mercoledì 11 giugno 2008
Il pagellone 2007/08: i centrocampisti.
La grinta di Javi Martinez, grande protagonista della stagione biancorossa.
Javi Martinez 7,5: solo una parola per definire questo 20enne navarro, alla sua seconda stagione di Liga (entrambe giocate da titolare, e ho detto tutto): strepitoso. Non ci sono più aggettivi per definire questo fenomeno, il vero prototipo del centrocampista moderno: fisicamente straripante, bravo sia in interdizione che nell'appoggiare la fase offensiva, è dotato di due piedi non disprezzabili e di un senso della posizione innato. Quando è in giornata, Javi Martinez te lo ritrovi ovunque, a pressare nella trequarti avversaria come a proteggere la propria area di rigore, a chiudere sulle fasce come ad inserirsi in avanti a rimorchio delle punte...un incubo per gli avversari, pura gioia per i tifosi biancorossi. Non era partito benissimo, Javi, anche a causa del ruolo di recupera-palloni esclusivo cui lo consegnava il tandem con Orbaiz; è però cresciuto esponenzialmente nel girone di ritorno, e guarda caso l'Athletic ha iniziato a giocare meglio, per poi esplodere definitivamente nell'ultima parte di stagione, quando, con Pablo infortunato, si è messo il centrocampo in spalla e ha fatto reparto quasi da solo. Il momento più bello dell'intera stagione dell'Athletic resta senza dubbio il suo coast-to-coast micidiale contro l'Atletico di Madrid, una volata da porta a porta (conclusa con l'assist per l'1-1 di Susaeta) che riassume meglio di mille parole le qualità e le potenzialità di questo ragazzo, per cui le porte della Seleccion potrebbero aprirsi molto presto. Progressione incontenibile, forza dirmpente, classe: signore e signori, Javi Martinez.
Susaeta 7: senza dubbio la più bella sorpresa dell'anno, Markel Susaeta Laskurain ha avuto un impatto sulla prima squadra che a molti ha ricordato gli esordi di un certo Guerrero. Senza scomodare il mai troppo rimpianto Julen, va comunque sottolineato che il ventenne esterno destro di Eibar ha lasciato una traccia importante e assai visibile del suo passaggio dal Bilbao Athletic alla formazione dei "grandi", imponendosi subito con classe e personalità non comuni. Se tra i cachorros giostrava spesso come trequartista centrale, in prima squadra Susaeta si è dovuto convertire stabilmente in ala destra e lo ha fatto con incredibile bravura, riuscendo a sfruttare al meglio le doti notevoli di cui è in possesso: grande abilità nel dribbling stretto, movimenti molto rapidi nel breve, buon piede nei cross, nonché sui calci piazzati, e notevole sfrontatezza, caratteristica che gli rende naturale il proporsi sempre ai compagni per dettare il passaggio sulla sua fascia. I movimenti molto particolari e il suo non stare mai fermo ne rendono il gioco assai elettrico, cosa che carica non poco la squadra (che lo cerca moltissimo) e anche i tifosi, sempre pronti ad adottare chi spunta sangue sul terreno di gioco. Difetti? Il fisico leggero, la velocità di base non proprio eccezionale e una certa dose di inesperienza e di immaturità tattica che dovranno essere limate in futuro. Nonostante un passaggio a vuoto a metà stagione, periodo durante il quale Caparros lo ha spesso rimandato a farsi le ossa nel Bilbao Athletic, Markel si è ritagliato un ruolo da grande protagonista con 34 presenze e 6 gol tra Liga e Coppa del Re ed è ovviamente uno dei più attesi nella prossima temporada, quella più difficile per un giovane: la stagione della conferma.
Garmendia 6,5: ad agosto, a fine ritiro, Caparros non lo voleva e Joseba riuscì ad ottenere la tanto sospirata maglia solo perchè il ritorno di Ezquerro sfumò all'ultimo secondo; con il senno di poi, si può senza dubbio sostenere che mai affare fallito fu migliore di quello, visto che il numero 8 ha giocato un'ottima stagione e ha finalmente fatto intravedere alcune delle caratteristiche che molti appassionati avevano notato quando giocava nella squadra B. Non è stata comunque un'annata facile per Garmendia, come peraltro dimostra il grafico delle sue presenze stagionali: mai utilizzato fino alla 14° giornata, ha iniziato a fare capolino tra i convocati da dicembre; una buona prestazione in Coppa contro l'Espanyol ha convinto Jokin ha dare una chance a questo giocatore molto duttile, capace di giostrare come pivote, sulla fascia o da seconda punta, anche se il suo ruolo preferito è quello di trequartista alle spalle degli attaccanti. Un gol (decisivo, contro l'Espanyol), alcuni assist di pregevole fattura e un finale di campionato caratterizzato da belle prestazioni e da un'acquisita maturità che prima non aveva mai palesato. Può essere una delle rivelazioni della prossima stagione.
Gabilondo 6,5: non è il mio giocatore preferito, come ben sanno i lettori abituali del blog. A dirla tutta, non lo ritengo in grado di giocare come ala e ho più volte sperato che qualcuno lo provasse come terzino, visto che è diligente in fase difensiva, sa spingere ma non ha il cambio di passo e la fantasia che si richiedono ad un esterno offensivo. Non sono stato ascoltato nemmeno da Caparros, ma devo dire che il tecnico di Utrera (famoso per cavare il sangue dalle rape) è riuscito nel miracolo di far rendere al massimo i pochi punti di forza di Igor, che si è trovato a meraviglia con il calcio spesso sparagnino e poco votato alla manovra d'attacco del suo allenatore. Inserito spesso più per tamponare che per creare, Gabilondo si è fatto trovare sempre pronto ed ha finito per disputare un torneo molto più concreto e redditizio rispetto a quello passato, durante il quale mi aveva fatto più volte disperare per la monotonia del suo gioco e la banalità della sua proposta tecnica. Se non gli si chiede di puntare l'uomo o di creare la superiorità, ma solo di appoggiare come può l'azione, magari con qualche cross dalla trequarti, e di applicarsi in difesa, anche l'ex giputxi può diventare un giocatore (quasi) decente. Per me resta una riserva, ma finché l'Athletic non troverà un buon esterno sinistro Gabilondo continuerà a dire la sua per una maglia da titolare.
Yeste 6: sufficienza di stima, è difficile dare un giudizio alla stagione di Fran, così come risulta molto complicato esprimersi in generale su questo giocatore. Tecnicamente non si discute, ha un mancino strepitoso e con pochi rivali nella Liga (forse il solo Arango gli è superiore), però anche quest'anno ha alternato troppe volte prestazioni sotto la soglia della sufficienza ad altre, più rare, in cui ha illuminato la platea; non scopro certo l'acqua calda dicendo che il peggior difetto di Yeste è la discontinuità, l'incapacità di tenere alta la concentrazione per 90 minuti che lo ha frenato non poco nella sua carriera. Caparros, che non ama giocare col treuqartista centrale, ha mostrato di tenerlo in grande considerazione arrivando ad inserirlo nel doble pivote pur di non privarsene, un'intuizione che inizialmente sembrava felice (dopo la partita col Valencia scrissi che questo esperimento poteva dare gli stessi frutto dell'arretramento di Pirlo nel Milan ancelottiano) ma che è ben presto naufragata a causa dell'assai scarsa duttilità del nostro numero 10, generoso in fase di non possesso e tuttavia quasi nullo quando doveva difendere. Peccato, perchè la visione di gioco e il lancio di 40 metri sono nel suo repertorio, ma d'altra parte si è visto dopo 4-5 partite che basta attaccare nel suo settore per sfondare con relativa facilità. Jokin ha finito dunque per metterlo spesso e volentieri a sinistra, riportandolo alla fase embrionale della carriera nella quale giocava ala perchè in mezzo c'era l'allora inamovibile Guerrero. Un brutto segnale, anche perchè il ritorno di Gurpegi apre scenari difficili per lo Yeste mediano. Sta a lui convincere il tecnico e i tifosi più scettici, ovviamente spero che ci riesca perchè di lui, nonostante tutto, non farei mai a meno.
Orbaiz 6: altra sufficienza risicata e che concedo solo per quanto fatto vedere da Pablo negli anni scorsi. Il tempo passa, i gravissimi infortuni si fanno sentire e in questa stagione Orbaiz ha palesato spesso una condizione non ottimale, soprattutto a livello di fondo, cosa che ha influito non poco su certe prestazioni appannate e poco lucide del navarro in regia. Altri problemi fisici sono venuti a tormentarlo in primavera e il numero 16 ha finito per saltare gli ultimi due mesi di Liga, inconveniente che non ci voleva visto che stava trovando la forma migliore. Anche per lui, come per Yeste, potrebbero esserci sorprese poco gradite il prossimo anno, visto che il rientro di Gurpegi (e la contemporanea inamovibilità di Javi Martinez) lasciano poco spazio a soluzioni alternative ai due succitati mediani: Gurpegi è un mastino e Javi Martinez, giocandogli al fianco, potrebbe finalmente essere libero di esprimere tutto il suo enorme potenziale senza limitarsi alla fase di interdizione. La capacità di dirigere il gioco di Orbaiz non si discute, ma altrettanto indiscutibile è la sua staticità attuale, soprattutto se confrontata col dinamismo dei due corregionali navarri. Vedremo, francamente le sue possbilità di conservare il posto da titolare mi sembrano ridotte.
David Lopez 5: una bocciatura sonora e ampiamente meritata per l'ex Osasuna, arrivato tra speranze e grandi aspettative in estate e rivelatosi via via un corpo estraneo alla squadra, tanto da finire ben presto ad intristirsi in panchina mentre Susaeta folleggiava in campo. I motivi di quest'annata balorda del riojano non sono di facile individuazione: dire che il difensivismo di Caparros non gli si adatta è un azzardo, visto e considerato che David è esploso all'Osasuna con Ziganda, non proprio un profeta del calcio totale; la fiducia di tencico e ambiente l'ha avuta a lungo; i mezzi ci sono, anche se non sono eccezionali. Non è un crack, insomma, ma un buon esterno destro che sa crossare ed ha un buon tiro dalla distanza. Quest'anno, però, non è davvero mai riuscito a mettersi in mostra all'interno della manovra della squadra e ha finito per intestardirsi spesso in azioni palla al piede che non gli competono, risultando superfluo quando non proprio controproducente. Il prossimo anno la prova d'appello: o si sveglia o se ne va, anche perchè Susa ha già fatto vedere di valere molto più di lui.
Gurpegi 8 fuori scala: rientrando a fine aprile ha ovviamente giocato pochissimo, ma il suo ingresso in squadra ha portato una ventata di gioia e una rinnovata determinazione in tutto l'ambiente. L'acquisto migliore per la prossima stagione sarà senza dubbio lui. Bentornato, Carlos!
Cuellar, Muñoz, Tiko s.v.: pochissimi minuti per Tiko e Cuellar (altro acquisto incomprensibile), ormai in partenza verso altri lidi. Muñoz avrei sinceramente voluto vederlo di più, perchè in alcuni spezzoni di gara ha mostrato cose interessanti; a parer mio doveva essere il primo rincalzo per la linea mediana, invece Caparros ha preferito spesso altre soluzioni rispetto all'impiego del mediano ex Osasuna. Devo dire che non ho ben capito certe scelte di Jokin, che prima ha richiesto determinati giocatori e poi li ha sottoutilizzati in stagione...tanto valeva risparmiare qualche euro, no?
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