martedì 22 gennaio 2013

20a giornata: Betis 1-1 Athletic.


Beñat, oggetto del desiderio biancorosso, è stato ben contenuto (foto Athletic-club.net).

Betis: Adrián; Ángel, Amaya, Mario (46' Paulao), Chica; Cañas (67' Rubén Pérez), Beñat, Salva Sevilla (39' Nono); Campbell, Rubén Castro, Jorge Molina.
Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Ekiza, Laporte, De Marcos; Gurpegui (46' Aurtenetxe), Iturraspe, Ander Herrera; Susaeta, Aduriz, Muniain (80' Ibai).
Reti: 2' Rubén Castro (rig.), 41' Aduriz.
Arbitro: Ayza Gámez (C. Valenciano).

A cosa serve un punto? A poco, verrebbe da dire di primo acchito, anche se talvolta la differenza tra un primo e un secondo posto (o tra la salvezza e la retrocessione) può essere anche di una sola lunghezza. In realtà esistono punti che, pur non muovendo la classifica, possono essere taumaturgici per il morale di una squadra smarrita, più o meno l'identikit dell'Athletic attuale... e allora speriamo con forza che il pareggio di ieri in casa del Betis, rivale storicamente ostico e supportato quest'anno anche da un'ottima classifica, possa permettere ai Leoni di fare quel definitivo salto di qualità che permetta loro di scrollarsi tutte le paure di dosso e di tornare a esprimersi su buoni livelli qualitativi. Perché al Benito Villamarin, tolta una prima mezz'ora fortemente condizionata dal gol a freddo dei biancoverdi, i giocatori di Bielsa hanno offerto una delle loro migliori prestazioni stagionali, dominando in lungo e in largo la ripresa e meritando molto più del punticino finale. La cosa più importante, a parer mio, è stata la reazione dopo l'1-0: troppe volte quest'anno abbiamo visto degli zurigorri incapaci di mantenere un vantaggio o di rimontare dopo aver subito un gol, mentre il posticipo del lunedì sera ha mostrato una versione dell'Athletic solida e volitiva, distante anni luce da quelle opache viste contro Levante e Rayo.
El Loco lascia a casa Amorebieta, ormai ai ferri corti anche con la dirigenza per via del rinnovo, e lo sostituisce con Laporte, mentre De Marcos occupa ancora la corsia sinistra in luogo di Aurtenetxe; il trivote di centrocampo è così formato da Gurpegi, Iturraspe ed Herrera, con Muniain e Susaeta a supporto di Aduriz. L'inizio è shockante: lungo filtrante per Salva Sevilla che si incunea in area in posizione piuttosto defilata, Iraizoz però esce lo stesso a kamikaze e lo falcia nettamente con un'entrata direttamente sulle gambe. È rigore netto, e mentre i tifosi biancorossi si chiedono il motivo di un'uscita tanto scriteriata ed inutile, Ruben Castro trasforma senza problemi. L'Athletic subisce il colpo e per un lungo tratto di partita sembra in apnea: davanti non crea nulla tranne un gran tiro di Ander da fuori, dietro soffre le accelerazioni dei betici e rischia di capitolare a causa di un'altra frittata di Iraizoz, che stavolta manca la deviazione di pugno su un corner avversario e viene salvato soltanto dal muro dei suoi difensori. Sul finire del tempo, tuttavia, i Leoni prendono coraggio, avanzano il baricentro e, grazie alla sapiente guida di un Herrera ispiratissimo, trovano il pari con Aduriz, bravo a sfruttare un suggerimento in profondità del numero 21 ed a superare Adrian con un morbido pallonetto. Il pareggio galvanizza i bilbaini e negli ultimi 5 minuti si contano altre due occasioni, una con De Marcos e l'altra con Iturraspe, che spostano l'inerzia del match dalla parte di Gurpegi e compagni. A inizio ripresa non rientra in campo proprio capitan Carlos, infortunato; al suo posto c'è Aurtenetxe, con De Marcos che torna nel suo ruolo e il centrocampo dell'anno scorso che si ricompone. Gli effetti di ciò sono benefici per l'Athletic, che inizia a dominare il gioco con fraseggi rapidi e guizzanti e sembra veramente non troppo distante da quello dell'anno scorso, anche a livello di prestazioni di singoli fin qui poco ispirati (Muniain e De Marcos su tutti). Purtroppo per i Leoni, però, Adrian è in serata di grazia: le numerosissime parate del portiere (clamoroso l'intervento di piede che anticipa Iraola, pescato solo sul secondo palo da un cross di Ibai a 5' dalla fine) impediscono agli ospiti di trovare il meritato vantaggio e lasciano una punta di amarezza per una gara che, ai punti, qualsiasi giudice avrebbe assegnato loro senza pensarci due volte. Finisce invece 1-1, un pari buono più dal punto di vista psicologico che da quello pragmatico della ragion di classifica.
La Liga dell'Athletic, finora mai veramente iniziata, deve giocoforza partire da qui per poter portare qualcosa di buono. Senza Europa, senza Copa del Rey e con una situazione in campionato ormai compromessa, gli unici obiettivi rimasti sono una salvezza tranquilla e il ritorno al progetto calcistico intrapreso la scorsa temporada e bruscamente interrottosi in estate. Non tutto è ancora perduto, specie se la squadra riuscirà a recuperare lo smalto e il gioco di un anno fa e l'apporto di alcuni giocatori che per il momento non si sono visti.

Le pagelle dell'Athletic.

Iraizoz 5: era da qualche partita che non regalava un obbrobrio dei suoi, e per non abituarci troppo bene torna sui suoi standard con la folle uscita che costa il primo gol all'Athletic. Rischia di combinarne un'altra con un'uscita a farfalle che avrebbe potuto far calare il sipario sul match, ma per fortuna nessuno degli avversari decide di approfittare del secondo regalo. Per il resto è impegnato pochissimo, ma non fa nulla per guadagnarsi la pagnotta. Serve aria nuova in porta.
Iraola 7: nella prima mezz'ora è tra i pochi a non naufragare, poi prende sempre più confidenza con il match e diventa straripante. Gioca un secondo tempo stratosferico e la sua fascia di competenza diventa un incubo per il Betis, che non riesce ad arginare le sue sovrapposizioni e le sue iniziative continue. Sembrava di essere tornati a qualche mese fa, che nostalgia...
Ekiza 7: pian piano, sfruttando le indecisioni altrui e approfittando delle poche occasioni concessegli da Bielsa, si è ritagliato con pieno merito un posto da titolare al centro della difesa. Attento e sicuro, guida Laporte col piglio del veterano e non commette alcuna sbavatura, sbrogliando più di una situazione difficile nel primo tempo. È sempre più autorevole e convinto dei propri mezzi, la strada intrapresa è quella giusta.
Laporte 6,5: a parte un paio di errori tipici dell'età, il francesino impressiona ancora una volta giocando con una personalità e una concezione del gioco davvero rare per un diciottenne. Bielsa dimostra di avere fiducia in lui consegnandogli addirittura un dorsal della prima squadra, il numero 4 che per ultimo aveva indossato Ustaritz, e lui risponde con una prestazione eccezionale se si pensa alla data sulla sua carta d'identità. Promosso.
De Marcos 6: media perfetta tra il 5 del primo tempo da terzino, ruolo nel quale il mister rosarino continua a riproporlo senza costrutto, e il 7 della ripresa come centrocampista centrale. Non fa nulla di trascendentale ed è ancora lontano dall'iradiddio dello scorso anno, tuttavia dà una spinta in più alla manovra e si fa apprezzare per inserimenti e recuperi in velocità. Deve giocare in mezzo.
Gurpegi 5,5: spiace dirlo, ma Carlos quest'anno non riesce proprio a ritagliarsi uno spazio importante in squadra. Bocciato da centrale, anche da mediano (suo ruolo naturale) non convince, in quanto è spesso superato in fase difensiva e non riesce a dare nulla in fase di impostazione. L'Athletic migliora senza di lui, purtroppo non a caso (dal 46' Aurtenetxe 6,5: la panchina sembra avergli giovato. Entra in campo molto carico, gioca con grande applicazione e annulla il suo avversario diretto. Non gli si poteva chiedere di più).
Iturraspe 6,5: meglio quando viene riportato davanti alla difesa, mostra discreti progressi rispetto alle ultime, anonime uscite e dà il suo contributo all'ottima ripresa dei Leoni. Sfiora il gol nel primo tempo con un tiro alto di poco.
Herrera 7,5: partita dominante di Ander, al momento di gran lunga l'uomo più in forma ed ispirato dell'intera rosa biancorossa. Orchestra il gioco bilbaino con una lucidità straordinaria, non perde un pallone che sia uno e infioretta la partita con tocchi e numeri di altissima scuola. Strepitoso l'assist per Aduriz, ma è tutta la sua partita a meritare la standing ovation.
Susaeta 6,5: elettrico, gioca con grande voglia, desideroso di dimostrare di non aver smarrito i dribbling e i gol dell'anno passato. Risulta più incisivo rispetto ad altre occasioni, tuttavia è ancora poco preciso e parecchio arruffone quando deve decidere come terminare la giocata. Comunque da premiare la sua attitudine.
Aduriz 7+: un gol, diverse conclusioni pericolose e una minaccia costante per la difesa del Betis. Senza di lui l'Athletic sarebbe alla deriva da tempo, e se finora è riuscito a segnare 12 gol in un contesto tutt'altro che favorevole, chissà cosa potrebbe fare se i compagni riuscissero finalmente ad esprimersi ai livelli di qualche mese fa. Favoloso il pallonetto dell'1-1.
Muniain 6: l'elemento fin qui più deludente del lotto dà timidi segnali di risveglio. Niente di clamoroso, intendiamoci, ma per lo meno non si incaponisce in ottusi tentativi di dribblare l'intera squadre altrui e riesce a mettere qualche passaggio, pur risultando sempre impreciso e fumoso. Quest'anno va così, speriamo che sia abbastanza forte da sopportare la prima grossa difficoltà della carriera (dall'80' Ibai 6: un quarto d'ora scarso nel quale va vicino al gol e serve un assist al bacio ad Iraola).

Bielsa 6,5: ripropone testardamente il solito modulo ma stavolta ha ragione lui, visto che trova risposte che per il momento aveva ricevuto in ben poche occasioni. La squadra è anche maggiormente reattiva, non si abbatte dopo il gol avversario e riesce nell'impresa (più unica che rara quest'anno) di rimontare uno svantaggio. È ancora presto per dire se abbia ritrovato o meno il bandolo della matassa, ma il segnale del Villamarin è incoraggiante.

8 commenti:

  1. Ciao Edo,finalmente una partita degna di questo nome
    anche per i nostri giocatori,specialmente nel secondo tempo dove più che la fase offensiva mi è piaciuta la difensiva,non riuscivano più a ripartire e gli interventi dei nostri difensori erano più determinati esenza quell'apprensione che caratterizza questa nostra stagione.
    per quel che riguarda la formazione mi sembra che quella del secondo tempo sia la più adatta anche se io a volte penso che alternare Susaeta con De marcos sulla fascia magari inserendo a centrocampo
    qualcuno che possa contrastare,impedendo a Herrera
    di tornare commettendo quegli inutili falletti in cui ogni tanto cade, e,contemporaneamente di essere più lucido in avanti.(non San Jose però!)

    Ciao

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    1. Ciao Ugo, francamente trovo più efficace De Marcos quando può partire da lontano per sovrapporsi, sulla fascia lo vedo un po' limitato dalla mancanza di dribbling e di fantasia. Poi finché non rientra Inigo Perez a centrocampo siamo contati... San José non mi è dispiaciuto da mediano, meglio lì che come centrale quest'anno.

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  2. Ho visto solo la ripresa, quindi ho visto una sola squadra in campo. D'accordo con te. Anche se a me il Betis, al di là dell'ottimo secondo tempo dell'Athletic, mi è sembrato sulle gambe a livello fisico. Sono molto fiducioso per il campionato, vista la squadra di Siviglia, ma soffriamo ancora molto i contropiedi avversari e prendiamo sempre gol (questa volta con responsabilità di Iraizoz). Visto che si vince solo se si eliminano le mele marce, vedi Amorebieta, dare qualche chance a Raul sarebbe bene. Al di là del gioco espresso quello che si evidenzia è un recuperato stato di forma da parte di alcuni giocatori. L'uscita dalle coppe ha permesso a Bielsa di lavorare con continuità, cosa che serve molto nei suoi automatismi, e finalmente recuperare quelli in ritardo di condizione o che non riuscivano a ritrovarla per via dei molti impegni ravvicinati. Se dovessi correggergli qualcosa, con il senno di poi, non avrei tolto Muniain che forse per la prima volta quest'anno ha giocato bene ed è stato sostituito decisamente controvoglia. Ibai a me piace, sia chiaro, ma è un giocatore che ti squilibra un po' la squadra perché non è una punta e non è un centrocampista. Serve un vice Aduritz come il pane (nonostante ci sia un Llorente in panchina. Serve un centrale di riserva (se Amorebieta se ne va). E il mio pupillo Ander Herrera ha fatto una partitona: più lo vedo e più mi sembra Pizarro.

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    1. Concordo sul calo fisico del Betis, forzato però anche dal ritmo altissimo imposto dall'Athletic nella ripresa. Muniain non mi ha incantato, a dirla tutta... meglio delle ultime uscite (non che ci volesse molto), però ancora troppo frenetico, impreciso e pasticcione; la sostituzione per me ci stava anche prima. Il problema del vice Aduriz è quello dell'anno scorso col vice Llorente, come centrale c'è il nostro ex Xabi Etxeita che sta facendo una stagione clamorosa all'Elche in Segunda (ma sembra che la società non voglia riprenderlo). Herrera se trova continuità diventerà uno dei migliori centrocampisti della Liga.

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  3. Ciao Edo,per quanto riguarda la partita sono rimasto soddisfatto,è vero l'errore di Iraizoz ed è vero che non abbiamo vinto però abbiamo reagito bene al brutto colpo iniziale.Il gol di Aduriz è stato di una classe incredibile proprio da puro centroavanti e sia nel finale di primo tempo che nella ripresa se avessimo aggiustato un pò la mira...va bè è andata così inutile recriminare.Ieri sera sono andato su www.aupaathletic.com e ho visto che c'era gente che si lamentava dei commentatori di Marca TV,io non posso che darli ragione leggevano solo i twitter dei tifosi betici che si lamentavano dell'arbitro ma quando Muniain si è preso quella castagna in area nel secondo tempo(alla Rocky Balboa)tutti zitti.Prima di chiudere ho una curiosità da chiederti:cosa ne pensi del programma Punto Pelota? Ma secondo te sono normali gli ospiti in studio?Io ho dei seri dubbi.Marco

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    1. Ciao Marco, per evitare incazzature non seguo la diretta di Marca, di solito mi piazzo sul canale argentino di Rojadirecta e sono a posto così. Punto Pelota non l'ho mai guardato, del calcio mi piacciono molto le partite ma molto poco le trasmissioni tv...

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  4. Un punto prezioso...

    LUNGA VITA AD ADURIZ!

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