martedì 20 novembre 2012

12a giornata: Real Madrid 5-1 Athletic.


Ramos, solissimo, incorna il pallone del 2-0 (foto Deia).

Real Madrid: Casillas; Arbeloa, Pepe, Sergio Ramos, Coentrao; Xabi Alonso, Modric; Özil (62' Khedira), Callejón (70' Di María), Cristiano Ronaldo; Benzema (69' Morata).
Athletic Club: Iraizoz; Iraola, San José, Ekiza, Aurtenetxe; Gurpegui (78' Castillo), Iturraspe, Muniain (46' Llorente); Susaeta, Aduriz (67' Toquero), Ibai Gómez.
Reti: 12' Aurtenetxe (ag), 30' Ramos, 32' Benzema, 42' Ibai, 56' Özil, 67' Khedira.
Arbitro: Teixeira Vitienes (comité cántabro).

Sconfitta senza appello al Bernabeu per l'Athletic, seppellito dal Madrid sotto una montagna di 5 gol che addirittura non rappresentano appieno il divario visto in campo tra le due squadre. Come ammesso con signoriltià da Bielsa al termine della gara, le differenze sono state insormontabili: troppo rapida e ficcante la manovra delle merengues perché la difesa biancorossa, tragica come nelle peggiori giornate di questa prima parte di stagione, potesse metterci una pezza. In generale, i Leoni sono stati dei comprimari nel contesto di una partita dominata dagli avversari; lenti, con poco mordente e mentalmente già sconfitti dopo l'1-0, i bilbaini hanno avuto un moto d'orgoglio solo dopo il gol di Ibai, ma il loro tentativo di rimonta non fa che aumentare i rimpianti per ciò che non è stato fatto dal primo minuto. Chiaramente non è potuto mancare il classico errore arbitrale, una costante quando si gioca al Bernabeu, con Teixeira Vitienes che ha negato un rigore colossale sul punteggio di 3-1. Ma non abbiamo perso per questo, inutile recriminare.
Bielsa arriva a Madrid con tre assenze pesanti, quelle di Amorebieta, De Marcos ed Herrera; la sua mossa consiste nello spostare Gurpegi in mediana, avanzando Iturraspe (con Muniain trequartista) e inserendo Ekiza in difesa e Ibai sulla fascia sinistra. Per cercare di salvare la pelle al Bernabeu servirebbero aggressività, compattezza e velocità nelle ripartenze, ma bastano pochi minuti per capire che, al contrario, l'Athletic sceso in campo è imbolsito, leggero nei contrasti e inesistente nella trequarti avversaria. Il Madrid spadroneggia fin dall'inizio, mantenendo un possesso palla molto alto e verticalizzando a piacimento senza trovare né il filtro della mediana, né l'opposizione della difesa biancorossa. Esemplare, in tal senso, l'azione dell'1-0: Benzema scatta quasi da metà campo e davanti a sé trova un'autostrada, con San José immobile e Aurtenetxe troppo lontano per chiudere in tempo; Iraizoz completa l'opera con la solita uscita a metà strada e il pallonetto che scaturisce dal contrasto tra il francese e il numero 3 basco lo castiga senza speranza. I Leoni non riescono a reagire, soprattutto perché un centrocampo a 3 senza Herrera e De Marcos non ha quasi ragion d'essere, e per gli uomini di Mourinho tutto sembra facile come in una partitella del mercoledì. Il 2-0 di Ramos è un atto d'accusa verso la gestione delle palle inattive da parte della difesa bilbaina, il 3-0 di Benzema è una perla rara che però mostra anche tutte le lacune di San José, involuto e lontano anni luce dalle prestazioni del primo anno nel Botxo. Quando il sipario sembra già calato dopo neanche un tempo, il fulmine a ciel sereno di Ibai (primo gol in Liga per lui) riaccende improvvisamente la partita. Nella prima parte della ripresa, infatti, gli zurigorri provano generosamente a riaprire la contesa grazie al pressing alto e ad un atteggiamento tattico spregiudicato, figlio del coraggio (o dell'incoscienza) di Bielsa, che mette dentro Llorente per l'acciaccato Muniain e vara un 4-4-2 che in fase offensiva diventa un 4-2-4 da assalto all'arma bianca. Il Madrid rincula un po', anche se davanti è sempre pungente, ma l'Athletic è in partita e crea qualcosa davanti a Casillas, finché al 56' Teixeira Vitienes non decide di indirizzare le cose. Impossibile dare una definizione diversa davanti al calcio di rigore non assegnato per il fallo di mano clamoroso in area di Coentrao, episodio ancor più grave del normale visto che, sul contropiede che segue, Özil segna il 4-1 che chiude ogni discorso. Il 5-1 di Khedira (in collaborazione con Iraizoz...) serve solo per le statistiche, e in pratica negli ultimi 20 minuti i Leoni non sono in campo.
La scoppola, come dicevo in apertura, ci sta tutta per quanto visto sabato sera ed è inutile appellarsi al solito errore arbitrale o alle numerose assenze per giustificarla. L'attuale fragilità psicologica della squadra è evidente e basta pochissimo per far crollare tutto; inoltre il divario col Madrid, la squadra che gioca meglio in Spagna, è tale da poter essere colmato solo con la famosa "prestazione perfetta" che  al momento l'Athletic non riesce ad offrire. I rimpianti vengono da quei minuti tra il gol di Ibai e la rete del 4-1 nei quali i bilbaini hanno tenuto bene il campo e hanno messo in difficoltà, almeno parzialmente, i loro avversari, dimostrando che con una gestione diversa della gara avrebbero potuto ottenere molto di più. Il discorso è sempre quello: serve continuità, non solo da partita a partita ma anche all'interno dei 90 minuti. In ogni caso il Bernabeu non è il campo dove poter fare il salto di qualità. Sono sempre più convinto che la Liga non abbia 38 giornate, ma 34 più 4 partite fuori categoria, dove se giochi al 120% forse pareggi; e nei due incontri in trasferta le possibilità di non uscire con le ossa rotte sono risicatissime (non a caso c'è chi vorrebbe presentarsi al Bernabeu e al Camp Nou con il Bilbao Athletic). In chiusura, vorrei segnalare il comportamento ignobile dell'arbitro rispetto ai cori offensivi contro Gurpegi e Susaeta: sollecitato dal capitano biancorosso a prendere provvedimenti, visto che i "Gurpegi yonky, muerete" e i "Puta ETA puta Susaeta" sono andati avanti per tutta la durata del match, l'ineffabile Teixeira Vitienes ha detto testualmente "Yo no oigo nada" ("Non sento nulla") e ha chiuso la questione, guardandosi peraltro dallo scrivere qualcosa nel referto. No comment.

Le pagelle dell'Athletic.

Iraizoz 5,5: bombardato da più di 20 tiri delle merengues, si oppone a molti di essi in maniera ottimale. Nei momenti decisivi, però, manca: sull'1-0 resta a metà strada, sul 2-0 non esce e si fa infilare da un paio di metri di distanza. Luci e ombre.
Iraola 6: diligente, gioca bene contro Özil (che, gol a parte, è il meno pericoloso tra le fila del Madrid) e cerca di limitare i danni. Si vede poco davanti e continua a denunciare una certa carenza di brillantezza.
Ekiza 5,5: continua a essere a parer mio il più convincente del pacchetto arretrato, anche in un contesto derelitto come quello di sabato sera. E' l'unico in grado di chiudere i buchi che si aprono spesso grazie all'ottima velocità di base, e nell'uno contro uno è difficile da saltare. A quando la titolarità?
San José 4,5: disastroso, è colpevole in tutti i primi 3 gol del Real Madrid, che sono poi quelli che scavano il solco decisivo tra le due squadre. Molle, svagato e pessimo in marcatura, è il lontano parente del centrale solido ammirato al primo anno di Athletic. Involuto.
Aurtenetxe 5,5: si trova davanti un Cristiano Ronaldo meno concreto del solito e prova a tenerlo con alterne fortune. Con San José come centrale di riferimento non si trova benissimo, e forse vorrebbe essere lui a giocare nel mezzo come faceva nello Juvenil. Una soluzione da tenere presente per il futuro.
Gurpegi 5,5: riportato al suo ruolo originario, quello di mediano, si trova nel mezzo a una mareggiata blanca difficile da tenere sotto controllo. Fa quel che può, tra avversari che entrano e cori vergognosi che lo offendono, e finisce prima del 90' a causa di un infortunio muscolare che lo terrà fuori un mese (dal 78' Castillo s.v.).
Iturraspe 5,5: gioca più avanzato del solito, in una posizione che dovrebbe favorire le sue capacità di palleggio, tuttavia è troppo statico per interpretare al meglio la mezzala "alla De Marcos". Per mettersi in luce avrebbe bisogno di compagni vicini con cui scambiare il pallone, condizione che si realizza solo nei primi dieci minuti della ripresa. Depotenziato.
Muniain 5: per sua sfortuna resta in campo nella metà di partita più brutta dell'Athletic. Gli arrivano pochi palloni e anche quando riesce a girarsi si trova sempre in mezzo a un nugulo di avversari che quasi sempre gli soffiano la sfera. Infortunato, esce all'intervallo e salterà sicuramente la trasferta israeliana di giovedì (dal 46' Llorente 5: sbaglia una buona occasione e non entra mai in partita. Sempre più paradossale la sua situazione dopo che ieri non si è presentato in conferenza stampa).
Susaeta 5: in gol all'esordio con le Furie rosse, assolutamente fuori dal match al Bernabeu. Poco preciso nei cross e in difficoltà contro Coentrao, che non riesce quasi mai a saltare, ha un sussulto a inizio ripresa e si guadagna il rigore che Teixeira Vitienes non vede. Da lì in poi torna nell'anonimato più totale.
Aduriz 5: è un lottatore nato, ma anche lui può fare poco trovandosi da solo contro una batteria di centrali del calibro di Pepe e Ramos. Mal assisito dai compagni, non riesce ad andare mai al tiro e quando viene sostituito sembra più demoralizzato che altro. Depresso (dal 67' Toquero s.v.).
Ibai 6: è l'unico davanti che, gol a parte, tenta qualcosa per smuovere la situazione. Generoso e lucido quando è in possesso palla, trova una bellissima rete che per lui è anche la prima in assoluto in Liga. Giusto premio per un ragazzo straordinario, tanto umile quanto efficace in campo.

Bielsa 5: impossibile non bocciare l'allenatore dopo una sconfitta di queste proporzioni, anche se alcune attenuanti ci sono. L'insistenza con il 4-3-3 dello scorso anno talvolta risulta controproducente, specie in campi come il bernabeu dove un atteggiamento più prudente sarebbe forse più consigliabile (anche perché la squadra non difende con l'intensità di qualche mesa fa). Testardo e incrollabile, ma gli vogliamo bene anche per questo.

23 commenti:

  1. Della serie "io non c'ero e se c'ero dormivo",complimenti a Teixeira Vitienes che ha dormito in piedi sia per il rigore che per i cori.Tu non puoi neanche immaginare quanto odio le due mafie spagnole faccio delle litigate paurose coi miei amici che hanno ancora il salame negli occhi.Hanno tutto(potere mediatico,economico e arbitrale)e continuano a lamentarsi.Stanno distruggendo la liga spagnola.Sai leggo molti commenti sui forum spagnoli e ho notato che ormai stanno sparendo molte rivalità,ho notato che tifosi merengue e culè simpatizzano per noi oppure non sentono le partite con Atletico ed Espanyol.Negli anni ottanta non sarebbe mai successo perchè essendo il campionato più livellato ci vedevano come rivali non come sqadrette da asfaltare.Ni Farsa ni Mandril Athletic Marco

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    1. Ciao Marco, il tuo è un discorso davvero interessante. In effetti le grandi rivalità tradizionali stanno sparendo, fagocitate da un duopolio che assomiglia sempre più al vecchio Old Firm, ma più arrogante e autoreferenziale (specie perché la Liga non è il campionato scozzese). Peraltro tutto ciò va a grande discapito del calcio spagnolo, visto che l'appassionato medio di calcio tende a identificare la Primera Division come un campionato povero di contenuti e senza appeal, quando in realtà oltre alle due solite note gli spunti interessanti ci sono eccome (e in Europa si vede). Sono sempre più convinto che i vertici della RFEF sappiano qualcosa che noi non conosciamo (leggi: Superlega europea imminente), altrimenti non mi spiego come possano tollerare una situazione in cui il mondo intero, o quasi, si appassiona al loro campionato per due partite l'anno e se ne frega del resto. In un contesto del genere, le "furbate" alla Sky ("non prendiamo la Liga perché non interessa", tanto poi l'abbonato paga come l'anno scorso) risultano quasi naturali. Ripeto, evidentemente si preparano alla futura NBA del calcio continentale.

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    2. mi inserisco nella discussione...non so, indubbio il calcio sta cambiando e molto, ma d'altra parte anche la nostra società sta cambiando e non poco, le rivalità si stanno anche affievolendo anche perchè ormai non viviamo più sempre sotto lo stesso campanile, io ad esempio mi sono trasferito a stoccolma a vivere. il calcio ormai è un prodotto universale, che non ti identifica quasi più con il tuo luogo di origine, squadre comprese. pensiamo a qualsiasi squadra dove il numero di stranieri ormai supera spesso e volentieri quello degli indigeni, è un bene perché crea forme nuove di gioco, come ogni melting pot porta vantaggi culturali, in questo caso calcistici, sopperisce a certe lacune, ad esempio l'Athletic potrebbe quanto meno aprire all'idea di spagnoli anche se non baschi, dato che non sempre puoi avere gente all'altezza della situazione. il lato negativo di avere troppi stranieri è che mentalmente deleghi, e anche fisicamente, a qualcun'altro il compito della formazione del calciatore e questo può portare poi problemi nel breve periodo per l'integrazione calcistica (Germania, Spagna, Francia in questo sono molto avanti ad esempio rispetto alla PL dove lo straniero è ancora preso in abbondanza per sopperire alle carenze dei vivai inglesi).
      sul fatto del duopolio, beh quello è lo schifo della Liga, anche in altri campionati sono sempre le solite squadre che vincono grosso modo (tranne in francia dove la situazione è molto più mobile eccetto il settenio di inizio duemila con i 7 titoli del Lione, ma in genere è molto discontinuo, negli ultimi 5 anni 5 squadre diverse) ma almeno cè più lotta tra 4-5 squadre, perchè i idiritti TV ad esempio sono distribuiti meglio, in spagna leggevo che Barca e Real prendono il 50% dei diritti Tv e il resto viene diviso tra le 18 squadre rimanenti, vuol dire che le due si prendono 25% a testa e le altre 3% circa...
      per quanto riguarda i commenti della gente, che dire, io seguo anche il campionato francese (li seguo un pò tutti, non sono calcisticamente razzista, anzi in generale non lo sono:) ), però è anche l'italia terra dove si crede che la serie A sia ancora il campionato più bello del mondo come 30 anni fa, la terra dove ci si scandalizza per i magnati russi e arabi che investono un sacco di soldi, ma se Perez compra Ronaldo per 100mln è un grande, e se Moratti e Berlusconi spendono in 25 anni di presidenza 1 mld di euro va bene...percui faccio di solito spallucce...come quando criticano il campionato francese, e tutti che dicono che il Psg è in crisi perchè non è avanti di 15 punti, forse è il campionato francese che non è cosi scarso...
      per la superlega, mi sa che sarà il futuro, ma non subito, per me ancora 15 anni ci vorranno, anche se certe realtà importanti come la PL dubito possano accettare dato che il Football è british per loro mischiarsi cosi non penso che possano accettare...invece dovrebbero riformare le coppe, meno squadre in CL e meno in EL, per rendere più combattute le coppe e più interessanti, e poi i campionati dovrebbero riformare, tutti quanti a 16 squadre, meno squadra ma più qualità, dato che ci si divide gli stessi soldi più o meno ma in meno squadre, e tassazioni ovunque uguali, perchè non è giusto che ad esempio in Spagna fino a poco fa gli stranieri pagavano il 24% di tasse e gli spagnoli il 48% (anche qua ad esempio un club come l'Athletic ci ha rimesso rispetto alle 2 grandi di spagna)...mentre in Francia ora chi guadagna più di 1mln venga tassato il 75%, o meglio sono d'accordo sulla percentuale meno sul fatto che solo in Francia ci sia questa regola...

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    3. Ciao Matte, innanzi tutto lasciami dire che l'arrivo di stranieri o spagnoli non baschi sarebbe tragico per l'Athletic, ormai ultimo baluardo davanti alle storture del calcio moderno. Per il resto sono d'accordo con quanto dici riguardo al duopolio, alla sovrabbondanza di stranieri e alle riforme dei campionati e delle competizioni internazionali.
      La Superlega comunque credo sia molto più vicina di quel che pensi, ieri Platini ha detto che dal 2015 diremo addio all'Europa League e la Champion's verrà allargata a 64 squadre...

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    4. se intendi ad una CL allargata come superlega, allora si...io pensavo che intendessi ad un campionato vero, europeo, con i 2-3 team di prestigio di ogni nazione...allora quello penso che ci vorrà tempo, sempre che il calcio non esploda prima, sotto i debiti...d'altra parte il solo campionato sano, anzi in attivo è quello tedesco (dei maggiori), la Ligue1 in pari, tutti gli altri sono in rosso...in Spagna come sai, diverse squadre non stanno pagando gli stipendi...e dato che il calcio non può dipendere, e non deve, dall'economia reale, ovvero dalle banche etc etc...ma dovrebbe autofinanziarsi, come avviene in Germania, allora una super lega europea, come succede ad esempio per i campionati americani, NBA; NFL, NHL etc...dove vengono scelte le città che possono produrre fatturato e indotto sarà una realtà...purtroppo...io abito all'estero, il campionato qua non è di sicuro di alto livello, ma è comunque appassionante e ci sono un sacco di giovani interessanti...un calcio sostenibile allora è possibile volendo...

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    5. Secondo me la CL allargata è il primo passo verso la Superlega, staremo a vedere... intanto la boiata del Fairplay finanziario si sta rivelando per quel che è, ovvero una bufala.

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  2. L'ultima squadra spagnola, se non erro, ad aver interrotto il duopolio Real-Barca è stato il Valencia. E si parla del 2003. Poco prima il Depor e l'Athletic. E mi ricordo un finale thriller con il Real che la spunta sulla Real Sociedad all'ultima giornata. Il dramma è che poi i donostiarri sono scesi in segunda l'anno dopo.

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    1. In realtà l'ultimo successo dell'Athletic è datato 1984, forse ti riferisci all'Atletico Madrid del '96. L'ultima squadra alternativa alle due superpotenze ad aver trionfato nella Liga è in effetti il Valencia di Benitez nel 2003/04; negli anni successivi il club ha però dovuto vendere tutti i giocatori migliori per evitare di fallire. Purtroppo è un circolo perverso e finché non verrà fatta una modifica seria in materia economica non se ne uscirà.

      La Real Sociedad sfiorò il titolo nel 2002/03, arrivando a 2 punti dal Madrid. Tra l'altro l'ultima giornata vide le merengues impegnate al Bernabeu proprio contro l'Athletic, che andò in svantaggio ma riuscì a pareggiare con Alkiza. Dopo il gol di Bittor (figlio di un ex presidente dell'Erreala...) i donostiarri furono virtualmente campioni per 10 minuti, poi Roberto Carlos e Ronaldo chiusero ogni discorso.

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  3. Edo, se non è troppo disturbo, mi faresti un mini-riassunto su come stanno andando Bilbao Athletic e Baskonia?
    Poi leggevo di Etxaniz con 0 presenze quest'anno...è infortunato?
    Grazie! :)

    Sixx

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    1. Ciao Sixx, quest'anno vanno forte entrambe le squadre: il Bilbao Athletic è terzo ed esprime un ottimo calcio, il Basconia è quinto e ha realizzato la miglior partenza degli ultimi anni. Alla fine del girone d'andata farò comunque un post riassuntivo dedicato proprio alle squadre di Lezama.

      Etxaniz si è fatto male e purtroppo starà fuori diversi mesi. Un peccato, dopo la grande stagione nel Sestao merita una chance con i cachorros, speriamo si riprenda al 100%.

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    2. Grazie mille, attenderò con ansia il post su Lezama! :)
      Peccato per Etxaniz, vista la partenza ormai certa di Llorente e l'età di Aduriz, la sua crescita sarebbe fondamentale. In questo senso, di Yurrebaso che mi dici?

      Ho visto la partita con lo Shmona oggi, bene un pò tutti i ragazzini schierati da Bielsa, soprattutto Aymeric e Moran.
      Peccato non abbiano giocato Etxeberria e Arrizabalaga, mi sarebbe piaciuto parecchio vederli.

      Ciao! :)

      Sixx

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    3. Yurrebaso non godeva di grande credito a Lezama ma si sta facendo rispettare. Fisicamente non è niente di che e non è una punta di quelle che tornano e aiutano molto la squadra, ma ha una caratteristica da non sottovalutare: sa come segnare. Sinceramente non credo che avrà spazio in prima squadra, ma nel calcio non si può mai sapere (prendi Ekiza: era il centrale difensivo meno quotato ed è l'unico della sua infornata a giocare in Primera).

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  4. Edo sono panner39, voglio assolutamente un pezzo sulla partita che abbiamo appena vinto in Israele per sapere un po' come sono i giovani della Cantera di Lezama che intelligentemente Bielsa ha schierato in questa partita. Ciao!

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    1. Ciao Panner, purtroppo non potrò esserti di aiuto: esco da lavoro alle 19.30 e torno a casa più o meno un'oretta dopo, quindi non sono riuscito a vedere nemmeno 5 minuti. Orari del kaiser...

      Proverò comunque a scrivere qualcosa basandomi sui report altrui.

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    2. grazie lo stesso ;)

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  5. http://www.youtube.com/watch?v=0FcR0dmE77Y Mi potresti dire il titolo della canzone a 0:46.Grazie. Marco

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    1. Ciao Marco, la canzone a cui ti riferisci si chiama "Ikusi mendizaleak", è una famosa canzone tradizionale basca. Ne esistono moltissime versioni (la più celebre è quella del gruppo folk Oskorri), quella del video che mi hai postato (mitico!) è del gruppo punk Leihotikan (http://www.youtube.com/watch?v=ILUkMk2wbJ4).

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    2. Grazie Edo sei un'enciclopedia vivente dell'Athletic Club e della tradizione basca.Marco

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