Tifosi baschi in festa sulle tribune di Vallecas (foto Athletic-club.net).
Rayo Vallecano: Dani Giménez (54' Cobeño); Tito, Arribas, Labaka, Casado; Movilla, Javi Fuego; Trashorras, Michu, Piti(75' Delibasic); Tamudo (25' Rayco).
Athletic: Iraizoz; Iraola, San José, Amorebieta, Aurtenetxe; Iturraspe, Íñigo Pérez (67' Ekiza), David López; Toquero (82' Herrera), Llorente, Susaeta (62' Muniain).
Reti: 10' Michu, 16' e 22' Llorente, 27' Arribas, 67' Llorente.
Arbitro: Paradas Romero (comité andaluz).
Una delle peggiori prestazioni dell'era Bielsa ha portato in dote all'Athletic tre punti preziosissimi in chiave "europea", e va detto che se una delle caratteristiche delle grandi squadre è quella di riuscire a vincere anche quando giocano male, allora i biancorossi sono sulla buona strada per diventarlo. Senza mezzi termini, il Rayo avrebbe meritato almeno il pareggio per quanto mostrato nei 90 minuti, ma si è scontrato con l'imprecisione dei suoi attaccanti e con la giornata di grazia di Fernando Llorente, autore della prima tripletta liguera in carriera (la seconda in assoluto dopo quella che, alla prima stagione da professionista, rifilò al Lanzarote in Copa del Rey); Bielsa ha comunque sottolineato a fine gara la personalità dei suoi giocatori, capaci di vincere su un campo davvero complicato, e su questo punto ha certamente ragione.
Sono ben quattro le novità in casa Athletic, dovute sia alle condizioni non ottimali di qualcuno (Javi Martinez e Muniain), sia alla scelta del Loco di far rifiatare De Marcos ed Herrera in vista della semifinale di Coppa in programma martedì; al loro posto ecco dunque San José, Iñigo Pérez, David Lopez e Toquero, con il riojano alla prima stagionale da titolare in campionato. Nel Rayo, più che i veterani Labaka (difensore ex Real Sociedad) e Tamudo, i riflettori sono puntati su Michu, un gigante dai piedi discreti che gioca dietro la prima punta e ha già segnato 7 gol. I biancorossi partono forte, peccato però che siano i biancorossi del Rayo e non quelli di Bilbao: i padroni di casa pressano come ossessi fin dalla linea difensiva avversaria, giocano con grande applicazione in fase di non possesso e si distendono sempre con pericolosità. Dal canto suo, l'Athletic paga fin troppo l'assenza dei titolari, soprattutto perché il triangolo Iturraspe-Iñigo Pérez-David Lopez non funziona come dovrebbe e non riesce ad appoggiare i difensori ad inizio azione, motivo per il quale Amorebieta e San José (del tutto fuori fase, quest'ultimo) si vedono costretti a sparacchiare il pallone con una frequenza preoccupante. La rete di Michu al 10' su schema da calcio d'angolo è la normale conseguenza di un inizio disastroso dei Leoni, che non riescono a reagire neppure dopo aver incassato l'1-0: la manovra resta lenta, gli errori in disimpegno sono troppi e in avanti Llorente è abbandonato a sé stesso. Per fortuna il numero 9 dimostra di essere in giornata di grazia trasformando in gol le prime due azioni offensive degli zurigorri: al 16' anticipa Michu e devia di testa una punizione tagliatissima di Iñigo Pérez, al 22' si esibisce in una splendida azione da centravanti puro (controllo di petto spalle alla porta, tocco laterale per superare il proprio marcatore e diagonale imparabile) e regala ai suoi un immeritato vantaggio. Le cose si mettono bene per i bilbaini, anche perché un buon Tamudo è costretto a uscire per infortunio, e invece al 26' è di nuovo parità, perché Iraizoz respinge centralmente un tiro sul primo palo che avrebbe potuto comodamente deviare in angolo e Arribas, solissimo in area, deve solo spingere il pallone in porta. L'Athletic continua a non azzeccarne una quando manovra, i tre attaccanti sono troppo isolati e la difesa è esposta a una pressione continua da parte dei giocatori del Rayo, senza contare che a livello di prestazioni personali tra Aurtenetxe, San José e uno stralunato Iraizoz (autore al 45' di un dribbling fallito su Michu che per poco non frutta il 3-2) c'è una gara a chi combina la frittata più grossa. Nella ripresa, però, i padroni di casa sono costretti a tirare il fiato dopo un primo tempo giocato a cento all'ora e i Leoni ne approfittano per far valere il maggior tasso tecnico a centrocampo; le linee si alzano, il pallone si trova più spesso nella metà campo dei franjirrojos e di conseguenza si contano più occasioni da gol. Al 52' Susaeta, solo davanti al portiere, lo supera con un pallonetto ma viene anticipato sulla linea prima di poter insaccare di testa (in questa azione si infortuna Dani Gimenez, poi sostituito da Cobeño ), quindi al 56' Llorente chiama subito all'intervento il nuovo entrato con un bel cabezazo. I baschi sono adesso in pieno controllo del match, rischiano a causa dell'ennesimo errore di Iraizoz ma al 67' passano di nuovo in vantaggio con il terzo gol di un memorabile Nando, servito alla perfezione da Toquero e fortunato nel trovare una risposta rivedibile del portiere sul suo colpo di testa centrale. Il Rayo non è squadra da arrendersi e dopo un solo minuto Rayco si divora un gol fatto mancando la deviazione da mezzo metro dopo un grande assist di Piti, complice la difesa di burro dell'Athletic; Bielsa a questo punto interviene e, dopo aver già messo dentro Muniain, sostituisce Iñigo Pérez con Ekiza e passa ad una difesa a tre che spesso diventa a 5 quando i padroni di casa spingono. Il finale è incandescente: Llorente si vede respingere dalla traversa il poker personale, poi la squadra di Sandoval, stremata, si butta in avanti alla rinfusa e crea alcune occasioni ghiotte, vanificate però da un Iraizoz capace di riscattarsi e dalla mira sbagliata di Michu nel recupero.
Finisce così 3-2 per l'Athletic, un risultato assolutamente positivo rispetto al poco fatto dagli uomini di Bielsa sul terreno dell'Estadio de Vallecas. Primo tempo da dimenticare, ripresa buona: un bilancio sufficiente per una gara che, va detto, ci ha visti senza 4 titolarissimi e con un Gorka in giornata-no. Buon per i Leoni che Llorente fosse invece in vena di miracoli, senza di lui penso che la partita sarebbe finita prima di cominciare. In ogni caso, vincere anche quando il gioco non riesce a scorrere fluido come sempre è sicuramente un buon segno per il prosieguo della stagione, nonché la dimostrazione che la mentalità portata da Bielsa è stata trasmessa a tutta la rosa e non solo a chi va in campo più spesso.
I migliori e i peggiori dell'Athletic: tre gol e una traversa su cinque occasioni totali, si può chiedere di più a un attaccante? Francamente credo di no, e con un Llorente tornato a questi livelli (il riposo gli ha fatto bene e la forma adesso sembra ottimale) si può guardare al futuro con notevoli speranze. Nando si porta a casa il pallone e la palma di migliore in campo, nient'altro da aggiungere. Solitamente sono critico con David Lopez, però devo dire che come interno di centrocampo non mi dispiace per nulla: nel mezzo il suo passo cadenzato non si nota e lui ha tecnica e visione di gioco molto buone per il ruolo; si è visto che non giocava da un po', com'era ovvio che fosse, ma nel complesso è stato positivo. Iñigo Pérez non dispiace per grinta e applicazione, Iraola è il migliore in difesa e Toquero, pur non brillando, fornisce la solita prestazione grintosa e offre al numero 9 il cross per il 2-3.
Prova da dimenticare per Iraizoz e San José: il primo sembra con la testa altrove e, tra gli altri errori, regala due palloni pazzeschi agli attaccanti del Rayo, il secondo gioca con una leggerezza imperdonabile e fa un notevole passo indietro rispetto alle ultime uscite. Sottotono Iturraspe, che non trova la lunghezza d'onda per scambiare al meglio con i compagni di reparto, mentre Susaeta si nasconde troppo e finisce per pesare in misura marginale sull'economia della partita.
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