mercoledì 9 gennaio 2008

18a giornata: Racing 1-0 Athletic.

Racing: Toño; Pinillos, Oriol, César Navas, Ayoze; Jorge López, Duscher, Colsa (66' Jordi), Serrano (63' Pablo Álvarez); Munitis (16' Tchité), Smolarek.
Athletic: Aranzubia; Iraola, Ustaritz, Amorebieta, Koikili (74' Del Horno); Orbaiz, Javi Martínez; David López (61' Susaeta), Garmendia (52' Aduriz), Yeste; Llorente.
Reti: 43' Tchité.
Arbitro: Velasco Carballo (Colegio Madrileño).

Si apre con una sconfitta dal sapore amarissimo il 2008 dell'Athletic: i Leoni cadono sul campo del Racing, un tempo spesso e volentieri terra di conquista, al termine di un match giocato sostanzialmente alla pari e nel quale la differenza la fa la mancanza di freddezza delle punte biancorosse. Questo degli attaccanti è un problema che ci perseguita dall'inizio della stagione e i freddi numeri ne rendono bene le dimensioni: Aduriz 4 gol (due doppiette a Levante e Valladolid), Etxebe 3 gol (doppietta al Recreativo e gol all'Almeria), Llorente 2 gol (doppietta al Valencia), Velez, peraltro ceduto, 0 gol. Con queste cifre si va poco lontano e se a tutto ciò si aggiunge l'assenza di incursori a centrocampo capaci di garantire almeno 5-6 reti il quadro si fa preoccupante. Soluzioni? Poche, pochissime a dir la verità. Il mercato non offre granché, come più volte ho sottolineato, e comunque è improbabile che la società rimetta mano al portafoglio dopo le notevoli spese estive. Nel Bilbao Athletic ci sono giovani promettenti, ma pensare che un paio di cachorros risolvano il mal di gol dei Leoni è quasi un'utopia. Una mossa deve darsela Caparros, chiamato a luglio per dare una fisionomia di gioco alla squadra dopo due anni di nulla e capace finora di ottenere buone risposte solo dalla difesa. Di tutto ciò parlerò più diffusamente nel bilancio di fine girone d'andata.
Passiamo alla cronaca. Jokin spiazza tutti e schiera i suoi uomini con il mai troppo amato 4-2-3-1, piazzando dietro Llorente David Lopez a destra, Yeste a sinistra e Garmendia, sorpresa delle sorprese, al centro; ancora panchina per Aduriz, apparso in grande spolvero in Euskal Herria-Catalunya e nel ritorno copero, mentre c'è grande curiosità per il debutto in Liga da titolare di Joseba, che gode tra l'altro della mia grandissima simpatia perchè è, a detta dei compagni, il più tifoso nello spogliatoio biancorosso. Marcelino risponde proponendo il suo classico 4-4-2 blindatissimo, anche se non può disporre per squalifica del leader difensivo Garay. E' forse l'assenza dell'interessante centrale argentino a disorientare il reparto arretrato dei cantabri, che nei primi 10 minuti rischiano di andare sotto in due occasioni; buon per loro che Llorente abbia una di quelle giornate in cui non riuscirebbe a centrare la porta nemmeno da un paio di centimetri...dopo appena un minuto, il numero 9 spedisce alto a due passi da Toño, mentre al 10' non arriva su un pallone semplicissimo recapitatogli da Yeste sul secondo palo. Dopo lo sbandamento iniziale, il Racing prende decisamente il comando delle operazioni e va anche in gol al 12', tuttavia l'arbitro annulla per un fuorigioco inesistente la rete del polacco Smolarek. L'Athletic ora si limita a difendere la propria trequarti e sembra aver esaurito la verve mostrata all'inizio, mentre la formazione di Marcelino fa molto possesso palla ma pecca come sempre nella finalizzazione. Al 26', però, ecco una nuova fiammata basca, con Llorente che grazia ancora i padroni di casa spedendo incredibilmente fuori un cabezazo dall'altezza del dischetto. No comment. Succede poco o niente fino al minuto 43, quando Jorge Lopez batte una punizione dalla destra, in pratica un corner corto, e Tchité, entrato in sostituzione dell'infortunato Munitis, impatta a centro area mandando il pallone proprio su Llorente, sceso per difendere; il tocco del centravanti biancorosso mette fuori causa Aranzubia e consegna l'1-0 ai cantabri. Marcelino non poteva chiedere di meglio, visto che il suo Racing è la squadra della Liga che più capitalizza i pochi gol segnati (vedere per credere il rapporto reti fatte/punti); in pratica, i cantabri segnano col contagocce, ma subiscono talmente poco che riescono a far fruttare al massimo le loro magre realizzazioni. La ripresa vede perciò un Athletic all'arrembaggio e un Racing costantemente in contropiede, ragion per cui le occasioni si susseguono senza soluzione di continuità. 53': miracolo di Toño su colpo di testa di Amorebieta. 54': Tchité spedisce alto a porta vuota. 55': ancora Tchité, conclusione debole e parata di Aranzubia. 57': palo clamoroso di Aduriz, entrato al posto di Garmendia per far coppia in avanti con Llorente. 59': conclusione da fuori di Jorge Lopez fuori di poco. La partita è completamente loca, come dicono i commentatori in Spagna, ma dopo questi 10 minuti giocati ad una velocità da flipper le squadre devono per forza di cose calmarsi; la gara resta comunque accesa e molto godibile, con rapidissimi cambi di fronte, e le occasioni non mancano. Tchité potrebbe chiudere il match al 78' ma non riesce a ribadire in gol una respinta di Aranzubia, e per poco il Racing non paga dazio...4 minuti più tardi, infatti, Aduriz scappa sulla destra, entra in area e a tu per tu con Toño sceglie la soluzione di potenza, trovando però la risposta del portiere di casa. E' l'ultima occasione per i Leoni, mentre i cantabri potrebbero segnare il 2-0 con un paio di contropiedi ben orchestrati, tuttavia falliscono sempre al momento della verità. Il "derbi del Norte" sorride comunque alla squadra di Marcelino, cui basta il solito golletto per restare aggrappata alla zona UEFA; l'Athletic, dal canto suo, pare essersi smarrito dopo l'impresa del Mestalla e la buona gara contro il Real, e adesso torna a vedere pericolosamente da vicino la zona retrocessione. Bando ai sogni e alle speranze, anche quest'anno la parte di classifica in cui dovremo guardare sarà, ahimè, quella destra.

6 commenti:

  1. Sono d'accordo con te, Edo, anche ques'anno ci sarà da lottare fino all'ultima giornata... a Santander si può perdere ma è nella Catedral che dovremmo fare molto di più.... Ema68

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  2. Ciao Ema, era un sacco che non ti sentivo! Sembra che il bologna ti dia più soddisfazioni dell'Athletic quest'anno...comunque, il problema è proprio che il nostro tipo di gioco si adatta molto di più alle trasferte che alle gare in casa. Conoscendo Caparros mi ero preparato a certi risultati casalinghi, non è lui il mister che può far tornare la Cattedrale ad essere un fortino inespugnabile, però certi risultati che si cominciano a vedere (0-0 a Maiorca, la sconfitta di ieri) non fanno più quadrare i conti...e la classifica lo mostra chiaramente.

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  3. D'accordo con te: senza un bomber non andiamo da nessuna parte...peccato perchè basterebbe poco per fare un campionato almeno tranquillo. Questa squadra, questa città, questo pubblico merita di più!
    AUPA ATHLETIC!!!!!!!!!!!

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  4. Secondo me il problema non è il bomber, ma è trovare un po' di schemi offensivi che ci permettano di sfruttare le caratteristiche degli attaccanti, bravi, che abbiamo. Esempio: vogliamo mettere Aduriz in condizione di segnare? Giochiamo in contropiede, palla a terra, oppure mettiamolo accanto a Llorente versione apripista. Esempio numero 2: vogliamo far uscire Nando dal letargo? Proviamo a farlo giocare più come incursore che come boa. L'importante è smetterla con quei palloni a caso sparacchiati in avanti dalla difesa che ci perseguitano da quasi tre anni...
    Bomber tesserabili dall'Athletic in giro non ce ne sono, e comunque con un gioco del genere farebbe fatica a segnare anche un Trezeguet, per dire. Il senso del mio discorso era questo.

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  5. Brevissima aggiunta: se gli attaccanti sbagliano i gol come al Sardinero non si va avanti, è poco ma sicuro. Il mio discorso sul gioco comunque resta, le punte devono essere messe in grado di segnare; poi a loro va il compito di farlo, ma (Racing a parte) credo che ne siano in grado.

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  6. Edo non posso far altro che, ahimè, condividere il tuo pensiero. Comunque in trasferta solitamente non facciamo malissimo, e a Santander si può perdere, è un campo difficile, anche il Barca ci ha lasciato 2 punti. Nel 2008, però, dobbiamo vincere di più in casa...altrimenti la salvezza sarà tutt'altro che tranquilla...speriamo bene! AUPA ATHLETIC

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