giovedì 6 gennaio 2011
17a giornata: Athletic 1-2 Deportivo.
Iraizoz incredulo dopo il rigore assegnato al Deportivo (foto Athletic-club.net).
Athletic: Iraizoz; Iraola, San José, Ustaritz, Castillo (62' Gabilondo); David López (59' Susaeta), Gurpegui, Orbaiz, Muniain; Toquero (59' Vélez), Llorente.
Deportivo: Aranzubia; Laure, Lopo, Aythami, Colotto, Manuel Pablo; Juan Domínguez (84' Juca), Rubén Pérez, Juan Rodríguez; Lassad (49' Antonio Tomás), Adrián (90' Pablo Álvares).
Reti: 21' (rig.) e 52' Adrián, 86' Llorente.
Arbitro: Rubinos Pérez.
Note: espulsi al 34' San José (A) per fallo da ultimo uomo, al 45' Juan Rodriguez (D) e all'88' Ustaritz (A) per doppia ammonizione.
"Manos arriba, esto es un atraco!". Ancora una volta, purtroppo, abbiamo dovuto sentire questo coro levarsi dagli spalti del San Mamés, protesta civilissima e del tutto giustificata nei confronti di un direttore di gara che ha letteralmente fatto più danni della grandine. Non trovo altri modi per definire l’operato del signor Rubinos Perez, che ha pesantemente influenzato l’andamento della gara con tre semplici mosse: prima ha regalato ad Adrian un rigore inesistente (Ustaritz tocca il pallone, l’attaccante del Depor cade sullo slancio), quindi ha espulso San José per un fallo da ultimo uomo in realtà poco chiaro e infine ha completato il suo capolavoro non vedendo un tocco di mano solare di Manuel Pablo nei minuti di recupero. Fatti vivissimi complimenti all’arbitro, non bisogna però dimenticare le colpe dell’Athletic, ancora una volta incapace di tradurre in reti sonanti un dominio (territoriale e di gioco) mai messo in discussione dai galiziani; francamente i problemi di finalizzazione cominciano a diventare palesi e non stupisce la decisione di Caparros di far giocare un Llorente malandato piuttosto che affidarsi a un improbabile tandem Toquero-Ion Velez. Dopo il discreto bottino di reti della scorsa stagione potrebbe stupire l’involuzione realizzativa di Toquero, ancora fermo a quota zero gol, ma per me è solo la conferma che Gaizka di buono ha solo la facilità di corsa e lo spirito di abnegazione. Bravi dunque gli uomini di Lotina a sfruttare le poche occasioni create e la serata di grazia tra i pali di Aranzubia, il grande ex, mentre per i Leoni (e per Caparros) è arrivata l’ennesima bocciatura al momento di fare il salto di qualità (leggi: entrare nei posti “europei” della classifica). Niente di nuovo sotto il sole.
Il Barcellona incombe e Caparros fa turnover, lasciando a riposo Amorebieta, Koikili, Javi Martinez e Susaeta; c’è invece Llorente, non al meglio, e a sinistra parte titolare Muniain, in gol nell’amichevole natalizia dell’Euskal Selekzioa contro il Venezuela, vinta 3-1 dalla Tricolor. Nel primo quarto d’ora l’Athletic è un’iradiddio e sfiora il gol in bent re occasioni, ma gli errori clamorosi di Llorente dopo 30 secondi e di Toquero al 5’, uniti al miracolo di Aranzubia su tentativo di autogol di Juan Rodriguez al 16’, impediscono ai biancorossi di passare in vantaggio. Dal punto di vista del gioco, tuttavia, i baschi mostrano la loro migliore versione: grande pressione, azioni ficcanti su entrambe le fasce e un ritmo forsennato nelle transizioni offensive che mette alle corse il Depor. Dopo un’altra occasione per Llorente, murato al momento del tiro da Lopo, i galiziani mettono per la prima volta il naso fuori dalla loro metà campo e ovviamente passano. Il merito, però, come detto è tutto dell’arbitro, che scambia un’entrata nettamente sul pallone di Ustaritz per uno sgambetto ai danni di Adrian e fischia un rigore scandaloso, trasformato con precisione dallo stesso numero 10 biancoblu. L’Athletic accusa il colpo e non riesce a trovare più la misura nell’ultimo passaggio, mentre il Depor, sornione, può dedicarsi unicamente alla difesa e alla ricerca del contropiede grazie alla velocità di Adrian e Lassad. Una dimostrazione chiara di ciò si ha al 34’, quando un lancio lungo per Adrian coglie scoperta la difesa biancorossa e costringe San José al fallo sullo scatenato avversario; il replay mostra che il tocco del giovane difensore navarro, tocco peraltro di braccio, è lieve, ma Adrian recita bene, si lascia cadere e induce l’arbitro ad estrarre il rosso per Mikel. La reazione dei Leoni stavolta è veemente e negli ultimi minuti ci vuole tutta la classe di Aranzubia, portiere ingiustamente considerato scarso a Bilbao, per salvare i suoi sul diagonale a botta sicura di David Lopez al 41’, mentre è la mancanza di freddezza e di precisione a tradire prima Toquero e poi Gurpegi, a un passo dal gol del pari proprio in chiusura. L’espulsione di Juan Rodriguez per doppio giallo nei minuti di recupero sembra essere il viatico per una ripresa diversa per la squadra di Caparros e invece al 52’ il Deportivo raddoppia ancora con Adrian, che sfrutta un rinvio del portiere per scappar via a Ustaritz ed è fortunato a trovare la deviazione di Gurpegi sul suo tiro. Jokin si gioca le tre sostituzioni intorno al 60’ e inserisce Velez, Susaeta e Gabilondo, tuttavia la pressione continua dell’Athletic non produce risultati fino all’86’, quando Iraola si inventa un’azione da applausi e mette sulla testa di Llorente il pallone che vale il sospirato 1-2. Inizia a questo punto una vera e propria partita nella partita, un assedio d’altri tempi che vede i baschi all’arma bianca e i galiziani a spazzar via qualunque pallone si trovi a transitare dalle loro parti, e neppure l'espulsione di Ustaritz all'88' per doppio giallo cambia le cose. I minuti più drammatici sono quelli di recupero, nei quali succede tutto e anche di più. Tutto inizia al 92’, con Llorente che interviene male su un cross, probabilmente non aspettandosi che il pallone passasse, ma chiama comunque Aranzubia alla deviazione in corner; sale Iraizoz per il calcio d’angolo ed è proprio lui a colpire di testa, trovando però la “parata” di Manuel Pablo, ovviamente ignorata da Rubinos Perez. Al 94’, infine, Gabilondo batte una gran punizione da 30 metri ma ancora una volta Aranzubia c’è e va a togliere la palla dall’incrocio.
Finisce così con una vittoria a dir poco immeritata per la squadra di Lotina, cui si può attribuire un unico merito, quello di essere stata estremamente cinica, capitalizzando al massimo le pochissime situazioni create e sfruttando gli aiuti palesi del direttore di gara. Riguardo all’Athletic c’è poco da criticare, perché i biancorossi hanno giocato bene e hanno avuto il solo torto di sprecare davvero troppo. Llorente a parte (che pure, gol a parte, ha fallito almeno 3-4 occasioni nitide) non segna nessuno: di Toquero ho detto prima, ma non è che Muniain, Igor Martinez, De Marcos o Ion Velez stiano facendo meglio dal punto di vista realizzativo. Chi ha avuto la geniale pensata di cedere in prestito Diaz de Cerio, l’unico altro centravanti di ruolo della rosa, dovrebbe fare un bell’esame di coscienza, prendendo magari in considerazione la possibilità di richiamarlo dal prestito entro la fine del mercato di gennaio e prima che succeda qualcosa di irreparabile (leggi: ipotetico infortunio di Llorente, che ci priverebbe dell’unico attaccante in grado di far gol). Intanto stasera si gioca la partita di ritorno di Coppa del Re contro il Barça: sarà durissima, ma si parte dallo 0-0 del Camp Nou (dove tutti davano i Leoni per spacciati) e nessuno ci vieta di sognare.
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