sabato 25 luglio 2009

Il pagellone 2008/09: gli attaccanti.


Llorente, protagonista assoluto della Liga appena conclusa (foto Athletic-club.net).

Llorente 8: non poteva non essere lui il miglior biancorosso della stagione, che è giunta a buon fine (leggasi: salvezza e insperata finale di coppa) soprattutto grazie alle prestazioni strepitose del riojano-navarro. Ho speso talmente tante parole su Nando, quest’anno, da rischiare francamente di ripetermi nel sottolineare l’importanza che ha avuto per le sorti dei Leoni, non tanto per il numero di gol totali segnati (18, cifra notevole) quanto per il peso decisivo nell’economia del gioco biancorosso. Come detto più volte, ogni manovra offensiva dell’Athletic si sviluppa quasi esclusivamente intorno al suo centravanti, capace come pochi altri nella Liga di riuscire a coniugare il gioco spalle alla porta con la capacità di dialogare palla a terra con i compagni. Ormai anche i sassi sanno che Llorente è un attaccante atipico e particolarissimo, che unisce un fisico da granatiere ad una tecnica impensabile per un giocatore della sua stazza; abile nel corpo a corpo come in progressione, sa far salire la squadra e difendere il pallone, così come tentare la spizzata per i compagni o improvvisare una discesa, specialmente partendo dalla sinistra per accentrarsi e liberare il suo buon tiro da fuori. Centravanti dal repertorio completo, bravo di testa, di piede e in acrobazia, è il classico giocatore capace di fare reparto da solo, vero e proprio prototipo di punta moderna in grado di unire la ricerca del gol alla predisposizione verso il gioco di squadra. Fermare Nando significa fermare l’Athletic, e questa estrema dipendenza della squadra dal suo numero 9 è forse l’unica nota stonata quando si parla di lui.

Etxeberria 6: sufficienza stiracchiata e frutto più del rispetto verso la sua monumentale carriera in biancorosso che della reale bontà delle sue prestazioni. Comportatosi molto bene l’anno scorso, in questa stagione ha mostrato più volte la corda a causa di un’usura fisica che va ben aldilà di quanto recitato dalla carta d’identità… Caparros lo ha schierato titolare a inizio stagione, ricevendo in cambio due gol e alcune buone prove, poi però la condizione è andata scemando e nemmeno la primavera è riuscita a farla rifiorire, anche perché nel frattempo la trottola Toquero ha conquistato un posto al sole agli occhi del tecnico. Inutile discutere delle capacità tecniche o della storia calcistica di Joseba, visto che tutti gli appassionati di calcio spagnolo lo conoscono benissimo; c’è solo da registrare l’avviarsi sul viale del tramonto di un giocatore che ha dato molto alla causa dell’Athletic, pur con delle lacune a livello umano che per me restano difficili da dimenticare. Il prossimo anno, l’ultimo prima del ritiro, giocherà gratis come atto di riconoscenza verso il club e il salario minimo garantito verrà da lui totalmente devoluto alla Fondazione Athletic. Chapeau.

Toquero 5,5: aldilà della simpatia, impossibile da non provare vista la spontaneità e la storia calcistica del personaggio, mi risulta davvero difficile considerare questo attaccante un elemento in grado di disputare senza problemi la massima categoria. Come ho già scritto una volta, se fosse tanto forte coi piedi per quanto è generoso sarebbe senza dubbio un campione, ma il calcio di Primera è un’altra cosa rispetto a quello che Gaizka mostra di praticare. Fin troppo altruista, non si risparmia mai se c’è da pressare o da inseguire un pallone praticamente perso, non sta mai fermo e col suo moto perpetuo riesce a tenere sempre sul chi vive le difese avversarie, specie quando devono impostare; peccato, però, che a tali peculiarità non si accompagnino una cifra tecnica decente e una senso della porta da attaccante vero, ragione più che sufficiente per spiegare il magrissimo score (3 gol, uno in campionato e due in Copa del Rey) che Toquero ha totalizzato da gennaio a fine stagione. Le sue qualità migliori sono certamente la buona velocità di base e la grandissima grinta: troppo poco per un calciatore che ambisca ad essere titolare in un club come l’Athletic. A parer mio può essere al massimo una riserva buona per entrare a partita in corso, magari per sfruttare gli spazi col contropiede o per mettere pressione ai difensori quando c’è da ribaltare un risultato, ma nulla più.

Ion Vélez 5:
già lo scorso anno non mi era piaciuto per nulla, nonostante lo avessi potuto vedere poco in campo prima che la società lo cedesse in prestito all’Hercules, dopo appena 9 presenza; Caparros, convinto da non so quali prestazioni del navarro ad Alicante, ad inizio stagione ha deciso di riportarlo alla base, ma di certo non lo ha trovato granché migliorato. Vélez è un altro esempio di attaccante assolutamente inadatto alla Primera Division, dotato sì di velocità e rapidità di gambe, ma anche totalmente sprovvisto dal punto di vista tecnico; dribbling e accelerazioni palla al piede non esistono nel suo vocabolario, nel quale addirittura non c’è traccia di alcuni fondamentali come il colpo di testa, la protezione della sfera spalle alla porta e il tiro. I 3 gol in 28 presenze di Liga parlano chiaro (ci sono difensori che segnano il doppio, tra cui Iraola) e non è un caso che Caparros si stia guardando attorno per cercare un altro attaccante di scorta che faccia al caso suo. Ion non è adatto a certi livelli e forse dovrebbe ritentare l’avventura in Segunda, categoria più consona ai suoi scarsi mezzi.

Iñigo Vélez n.g.: preso dal Murcia per giocare quattro partite, a questo punto era meglio lasciarlo dov’era. Mai visto.

2 commenti:

  1. ciao Edo, devo sempre farti i miei complimenti per essere una fonte inesauribile di notizie circa una delle mie squadre del cuore... Visto che non sono troppo addentro alle cose, mi piacerebbe avere da te un paio di delucidazioni sul caso-Guerrero di cui parli nell'articolo dell'addio a Tiko e cosa intendi quando parli di lacune a livello umano di Etxeberria... a proposito di quest'ultimo, bellissima la foto che ha sul profilo di Facebook, da vero "ubriacone"...vedere per credere...
    Grazie per l'attenzione.
    Gianmarco

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  2. Ciao Gianmarco, grazie a te per le belle parole. Su Guerrero, diciamo che il suo allontanamento progressivo dall'undici titolare non è stato avversato (eufemismo) da alcuni importanti "senatori" dello spogliatoio, Etxeberria compreso; su Youtube ci sono comunque dei video in spagnolo a riguardo. Per il motivo di cui sopra Etxeberria non mi sta troppo simpatico, in più ha avuto degli atteggiamenti fuori dal campo che non mi sono piaciuti, ma si tratta di un parere personale. Il gesto di rinunciare allo stipendio è comunque d'altri tempi.

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