martedì 22 febbraio 2011

24a giornata: Barcellona 2-1 Athletic.


Messi imprendibile nel secondo tempo (foto Athletic-club.net).

Barcelona: Pinto; Dani Alves, Piqué, Sergio Busquets, Abidal; Mascherano (65' Maxwell), Xavi, Iniesta; Messi, Villa (84' Keita), Pedro (92' Afellay).
Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Ekiza, Amorebieta, Koikili; Susaeta (84' David López), Javi Martínez, Gurpegi, Gabilondo (71' Muniain); Iturraspe (46' Toquero); Llorente.
Reti: 4' Villa, 50' Iraola (rig.), 77' Messi.
Arbitro: Ramírez Domínguez (Colegio andaluz).

Un grande Athletic esce a testa altissima dal Camp Nou e, nonostante la sconfitta, mostra progressi incoraggianti dopo la brutta prestazione in casa del Maiorca. Il quarto incontro stagionale tra baschi e catalani conferma così il trend delle sfide precedenti: Leoni encomiabili, eccellenti in fase difensiva e molto bravi a pungere in contropiede, ma ancora una volta superati da un Barcellona che mostra di essere grande anche quando soffre per arrivare alla vittoria.
Caparros decide di presentare uno schieramento più prudente rispetto alle ultime uscite, nel chiaro intento di intasare gli spazi e rendere dura la vita ai palleggiatori blaugrana; per far ciò toglie Muniain e Toquero, inserendo il più difensivo Gabilondo e soprattutto Iturraspe, che in fase di non possesso si abbassa quasi sulla linea dei mediani e forma un centrocampo a 5 che stona parecchio con le indicazioni dei quotidiani online spagnoli, che propongono un 4-2-3-1 in realtà tale solo quando la squadra riparte. I piani di Jokin rischiano di saltare già al quarto minuto di gioco, quando Villa raccoglie un suggerimento di Alves (partito probabilmente in posizione irregolare) e insacca il ventesimo gol stagionale, uno solo in meno di quelli realizzati da Ibrahimovic nella passata temporada. L'Athletic ha però il merito di non perdere la testa e di continuare a giocare con applicazione feroce e grande generosità. I Leoni occupano benissimo gli spazi, giocano corti e sono anche bravi a ripartire con efficacia, sfruttando la serata di grazia di un monumentale Llorente, a tratti immarcabile per Piqué. E' proprio Nando a inventarsi una giocata strepitosa che quasi frutta il pari all'11': il numero 9 controlla defilato sulla sinistra dell'area, protegge il pallone col corpo e d'un tratto supera il centrale catalano con un dribbling di tacco, quindi mette dentro un cross a mezz'altezza che Susaeta spedisce fuori di poco. Il Barcellona fatica a trovare spazi in avanti, dove Messi è poco ispirato, e si affida soprattutto a Iniesta per scardinare con gli uno contro uno la difesa attentissima dei bilbaini, anche se produce solo una conclusione in pallonetto del solito Villa respinta dalla traversa. Col passare dei minuti sono i padroni di casa che, nonostante il vantaggio, sembrano perdere certezze, forse condizionati dalla mini-crisi che tutti i giornali filomadridisti stanno cavalcando in modo esagerato per favorire la rimonta della squadra di Mourinho, e serve un miracolo di Pinto per strappare letteralmente dalla porta un cabezazo imperioso di Llorente al 36'. Si va al riposo con l'impressione che l'Athletic sia cresciuto molto nel finale di tempo e l'inizio della ripresa lo conferma: è infatti il 49' quando Toquero, entrato dopo l'intervallo per un positivo Iturraspe, pressa Abidal costringendolo a un retropassaggio azzardato per Busquets, che si vede costretto a stendere Llorente che lo aveva anticipato e stava per andare al tiro. Dagli undici metri Iraola non sbaglia e regala ai suoi un pareggio meritato. Il Barcellona va in confusione e per alcuni minuti sono i Leoni a farsi preferire, poi però la stanchezza e la voglia di vincere dei blaugrana si fanno sentire e per i biancorossi comincia la sofferenza. La squadra perde visibilmente metri, arretrando tutta a protezione dell'area, e la palla è proprietà quasi esclusiva degli uomini di Guardiola, che a un certo punto arrivano ad avere l'81% del possesso palla: logico che, in una situazione del genere, i pericolo per Iraizoz aumentino a dismisura, anche perché la Pulga decide di iniziare a giocare e pianta un paio di accelerazioni devastanti con contorno di avversari saltati come birilli. L'arbitro compensa l'errore sul gol di Villa non fischiando un rigore grande come una casa di Javi Martinez su Messi, poi ci pensa Iraizoz a evitare il 2-1 con una parata bellissima su un diagonale del Guaje. Al 77', però, sull'entrata di Messi (premiato da un altro assist di Alves) il portiere non può far altro che raccogliere il pallone in fondo alla rete. I baschi non ne hanno più e rischiano più volte di subire la terza rete nel finale della partita, che termina comunque con la vittoria del Barça.
Un Barcellona che per più di un'ora non è riuscito a trovare il bandolo della matassa, merito questo di un Athletic da applausi per applicazione, concentrazione ed efficacia. Fare punti al Camp Nou nelle ultime stagione è impresa proibitiva, tuttavia la squadra di Caparros ci è andata vicina ed è riuscita ancora una volta a mettere in difficoltà la squadra più forte del mondo: una cosa non da poco, ne converrete. Allo stesso tempo aumentano però i rimpianti per la partita di Maiorca, che sarebbe stata sicuramente diversa se fosse stata affrontata con il medesimo atteggiamento. I prossimi incontri con Valencia, Saragozza e Siviglia diranno certamente di più sulle reali possibilità dei Leoni di ottenere a fine campionato la sospirata qualificazione europea.

Le pagelle dell'Athletic.

Iraizoz 7: sempre attento e preciso negli interventi, dà sicurezza ai compagni e non si fa mai trovare impreparato. Bellissima la parata in pieno allungo con cui toglie a Villa la rete del 2-1, purtroppo solo rimandata. Incolpevole in occasione di entrambi i gol.
Iraola 7: dalle sue parti incrocia Pedro e per una volta il canario non è incisivo come suo solito. Ottimo nelle chisure e nelle diagonali, sale quando può ed è sempre preciso quando deve rilanciare l'azione. Freddissimo in occasione del rigore, calciato davvero bene.
Ekiza 6,5: sempre più sicuro e sempre meno sorprendente. L'esordio in uno stadio mitico come il Camp Nou non gli fa tremare le gambe e fino al quarto d'ora finale respinge come può tutti i palloni che transitano dalle sue parti. Messi lo brucia sul 2-1, ma oggettivamente poteva farci poco.
Amorebieta 6,5: rientro positivo per il basco-venezuelano, fuori quasi da due mesi a causa di un infortunio. Mostra un po' di ruggine ed è come sempre alquanto scomposto negli interventi, tuttavia risulta spesso efficace e sbroglia più di una situazione pericolosa. Bentornato.
Koikili 5,5: a Maiorca era stato uno dei peggiori e anche a Barcellona non brilla, spesso superato dai suoi avversari diretti e poco presente in fase di spinta. Sembra aver bisogno di rifiatare, cosa che non dovrebbe essere difficile vista la quantità di terzini sinistri presenti in rosa.
Susaeta 7: torna titolare dopo diverse settimane e a parer mio è uno dei migliori. E' l'unico a tentare di creare superiorità numerica in dribbling, è sempre pronto a proporsi per il contropiede e sfiora anche il gol con un bell'inserimento centrale concluso con un colpo di testa fuori di poco. Positivo. (dall'84' David Lopez s.v.).
Javi Martinez 7: conferma di attraversare il periodo migliore della stagione con una prova davvero sostanziosa di fronte ad un centrocampo con pochi eguali nel globo. Corre per tre e fa girare la palla velocemente, a uno-due tocchi, cosa che permette alla squadra di ripartire appena riconquistato il pallone. Riuscire a non sfigurare di fronte a Xavi e Iniesta è già molto, lui mostra di poter essere incisivo anche di fronte a mostri sacri del genere.
Gurpegi 6,5: partita di sacrificio estremo per il capitano, chiamato a tappare ogni buco che gli si apre davanti quando il Barça attacca. Lo trovi a destra, al centro e a sinistra, sempre a fianco del compagno in difficoltà e pronto a spendere il fallo quando necessario. E' un centrocampista difensivo esemplare.
Gabilondo 6,5: tiene bene la posizione e più spesso si preoccupa di guardarsi le spalle che di avanzare. Riesce comunque a confezionare un assist davvero pregevole per Llorente e ad impensierire Pinto con un calcio di punizione dei suoi (dal 71' Muniain s.v.).
Iturraspe 6+: nei 45' minuti che resta in campo non dispiace. Si piazza sulla trequarti, tra Llorente e la linea mediana, e prova sia a fare da filtro che ad agire come trampolino di lancio per il centravanti, riuscendo meglio nel primo compito. Sostituito a fine primo tempo più per esigenze tattiche che per la qualità della prestazione (dal 46' Toquero 6,5: entra e dal nulla provoca l'errore da cui nasce il fallo da rigore di Busquets su Llorente. Elettrico e iperattivo, stupisce quando salta netto Piqué costringendolo al fallo da ammonizione. Incredibile).
Llorente 7,5: migliore in campo per distacco nelle fila biancorosse, è il centro di gravità attorno a cui ruotano tutte le azioni offensive della squadra. eccezionale quando assiste Susaeta nel primo tempo, si vede negare un gol da Pinto ma resta comunque eccellente per come preoccupa da solo l'intera retroguardia catalana. Chi dice che non potrebbe giocare in un club di primissimo piano si riguardi la partita di ieri.

Caparros 7: prepara la partita in modo perfetto, ingabbiando ancora una volta il Barcellona e costringendo Pep Guardiola a sudare freddo in panchina. Poteva forse rischiare prima Muniain, ma è una critica davvero marginale. Se riesce a far giocare così la squadra anche nelle partite meno prestigiose (leggasi Maiorca), l'Europa non può sfuggirci.

9 commenti:

  1. peccato perchè un punto al Camp Nou era un grande risultato. secondo me il Bilbao ha pagato la stanchezza nel finale. anche caparros si è fatto ingolosire dalla possibilità di piazzare il colpo da 3 punti. togliendo gabilondo per munian ha sbilanciato forse troppo la squadra e ha perso il controllo della fascia sinistra.

    RispondiElimina
  2. Ciao, col Barcellona è normale calare un po' sulla duistanza, costringono tutti a giocare al massimo (sia fisicamente che mentalmente) e col passare dei minuti chiaramente questa cosa si paga. L'Athletic ha comunque dato una grande dimostrazione di forza e di compattezza, sarà importante continuare così anche in futuro. Sul cambio Muniain-Gabilondo credo che sia stato fatto troppo tardi: quando Iker è entrato la squadra aveva già esaurito la spinta offensiva di inizio ripresa e badava solo a difendersi, logico che in queste condizioni non abbia potuto incidere. Sicuramente Gabilondo assicurava maggior copertura, ma per me il cambio ci stava. E' con segnali del genere (mettere un giocatore puramente offensivo sull'1-1 al Camp Nou) che si rafforza lo spirito della squadra e si trasmette l'idea che bisogna sempre giocare per vincere...purtroppo ciò a volte non viene fatto, vedi Maiorca, ma sono fiducioso per il futuro.

    PS dire "il Bilbao", cosa che purtroppo fanno sempre su Skyfo, non è corretto. La squadra si chiama Athletic Club e basta (Bilbao viene aggiunto tradizionalmente per completezza), ma dire "il Bilbao" è come chiamare "il Bergamo" l'Atalanta. Saluti.

    RispondiElimina
  3. L'Athletic ha fatto una grande gara, con Llorente grande protagonista e capace nei primi 45' di impensierire l'intera retroguardia avversaria. Con un blocco (difesa e centrocampo) sempre corto e quasi impermeabile.
    La grande dimostrazione di forza l'ha data anche il fatto che dopo 4 minuti era sotto (fuorigioco?) e ha comunque continuato a fare la partita che aveva preparato, senza andare all'arrembaggio e quindi prestare il fianco al Barcellona.

    La scelta di Gabilondo era essenzialmente tattica. Un giocatore più di copertura per contenere Alves. Tuttavia secondo me a 15 dalla fine era meglio cercare di tenere il pari. 1 punto al Camp Nou era importante per il morale e la classifica (nessun'altra fa punti a Barcellona). sono tutti discorsi teorici perchè poi non è detto che finiva davvero in parità. però se io fossi stato in panchina avrei fatto così.

    comunque talvolta le sconfitte fanno meglio che le vittorie, soprattutto quando riesci a mettere ingrave difficoltà una squadra abituata a dare 3 o 4 gol a tutte le avversarie. sono adesso 3 le gare in cui l'Athletic ha tenuto testa al barcellona (Coppa e campionato).

    Secondo te la Champions è un miraggio?

    RispondiElimina
  4. Sono perfettamente d'accordo con te (puoi firmarti? Così, tanto per sapere con chi sto parlando ;) ) e l'ho sottolineato anche nel post: della squadra mi ha favorevolmente colpito la freddezza nel non snaturare l'approccio alla partita preparato in settimana dopo lo svantaggio immediato, cosa che ha portato a giocarsela col Barça fino all'ultimo.
    Su Gabilondo capisco il tuo punto di vista, io però sono di diverso avviso. Avrei messo Muniain molto prima, segnatamente quando i catalani sono andati in confusione dopo l'1-1 di Iraola, tanto Alves ha servito i due assist con e senza Igor in campo. Poi, come ti dicevo prima, trovo molto bello il segnale dato da Caparros: sto pareggiando al Camp Nou ma non mi accontento, voglio provare a far male in contropiede (anche perché ci stavano letteralmente schiacciano, serviva una via di fuga in più oltre Llorente e Toquero) e metto il mio giocatore con più talento per provare a sparigliare le carte. E' andata male, ma la mossa merita rispetto.
    Vero quello che dici sul bilancio stagionale delle sfide Athletic-Barcellona: tolta la partita di andata in Liga (ma fino all'espulsione esagerata di Amorebieta lo 0-0 stava resistendo alla grande) abbiamo sempre giocato alla pari contro i migliori del mondo, segno che quest'anno qualcosa è cambiato, soprattutto in chi ha la guida tecnica della squadra (finalmente!). Non mi aspettavo più di vedere un Caparros così, al momento per me si sta meritando il prolungamento del contratto (una cosa che devo dire nonostante lo abbia sempre criticato e non disdegnerei di vedere un altro allenatore sulla nostra panchina).
    Credo che la Champion's sia un traguardo obiettivamente ancora troppo elevato, specie a causa del rendimento in trasferta dei Leoni...per ora accontentiamoci di un piazzamento in zona UEFA (quest'anno vale anche il settimo posto visto che la finale di Copa del Rey sarà Barcellona-Real Madrid), che per me sarebbe già ottimo.

    RispondiElimina
  5. comunque io sono Luca... piacere

    RispondiElimina
  6. Ragazzi sono un ex portiere, Iraizoz su Villa ha fatto una delle parate più belle che abbia mai visto! Iraola è classe e intelligenza a servizio della fascia destra. Fossi al posto di Jokin proverei a proporre Gabilondo sulla sinistra al posto di Koi, almeno nelle partite interne. Al centro della difesa San Josè e Ekiza mi ricordano un po' le caratteristiche, rispettivamente di Aitor Karanka e Rafa Alkorta. Javi Martinez solo è spesso come avere un paio di giocatori più che normali a centrocampo, Herrera diventerà il suo ideale complemento e darà la geometria e i tempi giusti alla squadra. Susaeta: "el hombre del desborde", ma senza dimenticare che David Lopez calcia da fermo col destro come Yeste poteva fare col mancino. Gurpe e Orbaiz potrebbero diventare le "chioccie" del gruppo,  autentici uomini spogliatoio. Muniain, beh, quanti anni ha Iker? Toquero lo voglio sindaco; bello e raffinato, ari, ari mitico lehandakari. Ora ditemi cosa succede se la società riesce anche a trattenere Fernandote la cabeza mas matadora de la LIga. Sarei ingeneroso a questo punto se non nominassi Amorebieta, Aitor Ocio, De Marcos (occhio a questo ragazzo, ha qualità vera) Itu e dovrei allungare la lista, ma sto andando a memoria...
    Quanto al mister, è ormai un esperimento eugenetico senza precedenti: da Joaquin el utrerano a Jokin el bizkaino. Voglio bene a Caparros a prescindere da tattiche, polemiche, limiti e risultati,
    La nota negativa: per favore, venga tolta quello scempio di scritta sulla camiseta rojiblanca. Pensate che se così fosse potrei arrivare a promuovere anche Macua (?!?).
    Un saluto a tutti.
    Karmine74

    RispondiElimina
  7. Ciao Karmine, sei davvero entusiasta, nemmeno avessimo vinto ;)
    Su alcune cose che dici concordo, altre valutazioni mi sembrano esagerate (San José-Ekiza come Karanka-Alkorta - non scherziamo, David Lopez che calcia come Yeste, Toquero...): di sicuro la squadra ha un futuro promettente davanti a sé (con o senza Caparros, io comunque sono per il cambiamento), sta ai giocatori tradurre le premesse in risultati positivi.
    Riguardo alla pubblicità non ci sperare, la società e quella schifosa azienda che fa da sponsor hanno rinnovato fino al 2014.

    RispondiElimina
  8. Dai, gli aggettivi usati per Toquero erano ironici e la riflessione sui centrali di difesa era di caratteristiche, non certo di valore assoluto...
    L'entusiasmo invece è reale anche se le ultime due righe della tua risposta me lo smorzano un po'...
    Ora pensiamo al Valencia, squadra solida e rognosa, un test che ci dirà parecchie cose.
    A presto. Karmine.

    RispondiElimina