martedì 16 maggio 2006

Tiriamo le somme.

Manca giusto Athletic-Barcellona, rinviata a causa della finale di Champion's dei blaugrana, per mettere la parola fine a questa Liga, dunque è già tempo di bilanci in casa biancorossa. La salvezza è arrivata, ma non era certo quello l'obiettivo di una stagione che puntava dichiaratamente a ricalcare l'accoppiata inseguita nel biennio di Valverde: zona UEFA + Coppa del Re. Certo, per come si erano messe le cose a metà temporada tutto è bene quel che finisce bene, e bisogna anche rilevare che mai come quest'anno la Liga è stata tanto scontata nella lotta per il titolo quanto incerta e combattuta nella lotta per non retrocedere. Insomma, è stato un 2005/06 di basso profilo, ma poteva anche andare peggio, molto peggio. Vediamo adesso gli aspetti positivi e quelli negativi della stagione.
I più: in cima alla lista metterei l'acquisto di Aduriz, cavallo di ritorno che ha inciso davvero positivamente, anche se nessuno ci avrebbe scommesso un centesimo, sul discreto girone di ritorno dei Leoni. Il numero 23 ha segnato 6 gol (pichichi stagionale), ha offerto assist importanti ed ha messo a referto prestazioni tecnicamente e caratterialmente encomiabili; peccato che un infortunio ce lo abbia tolto nel rush finale, altrimenti ci saremmo salvati prima.
Buone le stagioni di Orbaiz e Gurpegi, gran coppia di mediani, una delle meglio assortite dell'intera Liga, e sorprendente Murillo come sostituto di uno dei due: se in difesa spesso ha fatto pena, in posizione più avanzata si è rivelato positivo per capacità tecnico-tattiche e per protezione del reparto arretrato.
Strepitoso il finale di stagione di Yeste, che va a compensare una prima parte di torneo giocata a livelli da campionato rionale, probabilmente a causa di una preparazione affrettata e approssimativa.
Sicuramente da salvare la difesa, che si è spesso trovata con gli uomini contati ma è riuscita a incassare meno gol del recente passato (45, un numero da metà classifica), grazie ad un portiere ispirato (Lafuente) e ad un allenatore catenacciaro come pochi altri in Spagna (Clemente).
Splendido Luis Prieto, bravo dietro e decisivo davanti grazie ai colpi di testa su palla inattiva.
Infine, da promuovere i due giovani canterani entrati stabilmente nell'undici titolare, Amorebieta e Ustaritz; del primo ho già parlato in questo vecchio post, mentre il secondo potrebbe diventare l'erede dei vecchi centrali di scuola basca, Goikoetxea, Alkorta e Rios per restare al recente passato, perchè è meno dotato di Nando (Amorebieta) dal punto di vista tecnico ma è sicuramente più rognoso come marcatore.
I meno: l'attacco (dei vecchi salvo solo Urzaiz, che ha giocato poco ma bene) è senza dubbio il maggior cruccio stagionale. Con soli 37 gol fatti l'Athletic ha avuto uno dei reparti più sterili della Liga, e va detto che prima dell'arrivo di Aduriz si segnava davvero col contagocce. Scorrendo i risultati dei biancorossi è facile notare che il 90% delle vittorie è arrivato col punteggio di 1-0, e ciò spiega anche l'enorme difficoltà a rimonatre gli avversari una volta andati sotto.
Llorente è stato la delusione più grande: atteso dalla stagione della consacrazione, il riojano è partito bene (esordio con gol nel derby), poi si è progressivamente intristito a causa dei pochissimi palloni giocabili ricevuti e ha finito per sparire. Il bottino finale di 3 reti parla da solo, ma nel finale di stagione il ragazzo ha dato segnali incoraggianti di risveglio. Certo, bisogna considerare che Llorente è sì un ariete, però rende al meglio se servito rasoterra o con cross dalle fasce e non con le pallonate impresentabili dalla difesa con cui ha giocato quest'anno la formazione basca...
E qui arriviamo al terzo punto: il gioco scadente. Pallonate, appunto, lanci a caso, non uno straccio di organizzazione, di schemi, di movimento con e senza palla. Insomma, un disastro. Questo è stato l'Athletic visto per troppe volte quest'anno, ed è questo il motivo principale che pesa sulla riconferma di Clemente. Il "rubio" era stato chiamato per salvare la squadra e l'ha fatto, però non ha rispettato i tempi (aveva promesso la salvezza a marzo) e non è mai riuscito a dare un vero impianto di gioco alla squadra, che si è guadaganta la permanenza in Primera più col carattere e con il cuore che con la tecnica e l'applicazione tattica.
Tanti giocatori sono apparsi sottotono, primi tra tutti Iraola e un irriconoscibile Aranzubia, che ha finito per perdere il posto da titolare suo da anni. Anche Tiko, Guerrero, Lacruz ed Exposito sono stati insufficienti, mentre Etxebe ha alternato buone cose a pause evidenti, ma è stato anche tormentato dagli infortuni.
La fascia sinistra è stata zona di conquista per quasi tutti gli avversari dei Leoni. In difesa, Casas e Tarantino hanno fatto piangere, soprattutto se confrontati con chi li aveva preceduti (un certo Del Horno...), mentre in attacco nè Mendilibar nè Clemente hanno saputo trovare un'alternativa convincente ad Ezquerro, panchinaro e contento al Barça.
Insomma, i problemi non sono certo mancati.
Il futuro: il principale nodo da sciogliere, possibilmente in tempi brevi, è quello dell'allenatore. La dirigenza non sembra gradire Clemente, che è stato un ripiego dopo alcuni rifiuti e i cui risultati non sono piaciuti fino in fondo ad Ibaigane; l'attuale tecnico si dice fiducioso della sua permanenza in Biscaglia, ma io non ne sarei così sicuro. Si fanno i soliti nomi: Irureta, Manè e soprattutto Lotina. Se proprio devono cambiare, si muovano, perchè un'altra preparazione di merda rischia di compromettere anche la prossima stagione.
Servono rinforzi urgenti. La fascia sinistra ora come ora è penosa: mancano un terzino valido e un buon esterno offensivo. L'ingaggio di Alex Garcia, 21enne del Racing B, è un acquisto di prospettiva e non tappa alcuna delle due falle. Barkero della Real Sociedad viene spesso associato all'Athletic, ma poi alla fine non arriva mai. Tenere Amorebieta e Yeste sulla sinistra significa castrare le potenzialità dei due giocatori e per me non risolve il problema. Per il centrocampo si risentono i nomi di Arteta e Mendieta, ma solo quest'ultimo ha concrete possibilità di arrivare. E' vecchio, però può essere un buon cambio per Orbaiz. In attacco dovremmo essere coperti, per la trequarti sembra che il giovane Garmendia (10 gol nel Bilbao B) possa fare il salto in prima squadra. Infine dovranno essere risolti prestiti e comproprietà, ma per fare questo il tempo non manca.

5 commenti:

  1. Aitor Ocio piace, ma francamente è molto difficile che torni a Bilbao. Ha varie offerte più "prestigiose", inoltre se il Siviglia dovesse centrare la qualificazione alla Champion's credo proprio che lui rimarrebbe lì.

    RispondiElimina
  2. E' fatta: Osasuna in Champions, o meglio, ai preliminari ed io son contento. Son d'accordo con i più e purtroppo anche con i meno. Inoltre il calcio non è più quello degli anni '80: portare avanti la nostra causa diventa sempre più difficile (soprattutto dopo l'apertura delle frontiere). Quindi per il futuro niente illusioni, ma solo obiettivi concreti. Servono rinforzi nei punti giusti. Terzino sinistro: quest'anno di lì sono passati almeno 20 giocatori senza quasi neanche una prestazione decente; da Casas a Tarantino, addirittura anche Unai Exposito e Amorebieta, onestamente, secondo me non è affatto un terzino sinistro (diciamo che a Clemente serviva un centrale a sinistra). Intanto vedremo questi nuovi giovani con la speranza che maturino presto. Io rimango fiducioso soprattutto per Mikel Danobeitia, poi c'è Nando Llorente e Ustaritz (potenzialmente davvero l'uomo giusto per noi). Per quanto riguarda Mendieta, io sono anni che lo vorrei nella sua città natale e spero proprio che questa sia la volta buona. Poi è un giocatore duttile e quindi, anche se non è più un rampollo, potrebbe essere anche un buon ricambio perchè può giocare sia a destra che in mezzo, sia sulla mediana che sulla trequarti. Ultimo punto è il nodo allenatore. Clemente ha fatto il suo, riportando comunque tranquillità, grazie anche alle sue doti di grande motivatore. Il punto è che uno come il rubio servirebbe sempre di scorta: in alcuni momenti a Bilbo è necessario uno come lui. D'altra parte l'anno prossimo non partiamo dalla zona retrocessione e gli obiettivi iniziali sono ben altri. Quindi non so...

    RispondiElimina
  3. Concordo in tutto con te, Jintx. Se non tappiamo l'emorragia sul lato sinsitro sono cazzi, tanto per parlar bene; non abbiamo un terzino decente (a dispetto dei più consideravo Casas scandaloso già l'anno scorso, quando iniziò a sostituire Del Horno, e purtroppo questa temporada mi ha dato ragione) e nemmeno una buona ala, perchè Yeste messo sulla fascia rende la metà. Purtroppo la dirigenza ha creduto di poter perdere Asier ed Ezquerro senza conseguenze sul gioco, un errore madornale, o forse a Ibaigane hanno sopravvalutato Casas, Tarantino e co. Purtroppo l'addio di Del Horno ci ha tolto quei 10 gol buoni che nascevano dai suoi cross tagliati (cross che in Liga oggi sanno fare giusto Roberto Carlos e Pernia), e perdere Santi è equivalso a salutare buona parte del nostro gioco veloce palla a terra. Solo così si possono spiegare i pochi gol segnati: se non ti arriva una palla una, è un po' difficile fare i miracoli...
    Una domanda: ma te sei socio della Pena?
    Ciao e grazie per le visite e per i commenti!

    RispondiElimina
  4. Per la verità no, ma in effetti l'ho scoperta da poco. Il blog, invece, lo seguo dall'inizio di quest'anno, solo che prima non ho avuto modo di commentare per vari problemi.

    RispondiElimina