venerdì 10 ottobre 2008

venerdì, 10 ottobre 2008

Un nuovo articolo di AupaAthletic.net.

Torno a pubblicare un articolo della nostra fanzine online che spiega molto bene il senso della votazione di due giorni fa e della nuova bocciatura di Macua. L'autore è ovviamente Simone Bertelegni, al solito impareggiabile nel descrivere i retroscena societari e assai lucido nella sua analisi. Buona lettura!

MACUA ATTENTO ALLE IDI DI OTTOBRE
di SIMONE BERTELEGNIUn anno fa, giorno più, giorno meno, su questo stesso sito parlavo del NO dei soci delegati al bilancio preventivo, in pratica alla «Finanziaria», redatto da F. García Macua e dalla sua cricca. Scrivevo con un pizzico di incertezza che «mi sembrava» fosse la prima volta che l’assemblea dei soci sbatteva la porta in faccia ai conti della dirigenza. Tuttora non sono sicuro che fosse la prima volta, ma sono certo che mai nessun presidente dell’Athletic è stato «bocciato in economia» per due anni consecutivi. Macua ce l’ha fatta.
Nottata dell’8 ottobre (alla faccia del numero fortunato cinese, a Macua ottobre porta una sfiga bestiale): si riunisce l’assemblea dei soci delegati dell’Athletic per votare su tre questioni: approvazione del bilancio 2007-08, approvazione del bilancio preventivo 2008-09, riforma dello Statuto del club. Tre temi delicati, e che tuttavia una volta di più il CdA del club ha trattato in maniera sprezzante (l’arroganza mi sembra il tratto distintivo di questa dirigenza): prima, non cedendo la parola ai soci dopo ciascun punto dell’OdG, ma solo dopo averli esposti tutti e tre; secondo, incentrando quasi tutta l’assemblea sul punto 3, come se il punto 2 (che in fondo comprende anche la questione pubblicità) non fosse «caldo»; terzo, lanciando una specie di avvertimento mafioso del tipo «votate tre sì, è una proposta che non si può rifiutare».
Il risultato è eloquente: approvato il punto uno, bocciati il due (54,16% di no) e il tre (57,65% di no); un socio ha anche minacciato di impugnare davanti a un tribunale l’assemblea perché la parola ai soci è stata concessa in maniera difforme da quanto previsto dallo Statuto. L’Athletic ha chiuso il 2007-08 con un attivo di «ben» 33mila euro, ma il budget per la stagione in corso è da rivedere.
In parte è una vittoria del fronte del NO alla pubblicità. Ma non sentiamoci «troppo forti». Il no al punto 2 ha tante spiegazioni. È il frutto della somma delle volontà di:
- chi non vuole assolutamente la pubblicità;
- chi ritiene 2 milioni di euro annui una cifra ridicola e offensiva;
- chi non accetta un aumento della quota societaria annua che sfiora il 6%.
Questi ultimi sono da capire: l’anno scorso hanno sopportato un +15% circa ed erano stati convinti che con l’arrivo della pubblicità l’aumento sarebbe stato entro i limiti dell’inflazione (4% circa).
Insomma, Macua li ha un po’ presi per i fondelli, ma meno male che se ne sono accorti.Non ne ho le prove, ma forse ha pesato sulla votazione anche una notizia diffusa in settimana. Finalmente il CdA ha varato un piano e il nuovo organigramma del settore giovanile. In campagna elettorale, Macua aveva annunciato di averlo già pronto e che Lezama sarebbe stato affidato alla supervisione di un tecnico di fama internazionale. Be’, per essere già pronto c’è voluto più di un anno, e grossi nomi non se ne sono visti. Può darsi che qualcuno abbia voluto sottolineare la falsità della promessa elettorale votando no anche su questioni non inerenti.
I soci delegati hanno anche bocciato la proposta di riforma dello Statuto, su cui non so molto e perciò preferisco tacere. Mi sembra che al vaglio dei soci ci fosse la possibilità di una sostituzione dei «compromisarios» con un certo numero di soci estratti a sorte tra tutti quelli esistenti. Dirò solo una cosetta a favore della gestione Macua: non mi dispiace la riforma della Fondazione Athletic. In pratica, quest’ultima in precedenza riceveva fondi dall’Athletic; ora è essa a ricevere tutte le entrate al posto del club, per poi restituire a quest’ultimo il necessario. Il tal modo, trattandosi di una fondazione, gli investitori possono essere più ingolositi dall’Athletic, perché per ogni soldo che gli versano via Fondazione devono al Fisco molto meno che se lo facessero direttamente al club. E che l’Athletic abbia bisogno di soldi è innegabile. La cosa dimostra che se questo CdA si spreme un po’ le meningi, qualche idea innocua la trova. Ora che succederà? Fossi in Macua mi dimetterei. Ma gli interessi di cui lui è solo la parte visibile non possono permettersi di perdere il seggio presidenziale. Macua convocherà un’assemblea straordinaria, abbasserà di uno 0 virgola l’aumento delle quote e convincerà la maggioranza a votare sì perché altrimenti il club non avrà una politica economica per la stagione in corso. E la paura ricompatterà l’assemblea.

1 commento:

  1. Come scritto da Edo, non possiam far altro che aspettare sulla riva del fiume. Vedo comunque che almeno le acque iniziano a muoversi. In attesa di altri riscontri in futuro. Grazie per aver postato questo illuminante pezzo che chiarisce un po' i vari retroscena.

    Braveheart.

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