Javi Martinez ha appena insaccato il terzo gol: Koi esulta (foto Athletic-club.net).Athletic: Iraizoz; Iraola, Ustaritz, Amorebieta, Koikili; David López (73' Muniain), Javi Martínez (65' Yeste), Gurpegui, Gabilondo; Toquero, Llorente (79' Aketxe).
Villarreal: Diego López; Ángel, Godín, Marcano, Capdevila; Cani (53' Nilmar), Eguren, Ibagaza (17' David Fuster), Cazorla; Rossi (71' Pires), Llorente.
Reti: 11' e 39' Llorente, 49' Cani, 58' Javi Martínez, 84' Cazorla.
Arbitro: Muñiz Fernández (Comité asturiano).
Se è un sogno, non svegliateci. La terza vittoria su tre partite di Liga proietta l'Athletic in testa alla classifica, a pari punti con le due corazzate del campionato spagnolo, Barcellona e Real Madrid, e rappresenta una delle migliori partenze nell'intera storia del club. La soddisfazione più grande è però rappresentata dal modo in cui i Leoni hanno interpretato le gare con Austria Vienna e Villarreal: il maggior latitante degli ultimi anni e anche delle prime uscite stagionali, il gioco, si è improvvisamente materializzato a Bilbao e ha regalato due prestazioni tra le migliori del recente passato biancorosso. L'undici visto in campo nell'ultima settimana non ha niente a che vedere con quella sbiadita accozzaglia di giocatori che troppe volte hanno deluso; al pressing e all'attenzione in fase difensiva, infatti, la squadra ha unito una circolazione di palla finalmente efficace, la capacità di effettuare transizioni veloci e la ricerca dell'azione manovrata, specie sulle fasce. Va da sé che la condizione fisica al top favorisce per il momento l'Athletic, visto che molte formazioni avversarie sono decisamente in ritardo di forma, ma è altrettanto vero che l'atteggiamento generale dei bilbaini sembra diverso, più maturo e consapevole dei propri mezzi; ho detto “sembra” perché era già successo che la squadra riuscisse ad esprimere un buon calcio per brevi periodi della temporada (l'anno scorso vi fu il filotto dei 3-2 contro Atletico Madrid, Valencia e Malaga, ad esempio), dunque godiamoci il buon momento dei Leoni restando comunque consapevoli che finora la mancanza di continuità è stata una delle principali pecche della gestione Caparros.
L'utrerano decide di praticare un turnover massiccio, cosa per lui piuttosto inusuale, e cambia ben sei giocatori: escono Ocio, Castillo, Susaeta, Yeste, Etxeberria e Muniain ed entrano Ustaritz, Koikili, David Lopez, Javi Martinez, Gabilondo e Toquero. Txingurri Valverde, che personalmente avrei preferito sulla panchina di casa, è invece alla ricerca della prima vittoria da allenatore del
Submarino amarillo e schiera la miglior formazione a sua disposizione, con Rossi e Joseba Llorente a far coppia in avanti e Ibagaza in posizione di regista. Chi si aspetta il solito atteggiamento sparagnino e poco propositivo che l'Athletic esibisce contro rivali di buona caratura resta subito favorevolmente sorpreso, visto che i baschi piantano le tende nella metà campo altrui e tengono in mano il pallino del gioco, cercando di sfondare soprattutto sulle corsie laterali. Gabilondo al 10' spaventa Diego Lopez con una volee di sinistro alta di poco, ma dopo un solo giro di lancette ecco l'azione buona per il vantaggio: grande apertura sulla destra di Toquero per David Lopez, liberissimo e dunque in grado di alzare la testa e prendere la mira, cosicché Llorente deve solo spingere in rete la palla d'oro recapitatagli dall'esterno riojano. L'1-0 non appaga i Leoni, desiderosi come non mai di mettere al tappeto un avversario già fuori fase, e solo le grandi parate del portiere del Villarreal impediscono ai padroni di casa di scappare via prima della mezz’ora di gioco. Al minuto 39, però, Diego Lopez non si muove nemmeno sul diagonale mancino di Llorente, imbeccato ancora una volta da David Lopez dopo una palla recuperata dal solito, generosissimo Toquero. Il 2-0 è il giusto coronamento ad un primo tempo sontuoso dei Leoni, veramente impeccabili in ogni zona del campo; una menzione speciale la merita comunque capitan Gurpegi, che sembra tornato ai bei tempi in cui correva per tre e riusciva da solo a speccare gran parte delle trame avversarie. E i "marinai" del
Submarino? Forse condizionati dall'uscita per infortunio di Ibagaza al 17', gli ospiti si fanno vedere dalle parti di Iraizoz solo una volta in 45', peraltro senza spaventare il numero 1 navarro.
La ripresa si apre con il classico fulmine a ciel sereno: un cross dalla sinistra di Capdevila coglie Ustaritz e Amorebieta con la testa ancora negli spogliatoi, Llorente fa da sponda per Cani e il numero 10 spiazza Gorka con un tiro di prima intenzione. Un gol subìto solitamente ha l'effetto di minare tutte le certezze dei Leoni e di rimettere in discussione partite che sembravano già chiuse, ma l'Athletic stavolta dimostra di avere carattere e non rinuncia a giocare, anzi. I biancorossi continuano ad attaccare come se nulla fosse e, dopo aver chiamato in causa almeno un paio di volte Diego Lopez, tornano in vantaggio di due reti grazie ad un
cabezazo perfetto di Javi Martinez su corner di Gabilondo. C'è poco da fare, quando il navarro è libero da compiti esclusivi di marcatura è un giocatore potenzialmente devastante e la coppia che forma con Gurpegi, pur se non attrezzata dal punto di vista dell'organizzazione di gioco, è fisicamente eccezionale e può dare molto in termini di dinamismo e pericolosità nella trequarti altrui, specie se la manovra passa dalle fasce e non dal centro. La partita non cala di ritmo, anche se da parte dei bilbaini si intuisce la volontà di controllare il match più che di cercare il quarto gol; Caparros fa dunque tirare il fiato a Javi Martinez, leggermente contuso, David Lopez e Llorente, che viene sostituito dall’esordiente Aketxe (si sa poco di questo 20enne ex giocatore dell'Arenas de Getxo: anche Caparros, interrogato in merito, ha detto che non lo conosceva e che lo ha convocato dopo aver notato le doti del giovane durante gli allenamenti dei
cachorros). All'84' una punizione di Cazorla buca un colpevole Iraizoz sul suo palo, ma nonostante 10 minuti finali di relativa sofferenza l'Athletic riesce a portare a casa una vittoria preziosissima.
Arriveranno tempi di magra in cui la condizione sarà scarsa e la squadra soffrirà, però adesso siamo in vetta e possiamo goderci appieno una sensazione fantastica a cui non siamo abituati.