giovedì 8 marzo 2007

La crisi.

Noi almeno non svendiamo niente...

Come da titolo e da immagine, venti di gravissima crisi spirano su Bilbao. E' forse questa l'annata peggiore del club? Se non lo è, rischia di diventarlo seriamente a giugno, con quella che potrebbe essere la prima, storica RETROCESSIONE del club. Ecco, l'ho scritto; e l'ho scritto maiuscolo perchè non ho paura di questa parola e anche i ragazzi non devono averne. L'Athletic in Segunda sarebbe un brutto colpo per tutti, ma non una tragedia insanabile, se lo spirito che da 109 anni guida questa società resterà immutato. E poi confido ancora nella "garra", nell'orgoglio che so essere presente in ognuno dei giocatori biancorossi, anche se ultimamente non lo stanno dimostrando sul campo. Bisogna comunque dire che la stagione è una delle più sfortunate della storia del club: la squalifica a Gurpegi, gli infortuni a raffica di pedine importantissime, qualche punto perso qua e là per dabbenaggine e inseperienza, alcuni arbitraggi poco favorevoli...insomma, forse dobbiamo essere grati ai nostri Leoni per non aver mollato e per trovarsi ancora in piena lotta salvezza e non, come i nostri cugini giputxi, in fondo alla classifica. Certo, l'atteggiamento visto domenica avrebbe fatto incazzare anche un santo, ma proprio dagli errori commessi contro il Nastic dobbiamo ripartire per affrontare con il coltello tra i denti le 13 partite che ci separano dal giudizio finale. Contro i catalani abbiamo perso perchè siamo scesi in campo con supponenza, convinti di avere di fronte un rivale già retrocesso, malleabile e disposto a farsi "matare" nella nostra arena; ci siamo invece trovati ad affrontare undici giocatori consapevoli dei propri limiti ma per nulla rassegnati al ruolo di vittime sacrificali, bravi ad onorare fino in fondo l'impegno che hanno assunto ad inizio stagione con i propri tifosi, dei versi sportivi insomma. Ecco, d'ora in avanti l'Athletic deve seguire l'esempio del Nastic: nessun campo è impossibile, nessuna partita è tabù...possiamo perdere o vincere con chiunque, dipende solo dalla nostra convinzione. IO CI CREDO. Credeteci anche voi, ragazzi.

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