martedì 1 marzo 2011

25a giornata: Athletic 1-2 Valencia.


Llorente da terra sigla il gol dell'illusorio vantaggio basco (foto Athletic-club.net).

Athletic Club: Iraizoz; De Marcos, San José, Ekiza, Koikili; David López (72' Susaeta), Gurpegui, Javi Martínez, Muniain (83' Díaz de Cerio); Toquero (75' Gabilondo), Llorente.
Valencia CF: Guaita; Bruno, Stankevicius, David Navarro, Mathieu (73' Jordi Alba); Topal, Banega (77' Tino Costa); Joaquín, Mata, Pablo Hernández (63' Jonas); Soldado.
Reti: 13' Llorente, 70' Mata, 81' Jonás.
Arbitro: Muñiz Fernández (Comité Asturiano).

Peccato. Un Athletic grande per 70 minuti cede di schianto al Valencia nell'ultima parte del match, imparando sulla propria pelle che solo le grandi squadre possiedono il cinismo necessario per vincere anche quando giocano molto peggio degli avversari. Va detto che i Leoni sono anche stati sfortunati: se la conclusione di Llorente a metà ripresa fosse entrata, invece di centrare il palo a portiere battuto, quasi sicuramente adesso staremmo parlando di un'altra partita. Il calcio però è sport che più di ogni altro vive di episodi e stavolta a pagarne lo scotto sono stati i biancorossi, anche se un pareggio sarebbe stato senz'altro il risultato più giusto. Una nota veloce su David Navarro: un elemento del genere non dovrebbe nemmeno giocare (vedere per credere la gomitata a Llorente e la sceneggiata fatta per evitare il rosso dopo quell'intervento, che è costato tre punti di sutura a Nando), figuriamoci essere capitano di una squadra come il Valencia. Vergogna.
Caparros cambia gli esterni rispetto alla sconfitta del Camp Nou (dentro David Lopez e Muniain per Susaeta e Gabilondo) e sostituisce lo squalificato Iraola con De Marcos, provato molte volte in allenamento come terzino di spinta ma finora mai testato per 90 minuti di Liga. Il primo quarto d'ora dell'Athletic è esemplare per intensità ed efficacia: la squadra aggredisce compatta il Valencia, recupera la palla grazie alla perfetta disposizione in campo e la rigioca subito sugli esterni, producendo azioni in serie e costruendo alcune occasioni notevoli. Nessuna sorpresa, dunque, quando al 13' i padroni di casa si portano in vantaggio con un grandissimo gol di Llorente, che controlla spalle alla porta un assist rasoterra di Toquero, si gira facendo perno su David Navarro e realizza in scivolata anticipando Guaita. La reazione ché viene controllata senza troppi patemi dai bilbaini, ottimi nell'occupazione degli spazi e sempre pronti a pungere in contropiede; gli uomini di Emery si fanno vedere con Pablo Hernandez e Mata, reclamano per un fallo di mano (apparso netto) di Ekiza in area di rigore ma in generale non danno mai l'impressione di riuscire a imporre il proprio ritmo e la propria idea di calcio agli avversari. La ripresa vede scendere in campo un Valencia maggiormente convinto, che alza immediatamente il baricentro di parecchi metri rispetto alla prima frazione e costringe l'Athletic a rinculare a difesa della propria area. Così facendo, però, i bianconeri si espongono ai contropiedi condotti dai velocissimi Muniain, Toquero e De Marcos, e rischiano in più occasioni di venire infilati. L'occasione più clamorosa capita a Llorente, che tira dopo essersi liberato da grandissimo centravanti del proprio marcatore ma colpisce il palo: è questo il momento in cui l'inerzia della partita gira a favore del Valencia. Pochi minuti dopo, infatti, Joaquin se ne va sulla destra sfruttando una grande sponda di Soldado (intelligente nel portar via Koikili), mette dentro un pallone velenoso su cui Iraizoz non esce e trova la deviazione vincente di Mata. I Leoni, visibilmente affaticati, non riescono più ad effettuare le transizioni veloci che avevano messo in difficoltà i ché fino a quel momento e finiscono per schiacciarsi troppo, esattamente com'era accaduto una settimana prima a Barcellona. Emery capisce di dover osare e inserisce Tino Costa, piazzandolo tra le linee col compito di farsi dare palla e tentare la giocata; il brasiliano prima chiama Gorka ad un intervento difficile, quindi ci riprova dalla distanza e induce all'errore il portiere dell'Athletic, che si fa scappare il pallone ricalcando l'errore di Julio Cesar contro il Bayern: Jonas ringrazia e sigla il 2-1. Negli ultimi minuti i bilbaini caricano a testa bassa con la forza della disperazione, creano alcuni mischioni paurosi e sfiorano il pari con una punizione di Gabilondo fuori di un niente, tuttavia non riescono a mettere dentro il pallone che avrebbe fruttato il meritato 2-2.
La partita di ieri, terza sconfitta consecutiva dopo un filotto di quattro vittorie, ha dimostrato che la squadra di Caparros (superato nel confronto tattico da Emery) non ha ancora la maturità necessaria per competere per un posto tra le prime quattro. Le qualità ci sono e devono essere coltivate con pazienza, magari da un allenatore con un'altra idea di calcio, tuttavia per questa stagione sarà bene concentrarsi solo sul raggiungimento del settimo posto utile per la qualificazione alla UEFA e abbandonare altri sogni di gloria.
I migliori e i peggiori nell'Athletic: copertina d'obbligo per Llorente, che replica la grande prestazione contro il Barça aggiungendoci una rete da vero panzer; Nando sembra aver superato il periodo di appannamento fisico di qualche settimana fa, e non a caso la squadra se l'è giocata con due delle prime tre in classifica. De Marcos è una gradita sorpresa: il vitoriano spinge abbinando quantità e qualità, è sempre attento in difesa e finisce per disputare una partita perfetta. Sulla scia di Zambrotta (in origine ala e divenuto col tempo terzino) è forse nato un gran fluidificante? Toquero strappa applausi con la sue iniziative, generose e spesso anche di buon livello tecnico, Javi Martinez gioca secondo i suoi standard recenti, la coppia San José-Ekiza si conferma davvero affiatata.
Pollice verso per Iraizoz, tornato a decidere in negativo una partita che si era ben indirizzata per i Leoni; sul primo gol Gorka non esce, sul secondo fa la frittata con un intervento goffo che regala a Jonas il 2-1. Per una volta le fasce biancorosse non funzionano: a destra David Lopez torna ad esibire la sua versione peggiore (in pratica non si vede quasi mai), a sinistra Muniain si accende a intermittenza e comunque non riesce mai a piazzare la giocata decisiva. Koikili, infine, sembra a corto di ossigeno e non riesce proprio a prendere le misure ad uno scatenato Joaquin.

3 commenti:

  1. peccato... peccato davvero. Sono andato a dormire con l'amaro in bocca ma, ad onor del vero, preferisco vedere una partita persa dell'athletic di quest'anno piuttosto che una vinta degli anni passati.
    Sembrano passati anni luce da quando si perdeva sistematicamente contro le prime della classe senza uno straccio di possibilità di fare risultato e con un non gioco assolutamente inguardabile; per carità, si perde ancora adesso, ma il piglio è decisamente diverso: il gioco finalmente c'è e la squadra diverte, manca solo una sanissima dose di cinismo che aiuterebbe a portare a casa partite come questa e magari strappare un punto al Nou Camp.
    La tua precisa disamina, come al solito, mi trova d'accordo...
    Speriamo solo di ritrovare quei risultati che mancano da qualche tempo (incontreremo mica tutte le settimane Valencia e Barca....).
    Un saluto.
    Gianmarco

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  2. peccato...perdere cosi dopo aver dimostrato di essere una squadra che in questo momento è in forma, visto anche la prestazione del camp nou, e ha trovato anche il tanto atteso gioco, fa male però nn preclude comunque di fare nostro un posto in europa, mi accontento del 5°posto e quindi dell'europa league, però siviglia e atletico dietro si fanno minacciose...dobbiamo tenere duro e cercare di nn perdere più al san mames...un saluto..gab sardegna

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  3. Gianmarco: sono completamente d'accordo con te, meglio perdere così che vedere certe vittorie degli anni scorsi...e poi, come dici tu, la squadra è viva, se la gioca spesso con tutti fino alla fine e ha accusato pochi passaggi a vuoto (derby con l'Erreala e sconfitta a Maiorca, così a memoria) dopo un inizio che sembrava il solito alternarsi di alti e bassi. Stasera sarà dura, il Saragozza lotta per non retrocedere e non ci lascerà fare punti facilmente, ma dopo tre sconfitte di fila (di cui due immeritate) dobbiamo tornare a fare risultato. Speriamo bene, un saluto!

    Gab: per fortuna quest'anno anche la settima piazza è buona, visto che la Copa del Rey se la giocano due squadre che andranno in Champion's (Barça e Madrid), liberando di fatto un altro posto europeo in Liga. L'obiettivo non è irraggiungibile, specie se, come sottolinei tu, la Catedral tornerà ad essere il fortino inespugnabile del girone d'andata. Saluti anche a te ;)

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