giovedì 4 novembre 2010
9a giornata: Athletic 3-0 Getafe.
Muniain, il migliore in campo, in azione (foto Athletic-club.net).
Athletic: Iraizoz; Iraola, San José, Ustaritz, Koikili; Susaeta (62' De Marcos), Gurpegui, Javi Martinez, Muniain (76' Gabilondo); Toquero (72' David López), Llorente.
Getafe: Codina; Pintos, Cata Díaz, Rafa, Marcano; Boateng, Víctor Sánchez (46' Casquero); Pedro Ríos (65' Arizmendi), Albín, Manu del Moral (68' Miku); Colunga.
Reti: 6' Iraola, 12' San José (rig.), 83' Gabilondo.
Arbitro: Estrada Fernández (Comité catalán).
La miglior prestazione stagionale dell'Athletic (insieme a quella con il Maiorca, altro 3-0 spumeggiante) ha fruttato una vittoria bella ed importante, soprattutto in chiave di rafforzamento dell'idea di calcio maggiormente offensivo sviluppata da Caparros nelle ultime giornate. Il mister di Utrera non si è convertito al 3-4-3 stile Ajax, questo è chiaro, ma la sua insistenza su una formazione titolare formata da due ali offensive, due punte e un solo mediano di rottura è un segnale importante, anche se l'assenza di un regista puro per me in certe partite potrebbe farsi sentire. La strada intrapresa è quella giusta, finalmente, e si spera che la squadra ora trovi quella continuità che potrebbe proiettarla in zone interessanti della classifica.
Jokin torna a schierare gli undici di Siviglia, confermando Koikili, Ustaritz e la coppia di folletti Susaeta-Muniain sugli esterni; Michel dal canto suo si presenta al San Mamés con un 4-2-3-1 che però resta tale solo sulla carta, visto che i tre trequartisti giocano parecchio schiacciati sulla linea mediana e lasciano Adrian Colunga isolato in avanti. La tattica difensiva degli azulones, tuttavia, va letteralmente a farsi benedire nel giro di un quarto d'ora, travolta dalla furia agonistica di un Athletic sceso in campo con il piglio dei giorni migliori. I Leoni sono iperaggressivi nel pressing, giocano stabilmente nella metà campo avversaria ed esibiscono dei movimenti offensivi davvero interessanti, proponendo poi un Muniain in stato di grazia. E' proprio da due iniziative del giovanissimo navarro che nascono i gol biancorossi: al 6' Iker mette in mezzo un pallone che, respinto dai difensori del Getafe, finisce sul destro di Iraola e viene recapitato alle spalle di Codina da una rasoiata del terzino di Usurbil; pochi minuti dopo Muniain è invece bravo a cercarsi un rigore con una penetrazione in area che viene stoppata da Rafa con una spallata. Il penalty, a parer mio inesistente, viene trasformato da San José con grande freddezza, e al 12' il punteggio è gia di 2-0 per i padroni di casa. Un leggero rilassamento dei bilbaini porta a due occasioni consecutive per i madrileni, ma Pedro Rios prima e Colunga poi (in quest'occasione è superbo Iraizoz) non riescono a far male; da qui in avanti è un continuo monologo dell'Athletic, che sfiora il 3-0 più volte e mette in seria difficoltà il reparto arretrato avversario grazie ad un movimento offensivo messo in pratica parecchie volte. In pratica, quando la squadra sale Toquero si sposta alternativamente a destra o a sinistra per lasciare lo spazio centrale all'avanzata dell'ala, quindi o resta in fascia per crossare o taglia ancora dentro se vede il buco per il passaggio. Schema semplice, ma che per rendere al meglio ha bisogno di una seconda punta dalla grandissima corsa, e in questo Toquero ha pochi rivali nella Liga; in tal modo lo stesso Gaizka migliora notevolmente il suo rendimento e le opzioni di passaggio per i centrocampisti raddoppiano (senza contare che l'assenza di un regista riesce ad essere mascherata dall'accentramento di Susaeta o Muniain, che possiedono il dono della rifinitura).
La ripresa non vede alcun progresso del Getafe che, simile ad un pugile suonato, resta a farsi prendere a pallonate nella propria trequarti senza riuscire a mettere la testa fuori, se non con qualche sporadica azione di rimessa. L'unico fattore che rende ancora interessante il match è sempre Muniain, che passa con una naturalezza quasi sfacciata dall'assist (clamoroso il pallone recapitato al 54' sulla testa di Llorente e fallito d'un soffio da Nando) all'azione personale, anche se mostra scarsa precisione al momento del tiro. Il 3-0 tanto cercato arriva infine all'83', opera di un Gabilondo in serie realizzativa strepitosa.
Con la vittoria sul Getafe l'Athletic si trova adesso a 13 punti in classifica, bottino discreto se si considera che quasi tutte le squadre più forti della Liga sono già state affrontate dai Leoni; i prossimi incontri con Villarreal e Real Madrid ci diranno sicuramente molto sul futuro di questa squadra.
Le pagelle dell'Athletic.
Iraizoz 7: il portiere migliore non è quello che compie venti parate, ma quello che sa farsi trovare pronto al momento giusto. Gorka, impegnato pochissimo, sfodera almeno due interventi decisivi (specie quando ipnotizza Colunga nell'uno contro uno) ed è sempre concentrato. Non era facile, perciò si merita un voto alto.
Iraola 7,5: sta attraversando un momento strepitoso, tanto che mi stupirei se Del Bosque lo tenesse fuori dalle prossime convocazioni. Annulla Del Moral, segna un gran gol e imbastisce dialoghi spettacolari con Susaeta, uno che parla la sua stessa lingua tecnica. Strepitoso.
San José 7: un solo errore nel finale di gara, a risultato ampiamente acquisito, e per il resto c'è una prestazione solida, in linea con quelle degli ultimi tempi, che conferma i passi avanti lungo il difficile cammino della maturazione. Il rigore calciato alla perfezione è la classica ciliegina sulla torta.
Ustaritz 6,5: ogni partita in più gli toglie qualche ragnatela, anche se ovviamente non può essere ancora lustro come vorremmo. Un paio di errori di posizione rischiano di costar caro alla squadra, ma tutto sommato se la cava.
Susaeta 7: meno appariscente dell'ispiratissimo Muniain, riesce comunque a stare sempre nel vivo del gioco ed a partecipare a un numero consistente di azioni offensive. Quando si accentra e ha il tempo per alzare la testa sa trovare dei corridoi che per tutti gli altri compagni sono invisibili (dal 62' De Marcos 6,5: volitivo, si segnala per un paio di iniziative palla al piede niente male).
Gurpegi 6,5: un po' sottotono all'inizio, sbaglia parecchi appoggi e rischia di far prendere dei contropiedi evitabili. Col passare dei minuti sale di tono e non fa passare nemmeno uno spillo.
Javi Martinez 6: probabilmente risente dell'infortunio che lo ha costretto ad uscire anzitempo contro l'Alcorcon, perché non è il solito divoratore di campo e gioca in modo parecchio compassato. I minuti che mette nelle gambe sono comunque preziosi.
Muniain 8: il migliore in campo per distacco, non ci sono abbastanza aggettivi per descrivere la sua prova immensa. Corre, crossa, dribbla, tira, assiste i compagni: insomma, fa tutto lui o quasi, rivelando solo poca cattiveria nelle conclusioni. Ha 18 anni da compiere e gioca con la tranquillità dei veterani, una qualità dei grandi giocatori. L'importante è che non si monti la testa, perché calcisticamente è un fenomeno (dal 76' Gabilondo 6: entra e segna il quarto gol stagionale, cifra da attaccante più che da centrocampista. Chapeau).
Toquero 7: prova davvero positiva per il numero 2, più per il grande lavoro tattico descritto sopra che per l'effettiva pericolosità sotto porta (anche se un paio di tiri riesce a farli). Per il tipo di movimento che gli chiede Caparros è indicatissimo fisicamente e pure tecnicamente, e per una volta sono d'accordo con l'ovazione tributatagli dal pubblico della Cattedrale (dal 72' David Lopez 6: lascia la sua firma sul match con l'assist per il 3-0 di Gabilondo).
Llorente 6: ci prova in tutti i modi, ma non riesce ad entrare nel tabellino dei marcatori nonostante le molte azioni costruite per lui dalla squadra. Una giornata storta capita a tutti.
Caparros 7: anche se è arrivato a proporla con almeno una stagione di ritardo, bisogna dargli atto di aver finalmente iniziato a schierare la formazione offensiva che in moltissimi gli chiedevano. Il gioco lievita così come i gol segnati, e se riesce a registrare la fase difensiva ed a migliorare il rendimento fuori casa può portarci lontano. Per il momento, bene così.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Ciao Edo, una cosa: Aurtenetxe era in panchina questa partita. Sai se per scelta tecnica (ormai Koi sta giocando titolare da un po') o ancora per infortunio? Perchè a inizio stagione era partito titolare e non vorrei facesse la stessa fine di xabi castillo..
RispondiEliminateo14fran
Ciao Teo, credo fosse per scelta tecnica, altrimenti non lo avrebbe convocato. Magari era ancora non al meglio, non so...mi sembra strano che Koi si sia guadagnato la titolarità in un paio di partite. Domani ci saranno indicazioni più precise in tal senso.
RispondiElimina