Sevilla: De Sanctis; Crespo, Mosquera, David Prieto, Dragutinovic; Jesús Navas, Poulsen (67' Maresca), Renato (75' Keita), Adriano (61' Diego Capel); Kanouté, Koné.
Athletic Bilbao: Armando; Gurpegi, Aitor Ocio, Amorebieta, Koikili (46' Ustaritz); Urko Arroyo (46' Iraola), Javi Martínez, Garmendia, Gabilondo; Aduriz, Llorente (61' Etxeberría).
Reti: 3' Aduriz (rig.), 40' Kanouté, 78' Keita, 80' Kanouté, 85' Jesús Navas.
Arbitro: Muñíz Fernández (Colegio Asturiano).
Finisce con una punizione troppo severa la Liga 2007/2008 dell'Athletic, un campionato che, come da previsioni dirigenziali, ha rappresentato la doverosa fase di transizione dai disastri dell'ultimo biennio ad una dimensione più consona al prestigio e alla storia del club. A Caparros si chiedeva di ridare stabilità all'ambiente, di far maturare i giovani più promettenti e di cogliere almeno qualche successo di prestigio, dunque si può dire che il tecnico di Utrera abbia portato a termine il suo compito (parlerò più diffusamente di ciò nel post riassuntivo della stagione); peccato per la batosta di Siviglia, sconfitta che lascia i Leoni a due punti di distanza dall'Intertoto, appannaggio di un Depor rinato grazie all'intuizione di Lotina di schierarlo con un solido 4-5-1. Personalmente non sono nemmeno troppo insoddisfatto, poiché ritengo l'Intertoto una competizione mal congegnata e buona soprattutto a lasciare i giocatori senza fiato a marzo; l'unica soluzione percorribile sarebbe stata quella di farlo disputare ai cachorros del Bilbao Athletic, ma se il risultato finale dev'essere quello di un paio di anni fa (eliminazione al primo turno con il Cluj, misconosciuta squadra romena) tanto vale non parteciparvi neanche.
A Siviglia l'Athletic iniziato col piglio giusto, passando in vantaggio dopo 3 minuti grazie ad un rigore di Aduriz concesso per atterramento di Llorente. La traversa di Gurpegi al 6' sembra il viatico per un'altra trasferta da ricordare, anche perché il Siviglia è una delle pochissime squadre della Liga a giocare senza obiettivi l'ultima di campionato, e i baschi possono così lasciare uno sterile possesso palla ai padroni di casa e limitarsi a chiudere con perizia ogni spazio nella loro trequarti. Al Pizjuan succede dunque poco e nulla, mentre al 35' il Villarreal passa in vantaggio al Riazor e i Leoni si trovano virtualmente in Europa. Paradossalmente, la rete del Submarino amarillo sembra svegliare il Siviglia, che al 39' sfiora il pari con Mosquera per poi centrarlo un minuto più tardi con Kanouté. Caparros si gioca all'intervallo due sostituzioni, togliendo tra l'altro il giovane Urko Arroyo, promettente esterno offensivo del Bilbao Athletic fatto esordire in Primera due anni fa da Javier Clemente. La mossa sembra pagare, i biancorossi spingono e avrebbero pure la palla del vantaggio, peccato però che Gabilondo la sprechi mancando un gol fatto a porta vuota...è il segno che gli dei del calcio hanno deciso di tenerci fuori dall'Europa, impressione che diviene certezza al 75', dopo una parte centrale di ripresa quasi sonnolenta, quando Keita batte Armando con una punizione imparabile. L'Athletic si disunisce, si getta in avanti alla ricerca del pari e puntualmente viene castigato da Kanouté e Jesus Navas per un 4-1 davvero esagerato per quello che si è visto in campo. Resta l'amaro in bocca a causa della sconfitta del Depor, ma, come detto, è una sensazione passeggera: quel che conta è essere tornati a lottare per qualcosa di più della salvezza all'ultima giornata, come successe un anno orsono nella terrificante (per noi tifosi) partita contro il Levante. Aupa Athletic!
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