sabato 22 agosto 2009

Andata del quarto turno preliminare di UEFA: Athletic 3-2 Tromsø.


Llorente e de Marcos, grandi protagonisti della notte europea (foto Athletic-club.net).

Athletic Club:
Iraizoz; Iraola, Ocio, Amorebieta, Castillo; Susaeta (85' David López), Javi Martínez, Yeste (80' Iturraspe), Muniain (74' Toquero); De Marcos, Llorente.
Tromsø: Ramovic; Hogli, Tore Reginiussen, Koppinen, Larsen; Knudsen (81' Strand), Knarvik, Jenssen, Lindpere (92' Haugen); Moldskred (85' Mads Reginiussen), Rushfeldt.
Reti: 41' Moldskred, 62' Javi Martínez (rig.), 78' Lindpere, 85' De Marcos, 90' Llorente.
Arbitro: Sascha Kever (Svizzera).

E' una vittoria che non lascia tranquilli quella ottenuta ieri dall'Athletic sui norvegesi del Tromsø, squadra ordinata e più offensiva del previsto ma sprovvista di qualità in mezzo e con poche individualità di rilievo. Si poteva fare meglio, insomma, anche se il modo in cui è arrivato il successo, con quei due gol negli ultimi 5 minuti di gara, non autorizza recriminazioni o proteste di sorta. L'unico rammarico è per come i biancorossi sono scesi in campo e per il modo in cui hanno disputato il primo tempo, mostrando scarsa convinzione, una manovra poco convincente e l'ormai atavica assenza di idee in avanti: problemi arcinoti, lo sappiamo, ma stupisce come Caparros non riesca a risolverli neppure parzialmente dopo 2 anni al timone del club.
Jokin sceglie una formazione di impronta chiaramente offensiva e torna a schierare i pezzi pregiati lasciati fuori (per me inspiegabilmente, ci tengo a sottolinearlo ancora) in Supercoppa col Barcellona; Amorebieta e Javi Martinez riprendono dunque i loro posti al centro di difesa e centrocampo, Yeste tenta per l'ennesima volta di giostrare da regista mentre il sedicenne Muniain trova una maglia da titolare e si sistema sulla fascia sinistra, lasciando a de Marcos il compito di accompagnare Llorente in attacco. Il Tromsø di Høgmo propone un 4-4-2 scolastico ma non banale, che unisce la ricerca di un minimo di possesso palla alla fisicità tipica delle squadre nordiche; l'unica stella dei norvegesi è Sigurd Rushfeldt, vecchia conoscenza del calcio spagnolo grazie ai suoi trascorsi nel Racing Santander, con Lindpere e Koppinen a dare il loro contributo in termini di esperienza internazionale. L'inizio dei biancorossi è stentato, gli ospiti mostrano di non essere scesi a Bilbao per fare una gita e mettono subito in vetrina le accelerazioni e le giocate della seconda punta Moldskred, rapido e dotato di buona tecnica. Non convince la scelta di Caparros di schierare Muniain sulla fascia: il navarro come ala è sprecato, quando si accentra è sempre pungente e non a caso è sua la conclusione più pericolosa dei Leoni nel primo tempo, un tocco sotto sull'uscita di Ramovic che il bosniaco sventa con coraggio e fortuna. Iraizoz non si dimostra altrettanto pronto al 41' e si lascia superare da un rasoterra dalla distanza di Moldskred tutt'altro che irresistibile, rete che manda il Tromsø negli spogliatoi in vantaggio per 1-0. Il risultato, nient'affatto bugiardo, rispecchia la buona prova degli ospiti e le difficoltà dei bilbaini nel proporre qualcosa di concreto in avanti, anche perché il monoschema del lancio verso Llorente risulta meno applicabile del solito a causa dell'abilità nel gioco aereo del pacchetto arretrato norvegese.
La ripresa inizia con la mossa più logica da parte di Jokin, che inverte le posizioni di de Marcos e Muniain in modo da dare maggior vivacità all'attacco e più profondità alla fascia sinistra. I risultati si vedono subito e allo scoccare dell'ora di gioco proprio il giovanissimo navarro lancia in area Javi Martinez, che cade al momento del tiro e induce l'arbitro a decretare un rigore per lo meno dubbio: lo stesso centrocampista va sul dischetto, spiazza Ramovic e fa 1-1. Raggiunto il pari, i Leoni si adagiano un po' e il loro allenatore decide di dare una scossa inserendo Toquero per Muniain, fin lì migliore in campo; decisione bizzarra, ma il neo-entrato si fa immediatamente vedere con una doppia conclusione su cui il portiere avversario è miracoloso. L'Athletic è padrone del campo e sembra poter coronare il suo monologo con il gol, che a questo punto sarebbe anche un giusto premio per la buona reazione della ripresa; Lindpere, però, non è di questo avviso e in una delle poche azioni d'attacco norvegesi del secondo tempo va a trovare l'1-2 con un sinistro da fuori su cui Iraizoz è nuovamente in ritardo. Il tempo scarseggia e per i biancorossi sembra materializzarsi una nuova sconfitta casalinga dopo lo 0-1 dell'andata con lo Young Boys, quand'ecco apparire de Marcos (vera rivelazione di questa primissima parte di temporada) che riceve palla sulla sinistra, si accentra e lascia partire un tiro a girare sul secondo palo che scavalca Ramovic e si insacca quasi all'incrocio. Un'esecuzione alla Del Piero, tanto per fare paragoni illustri. La rete carica i baschi che si gettano avanti sostenuti dal pubblico: al 90' Toquero mette in mezzo un buon pallone, Llorente si smarca da grande centravanti, fa andare fuori tempo il suo controllore e, senza nemmeno saltare, colpisce di testa verso il palo lontano, là dove il portiere non può arrivare. E' 3-2, è tripudio ma non è certezza di aver passato il turno.
In Norvegia, fra una settimana, servirà ben altro che un secondo tempo decente per aver ragione di una squadra che sul sintetico di casa sa esprimersi al meglio. Non bisognerà fare calcoli o risparmiarsi: i giocatori dovranno puntare alla vittoria senza pensare ad altro. La trasferta di Berna ha dimostrato ancora una volta che l'Athletic, umorale com'è, riesce ad esprimersi al meglio solo quando gioca "di pancia" più che di testa, dunque Caparros dovrà lavorare soprattutto sull'aspetto psicologico del match, anche perché dal punto di vista tecnico c'è un abisso tra i Leoni ed il Tromsø. La qualificazione è ad un passo, ma questo passo deve ancora essere fatto.

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