martedì 25 settembre 2007

4a giornata: Levante 1-2 Athletic.

Levante: Storari; Descarga (60’ Geijo), Serrano, Cirillo, David; Juanma, Berson (53’ Viqueira), Miguel Angel, Savio; Riga (71’ Pedro Leon), Riganò.
Athletic Bilbao: Iraizoz ; Iraola, Aitor Ocio, Amorebieta, Del Horno; Susaeta (62’ Cuéllar), Murillo (57’Muñoz), Javi Martinez, David Lopez; Aduriz, Llorente (76' Vélez).
Reti: 8' e 72' Aduriz, 78' Riganò.
Arbitro: Teixeira Vitienes (Colegio Cántabro).
Note: espulso Amorebieta (A) al 94' per doppia ammonizione.

Minuto 72, siamo sull'1-0 per l'Athletic e Riganò ha appena fallito il rigore del possibile pareggio. Llorente, in pressing alto sui centrali avversari, approfitta di un passaggio corto di Serrano per andare a disturbare Cirillo, vince il contrasto e dà il "la" ad un pericolosissimo contropiede biancorosso; il difensore ex Inter crolla al suolo come se un cecchino gli avesse sparato dalla tribuna, i giocatori dell'Athletic proseguono l'azione e Aduriz va a siglare il gol del raddoppio con un diagonale che la deviazione di Miguel Angel rende imparabile per Storari. Apriti cielo. Il portiere dei levantini e Serrano sembrano spiritati, si aggirano per il campo sbraitando come matti e a nulla servono le scuse a pubblico e giocatori di Aduriz, che sostiene di non aver visto l'uomo a terra. Il gol di Aritz serve almeno a resuscitare Cirillo, che come per magia riacquista le forze e tenta di spaccare qualche testa basca. Abel Resino, tecnico dei valenciani, negli spogliatoi parlerà di antisportività biancorossa, tralasciando però di sottolineare il tiro del Levante nel primo tempo con Ocio a terra per una piccola commozione cerebrale e il pestaggio di Javi Martinez dopo il gol del 2-1 (il centrocampista navarro è stato circondato e malmenato da tre levantini che volevano recuperare in fretta il pallone). Senza entrare in sterili polemiche, la mia opinione è che in casi del genere deve fischiare l'arbitro, a meno che non capitino infortuni gravi ed eclatanti, altrimenti il primo Cirillo che perde un brutto pallone è autorizzato a fare la sceneggiata per danneggiare gli avversari...questa è antisportività, secondo me.
Questa polemica, peraltro, non fa che danneggiare una partita bella e combattuta, dominata per lunghissimi tratti dai padroni di casa e interpretata in maniera pessima dall'Athletic, in particolar modo dopo il primo gol di Aduriz: squadra arroccata a difesa del vantaggio, zero azioni palla a terra e molta, troppa fede nel copione catenaccio+contropiede. Logico dunque che un Levante ben disposto, ma tutt'altro che trascendentale faccia la partita in lungo e in largo, peccando solo, e non è poco, al momento della finalizzazione. Un ottimo Iraizoz e la mira poco felice del tandem Riga-Riganò, più un gioco di parole che una vera coppia di bomber, permettono ai biancorossi di andare al riposo sull'1-0, frutto di uno splendido numero di Aduriz che riceve lungo da Del Horno, doma la palla di petto e senza lasciarla rimbalzare la spedisce di sinistro alle spalle di Storari. Che grande giocatore, pure piuttosto sottovalutato, è il nostro Aritz: tecnicamente ottimo, calcia con entrambi i piedi, ha un senso della porta innato ed è di una generosità eccezionale. A volte gli capita di mangiarsi gol clamorosi, come quello che fallisce in chiusura di tempo sparacchiando sul portiere dopo una corta respinta, ma senza di lui la vita, offensivamente parlando, sarebbe davvero grama. La prima frazione si apre e si chiude proprio nel segno del numero 23; in mezzo, tanto Levante e una punizione di Susaeta che sfiora la traversa. Nella ripresa i padroni di casa si gettano davanti con generosità e Abel Resino rischia un attaccante (Geijo) per il terzino Descarga, tuttavia l'azione dei levantini sembra perdere d'intensità e l'Athletic controlla il match piuttosto agevolmente. Al 69', però, Teixeira Vitienes fischia un rigore alquanto dubbio per un "mani" di Del Horno su colpo di testa di Riganò: il tocco c'è, ma la distanza tra i due è talmente ravvicinata da far ritenere il fallo più involontario che altro. Per fortuna dell'Athletic Riganò spara sulla traversa e grazia la squadra di Caparros, che dopo un paio di minuti perviene al raddoppio nel modo che ho raccontato all'inizio. Il Levante raccoglie i frutti dei suoi sforzi con il golletto di Riganò al 78', si getta in avanti per l'ultimo assalto, rischia di prendere il terzo gol (tiro a botta sicura di Muñoz murato dalla difesa) e va vicino al pari in pieno recupero, sempre con una gran testata del centravanti di Lipari che termina alta di poco. C'è ancora tempo per l'espulsione di Amorebieta, che macchia una partita ottima del centrale biancorosso, autore peraltro di un prezioso salvataggio sulla linea, e finalmente l'arbitro decide che può bastare. L'Athletic si prende la prima vittoria stagionale con una partita brutta, sporca e cattiva, mostrando però di avere una difesa affidabile e un carattere all'altezza della storia del club. L'anno scorso partite del genere si perdevano di brutto, con Caparros le vinciamo: e quando arriverà il gioco cosa saremo in grado di fare? Incrociamo le dita e speriamo...

7 commenti:

  1. Sono d'accordo con te. In troppi si sono approfittati del fair play e appena vedono un contropiede avversario si buttano a terra, sperando nella compassione degli altri.
    Secondo me è sacrosanto terminare l'azione e solo nel caso di un colpo alla testa o di un malore deve essere l'arbitro a fermare il gioco. Negli altri casi (crampi, contratture, stiramenti, contusioni) il giocatore infortunato (vero o presunto) può tranquillamente aspettare che il gioco si interrompa o uscire dal campo con le sue gambe (cosa che spesso potrebbero fare, dispensandoci dal vedere la patetica scena della barella che entra in campo e trasporta un malato immaginario). Un'azione simile accadde lo scorso anno in Palermo-Fiorentina e Mutu fece giustamente gol, scatenando le ire ingiustificate di Guidolin e di tutti i soloni favorevoli ed un calcio meno maschio e più ipocrita.

    Detto questo una domanda: come mai i giocatori dell'Athletic giocano con una fascia verde al braccio in certe partite, come ad esempio in quella di ieri con il Levante?

    Grazie della risposta e soprattutto del blog!

    Andrea

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  2. Esatto Andrea, non se ne può più di gente che perde palla e sviene per bloccare il contropiede avversario, per poi ovviamente rialzarsi come nulla fosse dopo un paio di minuti. Abel Resino parla di antisportività, ma forse non ha visto lo sportivissimo Cirillo rialzarsi e provare a menare Aduriz...non sentiva più male? Ma per carità...
    L'episodio che citi (gol di Mutu in Palermo-Fiorentina) è assolutamente calzante. Una polemica assurda e immotivata, Mutu e Prandelli crocifissi quando l'unico a tentare era stato Guana (Guidolin fu veramente penoso, stile in fondo ai calzoni).

    Per quanto riguarda la tua domanda, la fascia verde viene portata ad ogni partita ed è un segno di solidarietà verso Gurpegi.

    Ciao!

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  3. Prima vittoria in trasferta!Andiamo! Il gioco arriverà, non dimentichiamoci dei tanti giocatori nuovi: per l'amalgama ci vuole tempo. Cmq grande mister a grande Aritz!!!
    Beti Aupa Athletic!!!

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  4. Sono veramente contento di questo successo... a quanto pare il Levante ci porta sempre bene! Non ho visto né i gol né la partita, quindi non posso commentare la decisione sul gol contestato. Sono, però, perfettamente d'accordo sul fatto che i giocatori si lasciano cadere per contatti quasi nulli, pretendendo che il gioco venga fermato, salvo poi rialzarsi dopo pochi minuti. E' scandaloso e nessuno sport ha eguali al mondo! Aupa Athletic! Un bel decimo posto per il momento è un ottimo risultato, abbiamo 3 punti di più rispetto all'anno scorso e si è ottenuta una bella vittoria fuori casa. Ora manca di cominciare una serie di vittorie al San Mamés. Le squadre avversarie devono ricominciare a temere la trasferta a Bilbao.

    Ciao
    Daniele aka Frankie688

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  5. D'accordissimo con Edo & co. sul discorso fair play ecc... e (ero) contentissimo per la comunque bella vittoria nel valenciano...

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  6. Daniele, hai centrato il punto. Io credo però che con Caparros sarà più facile battere in trasferta squadre migliori della nostra che vincere in casa contro avversari del nostro livello...questo perchè la filosofia del mister privilegia la fase difensiva e il contenimento rispetto all'imposizione del proprio gioco, tipica per esempio dell'era Valverde, nella quale per gli avversari era duro far risultato a Bilbao (bei tempi...).

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