martedì 25 dicembre 2007

17a giornata: Athletic 1-1 Murcia.


Koikili ribadisce in gol la respinta di Notario sul rigore di Orbaiz (foto As).

Athletic: Aranzubia; Expósito, A. Ocio, Amorebieta, Koikili; David López (87' Luis Prieto), Orbaiz, Yeste, Gabilondo (64' Susaeta); Etxeberria (59' Aduriz), Llorente.
Murcia: Notario; De Coz, Ochoa, Mejía, Peña; Abel (84' De Lucas), Movilla, Pablo García, Regueiro; Goitom (76' Iñigo), Baiano (88' Richi).
Reti: 47' pt Koikili, 53' Baiano (rig.).
Arbitro: Alvarez Izquierdo (Colegio Catalán).

La storia si ripete per l'Athletic di Caparros, che gioca ogni partita casalinga come se fosse intrappolato in una clessidra di pietra: il copione è sempre lo stesso e anche il risultato finisce sovente per non mutare di una virgola da un incontro ad un altro. Fermo restando che il tecnico di Utrera deve avere tutto il tempo che gli occorre per risollevare una squadra disastrata, cominciano a nascere dei dubbi sull'effettiva bontà di questa squadra, incapace di tenere un risultato che sia uno contro avversari del calibro di Depor, Betis, Almeria e Murcia e sconcertante nella proposizione di un gioco offensivo che esuli dalla ricerca ossessiva della boa centrale o dal classico contropiede.
Veniamo alla cronaca. Caparros ovviamente schiera i suoi col suo classico 4-4-2 in linea e cambia solo una pedina rispetto allo 0-0 di Maiorca: fuori lo squalificato Iraola, dentro il desaparecido Exposito; in casa Murcia torna in campo Regueiro, esterno ex Valencia, Abel passa a destra e davanti restano più o meno isolati Goitom e Baiano.
L'avvio è arrembante da parte dei padroni di casa, che comandano dal primo minuto le operazioni e si installano stabilmente nella trequarti dei murciani, da parte loro incapaci di mettere il naso fuori dalla propria metà campo a causa del pressing asfissiante e delle linee molto alte dell'Athletic; i baschi, guidati da uno Yeste in grande spolvero, macinano gioco e si fanno pericolosissimi al quarto d'ora, quando un bel cross di Gabilondo pesca Llorente libero sul secondo palo: il riojano colpisce in diagonale per prendere in controtempo Notario, a mio avviso comunque in ritardo, ma l'urlo dei tifosi biancorossi viene cacciato in gola dalla beffarda respinta del palo. Sfortuna, certo, tuttavia resto convinto che Nando avrebbe potuto appoggiare comodamente in rete invece di cercare il gol di fino come ha voluto fare... Sembrano le prove generali del vantaggio, invece i Leoni si sgonfiano, perdendo aggressività e lasciandosi irretire dalla tattica ultra-difensivista del Murcia, che saggiamente lascia il pallone agli avversari e si limita ad occupare gli spazi, ben conoscendo la fatica che fanno i bilbaini quando si trovano contro una squadra schierata a difesa della propria porta. Yeste perde smalto, le fasce non girano e allora l'unico schema dell'Athletic diventa la palla lunga a cercare Llorente, che lotta come un disperato ma più di qualche fallo da posizioni interessanti non può ottenere. Proprio da un calcio di punizione dal limite, però, nasce il gol del vantaggio: Yeste calcia, Movilla respinge (col braccio? Le immagini non aiutano a capirlo) e il direttore di gara fischia il rigore. Orbaiz, evidentemente in vena di regali, sciupa calciando debolmente, fortuna vuole che il pallone resti in zona e che Koikili sia il primo ad avventarvisi: sinistro facile facile e primo gol in Primera per il nostro Koi, uno dei giocatori più amati dalla tifoseria (e soprattutto da me, come saprà chi legge assiduamente il blog), che festeggia nel migliore dei modi il suo ventisettesimo compleanno. Si va dunque al riposo con l'Athletic non proprio meritatamente in vantaggio e con la speranza di riuscire, per una volta, a condurre in porto il match.
La ripresa smentisce quasi subito i più ottimisti, e dopo un bel numero di Llorente (grande aggancio in area e sombrero su Ochoa vanificati dall'intervento di Peña) il Murcia pareggia. La squadra di Alcaraz beneficia al 52' di un rigore più che dubbio fischiato dall'arbitro per un leggerissimo contatto tra Aitor Ocio e Abel, peraltro avvenuto con la palla che stava ricadendo a campanile fuori dall'area, e Baiano non si fa pregare per realizzare l'1-1. Ci si attenderebbe la reazione rabbiosa dei baschi e invece sono gli ospiti a fare la partita da qui in poi: l'Athletic, come spesso è accaduto quest'anno, sembra rimasto negli spogliatoi e il Murcia spadroneggia sul terreno del San Mamés. I Leoni si sfilacciano in maniera più che visibile, la difesa viene lasciata scoperta da un centrocampo troppo leggero in mezzo e per gli avversari è fin troppo facile arrivare alla conclusione, sia attraverso il gioco sulle fasce che tramite degli sfondamenti centrali. Biancorossi vicinissimi alla capitolazione al 62' (pallonetto sulla traversa di Baiano dopo un'uscita fuori area di Aranzubia), al 67' (miracolo di Dani su colpo di testa da 3 metri di Regueiro) e al 68' (colpo di testa di Ochoa fuori di un niente), ma la buona stella dei baschi fa sì che il pallone non entri. Caparros prova a ridare un senso alla partita dei suoi con Aduriz e Susaeta, ma la sofferenza a centrocampo e gli scarsi rifornimenti offensivi permangono. La mossa giusta la fa Alcaraz, che toglie un Goitom impalpabile e mette dentro il basco Iñigo, bravo ad entrare subito in partita; l'ex attaccante dell'Eibar sfiora la rete con un destro a girare e provoca all'85' l'espulsione di Ocio, che lo stende sulla fascia entrando in palese ritardo. Baiano si trova sulla testa dopo tre minuti il pallone della vittoria, ma ancora una volta perdona l'Athletic spedendolo incredibilmente alto da pochi metri... Quando l'arbitro fischia la fine il San Mamés prima tira un sospiro di sollievo, quindi sommerge di fischi i biancorossi, ancora una volta impresentabili dopo un primo tempo giocato meglio dei loro avversari.
Questi cali di concentrazione, uniti all'ormai atavica incapacità di fare gioco quando a chiudersi sono gli altri, rappresentano il più grande dilemma dell'Athletic di Caparros: la prima volta passi, la seconda pure, ma la quarta o quinta rimonta subita in casa contro avversari di spessore limitato è inammisibile. Speriamo che la pausa natalizia serva a tecnico e giocatori per riflettere su queste gravi lacune che stanno impedendo alla squadra di compiere quel salto di qualità definitivo che stiamo aspettando da ormai troppo tempo.

I migliori e i peggiori nell'Athletic: copertina d'obbligo per Koikili, piccolo grande uomo, che si toglie la soddisfazione di realizzare la prima rete in Primera proprio nel giorno del suo compleanno; nel contesto di una partita scialba, una delle poche note liete è il prosieguo della favola di questo ragazzo, sempre più sorpresa di questa Liga. Si conferma Llorente, che lotta con profitto nella morsa dei due centrali del Murcia ed è senza dubbio l'attaccante più pericoloso dei biancorossi (certo che quel palo...). Aranzubia salva tutto con la paratona su Regueiro, Gabilondo non meritava la sostituzione, anzi.
Continua stabilmente ad albergare tra i peggiori David Lopez, inesistente sulla destra: non salta l'uomo, non crossa, rallenta l'azione ed è insomma ancora un corpo estraneo in questa squadra, lontano parente dell'ottimo cursore visto l'anno scorso a Pamplona; ho azzardato per lui un paragone (scherzoso, ma non troppo) con Arturo Igoroin "Sivori", pagato anni fa fior di pesetas dall'Athletic e rivelatosi un "pacco" micidiale...è sicuramente prematuro bocciare il riojano, ma è indubbio che lui debba darsi una svegliata. Dopo alcune grandi prestazioni Etxebe sembra a secco di benzina: urge un cambio con Aduriz. Si spenge dopo venti minuti positivi Yeste, malinconicamente lontano dalla sua zona di campo prediletta, mentre Exposito dà ragione a chi ne aveva accolto la presenza tra i titolari con sospetto: in 90 minuti non riesce ad alzare un pallone che sia uno, vederlo giocare con la maglia biancorossa è deprimente.

1 commento:

  1. Sono contento per Koi...peccato per l'ennesima rimonta subita...ma sono convinto che miglioreremo e non sarà questa partita a farmi cambiare idea...vedrete che lo faremo, questo salto di qualità...AUPA ATHLETIC

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