martedì 24 maggio 2011

38a giornata: Racing 1-2 Athletic.


La gioia biancorossa a fine partita (foto Athletic-club.net).

Racing Santander: Toño; Pinillos (55' Kennedy), Torrejón, Henrique, Christian; Francis, Tziolis, Lacen, Munitis (77' Cisma); Giovani, Rosenberg (69' Bolado).
Athletic Club: Iraizoz; Iraola, Ekiza, Amorebieta, Castillo; David López (89' Gurpegui), Orbaiz, Javi Martínez, Muniain (84' Gabilondo); Toquero (74' Ibai Gómez), Llorente.
Reti: 20' David López, 21' Llorente, 88' Kennedy.
Arbitro: Alfonso Álvarez Izquierdo (comité catalán).
Note: espulso al 73' Francis (R) per doppia ammonizione.

Signore e signori, siamo in UEFA, e dalla porta principale! Con la vittoria di ieri al Sardinero, infatti, l’Athletic ha ottenuto la certezza del sesto posto e ha così evitato il turno preliminare che toccherà all’Atletico Madrid, giunto settimo a causa della classifica avulsa. Non è stata una bella partita dei Leoni, bravi però a capitalizzare al massimo le occasioni create e a sfruttare la vena di un Llorente versione trascinatore; segnando ieri, il numero 9 ha concluso la stagione a quota 18 reti in 38 partite (totale stagionale 19 in 41), numeri che non si vedevano dai tempi del miglior Urzaiz. A Nando sono bastati due lampi nel giro di un solo minuto per decidere la partita: al 19’ si è guadagnato una punizione dal limite poi trasformata dal destro di David Lopez, sempre più somigliante – con la dovuta distanza, s’intende – al Beckham ultima maniera, quindi ha segnato al 20’ sfruttando una bella verticale di Orbaiz e un errore di Henrique. Il Racing fino a quel momento aveva letteralmente dominato e ha subito il colpo, abbattendosi ancor di più quando Iraizoz ha salvato due volte, al 33’ e al 35’, sull’ex attaccante del Werder Brema Rosenberg, presentatosi in entrambi i casi solo davanti al portiere navarro. La ripresa è stata giocata in controllo da parte dei biancorossi, specie dopo il rosso rimediato al 73' da Francis per doppia ammonizione; il gol di Kennedy a due minuti dal termine teoricamente avrebbe potuto accendere il finale di gara, tuttavia i padroni di casa non ne avevano abbastanza per mettere seriamente in pericolo la porta altrui. Vincendo nella sempre difficile trasferta in terra cantabrica l’Athletic ha così respinto l’assalto dell’Atletico Madrid e ha reso inutile la vittoria dei colchoneros a Maiorca, ottenendo un sesto posto che rappresenta il miglior risultato di Caparros nel suo quadriennio alla guida della squadra. Come valutare la stagione degli zurigorri? Positivamente, senza dubbio, anche se tutti i dubbi espressi nel post precedente dedicato interamente a Jokin restano. In tutta sincerità, credo che il ciclo dell’allenatore di Utrera debba finire qui perché questo risultato è il massimo che il tecnico potrà mai ottenere a Bilbao. Caparros è storicamente un tecnico bravissimo a ricostruire, a far rendere al massimo rose anche poco competitive (salvò un Depor forse peggiore di quello che è retrocesso quest’anno), a creare le condizioni migliori per proiettare una squadra al vertice. Il problema nasce quando va fatto l’ultimo salto di qualità, il passo decisivo per abbandonare la condizione “vorrei ma non posso” e diventare grandi una volta per tutte, raggiungendo davvero quel vertice e non mollandolo alle prime difficoltà. Esemplificativa, in tal senso, la sua esperienza a Siviglia: ricostruì l’ambiente, lanciò alcuni giovani di belle speranze che sarebbero poi diventati grandissimi giocatori, insomma gettò le fondamenta di quello che sarebbe diventato il Siviglia vincitore di titoli in serie, in patria e in Europa. Quando gli andalusi alzarono la UEFA, però, a guidarli c’era Juande Ramos, che raccolse i frutti del lavoro di Caparros e li valorizzò al meglio. Insomma, per farla breve Jokin sembra essere un allenatore di medio cabotaggio, bravo in determinate situazioni ma non spendibile in contesti più ambiziosi, soprattutto perché la sua idea iper-conservativa di calcio mal si sposa con le esigenze di chi gioca per le prime posizioni della classifica o per arrivare in fondo a determinate competizioni; poi si sa che alla fine vince solo una squadra, ma gli atteggiamenti tra chi accoglie un sesto posto come un risultato fantasmagorico e chi lotta fino all’ultima giornata per arrivare almeno quarto sono diversi, eccome. Ora che la stagione è conclusa tutta l’attenzione si concentrerà sulle elezioni presidenziali piuttosto che sul mercato, visto che sarà molto differente a seconda di chi verrà eletto; anche qui cercherò di dare conto dei programmi dei candidati, non appena si presenteranno ufficialmente, e del futuro che si prospetta per il nostro amato club. Spero di non dover scrivere niente su una o più cessioni eccellenti, anche se le voci di una possibile partenza di Llorente o Javi Martinez (o addirittura entrambi) sono tornate a farsi sentire con insistenza.

4 commenti:

  1. perdona Edo...non mi è chiara una cosa... con l'arrivo di Ander, cosa cambierà nel centrocampo dei Leoni, secondo te ?
    La cosa prelude alla partenza di Javi Martinez ? i due sarebbero compatibili oppure la coppia migliore Herrera potrebbe formarla con Gurpegui ?
    Grazie.
    Ciao.
    Gianmarco.

    RispondiElimina
  2. Ciao Gianmarco, ho risposto alla tua domanda direttamente nel post di oggi ;)

    RispondiElimina
  3. e pure in maniera abbastanza esauriente, direi...:-)
    grazie mille Edo, sei sempre sul pezzo...
    Gianmarco

    RispondiElimina
  4. Grazie a te dei complimenti, Gianmarco ;)

    RispondiElimina