mercoledì 15 maggio 2013

35a giornata: Athletic 2-1 Maiorca.


La volée di Llorente che regala il raddoppio all'Athletic (foto Athletic-club.net).

Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Ekiza, San José (46' Iturraspe), Aurtenetxe; Gurpegui, De Marcos, Herrera; Susaeta, Aduriz (55' Llorente), Muniain (71' Ibai).
RCD Mallorca: Aouate; Hutton, Geromel, Fontás, Ximo; Tissone, Pina; Giovani Dos Santos, Martí (67' Nsue), Víctor (57' Arizmendi); Hemed.
Reti: 7' Aduriz, 78' Llorente, 80' Giovani dos Santos.
Arbitro: Hernández Hernández (Comité de Las Palmas).
Note: espulsi al 23' Fontás (M) e al 91' Ximo (M), entrambi per doppia ammonizione.

Missione (quasi) compiuta. Con la vittoria di sabato pomeriggio sul Maiorca, infatti, l'Athletic si è praticamente assicurato la sudatissima permanenza in Primera, visto che ai Leoni manca giusto un punto per raggiungere la salvezza matematica (punto che, in caso di sconfitte di Depor e Granada la prossima giornata, potrebbe anche non servire). Se solo pochi mesi fa mi avessero detto che a maggio avremmo esultato per una vittoria soffertissima con i baleari, e di conseguenza per esserci salvati a tre giornate dalla fine, credo che avrei riso di gusto per almeno un quarto d'ora; ma il calcio è lo sport che più ama smentire i pronostici, e in fin dei conti è già tanto aver portato a casa la pelle dopo una stagione del genere, perché di squadre che precipitano dopo aver sfiorato le stelle è piena la storia del futbol (l'esempio del Villarreal retrocesso l'anno scorso è quanto mai calzante). La lotta per non retrocedere è una guerra di nervi, dove spesso non vince la squadra dotata di maggior tasso tecnico. Per sopravvivere nei bassifondi della classifica servono palle quadrate e tenacia più che schemi e gran gioco, ragion per cui squadre come l'Athletic attuale rischiano sempre tantissimo quando vi restano invischiate; i risultati non arrivano ma c'è sempre la convinzione di potersi riprendere alla partita successiva, poi però le settimane passano e si finisce per rischiare seriamente di andare in Segunda senza aver capito bene come e perché. Conquistiamo il benedetto punto mancante e teniamoci stretta la salvezza, dunque, perché dopo una temporada del genere è l'equivalente di una finale di Coppa.
Rientra Herrera dopo la squalifica ed è lui l'unica novità nell'undici titolare rispetto alla partita di Vigo, conferma del fatto che Bielsa non ama cambiare quando non è costretto a farlo. Le cose si mettono subito benissimo per l'Athletic, che entra in campo con un buon piglio e al 7' raccoglie immediatamente i frutti del pressing alto: Tissone sbaglia a centrocampo, Aurtenetxe intercetta e pesca in area con un gran cross Aduriz, bravo a staccare in mezzo ai centrali e a battere l'incolpevole Aouate. Il Maiorca accusa il colpo, gli zurigorri invece giocano sul velluto e al 24' avrebbero la possibilità di chiudere definitivamente la questione grazie ad un calcio di rigore assegnato per fallo di mano di Fontas, peraltro espulso per doppio giallo: il tiro di Aduriz, però, è debole e centrale e viene respinto dal portiere ospite, poi l'arbitro annulla per una chiamata sbagliatissima del suo assistente il tap-in vincente di Muniain, servito da un tocco di Iraola quando si trovava almeno mezzo metro dietro la linea della palla. L'errore del numero 20 dagli 11 metri ha un effetto nefasto sui bilbaini, che temono palesemente di poter subire una nuova beffa e iniziano a giocare malissimo, con continui errori nei passaggi frutto di un nervosismo palpabile; il Maiorca, pur facendo poco o nulla (e con un uomo in meno...), riesce così a tenere botta e nel finale va anche vicino al gol con Victor, il cui destro a giro sul secondo palo viene disinnescato in bello stile da Iraizoz. Nella ripresa il canovaccio non muta: l'Athletic tiene palla ma sbaglia moltissimo quando deve verticalizzare, i maiorchini stanno chiusi alla ricerca dell'episodio ma fanno comunque soffrire tutto il San Mamés ogni volta che si avvicinano alla porta. Il gol annullato ad Ander Herrera a causa della presunta uscita del pallone prima dell'assist di Aduriz contribuisce a innalzare il clima da psicodramma collettivo, che un'uscita a vuoto di Iraizoz su corner rischia di trasformare in vera tragedia sportiva: per fortuna Nsue non impatta al meglio e spedisce fuori di un metro. Al 78' sembra fatta quando Llorente, segnalatosi dopo il suo ingresso in campo solo per un colpo di testa alto da buonissima posizione, insacca con una bella volée l'assist al bacio di Susaeta, ma dopo due minuti Giovani segna il 2-1 grazie a una strepitosa punizione dal limite e riapre il match. Gli ultimi giri d'orologio sono sofferenza pura, con i Leoni quasi paralizzati dalla paura di vedersi scappar via l'ennesima opportunità di chiudere il discorso salvezza, e quando Giovani può battere un'altra punizione da 25 metri lo stadio intero trattiene il fiato: il messicano batte tagliatissimo sul secondo palo, Iraizoz (partito in anticipo verso il primo) resta immobile e la palla, accompagnata dalle preghiere/maledizioni di un intero popolo, esce sfiorando il legno. L'"uuuuy!" del pubblico è una sorta di triplice fischio anticipato, ma prima di quello vero c'è il tempo per la seconda espulsione ai danni di un giocatore rojinegro, in questo caso Ximo. Quando il pessimo direttore di gara finalmente sancisce la fine della partita, e al 99% anche la permanenza in Primera dei biancorossi, è come se tutta Bilbao prorompesse in un liberatorio e quanto mai opportuno sospiro di sollievo.
Come detto in precedenza, stagioni del genere sembrano fatte apposta per apparecchiare retrocessioni clamorose, quindi averla scampata è già molto. Una temporada nata male e proseguita peggio, infatti, poteva concludersi in maniera ben più dolorosa per i nostri colori; la verità è che abbiamo rischiato moltissimo e per la salvezza dobbiamo ringraziare più l'insipienza di alcune squadre che la nostra capacità di reagire. Per concludere, è buffo notare come il gol che ci ha dato una bella fetta di Primera Division sia stato segnato proprio dall'uomo più criticato, fischiato e odiato degli ultimi tempi: un altro degli incredibili aneddoti che solo lo sport più bello del mondo è in grado di regalare.

15 commenti:

  1. Ciao Edo ti segnalo questo bellissimo articolo riguardo proprio questa partita http://www.blogseitb.com/athleticbilbao/2013/05/15/emocionate-con-lo-que-dice-de-san-mames-un-aficionado-del-mallorca/
    panner39

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    1. Grazie Panner, lo avevo letto, davvero una bellissima testimonianza! La Cattedrale è magica per tutti, a prescindere dai colori.

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  2. ciao edo, hai proprio ragione, averla scampata è già molto...
    però vedere i cugini in lotta per la champions mi fa un po' incazzare...non hanno nemmeno la metà del talento che nonostante tutto abbiamo ancora in squadra!
    certo, invidia a parte, il fatto che una squadra così possa essere quarta in classifica è uno dei motivi che rendono il calcio così affascinante...
    filippo

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    1. Ciao Filippo, capisco la tua frustrazione per la grandissima stagione dei donostiarri e per la contemporanea annataccia dei nostri Leoni (che non condivido: io sono contento quando le altre squadre basche vanno bene), però dire che loro non hanno nemmeno la metà del nostro talento mi sembra un'esagerazione bella e buona. Confrontando gli 11 titolari (la Real ha una formazione-tipo meno definita, però) secondo me il responso è questo:

      Iraizoz-Bravo: Bravo.

      Iraola-Carlos Martinez: Iraola.
      San José/Gurpegi-Mikel Gonzalez: Mikel.
      Ekiza-Inigo Martinez: Inigo.
      Aurtenetxe-De la Bella: Aurtenetxe in assoluto, ma quest'anno De la Bella ha giocato meglio.

      Iturraspe-Bergara: Itu.
      De Marcos-Illarramendi: Illarra.
      Herrera-Xabi Prieto: Xabi.

      Susaeta-Vela: Vela.
      Aduriz-Agirretxe: Aduriz, ma Agirretxe sta venendo su alla grande.
      Muniain-Griezmann: sono due giocatori simili per tecnica e stile di gioco. Con una differenza: il francese segna, Iker no. Al momento meglio Griezmann, a malincuore.

      Insomma, a parer mio non sono affatto male, anzi. In difesa hanno un progetto di campione (Inigo Martinez), a centrocampo un mix di tecnica e interdizione molto interessante (Illarramendi è fortissimo). In attacco Vela e Agirretxe sono in doppia cifra e Griezmann ne ha messi otto: niente a che vedere con i nostri numeri offensivi. Senza dimenticare elementi non titolari ma comunque affidabili come Chori Castro, Zurutuza, Estrada, Pardo... E hanno un fuoriclasse come Xabi Prieto, giocatore per il quale stravedo.

      Rosa inferiore alla nostra? Per me no.

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    2. io vado contro corrente e dico di preferire Herrera...
      mentre leggevo che sembra fatta per Benat dal Betis...mi sembra un buon colpo...

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    3. Entrambi i presidenti hanno smentito ufficialmente, in ogni caso se ne riparlerà a salvezza ottenuta.

      Preferisci Herrera a Xabi Prieto? Non è una bestemmia, anzi. Il fatto è che io ho un debole per Xabi, giocatore sottovalutatissimo, che con un po' di carattere avrebbe potuto fare ben altra carriera.

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    4. edo, guardando il rendimento di questo campionato concordo pienamente con i tuoi giudizi, però continuo a ritenere che abbiamo tutte le potenzialità per essere meglio di loro...

      quest'anno per le ragioni che tutti sappiamo come hai giustamente detto le premesse per un disastro c'erano tutte... adesso secondo me occorre voltare pagina, ridare tranquillità all'ambiente e cercare di non bruciare i nostri talenti... perchè muniain non può essere quello visto quest'anno

      e comincio a pensare che forse il loco non è la persona giusta per questo bisogno di normalità...e mi costa davvero tantissimo dirlo perchè sono convinto che se l'estate fosse andata diversamente e con le sue qualità tattiche e morali...

      filippo

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    5. Ciao Edo, ho visto qualche filmato di Xabi che non conoscevo e quanto a tecnica non ha nulla da invidiare ai campioni più conosciuti.quest'anno ho visto parecchie partite e una cosa che notavo nei confronti di tutte le altre era la struttura fisica dei nostri decisamente meno muscolosa,vi è forse una ragione specifica o solo una casualità.

      Ugo

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    6. @Filippo: non ho detto che siamo inferiori alla Erreala. Possiamo essere meglio di loro? Rispetto a quanto hanno fatto quest'anno non credo. Sicuramente se i nostri attaccanti non cominciano a segnare possiamo scordarci i primi posti, non è possibile che Muniain abbia segnato tre gol in campionato in due anni mentre Griezmann sfiora ogni volta la doppia cifra, per esempio. Iker è fortissimo e dal punto di vista squisitamente tecnico mi piace più del francese, che però è molto più concreto e quest'anno ha abbandonato certi individualismi che il nostro numero 19, invece, non riesce proprio a lasciarsi alle spalle.
      Bielsa per me è senza dubbio la persona giusta, e la stupenda conferenza stampa di ieri me lo ha confermato. Se fosse stato esonerato (e a un certo punto ammetto di averci pensato io stesso) sarebbe stato un dramma, perché in situazioni del genere i cambi di panchina servono a poco (vedi Villarreal l'anno scorso). Io spero tanto che rinnovi per un altro anno e ci mostri che il suo vero Athletic è stato quello del primo anno.

      @Ugo: Xabi Prieto è un calciatore con un bagaglio tecnico da fuoriclasse. Non è mai sbocciato in modo definitivo, raggiungendo le vette che per me gli competevano, in quanto molto fragile caratterialmente. Non ha un grande carisma e in campo tendeva a nascondersi (ora lo fa meno) nei momenti topici dei match, però come calciatore è sempre stato strepitoso.
      I nostri in effetti hanno fisici meno pompati rispetto ad altre squadre (Susaeta e Iturraspe su tutti), spero che sia perché a Lezama gente come il dottor Fuentes non entra.

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  3. Ciao Edo quando ho visto Giovani partire per calciare già mi sentivo il gol.Non voglio fare l'indovino ma quest'anno si vince soffrendo non c'è niente da fare.Speriamo di fare alla Romareda il punto salvezza e poi tutti con la testa al prossimo anno sperando in un ritorno in Europa.Marco

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    1. Ciao Marco, pensa che a me si è interrotto lo streaming con la palla che aveva già superato la barriera e Iraizoz in ginocchio... in pratica stavo già smoccolando, poi dopo un minuto è ripartito e quando ho visto il punteggio ancora sul 2-1 ho quasi pianto dalla gioia!

      La tua speranza è la mia. C'è l'urgenza di capire cosa succederà in estate, tra Bielsa e acquisti imprescindibili... alla Romareda dobbiamo fare il punto e poi iniziare a pianificare per bene il futuro.

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  4. Anche io preferisco Ander a Xabi gli invidio solo inigo e agirretxe perchè negli altri ruoli tolte barca e Real non abbiamo nulla da invidiarealle altre e anche io ho letto che è quasi fatta per Benat
    La salvezza e ad un passo speriamo di raggiungerla alla Romareda per poi goderci con tranquillità e un po di tristezza l ultimissima al San Mames
    Perché poi son convinto che con Bielsa, lo stadio nuovo, un ottima preparazione e qualche innesto si può fare un anno importante
    ROBERTO

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    1. Ciao Roberto, Ander è sicuramente un ottimo prospetto di calciatore ma a certi livelli ancora incide in maniera limitata (anche se quest'anno ha tirato lui la carretta), mentre per me da come gira Xabi Prieto dipendono molte delle fortune della Real. Si parla comunque di due splendidi giocatori e sono convinto che in futuro Herrera diventerà più forte e decisivo del capitano giputxi, soprattutto perché ha personalità e carisma da vendere.
      Sono convinto anch'io che, preparando bene il prossimo anno, si possa fare una bella temporada. Di Benat e altri acquisti se ne parlerà a salvezza raggiunta, speriamo di ottenerla già domani a Saragozza.

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  5. Stanotte ho fatto un sogno strano. Ero in un bar di Bilbao, zona Indautxu, una piccola piazza circolare che nella canicola pomeridiana era quasi deserta. Ero seduto al tavolo e mi accorgo che poco più in là sorseggia un the freddo don Marcelo.
    Ricordo che c'ho fatto una lunga chiacchierata di senso compiuto. E ci capivamo anche senza aprir bocca.

    Distintamente ricordo solo che mi ha detto che nell'arco di una temporada, gestendo una squadra di giovani, in un'annata come quella di quest'anno tra cessioni eccellenti, giocatori fuori rosa , stati di forma precari e un equilibrio tattico da ritrovare ha sudato non poco per trovare la quadratura del cerchio. E in un attimo-verità mi ha confidato che, in certe giornate, soprattutto dopo un terribile ciclo di 4\5 sconfitte consecutive si è sentito impotente. << E' tutto iniziato dopo la sconfitta in finale di Europa League. Ci siamo allenati benissimo per affrontare il Barcellona in copa del Rey e siamo stati deludenti, incapaci. E quell'incapacità si è ritradotta lungo tutto l'anno successivo. Ci allenavamo bene e giocavamo male, malissimo. Tutti i giocatori seguivano le consegne e poi in campo, misteriosamente, non sapevano più cosa fare. Lì ho capito che nel calcio non c'è solo un aspetto tecnico-tattico ed uno psicologico (motivazionale), ma anche uno fantasmatico: i fantasmi degli avversari e degli assenti>> (qualunque cosa voglia dire).

    Mi sono svegliato con la convinzione che senza Marcelo quest'anno avremmo visto i sorci verdi e, probabilmente, la B. L'insistenza su quel modulo, quei giocatori, quell'atteggiamento tattico alla lunga hanno pagato. Se per paura avessero invertito questa tendenza, questa paura avrebbe potuto generare fantasmi, perdita d'identità e, probabilmente, una destabilizzazione che, in fin dei conti -merito indiscutibile di Bielsa- non c'è stata. Certo non è stato un anno esaltante. Ma la doppia scoppola nelle dos finales doveva essere digerita, la partenza di Javi, Llorente, Amorebieta pure.

    E' vero che a 3 giornate dalla fine siamo a 8 dal descenso, ma siamo anche a 8 dal settimo posto, alle porte dell'Europa. Avessimo gestito meglio alcuni risultati (soprattutto al ritorno) parleremo di un Athletic in linea con le passate gestioni (anche se non nei numeri, soprattutto difensivi).

    Molti interrogativi rimangono aperti (e altri se ne apriranno) primo tra tutti cosa vorrà fare Bielsa. Il suo carattere non è di un allenatore stanziale. Anche laddove era di casa (è uno dei pochi allenatori viventi ad avere uno stadio a sé intitolato) non è mai rimasto a lungo. In Cile, addirittura, era trattato come una divinità del popolo. E' venuto a Bilbao con molta umiltà: un anno di contratto. E' probabilmente rimasto solo ed esclusivamente per quelle due finali perse di cui ancora non riesce a darsi una spiegazione precisa. Quest'anno, poi, con la temporada sofferta non so quante indicazioni abbia tratto. Sinceramente che rimanga un altro anno la vedo molto, ma molto dura. Più che l'amore dell'ambiente (che peraltro è nettamente diviso sulla questione: diciamo che un 70% dei tifosi lo ama a prescindere, l'altro 30% lo vorrebbe mandare via) conterà il rapporto con Urrutia e i rinforzi che, in ogni reparto, sono vitali. Non so come sia il rapporto attuale con Urrutia che ha speso parole di elogio nell'ultima rueda de prensa, ma con molta parsimonia. Io dico che per aprire un ciclo (al di là che il ciclo poteva già essere concluso l'anno scorso in caso di trionfo) abbia bisogno di almeno 3 stagioni. Anche un mediocre come Mazzarri ha dovuto aspettare 4 anni prima di raggiungere un obiettivo minimo con il Napoli. A me piacerebbe che Bielsa aprisse un ciclo a Bilbao ma la questione è delicata.

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    1. Posso dirtelo? Sei un pazzo, ma questo commento credo sia uno dei più belli che ho mai letto in tutti questi anni di blog!
      Sul sogno non posso dire nulla, tranne che avrei voluto farlo io. Sorseggiare un patxaran parlando di calcio con Bielsa, uno che solo gente limitata o in malafede non può apprezzare come uomo, sarebbe veramente bellissimo. Ho sentito Guardiola raccontare della sua visita in Argentina a Marcelo, quella che secondo Pep lo avrebbe segnato come allenatore, e quasi aveva le lacrime agli occhi. Credo non ci sia altro da aggiungere.

      Concordo pienamente con la tua analisi della stagione. Una temporada difficilissima, nata male e proseguita sempre peggio, che abbiamo dovuto affrontare in pratica senza tre titolarissimi della scorsa stagione ma che siamo comunque riusciti a domare. Ed è quasi incredibile averlo fatto: prendi qualsiasi squadra del mondo e toglile il miglior marcatore, il perno del gioco e il bomber e poi vediamo che fine fa. Senza Bielsa saremmo andati alla deriva, e c'è da ringraziare Urrutia che ha sempre tenuto duro, dimostrando di essere anch'egli una persona di un grande spessore, e non ha ceduto alla tentazione di cambiare allenatore.

      Il futuro è nebuloso, ma io spero che resti. Anche perché i possibili sostituti mi convincono poco, per ragioni diverse: Ziganda è un'incognita (bene al Bilbao Athletic, ma ricordo con orrore il catenaccio che fece all'Osasuna); Valverde per me resterà a Valencia, dove sta lavorando molto bene; Heynckes mi sembra solo una boutade, anche se ieri il tedesco, citando le sue migliori esperienze in carriera, ha nominato solo un'altra squadra insieme al Bayern, ovvero l'Athletic. La conferenza stampa di ieri di Bielsa è stata eccezionale e per me chiarissima: il Loco vorrebbe rimanere e ha dato un assist al bacio a Urrutia per riconfermarlo. Vedremo. Intanto vado a postare il video della "rueda de prensa", perché tutti i tifosi biancorossi devono sapere che uomo strepitoso abbiamo in panchina al momento.

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