es una noticia tremenda, como un regalo de Dios". Alla domanda: e se dovessi segnare?, l'ex numero 11 risponde così: "Es imposible que lo celebre por todo lo que me ha dado el Athletic". Non mi stancherò mai di ripeterlo: sei un grande, Javi!

Riguardo alla partita di domenica contro il Valladolid, buone notizie in casa Athletic: Aitor Ocio ha recuperato dal suo leggereo infortunio e dovrebbe partire nell'undici titolare. Caparros ha provato Iraola centrocampista destro per tutta la settimana, compresa l'amichevole contro il Milan di venerdì scorso, e se il tecnico di Utrera deciderà di schierare Andoni in posizione avanzata anche domenica è probabile l'esordio stagionale di Zubiaurre, altrimenti l'alternativa, più che Exposito, sarà Ustaritz nell'inedito ruolo di laterale. David Lopez dovrebbe accomodarsi ancora una volta in panchina, con possibilità di entrare nella ripresa e agire da trequartista centrale come contro i rossoneri, mentre Susaeta giostrerà a sinistra ed Etxeberria farà coppia con Aduriz in attacco. Koikili sostituirà lo squalificato Del Horno sulla fascia mancina.
Ecco quale dovrebbe essere la formazione che scenderà in campo allo stadio "José Zorrilla":

Iraizoz

Zubiaurre A. Ocio Amorebieta Koikili

Iraola J. Martinez Orbaiz Susaeta

Etxeberria Aduriz

Nel Valladolid di Mendilibar, ex tecnico dell'Athletic che per me fu cacciato troppo presto, mancherà sicuramente Joseba Llorente, centravanti seguito in estate dai dirigenti biancorossi, ovviamente senza successo.

venerdì 19 ottobre 2007

No alla pubblicità.

Da un articolo pubblicato oggi sul quotidiano basco Gara:

"La giunta direttiva di García Macua sembra decisa a mettere la pubblicità sulla maglietta dell'Athletic.
Le ragioni del direttivo per sostenere questa decisione si basano sul fatto che l'Assemblea di Delegati ha ratificato in due differenti riunioni la possibilità di mettere pubblicità sulle magliette. Tuttavia, García Macua dimentica che quei voti furono espressi durante le presidenze di Lertxundi e Lamikiz che, guarda caso, hanno caratterizzato due dei periodi meno felici della storia del club. Tutto ciò, alimenta un dibattito non superato e che apre ferite non rimarginabili a prezzo di saldo. La giunta direttiva contempla 3 milioni di euro di entrate attraverso un sponsor per poter "competere in uguaglianza di condizioni" - riscuotendo la stessa cifra del Getafe, ad esempio - rispetto alle altre squadre.
Questo confronto è un qualcosa che mai si deve fare nell'Athletic, poiché confrontarsi col resto non deve servire a giustificare il mettersi all'altezza della mediocrità altrui".

martedì 16 ottobre 2007

13/10/2007: la riunione dei Leones Italianos.



E così sabato è stato il grande giorno: settima riunione della Peña a Padova, grande pranzo collettivo e partitona commemorativa per il decimo anniversario dei Katzengunners. A parte il risultato del match (sconfitta 6-3, comunque onorevole visto che noi giocavamo insieme per la prima volta, mentre i Katzen hanno appunto 10 anni di esperienza come squadra), è stata una giornata bellissima. Per la prima volta eravamo un gruppo davvero nutrito, nonostante l'assenza di qualche membro storico (Nello, tu quoque...), e tutto è andato alla perfezione, grazie anche alla superba accoglienza e organizzazione dei soci padovani: abbiamo mangiato benissimo, abbiamo giocato, abbiamo conversato amabilmente di Athletic, calcio in generale, zone a luci rosse di Amburgo (questa la capirà solo chi c'era), curve, idiozie, varie amenità, ecc ecc. Il tempo è volato, questo l'unico vero rammarico. Il video che vedete all'inizio è il riassunto di questa fantastica giornata ed è opera del Presidente Emiliano, mentre le foto qui sotto le abbiamo scattate lungo tutto l'arco della giornata. Che altro aggiungere...sono stato davvero felice di rivedere persone che non incontravo da tempo e di conoscere alcuni fenomeni (Adri, Albe ed Ema su tutti) con cui sono sicuro che uscirei anche tutte le sere se abitassimo nella stessa città...che risate! Grazie a tutti ragazzi, siamo stati come sempre grandissimi! Aupa Leones eta gora Athletic!


Emi con la maglia autografata da Carlos Gurpegi.


Euskal hintxak.


La curva Est.


Foto comune prima del match.


I Leones Italianos a fine partita: stanchi ma felici!

venerdì 12 ottobre 2007

Un italiano a Bilbao.


Imanol Schiavella Belaunzaran visita Lezame col padre.

La Gazzetta dello Sport di oggi pubblica, con le consuete inesattezze con le quali correda ogni articolo sul calcio estero, un pezzo che illustra una vicenda davvero curiosa, che personalmente conoscevo da tempo ma che ho sempre dimenticato di riportare sul blog (mea culpa). E' la storia di un ragazzo nato a Palestrina, in provincia di Roma, il 7 agosto del 1990, da padre italiano e madre basca, più precisamente gipuzcoana di Andoain. Imanol Schiavella Belaunzaran, questo il suo nome completo, gioca come portiere negli juniores del Tor di Quinto, è tifoso del Milan e ha un legame forte con la terra di origine della mamma, nella quale passa le vacanze estive ogni anno; il ragazzo è orgoglioso del suo nome basco e addirittura parla l'euskera, fatto non comune perfino per chi vive in Euskadi. La vita di Imanol cambia quando la sua squadra, reduce dalla sconfitta in finale nel Campionato nazionale juniores, incontra l'Athletic Cadete di Edorta Murua in un torneo estivo, peraltro vinto dai biancorossi. I dirigenti baschi si trovano ad osservare un giovane portiere dalle buone qualità che tutti chiamano Imanol, Koldo Asua si informa e viene a sapere che il ragazzo ha in effetti origini basche, dunque contatta il padre e si accorda con lui per far sostenere al figlio un provino a Lezama. Imanol Etxeberria e Juanjo Valencia, indimenticati portieri dell'Athletic e adesso allenatori nelle giovanili, certificano le buone qualità di Schiavella, che viene dunque ingaggiato dal club di Bilbao a giugno e aggregato alla Juvenil. Ad oggi Imanol ha giocato una sola partita a causa di un infortunio che lo ha bloccato sul più bello, tuttavia si è messo in luce in un torneo di precampionato parando due rigori nella finale contro il Racing Santander.
L'arrivo del giovane italiano ha sollevato non pochi dubbi da parte dei tifosi, soprattutto di quelli duri e puri. La questione è semplice: Imanol Schiavella rientra o no nei canoni fissati dall'Athletic per i suoi tesseramenti (ricordo che l'Athletic ingaggia solo calciatori nati in Euskal Herria o, in alcuni casi, nati fuori dalle province basche ma formatisi nella cantera di una squadra basca)? La risposta, al contrario, è piuttosto complicata. La società ha preso ad esempio il caso di Miguel Escalona, terzo portiere un paio di anni fa, nato nella Rioja, nessun legame di sangue con i Paesi Baschi e incorporato nella cantera all'età di 17 anni.
Senza addentrarmi in complicate questioni sulla validità dell'acquisto di Imanol, che per me è valido, non posso non fare il mio più sincero "in bocca al lupo" a questo ragazzo, che sta vivendo un sogno che vorrei potesse essere anche il mio...prendo in prestito le parole del Presidente dei Leones Italianos, Emiliano: "Credo che dobbiamo tutti essere orgogliosi e tifare perchè IMANOL possa raggiungere il traguardo di giocare a San Mames !! In fin dei conti è un ragazzo di 16 anni che ha preferito lasciare la famiglia qua in Italia per inseguire il suo sogno è il solo fatto che abbia deciso di giocarsi le sue chance a BILBAO, avendone i requisiti, invece che rimanere ancorato ancorato al calcio italiano gli rende onore e dobbiamo essere ORGOGLIOSI di lui ! Mi auguro di poterlo incontrare una volta a Bilbao, e farmi raccontare la sua storia, che avrei tanto sognato fosse stata la mia...". Come non essere d'accordo?
Gora Imanol!

Caparros ha reso nota la lista dei convocati per la partita di domani contro il Milan. I 22 prescelti sono: Iraizoz, Aranzubia; Expósito, Ustaritz, Amorebieta, Zubiaurre, Koikili, Prieto, Iraola, Aitor Ocio; Tiko, Orbaiz, Etxeberria, Murillo, Cuéllar, Muñoz, David López, Gabilondo, Garmendia (gli ultimi due hanno entrambi recuperato dai propri infortuni); Llorente, Aduriz e Aitor Ramos, 22enne attaccante del Bilbao Athletic. Mancano Del Horno e Yeste, infortunati, Javi Martinez e Susaeta, impegnati con l'under 21 spagnola, e Ion Velez.

Ultima news: sembra che Amorebieta sia seguito da vicino dagli osservatori di due squadre di Premier, una delle quali è sicuramente il Liverpool di Rafa Benitez. Il centrale nato in Venezuela è senza dubbio una delle sorprese maggiori di questo inizio di temporada: solido, roccioso, difficile da superare nell'uno contro uno, è diventato il dominatore dell'area biancorossa grazie al suo fisico imponente e alla sua abilità di testa, senza contare che finora è riuscito a limitare la sua atavica tendenza nel commettere falli brutti e inutili. Sotto Caparros sembra sbocciato definitivamente il progetto di difensore che per due anni non era stato possibile valutare appieno. Amorebieta ha recentemente rinnovato fino al 2011, speriamo che le sirene inglese non lo tentino come nel caso del suo amico Del Horno. Qui trovate il profilo di Nando che compilai tempo fa.

mercoledì 10 ottobre 2007

Il ritorno dell'Athletic in Europa.

No, non sono impazzito. Il titolo con cui ho aperto il post è anche quello usato dagli amici di aupaAthletic, il più importante sito di tifosi del club bilbaino, per presentare la partita che noi soci dei Leones Italianos giocheremo sabato prossimo contro i Katzengunners, squadra padovana composta da tifosi dell'Arsenal recentemente appassionatisi anche alle vicende dell'Athletic. Visto che i Gunners festeggiano il lo decimo anniversario, il presidente dei Leones Emiliano ha pensato bene di organizzare la riunione annuale della nostra Peña a Padova e di festeggiare l'incontro con questo match, particolarmente sentito da parte mia visto che nella Premier simpatizzo da sempre per il Tottenham, dunque per me si tratterà di un vero e proprio derby! Di seguito inserisco l'intervista realizzata da aupaAthletic a Emi ed a Stefano, mister dei Katzengunners.

El regreso del Athletic a Europa
La Peña Leones Italianos jugará un partido frente a un grupo de aficionados del Arsenal para celebrar el 10º aniversario de estos últimos
Peña Leones Italianos

Peña Leones Italianos

Con la llegada del X aniversario de un grupo de aficionados italianos del Arsenal (los míticos Gunners de Londres), como último acto, se va a disputar un amistoso entre representantes de dicho grupo y de la Peña Leones Italianos de nuestro querido Athletic.

El partido se disputará en la ciudad italiana de Padova el sábado 13 octubre a las 20.00 de la tarde.

Breve entrevista a los dos presidentes, Stefano Armellini para los Gunners y Emiliano Gabrielli para los Leones.

P: ¿Cómo nace esa pasión por el Arsenal?
Stefano Armellini: El club de fútbol-sala Katsengunner nació en 1997 como homenaje al club inglés del Arsenal y a su manera de interpretar el fútbol. Con la llegada del míster frances Arsene Wenger hemos encontrado en su filosofía de juego un estilo apto para nuestra manera de jugar, balón rápido y juego organizado. Disputamos una liga regional (en el Veneto), hemos ganado varios títulos, pero para nosotros el más importante sigue siendo la Copa Disciplina que ganamos cada año, por distinguirnos como equipo caballero y de lealtad deportiva. Hemos tenido la oportunitad de ver al conjuntos inglés en varias ocasiones, en su mítico estadio de Higbury y en la Champions league. Y siempre nos han regalado emociones espectaculares.

P: ¿Por qué habéis elegido los Leones Italianos como adversarios?
SA: Un día vi en un periodico italiano (EuroCalcio, ndr) un artículo hablando de varias peñas italianas de equipos extranjeros, y la atención me cayó sobre los Leones Italianos y el Athletic Club. Luego leí el libro "L’ultimo baluardo" de Simone Bertelegni, donde he aprendido la filosofía, la historia de este meravilloso club, y viendo esa peña así metida y organizada, animando y apoyando a tope al conjunto bilbaino, he tenido esa idea de jugar un amistoso cotra ellos con la motivación de nuestro X aniversario. También hemos apoyado la idea de los Leones Italianos del brazalete verde por apoyar a Gurpegi, gracias a los leones italianos hemos conocido su historia y creemos que es correcto suportar esa iniciativa.

P: Qué os parece participar en este acto?
Emiliano Gabrielli: Increíble. Vamos, en pequeño claro, a rapresentar al Athletic. Nunca había soñado con ello cuando nació la Peña, que un día me iban a llamar por rapresentar a los Leones en actos oficiales de otras peñas. Y por eso agradezco a eso grupo de aficionados del Arsenal por darnos esa oportunitad.

P: ¿Cómo os vais a organizar?
EG: Antes de nada vamos a dar la oportunitad a todos nuestro socios, somos más o menos 100 en toda Italia, de poderse apuntar para participar al partido y llevar la camiseta zurigorri. Claro que muchos no podrán acudir por la distancia, Padova está en el noreste de Italia, y los del sur dificilmente podrán estar presentes. Cada uno llevará su camiseta del Athletic, yo tengo la de Robe di Kappa, la del centenario, por ejemplo; algunos la de Adidas, las de los últimos años y tenemos un par con la camiseta nueva. Llevaremos el brazalete verde por Gurpegi, también lo harán los de los Gunners, y el capitán del Athletic lucirá el brazalete con la Ikurriña, con la firma de Julen Guerrero.

P: Ojalá sea algo "bueno" por el Athletic en Europa otra vez...
EG: Eso lo esperamos todos, todavía seguimos sin ver al Athletic en partidos oficiales en Italia, el ultimo año en la UEFA jugaron contra el Parma, pero en San Mamés. No sé cómo acabará este año, el equipo me parece muy bueno, Caparrós esta haciendo un buen trabajo, de momento lo único negativo, son la faltas de victorias; hay ke seguir con paciencia y mejorar poco a poco cada partido. No tenemos prisa de ver al Athletic en Italia, el último año sufrimos muchísimo como todos, pero aquí estamos y seguimos apoyando al Athletic. Y nos da igual si jugamos en Europa, si luchamos por la Champions o para mantener la categoría. Es un orgullo ser parte de la gran familia rojiblanca, y representar al Athletic en este partido es un galardón que sentimos.

Orgullosos por representar a nuestro querido Athletic.

Prometto di mettere molte foto della riunione e della partita sul blog, perciò rimanete sintonizzati!

Parlando di Athletic, segnalo due notizie. La Federazione spagnola ha respinto il ricorso del club contro l'espulsione comminata domenica a Del Horno, dunque il terzino di Gallarta sarà costretto a saltare la prossima gara con il Valladolid, in programma il 21 ottobre (questo fine settimana giocano le nazionali). Proprio per evitare ai giocatori di rimanere fermi per due settimane, l'Athletic ha organizzato per questo venerdì una prestigiosa amichevole casalinga contro i campioni d'Europa del Milan. Nonostante le assenze di molti giocatori importanti convocati in nazionale (Kakà, Seedorf, Ambrosini, Pirlo e Gattuso i principali), i rossoneri verranno a Bilbao con molti pezzi pregiati, primi tra tutti il giovanissimo Pato e il quasi desaparecido Ronaldo, assente da più di due mesi per una misteriosa lesione muscolare. Nelle file basche mancheranno sicuramente Javi Martinez e Susaeta, convocati da Saez in under 21, e gli infortunati Yeste, Gabilondo e Garmendia. La speranza di tutti è che un eventuale risultato positivo possa dare alla squadra quell'inizione di fiducia di cui ha bisogno per fare finalmente risultato nella Liga.

martedì 9 ottobre 2007

7a giornata: Athletic 1-1 Almeria.

Athletic: Iraizoz; Iraola, A. Ocio, Amorebieta, Del Horno; Etxeberria (55' D. López), Orbaiz (72' Expósito), J. Martínez, Susaeta; Aduriz, Vélez (46' Koikili).
Almería:
Cobeño; Bruno (46' Corona), C. García, Acasiete, Mané; Juanito (46' Natalio); Ortiz, Soriano, Melo, Crusat (80' K. Uche); Negredo.
Reti:
31' Etxeberria, 63' Melo.
Arbitro:
González Vázquez, Colegio Gallego.
Note:
espulso del Horno (A) al 42' per gioco violento.

Nemmeno con un miracolo l'Athletic riesce a centrare la prima vittoria casalinga della temporada. Il miracolo in questione è il ritorno al gol al San Mamés di Joseba Etxeberria, evento che mancava di manifestarsi da tre anni e mezzo, e più precisamente dal 17 aprile 2004 (Athletic-Saragozza 4-0). Purtroppo la rete del Gallo non serve ad assicurare i tre punti ai biancorossi, raggiunti dal colpo di testa di Melo ma soprattutto affossati dalla scandalosa espulsione di Del Horno, autore di un fallo non cattivo né intenzionale, anche se sicuramente brutto (l'entrata su Bruno è in netto ritardo).
Ma andiamo con ordine. L'Almeria del tecnico basco Unai Emery, squadra rivelazione ma non troppo, non gioca di sicuro la sua miglior partita al San Mamés, però esegue bene il compitino difensivo e tappa senza sforzi le (poche) fonti di gioco biancorosse. Risultato: primo tempo ai limiti dell'inguardabilità. Il match si accende alla mezz'ora, dopo 30 minuti di calcio soporifero, quando Negredo manda clamorosamente fuori un invito di Bruno dall'interno dell'area piccola. Sul ribaltamento di fronte i padroni di casa, come detto, vanno in vantaggio con il Gallo, superando il loro problema principale, quello di trovare il gol. L'azione è semplice e lineare: rimessa lunga di Del Horno, spizzata intelligente del solito Aduriz verso il centro dell'area e il capitano, grazie ad uno scatto degno dei tempi belli, semina il proprio marcatore e sbuca all'ultimo secondo davanti a Cobeño, bruciandolo con un maligno tocco di punta. Gli ospiti non riescono ad organizzare una controffensiva decente e qualche ottimista comincia ad immaginare la prima vittoria casalinga dei bilbaini, quand'ecco il pessimo González Vázquez cacciare fuori Del Horno in maniera indecente. La ripresa, ovviamente, è tutta di marca ospite. Caparros toglie Ion Velez, inesistente, e inserisce il terzino Koikili, Emery risponde chiamando fuori Bruno e Juanito, un difensore e un mediano, per inserire la seconda punta Natalio e il trequartista Corona. Proprio quest'ultimo, tenuto fuori un po' a sorpresa dal tecnico giputxi, si rivela l'hombre del partido per l'Almeria, alla cui azione offensiva conferisce grande vivacità grazie alle sue doti tecniche e alla sua rapidità. Dopo un paio di azioni fallite d'un soffio, l'Almeria pareggia i conti al 63'. Corona prima chiama Iraizoz alla deviazione in angolo con uno splendido destro al volo, quindi si incarica della battuta del corner e trova la testolina di Melo all'altezza dell'area piccola per l'appuntamento con il gol. Gli andalusi a questo punto sembrano poter trovare tranquillamente il 2-1, anche perchè l'Athletic, sparito dal terreno di gioco non solo a causa dell'inferiorità numerica, subisce senza reagire e stenta a passare la linea del centrocampo. Gli uomini di Emery sembrano però accontentarsi del punto, non spingono fino in fondo e creano pochissimo dalle parti di Iraizoz. Finisce dunque 1-1 e per i Leoni continuano sia l'astinenza tra le mura amiche che l'indigestione di cartellini rossi, ben quattro nelle prime sette giornate di Liga. Un caso?

martedì 2 ottobre 2007

6a giornata: Villarreal 1-0 Athletic.

Villarreal: Viera, Angel, Fuentes, Cygan, Capdevila, Cazorla, Josico (46' Javi Venta), Senna, Pires (75' Matías Fernandez), Rossi, Nihat (65' Guille Franco).
Athletic Bilbao:
Iraizoz, Iraola, A. Ocio, Amorebieta, Del Horno, Etxeberría (69' Susaeta), Orbaiz, J. Martínez (84' Muñoz), D. López, Vélez (56' Llorente), Aduriz.
Reti:
62' Fuentes.
Arbitro: Alvarez Izquierdo (Colegio Catalán).

Le parole di Joaquin Caparros a fine match sono la perfetta fotografia della prestazione dell'Athletic: "Anche oggi, come mercoledì, la differenza l'ha fatta l'efficacia sotto porta". Come dare torto al mister di Utrera? Nel primo tempo, infatti, i biancorossi dominano letteralmente la scena grazie ad una condotta di gara tatticamente ineccepibile: squadra corta, pressing ordinato e costante, nessuno spazio lasciato ai molti piedi buoni del Submarino Amarillo (Rossi, grande anche ieri, su tutti). Il problema emerge in tutta la sua imponenza quando i baschi devono finalizzare, e non è un caso che nella prima frazione, come detto di esclusiva marca bilbaina, le occasioni da gol si contino sulle dita di una mano. Un'azione insistita di Aduriz sventata da Viera, un colpo di testa e un pallonetto finiti fuori di poco, anche questi griffati Aritz, sono gli unici episodi nei quali l'Athletic si fa vedere in avanti. Purtroppo non è un caso che Aduriz sia l'unico a tentare qualcosa nell'area avversaria: Velez è generoso ma tecnicamente limitatissimo, Etxebe finisce presto la benzina dopo un buon inizio e David Lopez continua ad essere un corpo estraneo in questa squadra. Il rientro-lampo di Orbaiz dà al centrocampo grande ordine e compattezza, troppo poco però per inventare qualcosa nella trequarti se i giocatori offensivi non carburano (quanto ci manchi Yeste...). Il Villarreal è inesistente nel primo tempo (ottimo Amorebieta che annulla lo spauracchio Nihat), dunque Pellegrini mischia le carte e nella ripresa inserisce Javi Venta per Josico e sposta Pires a ridosso delle punte, passando dal suo classico 4-4-2 ad un più offensivo 4-3-1-2. I padroni di casa aumentano i giri nel loro motore e per l'Athletic è notte fonda. Iraizoz si supera al 52' su un destro da 2 metri di Cazorla, ma nulla può dieci minuti più tardi sul colpo di testa ravvicinato di Fuentes, servito col contagiri da Senna dopo una splendida azione di Rossi nello stretto. I padroni di casa hanno ribaltato la situazione del primo tempo e dominano ora incontrastati, mentre l'Athletic non riesce ad organizzare una manovra decente e si affida a delle iniziative più estemporanee che altro. Caparros, che già aveva sostituito un inguardabile Velez con Llorente, si gioca la carta Susaeta, subito elettrico e vivace ma troppo isolato per poter cambiare l'inerzia del match. I bilbaini ci provano allora da lontano, e dopo un gol annullato a Guille Franco per fallo su Iraizoz sfiorano due volte il pari con le conclusioni da fuori di Amorebieta al 74' (sinistro disinnescato da Viera) e Javi Martinez all'83' (rasoiata che termina vicina al palo). L'ultima emozione è targata Rossi, bravo a crearsi lo spazio per il tiro al limite dell'area: Iraizoz dice no con un colpo di reni superbo e si merita l'effimero alloro di miglior biancorosso in campo. In conclusione, altra buona partita per l'Athletic e altro pugno di mosche in mano, derivato anche stavolta dall'incapacità di finalizzare la superiorità mostrata sul campo per un tempo intero (nella ripresa non si è giocato, ma il Villarreal non è secondo in classifica per caso). La sterilità offensiva comincia a preoccupare: se Aduriz non segna, o qualcuno si inventa il numero (vedi Susaeta contro Barça e Saragozza) o sono guai serissimi. Velez non è un attaccante da Primera, Llorente come sempre è titolare d'agosto e panchinaro alla prima gara sbagliata a settembre, una mancanza di fiducia quasi sconvolgente...la società non ha saputo rimediare alla pesantissima perdita di Urzaiz e adesso ne vediamo le conseguenze. Il mercato offre pochissimo in termini di bomber: Ezquerro non è la punta che serve e ha già rifiutato di tornare (Macua prima gli offrì una certa somma, poi si presentò con un contratto ribassato da far firmare al giocatore...contratto ovviamente rispedito al mittente), Joseba Llorente resterà al Valladolid almeno fino a giugno e per il resto c'è in giro poco o niente. L'unico nome valido, a parer mio, è quello di Diaz de Cerio, attaccante della Real Sociedad dal buon fiuto del gol; è un onesto mestierante, non un fenomeno, ma ha dimostrato di saper segnare anche in Prima Divisione. Se ne riparlerà eventualmente a gennaio, nella speranza che da qui al mercato di riparazione i nostri begli addormentati si diano una svegliata.