domenica 30 dicembre 2007

Torna la fanzine.

Innanzi tutto mi scuso con i lettori per la mia latitanza dicembrina, causata da impegni lavorativi che adesso sono finiti. Ho aggiornato il blog solo col rescoconto delle partite, tralasciando di parlare di importanti novità societarie e di scenari futuri che si prospettano assai grami. Pubblicità sulla maglia e abbandono della marca Athletic sono le ipotesi peggiori, che mi spingono a ritirare fuori l'immagine NO ALLA PUBBLICITA' con cui tante, troppe volte ho dovuto chiudere i post negli ultimi tempi, sperando che anche stavolta sia di buon auspicio. Per riprendere il filo del discorso posto questo bell'articolo di Simone, come sempre appassionato ma non per questo fazioso o impreciso. Buona lettura (nonostante l'argomento trattato...)!

E ALLA FINE PIRRO VINSE
di SIMONE BERTELEGNI
Nel 281 a.C. Pirro, re dell'Epiro, sbarcò in Italia con un possente esercito, forte anche di 19 elefanti da guerra, per aiutare la città greca di Taranto a respingere l'invasione romana e, verosimilmente, guadagnarsi "un posto al sole" nella Magna Grecia, su cui regnare. Due anni dopo, presso Ascoli Satriano, il re epiriota sconfisse sì i Romani, perdendo però in battaglia così tanti uomini che - secondo la tradizione - esclamò: "Un'altra vittoria così contro i Romani e sarò perduto". In effetti, nel 275 i Romani sconfissero l'esercito di Pirro, esausto dopo anni di battaglie in terra italica, presso il villaggio di Maleventum, immediatamente ribattezzato Beneventum, l'odierna Benevento. La vittoria del 279 ha regalato alla nostra lingua la frase "una vittoria di Pirro", a indicare un trionfo dal forte sapore di sconfitta.
Quel sapore l'ha assaggiato il "nostro" García Macua martedì 18 dicembre. Era la data dell'assemblea straordinaria fissata per approvare il bilancio preventivo dell'Athletic per il 2008, dopo la storica bocciatura dello scorso 25 ottobre.
Il nuovo piano finanziario proposto dalla dirigenza biancorossa non differisce più di tanto da quello bocciato; l'aumento delle quote annuali a carico dei soci scende al 13,67% (comunque 'na mazzata…) e si pongono i termini per rescindere consensualmente alcuni contratti furono-blindati (il solo "Txato" Núñez sarà risarcito per il suo licenziamento con 900mila euro, ma almeno la vicenda è chiusa e una simile uscita non avrà repliche). Macua ha promesso una migliore gestione della Marca Athletic e dei posti non occupati dai soci al San Mamés (e queste promesse, se avranno un riscontro pratico, sono positive), di non trasformare l'Athletic da Società sportiva senza fini di lucro a Società anonima sportiva e di non vendere nessun gioiello. Ha inoltre chiesto ai giocatori un gesto di buona volontà: la riduzione del loro stipendio, come accaduto sotto la presidenza Ugartetxe. Quest'ultimo aspetto ovviamente non è stato messa a bilancio, poiché non si sa che risposta daranno i giocatori. Va sottolineato inoltre che Macua ha aperto i lavori scusandosi per gli epiteti con cui aveva apostrofato i soci che il 25 ottobre scorso avevano votato no. I risultati delle votazioni spiegano il mio riferimento a Pirro. I sì sono stati 382 (50.5%), i no 337 (44,5%). Da non ignorare le 26 nulle e le 11 bianche. Insomma, la vittoria di Macua è monca, pirrica, oserei dire prodiana. L'assemblea dei soci delegati ha approvato il bilancio preventivo con numeri che ricordano la palude dell'attuale Senato italiano. I dirigenti hanno tirato un sospiro di sollievo, ma non possono ignorare la spaccatura nella tifoseria; soprattutto, non possono pensare di aver vita facile nelle future assemblee. La dirigenza è probabilmente stata aiutata da due fattori: l'aumento dei presenti-votanti rispetto al 25 ottobre e la paura dell'"esercizio provvisorio", ossia l'estensione al 2008 del vecchio bilancio, quello del 2007 elaborato dalla giunta Urkijo. Più che per salvare Macua, molta gente ha pensato di salvare l'Athletic e le sue casse.
Va da sé che una delle conseguenze della prevalenza dei sì è che la dirigenza potrebbe collocare pubblicità sulla maglietta dell'Athletic SUBITO. Lo farà? O eviterà, tirando a campare come l'attuale governo italiano, almeno fino alla presentazione del prossimo bilancio? Immagino che qualcosa si intuirà dalle dichiarazioni dei prossimi giorni. Forse, comunque, la scamperemo per qualche settimana, il tempo di capire se - che beffa sarebbe! - l'assemblea sarà annullata per il ricorso di alcuni soci impossibilitati a votare per essersi rifiutati di esibire il documento d'identità spagnolo.

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