lunedì 5 novembre 2012

10a giornata: Granada 1-2 Athletic.


Iturraspe contro Mikel Rico, vicino all'Athletic in estate e anche ieri tra i migliori dei suoi (foto Athletic-club.net).

Granada CF: Toño; Nyom, Mainz, Diakhaté (76' Floro Flores), Siqueira; Iriney (83' Orellana), Mikel Rico; Brahimi, Torje (78' Ighalo), Dani Benítez; El Arabi.
Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Amorebieta, Gurpegui, Aurtenetxe; Iturraspe (54' San José), De Marcos, Muniain; Susaeta, Aduriz (66' Llorente), Ibai (78' Castillo).
Reti: 12' (rig.) e 26' Aduriz, 53' El Arabi.
Arbitro: Muñiz Fernández (Asturiano).

Col minimo sforzo possibile l'Athletic si aggiudica una vittoria preziosissima, una vera e propria boccata d'ossigeno dopo la terribile settimana delle tre sconfitte consecutive. La prima affermazione liguera in trasferta non ha segnato però il ritorno del gioco frizzante visto a tratti a Valencia e Lione, tutt'altro; si è trattato di un match spigoloso, esteticamente brutto e che, nonostante la notevole differenza di valori in campo e il doppio vantaggio dopo 45' (propiziato peraltro da un errore grossolano dell'arbitro), i Leoni hanno rischiato di gettare letteralmente al vento nell'ultima parte. Un paio di buone parate di Iraizoz e la scarsa mira degli attaccanti di casa hanno impedito il peggio, e Bielsa è tornato a respirare.
Con Herrera squalificato ed Ekiza ancora infortunato le scelte per il Loco sono quasi obbligate: in difesa è salda la coppia Gurpegi-Amorebieta, Muniain fa le veci di Ander come trequartista e sulla fascia sinistra trova spazio Ibai, apparso molto più in palla di un fin qui deludente Isma Lopez. Nel Granada rientra Dani Benitez e ovviamente parte dall'inizio Mikel Rico, oggetto del desiderio bilbaino durante il mercato estivo ma rimasto in Andalusia a causa delle richieste esose del suo club. L'inizio delle due formazioni è al piccolo trotto, la paura è tangibile e il "primo non prenderle" regna sovrano. Dopo una punizione centrale di Benitez e un'iniziativa isolata di Mikel Rico, a dare la sveglia alla partita ci pensa... Muñiz Fernandez. Il fischietto asturiano, autore in passato di alcune direzioni da censura nei confronti dell'Athletic, stavolta favorisce smaccatamente i bilbaini inventandosi un rigore per una gomitata di Diakhaté su Aduriz che: a) è leggerissima, e b) avviene con il pallone palesemente irraggiungibile per l'attaccante donostiarra. Lo stesso Aduriz si presenta dagli 11 metri e calcia senza dubbio il miglior rigore visto in casa zurigorri negli ultimi anni, spiazzando Toño e portando i suoi sull'1-0. La reazione del Granada è confusa e mostra tutti i limiti di una squadra volenterosa ma arruffona, che in avanti schiera solo mezze figure incapaci di lasciare il segno; Torje, Dani Benitez e Brahimi provano ad innescare El Arabi in ogni modo, ottenendo in cambio solo un paio di mischie e le ammonizioni di Amorebieta e Gurpegi. E poi, al 26', il capolavoro di Aduriz: Ibai gestisce un buon contropiede sulla sinistra e apre di esterno per Aritz, che fa una magia sul primo controllo e prova il filtrante per Muniain; la difesa respinge, ma l'ex di Maiorca e Valencia è il più veloce ad avventarsi sul pallone e il sinistro che esplode dal limite è imprendibile per Toño. 0-2, terza doppietta stagionale e ottavo gol in dieci partite per Aduriz, che fa così registrare la miglior partenza di un attaccante dell'Athletic dai tempi di Eneko Arieta (nove reti nelle prime dieci giornate di Liga nella stagione 1959/60). Sopra di due lunghezze i Leoni controllano, lasciando il possesso palla agli avversari e limitandosi alle ripartenze veloci; in chiusura di tempo Ibai e Aduriz vanno vicini al terzo gol, quindi Ibrahima rischia di riaprire la contesa con una volee dal lato destro dell'area che però esce di molto. Al rientro in campo (con Muñiz Fernandez che fischia senza accorgersi che Iraizoz non è ancora tornato tra i pali...) il Granada, chiamato al tutto per tutto, si butta avanti e sfiora subito il gol con El Arabi, che spara altissimo da buona posizione. I bilbaini soffrono ma sembrano in grado di tenere, tuttavia al 53' lo stesso El Arabi ci prova da lontano e Iraizoz, tanto per cambiare, la combina grossa facendosi infilare da un pallone tutt'altro che irresistibile. Bielsa corre ai ripari inserendo San José per Iturraspe e subito il navarro, come al solito più efficace nell'area avversaria che nella propria, sfiora il 3-1 con una bellissima rovesciata dopo un palo colpito di testa da Aduriz. Le squadre si allungano e la partita diventa pazza, con occasioni da ambo le parti fallite in serie. De Marcos e Muniain perdonano di fronte a Toño, mentre dalla parte opposta Iraizoz si riscatta parzialmente dicendo no negli ultimi minuti a Siqueira e Floro Flores.
Finisce dunque 2-1 per l'Athletic al termine di una partita che, se di certo non ha segnato un passo avanti dal punto di vista del gioco, quantomeno ha visto i Leoni in grado di portare a casa un risultato positivo, evitando quelle rimonte all'ultimo minuto fatali al Mestalla e allo Stade de Gerland. Ci voleva una vittoria per scacciare fantasmi passati e recenti, ora l'imperativo è darle continuità a partire dall'impegno in UEFA di giovedì con il Lione.

15 commenti:

  1. Domenica contava solo il risultato, tre punti preziosissimi e classifica finalmente "guardabile"...

    Ora sotto con il Lyon!!

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  2. Sono molto felice per il risultato anche se l'Athletic a me continua a non convincere molto.Non capisco come mai ha certi "Black out" durante la partita vedi inizio secondo tempo.Sembravano in tilt...mah mistero.Scusa se non sono in tema col post ma vorrei chiederti se secondo te è meglio la Serie A italiana o la Liga spagnola?A me fanno schifo entrambe.Marco

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    1. Ciao Marco, secondo me i blackout sono dovuti al cattivo inizio di stagione che chiaramente mina la fiducia dei giocatori... basta un episodio (ad esempio un gol incassato) e la paura regna sovrana. Per fortuna almeno domenica siamo riusciti a portare a casa i 3 punti, altrimenti sarebbero stati dolori.
      Riguardo alla tua domanda, per me la Liga è di molto superiore alla Serie A, anche se non si direbbe visto il dominio di Barcellona e Madrid. Il fatto è che la distanza (economica, soprattutto) tra questi due club e il resto delle squadre è enorme, ma tolti catalani e merengues il campionato è competitivo, combattuto e ricco di realtà che esprimono un buon gioco. La Serie A invece è ai suoi minimi storici, tra campioni che scappano, stadi deserti e uno spettacolo spesso orribile in campo. Peraltro la buona qualità media della Liga è confermata dalle competizioni europee, pensa all'anno scorso con Barcellona e Real Madrid in semifinale di Champion's e soprattutto Athletic, Atletico e Valencia semifinaliste in Europa League.

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    2. Scusami mi sono espresso male io intendevo chiederti quale fosse la più corrotta tra la due.Per me sotto questo aspetto fanno schifo alla pari.Sul piano sportivo anche io non ho dubbi a scegliere la spagnola.

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    3. Dal punto di vista del marciume penso che la Serie A batta chiunque.

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  3. Mi introduco in questo blog...piacevolissima sorpresa...finalmente un blog dove non si parla delle solite squadre...
    Sulla corruzione nel calcio, penso che in Italia si sia ancora davanti...è di tanto...in Spagna però come in Italia certe squadre come Barca e Real vengono usate mooooolto per motivi politici, e il fatto dei diritti anche televisivi è lampante...50% per due società e il rimanente per tutte le altre....

    Inizierò a seguiti sempre ora!!

    Ps ma tu dove riesci a vedere le partite?

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    1. Ciao tato, innanzi tutto benvenuto!
      In Spagna lo squilibrio tra le due solite note e il resto della Liga è vergognoso, ma a livello di corruzione l'Italia non può non essere messa peggio: da noi è ormai endemica e lo sport non fa eccezione.
      Le partite solitamente le guardo in streaming via Rojadirecta (rojadirecta.me), le immagini sono spesso buone e la trasmissione è fluida.
      Un saluto!

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  4. Voglio troppo bene a Bielsa. E' troppo intelligente e preparato. Con quello che ha a disposizione quest'anno, tra l'altro.

    http://www.aupaathletic.com/videos_eitb/videos-ver.asp?id=1678

    Sa benissimo che il problema principale dell'Athletic quest'anno sta nella testa e allora dichiara che questa squadra è migliore di quella precedente. Parla dell'infiltrazione della charla dell'anno scorso nei giusti termini, con il senno di poi. 'Carne avvelenata' e ne dà una valutazione superba.

    Il 2-1 al Sevilla che è un toccasana, ci costerà parecchio. Ander Herrera di nuovo espulso per una ingenuità e De Marcos ammonito non ci saranno contro il Madrid sabato prossimo. Portiamo a casa 3 punti e un buon primo tempo. Poi classiche amnesie e gioco a sprazzi. Ancora troppi errori in fase di appoggio. Sempre problema di testa.

    Llorente pare quasi sicuro alla Juventus a gennaio. Si parla di conguaglio a 6\7 milioni, a meno che la dirigenza bilbaina non s'impunti (a quel punto lo perderebbero a zero). Mi chiedo come un attaccante come Llorente sia arrivato in scadenza in una squadra della massima serie...

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    1. Le conferenze stampa di Bielsa andrebbero fatte vedere ai ragazzini, ma soprattutto a tutti i parassiti che gravitano nel mondo del calcio. Quando ha detto "De fútbol es muy poca la gente que entiende, pero mucha la gente que opina" avrei voluto abbracciarlo.

      A Madrid negli ultimi anni ci è impossibile fare risultato, tra espulsioni, rigori contro e decisioni arbitrali oscene ci hanno rubato non so quanti punti. C'è chi dice che al Bernabeu (e al Camp Nou) dovremmo andare col Bilbao Athletic, una proposta da non scartare per il futuro.

      Llorente a gennaio alla Juve ormai mi sembra inevitabile. Meglio così, tenerlo a mezzo servizio per me destabilizza l'ambiente e basta. In scadenza c'è arrivato perché lui e suo fratello, il procuratore, hanno voluto tirare troppo la coda...

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  5. su Llorente, sai ci sono tanti club ultimamente che perdono giocatori a paramentro zero, penso a Walcott dell'Arsenal che si rifiuta di firmare, a Yangwa-Bingwa del Montpellier...giocatori secondo me anche un po' ingrati, potrebbero firmare, e trovare un accordo che se si fa avanti un club vengono ceduti, cosi tutti sono contenti e soprattutto non ci perde la squadra che di solito ha investito tempo e denaro in precedenza...certo perdere Llorente è un brutto colpo, forse era meglio venderlo la scorsa estate...il problema è ora avere qualcuno che la butti dentro con continuità...

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    1. C'è Aduriz.

      Il problema della sentenza Bosman è sotto gli occhi di tutti: la rovina delle società mediopiccole.

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    2. Vero su Aduriz, non mi sono scordato di lui:) il problema è che devi sperare che non salti partite...non hai hai cambi adeguati...

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  6. ah...grazie Edo per il consiglio del sito, poche volte ho visto cosi bene una partita in streaming...
    finalmente anzichè vedere un pixel rosso e un pixel bianco, mi sono visto le strisce della maglia!!

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