Mi scuso con i lettori per la settimana di latitanza, ma impegni pressanti mi hanno impedito di aggiornare il blog e riportarvi la cronaca della sconfitta di Saragozza. Riprendo dalla partita di ieri, buona lettura!
Athletic Club: Armando; Iraola, Ustaritz, Amorebieta, Del Horno; David López (67' Cuéllar), Orbaiz, Javi Martínez, Yeste (81' Garmendia); Ramos (27' Aduriz), Llorente.
Levante UD: Kujovic; Descarga, Serrano, Álvaro, David; Ettien (60' Riga), Miguel Ángel, Berson, Courtois; Pedro León, Iborra (68' Saúl).
Reti: 55' Llorente.
Arbitro: Pérez Burrull (Colegio Cántabro).
E' una boccata d'ossigeno puro il risultato dell'incrocio ad alto rischio col Levante di De Biasi, squadra sconclusionata e alla frutta quanto si vuole, ma capace di mettere insieme 7 punti nelle ultime tre giornate e salita a Bilbao con l'idea di proseguire la propria serie positiva. L'Athletic ha fatto sua la gara, soffrendo moltissimo, al solito, dopo aver segnato, tuttavia non bisogna fare troppo gli schizzinosi: contava vincere, solo quello, e i Leoni ci sono riusciti.
Caparros cambia ancora schema e per la partita contro una delle squadre più perforate della Liga sceglie il 4-4-2, spostando Yeste sulla fascia sinistra e mettendo Aitor Ramos, e non Aduriz, a fare compagnia in avanti a Llorente; con Koikili infortunato, l'altra novità di giornata è il ritorno tra i titolari di Del Horno, fin qui più presenza astratta che altro. C'è grande curiosità verso l'accoglienza che il San Mamés tributerà proprio a Del Horno e al suo compare di scorribande Yeste, criticati pesantemente in settimana a causa della loro movimentata vita notturna, e in effetti il pubblico si divide, ci sono applausi ma anche fischi, tutto il contrario del calore mostrato dai tifosi biancorossi al portiere Armando, subito titolare domenica scorsa a Saragozza e confermato da Jokin (povero Aranzubia, scavalcato anche da un 37enne...). Il Levante scende in campo molto prudente e lascia palla e inziativa all'Athletic, consapevole che nove volte su dieci i baschi non sanno che farsene nè dell'una nè dell'altra...e in effetti la grigia giornata dei biancorossi conferma appieno questo trend. Per vedere qualcosa bisogna aspettare il 27' e non è un'occasione da rete, bensì l'uscita dal campo di Aitor Ramos, infortunato e sostituito da Aduriz. L'Athletic si fa vedere spesso su palla inattiva (due volte Yeste pesca Del Horno su punizione, tuttavia l'asse tra i due "viveur" non si traduce in gol), gli ospiti salgono col contagocce eppure riescono ugualmente a rendersi pericolosi con una punizione maligna di Courtois che attraversa tutta l'area e viene poi disinnescata da Del Horno, bravo ad anticipare un paio di levantini appostati per la deviazione. Al 29' i Leoni danno segni di vita grazie a Yeste, che salta un avversario e crossa (male) trovando la respinta della traversa, senza che David Lopez e Llorente riescano poi a ribadire in gol. Resta però un episodio isolato nel contesto di una partita mal giocata da entrambe le parti e che vede diversi giocatori bilbaini sottotono; tra questi non vi è Fernando Llorente, autore di alcune belle sgroppate palla al piede e abbastanza pericoloso anche in area levantina, come dimostra la traversa colta al 45' su corner di David Lopez. All'intervallo il computo dei legni colpiti vede l'Athletic in vantaggio per 2-0, ma subito in avvio di ripresa il Levante accorcia le distanze in questa speciale gara, cogliendo un palo a portiere battuto grazie ad un colpo di testa di Miguel Angel. Il pericolo sveglia gli uomini di Caparros, che prima sfiorano il vantaggio con Aduriz e quindi passano con un colpo di testa di Llorente, servito alla perfezione da un cross di Aritz innescato a sua volta da un rinvio sbagliato di Kujovic. Da qui in avanti è sofferenza continua per i tifosi biancorossi perchè, come accade ogni volta che vanno in vantaggio, i Leoni rinculano, si chiudono a protezione della propria area e rischiano di subire il gol avversario; anche un rivale modestissimo come il Levante fa paura e ci vuole tutta la sicurezza del veterano Armando per sbrogliare le mischie provocate dai "pelotazos" della banda De Biasi, unico schema offensivo messo in pratica dai valenciani. In più, Amorebieta e Ustaritz giocano come gladiatori e non concedono vere e proprie occasioni agli attaccanti ospiti, dunque al fischio finale il misero golletto di scarto è mantenuto e permette all'Athletic di incamerare tre punti preziosissimi in chiave salvezza. Il Levante, di contro, saluta la Primera già a partire da oggi, visto che ha 12 punti di distacco dalla zona salvezza, le casse sociali senza nemmeno un euro e un gioco (se così si può chiamare) degno più di un campionato amatori UISP che della Primera division spagnola. E quest'ultimo dato rappresenta una nota ulteriore di demerito nei confronti dei Leoni, poco pericolosi per 60' e incredibilmente timorosi una volta trovato il gol; se certi atteggiamenti sono più comprensibili di fronte a squadre di una certa caratura, è inammisibile riscontrarli perfino contro avversari tecnicamente ai limiti della decenza. Quattro anni fa partite del genere si vincevano 3-0, torneremo mai a quei tempi felici?
Concordo (come quasi sempre ;) in pieno. Partitaccia, mal giocata, sempre con una paura fottuta: sarà che da tre anni il massimo vantaggio che si è avuto sulla terz'ultima è 3 punti.... Non ho capito nemmeno perchè si è tornati di nuovo al 4-4-2, mettendo Yeste a sinistra (il che equivale ad escluderlo a priori dal match). Boh, sarò incontentabile, ma Caparròs mi convince sempre meno e lo ripeterò fino alla fine: non è una squadra che deve giocarsi la salvezza, c'è qualità e quantità per 8.o/10.o posto...non siamo da meno di Racing et c.
RispondiEliminaComplimenti sempre e comunque per il tuo blog e per questa settimana grazie a Nando!
Completamente d'accordo con utente anonimo :) sperando in tempi migliori, AUPA ATHLETIC!
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