giovedì 23 aprile 2009
32a giornata: Numancia 1-2 Athletic.
Llorente festeggiato dai compagni dopo il gol dell'1-2 (foto Marca).
Numancia: Juan Pablo; Juanra, Sergio Ortega, Boris, Cisma (53' Quero); Dimas (53' Brit), Nagore; Del Pino (78' Lago Junior), Barkero, Bellvis; Goiria.
Athletic: Iraizoz; Iraola, Aitor Ocio, Amorebieta, Koikili; David López (26' Gurpegui; 61' Etxeita), Javi Martínez, Yeste, Susaeta; Toquero (79' Ion Vélez), Llorente.
Reti: 10' Cisma, 30' Toquero, 47' Llorente.
Arbitro: Fernández Borbalán (Colegio Andaluz).
Note: espulsi Aitor Ocio (A) al 20' e Boris (N) al 69', entrambi per doppia ammonizione.
Missione compiuta, ma che fatica. Nonostante la notevole differenza di valori in campo, infatti, l'Athletic ha dovuto sudare le proverbiali sette camicie per aver ragione di un Numancia solo generoso e tuttavia capace di mettere in difficoltà i Leoni soprattutto nel primo tempo. Diciamolo chiaramente: dopo l'1-0 di Cisma e l'espulsione di Ocio, lo spettro della Segunda ha iniziato ad aggirarsi per Bilbao, anche perché la squadra ha attraversato una fase di smarrimento totale nella quale ha rischiato di incassare il colpo del ko; madama Fortuna ci ha messo lo zampino, sotto forma di una traversa e di un gol casuale di Toquero, e una volta ritrovata la convinzione l'ostacolo dell'inferiorità numerica non è bastato a impedirela rimonta basca.
Jokin deve fare a meno di Orbaiz e decide di sostituirlo non con Gurpegi, come sembrava probabile alla vigilia, bensì con Yeste, che cede la fascia sinistra a Susaeta e si accentra in posizione di regista. La mossa dell'utrerano è condivisibile, soprattutto perché la mediana del Numancia non è dotata del dinamismo che Fran ha mostrato di soffrire terribilmente quando giostra da pivote; al contrario, se i ritmi restano bassi è il tasso tecnico del numero 10 che può fare la differenza e Caparros, che lo sa bene, decide di tentare questa strada. Nel Numancia fanalino di coda, distante cinque punti dalla salvezza, militano due vecchie conoscenze dell'Athletic, l'ex cachorro Goiria e Txomin Nagore, che giocò 17 partite nella stagione del secondo posto, nel 1998; accanto a loro c'è Barkero, ex Real Sociedad, che alcuni giornali vorrebbero in trattativa con il club bilbaino per la prossima stagione. I Leoni scendono in campo decisi ad imporre il loro gioco e si trovano davanti un avversario piuttosto arrendevole, nonostante la situazione di classifica lasci ai soriani un solo risultato utile, la vittoria; i biancorossi si installano permanentemente nella trequarti avversaria, pressando alto e attaccando con le solite folate di pura furia, e Llorente va subito vicino al gol, sfiorando soltanto un gran cross di controbalzo di David Lopez dalla destra. I padroni di casa non esistono, eppure appena fanno capolino nell'area altrui passano subito in vantaggio con Cisma, che tenta un'improbabile conclusione dai 25 metri ed è fortunato a trovare la deviazione decisiva di Ocio: Iraizoz non può più arrivarci e i castigliano-leonesi si portano a sorpresa sull'1-0. Il buon Aitor, non contento della frittata appena combinata, decide di completare da par suo il patatrac e si fa cacciare al 20' per doppia ammonizione, rimediando la prima per una baruffa in area del Numancia e prendendosi un secondo giallo, rigoroso ma giusto, per una trattenuta sullo scatto in profondità di Goiria. I rossoblu prendono visibilmente coraggio e aumentano i giri nel motore, schiacciano l'Athletic a ridosso della propria area e metteno alla frusta il povero Yeste, lasciato solo in mezzo al campo dopo che Caparros sposta Javi Martinez in difesa; Dimas ha sul destro il pallone del 2-0 che forse chiuderebbe il match, tuttavia la dea bendata stavolta sorride ai baschi e, complice un tocco lievissimo di Iraizoz, il pallone si stampa sulla traversa. I Leoni ci capiscono pochissimo in questa fase, non riescono a spezzare la manovra soriana, elementare ma ficcante, e non hanno più riferimenti a centrocampo, dunque si limitano a cercare Llorente e Toquero con delle pallonate oscene e ingiocabili. Jokin corre ai ripari, inserisce Gurpegi per David Lopez e lo piazza al fianco di Amorebieta, ridisegnando poi una linea mediana a tre con Susaeta largo a sinistra, Javi Martinez tuttofare e Yeste mezzala sul centro-destra. L'assetto della squadra è ora più razionale, tuttavia serve una combinazione di dabbenaggine altrui e discreta fortuna per giungere al pari di Toquero: i difensori del Numancia sbagliano un disimpegno elementare e regalano il pallone all'ex giocatore del Sestao, bravo ad avanzare e a tentare la sorte con un tiro da fuori che si insacca proprio all'incrocio dei pali. La mia impressione è che Gaizka tiri a casaccio, senza mirare, ma forse ho troppa poca stima delle qualità del vitoriano...sia come sia, gli zurigorri pareggiano nel momento migliore degli avversari e riprendono di slancio fiducia nei propri mezzi, così come i soriani perdono all'improvviso tutte le loro convinzioni. Il tiro dalla distanza di Nagore, respinto con sicurezza da Iraizoz, è l'ultimo segno di vita dei padroni di casa, mentre l'Athletic sfiora due volte il gol in chiusura, prima con Koikili (colpo di testa che lambisce la parte alta della traversa) e quindi con Susaeta, che fa la barba al palo con un destro da dentro l'area.
La ripresa si apre come era finita la prima frazione e dopo 2' i Leoni passano in vantaggio con un gol capolavoro di Llorente: stop a seguire di petto spalle alla porta, dribbling nello stretto che fa fuori un difensore e diagonale destro nell'angolino. Rete da attaccante di razza che conferma la dipendenza della squadra da questo giocatore sempre più straordinario. Ottenuto il vantaggio, i biancorossi non hanno troppe difficoltà nel controllare il match, pur se in inferiorità numerica, tale è il divario tecnico che intercorre tra elementi come Yeste, Javi Martinez, Susaeta, Iraola e lo stesso Llorente e i calciatori del Numancia, squadra che a parer mio faticherebbe ad imporsi anche in Segunda. Il fatto che Barkero sia il loro uomo migliore la dice molto lunga e mi stupirei non poco se l'ex errealista fosse davvero nel mirino di Ibaigane: puntare su un giocatore buono solo a tirare le punizioni e che ha disputato la sua stagione più bella a trent'anni suonati mi parrebbe quasi un insulto verso tutti i bravi canterani che scalpitano nel Bilbao Athletic, nonché un investimento tecnicamente errato (ricordiamoci che nella Real Barkero era chiusa da un certo Gabilondo...). Gli uomini di Caparros rischiano solo in occasione di un paio di piazzati del succitato Barkero, per il resto si difendono in modo ordinato e non soffrono troppo il logico tentativo di rimonta degli avversari. L'unica nota stonata è l'infortunio occorso allo sfortunatissimo Gurpegi, che si rompe di nuovo il naso dando una capocciata fortuita a Brit; Carlos è costretto ad uscire (al suo posto entra Etxeita) e lo fa in mezzo ai vergognosi "Fuera, fuera" del pubblico di Soria, che rovinano una serata altrimenti molto tranquilla (e adesso andate a farli in Segunda questi cori, ndr). L'ultima occasione è per Yeste, che combina benissimo nello stretto con Javi Martinez ma si vede respingere il sinistro da un gran balzo di Juan Pablo.
Vittoria dunque tutto sommato meritata per l'Athletic, che espugna per la prima volta nella sua storia Los Pajaritos e compie un bel balzo in avanti lungo la strada per la salvezza; buona la determinazione dei biancorossi e la capacità di reagire mostrata dopo l'1-0 e l'espulsione di Ocio, sfruttando anche alcuni episodi fortunati che hanno mutato il corso del match. Risultati favorevoli oggi e una vittoria in casa contro il Racing domenica potrebbero chiudere il discorso Liga e far concentrare allenatore e giocatori sulla finale di Copa del Rey del 13 maggio.
I migliori e i peggiori nell'Athletic: esauriti aggettivi superlativi e commenti vari ed eventuali su Llorente, autore dell'ennesimo gol pesante della stagione, i riflettori vanno puntati sulla grande prova di Susaeta. Markel inizia timido, crescendo pian piano col passare dei minuti fino a diventare fondamentale nella ripresa con le sue cavalcate che allungano il Numancia e fanno rifiatare i compagni: classe e polmoni al servizio della squadra, per una prova in linea con le grandi prestazioni dell'anno scorso. Non sono mai stato tenero con Toquero, giocatore che non mi piace e di cui apprezzo unicamente lo spirito di sacrificio, tuttavia è innegabile che il suo gol, il primo nella Liga della sua carriera, sia determinante per indirizzare la partita verso la sponda biancorossa; si batte, è generosissimo e alla fine la rete è un giusto premio per la sue ferrea volontà. Molto bene Yeste, specie quando è il responsabile della gestione del possesso durante l'inferiorità numerica, così come eccellente è l'instancabile Javi Martinez visto al Los Pajaritos. Amorebieta è molto concentrato in difesa, Iraizoz risponde sempre presente quando viene chiamato in causa.
Koikili è un po' bloccato, spinge col contagocce, non aiuta Susaeta e soffre anche troppo le avanzate di Del Pino. Ocio peggiore in campo: non contento di aver rovinato il derby con l'Osasuna, si fa cacciare anche a Soria e per di più dopo appena 20 minuti, rischiando seriamente di compromettere la partita dei suoi. Da un giocatore della sua esperienza certe leggerezze non sono tollerabili.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento