(As)
Athletic Club (4-2-3-1): Aranzubia; Iraola, Murillo, Lacruz (52' Guerrero), Del Horno; Orbaiz, Gurpegui; Arriaga (52' Solabarrieta), Tiko, Ezquerro; Llorente.
Numancia (4-2-3-1): Juanma; Juanpa, Pignol, Ochoa, Tarantino (79' Graff,); Palacios, Pablo Sanz (74' Antonio); Velasco, Merino (83' Ros), Juanlu; Tevenet.
Reti: 8' Merino, 89' Tevenet (rig.).
Arbitro: Daudén Ibáñez.
Non è andata come sperava Txingurri Valverde, alla sua ultima apparizione al San Mamés come allenatore dell'Athletic. I suoi Leoni sono stati sconfitti dal Numancia, già ampiamente retrocesso, e in un colpo solo si trovano a dover dire addio alle residue speranze di UEFA e al piccolo record che stavano stabilendo nella Liga di quest'anno, quello delle reti consecutive segnate in casa (finora, i biancorossi erano andati sempre in gol a Bilbao). Il Numancia è salito correttamente in Bizkaia per giocarsela fino in fondo ed è uscito con una vittoria meritata, e se i tre punti non servono a nulla sul piano della classifica, gli uomini di Hernandez possono orgogliosamente sostenere di aver onorato l'impegno fino all'ultimo. L'Athletic, sceso in campo senza Yeste ed Etxeberria, infortunati, ed Urzaiz, squalificato, prova subito a fare la partita e sfiora il gol iniziale prima con Del Horno, desideroso di far bene nella sua ultima gara al San Mamés, quindi con Arriaga. All'8' minuto, però, il Numancia parte in contropiede con Tevenet, che buca una difesa distratta e serve all'ex Carlos Merino il pallone del comodo 0-1. Tanto per la cronaca, Merino non aveva mai segnato nello stadio di Bilbao quando indossava la maglia biancorossa. La reazione dell'Athletic è blanda e inadeguata per una squadra che deve vincere a tutti i costi, e le occasioni di Tiko, Arriaga e Llorente non mettono paura a Juanma. Nella ripresa entrano Guerrero e Solabarrieta (Arriaga, sfortunatissimo, si infortuna e deve abbandonare il terreno nonostante la buona gara disputata fin lì), ma è tutta la squadra ad aumentare il ritmo. Le azioni da rete fioccano copiose e ci vuole tutta l'abilità del portiere ospite per dire no a Del Horno, Guerrero ed Orbaiz; tuttavia, il fortino della squadra di Soria non cade, anzi. E' infatti il Numancia ad andare a bersaglio per la seconda volta grazie a Tevenet, bravo a trasformare un rigore generosamente concesso dal direttore di gara. Il triplice fischio sancisce il tramonto delle ambizioni europee dell'Athletic e, soprattutto, la fine simbolica della gestione Valverde: un biennio di emozioni contrastanti che analizzerò meglio a fine stagione.
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