L'esultanza di Aduriz dopo il primo gol.
Athletic Club: Aranzubia; Expósito, Sarriegi, Amorebieta, Casas; Murillo, Iraola; Gabilondo (74’ Etxeberria), Yeste, Aduriz (84’ Llorente); Urzaiz (66’ Javi Martínez).
Getafe: Abbondanzieri; Cortés, Belenguer, Tena, Paredes; Mario Cotelo (87’ Sousa), Celestini, Vivar Dorado (64’ Verpakovskis), Nacho (64’ Albín); Manu del Moral, Güiza.
Reti:29’ e 50’ Aduriz.
Arbitro: Alvarez Izquierdo (Comité catalán).
Finisce dopo due mesi di sofferenza l’astinenza casalinga dell’Athletic, che per risorgere sceglie un avversario ostico e si affida a uno degli uomini sin qui più deludenti, Aritz Aduriz. Il Getafe di Schuster non ha timori di sorta, l’Athletic deve vincere ad ogni costo se non vuole veder allontanarsi il treno salvezza, ma nonostante queste premesse la prima mezz’ora di gara è noiosa e viene ravvivata solo da un paio di ammonizioni. I padroni di casa, spronati dagli urlacci di Mané, provano ad alzare il ritmo e solo un anticipo miracoloso di Vivar Dorado impedisce a Gabilondo di spedire in porta una punizione al bacio di Yeste; è il preludio al gol, giunto inaspettato al 29’ grazie alla caparbietà ancora di Gabilondo, che recupera palla sulla trequarti avversaria, entra in area e serve ad Aduriz un assist che il numero 23 deve solo spingere in porta. L’1-0 accende finalmente la partita ed i capovolgimenti di fronte si susseguono a grandissima velocità. Urzaiz segna al 37’ con uno dei suoi proverbiali cabezazos, ma l’arbitro annulla per un fallo del navarro invisibile ai più; 30 secondi dopo il Getafe risponde creando una palla-gol enorme: Manu del Moral riceve la sfera all’altezza del dischetto e spara indisturbato, Aranzubia, fin lì inoperoso, inizia il suo pomeriggio da protagonista sventando di piede in modo miracoloso. Gli animi si accendono e per poco non ne fa le spese il focoso Aduriz, che mette le mani in faccia a Belenguer dopo un brutto fallo del difensore madrileno: è giallo per i due galletti, l’arbitro avrebbe potuto essere più severo con l’attaccante basco. Si va al riposo con l’Athletic in vantaggio e la ripresa promette scintille. Quando il direttore di gara fischia l’avvio del secondo tempo, tutti si aspettano un Getafe all’assalto, invece è l’Athletic che stringe d’assedio la porta di Abbondanzieri alla ricerca del colpo del ko. “El Pato”, come lo chiamavano i tifosi del Boca, prima è bravissimo a chiudere su Aduriz, quindi si oppone da campione su una sventola di Urzaiz dalla distanza; il portiere argentino, però, capitola al 5’, quando Aduriz, lanciato da Yeste, si beve Belenguer, entra in area e lo scavalca con un pregevole tocco sotto. Grande gol per Aritz, tornato protagonista dopo un lungo periodo di appannamento; bravo Mané a credere in lui ed a proporlo in una posizione molto interessante, con il gipuzcoano ad agire tra la linea mediana e quella difensiva, partendo spesso da destra per poi accentrarsi sfruttando gli spazi aperti dal trattore Isma. Raggiunto il suo obiettivo, l’Athletic lascia l’onere di impostare agli avversari e si limita a giocare in contropiede: atteggiamento giusto ma anche pericoloso quando davanti agiscono due peperini come Güiza e del Moral. I due attaccanti creano, Aranzubia è superbo nel negare il gol che riaprirebbe la partita, coadiuvato anche da un ottimo Amorebieta (più incerto, al solito, Sarriegi). Dani, tornato ai livelli che gli competono, chiude alla grande prima su Güiza e quindi su del Moral lanciati a rete ed infine si supera respingendo un colpo di testa su corner di Albin. Di fronte ai miracoli di un portiere in stato di grazia, il Getafe si arrende e lascia i tre punti ad un ottimo Athletic, che anche secondo Schuster si è meritato la vittoria. Migliori in campo per i biancorossi Aduriz e Aranzubia, ma vanno citati anche Amorebieta e un grande Gabilondo, capace talvolta di prestazioni molto positive e non del solito mediocre compitino.
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