mercoledì 20 novembre 2013

Intervista a Imanol Schiavella.

Qualche giorno fa, l'amico Javi Martin del blog La Cantera de Lezama mi ha chiesto di preparare un post su Imanol Schiavella, il portiere italiano di origine basca che giocò per due anni nelle giovanili dell'Athletic (Juvenil de Honor e Basconia). Conoscendo Imanol, ho deciso di contattarlo direttamente e di proporgli una piccola intervista; il risultato, che vi propongo qui sotto (qui, invece, il link al pezzo originale in spagnolo), per me è stato davvero interessante, tra ricordi di prima mano, valutazioni frutto di esperienza diretta e alcuni spunti non banali sulla situazione del calcio italiano, in particolare su come (non) vengono valorizzati i giovani talenti nostrani. Eskerrik asko Imanol!


L'articolo della Gazzetta dello Sport ai tempi dell'arrivo di Imanol a Bilbao.

Imanol Schiavella Belaunzaran, padre italiano e madre basca, nasce a Palestrina (Roma) il 7 agosto del 1990. Nel 2007, durante la militanza con il Tor di Quinto (club laziale con un ottimo settore giovanile), gioca contro l'Athletic allenato da Edorta Murua in un torneo estivo; Koldo Asua, che accompagna gli zurigorri, rimane colpito da quel portiere con un nome basco, si informa e, una volta avuta la conferma delle origini del ragazzo, gli propone un provino a Lezama con lo Juvenil A. Schiavella resta a Bilbao per due stagioni, arrivando ad esordire in Tercera con il Basconia; alcuni infortuni di troppo gli impediscono di imporsi e così, al termine della stagione 2008/09, non gli viene rinnovato il contratto. Dopo aver giocato in varie formazioni di serie D e aver rifiutato un'offerta da una squadra di Cipro, ha deciso di lasciare da parte il calcio per dedicarsi agli studi. Si è recentemente laureato in Scienze motorie e conta di trovare una sistemazione nel prossimo mercato invernale.

Dopo aver lasciato Bilbao, come si è evoluta la tua carriera?
Dopo l'Athletic ho avuto offerte per restare in Euskadi o andare a giocare in Svizzera, ma sono tornato in Italia e ho accettato la proposta della Casertana in serie D. Dopo quella stagione ho deciso di mettere in secondo piano il calcio e di privilegiare gli studi all'università... Ho giocato a Zagarolo e Pisoniano, sempre in serie D, e ho rifiutato offerte da squadre di Cipro, Andorra e Belgio. In quest'ultima stagione ho iniziato con il Palestrina (serie D), ma il 25 agosto ho lasciato la squadra e mi sono concentrato sulla laurea in Scienze motorie, che ho ottenuto giusto una settimana fa. Adesso ho qualche offerta per il mercato invernale, ma mi piacerebbe tornare a giocare all'estero.

Come valuti la tua esperienza a Lezama? Credi sia stata importante per la tua formazione umana e professionale?
Sicuramente quella nell'Athletic è stata l'esperienza più importante e intensa della mia vita. Mi ha segnato molto dal punto di vista umano, perché trasferirsi in un altro Paese a 17 anni non è stato facile, ma a Bilbao mi hanno trattato benissimo e mi hanno fatto sentire come a casa, soprattutto nella residenza di Derio. Ciò che si dice di Lezama, ovvero che forma persone prima che calciatori, è vero al 100%. Dal punto di vista sportivo, tecnicamente sono molto migliorato, ma questo era facile da prevedere viste la preparazione degli allenatori della cantera e la famosa scuola di portieri dell'Athletic.

Quali sono le differenze principali tra una formazione juniores italiana e lo Juvenil dell'Athletic?
Ci sono molte differenze, a partire dal fatto che in Italia non esistono le "squadre B" e i giovani sono costretti a passare direttamente dalla Primavera alla prima squadra. La divisione delle formazioni giovanili a seconda della categoria di appartenenza del club, poi, non sta certo semplificando le cose.

Pensi che in futuro potresti tornare a giocare in un club di Euskal Herria?
Ho avuto la possibilità di rimanere in Euskadi dopo aver lasciato l'Athletic e ho ricevuto delle proposte durante la stagione a Caserta. Al momento mi sembra difficile, anche se adesso, dopo aver finito l'università, non ci penserei due volte se dovesse arrivare un'offerta dall'estero, soprattutto da squadre basche. Il calcio italiano è assurdo: da ogni parte si sentono persone che si lamentano per lo scarso utilizzo dei giovani e per i brutti risultati delle italiane in Europa, ma tutto è programmato male e nessuno prova davvero ad affrontare i problemi che ci sono. Quello dei giovani, ad esempio, potrebbe essere risolto con le squadre B e le squadre per le riserve, che solo in Italia non esistono, evitando di mandare allo sbaraglio dei ragazzi che spesso sono impreparati a confrontarsi con i professionisti.

Segui ancora l'Athletic? Se sì, cosa pensi dei portieri che sono attualmente in rosa?
Sì, vedo sempre le partite dell'Athletic che vengono trasmesse dalle tv italiane (ultimamente parecchie, visto che spesso ha giocato di lunedì). Quando posso guardo anche il Bilbao Athletic sul sito di EITB, anche se lo seguivo di più l'anno scorso per la maggior presenza dei miei ex compagni di squadra. Per quanto riguarda i portieri, credo che l'Athletic sia coperto per molti anni. Iraizoz è uno dei migliori estremi difensori della Liga, sta giocando molto bene ultimamente e, avendo 32 anni, ha ancora 4-5 stagioni a buon livello davanti a sé. Inoltre c'è Iago Herrerin, che mi aiutò molto durante il provino a Lezama; è un'ottima persona, oltre a essere un portiere molto completo, bravo coi piedi e nelle uscite. Se gli verrà data fiducia credo che potrà fare molto bene. Infine c'è Kepa, molto giovane ma con caratteristiche che spiccavano già diversi anni fa; con lui però bisogna avere pazienza, anche se è molto bravo, perché a un portiere dell'Athletic si chiede sempre qualcosa in più. Occhio anche ad Aitor Fernandez, che al momento gioca nel Villarreal (se non mi sbaglio, però, l'Athletic su di lui ha una clausola di ri-acquisto): ho giocato con lui e credo che sia un ottimo portiere.

8 commenti:

  1. Grazie per l'articolo Edo e ricordati che Domenica l'Athletic riposa.Marco

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    1. Io ci credo domenica sera scenderanno in campo 11 leoni ,..sarebbe bello mantenere l imbattibilita interna ma anche se dovessimo perdere con una grande prestazione sarò contento dei ragazzi
      SALUTI ROBERTO

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    2. Ahahah grande Marco! Purtroppo sono un debole, mi ero ripromesso di non parlare più di quelle due là, ma quando ci giochiamo poi non riesco a non scriverne :)

      Roberto, l'occasione per far bene è grossa, viste le loro assenze. Vediamo.

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  2. Ciao Roberto,la mia era solo una provocazione perchè secondo me contro un paio di squadre della liga non bisognerebbe scendere in campo.Anche io ci credo comunque visto che giochiamo in casa.Marco

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