lunedì 19 marzo 2012

28a giornata: Athletic 0-3 Valencia.


Iraola viene espulso e la partita finisce al 67' (foto Athletic-club.net).

Athletic Club:
Iraizoz; Iraola, Javi Martínez, San José, Aurtenetxe; Iturraspe, Herrera (71' Ekiza), De Marcos; Muniain, Susaeta, Íñigo Pérez (46' Ibai Gómez).
Valencia: Guaita; Barragán (71' Bruno), Rami, Dealbert, Jordi Alba; Topal, Parejo; Pablo Hernández (59' Jonas), Feghouli, Mathieu (75' Piatti); Soldado.
Reti: 41', 57' e 85' (rig.) Soldado.
Arbitro: José Antonio Teixiera Vitienes (Comité cántabro).
Note: espulso al 67' Iraola (A) per doppia ammonizione.

Tre giorni dopo la superba vittoria casalinga contro il Manchester United, prestazioni simile in tutto e per tutto al partitone di Old Trafford, l'Athletic torna a cadere nella Liga e il tonfo che produce è di quelli parecchio rumorosi: 0-3 al San Mamés contro il Valencia e addio alle residue speranze di agganciare il terzo posto. Resta aperta la lotta per il quarto, l'ultimo utile per la Champion's, ma le speranze per me sono poche: tra la concorrenza fortissima (il Getafe, undicesimo, è a soli sei punti dalla quarta forza del campionato, il Levante), gli impegni europei e la rosa corta, francamente sarebbe un mezzo miracolo se la truppa di Bielsa riuscisse a rimanere in corsa fino all'ultimo per la qualificazione al torneo continentale più prestigioso. Quella col Valencia è stata una partita strana, decisa da alcuni errori marchiani dei Leoni e che fino all'1-0 di Soldado è stata assolutamente alla pari, con entrambe le squadre stanche dopo l'impegno di giovedì e incapaci di imporre il proprio dominio; insomma, con un po' di concentrazione in più i biancorossi avrebbero potuto ottenere almeno un punto, perché la squadra di Emery è sembrata tutt'altro che irresistibile.
In casa Athletic regna l'emergenza-attacco: l'infortunio di Llorente e l'assenza per squalifica di Toquero obbligano Bielsa a ridisegnare completamente la linea offensiva, e il Loco non smentisce il suo soprannome tirando fuori dal cilindro l'avanzamento di Susaeta in posizione di centravanti, con il sostegno di Muniain (più al centro che a destra), De Marcos e Iñigo Perez, ala sinistra come talvolta nel Bilbao Athletic. Nel Valencia non c'è Victor Ruiz, Aduriz (rimpianto come non mai vista la penuria di centravanti) è in panchina e Soldado, che non segna da 7 gare di campionato, è titolare al centro dell'attacco. Le fatiche di Coppa UEFA sembrano pesare più sull'Athletic che sui ché, tuttavia il primo tempo scorre senza che le due squadre riescano ad imbastire chiare occasioni da gol, tranne un'incursione centrale di Jordi Alba sventata da Iraizoz; il gioco è macchinoso da ambo le parti e si impantana spesso a metà campo, dove gli ospiti mantengono di più il controllo del pallone senza però riuscire a convertirlo in azioni pericolose. I Leoni offrono una delle peggiori prestazioni degli ultimi tempi: Susaeta unica punta è improponibile e non riesce ad essere il riferimento adeguato per i compagni, che non trovano tempi e modi per combinare come al solito e finiscono per basarsi solo su azioni personali ed estemporanee; in più, molti sembrano avere le idee confuse, a cominciare da uno stranamente impreciso Iturraspe per finire con un Muniain solo fumoso, passando per un De Marcos che sembra correre a casaccio, un Iraola preso spesso d'infilata e un Aurtenetxe raramente in proiezione offensiva. Si salvano Herrera, il più lucido a centrocampo, e un Iñigo Perez generoso e anche pericoloso quando prova l'uno contro uno. Sul finire del tempo i Leoni migliorano negli scambi e arrivano due volte in area con De Marcos, lanciando dunque segnali incoraggianti in vista della ripresa, ma proprio in chiusura di tempo San José sbaglia un retropassaggio verso Iraizoz e regala il pallone a Soldado, fin lì mai visto, al quale non sembra vero poter scartare in tutta tranquillità il portiere e segnare a porta vuota. La rete è un fulmine a ciel sereno e chiaramente mina tutte le certezze che gli uomini di Bielsa stavano faticosamente costruendo dopo un inizio complicato; il rosarino prova a cambiare le carte in tavola inserendo Ibai, tuttavia a parer mio sbaglia sia a sostituire Iñigo Perez, sia a mettere il neo entrato sulla fascia invece di scambiarlo di posizione con Susaeta. Ad ogni modo, l'inizio di ripresa vede i biancorossi più volitivi, concentrati e pericolosi: Muniain si vede murare un tiro a botta sicura da un difensore, Ibai sfiora il pari con una gran punizione e un paio di cross pericolosissimi non trovano la deviazione giusta sottorete (ah, Nando, Nando...). Il Valencia, sornione, si difende con ordine e piazza la mazzata definitiva al 57': Feghouli serve in contropiede Jordi Alba, che resiste al ritorno di Javi Martinez, difende palla spalle alla porta e scarica su Soldado, bravo a piazzare il destro di prima intenzione sul palo più vicino togliendo il tempo a Iraizoz. 0-2 e partita quasi finita. Per far calare definitivamente il sipario sul match ci vuole il primo rosso in carriera di Iraola, che stende uno scatenato Jordi Alba e si becca il secondo cartellino. Da lì in avanti è un massacro, l'Athletic molla del tutto gli ormeggi e il Valncia potrebbe segnare anche più di un altro gol, come fa Soldado all'85' trasformando un rigore per fallo di mano di San José (pomeriggio da incubo quello del centrale navarro).
Insomma, senza demeritare troppo i Leoni hanno finito per perdere 3-0 e probabilmente non hanno neppure capito come sia potuto accadere. Di certo le proporzioni della sconfitta non sono veritiere, anche se va detto che Guaita ha corso qualche pericolo giusto nei primi 10 minuti del secondo tempo; troppo poco per chi vuole ambire a un posto nobile in classifica, anche se le attenuanti in questo caso non mancano. Devo ripetermi, ma a questa squadra mancano almeno due elementi di livello per essere completa. La dirigenza dovrà impegnarsi in estate, altrimenti corriamo il rischio di restare una magnifica incompiuta.

6 commenti:

  1. ciao condivido la tua disamina. cmq l'athletic mi è sembrato molto più stanco, se non altro xchè pratica un gioco che ti spreme. purtroppo temo che siamo più una squadra da coppe, nella liga difficile mantenere con costanza quella furia agonistica nel pressing e quella precisione nel possesso. anche nella ripresa col manchester mancava llorente ma la squadra aveva prodotto un numero clamoroso di palle gol. il problema è nei ritmi di gioco: mai vista una partita come quella di giovedì, siamo ai limiti dell'incredibile. temevo infatti una ricaduta nella liga...serve rosa ampia per fare quel gioco pazzesco che vuole bielsa

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  2. poi secondo me c'è troppa disinvoltura nei disimpegni. ok, è un segnale che la squadra ha assimilato i principi cardine del gioco di bielsa, fondato sul possesso che imprime il ritmo alla gara e fa la partita, xò finchè sei concentrato e in palla ti va bene, dal momento che qualsiasi passaggio rischioso riesce , ma basta un minimo calo di concentrazione atletico o di concentrazione che perdi la palla al limite dell'area. quella furia agonistica la puoi pure dosare durante l'arco della gara, magari proprio amministrando il possesso palla, senza necessariamente verticalizzare e spremere i giocatori per tutti 90', soprattutto se stai vincendo 5-2 sul manchester united.

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    1. Tutto giusto, però non scordiamoci che senza l'harakiri di San José secondo me staremmo parlando di uno 0-0: noi facevamo fatica ad arrivare al tiro, ma non è che loro avessero assediato la porta di Iraizoz. Poi è verissimo che il gioco di Bielsa è il più dispendioso possibile e servirebbero almeno altri 2-3 ricambi di livello per sostenerlo, ma quello è un altro discorso: sapevamo come gioca il Loco, lui non è uno da compromessi.
      La disinvoltura nei disimpegni non la vedo, chiaramente cercare di giocare sempre la palla è più rischioso della pallonata a rilanciare dalla difesa, tuttavia paga molto bene in termini di uscita dalla fase difensiva e di impostazione dell'azione.
      Il fatto di non dosare le forze credo sia conseguenza dell'età media molto bassa, con un po' di esperienza in più certi errori in futuro verranno certamente evitati.

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  3. E' sempre il solito discorso, come Edo ha giustamente scritto più volte, una rosa così risicata di giocatori all'altezza rende quasi impossibile l'idea di concentrarsi su più fronti contemporaneamente. Detto questo, e considerando anche la partenza un pò ad handicap per via delle idee di Bielsa non assimilabili fin da subito, direi che la squadra più di così non avrebbe potuto fare. Anche se in Champions manchiamo ormai da troppo, direi che è giusto provare a vincere per la prima volta un trofeo europeo, anche perché è sicuramente alla nostra portata.
    Poi in estate si dovrà intervenire sul mercato, ed anche qui sono d'accordo con Edo quando fa i nomi di Benat, Aduriz e Kike Sola. Darei comunque precedenza al centravanti, visto che facciamo una fatica boia ogni volta che manca Nando, e che a centrocampo c'è Inigo che sta crescendo sempre di più; inoltre il prossimo anno rientrerà Gurpegi e c'è sempre la possibilità di riportare Javi Martinez in mezzo al campo.
    Galder Cerrajería al Murcia come sta andando?

    Sixx

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    1. Ciao Sixx, riflessione condivisibilissima la tua. In troppi parlano della Champion's come se non andare ai preliminari (che vanno vinti, e obbligano peraltro a una preparazione sballata) sia una sconfitta: evidentemente non ricordano dove eravamo qualche anno fa, o magari non c'erano. Io c'ero e dico senza giri di parole che, vada come vada, questa sarà una stagione da ascrivere agli annali del club.
      Cerrajeria non è titolare nel Murcia, sarà difficile che venga ripescato. In tema di giovani in prestito, occhio a Etxaniz: 13 gol finora nel Sestao in Segunda B, potrebbe essere un'opzione "casalinga" per Llorente...

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  4. Ciao, è molto interessante il tuo blog, mi chiedevo se ti andava di fare uno scambio link.
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    Fammi sapere, a presto.

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