giovedì 6 maggio 2010

36a giornata: Athletic 1-1 Malaga.


Il corner di Duda supera Iraizoz e si insacca (foto Athletic-club.net).

Athletic Club:
Iraizoz; Iraola, San José, Amorebieta, Castillo; Susaeta, Gurpegui, Iturraspe (77' De Marcos), David López (62' Muniain); Toquero, Llorente (83' Etxeberria).
Málaga CF:
Munúa; Gámez, Stepanov, Iván González, Mtiliga; Valdo, Benachour (81' Toribio), Apoño, Duda; Obinna (93' Juanito), Caicedo (71' Baha).
Reti:
4' Toquero, 18' Duda.
Arbitro:
Rubinos Pérez (Comité Madrileño).

C'è solo un modo per definire la partita dell'Athletic di ieri: oscena. Da una squadra che doveva ottenere assolutamente i tre punti per sfruttare le brusche frenate di Villarreal e Getafe, fermati a sorpresa da Almeria e Sporting, ci si attendeva una gara determinata e aggressiva, invece i Leoni hanno deluso profondamente e non sono riusciti ad andare aldilà di un misero pareggio. Detto che anche il Malaga, pur impegnato nella lotta per non retrocedere, ha giocato con una leggerezza da squadra senza più nulla da chiedere al campionato, si capisce come sul terreno del San Mamés sia andato in scena un match lento, senza ritmo e senza idee, uno di quegli incontri da mostrare a coloro i quali, immagino avendo visto al massimo un paio di partite, sostengono da mesi che l'Athletic di Caparros non giochi poi così male.
E dire che la partita era iniziata benissimo per l'Athletic, in vantaggio già al 4' con Toquero, bravo a capitalizzare al massimo un errore da Terza categoria di Ivan Gonzalez. La rete direttamente su corner di Duda al 18' (un gol "olimpico", come lo definiscono in Spagna e in Sudamerica), però, ha ristabilito quasi subito la parità e da quel momento è iniziata una partita completamente diversa. Fisicamente alla canna del gas, senza ritmo e senza idee, i Leoni hanno esibito il loro calcio peggiore, fatto di pallonate alla ricerca della testa di Llorente e nulla più; d'altra parte, per una squadra senza gioco e con solo un paio di schemi offensivi la condizione fisica è fondamentale ed è evidente ormai da diverse giornate come la maggior parte dei biancorossi abbia dato tutto, anche perché la loro stagione è iniziata a luglio e il loro allenatore non è un fanatico del turnover. Il Malaga ha capito di poter uscire indenne dalla Cattedrale, ha difeso in undici e non si è mai fatto vedere in attacco, consapevole che un punto sarebbe stato ottimo per potersi poi giocare la salvezza negli ultimi 180 minuti di Liga. Risultato della combinazione di questi due fattori? Una partita oscena, come ho già detto all'inizio. Tolta una girata di Llorente respinta da Munua al 23', in pratica non ci sono state più palle-gol. Come spesso accade, la formazione decisa da Caparros mi ha lasciato perplesso: David Lopez titolare dopo un'era geologica, il solito deludente Castillo in luogo di Koi e le panchine di Muniain e De Marcos sono state scelte discutibili, così come i cambi sono risultati assai cervellotici (perché togliere Iturraspe, uno dei migliori? E la staffetta Llorente-Etxeberria cosa rappresenta?).
I due punti persi ieri dai biancorossi costituiscono in pratica l'addio all'Europa: a due giornate dal termine e con la prossima gara da disputare in casa del Real Madrid, nemmeno il più ottimista dei tifosi scommetterebbe un euro sul sesto posto. Tuttavia, se il Siviglia arrivasse quinto e l'Atletico Madrid perdesse entrambe le finali nelle quali è impegnato, quella di Coppa del Re proprio contro gli andalusi e quella di UEFA, si libererebbe un posto (il Siviglia infatti sarebbe qualificato in virtù della vittoria copera) e anche la settima classificata guadagnerebbe la qualificazione continentale. E' molto difficile che questa combinazione si verifichi, ma sperare non costa nulla.

4 commenti:

  1. poche parole: zero grinta, zero coraggio...meritiamo di non andarci in Europa....è brutto da dire ma è cosi....in casa non si possono fare queste prestazioni orrende...gab sardegna

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  2. Gab, sono completamente d'accordo con te. Dov'erano le motivazioni, la "garra" e la voglia di conquistare un posto in Europa? Sembrava una partita amichevole di metà settimana...una vergogna.

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  3. Secondo me siamo arrivati a questo finale di campionato frullati fisicamente e poco lucidi mentalmente. Un vero peccato compromettere così una stagione che fino a tre settimane fa' ritenevo buona. Deluso sì, a questo punto, ma con la speranza che ora si apra all' interno della società un processo critico e costruttivo che ponga le basi di una nuova stagione "ilusionante". Parlo di una seria analisi critica che coinvolga tutti, dai dirigenti, che dovrebbero pensare a un paio di rinforzi veri, a delle incorporazioni sensate e a una degna uscita di una mezza dozzina di giocatori; all'allenatore, verso il quale mantengo una certa stima, e mi aspetto che non la tradisca dimostrandomi di essere in grado di influire di più e di migliorare la personalità tattica della squadra; ai giocatori, che trovino dal ritiro e mantengano quel "compromiso entre todos" che ha sempre rappresentato la vera forza dell'Athletic Club. Che dire infine dei tifosi. MAGNIFICI, la vera alternativa del sentimento in un mondo del calcio dominato dall'imperante cultura del successo ad ogni costo. Saluto tutti gli amici "baschi d'Italia" che continuano a visitare ed intervenire su questo prezioso blog. Karmine74

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  4. Ciao Karmine, dalle tue parole traspaiono delusione ma anche contentezza per una stagione che, penso, tu ritenga tutto sommato discreta. Io la vedo diversamente: con una Liga vcosì povera di contenuti e oggettivamente poco competitiva, dovevamo non solo fare meglio in termini di risultati (l'ottavo posto è poco, inutile nascondersi), ma anche elevare sensibilmente la qualità di gioco della squadra, cosa che non è avvenuta. La riflessione critica che tu asupichi non ci sarà, perché la giunta direttiva è al suo ultimo anno e difficilmente farà progetti importanti, come dimostra il rinnovo per una stagione di Caparros. Sperare poi che Jokin migliori l'aspetto tattico è pura utopia: da 3 anni giochiamo sempre allo stesso modo e non vedo il motivo per cui l'utrerano dovrebbe cambiare. Sui rinforzi francamente non ne vedo la necessità, in quanto o si acquistano i migliori baschi su piazza (gli Arteta, gli Herrera o i Llorente, che a Bilbao non vogliono venire) o si investe in modo massiccio sul vivaio, nel quale giocano ragazzi veramente interessanti; spendere milioni per prendere gente buona al massimo per scaldare la panchina non mi pare la cosa migliore da fare.Beh, che i tifosi dell'Athletic siano i più grandi è evidente ogni anno di più, speriamo che rimangano sempre così! Un saluto.

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