venerdì 2 agosto 2013

Il pagellone 2012/2013: il mister.



Bielsa 6: non è facile dare il voto ad un proprio mito. Perché con i miti, non è difficile ammetterlo, non si è mai obiettivi: si rischia di essere sempre troppo teneri, oppure di sconfinare nell'ipercriticità proprio per tentare di apparire più imparziali di quel che si è. Il mio pensiero su Bielsa è noto ai frequentatori abituali del blog, ma in ogni caso qui lo trovate esposto nella miglior maniera di cui sono stato capace (link). In questo breve post vorrei evitare di ripetere concetti già espressi decine di volte, per cui mi concentrerò solo sull'analisi nuda e cruda di ciò che il Loco ha fatto sulla panchina dell'Athletic nella stagione appena trascorsa; o meglio, cercherò di concentrarmi al massimo sui dati oggettivi, anche se, come dicevo in apertura, non è detto che ci riesca. Non è stata una temporada facile per l'allenatore di Rosario, resosi subito protagonista di un pesante screzio con la società a causa dei lavori di Lezama (qui il post che scrissi all'epoca); da lì in avanti niente è andato per il verso giusto, sia dal punto di vista sportivo che da quello relazionale (con la Giunta Urrutia, s'intende, perché la maggioranza della tifoseria lo ha amato e lo ama alla follia), e la sua esperienza alla guida degli zurigorri si è conclusa, come tutti sapete, in maniera brusca e piuttosto polemica. Ma che giudizio dare alla capacità di gestione di Bielsa durante quest'annata burrascosa? Io sono per la sufficienza piena (avrei voluto alzare il voto, ma penso che in quel caso non avrei tenuto fede ai miei proclami di oggettività). Sì, è stato rigido nel non voler cambiare schema e sistema di gioco anche di fronte a rovesci clamorosi; sì, non ha gestito nella maniera migliore alcune situazioni delicate (non solo Llorente, ma anche il dualismo Iraizoz-Raul); sì, non ha ottenuto risultati all'altezza dell'anno precedente; sì, ha diviso l'ambiente come mai nessuno prima di lui; e sì, ha dato l'impressione di aver calibrato male il lavoro fisico (questo già a partire dalla prima stagione). Sono d'altronde i suoi difetti atavici, e niente e nessuno riuscirà mai a limarli (e per fortuna: il bello di Bielsa è il suo carattere unico). Credo però che ben pochi allenatori, messi nella stessa situazione nella quale si è trovato lui, sarebbero riusciti a uscirne così bene: perché l'Athletic, per come si erano messe le cose a un certo punto della temporada, ha veramente fatto un mezzo miracolo a salvarsi senza dover aspettare l'ultima giornata. Qui bisogna fare un piccolo inciso per dare a Urrutia ciò che è di Urrutia: un altro presidente avrebbe forse ceduto alle sirene che chiedevano a gran voce l'esonero dell'allenatore (e confesso che, dopo l'1-3 nel derby con la Real, anche a me quella era sembrata una soluzione fattibile), lui invece ha tenuto duro e ha probabilmente evitato guai peggiori; i salvatori della patria in realtà finiscono spesso per fallire miseramente, e per fortuna ci siamo risparmiati cose come Lotina al Villarreal o, per restare in Italia, Cavasin alla Samp. Con piglio ferreo e un'estrema convinzione nelle proprie idee, condita da quella dose di buona sorte indispensabile per ogni condottiero di successo (Napoleone dixit), Bielsa ha tirato l'Athletic fuori dalle sabbie mobili e ha mantenuto abbastanza agevolmente la categoria, risultato che a febbraio sembrava tutto fuorché scontato. Per me è un grandissimo merito, e il fatto che molti non si rendano del calibro di quest'impresa la rende ancora più grande: significa infatti che tutto è parso meno complicato rispetto al famigerato "biennio nero", mentre in realtà il contesto era molto, molto simile. Sarà stato per il carisma immenso dell'allenatore, o forse per i ricordi dei fasti dell'anno precedente, fatto sta che nessuno ha mai avuto davvero la percezione di poter retrocedere; in cuor nostro sapevamo tutti che Bielsa avrebbe salvato la squadra e avevamo una cieca fiducia in lui anche nei momenti più duri (nonostante sbandamenti passeggeri, come quello che ho confessato poc'anzi). E il Loco, alla fine, non ci ha deluso. Scusate se è poco.

2 commenti:

  1. Come avevo gia detto questo è uno che non si lamenta mai della'arbitro e si prende sempre le sue responsabilità non ce ne sono molte di persone così,personalmente è la prima volta che vedo un allenatore così paziente ed educato a me basta questo.Marco

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    1. Bielsa unico. Valverde comunque come educazione e stile è un'altra mosca bianca nel mondo del calcio ;)

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