martedì 12 maggio 2009

35a giornata: Athletic 1-0 Betis.


I giocatori dell'Athletic si caricano prima dell'inizio del match (foto Marca).

Athletic Club: Armando; Bóveda (75' Amorebieta), Ustaritz, Etxeita, Balenziaga; Etxeberria (82' Toquero), Gurpegui, Muñoz, David López; Garmendia; Ion Vélez (89' Susaeta).
Real Betis Balompié:
Ricardo; Nelson (46' Mark González), Juanito, Melli, Fernando Vega (72' Pavone); Arzu, Cañas (62' Rivera); Damiá, Emaná, Edu; Oliveira.
Reti:
28' Ion Vélez.
Arbitro:
Mejuto González (Colegio asturiano).

E' ufficiale: a 111 anni dalla sua fondazione e dopo 79 stagioni trascorse senza mai retrocedere nella massima serie spagnola, l'Athletic ha conquistato per l'80° volta la permanenza in Primera Division grazie alla vittoria di misura contro il Betis, autore ieri di una prestazione inconcepibile per mancanza di grinta e di cattiveria agonistica. I biancoverdi sospettavano senza dubbio di incontrare un avversario con la testa alla finale di mercoledì prossimo o, in alternativa, una squadra-bis imbottita di riserve; intuizione fondata, visto che i Leoni si sono presentati sul terreno di gioco con 10 panchinari abituali, ma evidentemente i sivigliani hanno sottovalutato un po' troppo la voglia di rivalsa delle seconde linee biancorosse e hanno finito per rimediare una sconfitta pesantissima ai fini della lotta per non retrocedere. Solo applausi, al contrario, per un Athletic gagliardo, orgoglioso e capace anche di sprazzi di gioco discreto, a conferma di come certi elementi di scorta siano stati immeritatamente sottoutilizzati dall'allenatore.
Caparros ha operato comunque una scelta coraggiosa, decidendo di far riposare tutti i suoi migliori elementi nonostante la salvezza non fosse ancora assicurata; spazio dunque non solo alle riserve abituali, ma anche ai meno presenti, Armando, Garmendia e Muñoz su tutti, e al canterano Boveda, fresco di esordio due settimane fa col Racing e titolare per la prima volta con la maglia dei Leoni. Il ritmo blando, indicativo di un approccio sbagliato alla gara da parte degli ospiti, è rimasto tale fino alla mezz'ora, quando un'azione perfetta ha portato al gol facile facile di Velez (grande assist di Muñoz nell'occasione) e ha dato una scossa ad un incontro fin lì avaro di emozioni. Il Betis si è fatto più aggressivo, ma vuoi per la serataccia di Oliveira, vuoi per un paio di parate "monstre" di Armando, il golletto di vantaggio ha resistito fino al 45'. Nella ripresa ci si attendeva l'assalto all'arma bianca dei sivigliani, costretti quantomeno a pareggiare per mantenere un vantaggio maggiore di 3 punti sulla terzultima, e invece l'Athletic ha resisito senza problemi, ordinato in fase difensiva e pungente con i suoi contropiedi. Eccezion fatta per una conclusione finita alle stelle del solito Oliveira da buonissima posizione, i biancorossi non hanno mai rischiato e hanno condotto in porto una partita decisiva per il raggiungimento matematico della salvezza.
Missione compiuta, dunque, sia per la squadra che per il suo tecnico, bravo a raggiungere con tre giornate di anticipo un obiettivo messo pericolosamente in discussione dopo il Tourmalet del ritorno, e anche a far riposare i titolari in vista della partita dell'anno (per non dire del secolo). Complimenti pure ad Armando e Muñoz, professionisti impeccabili e mai polemici, e al canterano Boveda, che lascia intravedere potenzialità non banali. Vi rimando a domani per il pezzo di presentazione della finale, che ospiterà una graditissima collaborazione...ma non aggiungo altro per non rovinarvi la sorpresa!

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