martedì 3 febbraio 2009
21a giornata: Athletic 3-2 Malaga.
Yeste, grande protagonista del match, esulta dopo il gol dell'1-1 (foto Athletic-club.net).
Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Ustaritz, Amorebieta, Koikili; David López (68' Susaeta), Orbaiz, Javi Martínez (68' Gabilondo), Yeste; Ion Vélez (46' Toquero), Llorente.
Málaga CF: Goitia; Gámez, Hélder Rosario (87' Fernando), Weligton, Calleja; Nacho, Lolo; Duda (84' José Juan Luque), Baha, Apoño; Albert Luque (75' Adriano).
Reti: 2' Albert Luque, 37' Yeste, 63' Lolo, 71' Llorente, 86' Susaeta.
Arbitro: Rodríguez Santiago (Colegio castellano-leonés).
Note: espulso dopo il termine della partita Weligton (M) per doppia ammonizione.
Forse è presto per parlare di Athletic-spettacolo come nell'era Valverde, l'ultima ad essere accompagnata da gioco e risultati, però se tre indizi fanno una prova la terza rimonta in quattro partite (dopo Atletico e Valencia) fornisce delle chiare indicazioni sulla squadra di Caparros. Sembrava che il tecnico di Utrera avesse perso il filo del discorso dopo l'ottimo girone di ritorno della scorsa Liga, tanto che le maggiori certezze dei biancorossi erano venute meno: la difesa era tornata un colabrodo, l'attacco non riceveva palloni decenti e il gioco era regredito al monoschema del "pelotazo" dalle retrovie verso Llorente. Adesso i Leoni paiono un'altra squadra, forte, determinata, consapevole dei propri mezzi e capace di proporre un calcio piacevole nella sua semplicità. La riprova, dopo la grande partita di Coppa a Gijon, è arrivata sabato contro il Malaga, senza dubbio la sorpresa più grande della Liga; di fronte alla formazione di Tapia, che sa supplire all'assenza di grandi nomi (tolto forse il solo Luque, peraltro lontano anni-luce dal giocatore che fu al Depor) con una splendida organizzazione, i bilbaini hanno sofferto, hanno saputo reagire e alla fine si sono imposti grazie ad una "garra" degna dei tempi migliori.
Non fa turnover Caparros, nonostante l'impegno incombente di Copa del Rey con il Siviglia, e dell'undici sceso in campo mercoledì al Molinon non sono della partita appena due elementi, l'infortunato Aitor Ocio e Gabilondo, sostituiti da Ustaritz e Yeste; solo un'assenza anche in casa Malaga, dove lo squalificato Eliseu viene rimpiazzato da Nacho. Proprio come contro lo Sporting, passano due minuti e gli avversari dell'Athletic sono già avanti. Stavolta tocca al redivivo Luque dare un dispiacere al pubblico del San Mamés con una deviazione da cobra dell'area di rigore su un tiro ciccato di Duda; la posizione del catalano non è chiarissima, tuttavia sono evidenti gli errori della difesa biancorossa, che lascia prima il portoghese liberissimo al limite e poi non riesce a salire con sufficiente reattività per mettere chiaramente l'ex Depor in fuorigioco. Qualche tempo fa, mazzate del genere erano assolutamente letali per i Leoni, per i quali rimontare era sempre una "Mission impossible" e che non riuscivano quasi mai a forzare le difese schierate dei propri rivali; quello attuale è però un Athletic diverso, più caparbio e soprattutto più deciso ad aprirsi e anche a rischiare qualcosa sui contropiedi altrui pur di giungere al gol. La partita si accende e diventa da subito bellissima e ricca di capovolgimenti di fronte: da una parte c'è un Malaga che gioca a memoria, prontissimo a sfruttare le ripartenze e ad inserirsi in ogni buco lasciato dai padroni di casa, mentre dall'altra i Leoni spingono a mille, guidati da un Orbaiz sontuoso in regia e con Yeste in grande spolvero dopo la bella prestazione copera. I biancorossi sfiorano il pareggio con Velez, splendido ad entrare in area in dribbling e stoppato solo dal portiere, e due volte con Llorente (clamoroso il tiro alto al 12' dopo un erroraccio di Goitia in presa), ma rischiano anche di incassare la seconda rete andalusa, in particolar modo al 25' con Baha che arriva in ritardo di un niente sul tiro cross di Gamez dalla destra. La partita inizia logicamente a calare di ritmo superata la mezz'ora di gioco, tuttavia i bilbaini non mollano la presa e al 37' raccolgono i frutti di un primo tempo speso alla ricerca dell'1-1: Llorente, lanciato da Yeste, entra in area dalla sinistra, attira su di sé due difensori e scarica al limite ancora per Fran, che non ci pensa due volte e lascia partire un mancino liftato e angolatissimo su cui Goitia non può davvero nulla. Golazo del numero 10 che, a dispetto della posizione defilata sulla fascia, è nel vivo del gioco, crea lo spazio per le sovrapposizioni di Koikili e quando si accentra mette spesso in apprensione la difesa avversaria. Il Malaga risponde e rischia di tornare immediatamente in vantaggio con Duda, il quale salta Iraizoz ma si trova il pallone sul destro, non il suo piede, spedendolo sull'esterno della rete a porta vuota e fallendo così l'opportunità di riportare in vantaggio i suoi proprio in chiusura di primo tempo. La ripresa si apre con Toquero al posto di Velez, infortunato, e con un'intensità di gioco alquanto scemata rispetto alla frazione precedente. L'Athletic senza dubbio paga le fatiche infrasettimanali e tiene basso il ritmo, il Malaga inizialmente si adegua per poi alzare il baricentro minuto dopo minuto, come se volesse togliere campo agli avversari senza fargliene rendere conto. Un colpo di testa di Baha, fuori di poco, dopo un'uscita avventata di Iraizoz è lo squillo di tromba che dà inizio a 5 minuti di fuoco nei pressi dell'area zurigorri, sottoposta a una pressione continua che culmina, al 63', nel 2-1 di Lolo su punizione perfetta di Duda. Potrebbe essere un colpo quasi da ko, invece anche stavolta gli uomini di Caparros non si scompongono e mettono anzi sul piatto del match quelle forze residue che sembravano voler risparmiare; Jokin decide anche di inserire forze fresche e si gioca un doppio cambio intelligente e coraggioso, inserendo Susaeta per David Lopez e Gabilondo per Javi Martinez, con Yeste che va ad accomodarsi vicino ad Orbaiz per formare una coppia di mediani poco aggressiva ma di gran qualità. Fondamentale per il funzionamento del nuovo undici è Toquero, che gioca in appoggio a Llorente e spesso e volentieri rientra anche oltre la linea di metà campo per dare una mano ai compagni e permettere a Yeste di tirare il fiato. I Leoni crescono e, dopo un colpo di testa fuori di un soffio di Gabilondo, raggiungono il pari al 71' con Llorente, a segno grazie ad una botta mancina dopo un controllo destro-sinistro al limite da applausi. Ruggisce il San Mamés e gli ultimi venti minuti diventano davvero incandescenti, perché le due squadre non si accontentano del pari e si lanciano in attacchi ripetuti e un po' sconclusionati alla porta altrui, disunendosi a causa della fatica e lasciando ampi spazi per il contropiede. All'81' Welington non approfitta di un'altra uscita a cercare farfalle di Iraizoz, quindi all'82' Iraola con un destro incrociato fa la barba al palo di Goitia. Le emozioni però non sono finite, visto che a 4' dal termine Toquero pesca Susaeta con un cross perfetto e Markel è altrettanto splendido nell'indirizzare il suo colpo di testa sul palo lontano, battendo il portiere basco del Malaga per la terza volta. E' l'apoteosi per l'Athletic, una festa che il neo entrato José Juan Luque prova ad interrompere con una punizione dal limite che, ahilui, finisce alta di poco sulla traversa. Il terzo 3-2 in rimonta diventa realtà al fischio finale dell'ottimo Rodriguez Santiago ed è un altro importante mattone verso la costruzione di un'dentità definita per il club biancorosso, atteso in settimana dal Siviglia per l'andata di Copa del Rey. Sarà la partita più importante fin qui e, aldilà di come andrà a finire, speriamo di rivedere sul terreno del Sanchez Pizjuan l'atteggiamento, la mentalità e la forza d'animo mostrati dai Leoni in quest'ultimo mese.
I migliori e i peggiori nell'Athletic: copertina d'obbligo per Yeste, autore di una prova senza dubbio ottima e che replica il buon secondo tempo contro lo Sporting Gijon. Quando Fran ha voglia di giocare, mostra di poter incidere anche in posizioni che non gli appartengono troppo e fa rabbia pensare ad altre partite nelle quali il numero 10 sembrava passeggiare svogliato per il campo. Un gol, un assist (il lancio per Llorente in occasione del 2-2), tante giocate di qualità; forse lo ha aiutato il gioco a viso aperto del Malaga, ma resta il fatto che le sue giornate no sono dovute più alla testa che ad altro e su questa cosa il giocatore dovrebbe riflettere. Spettacolare Ustaritz al centro della difesa: è lui a tenere in gioco Luque nell'azione dell'1-0, è vero, però è lesto a riprendersi e ad esaltarsi con un paio di recuperi da urlo; tecnicamente è il centrale più dotato, speriamo solo che gli infortuni lo lascino in pace. Orbaiz sembra aver messo da parte le indecisioni e il piattume di inizio stagione e sta tornando partita dopo partita ai livelli che gli competono. Grande partita del navarro in regia, così come quella del solito, immenso Llorente là davanti. Segnalazione finale per Toquero: non è appariscente, tuttavia si sacrifica moltissimo, corre per tre e confeziona anche l'assist per il gol decisivo di Susaeta.
Nessuna prestazione realmente insufficiente tra i Leoni, anche se un paio di uscite da brividi di Iraizoz non lo rendono certo uno dei migliori in campo. Anche Javi Martinez è poco brillante e forse tira un po' il fiato dopo le grandi partite disputate ultimamente.
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Ancora una vittoria in rimonta: finalmente sta venendo fuori il carattere di questa squadra. Speriamo che i ragazzi giochino con questa "garra" anche contro il Sevilla. E poi, a mio parere, Fran e Nando hanno fatto due gol stupendi.
RispondiEliminap.s.: sbaglio o sul sito dell'Athletic stanno cercando di rifilare i prodotti dell'Athletic visto che, probabilmente, non li compra nessuno (credo e, in parte, spero a causa dello sponsor)? Lo chiedo perchè dire che non ho una grandissima conoscenza dello Spagnolo è un eufemismo...
Aupa Athletic!
Speriamo di vedere l'Athletic della rimonta con il Malaga anche stasera
RispondiEliminaMezzora al via!
Unica variazione rispetto all'undici dell'ultima partita di campionato dovrebbe consistere nel rientro di Aitor Ocio (ex di turno) al centro della difesa al posto di Ustariz.
Nel caso di qualificazione alla finale, è probabile che l'Athletic chieda alla federazione di spostare la sede della finale dal Mestalla al Bernabeu; se nel 1984 furono più di 50000 i tifosi bilbaini giunti a Madrid per il trionfo sul Barcellona, quest'anno la richiesta di biglietta non dovrebbe essere minore.
Braveheart.
Ha marcado el Athletic!!!
RispondiEliminaTensione e intensità alle stelle al via della semifinale, il tutto reso ancora maggiore dalle condizioni atmosferiche (diluvio universale che ha costretto a un calcio d'inizio ritardato di 15 minuti) e da quelle conseguenti del campo.
Primi 10 minuti con continue sfuriate dei padroni di casa sull'onda dell'entusiasmo, poi l'Athletic comincia a prendere le misure e sfiora un golazo con un pallonetto da distanza siderale di Ion Velez. Risponde il Siviglia con la traversa di Mosquera (incornata su corner), poi il finale è tutto di marca basca, con il gol di Re Leone Llorente (gran primo tempo per movimenti, forza e ovviamente rete) di testa su corner di David Lopez e gentile collaborazione dell'estremo difensore andaluso. Poco dopo sfiorato il raddoppio da Yeste. Menzione particolare per Iraizoz tra i pali.
È una battaglia vera e c'è un secondo tempo tutto da vivere. Aupa Athletic!
Braveheart.
che amarezza perdere così
RispondiEliminasenza parole
ZènonLigre
No, non ci credo!
RispondiEliminaFinale: 2-1.
Secondo tempo: partenza di marca basca, primi 15' che fan pensare a un eventuale raddoppio dell'Athletic, grande palla-gol costruita su asse Yeste-Lopez e conclusa di un soffio a lato da Ion Velez.
In un buon momento dell'Athletic, ecco il pareggio del Siviglia. Errore forse d'inesperienza e di giovinezza: in vantaggio 0-1 in trasferta non si può subire un contropiede generato su un corner a favore, contropiede da cui nasce poi il corner che porta all'1-1 del Siviglia.
Ultima mezzora comincia così l'assedio dei padroni di casa al fortino bilbaino, cominciano a fioccare le ammonizioni, meno le vere palle gol. Fino a pochi minuti dal termine, quando un tuffo di Kanoutè degno della medaglia d'oro alle olimpiadi nei tuffi si trasforma in un rigore che lo stesso centravanti spedisce sul palo, con San Iraizoz che dopo aver bloccato tutto il possibile per tutta la gara respinge anche la ribattuta di Kanoutè.
Occasionissima per l'Athletic: colpo di testa di Iraola un soffio a lato.
Poi si fa male Amorebieta: dentro Ustariz.
E nel secondo minuto di recupero la beffa finale del 2-1...
Qualche dubbio sui cambi e sulla loro tempistica.
Che era durissima lo sapevamo, ma quando ci si illude di portare a casa un risultato positivo la sconfitta brucia ancora di più. Vediamo il lato positivo: c'è un gol in trasferta segnato e da far fruttare al ritorno al San Mames tra un mese. Non molliamo, c'è il dovere di provarci.
Aupa Athletic!
Braveheart.
ciao!
RispondiEliminabello il blog...ti andrebbe di collaborare (ovviamente tempo e modalità da concordare) per calciointernazionale.it? Stiamo creando una vera e propria redazione virtuale e cerchiamo veri appassionati...come te dell'Athletic!!!
Ti lascio il contatto msn, così se vuoi ti spiego meglio il progetto:
naples982@hotmail.com
A presto!
Alfonso
Billi: non so, non me ne stupirei, comunque la giunta non è mai stata prodiga d'iniziative verso la Marca Athletic e non credo cominci ad esserlo ora che è stato firmato l'accordo con la Umbro. Di certo le magliette con lo sponsor non le vendono (basta guardare la gente sugli spalti al San Mamés: io ancora non ho visto un tifoso con la camiseta insozzata), ti basti sapere che, nei negozi ufficiali, le maglie vengono vendute senza scritta, che viene aggiunta pagando 10 euro in più (!) solo su richiesta dell'acquirente.
RispondiEliminaZènonLigre: grandissima amarezza, senza dubbio. Consoliamoci col gol segnato in trasferta e col rigore sbagliato da Kanouté, fosse finita senza reti dell'Athletic o 3-1 non ci sarebbe stata partita, al ritorno. Così almeno potremo provarci.
Braveheart: grazie della cronaca ;)