martedì 5 febbraio 2013

22a giornata: Valladolid 2-2 Athletic.


Susaeta festeggiato dopo il gol del 2-2 (foto Athletic-club.es).

Real Valladolid: Dani Hernández; Rukavina, Sereno, Valiente (37' Rueda), Peña; Larsson (67' Omar), Sastre, Rubio, Bueno; Óscar, Javi Guerra (83' Manucho).
Athletic: Iraizoz; Iraola, Gurpegui, Laporte, Aurtenetxe; San José, De Marcos, Herrera; Susaeta, Aduriz, Muniain (46' Ibai).
Reti: 7' Guerra, 15' Bueno, 21' De Marcos, 49' Susaeta.
Arbitro: Estrada Fernández (Comité catalán).

Dove potrebbe essere l'Athletic senza le partenze ad handicap che stanno caratterizzando la sua stagione? Di sicuro più in su del tredicesimo posto attuale, a +6 dalla terzultima e a -8 dalla sesta piazza (che però rischia di non essere l'ultima utile per la qualificazione UEFA: se l'Atletico Madrid dovesse raggiungere Real o Barcellona in finale di Copa del Rey, infatti, si liberebbe una casella europea). Purtroppo i Leoni hanno finora palesato la brutta tendenza ad andare sotto con troppa facilità, e non sempre sono stati abbastanza abili o fortunati da riuscire a rimontare. Venerdì sera a Valladolid almeno un punto è stato guadagnato, ma senza i pasticci dei primi 20 minuti la vittoria sarebbe stata ampiamente alla portata dei biancorossi, un po' com'era successo due giornate fa a Siviglia col Betis. La squadra in ogni caso è in crescita e la serie di tre risultati utili consecutivi lo dimostra: il gioco migliora, i giocatori sembrano aver trovato una forma ottimale e tutto ciò in campo dà i suoi frutti.
Bielsa conferma la formazione che ha battuto nettamente l'Atletico Madrid, con l'unica novità di Gurpegi al posto dell'infortunato Ekiza; Iturraspe è ancora in panchina e al suo posto c'è San José, molto a suo agio nel nuovo ruolo di mediano difensivo. Il Valladolid parte meglio, fa girare bene il pallone e mette subito in difficoltà la difesa bilbaina, che non a caso cade alla prima vera occasione: i padroni di casa muovono la sfera da destra a sinistra trovando il buco di Aurtenetxe, salito nell'azione precedente e mal coperto da Muniain, Rukavina centra indisturbato e Javi Guerra insacca approfittando della staticità dei centrali. La reazione dell'Athletic c'è ma si ferma al palo colpito al 14' da Aduriz, e per non smentire la regola del "gol sbagliato, gol subito" un minuto dopo il Valladolid raddoppia con Bueno (nell'occasione Iraizoz è rivedibile). Se il doppio colpo incassato qualche mese fa sarebbe stato fatale, adesso la capacità di reagire dei Leoni è ben altra. I giocatori in campo non perdono la testa ma iniziano a pressare alto e a passarsi il pallone come sanno, guidati da un Herrera magnifico in cabina di regia e con un Aduriz sempre più a suo agio nella veste di centravanti di manovra. A favorire gli uomini di Bielsa è anche la rete molto rapida di De Marcos, che riapre il match al 21' e permette loro di cercare il pareggio con meno frenesia e più raziocinio; la seconda parte della frazione è perciò un monologo zurigorri, senza occasioni nettissime ma con buone sensazioni a livello di gioco. Al 36' c'è però un brutto episodio da segnalare: Aduriz salta col braccio largo e colpisce Marc Valiente, costretto ad uscire per la rottura di uno zigomo. Sarebbe un cartellino rosso piuttosto netto (anche se la gomitata di Aritz sembra del tutto involontaria), tuttavia l'arbitro estrae solo il giallo. La ripresa inizia con Ibai al posto di Muniain, la nota stonata della serata, ancora una volta avulso dal contesto di squadra, impalpabile e francamente inutile. Al 47' il Valladolid colpisce un palo clamoroso con Javi Guerra e, come accaduto a parti invertite nel primo tempo, chi sfiora il gol finisce subito per prenderlo: due minuti dopo è infatti Susaeta a insaccare da un metro dopo una torre di Aduriz su corner, regalando così il sospirato 2-2 ai suoi. Il tempo per provare a completare del tutto la rimonta c'è, però il Valladolid torna a farsi sentire e la partita diventa un continuo ribaltamento di fronte, anche se le occasioni più nette sono di marca biancorossa con Aurtenetxe, Susaeta e Ibai (e ci sarebbe anche un "mani" in area di Rueda non visto dall'arbitro); alla fine il punteggio non cambia e le due contendenti si dividono equamente la posta.
Il punto serve a poco a livello di classifica, anche perché nella parte bassa ci sono stati molti risultati inaspettati (su tutti la vittoria del Granda contro il Madrid), tuttavia rafforza il momento positivo dei baschi e non può che influire positivamente sul morale e sulla tenuta psicologica di una squadra che, solo un mese fa, sembrava letteralmente sul punto di sbracare. Così non è stato, per fortuna, e tante ipotesi nefaste sorte allora stanno pian piano tornando nel dimenticatoio. Domenica prossima impegno importantissimo contro l'Espanyol, inutile dire che servirà una vittoria per lasciarsi definitivamente i cattivi pensieri alle spalle.

4 commenti:

  1. Squadra viva,rimonta inimmaginabile qualche tempo fa.
    Iturraspe quando rientra?

    AUPA ATHLETIC!

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    1. Itu era in panchina, si è anche scaldato per gran parte della ripresa ma non è entrato (l'arbitro ha fischiato la fine proprio mentre si accingeva a farlo). In questo momento non è al 100% a causa di un precedente infortunio e Bielsa lo vuole al meglio prima di rimandarlo in campo da titolare, in più San José sta facendo bene da mediano. Credo che Iturraspe dovrà sudare per riprendersi il posto.

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  2. Ciao Edo,sulla partita niente da aggiungere volevo sapere,visto che hai amici baschi,se sai qualcosa sul caso doping che riguarda la Real visto che i giornali nazionali spagnoli non ne parlano molto.Grazie.Marco

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    1. Ciao Marco, il tabù-doping in Spagna è fortissimo, anche perché i loro eccezionali miglioramenti in moltissimi sport sono più che sospetti; purtroppo, come spesso accade, le indagini si sono fermate al ciclismo e non sono andate oltre (rispettando l'assioma secondo il quale i ciclisti sono i peggiori dopati del globo, mentre altre categorie di sportivi sono puliti e candidi come gigli...), ma si sa che l'Operacion Puerto coinvolgeva da vicino tennisti famosi, campioni di atletica e anche diverse squadre di calcio. Non ho parlato con nessuno della cosa, perciò mi limito a riportarti che l'ex presidente Badiola ha dichiarato di aver trovato un forte sistema dopante quando ha preso in gestione la Real Sociedad, che era reduce da quel famoso campionato chiuso al secondo posto dietro il Madrid.
      A me francamente interessa poco l'argomento. Ritengo che nello sport moderno si faccia uso di sostanze dopanti praticamente in ogni disciplina, o comunque che ci sia un forte abuso di farmaci come già denunciato da Zeman anni fa. La lotta al doping viene fatta poco e male (tranne che nel ciclismo, anche lì però con limiti e complicità evidenti come dimostrato dal caso Armstrong), dunque chi guarda qualsiasi manifestazione sportiva deve essere consapevole del problema e prenderne atto, altrimenti è meglio smettere di seguire lo sport.

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