venerdì 29 novembre 2013

14a giornata: Malaga 1-2 Athletic.


Muniain insacca dopo la prima respinta di Caballero (foto Deia.com).

Málaga CF: Caballero; Angeleri, Sergio Sánchez, Welligton, Antunes; Tissone, Samuel; Darder, Portillo, Eliseu (74' Pawloski); Juanmi (74' Morales).
Athletic Club: Iraizoz; Iraola, San José, Laporte, Balenziaga; Iturraspe, Mikel Rico (56' De Marcos); Herrera, Muniain, Ibai (46' Susaeta); Guillermo (62' Toquero).
Reti: 38' Juanmi, 69' San José, 86' Muniain.
Arbitro: Iglesias Villanueva (Galicia).
Note: espulso all'83' Portillo (M) per doppia ammonizione.

Non sarà ancora una squadra dall'assetto tattico ben definito, ma l'Athletic di Valverde possiede senza dubbio una caratteristica innegabile: il carattere. Quel carattere che, spiace dirlo, era del tutto sparito durante il secondo anno di Bielsa; e, a questo punto, l'idea che molti giocatori non abbiano fatto granché per evitare l'addio dell'argentino, in primis proprio sul campo, appare tutt'altro che peregrina. Sia come sia, i Leoni sembrano aver ritrovato il loro antico spirito, quella garra tutta basca che ha spesso permesso loro di andare ben oltre i propri limiti tecnici; non a caso l'ennesima rimonta stagionale, la prima fuori casa, è stata frutto in gran parte del secondo tempo ad alti ritmi imposto dai biancorossi, ancora balbettanti sul piano del gioco ma con pochi rivali quando si tratta di pressare alto e correre più degli avversari. D'altra parte, il match della Rosaleda (tra parentesi: erano 12 anni che i bilbaini non riuscivano a violare lo stadio del Malaga) ha mostrato ancora una volta che, in questa bruttissima Liga, non servono chissà quali alchimie tattiche per far punti, ma bastano ampiamente un minimo di organizzazione e qualche spezzone giocato con quella furia agonistica che, quando vogliono, i biancorossi sanno riversare sul campo come pochi altri. La partita, neanche a dirlo, è stata alquanto dimenticabile; nel primo tempo, giocato a ritmi molto bassi, l'Athletic ha fatto uno sterile possesso palla mentre i padroni di casa (squadra disastrata, grazie sceicco!) si sono limitati a qualche sortita in contropiede; dopo aver sfiorato il vantaggio con Guillermo, il cui colpo di testa è stata salvato sulla linea da WelLigton, i Leoni sono andati sotto un po' a sorpresa, anche se va detto che ogni raro affondo del Malaga aveva messo in seria difficoltà una difesa quantomeno distratta. Emblematica l'azione del gol: lancio di 40 metri per Angeleri che coglie Balenziaga fuori posizione, l'argentino mette dentro di testa una palombella telefonatissima ma San José si addormenta, lasciando Juanmi libero di colpire e insaccare. Nella ripresa l'Athletic ha alzato il baricentro però, nel primo quarto d'ora, non ha creato nulla; Valverde ha così deciso un doppio cambio azzecatissimo, inserendo De Marcos e Toquero per Rico e Guillermo. L'ingresso delle due trottole zurigorri ha cambiato tutto: la pressione altissima sui primi portatori di palla ha mandato in tilt gli andalusi, che nell'ultima mezz'ora sono letteralmente scomparsi. San José si è fatto perdonare insaccando di testa l'1-1 su corner di Susaeta, quindi, dopo l'espulsione di Portillo per doppio giallo, l'Athletic ha trovato l'1-2 a pochi minuti dal termine con Muniain, che per poco non ha sprecato un assist al bacio di Herrera (Caballero ha parato la prima conclusione di Iker, fortunatamente premiato dal rimpallo successivo).
Con questa vittoria i Leoni rafforzano il quinto posto e si candidano seriamente a lottare per un posto in Champion's fino all'ultimo, pur continuando a non incantare. E se dovesse arrivare anche il gioco...

Le pagelle dell'Athletic.
Iraizoz 6: quasi mai sollecitato, le poche conclusioni avversarie finiscono tutte fuori dallo specchio. Non può nulla sul gol. Serata di tutto riposo.
Iraola 5,5: anonimo. Nel contesto di una partita poco impegnativa in fase di contenimento, e che dunque gli lascia interessanti spazi per attaccare, in avanti si vede poco e male. Da lui ci si aspetta sempre qualcosa in più.
San José 6+: trovo molto difficile valutare la sua prova. Per come difende meriterebbe 4: estremamente molle, si fa superare come un poppante in occasione dell'1-0 e, in generale, non è mai sicuro. Davanti, però, è più pericoloso di un centravanti consumato; servito due volte con precisione, nel primo tempo sfiora la traversa e nel secondo mette dentro l'1-1, sempre di testa. Insomma, è fondamentale per la vittoria ma come difensore è quasi inguardabile. La soluzione? Forse un cambio di ruolo...
Laporte 6,5: sempre più a suo agio partita dopo partita, stupisce per la personalità debordante e per le doti fisiche e tecniche davvero non comuni. Non ha però l'esperienza necessaria per guidare un'intera difesa, e infatti ogni tanto il reparto va in tilt, tuttavia la sua prova resta ampiamente positiva. Deschamps lo osserva da vicino, il debutto in Nazionale maggiore potrebbe arrivare presto.
Balenziaga 6-: sorpreso dal lancio per Angeleri in occasione dell'1-0, per il resto fa il suo compito senza infamia e senza lode. Del resto, Mikel è un giocatore abbastanza lineare, che non si segnala mai né per errori incredibili, né per giocate particolarmente azzeccate. Per me un buon ricambio, ma nulla più.
Iturraspe 7: sempre più autorevole, sempre più un faro in mezzo al campo. Incredibile come si sia responsabilizzato e come riesca a tenere saldamente in mano le chiavi della squadra. Migliora ad ogni incontro, sia in fase di regia che nel contenimento, e sembra ormai aver conquistato la fiducia di Valverde.
Mikel Rico 5,5: meno brillante rispetto ad altre occasioni, soprattutto perché la squadra intera è poco arrembante finché lui è in campo. Dal suo piede parte comunque l'assist per il colpo di testa di Guillermo, l'azione più pericolosa dei biancorossi nel primo tempo (dal 56' De Marcos 6,5: non è più titolare, tuttavia come dodicesimo uomo da schierare a partita in corso si sta ritagliando un ruolo davvero importante. Vi ricordate Spadino Robbiati, che cambiava le partite della Fiorentina grazie alla capacità di entrare subito nel vivo del match? Potrebbe essere il suo futuro).
Herrera 6,5: parte sulla fascia destra, chiaramente è spaesato e non si vede mai (assurda la mossa di Valverde). Nella ripresa viene spostato al centro, prima come trequartista e quindi, dopo l'ingresso di De Marcos, nel doble pivote, e il suo impatto sulla gara cresce in maniera esponenziale. Per me è irrinunciabile, come dimostrato in occasione dell'assist perfetto per l'1-2 di Muniain.
Muniain 7: elettrico, sempre nel vivo del gioco, sbaglia qualcosa ma solo perché prova sempre la giocata risolutiva. È in netta ripresa dopo un periodo di appannamento, e la decisione di Valverde di toglierlo dalla fascia probabilmente ha influito. Lo spezzone migliore della sua gara, coronato peraltro dal gol della vittoria, è quello giocato da seconda punta al fianco di Toquero. Un caso?
Ibai 5,5: poco presente, ci prova con qualche calcio piazzato ma non è la sua serata. Di solito con i suoi movimenti verticali e il dribbling secco crea sempre qualche azione pericolosa, stavolta invece gira parecchio a vuota e combina il giusto. Sostituito all'intervallo (dal 46' Susaeta 6: giocatore da alti e bassi se ce n'è uno, al momento sta attraversando un periodo poco brillante. Il suo ingresso è comunque importante, sia perché allarga il campo - cosa che Herrera, per caratteristiche, non era riuscito a fare -, sia perché ha il merito di battere il corner sul quale San José pareggia i conti).
Guillermo 6: grande impegno, tanta corsa, ma resta la sensazione che sia ancora un po' acerbo per il massimo palcoscenico. In ogni caso, sfiora il gol nel primo tempo e, pur ricevendo scarsa assistenza dai compagni, lotta su ogni pallone contro i centrali del Malaga. Io lo vedo più come seconda punta che come centravanti, almeno finché non irrobustirà un fisico abbastanza leggero (dal 62' Toquero 6,5: diamo a Cesare quel che è di Cesare. Utilizzato nell'ultimo mese da Valverde come jolly offensivo da giocare a partita in corso, Gaizka ha risposto "presente" e anche alla Rosaleda il suo ingresso è stato molto positivo. La sua innegabile capacità di corsa gli permette di pressare altissimo e, col suo movimento continuo, è davvero difficile da seguire per avversari stanchi dopo un'ora di gara. Potrebbe ritagliarsi uno spazio non trascurabile anche in futuro).

Valverde 6,5: condivisibili le lodi per i cambi azzeccati nella ripresa, ma quando un allenatore è costretto a stravolgere la squadra dopo un tempo significa che l'assetto iniziale da lui scelto era stato tutto fuorché ottimale; un problema, questo, che si sta ripresentando quasi ad ogni partita. Ancora non sembra aver scelto né una formazione-tipo né un modulo base, e forse dovrebbe avere il coraggio di puntare di più su alcuni esperimenti (il 4-4-2 si tutti) che per adesso sta tentando solo per ribaltare determinate situazioni. In ogni caso, il cammino del suo Athletic fin qui è stato ottimo e a lui va il merito di aver ricostruito un forte spirito di squadra.

8 commenti:

  1. Ciao Edo la partita non l'ho vista perchè mi sono incredibilmente dimenticato.Ebbene si ero (e sono) ancora euforico per la vittoria del Derby del mio Chievo contro i fascistoni dell'Hellas.Ho visto solo i gol su Youtube ed ho esultato come se fossero in diretta.Domenica spero in un altro sogno cioè battere il Farsa.Aupa Athletic.Marco

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    1. Quando perde l'Hellas sono sempre contento.

      Sul battere il Barcellona mai dire mai, vengono nella nostra tana e non sono in condizioni ottimali. Ora o mai più.

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  2. Muniain come ho sottolineato in un altro post tempo fa, deve fare la seconda punta in un 442, li secondo me può essere davvero determinante sfruttando le sue caratteristiche. Il modulo continuamente proposto di 4231 proprio non lo capisco. Secondo me è un modulo con tantissimi difetti, squadre che giocano davvero bene con il 4231 ce ne sono poche secondo me. è un modulo che funziona sotto determinate condizioni, non facili da ripetere gara dopo gara. Io spero di vedere di più un 442 da parte nostra, o tornare al 433 di Bielsa (che poteva anche essere un 4141)...il 4231 lasciamolo alle squadre che voglio essere alla "moda". le squadre migliori hanno sempre giocato col 442 e 433 ci sarà un motivo...(tralascio i moduli fantasia di metà 900...era un altro contesto). mi spiace vedere invece DeMarcos in panchina...io lo metterei in campo in 442 esterno, con Ander e Itu a centrocampo e Susaeta dall'altra...gioco sempre così alla PS coi Leoni...

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    1. Io non sono così fissato sui moduli, non credo che a priori uno sia migliore o peggiore; ad esempio, ricordo un 4-2-3-1 fantastico del primo Athletic di Valverde, tanto per citarti una squadra che giocava benissimo col tuo schema meno amato :)
      Sono convinto che lo schema giusto sia quello che meglio si adatta alle caratteristiche dei giocatori, per questo l'idea di un 4-4-2 con Muniain a supporto di una punta mi stuzzica molto. Non mi piacciono però i dogmi tattici.

      De Marcos secondo me è perfetto per entrare a partita in corso, sinceramente al momento non lo vedo all'altezza dei titolari.

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  3. Se fossimo in NBA De Marcos sarebbe nominato miglior sesto uomo dell anno...Oscar deve giocare titolare ha perfettamente ragione Mat, Mikel Rico e Iturraspe stanno giocando bene ma insieme tolgono spazio ad Ander che per quanto stia giocando non ai suoi livelli è pur sempre il giocatore con più talento della squadra a mio parere
    Grande Athletic vincere a Malaga non è mai facile la prestazione non è stata la migliore però in trasferta a volte si deve giocare così,altri 3 punti in classifica il Villareal non scappa e domenica arriva il barca...io ci credo
    SALUTI ROBERTO

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    1. Perfetta la definizione di sesto uomo, Roberto, ma un sesto uomo non è titolare :)

      Purtroppo qualcuno deve star fuori, e in questo non è pensabile togliere momento Rico e soprattutto Iturraspe; tocca quindi a uno tra Benat e Ander rimanere in panchina, cosa dolorosa per il talento dei due ma, ahimè, inevitabile.

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  4. Leggo sul forum dell'Athletic che c'è gente che non andrà allo stadio per protesta.Grazie baschi vi amo.Marco

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