giovedì 19 gennaio 2012

Andata dei quarti di Copa del Rey: Athletic 2-0 Mallorca.


Llorente ha appena incornato il pallone dell'1-0 biancorosso (foto Athletic-club.net).

Athletic Club:
Iraizoz; Iraola (46' Íñigo Pérez), Javi Martínez, Amorebieta, Aurtenetxe; Iturraspe, Herrera (87' San José), Muniain; De Marcos, Llorente, Susaeta (89' Toquero).
Real Mallorca:
Calatayud; Cendrós, Nunes, Ramis, Cáceres; Pereira, Tissone (56' Martí), Joao Víctor, Castro (66' Nsue); Hemed (46' Alfaro), Víctor Casadesus.
Reti:
35' Llorente, 59' Muniain.
Arbitro:
González González (Castilla y León).

Non era facile: partita di andata in casa, riposo minimo dopo l'impegno contro il Levante (match più difficile di quanto mostrato dal punteggio di 3-0), un avversario come il Maiorca di Caparros, squadra ostica e guidata da un tecnico che conosce alla perfezione i Leoni dopo 4 anni passati a Bilbao. Personalmente temevo molto questo incontro, e invece è andata bene, benissimo, con l'unico rammarico del gol annullato nel finale a Susaeta per un fuorigioco inesistente; l'Athletic ha giocato una gara intelligente, ineccepibile dal punto di vista della fase difensiva e molto positiva per qualità ed efficacia delle trame d'attacco. Una vittoria meritata, dunque, anche se il passaggio del turno non è ancora certo.
Bielsa schiera la sua formazione-tipo, ma c'è una variante tattica nel suo sistema di gioco: Herrera gioca qualche metro più indietro rispetto alla sua posizione abituale, cosicché in posizione di treqartista va Muniain, con Susaeta e De Marcos rispettivamente sulla sinistra e sulla destra del fronte offensivo (è la soluzione che speravo da qualche tempo, perché è in quel ruolo che Iker dà il meglio di sé). Caparros risponde col suo classico 4-4-2 molto abbottonato, lascia Hemed isolato in avanti (con Victor a muoversi a piacimento dietro di lui) e punta tutto sui contropiedi orchestrati dal Chori Castro e da Pereira. La prima parte del match è molto equilibrata: i biancorossi tengono palla ma cercano di scoprirsi il meno possibile, i baleari attuano un buon pressing, presidiano con ordine la propria metà campo e ripartono con i due velocisti sulle fasce, ma in definitiva le occasioni da gol prima della mezz'ora sono solo due. Al minuto 8 un tiro di Castro deviato da Herrera obbliga Iraizoz a un grande intervento, mentre al 20' Aurtenetxe spaventa Calatayud con un bel colpo di testa su cross di De Marcos. La partita si accende intorno alla mezz'ora, perché i padroni di casa premono con più insistenza e in tal modo finiscono fatalmente per mostrare il fianco al contropiede ospite: De Marcos ed Herrera sfiorano l'1-0 con due tiri da fuori, quindi Pereira si vede respingere da un ottimo Gorka una conclusione in diagonale dalla media distanza. Il gol è alla portata di entrambe le squadre e per fortuna al 35' arriva quello dell'Athletic: Herrera premia da par suo la sovrapposizione di De Marcos, il cross di Oscar è al bacio e Llorente, smarcatosi benissimo in mezzo all'area, insacca di testa senza dover neppure saltare. Bellissima azione e rete simile a quella dello stesso Nando contro il Levante. Ottenuto il vantaggio, i Leoni iniziano un vero e proprio monologo con il Maiorca a fare da spettatore, anche perché a questo punto si vedono tutti i limiti delle squadre di Caparros: finché c'è da difendere a oltranza va bene, ma quando c'è da proporre qualcosa è notte fonda. Gli uomini di Jokin si mettono così a difendere l'1-0, risultato che comunque potrebbe anche andare bene in vista della gara di ritorno, ma rinunciando ad attaccare non fanno altro che agevolare gli zurigorri. L'uscita di Iraola durante l'intervallo (Llorente diventa capitano, bel segnale mentre ci sono le trattative per il rinnovo del giocatore) è quasi fuzionale al secondo tempo pensato da Bielsa, in quanto il posto a centrocampo lasciato libero da De Marcos, scalato terzino, viene occupato da Iñigo Perez, con Herrera trequartista e Muniain di nuovo in fascia. Il nuovo schieramento permette all'Athletic di avere un palleggiatore in più in mezzo e, in tal modo, di aggirare il pressing meno convinto del Maiorca, premessa di una ripresa letteralmente dominata dai bilbaini. Il nuovo entrato spaventa su punizione Calatayud, quindi Muniain trova il gol che stava cercando inutilmente da diverso tempo con un colpo di testa (!) su cross di Susaeta, splendido nel controllare di esterno-tacco un pallone arrivatogli leggermente indietro. Sul 2-0 l'Athletic va in controllo e non rischia nulla, anzi segnerebbe pure il 3-0 con Susa se il guardalinee non fischiasse un fuorigioco inesistente al numero 14; un peccato, perché la terza rete avrebbe probabilmente chiuso ogni discorso riguardo alla qualificazione, che invece - pur pendendo dalla parte dei biancorossi - rimane ancora da guadagnarsi al Son Moix.
Tirando le somme, i Leoni hanno sfoderato un'ottima prestazione e hanno ottenuto un risultato importante, che andrà difeso con le unghie e coi denti nella gara di ritorno. Sugli scudi Herrera, Susaeta, Muniain, De Marcos e Iturraspe, Llorente sta tornando quello di prima dell'infortunio, dietro Javi Martinez è sempre più sicuro. Domenica prossima il banco di prova più importante, il Real Madrid al Bernabeu. L'anno scorso non avrei neanche sperato nel pareggio, mentre stavolta so che sarà una partita aperta a ogni risultato: forse è questo il merito principale di Bielsa, e peggio per chi non l'ha ancora capito.

4 commenti:

  1. Ciao Edo,
    dopo aver finalmente visto qualche partita dell'Athletic sono rimasto sorpreso della qualità di gioco che Bielsa ha saputo portare a una squadra che fino all'anno scorso giocava appunto "alla Caparros".
    La mia domanda riguarda il livello generale della Liga: quali sono le principali differenze tra la Liga e la Serie A attuale -cercando di valutarla aldilà dei maneggi di arbitri e a quanto pare dei giocatori, insomma di tutti :)? Quale campionato è migliore qualitativamente? Dove credi si piazzerebbe l'Athletic in Italia? Credi che le squadre di fascia medio-bassa siano migliori in Italia o in Spagna?
    Chiedo tutto ciò perché ho dato un'occhiata alla classifica della Liga, e oltre al Villareal penultimo mi ha colpito il grande campionato dell'Osasuna, e il fatto che anche squadre non eccelse riescano a salvarsi senza patemi. Ciao e complimenti per il nuovo blog,
    Alex

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    1. Ciao Alex, secondo me la squadra ha sempre avuto queste potenzialità, solo che Caparros (come ha dimostrato pure mercoledì) è un allenatore ottimo con le squadre tecnicamente limitate, perché limitata è la sua proposta di calcio, mentre si trova in difficoltà quando c'è da proporre qualcosa di più; un esempio di ciò che dico è il Siviglia, risorto dopo anni grami con Jokin ma esploso solo con Juande Ramos. Bielsa chiaramente è poi di un altro livello, però che i Leoni fossero più di quanto visto negli ultimi due anni per me era un fatto certo.
      Riguardo alla tua domanda sul confronto Liga/Serie A, devo dire che è sempre difficile rispondere. La differenza principale è che in Spagna è difficile trovare squadre piccole con la stessa mentalità iper-difensiva delle italiane, per questo credo ci sia un fondo di verità quando i difensori ad oltranza della Serie A sostengono che nel nostro campionato anche le partite contro l'ultima in classifica possono essere complicate; è invece assurdo sostenere che Barcellona e Madrid farebbero fatica contro, ad esempio, Siena e Novara, perché al momento la differenza tra queste due formazioni e il resto del Mondo è enorme, come si è visto l'anno scorso nella finale di Champion's (Man United preso a pallonate dal primo all'ultimo minuto). Qualitativamente la Liga è superiore, per me: ogni tanto mi capita di vedere la serie A a casa della mia ragazza e certi spettacoli sono osceni. Non che in Liga si veda calcio-spettacolo sempre e comunque, ma almeno la gente prova a giocare. L'Athletic attuale penso che in Italia sarebbe dov'è adesso in Spagna, in zona UEFA con ambizioni più elevate; la qualità della proposta biancorossa è alta e mi sembra che in serie A ci siano poche squadre (anche in altissima classifica) in grado di tenere testa a un certo tipo di filosofia.
      Saluti!

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  2. pace, anche quest'anno abbiamo beccato la scoppola al Bernabeu...
    Come avevi giustamente detto poco sopra, però, la partita l'abbiamo giocata, almeno nel primo tempo, e giocata pure bene.
    Condivido ben poco di quel che dice Altafini, ma il vecchio bacucco forse una cosa l'ha imbroccata: a quest' Athletic stasera è mancata la garra, quella grinta che tante volte ci ha fatto essere migliori di altri...anche se il miedo di giocare al Bernabeu a volte può giocare brutti scherzi.
    E comunque quel rigore di Iturraspe, a parti invertite, non so se lo avrebbero fischiato...Sabato a Denis ne hanno negato uno molto ma molto peggio...
    Testa a Mallorca, ora, c'è una semifinale che ci aspetta dietro l'ostacolo Jokin...secondo me quello deve essere il vero obbiettivo della stagione: se tutto andasse bene, potremmo avere la corsia preferenziale per arrivare in finale...e, una volta lì, ce la potremo giocare con il Barca... in fondo loro sono veramente stratosferici quando giocano, ma nella partita secca non si sa mai. E poi vuoi mettere la soddisfazione di vedere Altafini con una piva così mentre commenta una sconfitta dei blaugrana ? ;-)

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    1. Ciao Gianmarco, purtroppo è andata com'è andata, ma credo che l'Athletic abbia fatto una bellissima figura e sia uscito a testa alta dal Bernabeu (per un commento più approfondito ti rinvio al post che ho appena pubblicato).
      Altafini per fortuna non lo sento, non ho Skyfo e le partite me le vedo in streaming: qualità d'immagini chiaramente non altissima, tuttavia il commento in inglese di Eurosport, in spagnolo di GolTv o in argentino di FutbolTv mi ripaga del resto ;) Più che la garra (in difesa mi sembra che siamo stati arcigni), credo che ci sia mancata la cattiveria davanti alla porta, e questa purtroppo non è una novità... La squadra comunque è giovane (domenica ha giocato gente esordiente o semi-esordiente sul campo del Madrid), quando avremo più esperienza eviteremo di commettere certi errori. Va detto anche che ci manca un rapinatore d'area, un attaccante che la butti dentro alla prima occasione: Llorente è eccezionale, ma su 2-3 palle ottime ne trasforma una a dire tanto...
      Sull'arbitro ho detto tutto nel post. Riassumo con una sola parola: scandaloso. I rigori c'erano, chiaro, ma non credo che a parti invertite il primo ce l'avrebbe dato. Il più clamoroso è stato quello di Ramos su Ibai, e guarda caso Lahoz non l'ha fischiato.
      La Coppa del Re per me è sempre il primo obiettivo stagionale, e quest'anno obiettivamente siamo capitati nella parte abbordabile del tabellone. Non voglio sognare troppo, intanto pensiamo a passare il turno domani.

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