venerdì 30 gennaio 2009
Ritorno dei quarti di Copa del Rey: Sporting 1-2 Athletic.
L'incornata di David Lopez che vale il secondo gol bilbaino (foto Athletic-club.net).
Sporting: Sergio Sánchez, Sastre, Iván Hernández, Neru, José Ángel, Michel (52' Barral), Matabuena (45' Diego Camacho), Luis Morán (74' Omar), Carmelo, Diego Castro, Bilic.
Athletic Bilbao: Iraizoz, Iraola, Aitor Ocio, Amorebieta, Koikili, David López (89' Gurpegui), Orbaiz, Javi Martínez, Gabilondo (46' Yeste), Ion Vélez (83' Toquero), Llorente.
Reti: 1' Carmelo, 41' Gabilondo, 51' David López.
Arbitro: González Vázquez (Comité Gallego).
Dopo quattro anni di attesa e delusioni, l'Athletic riesce finalmente a qualificarsi per le semifinali di quella che viene spesso definita la "sua" Coppa, visto che il trofeo dedicato al re di Spagna è finito per ben 24 volte nella bacheca del club bilbaino, anche se la federazione non riconosce il titolo del 1902 vinto con il nome di Club Vizcaya. Non è un risultato da poco, tutt'altro, visto che i Leoni negli ultimi 24 anni (da quando, cioè, disputarono la loro ultima finale, perdendo 2-1 contro l'Atletico Madrid) solo in altre quattro occasioni sono riusciti a raggiungere questo prestigioso traguardo, peraltro senza mai superare il turno. Particolarmente cocente è stata l'ultima semifinale, datata 2005, nella quale l'Athletic venne eliminato dal Betis ai rigori dopo che entrambe le partite si erano concluse 0-0; il ritorno a Bilbao fu una garaintensa e drammatica, segnata da un errore clamoroso di Ezquerro (colpo di testa da mezzo metro alto sulla traversa) e dai rigori sbagliati di Del Horno e ancora Ezquerro, proprio i due pezzi da novanta che a fine stagione avrebbero lasciato i biancorossi per Chelsea e Barcellona. Chissà come andrà a finire stavolta, ma l'importante è aver ottenuto una qualificazione che sicuramente darà ancor più fiducia ad una squadra sempre alla ricerca di un'identità ben definita.
Avendo giocato con la squadra B domenica, Caparros può schierare il suo undici migliore: Koikili e Gabilondo sono confermatissimi sulla sinistra, Susaeta fa spazio a David Lopez e c'è solo panchina per Yeste, che alcune voci vogliono vicino all'Olympiacos di Valverde a causa del rapporto non proprio idilliaco con Jokin. Rispetto alla gara di andata anche Manolo Preciado schiera i titolari, tra i quali spicca in particolare bomber Bilic come riferimento offensivo. Neppure il tempo di battere e per l'Athletic c'è subito una doccia gelata, gentilmenta offerta da Carmelo grazie a un destro secco dal limite che si insacca non senza responsabilità da parte di un Iraizoz poco reattivo, col pallone che si infila sotto il braccio proteso del portiere e gonfia la rete per la gioia dei tifosi asturiani (impresentabili come sempre con i loro coretti fascisti, "Franco, Franco" compreso. Della serie: i gemellaggi col Betis non arrivano per caso...). Il gol del vantaggio trovato dopo nemmeno un giro di lancette mette la partita in discesa per lo Sporting, ma i Leoni reagiscono bene, mantenendo il sangue freddo ed evitando di lanciarsi in avanti senza criterio alla ricerca del pari; i bilbaini, al contrario, lasciano che siano i padroni di casa a fare possesso palla e badano a tenere le distanze tra i reparti ed a pressare con intensità com'è abituale nel calcio di Caparros. In fase di impostazione gli zurigorri alternano la ricerca dello sfondamento sulle fasce alla palla lunga per Llorente, sempre pronto a spizzare per premiare l'inserimento di un compagno, mentre lo Sporting è meno diretto e cerca di più il palleggio sfiancante alla ricerca di un buco che, però, gli avversari non sembrano disposti a concedere. Ne viene fuori una bella partita, ben giocata da ambo le parti e ricca di occasioni, specie da parte basca: Koikili con un sinistro da fuori, Javi Martinez di testa (salvataggio di Carmelo a portiere battuto) e Ion Velez, bravo a rubare palla al limite ma pessimo nel calciare addosso a Sergio Sanchez, spaventano gli asturiani, peraltro graziati pochi minuti dopo il gol del vantaggio da David Lopez, incapace di mettere dentro da pochi passi un gran servizio di Llorente. Lo Sporting, pur creando meno palle gol, gioca spesso e volentieri nella trequarti avversaria alla ricerca della rete ammazza-partita, trovando però una difesa attenta e un Iraizoz sempre pronto ad uscire per fare suoi i numerosi palloni spediti in area dai biancorossi di Preciado. Al 41' la svolta del match: Amorebieta calcia lungo, Llorente fa da torre per l'inserimento di Gabilondo e il numero 11è bravissimo a prendere il tempo ai suoi due marcatori ed a scavalcare con un pallonetto delizioso Sergio Sanchez, rimasto a metà strada dopo un abbozzo di uscita. Oltre che esteticamente pregevole, quello di "Oso ondo" è un gol che equivale a una mazzata per il morale dello Sporting, che infatti rientra in campo ancora frastornato e viene punito dopo 6 minuti da Orbaiz: il navarro è bravissimo a rubare palla sulla trequarti ed a servire con un cross al millimetro David Lopez, che non spreca l'assist di superlusso del numero 16 e schiaccia in rete la palla dell'1-2. I padroni di casa perdono completamente la bussola e per l'Athletic non è difficile contenere e ripartire con pericolosità maggiore degli pur ammirevoli attacchi asturiani (clamoroso il palo colpito da Yeste su punizione a mezz'ora dal termine). E' proprio Yeste, subentrato a inizio ripresa all'acciaccato Gabilondo, il migliore nel secondo tempo per i Leoni: non spreca un pallone, perde tempo ad arte e conduce con grandissima classe alcune ripartenze da manuale; degna di nota, in particolar modo, una penetrazione dalla sinistra con tunnel al difensore e assist finale per Orbaiz, il cui tiro viene poi murato. Anche Velez si mette in luce grazia alla velocità con cui prende d'infilata la retroguardia asturiana e va anche vicino al gol con un bel tiro di prima intenzioe che sfiora la traversa. Lo Sporting, al contrario, perde via via lucidità e crea poco o nulla dalle parti di Iraizoz, chiamato in causa una sola volta in tutta la ripresa, e allo stesso modo anche la partita si sgonfia e procede quasi ineluttabile verso il fischio finale. L'1-2 finale forse non fa giustizia alla squadra di Preciado, come sempre molto offensiva e bella da vedere tra le mura amiche, ma rispecchia appieno la condotta di gara cinica e intelligente dell'Athletic, dimostratosi in netta crescita caratteriale rispetto alla prima parte della stagione. Appuntamento con la Coppa il 4 febbraio, fra meno di una settimana, per la gara di andata con il Siviglia.
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Ah, complimenti ai tifosi dello Sporting... Come sono invece quelli del Siviglia (essendo credo rivali di quelli del Betis)?
RispondiEliminaProprio per la questione "numero coppe" una sfida finale Athletic-Barça aggiungerebbe ancora più pepe a una partita che si annuncerebbe di suo comunque a dir poco spettacolare e attesissima. Per la storia (basti pensare all'ultima Copa vinta dall'Athletic) e anche per una sorta di Golia (ruolo ampiamente meritato dal Barcellona per la sua rosa di altissima qualità e una Liga dominata) vs. Davide (quasi una riserva indiana dopo la sentenza Bosman il nostro Athletic). E una sfida catalano-basca non fa mai male anche nella Spagna "democratica" attuale, con certe tifoserie a casa a guardare.
Nel mezzo ovviamente una semifinale alquanto difficile. E che potrebbe essere anche condizionata da questo mese di distanza dall'andata al ritorno e nel quale possono succedere e cambiare tante cose. Se non sbaglio non sarà della partita Luis Fabiano, fuori tre settimane per infortunio; speriamo di poter sfruttare settimana prossima quel particolare momento di forma dei nostri titolari e della squadra in generale come dimostrano gli ultimi risultati, segnare nella loro bolgia potrebbe già voler dire molto.
Nel frattempo comunque si ritorna al San Mames per l'anticipo di domani (ore 20) contro il Malaga. Vedremo che scelte farà Caparros.
Braveheart.
I tifosi del Siviglia sono grandi: antifa, corretti, calorosissimi. I "Biris Norte", il loro gruppo ultras, è amico dell'Athletic; non è un gemellaggio, però al Pizjuan ci andiamo sempre con gioia (batoste che ultimamente ci rifilano a parte). Sono com'è ovvio rivali dei betici, una delle tifoserie peggiori della Liga, la cui curva è una fogna piena di nostalgici franchisti, neofascisti e altri soggetti del genere.
RispondiEliminaCaparros per questa sera ha convocato tutti i migliori, forse ha in mente di forzare alla ricerca di un buon risultato iniziale per poi far riposare qualche pedina chiave...vedremo.
Che partita stasera!
RispondiEliminaChe garra, che intensità, sequenza di gol come contro il Valencia e medesimo risultato finale! Ne abbiam fatti tre e potevano essere il doppio per le occasioni create. E qua bisogna iniziare a contare le volte in cui dallo svantaggio l'Athletic è pervenuto alla fine o al pareggio o alla vittoria: è un fattore importantissimo, che dà l'idea di come questa squadra stia maturando a livello psicologico e di identità.
Sarà il momento particolare, sarà la forma fisica, sarà quello che sarà e che magari domani potrà sicuramente cambiare, ma le sensazioni odierne sono veramente buone per il futuro di questi giocatori e di questa squadra.
Speriamo di non essere troppo stanchi a Siviglia, quello di cui penso possiamo star sicuri è che non verrà meno questa grinta e questa voglia di vincere dell'Athletic di oggi. Poi vada come vada.
Aupa Athletic!
Braveheart.
Accordo con la Umbro per i prossimi 8 anni...
RispondiEliminahttp://www.canalathletic.com/noticias/2009-02-02/athletic-hace-oficial-acuerdo-20090202.html
Dopo la Petr... adesso anche la Umbro. Francamente non metterei la cosa sullo stesso piano, anche perchè in passato la squadra aveva vestito adidas e kappa (e forse qualche altro marchio, ma non ricordo), ma mi sembra un'altra indicazione un po'preoccupante. E poi si parla di 20 milioni per 8 anni; non so quanto prendano le altre, ma mi sembra poco davvero. Che ne pensi? E vero che in questo momento la soddisfazione per la discreta stagione che stiamo facendo è nettamente superiore, ma a me un po'mi dispiace, dopo tutto è sempre una rinuncia all'autarchia del club.
ciao
andrea
In effetti era nell'aria già quest'estate...
RispondiEliminaBraveheart.
Avevano già fatto un pre-accordo, io addirittura pensavo che fosse già tutto ufficiale.
RispondiEliminaDevo dire che questo è il risultato della pessima gestione della Marca Athletic, praticamente impossibile da trovare non solo fuori dalla Spagna, ma proprio fuori da Bilbao. Dal punto di vista del marketing, è sempre stata un'operazione condotta con professionalità pari allo zero, poco pubblicizzata, commercializzata malissimo e senza uno straccio di progetto in testa. Pensate che per far avere i prodotti dell'Athletic ad un negozio di Milano, Walk On, ci sono voluti mesi di trattative con la dirigenza, come se non si trattasse di un'occasione commerciale in più ma quasi di una scocciatura. Sembra quasi che la gestione della Marca Athletic sia stata volutamente trascurata, soprattutto negli ultimi tempi, proprio per arrivare ad un accordo con una grande azienda sbandierando i pessimi risultati commerciali della casa di produzione autoctona...ma questa è dietrologia, i fatti parlano chiaro.
Personalmente non mi disturba più di tanto il ricorso ad un altro marchio sportivo (lo sponsor è il vero nemico), però mi arrabbio se penso alla pessima gestione dei prodotti Athletic.
Le cifre mi sembrano in linea con quelli delle altre squadre di medio calibro, spero che la Umbro studi un design rispettoso della tradizione e senza grandi voli di fantasia.