lunedì 14 gennaio 2013
19a giornata: Athletic 1-2 Rayo.
Disperazione biancorossa dopo un gol sbagliato: questo Athletic proprio non va (foto Athletic-club.net).
Athletic: Iraizoz; Iraola, Ekiza, Amorebieta (50' Gurpegui), De Marcos; San José, Herrera, Muniain; Susaeta, Aduriz (93' Toquero), Muniain (57' Llorente).
Rayo Vallecano: Rubén; Tito, Gálvez, Amat, Casado; Javi Fuego, Trashorras; Lass, Domínguez, Piti (90' Adrián); Leo Baptistao (71' Delibasic).
Reti: 48' Lass, 65' Piti (rig.), 77' San José.
Arbitro: Pérez Montero (Comité andaluz).
Note: espulso all'89' Gálvez (R) per doppia ammonizione.
Sentite anche voi un rumore lontano ma persistente, come se l'antifurto di un'auto suonasse da chilometri di distanza? Non preoccupatevi: è il campanello d'allarme in casa Athletic, che ormai è possibile udire alla perfezione anche qui in Italia... roba che a Bilbao saranno tutti sordi per il casino. Scherzi a parte, la terza sconfitta consecutiva (e tutte con squadre quantomeno abbordabili) ha aperto scenari inimmaginabili qualche mese fa nel Botxo: con l'Europa distante 10 punti e la zona retrocessione a 5 lunghezze, gli obiettivi stagionali della squadra sono giocoforza cambiati. La paura più grande è che questo gruppo, reduce da una passata temporada trionfale (aldilà dell'esito delle due finali), non sia assolutamente attrezzato per la lotta "coltello tra i denti" dei bassifondi e rischi di fare la fine di quelle formazioni passate nel giro di poco tempo dalla ribalta continentale ad un'amarissima retrocessione, di cui esistono numerosi esempi anche nella Liga (Celta Vigo, Real Sociedad e Villarreal, per dire le prime tre che mi vengono in mente). L'assoluta incapacità dei Leoni di reagire di fronte alle difficoltà è divenuta una vera e propria costante. L'Athletic giochicchia, prova a fare qualcosa in più dell'avversario, poi però se prende gol o se resta con uno in meno si scioglie come neve al sole, facendosi letteralmente calpestare dai rivali di turno. A dire la verità venerdì non è andata proprio in questo modo, perché il Rayo ha fatto pochissimo per andare in vantaggio e, una volta sul 2-0 per una gentile concessione arbitrale (il fallo di Gurpegi giudicato in area in realtà era fuori di almeno mezzo metro), ha subito il ritorno dei biancorossi ed è riuscito a portare a casa i tre punti solo grazie all'imprecisione di Llorente, che si è mangiato un gol di testa più facile da fare che da sbagliare. La Dea Bendata, dunque, al momento ha le spalle del tutto voltate rispetto alla truppa di Bielsa, tuttavia bisogna pur dire che la fortuna bisogna guadagnarsela, e l'Athletic raramente lo fa. Siamo arrivati al giro di boa del campionato e il bilancio, oltre ad essere chiaramente negativo in termini di risultati, non lascia tranquilli per il futuro: da mesi, infatti, gli zurigorri si stanno confrontando con i medesimi problemi e per il momento non è stato possibile risolverne neppure uno. Se vi state chiedendo "quali problemi?" sappiate che nei prossimi giorni pubblicherò un post riassuntivo di questa prima parte di stagione, dove tenterò (impresa a dir poco proibitiva) di riassumere in poche righe tutto quanto è accaduto da agosto ad oggi, ovvero di ripercorrere lo sciagurato cammino che ci ha condotto da una duplice finale ad un semi-sfacelo tecnico, tattico e societario. La partita col Rayo è stata, sfortuna a parte, l'ennesimo capitolo di un libro per noi penoso da leggere: l'Athletic ha giocato bene, ha sfiorato il gol in almeno tre occasioni chiare nel primo tempo, poi ha reagito dopo lo svantaggio a inizio ripresa (errore di posizionamento di De Marcos, pessimo come terzino) ma si è scontrato con la traversa, colpita da Llorente, e con l'errore arbitrale dello 0-2. Il gran gol di San José che ha accorciato le distanze ha dato speranza, tuttavia l'imprecisione del numero 9 nell'occasione già citata ha impedito di perfezionare la rimonta. Insomma, i Leoni non meritavano di perdere. Il problema però è che lo hanno fatto, e quando si esce sconfitti pur giocando meglio dell'avversario preoccuparsi è d'obbligo. Manca ancora un girone e tutto può succedere, anche se le prossime due partite con Betis fuori e Atletico in casa non autorizzano a pensare positivo.
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Condivido la tua analisi Edo.
RispondiEliminaPer salvarsi quest'anno dovrebbero esser sufficenti 42 max 43 punti.
Vediamo di arrivarci quanto prima!!
Strà-bello il goal di San José ;-)
Intanto siamo a soli tre punti dalla zona retrocessione, in attesa di vedere cosa succederà stasera sul campo del Betis...
EliminaSanjo, come sempre, meglio nell'area avversaria che nella propria!
Ciao Edo,hai fatto proprio dei bei esempi quando hai parlato di Celta Vigo, Real Sociedad e Villarreal.Anche in Italia squadre come Chievo o Sampdoria sono passate dall'Europa alla retrocessione nel giro di un stagione o poco più.Bisogna che i ragazzi dimentichino completamente le 2 finali della scorsa stagione e si calino con la testa nella realtà odierna,devono capire che il gioco dell'anno scorso non c'è più e quindi le partite le devono vincere da "squadra che si deve salvare".Cascasse il mondo ma noi in Segunda División non ci giocheremo mai.Marco
RispondiEliminaSperiamo... il tuo discorso non fa una piega, anche Bielsa dovrebbe accantonare il solito gioco e mettere dentro una squadra quadrata e in grado di fare punti anche giocando male o malissimo. Ormai quest'anno è andata così, però bisogna prenderne coscienza prima che sia troppo tardi.
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